BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

L'edizione si è svolta su due serate, lunedì 19 e martedì 20 dicembre 2016, ognuna con un differente tema, e si potrà decidere quando partecipare. Ma non solo! Chi vorrà, potrà scrivere entrambe le serate e comunicare al termine della seconda il racconto con cui vorrà effettivamente concorrere (il secondo verrà spostato in automatico nel Laboratorio). Occhio che in mancanza di tale comunicazione verrà considerato valido per la partecipazione il secondo racconto scritto.
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raffaele.marra
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BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#1 » martedì 20 dicembre 2016, 0:21

«Ti hanno visto scaccolarti. Pensi che un ministro possa scaccolarsi su un balcone?»
Ovviamente non rispondo.
«Bruttacopia, lo capisci che se non fai come ti dico per te la pacchia finisce?»
Annuisco e confermo. Il ministro si gira e fa l’occhiolino a Senzavoce che, al solito, non batte ciglio. Poi mi sorride e, mentre strizza le mie guance, torna al suo vecchio ritornello: «che fortuna che c’hai avuto tu!»

Eccola qua la mia fortuna: dormivo su un cartone sotto a un ponte, una sera apparve Senzavoce, mi invitò a salire in auto, ci salii. Non è che avessi granché da perdere, e almeno là dentro avrei sentito un po’ di caldo.
Da allora vivo in un appartamento ai Parioli. Lo so, non sono libero di uscire quando vorrei, ma in cambio ho un letto pulito, colazione, pranzo e cena, e una TV con decoder. Il mio compito è quello di farmi vedere di tanto in tanto al balcone, oppure in giro, oppure a qualche inaugurazione: un saluto con la mano, un sorriso muto, una foto e via. Al mattino Senzavoce, che vive con me anche se non mi rivolge mai la parola, mi consegna un biglietto con gli orari e io eseguo, senza fare domande.
Ho imparato presto, dice il ministro quando non è incazzato con me.
Io, che gli somiglio davvero tanto, sono la sua controfigura, l’immagine rassicurante che fotografi, giornalisti e curiosi vari devono vedere mentre lui agisce nel segreto. Non so bene a cosa gli serva questo inganno: è rispettato, è temuto, è sposato. Certo, a volte noto un po’ di ansia, di circospezione, di nervosismo. E dicono che abbia ricevuto delle minacce. E dicono pure che se la faccia con la splendida Lisa “Qualcosa”.
Ma, più di tanto, non so.

«Senti, Bruttacopia, devi fare un servizio speciale per me.»
Siamo in auto, è notte, e ho un brutto presentimento.
«C’è un imprenditore a cui devo un favore. Vuole il mio culo. Gli daremo il tuo, ok?»
Stavolta non annuisco.
Resto immobile a sentire il vulcano che si gonfia dentro di me. Lo sguardo va sul portaoggetti: la pistola di Senzavoce è sempre carica, e il vulcano esplode violento. È un attimo: apro il portaoggetti, afferro l’arma, due spari veloci, uno a sinistra alla testa di Senzavoce, uno dietro verso il ministro. Poi l’auto, senza guida, sbanda nella notte.

È domenica mattina e Lisa “Qualcosa” dorme ancora. Le bacio il seno ancora nudo, quindi vado in bagno.
La donna, come la gente là fuori, sembra essersi abituata al “mio” cambiamento.
È un po’ diverso, ultimamente, dicono.
Parla in modo strano, sembra un’altra persona, dicono.
Certamente lo shock per l’incidente, dicono.
Io annuisco e confermo. E ripenso al volo nella scarpata, allo sforzo di mettermi in piedi e seppellire il corpo del vero ministro.
Un attentato non riuscito del tutto, dicono i magistrati. Io annuisco e confermo.
Sono in bagno e mi guardo allo specchio. È in momenti come questi che mi sembra di rivederlo ancora in vita. È in momenti come questi che alzo le mani e, mentre mi strizzo le guance, sussurro: «che fortuna che c’hai avuto tu!»



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antico
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Re: BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#2 » martedì 20 dicembre 2016, 0:25

Ciao Raffaele! Occhio che non c'è due senza il tre e dopo due secondi posti... ;) Tutto ok con caratteri e tempo, buona Morozzi Edition anche a te!

