La nave

Moderatore: Laboratorio

Martina Seppi
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La nave

Messaggio#1 » domenica 7 febbraio 2021, 12:52

Stavo camminando con papà, il suo ditone stretto tra i miei ditini. C'erano tante persone in strada quella mattina, le loro dita che stringevano diversi pacchetti e borse. Papà mi aveva raccontato di questo strano evento. Mi aveva detto che si chiamava "mercato". La gente andava in strada per comprare cose da altra gente. Un bel giochetto, volevo tanto provarlo con papà e mamma a casa, anche se papà diceva che in fondo non era nulla di speciale. Mentre camminavamo, papà mi disse che aveva una sorpresa per me. Qualche giorno prima era giunta una nave in porto.
"Papà, cos'è una nave?"
"Eh eh, adesso lo vedrai Matteo!"
"E' una cosa da mangiare?"
"Se riesci a mangiarla, sei più super di Superman" disse papà con uno strano sorrisetto, come a prendermi in giro.
Ma certo che sono più super di Superman! Non sarà mica una "nave" a spaventarmi, vedrai papà come me la mangio.
Non mi ero neanche accorto che eravamo giunti al porto. Il mare scintillava come gli orecchini di mamma e i gabbiani si parlavano tra di loro in cielo. Il sole mi colpì il viso col suo calore.
"Pronto Matteo? Fra un po' vedrai la nave"
"Sìsì! Dov'è? Dai papà che ho fame, la mangio tutta!"
"Chiudi gli occhi Superman, ti dico io quando aprirli"
Chiusi gli occhi tutto eccitato. I gabbiani continuavano a parlarsi, sembravano quasi più di prima. Camminai alla cieca stringendo ancora di più il ditone di papà. Il cuore faceva "tu-tum, tu-tum" e mi accorsi che stavo sorridendo.
"Tre, due, uno...apri gli occhi Superman!"
Non avrei mai potuto mangiarla, ma neanch Superman avrebbe potuto. Era grandissima, molto più grande della mia cameretta e anche molto più lunga. C'erano persino altre persone sopra che mi stavano salutando. Assomigliava alla barchetta che mi aveva comprato mamma per quando facevo il bagnetto, solo che era marrone. Forse era fatta di quel materiale che usava il nonno per fare le sue sculture. Credo si chiami "legno". La nave aveva tantissime corde, alcune molto spesse e annodate, altre sciolte. Poi aveva questi tre enormi pali di legno che si innalzavano in cielo, quasi a voler toccare le nuvole. C'erano diversi teli avvolti su questi pali e altre corde annodate qua e là. In cima a questi pali, tantissimi gabbiani che guardavano in basso, girando la testa di qua e di là.
"Allora Superman? Ti consiglio di non mangiare le corde, secondo me farai fatica a digerirle" disse papà, gli occhi vispi che mi guardavano divertiti.
"Ti è piaciuta la sorpresa?"
Un gabbiano spiccò il volo dall'alto del palo e scese in picchiata verso il mare, forse a catturare qualche pesciolino.
"Papà. Posso salire sulla nave?"
Papà mi sorrise. "Non lo so Matteo, devo chiedere al marinaio".
"Cos'è un marinaio?" volevo sapere tutto di queste navi e della gente delle navi.
"Un marinaio è una persona che lavora sulla nave. Spesso vive sulla nave. Sai ha il suo lettino, la cucina, i vestiti, tutto. E va per mare sulla nave, magari a pescare o a controllare altre navi che stanno in mare".
Fissai papà negli occhi. Gli strinsi ancora di più il ditone. Qualcuno dalla nave mi salutò di nuovo. Io alzai la manina e risposi al saluto. Lasciai andare il ditone di papà e feci qualche passo verso la nave. La contemplai in silenzio. Un marinaio mi salutò di nuovo, il sole gli aveva prestato un po' del suo colore dorato sulle guance. Mi girai verso papà e iniziai a saltare con le mani tese verso di lui per trasmettergli la mia felicità. "Da grande farò il marinaio, papà".
Papà si avvicinò e mi tese la mano "Il mio piccolo Superman diventerà un capitano, Capitano Nemo".
Io gli afferrai il ditone e insieme andammo incontro alla nave.



