MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

L'edizione si è svolta su due serate, lunedì 19 e martedì 20 dicembre 2016, ognuna con un differente tema, e si potrà decidere quando partecipare. Ma non solo! Chi vorrà, potrà scrivere entrambe le serate e comunicare al termine della seconda il racconto con cui vorrà effettivamente concorrere (il secondo verrà spostato in automatico nel Laboratorio). Occhio che in mancanza di tale comunicazione verrà considerato valido per la partecipazione il secondo racconto scritto.
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leonardo.marconi
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MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#1 » martedì 20 dicembre 2016, 23:35

Nun so, a me mi sta difficile imitàr queglì altì livèll e' stilè: insomma, a' classè e tanta disinvoltùra! - Il camorrista mi guardava fisso: pensava ch’ero sputato per il ruolo e che c’erano troppi soldi in ballo, per me e per loro. La bisca era un tutt’uno di fumo, grida e bottiglie. -Ma pecché nun chiamàte qualcùn’altrò, cu tuttò o' rispettò, io forsè nun sono all’altèzza! – Ma lui, smorfia e mozzicone in bocca disse - A me da giovàn me chiamavàn Pasquàl ‘u Spaccaportè, e saje pèrché? Pecché nun c’eràn ostacòl ca' nun potèss superarè! Percìò tu e e gli altrì dumani ci saretè tuttì. Ad affarè chiusò, ve accattate i sord e vià. Noi simme brava gente, lo saì Ninetto!

Tornai a casa esausto. Aprii il sito della Gazzetta dello sport. I titoli erano emblematici: Il Napoli era considerato ormai già campione, la partita di domani una pura formalità. M’accesi una sigaretta e guardai fuori la finestra della cucina: mi vidi riflesso e pensai che con quella faccia che tenevo forse sarebbe stato davvero uno scherzo! E poi,in fondo, non potevo sputare su tanti soldi e fortuna. Spente le luci, andai in camera, diedi un bacio a mia moglie: si girò e mi disse - Sempe a fa' tardì Ninè cu e' tuoi amici ro' lavorò, vienì a dormìr ammor, và! – Mi stesi sotto le lenzuola e non chiusi occhio fino all’alba.

Il giorno dopo era domenica. Mi venne a prendere Gennàr o'Cocchièr e partimmo per Fuorigrotta. Qualche km prima d’arrivare emise un suono tra il bestiale e il gutturale e mi fece cenno di scendere. Sopraggiunse una grande pullman azzurro. Entrai e incredulo vidi una messa in scena perfetta, davvero la squadra partenopea al gran completo! Arrivati allo stadio, superammo le telecamere delle tv ed evitammo accuratamente i giornalisti. Quando salii in campo, i nervi tesi si unirono alla festa degli spalti e al tripudio dei colori. Il terreno sembrava tremare sotto i piedi ma i novanta minuti filarono via lisci: perdemmo sonoramente l’ultima di campionato sommersi dai gol dell’ultima in classifica. C’avvolse una pioggia di fischi.

Quando l’arbitro decretò plasticamente la fine, mi vidi saltare addosso telecamere, giornalisti e poi un’invasione di tifosi inferociti. Col gelo lungo la schiena, guadagnammo velocemente il tunnel dell’uscita protetti da un precario cordone di polizia. Sopra volava di tutto. Feci una doccia veloce e mi ritrovai di nuovo davanti Pasquale ‘u Spaccaporte ad aspettarci: chissà come era riuscito a superare tutti i controlli di sicurezza? Io e gli altri sosia scappammo sopra un furgone anonimo e scassato. Fummo riconsegnati in luoghi diversi. A me, appena sceso due tizi mi riempirono di botte e finii all’ospedale. Dopo tre giorni di coma mi svegliai narcotizzato e la faccia tumefatta. Mia moglie mi allungò la solita Gazzetta: il Napoli aveva perso lo scudetto per un solo punto, in una partita surreale. C’era scritto: LA CAMORRA E L‘OMBRA LUNGA DEL TOTONERO. Sorrisi a mia moglie: chi sarei stato domani? Uno qualunque? Magarì, finalmentè, ammore miò!