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leonardo.marconi
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Re: BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#3 » giovedì 22 dicembre 2016, 10:51

un racconto davvero piacevole Raffaele!! La scena iniziale è fantastica. Inoltre le sequenze tra il grottesco e il naif colorano bene la storia e il personaggio di senzavoce: per quanto sia appena accennato, lascia ben spazio a immaginare il personaggio. Le battute limitate a 3000 certamente obbligano a stringere le descrizioni, anche in momenti topici: sarebbe stato bello dipanarsi nella scena del duplice omicidio. Una sorta di polizziotesco italiano anni '70, in cui il potere si confonde con la dimensione scurrile delle vite private e l'arroganza pubblica e manifesta, parabola triste e miserevole dei tempi che corrono. Complimenti davvero, ciao!!!

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ceranu
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Re: BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#4 » giovedì 22 dicembre 2016, 17:26

Ciao Raffaele, il racconto ha il pregio di essere molto chiaro e di essere scritto altrettanto bene, la trama, invece, mi convince poco.
Hai messo troppo in troppo poco spazio e questo rende la prima persona superflua, manca completamente il contatto con il protagonista che risulta più un narratore che una persona con cui empatizzare.
Mi convince poco anche il dopo, Bruttacopia non si è mai interessato degli affari del ministro, non sa nemmeno il cognome della donna con cui stava. Non credo sia possibile che possa sostituirlo dopo la morte. Un ministro di quel calibro deve avere una vita segreta talmente complicata che nemmeno con un affiancamento di un paio d'anni lo si potrebbe sostituire, figuriamoci in pochi minuti.
La pistola lasciata nel portaoggetti è un cliché poco credibile. Una guardia del corpo non può fare un errore così grossolano.
Nel complesso è un racconto che mostra un'ottima tecnica ma che necessita di una buona dose di sospensione dell'incredulità per essere apprezzato appieno.
Ciao e alla prossima.

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raffaele.marra
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Re: BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#5 » giovedì 22 dicembre 2016, 20:40

Ciao Leonardo, e grazie per il commento.

Ciao Francesco, e grazie anche a te.
Riconosco che ci vuole immaginazione per accettare quanto avviene nel mio racconto. Io ho voluto aiutare un po' tale immaginazione sottolineando il fatto che il protagonista, in fondo, è ufficialmente reduce da un attentato andato male e da un brutto incidente automobilistico, e ciò serve a tutti gli altri per accettare i suoi vistosi cambiamenti. Mi divertiva però l'idea di questo mondo ("quello", in realtà, non "questo", cioè quello dei politici di professione che campano alle nostre spalle) che in realtà è molto superficiale e vuoto, basato su rapporti falsi e mai autentici. Alla luce di questa mia critica forse un po' spicciola, il fatto che un sosia riesca a sostituire tanto facilmente l'originale nel cuore di coloro che gli andavano dietro mi sembrava un modo ironico per sottolineare i difetti di un mondo tanto lontano dal mio. Per quanto riguarda il contatto tra lettore e personaggio, credo che tu abbia ragione. Infatti questa è stata una delle volte in cui ho subito di più il limite dei 3000 caratteri. Alla prossima!

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Rionero
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Re: BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#6 » venerdì 23 dicembre 2016, 13:08

Ciao Raffaele,

racconto scritto con ritmo e stile impeccabili. Mi sono anche molto piaciuti ambientazione e personaggi: una cosa che ho apprezzato particolarmente è come hai giocato sul pizzicotto sulla guancia e la frase «che fortuna che c’hai avuto tu!» per caratterizzare senza spiegare molto due personaggi e la loro relazione.
Il fatto che la pistola nel cruscotto sia un cliché come la scena a letto finale con la bionda secondo me non sono problemi, ma canoni del genere che avevi scelto e che hai utilizzato bene!