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Michael Dag
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Re: La nave

Messaggio#2 » martedì 9 febbraio 2021, 13:20

decisamente meglio dell'altro. scrivere in prima persona è molto diverso che scrivere in terza. questo è molto più immersivo nel punto di vista del personaggio. ben fatti anche i ragionamenti da bambino.

attenta però...il bimbo non sa cos'è il legno, ma proprio la riga dopo riconosce i pali di legno...
un bambino così piccolo (come pare i capire) non dirà sculture ma bambole-giochi-pupazzi
occhio a queste incongruenze, per il resto, è un buon lavoro.

piccoloappunto, meglio usare le «capitolari» per i dialoghi, non le "virgolette"

Martina Seppi
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Re: La nave

Messaggio#3 » mercoledì 10 febbraio 2021, 11:49

Ciao Michael,

grazie ancora dei feedback, non pensavo di aver gestito la prima persona in modo abbastanza convincente.

Grazie di aver evidenziato la piccola incoerenza nel testo e per i suggerimenti riguardo la parola "scultura". E grazie per il consiglio sulle capitolari;)

Buona giornata,
Martina

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Damjen
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Re: La nave

Messaggio#4 » mercoledì 10 febbraio 2021, 13:17

Ciao, è stato un piacere leggere questo tuo racconto.

Ho trovato divertente guardarmi in giro con gli occhi di un bambino. Cercherò dunque di darti, proprio perché è un racconto che mi piace, la mia personalissima (e opinabilissima) considerazione al riguardo.

Il punto di vista di questo tuo racconto è una scelta molto coraggiosa, poiché è davvero difficile guardare il mondo con tutta l’ingenuità e lo stupore necessari, e tu secondo me ci sei perlopiù riuscita.
Ad una prima lettura, arrivata al punto in cui il bambino chiede cosa sia una nave, ho però dovuto pensare ad un bambino un po’ più piccolo di quello che mi ero immaginata fino a quel momento.
Nella nuova prospettiva, altre parole e alcuni concetti hanno cominciato a sembrarmi un po’ troppo complessi, parole come “evento”, “sculture” e malizie come “strano sorrisetto”. Perfino sapere cosa fossero le corde mi è sembrato, a quel punto, un po’ difficile...
In pratica mi sono ritrovata a ragionare, invece che a immedesimarmi. È un peccato perché invece è un bel racconto pieno di tenerezza.

A rileggerti :)

Martina Seppi
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Re: La nave

Messaggio#5 » venerdì 12 febbraio 2021, 9:01

Ciao Damjen,

grazie mille del tuo feedback! Ti ringrazio di avermi fatto notare di essermi un po' persa sulla parte finale. Farò più attenzione alla coesione stilistica quando mi esprimo in prima persona.

Grazie ancora,
Martina

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GiulianoCannoletta
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Re: La nave

Messaggio#6 » sabato 13 febbraio 2021, 21:27

Ciao Martina, piacere di averti letto.
Il racconto è uno spaccato piacevole, calato nel punto di vista di un bambino, e il suo punto di forza è senza dubbio la sensazione di scoperta che riesci a creare molto bene e che diverte, la dinamica scherzosa col padre, l'entusiasmo per la novità.
Ma proprio in questa immedesimazione ho notato delle contraddizioni. Più il punto di vista in cui vogliamo immergerci è differente dal nostro (per età, come in questo caso, o per altre caratteristiche), più bisogna prestare attenzione ai dettagli.
È possibile che un bambino sappia chi è Superman, riconosca gabbiani, teli, pali e corde, ma non abbia idea di cosa sia una nave e di cosa sia il legno?
Forse non ha mai visto una nave dal vivo, ma certamente ne ha già sentito parlare.
"Non mi ero neanche accorto che eravamo giunti al porto." Qui siamo immersi nel punto di vista del bambino, che quindi conosce il porto, dunque pare ancora più strano che non sappia cosa sia una nave.
Forse si potrebbe mantenere l'impianto del racconto, sostituendo il generico "nave" con una tipologia particolare.
Un bambino conosce navi e barche, ma potrebbe non sapere cos'è un "mercantile", un "peschereccio" o uno "yacht". (Le prime che mi sono venute in mente).