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antico
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#2 » martedì 20 dicembre 2016, 23:39

Ciao Leonardo e bentornato a Minuti Contati! Tutto ok con i parametri, quindi non mi resta che augurarti una buona Morozzi Edition!

Hitherto
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#3 » venerdì 23 dicembre 2016, 15:26

Ciao Leonardo,
il tema del racconto mi sembra centrato e la trama è particolare. Pur avendo riletto il racconto tre volte, non ho apprezzato il finale perché mi sembra che recida troppo velocemente il ritmo della narrazione. La speranza delle parole del protagonista mi sembra un po' finta, non so perché. Per il resto, non sapevo che "goal" si potesse scrivere anche "gol" ( ora lo so, dopo aver verificato) e per me è stato un po' difficile leggere nella mia mente i dialoghi in dialetto, perché mi sembrava che tutte quelle parole tronche non corrispondessero alla mia idea di quella parlata. Tutto sommato, un racconto apprezzabile.
A me le d eufoniche piacciono!

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angelo.frascella
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#4 » venerdì 23 dicembre 2016, 23:43

Ciao Leonardo.

L’idea del racconto mi convince poco: perché mettere su un piano così macchinoso e potenzialmente pieno di buchi, come far giocare dei giocatori falsi, piuttosto che comprare alcuni giocatori chiave, come avviene di solito? Se capisco bene, inoltre, il protagonista è uno che continuamente viene sfigurato e i suoi lineamenti sono ricostruiti per somigliare a qualcun altro. È così? Anche questo aspetto, pur essendo interessante narrativamente, mi lascia perplesso: chirurgicamente questo non provocherebbe danni, a un certo punto? Ho fatto un po’ fatica a seguire i dialoghi in dialetto, inoltre. Probabilmente, da questo punto di vista, occorrerebbe un lavoro di cesello per dare qui e là l’idea della parlata dialettale senza usarla in modo così “invasivo” per lettori di altre zone.

A rileggerci e buone feste.
Angelo

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leonardo.marconi
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#5 » sabato 24 dicembre 2016, 17:29

angelo.frascella ha scritto:Ciao Leonardo.

L’idea del racconto mi convince poco: perché mettere su un piano così macchinoso e potenzialmente pieno di buchi, come far giocare dei giocatori falsi, piuttosto che comprare alcuni giocatori chiave, come avviene di solito? Se capisco bene, inoltre, il protagonista è uno che continuamente viene sfigurato e i suoi lineamenti sono ricostruiti per somigliare a qualcun altro. È così? Anche questo aspetto, pur essendo interessante narrativamente, mi lascia perplesso: chirurgicamente questo non provocherebbe danni, a un certo punto? Ho fatto un po’ fatica a seguire i dialoghi in dialetto, inoltre. Probabilmente, da questo punto di vista, occorrerebbe un lavoro di cesello per dare qui e là l’idea della parlata dialettale senza usarla in modo così “invasivo” per lettori di altre zone.

A rileggerci e buone feste.
Angelo

ciao Angelo, il racconto è fine a se stesso e non c'è una "sfigurazione seriale". Semplicemente non sarà più un sosia d'un importante giocatore di calcio del club partenopeo. E chi l'ha detto ch'è più conveniente corrompere profumatamente dei giocatori chiave piuttosto che mandare dei sosia anonimi? Spazio alla fantasia, regno della scrittura! Grazie comunque per i consigli e buone feste anche a te

Fernando Nappo
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#6 » lunedì 26 dicembre 2016, 15:43

Ciao Leonardo,
mi pare che il tema sia centrato, anche se devo ammettere di avere avuto delle difficoltà riguardo alla credibilità, in parte perché mi pare più difficile sostituire un'intera squadra con dei sosia che pagare qualche giocatore - ma, come sostieni tu, largo alla fantasia - ma soprtattutto per la difficolta che credo sia difficilmente superabile, di trovare undici persone (più quelle da mandare in panchina) sufficientemente somiglianti ai corrispondenti calciatori. E comunque, va bene stare lontano dal pubblico per non farsi riconoscere, ma come la mettiamo con le tante telecamere di ripresa? E inoltre è possibile che arbitro e relativi colleghi non s'avvedano di nulla?
Riguardo al dialetto, che in genere non mi dispiace, in questo caso mi ha un po' rallentato.

