Occhi aperti (dalla Francesca Bertuzzi edition)

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Signor_Darcy
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Occhi aperti (dalla Francesca Bertuzzi edition)

Messaggio#1 » venerdì 8 ottobre 2021, 9:38

Mi permetto di postare nel laboratorio questo racconto, escluso dalla vetrina della recente Francesca Bertuzzi Edition perché leggere i commenti mi ha convinto ancor più che abbia del potenziale, purtroppo vanificato da una stesura un po' frettolosa per la sfida. Riprovo dunque con questa forma modificata.

***

Occhi aperti
di Stefano Floccari

Sdeng
Il clangore è improvviso, insopportabile.
Apro gli occhi, non vedo un cazzo. Ci metto un paio di secondi a ricordare dove mi trovo, il pavimento di cemento sta distruggendo la mia schiena.
L’ odore di merda e di sudore mi provoca un conato di vomito.
“Dormito bene, stronzo?” Gino non è a più di mezzo metro dalla mia testa. La vicinanza del suo corpo è quasi un sollievo in questo freddo fottuto.
“Abbastanza, grazie”. Mi sono assopito, ma immagino che al primo respiro pesante il bastardo abbia pensato bene di farmi passare quest’idea malsana. Provo a dissimulare l’ira che mi sta rodendo i nervi, gli organi, perfino il buco del culo. “Posso chiedere a te per la colazione?”
“Da, da!” Gino ha la risposta pronta, non fosse un cazzo di criminale potrebbe essere una persona piacevole. Che poi nemmeno si chiama Gino, ma il suo nome slavo non lo conosco. Né lo voglio sapere: per me Gino può anche morire. “Volere marmellata?”
“Magari…”. Mi pento di aver iniziato questo gioco.
Tira su col naso. Un rumore liquido, catramoso. Poi Gino sputa e subito dopo qualcosa di viscido cola sulla mia coscia destra.
“Buon appetito”, bofonchia. Mi viene da piangere, ma cerco di non emettere nemmeno un sospiro. “Mangiare lento, deve bastare per tutto giorno”.

Sdeng
Ancora quel cazzo di coperchio, o qualsiasi cosa sia. La testa mi fa un male atroce, è come se un enorme apribottiglie mi stesse estraendo il cervello da un buco nel cranio.
“Lasciami dormire, ti supplico”. Un segno di cedimento. Merda.
“Dove nascosti, stronzo?”. Mi tira un calcio, il suo scarpone mi penetra in un fianco. Cerco di rannicchiarmi come a proteggere il mio corpo, ma la catena alle caviglie me lo impedisce premendo sulle piaghe. Urlo di dolore.
“Zitto!” Un altro calcio, stavolta sul gomito. Stringo i denti e il lamento rimane strozzato in gola. Aspetto rassegnato un nuovo colpo, che però non arriva.
Respiro con lentezza, una, due, tre volte. Poi il dolore atroce di un uomo di novanta chili che mi passeggia sull’addome. Spalanco gli occhi, urlo di nuovo.
“Strilla, strilla, frocetto. Non ti sente nessuno”.
Purtroppo ha ragione.

Sdeng
“Bene svegliato, stronzo”. Gino sembra su di giri. “Occhi aperti, eh!”
Un lampo devastante. La mano di Gino frusta il mio zigomo con la forza di tutta la rabbia che sta covando. Si fermerà solo quando la sua vendetta sarà completata.
“Occhi aperti!”, ripete ridacchiando.

Sdeng
“Acqua!”
“Hai sete, eh?”
“Acqua!”, ripeto. Un breve rumore sordo, come uno strappo o una cerniera.
“Bevi, bevi!” Un fiotto caldo mi entra negli occhi e nella bocca.
Non riesco a respirare.

Sdeng
Un cazzotto, senza troppi preamboli. Due denti si mischiano sul cemento a sangue, bava, muco e lacrime.

Sdeng

Sdeng

Sdeng

“Nel bosco. Sono nel bosco.” Chiudo gli occhi, come a chiedere scusa. “Vicino al lago, c’è una grotta nella roccia”.
“Bravo stronzo. Visto? Non era difficile.”
Ho tradito i miei compagni.
Il rumore rapido di una pistola che viene caricata.
“Grazie tante.”
Ultima modifica di Signor_Darcy il domenica 28 novembre 2021, 17:59, modificato 1 volta in totale.