Sono piccole osservazioni per rendere più coerente un testo che, ti ripeto, dal punto di vista delle emozioni che suscita, riesce pienamente nel suo obiettivo!
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

Martina Seppi
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Re: La nave

Messaggio#7 » domenica 14 febbraio 2021, 12:44

Ciao Giuliano,

grazie mille del prezioso feedback. Sono contenta di aver trasmesso la sensazione di stupore e di attesa del bambino.

Per quanto riguarda le contraddizioni che mi hai giustamente sottolineato, terrò presente per i prossimi racconti. L'espediente di usare "yacht" o "mercantile" è un bel trucchetto, grazie!

Ciao,
Martina

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Alessio
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Re: La nave

Messaggio#8 » sabato 6 marzo 2021, 13:09

Ciao Martina,

grazie per aver condiviso il tuo racconto.
Visto che è la prima volta che ci incrociamo, sappi che in Laboratorio sono piuttosto puntiglioso! :-)
Inoltre, sono un seguace della narrativa trasparente, immersiva, focalizzata, quindi i miei commenti saranno orientati in quella direzione.

La prima cosa che noto è la scelta di una prima persona al passato, che dal mio punto di vista non è ottimale, perché dà al tutto un sapore di raccontato a posteriori.
Un'altra cosa che secondo me andrebbe messa a posto è una certa incoerenza nel punto di vista, che è sempre quello dell'io narrante, ma a volte siamo focalizzati nell'io "raccontante" (adulto?), con linguaggio e pensieri da adulto, altre volte siamo nell'io bambino, con pensieri da bambino, e qualche volta linguaggio da adulto. Poi ti indicherò bene dove sono i punti di discordanza.

Per quanto riguarda le virgolette, al di là del fatto che semmai si chiamano "caporali" e non "capitolari" :-), non sono d'accordo con Michael: non c'è un tipo strettamente migliore dell'altro. Anch'io preferisco i caporali (che tra l'altro è lo standard della vetrina di minuti contati), ma è una questione personale. Ogni casa editrice ha il suo standard. L'unica cosa è che invece il trattino, per i dialoghi, è un po' più complicato da usare.
L'importante, comunque, è che, una volta scelto un tipo di virgolette per i dialoghi, si usi sempre quello e non lo si usi per altre cose, come invece succede qui in un paio di punti.

Sei stata brava a trasmettere lo stupore del bambino e anche l'atteggiamonto... beh... paterno :-D del papà. In generale, a parte qualche inciampo che ti hanno già fatto notare, rendi bene anche il punto di vista del bambino. Il tuo racconto trasuda tenerezza :-)

Veniamo ai dettagli:
Martina Seppi ha scritto:Stavo camminando con papà, il suo ditone stretto tra i miei ditini. C'erano tante persone in strada quella mattina, le loro dita che stringevano diversi pacchetti e borse. Papà mi aveva raccontato di questo strano evento. Mi aveva detto che si chiamava "mercato". La gente andava in strada per comprare cose da altra gente. Un bel giochetto, volevo tanto provarlo con papà e mamma a casa, anche se papà diceva che in fondo non era nulla di speciale. Mentre camminavamo, papà mi disse che aveva una sorpresa per me. Qualche giorno prima era giunta una nave in porto.