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angelo.frascella
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#7 » lunedì 26 dicembre 2016, 17:48

leonardo.marconi ha scritto:
angelo.frascella ha scritto:ciao Angelo, il racconto è fine a se stesso e non c'è una "sfigurazione seriale". Semplicemente non sarà più un sosia d'un importante giocatore di calcio del club partenopeo.


Ciao Leonardo.

Allora non mi è chiara tutta la parte finale: quando lui viene portato via dai complici viene picchiato e la sua faccia ne risulta tumefatta e dalla tranquillità con cui lo racconta non sembrerebbe un imprevisto. A questo punto però non capisco perché accada. Inoltre alla fine lui dice:
Sorrisi a mia moglie: chi sarei stato domani? Uno qualunque? Magarì, finalmentè, ammore miò!

come se fosse il suo stato normale di vita quello di interpretare altre persone. Di nuovo: a questo punto non capisco.

Inoltre tu dici:
E chi l'ha detto ch'è più conveniente corrompere profumatamente dei giocatori chiave piuttosto che mandare dei sosia anonimi? Spazio alla fantasia, regno della scrittura! Grazie comunque per i consigli e buone feste anche a te


Mi verrebbe da citare il professor Crastaing di Pennac quando dice "immaginazione non significa menzogna" (anche se poi il professore non è un personaggio positivo e quella frase è simbolo della sua incapacità di ritrovare la sua parte infantile).
In verità secondo me hai due strade davanti:
- punti alla verosimiglianza e cerchi di dare una ragione credibile per l'uso dei sosia
- opti per un approccio del tipo "bizzarro fiction", punti all'assurdo completo e fai divertire la fantasia ;)

A rileggerci
Angelo

Canadria
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#8 » lunedì 26 dicembre 2016, 21:05

Ciao, Leonardo!
L’idea è particolare ma non mi convince pienamente. Anch’io ho qualche dubbio, come Angelo, riguardo la poca credibilità dell’evento narrato. E’ vero, spazio alla fantasia, ma allora non sarebbe stato più semplice parlare di una squadra più piccola piuttosto che di una squadra di serie A (che viene ripresa nei minimi dettagli da mille telecamere dall’inizio alla fine di una partita)? Anche a me è risultato complicato leggere le parti in dialetto, non perché non fossero comprensibili ma perché, cambiando improvvisamente il registro e anche “l’architettura” della parola, interrompevano il ritmo del racconto. Bello il titolo!
Alla prossima!

ClaudiaEnrica
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#9 » martedì 27 dicembre 2016, 14:00

Ciao Leonardo,
Tema centrato, l’idea di base mi piace anche però ho trovato lo svolgimento della trama troppo veloce, ovviamente vittima dei 3000 caratteri, troppi particolari, troppa enfasi che in realtà non riuscivo a giustificare. Insomma sono rimasta un pò perplessa però sono sicura che su una struttura più lunga ben oltre i 3000 caratteri mi saresti piaciuto molto. Alla prossima!

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alessandra.corra
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#10 » martedì 27 dicembre 2016, 16:20

Ciao Leonardo,

l'idea è carina e non mi è dispiaciuta. Anche il tema è centrato, ma anche io ho trovato qualche cosa che non mi convince del tutto nel tuo racconto. Per prima cosa, la storia è effettivamente poco credibile per le ragiuni che già ti hanno fatto notare coloro che sono passati a commentarti prima di me. Anche le frasi in dialetto le ho trovate un pò difficili da seguire. Insomma, credo che sia un racconto che parte da una buona idea, ma dovresti rivedere alcune cose.
Alla prossima!

