Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

L'edizione si è svolta su due serate, lunedì 19 e martedì 20 dicembre 2016, ognuna con un differente tema, e si potrà decidere quando partecipare. Ma non solo! Chi vorrà, potrà scrivere entrambe le serate e comunicare al termine della seconda il racconto con cui vorrà effettivamente concorrere (il secondo verrà spostato in automatico nel Laboratorio). Occhio che in mancanza di tale comunicazione verrà considerato valido per la partecipazione il secondo racconto scritto.
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angelo.frascella
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Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#1 » martedì 20 dicembre 2016, 0:11

Il coperchio si aprì e luce e aria lo investirono, restituendolo al mondo.
Si afferrò ai bordi della scatola e si tirò su, respirando affannato.
“Tranquillo, Feng. Sei arrivato.”
Il ragazzo alzò lo sguardo verso l’uomo che lo aveva liberato. “Non sono Feng.”
“Da oggi, sì. Questa è la tua carta d’identità.”
“Dov’è l’altro Feng?”
“Ha saldato il debito ed è un uomo libero. Ora è il tuo turno: per cinque anni lavorerai gratis per me, per ripagare il viaggio.”
Feng si alzò in piedi, uscì dalla scatola e fece un inchino. “Cosa devo fare?”
“Il barista. Preparati in fretta. Sta per iniziare il tuo turno.”
Il ragazzo si inchinò di nuovo: “Si accorgeranno che non sono lui.”
L’uomo rise di gusto. “Gli italiani sono stupidi. Non riuscirebbero a distinguere due cinesi neanche se li pagassimo per farlo.”

Ci aveva messo un po’ a imparare. Per fortuna la collega l’aveva aiutato, senza denunciare la sua incompetenza. Nonostante ciò, però, nessuno dei clienti abituali aveva mai sospettato che lui non fosse il vecchio Feng. Nemmeno il ciccione che pranzava lì ogni giorno e lo rintronava di chiacchiere.
“Questo panino è davvero buono. Dovreste smettete pure voi di mangiare le vostre schifezze e convertirvi alla mortadella.”
“Non capisco” si limitò a rispondere Feng. Era venuto in Occidente per diventare il nuovo Bruce Lee, non per chiacchierare con i cretini.
“Hai visto, Feng?” Il ciccione gli stava mostrando un quotidiano. “Il nuovo coprotagonista dell’ispettore Costantini è un cinese. Lui sì che è un muso giallo in gamba.”
Feng finse un sorriso.
“Feng! Vieni subito” l’urlo del capo dal retro era giunto a salvarlo.
“Il fattorino del mio ristorante si è rotto una gamba. Tu sai guidare il motorino?” gli disse, quando lo ebbe raggiunto.
“Certo, capo” annuì, senza mostrare la preoccupazione per il fatto che non conosceva le strade della città.

Girava da più di mezz’ora fra portici tutti uguali e la miscela stava per finire. Il capo lo aveva già chiamato tre volte e lui non aveva risposto. Al suo ritorno, probabilmente, lo avrebbe rimandato in Cina.
Posò il motorino e si avvicinò a un gruppetto di persone per chiedere informazioni.
“Mi scusi” chiese all’uomo in fondo al capannello.
“Sei tu! Sei tornato” esclamò l’uomo. Poi si girò e urlò: “È qui. Potete ricominciare.”
Il capannello si aprì, creando un corridoio per lui, tributandogli un applauso.
“Ci deve essere un equivoco” disse timidamente, mentre spinte vigorose lo spingevano in avanti, verso una luce calda.
Quando fu in fondo, un uomo con una cuffia in testa gli afferrò le spalle e gli regalò un enorme sorriso.
“Xiong, sei tornato! Bravissimo. Lo hai capito, ora, che l’aumento del tuo cachet non dipende da me? Io sono solo il regista.”
Feng vide la telecamera e riconobbe, poco più in là, l’attore che interpretava l’ispettore Costantini.
“Io non sono Xiong.”
Il regista si strinse nelle spalle: “Conosci il kung fu?”
Feng annuì con entusiasmo.
“Vieni. Nessuno si accorgerà che l’attore è cambiato. Se ti fidi di me, ti renderò ricco e famoso.”