Qui c'è il narratore (adulto, immagino) che racconta una vicenda di quando era un bambino piccolo. Ci trasmette il tutto ocn gli occhi del bambino, e va bene, tranne per il fatto che è tutto raccontato.
Qui, per indicare la parola "strana", usi le stesse virgolette dei dialoghi, cosa che eviterei. Piuttosto lo metterei in corsivo, ma siccome poi più avanti infili un pensiero diretto del bambino e lo metti in corsivo, allora la soluzione più semplice è usare i caporali per i dialoghi e lasciare il resto com'è.

Martina Seppi ha scritto:"Papà, cos'è una nave?"
"Eh eh, adesso lo vedrai Matteo!"
"E' una cosa da mangiare?"
"Se riesci a mangiarla, sei più super di Superman" disse papà con uno strano sorrisetto, come a prendermi in giro.
Ma certo che sono più super di Superman! Non sarà mica una "nave" a spaventarmi, vedrai papà come me la mangio.
Non mi ero neanche accorto che eravamo giunti al porto. Il mare scintillava come gli orecchini di mamma e i gabbiani si parlavano tra di loro in cielo. Il sole mi colpì il viso col suo calore.

Quel non sarà mica una nave a spaventarmi non mi sembra un pensiero da bimbo piccolo. Mi sembra una costruzione un po' "difficile".

Martina Seppi ha scritto:Chiusi gli occhi tutto eccitato. I gabbiani continuavano a parlarsi, sembravano quasi più di prima. Camminai alla cieca stringendo ancora di più il ditone di papà. Il cuore faceva "tu-tum, tu-tum" e mi accorsi che stavo sorridendo.
"Tre, due, uno...apri gli occhi Superman!"

tutto eccitato: se tu invece ci dicessi: Chiusi gli occhi stringendo ancora di più il ditone di papà, il cuore faceva "tu-tum, tu-tum". ci staresti già trasmettendo l'eccitazione di Matteo. Non serve che ce lo preannunci e poi ce lo descrivi.

Martina Seppi ha scritto:Non avrei mai potuto mangiarla, ma neanch Superman avrebbe potuto. Era grandissima, molto più grande della mia cameretta e anche molto più lunga.

Io invertirei le due frasi: lui prima vede che la nave è grandissima, poi pensa che non avrebbe potuto mangiarla.

Martina Seppi ha scritto:Forse era fatta di quel materiale che usava il nonno per fare le sue sculture. Credo si chiami "legno".

Qui c'è l'incoerenza di cui ti dicevo sopra. Succede una cosa strana: non siamo più nel bimbo, ma siamo nel narratore, che però non è più adulto, ma è bambino. Soprattutto quel Credo si chiami "legno". è un pugno in un occhio, perché così è l'adulto che ci sta dicendo che non sa cos'è il legno nemmeno adesso, non solo quando era piccolo.

Martina Seppi ha scritto:La nave aveva tantissime corde, alcune molto spesse e annodate, altre sciolte. Poi aveva questi tre enormi pali di legno che si innalzavano in cielo, quasi a voler toccare le nuvole. C'erano diversi teli avvolti su questi pali e altre corde annodate qua e là. In cima a questi pali, tantissimi gabbiani che guardavano in basso, girando la testa di qua e di là.

Come ti hanno fatto notare, sembra strano che un bimbo non abbia idea di che cosa sia una nave. Vista la descrizione, potrebbe essere un "veliero", e a quel punto ci sta che non lo sappia.

Martina Seppi ha scritto:"Allora Superman? Ti consiglio di non mangiare le corde, secondo me farai fatica a digerirle" disse papà, gli occhi vispi che mi guardavano divertiti.
"Ti è piaciuta la sorpresa?"