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Andreacrux
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Re: BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#7 » venerdì 23 dicembre 2016, 17:40

Ciao Raffaele!!
Complimenti per la bella prova di scrittura!
A me è piaciuto molto l'anonimato in cui hai tenuto i protagonisti. Il ministro, la bruttacopia, senzavoce. Sembrano quasi le tre scimmiette non-vedo non-sento non-parlo, come a dire che in quel mondo di cui tu ci vuoi parlare le persone contanto molto di meno, al di fuori del loro ruolo già scritto (la sfilza di orari e compitini da rispettare), venendo così annullata la loro personalità. Perfino il ministro ha una vita privata insignificante se anche la sua amante accetta così facilmente il cambiamento. Questo mi è piaciuto tanto. Chiaramente il racconto deve svolgersi in 3000 caratteri e non è semplice. Forse un po' forzata la scena dell'omicidio, anche la missione scomoda da cui lui è riuscito a scappare con il duplice omicidio viene presentata troppo in fretta ma c'era poco spazio per parlarne.
Poi sulla verosimiglianza dei fatti raccontati...beh è una storia inventata quindi non deve essere realistica al 100%.
Bravo comunque,
alla prossima!

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Angela
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Re: BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#8 » sabato 24 dicembre 2016, 10:10

BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Leggo sempre con vivo interesse i tuoi racconti e ogni volta non mi deludi. Penso che questo sia uno dei migliori racconti che hai scritto per MC: stile impeccabile (come sempre), trama è solida e interessante. Ho sbirciato i commenti precedenti e penso anch'io che l'utilizzo del famoso pizzicotto sulla guancia che ritroviamo all'inizio del testo e in chiusura, sia un ottimo collante. L'idea del sosia del politico non è nuova, ma tu hai scelto la prima persona per narrarla, il che la rende originale perché ci avvicina ai pensieri del senzatetto che improvvisamente si ritrova ai Parioli come un novello Cenerentolo. E chissà dove può arrivare... e ci arriva! Mi auguro di vedere il tuo racconto tra i finalisti perché merita.
Buonissima Morozzi edition, Raffaele e già che ci sono, i migliori auguri per un ottimo Natale ♥
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

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Vastatio
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Re: BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#9 » sabato 24 dicembre 2016, 18:09

Ciao,
Che dire, fila tutto liscio con tocchi che ho apprezzato parecchio (i soprannomi sono sempre un modo per avvicinare il lettore piuttosto che i freddi nomi e cognomi) fino a quando ti schianti nel finale.
Ingenuo in modo imbarazzante.
Dalla pistola nel portaoggetti (perché mi chiedo? se Senzavoce è la guardia del corpo la pistola ce l'ha addosso! Ma vabbé, passiamo questo tuo artifizio come pistola di emergenza). Passando per il volo nella scarpata, in cui lui praticamente incolume (dio benedica le cinture di sicurezza e l'airbag), ha la forza per estrarre il corpo del ministro e seppellirlo (perché oltre alla pistola, Senzavoce è uso portare la vanga nel bagagliaio).
E continuiamo con le indagini su un fallito attentato, in cui non si riscontra che il colpo veniva da destra per l'autista, in cui ci sarà probabilmente il bossolo in auto e un po' di sangue nei sedili posteriori e su tutto quello su cui è stato trascinato il corpo del ministro (ma no, dopo aver sistemato il corpo si è dato anche alle pulizie).
Perché tutto il castello di conoscenze, poteri ecc che giustificherebbero un'eventuale forzatura da parte sua a insabbiare (sempre che si possa) gli eventi lui, non li ha/non li conosce (come tu stesos affermi).
La scusa per giustificare il "cambio" di atteggiamento regge, è perfetta, peccato che è il resto ad avere come fondamenta un budino.
Ripeto, mi piace come lo hai scritto e cosa mi "prometti". Quello che mi dai però è uno schiaffo alla sospensione dell'incredulità.
Tema OK.

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antico
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Re: BRUTTACOPIA - di Raffaele Marra

Messaggio#10 » venerdì 30 dicembre 2016, 19:56

Molto buona l'idea di non utilizzare nomi. Il racconto si fa leggere molto volentieri, manca un poco nella verosimiglianza perché sì: con una costruzione così attenta non riesco ad accettare al cento per cento il fatto che la pistola sia nel cruscotto, che gli basti seppellire il ministro (e che ne abbia il tempo), che possa sostituirlo così bene (quando avevi ben sottolineato che lo teneva ben segregato). Ho letto la tua risposta e l'idea è ottima, ma di difficile realizzazione e il fatto stesso che a qualcuno non sia arrivata in questa prima versione è dimostrazione che necessità di revisione per ottimizzarla. Il tema è più che ok. Sono indeciso, ma propendo per un pollice tendente all'alto, anche se non in modo così netto.

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