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antico
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#2 » martedì 20 dicembre 2016, 0:15

Buoooonaseraaa Angelo! Tutto ok con caratteri e tempo, sei pronto per la Morozzi Edition! Divertiti!

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Andrea Partiti
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#3 » giovedì 22 dicembre 2016, 22:37

Ciao!
Il tema del sosia c'è e l'hai generalizzato al problema - normale - di avere più difficoltà coi lineamenti di etnie diverse dalla propria (il cross-race effect, non so come si chiami in italiano). Penso che sia un modo simpatico di riprendere il tema del sosia, anche se ogni tanto scende troppo nello stereotipo. Soprattutto la scelta di un protagonista cinese, che sono i bersagli standard dei commenti dovuti all'effetto di cui sopra, trovo che sarebbe stato meglio evitarla, magari scegliendo un'altra etnia per evitare la sensazione "discorso da bar" icinesisonotuttiuguali.

Per il resto il racconto si legge molto bene. C'è quache buco logico, l'italiano parlato dal tuo protagonista che dovrebbe avere qualche problema in più e notarsi, soprattutto se confrontato con il suo sosia attore che probabilmente lo parla meglio di lui. Se i lineamenti si possono confondere, la voce e le capacità espressive e di recitare... no. E l'attore vero non entra mai in campo nel racconto.
Poi i due scambi nel giro di un solo racconto mi creano questa immagine di una città con qualche centinaio di cinesi confuso che si persono e si scambiano a caso l'uno con l'altro, rassegnati a lavorare un giorno qua e un giorno là, a dormire in un appartamento di cinesi a caso, poco più che formiche anonime. E' un po' triste ^^.

Insomma, l'idea è bella, ma c'è qualche buco logico che mi lascia un senso di insoddisfazione alla fine.

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angelo.frascella
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#4 » giovedì 22 dicembre 2016, 22:56

Ciao, Andrea.

- per quello che riguarda il linguaggio, all'inizio volevo dare un modo di parlare poco corretto al mio protagonista, ma visto che già giocavo con i cliché volevo evitare di aggiungerne un altro ottenendo l'effetto Mamy di Via col Vento

- per quello che riguarda la "tristezza", fa parte di quello che volevo inserire nel racconto, proprio per mostrare l'alta faccia del cliché e la sfortuna di chi è costretto a vivere in modi per noi impossibili

- Se avessi scelto un'altra etnia, forse il racconto sarebbe stato immediato. Speravo di evitare il discorso da bar, mostrando il tutto dal lato del protagonista cinese (il fatto che, dal loro punto di vista, gli italiani siano idioti a non riconoscerli, l'evidente razzismo del tipo che si ferma a mangiare al loro bar), ma evidentemente, almeno nei tuoi confronti, il gioco non mi è riuscito.

A rileggerci
Angelo

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maria rosaria
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#5 » venerdì 23 dicembre 2016, 20:39

Ciao Angelo.
Il tema è rispettato in pieno però, perdonami, non sono riuscita a trovare in questo racconto la soddisfazione alla quale in genere mi hai abituata. Insomma, non sono riuscita a trovare nella storia il tuo solito guizzo. A partire dalla scatola da cui, all’inizio, esce il cinese. Non so, mi è sembrata una trovata poco verosimile. Avrei preferito il cofano di una macchina o, magari, qualcos’altro che ora non mi viene in mente.
La figura di questo cinesino sperduto in città mi sa un po’ di automa, come se non avesse emozioni o reazioni forti: tutto sommato, ho pensato, questo poveraccio si ritrova a dover ripagare un debito lavorando al posto di un altro e, inoltre, si ritrova sperduto in una città sconosciuta.
Per quanto riguarda il linguaggio: io non credo che si debba avere paura dei clichè. Facendo parlare il protagonista in maniera scorretta, a mio avviso, avresti umanizzato di più il personaggio che così rimane una figura piatta in una storia che, invece, è interessante.
Alla fine scrivi “spinte vigorose lo spingevano in avanti”: sarebbe stato meglio “spinte vigorose lo facevano avanzare”.
Alla prossima.
Maria Rosaria

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angelo.frascella
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#6 » venerdì 23 dicembre 2016, 23:15

E perché mai mi chiedi perdono? Siamo qui per questo no? :)

