I commenti di Morozzi ai finalisti

L'edizione si è svolta su due serate, lunedì 19 e martedì 20 dicembre 2016, ognuna con un differente tema, e si potrà decidere quando partecipare. Ma non solo! Chi vorrà, potrà scrivere entrambe le serate e comunicare al termine della seconda il racconto con cui vorrà effettivamente concorrere (il secondo verrà spostato in automatico nel Laboratorio). Occhio che in mancanza di tale comunicazione verrà considerato valido per la partecipazione il secondo racconto scritto.
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I commenti di Morozzi ai finalisti

Messaggio#1 » lunedì 9 gennaio 2017, 22:48

Ecco a voi i commenti della guest Gianluca Morozzi ai finalisti! Nei prossimi giorni pubblicherò la news ufficiale di chiusura edizione!

Reliquie
Molto brillante, ricorda vagamente l’idea di un vecchio film con Nino Manfredi beatificato suo malgrado (anche se non per somiglianza fisica), ma ambientato in un prossimo futuro alla Black Mirror. In più c’è anche un risvolto di ironia sulla mercificazione delle icone religiose, il tutto sorretto da un del ritmo e da una bella scrittura.

Il paradiso degli scrittori
“La verità è che ti dicono sempre che dovresti scrivere per gli altri, ma io gli altri me li immaginavo uguali a me”. Una gran bella parabola umoristica sulla beatificazione dell’autore rigorosamente post-mortem, quando veniva ignorato in vita, e sull’abuso dei suoi scritti usati nei modi più incongrui sui social. Non a caso compare Bukowski, una delle principali vittime di questo delirio.

I baffi
I vantaggi e gli svantaggi di essere un sosia nello stesso racconto. Forse (ipotesi mia) ispirato dalle dicerie molto verosimili su Saddam Hussein e suoi vari prestavolto che mandava in giro al posto suo. Prendersi una pallottola in quella faccia identica alla faccia del dittatore è uno dei rischi del mestiere.

Bruttacopia
«C’è un imprenditore a cui devo un favore. Vuole il mio culo. Gli daremo il tuo, ok?»
Già questa grottesca ma non impossibile proposta rende l’idea di come è stato interpretato il tema del sosia in questo racconto. Con il protagonista che si ribella, abdicando alla sua vera identità per regalarne una migliorata al ministro che ha rimpiazzato.

Questione di priorità
Un racconto che sembrerebbe paradossale, ma che è tutt’uno col suo titolo. Chi farebbe una cosa del genere, si domanda un lettore arrivato all’ultima riga? Chi riattiverebbe la caldaia usando un biglietto vincente? Poi rilegge il titolo, e per forza di cose scoppia a ridere. Questione di priorità, appunto.

Il biglietto
Qui c’è un rovescio della fortuna molto crudele, legato a un biglietto della lotteria che da portatore di ricchezza e felicità diventa il perno di una disgrazia. Ma rimane anche al centro della speranza che le cose possano migliorare, non essendo irreversibili. Delicato, triste e tenero.

Zombie vegani VS piante carnivore
Un racconto grottesco anche se paradossalmente abbastanza realistico sulle dinamiche e le esasperazioni della tv trash. Ma chi di programmi trash ferisce, di programmi trash perisce sugli Ascensori Fatali. Divertente e corrosivo.

Fregata!
“Il cielo fosco mandava lampi come se qualcuno si fosse appena scopato la moglie di Zeus e lui l’avesse beccato con le brache calate.” Mi piacciono le interpretazioni metatestuali o distorte del tema, e in questo caso si gioca molto brillantemente sia sui rovesci della fortuna (o Fortune) sia sul nome della “fregata”.

Uno su un miliardo
“Gli italiani sono stupidi. Non riuscirebbero a distinguere due cinesi neanche se li pagassimo per farlo.” Scritto benissimo, con un ritmo perfetto, gioca bene sullo stereotipo dei cinesi tutti uguali agli occhi degli italiani, e butta lì quasi casualmente l’elemento del coprotagonista dell’ispettore Costantini che risulterà determinante nel finale.



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