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Il Dottore
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Re: Occhi aperti (dalla Francesca Bertuzzi edition)

Messaggio#2 » venerdì 8 ottobre 2021, 12:04

Bene. Il Laboratorio nasce proprio per questo ;)
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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MatteoMantoani
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Re: Occhi aperti (dalla Francesca Bertuzzi edition)

Messaggio#3 » venerdì 8 ottobre 2021, 15:34

Ehi Signor Darcy! Un racconto che mantiene incollati alla lettura, grazie alla violenza gratuita descritta minuziosamente e in prima persona, tanto che la lettura delle scene forti ne risulta amplificata.
Sinceramente, non so bene cosa andare a cambiare, se proprio dovessi migliorare qualcosa. Un purista del mostrato di direbbe che hai usato troppi gerundi, ma a me non importa granché. Il racconto si legge già così. Mi piace come il personaggio parta spavaldo per poi degradarsi sempre di più.
Lo sdeng non ho ancora capito cosa sia.. forse la porta della botola o della cella?
Piccola curiosità, questa scena mi ricorda molto una scena analoga nel film Wedlock, con Rutger Hauer.
Per me, il racconto va bene così.
Chiedo la grazia!

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iLGHiO
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Re: Occhi aperti (dalla Francesca Bertuzzi edition)

Messaggio#4 » sabato 20 novembre 2021, 12:45

Ciao Signor_Darcy,
premetto che il racconto in generale mi è piaciuto, e l'ho letto quasi senza interruzioni.
In prima lettura ho notato solamente un paio di cose che mi hanno bloccato il flusso. Sono quindi pignolerie in un testo bello, mi permetto comunque di condividerle dato che credo siamo qui proprio per questo.

L’ odore di merda e di sudore mi provoca un conato di vomito.
“Dormito bene, stronzo?” Gino non è a più di mezzo metro dalla mia testa. La vicinanza del suo corpo è quasi un sollievo in questo freddo di merda.

Qui mi ha dato un fastidio il "merda" in due periodi attaccati. Dopo l'odore, per il freddo avrei usato altro come "maledetto", "del cazzo" o "della minchia" etc.

Due denti cadono sul cemento in una pozza di sangue e bava e muco e lacrime.

Tutte le "e" non mi piacciono e poi sembra che la pozza ci sia già dopo un solo pugno. Se fosse quindi dovuta al cazzotto appena preso dividerei con un punto per scandire meglio la scena.
"Due denti cadono sul cemento. Una pozza di sangue, bava e lacrime li si forma attorno." o qualcosa di simile.

“Nel bosco. Sono nel bosco.” Sto tradendo i miei compagni. “Vicino al lago, c’è una grotta nella roccia”.


Il fraseggio qui non mi piace tanto, dato che poi il tradimento viene esplicitato subito dopo. Suggerirei qualcosa di più intimo che indichi anche lo stato d'animo spezzato, tipo "Scusate ragazzi, non ce la faccio più" o "Mi spiace ragazzi.. Mi hanno spezzato.."

Spero trovi utili le mie osservazioni, rivisti questi punti direi che per me è pronto.
-iLGHiO-

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LucaBozzi
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Re: Occhi aperti (dalla Francesca Bertuzzi edition)

Messaggio#5 » sabato 27 novembre 2021, 19:33

La storia e di come viene raccontata non è male, anzi. Il finale me lo sarei aspettato diversamente, è troppo scontato. Io l'avrei lasciato vivere in agonia e con la frustrazione di aver tradito i suoi compagni.

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Signor_Darcy
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Re: Occhi aperti (dalla Francesca Bertuzzi edition)

Messaggio#6 » domenica 28 novembre 2021, 18:01

Grazie per i suggerimenti; ho integrato qualcosa qua sopra.

LucaBozzi ha scritto:La storia e di come viene raccontata non è male, anzi. Il finale me lo sarei aspettato diversamente, è troppo scontato. Io l'avrei lasciato vivere in agonia e con la frustrazione di aver tradito i suoi compagni.

Grazie per i suggerimenti; ho integrato qualcosa qua sopra.
Luca, ti ringrazio per il parere, non sarebbe stata una brutta idea a livello narrativo. La trovo però poco verosimile: dubito che in un contesto analogo nella realtà un prigioniero venga lasciato vivo una volta ottenute le informazioni cercate.

alexandra.fischer
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Re: Occhi aperti (dalla Francesca Bertuzzi edition)

Messaggio#7 » domenica 9 gennaio 2022, 15:11

Racconto duro. Gino, il torturatore che ha un nome e si rivela attraverso il catarro, l’urina, nelle percosse, nel camminare addosso al protagonista, rende l’idea di cosa significhi la tortura sistematica. Il protagonista resiste come può, ma alla fine cede, dà ai cattivi quel che vogliono e incontra la morte: bosco-fucili. E il Lettore Curioso di come avvengano certe delazioni nei racconti di guerra, capisce come sia tremendamente facile cedere, tenuti senza cibo né acqua, isolati e svegliati con un colpo all’elmetto.
CHIEDO LA GRAZIA

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Il Dottore
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Re: Occhi aperti (dalla Francesca Bertuzzi edition)

Messaggio#8 » martedì 17 maggio 2022, 9:04

Ciao Stefano.

Il racconto è fermo da diversi mesi.
Vuoi lavorarci ancora o lo sposto in archivio?
Sono pronto a vivisezionare i vostri racconti... soffriranno, ma sarà per il vostro bene!

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