Per quello che riguarda l'assenza di reazioni forti, volevo mantenere il racconto su toni leggeri e riempirlo di paura, rabbia e frustrazione non mi avrebbe aiutato a questo scopo

Per la ripetizione di "spinte-spingere" mi è saltato all'occhio la mattina dopo rileggendolo, ma ormai il danno era fatto

Grazie per lettura e commento (e giacché ci siamo, buone Feste e buon Natale)
Angelo

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giancarmine trotta
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#7 » sabato 24 dicembre 2016, 17:11

Ciao Angelo, a me l'idea del sosia non tale di per sé, ma sosia in quanto visto così dalla superficialità altrui, mi è piaciuto. Devo rilevare anch'io la non linearità del suo perfetto italiano, ma su questo hai già risposto. Il tema è centrato grazie ad un bel finale, anche se per arrivarci hai dovuto far girare in moto un cinese appena arrivato in Italia: poco credibile, ma ironico.
Durante il racconto ho pensato a uno dei capitoli di Gomorra (Il Porto mi pare), dove si narrano le storie dei "cinesi che non muoiono mai": ecco, nel racconto ci sono delle punte di amarezza che fanno riflettere.
In generale una buona prova, con qualche riferimento poco lineare.
Alla prossima, leggerti è sempre un piacere!
Giancarmine.

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angelo.frascella
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#8 » lunedì 26 dicembre 2016, 17:38

Ciao Giancarmine e grazie

In effetti l'idea del racconto mi è venuta proprio da quel capitolo di Gomorra.

A rileggerci,
Angelo

Yuk
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#9 » mercoledì 28 dicembre 2016, 14:48

Ciao Angelo, ho capito che il tuo racconto mi sarebbe piaciuto sin dalla prima frase... "Il coperchio si aprì e luce e aria lo investirono, restituendolo al mondo." Incipit efficace ed estremamente evocativo. L'interpretazione del tema non è per nulla banale e riesci a far sorridere (di noi, ovviamente) nonostante l'amarezza di fondo. Forse il finale era un po' annunciato, ma ci stava tutto, anzi, mi avrebbe quasi deluso se non fosse stato così! Grazie per la piacevole lettura.

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jimjams
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#10 » mercoledì 28 dicembre 2016, 18:02

Qui abbiamo il sosia e anche i rovesci della fortuna, non volendo :-) Credo che andrebbe limato qualcosa qui e lì, sui dialoghi e le modalità espressive, ma la sensazione che provo è più che altro di eccessiva compattazione del racconto. D'altra parte capita spesso quando si hanno così pochi caratteri a disposizione. L'idea di base mi piace e c'è dentro parecchia robetta succosa, ce ne sarebbe per un romanzo così a occhio. Buona prova

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Polly Russell
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#11 » mercoledì 28 dicembre 2016, 20:23

Davvero divertente. Politicamente scorretto più di una commedia italiana dei primi anni ottanta, ma divertente. :)
Impossibile, ma è un racconto ipensato per far sorridiere, quindi non ha alcun senso andare a cercare la plausibilità.
Mi hai divertita e rilassata, e credo che lo scopo fosse quello. Bravo.
Polly

diego.ducoli
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#12 » giovedì 29 dicembre 2016, 22:12

Ciao Angelo
Il racconto mi è piaciuto gioca sullo stereotipo dei cinesi tutti uguali, un buon modo per declinare il tema.
Il racconto scorre bene, avrei calcato un po' la mano sulle caricature per rendere il tutto più grottesco e magari dare un pizzico di brio in più che mi sembra mancare.
Una buona prova forse da aggiustare un pelo.

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antico
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Re: Uno su un miliardo - di Angelo Frascella

Messaggio#13 » martedì 3 gennaio 2017, 9:43

Racconto molto particolare: una commedia degli equivoci ristretta in 3000 caratteri. Certo, è assai forzata nella parte finale e ci sono un paio di eventi che arrivano giusti e a puntino, cosa che non gradisco mai, ma la tua narrazione leggera e pulita tende, almeno in parte, a compensare il problema. Il tema c’è ed è anche trattato in modo originale. Per me un pollice tendente all’alto, nonostante il problema, a mio avviso grave, dell’eccessiva casualità.

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