Giuseppe Patti
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#11 » mercoledì 28 dicembre 2016, 12:16

Ciao Leonardo,
il racconto non so come definirlo. Tema centrato in pieno, per carità, ma quei dialoghi troppo difficili da leggere per uno che non è del posto. Per quanto riguarda la poca credibilità non ho nulla da dire, la penso più o meno come te: spazio alla fantasia, anche se quei dialoghi hanno rallentato tantissimo la mia lettura e la mia comprensione.

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invernomuto
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#12 » giovedì 29 dicembre 2016, 1:20

Ciao Leonardo!
A me, quello che ha spezzato maggiormente la sospensione dell'incredulità, non è tanto la complessità eccessiva del piano quanto l'idea che semplici sosia possano correre per novanta minuti, pur subendo una goleada, senza schiantare a terra con la schiuma alla bocca; una dissonanza accentuata dalla frase "i novanta minuti filarono via lisci".
Oltre a questa piccola dissonanza, il dialetto non mi ha convinto non tanto per la difficoltà nel seguirlo quanto per alcune cose che suonano effettivamente male durante la lettura: stilè, per esempio, suona decisamente peggio che stìle, idem per "chiusò" e "lavorò", che alle mie orecchie, in napoletano, suonano "chiùso" e "làvoro".
Naturalmente tutta la mia analisi fonetica si basa su un sovraccarico di puntate di Gomorra e le chiacchierate con un paio di amici "della zona", per cui nel caso mi sbagliassi accetterò la correzione senza protestare.
In definitiva, è una prova discreta ma ben lontana dal dimostrare a pieno le tue potenzialità. A presto!

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marco.roncaccia
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#13 » giovedì 29 dicembre 2016, 10:58

Ciao Leonardo,
il tuo racconto ha degli spunti interessanti e una voce narrante convincente ma, come altri ti hanno fatto notare, dei problemi abbastanza evidenti.
1) L’utilizzo del dialetto rende difficile la lettura. Di solito (come dice Angelo) la strategia migliore è un lavoro sulla costruzione delle frasi che faccia intuire la “calata” ma che salvaguardi il più possibile l’italiano, È vero, esistono delle eccezioni come Pasolini e Gadda, ad esempio, ma appunto stiamo parlando di giganti.
2) La grafica che utilizzi per i dialoghi e la mancanza di a capo ostacola la lettura
3) La poca verosimiglianza della trama. (la strategia per truccare la partita e anche il fatto stesso che la Camorra faccia perdere lo scudetto al Napoli)
A rileggerci!

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antico
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Re: MANDRAGOLA PARTENOPEA <--- Leonardo Marconi

Messaggio#14 » mercoledì 4 gennaio 2017, 13:35

Arrivo a commentare per ultimo e devo purtroppo ripetere quello già detto da molti: 1) il dialetto rallenta parecchio la lettura e tutte quelle finali accentate sembrano eccessive e 2) cercare 11 sosia titolari e quasi altrettanti panchinari più tutta la dirigenza, allenatori, magazzinieri, raccattapalle è impresa improba. Perché non mi fermo ai soli giocatori? Perché se vuoi creare la farsa devi occuparti di tutti gli aspetti dirigenziali e se in campo ci fosse qualcuno di reale che conosce i reali invece dei sosia, beh, l’inghippo potrebbe essere facilmente svelato. Senza dimenticare gli avversari, anche loro conosceranno i giocatori avversari. Insomma, per fare funzionare un simile piano ci andrebbe un culo immenso. Quindi direi che che devi tenere buono il suggerimento di Angelo: dacci secco, buttala ancora di più sul non sense, prendi in giro il fenomeno del pallore e la superficialità della gente o quello che vuoi. Per il momento è un pollice ni.

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