Il disse non serve: sappiamo già che sta parlando il papà. Puoi lasciare semplicemente il beat per dargli il diritto di parola e togliere il dialog tag. Metterei anche la battuta successiva nella stessa riga, tanto è sempre lui che parla.
Tipo così (non è un granché ma è per farti capire cosa intendo):
"Allora Superman? Ti consiglio di non mangiare le corde, secondo me farai fatica a digerirle." Gli occhi vispi di papà mi guardavano divertiti. "Ti è piaciuta la sorpresa?"

In generale quindi secondo me dovresti essere un po' più precisa nel farci arrivare ciò che il narratore sa nel momento un cui sta raccontando e ciò che invece ignorava nel tempo della narrazione, perché spesso questi due elementi tendono a confondersi.

Spero che le mie considerazioni possano esserti utili e scusa il ritardo con cui sono intervenuto.

Buona scrittura!

Martina Seppi
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Re: La nave

Messaggio#9 » domenica 7 marzo 2021, 18:17

Ciao Alessio,

grazie di tutte le tue precisazioni! Non preoccuparti, ogni critica costruttiva è la benvenuta, sono nel Laboratorio per questo!

Sono contenta che il racconto sia riuscito a suscitare un'emozione di tenerezza, vedo che molti lo hanno sottolineato nei commenti;)

Non avevo fatto molto caso al tempo del racconto. Forse scrivere in maniera immersiva al passato per questa scena non è stata un'ottima idea...a mia discolpa posso dire che ho scritto questo pezzo in 20 minuti hehe!

Grazie per avermi fatto notare i due narratori diversi. Il mio intento era di far parlare solo il bambino, ma ahimè non ci sono del tutto riuscita.

Hai qualche tuo racconto da farmi leggere? Mi piacerebbe molto.

Grazie ancora e una buona serata!
Martina

Martina Seppi
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Re: La nave

Messaggio#10 » mercoledì 24 marzo 2021, 15:22

Ciao Fernando,

"Perdonami se sono stato severo" ma ti pare?? Sono qua apposta;)

Allora, grazie mille per la combinazione della tastiera, fantastico.

Per la prima persona nel passato, non pensavo che la narrativa immersiva e la prima persona al passato non andassero a braccetto...grazie della dritta.

Per tutti gli altri punti, ho scritto questa scena (non la reputo un racconto) come esercizio di scrittura creativa, quindi immaginavo che gli errori fossero più o meno evidenti. Non lo dico per giustificarmi, ma solo per dare un po' di contesto. Ci lavorerò per i prossimi racconti.

Se vuoi, ho ampliato il mio altro racconto "Angela". Mi piacerebbe tanto sentire un'altra tua opinione.

A presto e grazie,
Martina

Maurizio Mannoni
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Re: La nave

Messaggio#11 » lunedì 12 aprile 2021, 8:23

Ciao Martina, pur con le imperfezioni che ti hanno fatto già notare, sei riuscita a trasmettere tenerezza. In narrativa non è poco. Coraggio, sostituisci "yacht" a nave, riscrivilo del tutto sistemando incoerenze, virgolette e refusi, se poi non ti vien fuori una perfetta immersività, pazienza, la "jihad" del mostrato di minuti contati se ne farà una ragione :). Con racconti così brevi, l'ho detto altre volte, ci sta anche il narratore esterno, a maggior ragione nei pezzi sentimentali. Sarà una scena vista dal gabbiano :) Forza!

Martina Seppi
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Re: La nave

Messaggio#12 » lunedì 12 aprile 2021, 20:12

Ciao Maurizio,

grazie mille del tuo commento, mi ha fatto davvero piacere;) purtroppo ho abbandonato questa scena un po' a se stessa per concentrarmi su altri racconti! Appena riesco lo sistemerò, anche perchè ci sono diverse cose da rivedere.

Se ti fa piacere, ho scritto anche "Angela" qui nel Laboratorio. Ho letto il tuo racconto del pianoforte del re folle, a breve ti scriverò i miei commenti;)

Buona serata,
Martina

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