Le Chiavi del Paradiso

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Maurizio Chierchia
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Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#1 » mercoledì 12 gennaio 2022, 19:56

«… per questo miei cari, non dovete indugiare davanti a una buona azione, anche a discapito della vostra salvezza… perché per ogni buona azione vi verrà donata una chiave per qualsiasi porta del paradiso… e ognuno di voi possiederà tante chiavi, tanto più è stato buono nel corso della sua terrena esistenza… Amen!» Sto sudando come un maiale prima di essere sgozzato.

La platea di vecchie e rachitici mi osserva perplessa, non ascolta niente di quello che dico.
Aspettano ansiosi la loro razione del corpo di Cristo, sembrano barboni alla mensa per poveri che non mangiano da giorni.
Se non fosse così caldo mi divertirei a farli aspettare, infilerei parole a caso solo per il gusto di prolungare la loro astinenza. Un salmo di qua, una lettera ai Corinzi di la.
Una tortura psicologica, un giochetto creato all’alba dei tempi, un metodo per tenere salda in pugno una folla di disperati, aggrappati a un’unica speranza.
La speranza di un posto felice dove riposare una volta morti!

«Mettetevi in fila e venite a prendere la comunione» Dal tabernacolo estraggo la coppa d’ottone che contiene il “Corpo di Cristo”, venti pezzetti di ostia insipida cucinati dal fornaio indiano all’angolo della strada.
All’unisono una trentina di gambe scrocchiano nel rialzarsi dall’inginocchiatoio. Il suono riecheggia nella cappella e si confonde con le assi che scricchiolano sotto le loro rotule.
Potrei rivestire i pregadio con morbidi cuscini, ma la fede richiede sofferenza no? Portatevi dietro il dolore per tutta la vita che ne trarrete beneficio dopo la morte… che cavolate.
Odio soffrire, odio l’influenza, odio l’afa d’estate e il freddo d’inverno, odio le vesciche sotto i piedi ed odio la diarrea!

Il millepiedi umano si forma davanti all’altare, tra i dolori degli arti anziani e gli strattoni dei genitori ai figli.
Il corpo di quest’insetto rivela molto sulla natura spirituale delle persone.
In testa si possono notare i veri credenti, o meglio quelli che si credono tali. Sgomitano per accaparrarsi per primi la loro razione, bradipi per tutta la messa, ma rapidi come faine quando si tratta di divorare il loro salvatore.
A metà strada, a comporre l’intestino della scolopendra, troviamo invece quelli che sono qui per messa in scena. Non sono veri praticanti, vengono una volta si e dieci no.
Trascinati da una moglie che si è riscoperta cristiana dopo un’allucinazione, o da un marito adultero che vuole dare l’impressione della brava famiglia a tutti coloro che li vedono entrare in chiesa.
Infine, nel posto esatto dove devono essere, nel culo di quest’immonda creatura multi faccia, ci sono loro, i rifiuti della società. Avanzi di manicomio rilasciati per mancanza di spazio dagli ospedali psichiatrici.
Forestieri venuti a portar rogne e che i nostri ospizi ospitano come fossero nobili e brava gente.
No signori. Altro che brava gente, quelli arrivano e deturpano tutto ciò che toccano con le loro sporche mani vigliacche.

Ecco, a questa babilonia nefanda io dovrei fare da portavoce per l’aldilà.
Dovrei guidarli, prepararli ed accompagnarli in quella che è la via donataci dal creatore.
Dovrei essere il loro bastone d’appoggio, la loro ancora di salvezza quando le tenebre verranno a cercarli.
Dovrei essere la voce che gli insegna come amare il prossimo prima di se stessi, porgere l’altra guancia e così via… dovrei, ma non m’interessa.
Perché farmi carico degli altri quando questi non fanno altro che ammazzarsi a vicenda, fingere amore e pugnalarsi alle spalle.
Tanto, una volta finito tutto, quando i nostri occhi si chiuderanno per sempre, nessuno ancora sa cosa accadrà… per ora.

«Ecco il corpo di Cristo… ecco il corpo di Cristo… il corpo di Cristo… il corpo di cristo.. corpo di cristo… cristo.. cristo… Amen!» Ed anche questa è fatta.
La mandria rumina contenta, ogni pecora è intenta a lanciare la sua richiesta all’Altissimo:
- Sa dio, ho mangiato il corpo di suo figlio sacrificatosi per noi, non è che mi guarisce quest’ulcera?
- Mio signore, mi si è rotta l’auto per colpa del mio figliastro… non è che ti porteresti lassù quel bastardo?
- Dio santissimo che sei nei cieli, fa che Luca s’innamori di Ilenia, così Ilenia lascia stare Giorgio, così Giorgio smette di girare con Pancio e gli altri e inizia a girare con la banda del Matto, così il Matto vede quanto è simpatico Giorgio e…

La meridiana sulla facciata dell’ingresso indica un orario e una data, l’ombra taglia in due il quadrante di marmo scandendone il tempo. Non ci capisco niente!
Non ho mai imparato a leggerla e mi affido all’orologio che porto al polso, dieci minuti a mezzogiorno.
Infilo una mano in tasca, stringo con forza la chiave di rame che nascondo nella tonaca e mi assicuro che sia ancora lì. Questo gesto sta diventando sempre più maniacale, nel palmo destro i calli si gonfiano col passare dei giorni a furia di strangolare quel tubicino metallico.
I minuti finali della funzione mi logorano l’intestino. L’ansia di fuggire verso la risposta delle risposte, di correre verso quella porta di cui solo io sono il custode, mi stritola le viscere.
La lentezza con cui quei miserabili si allontanano dalla croce, mi porta a volergli urlare contro che dio punirebbe chi non è svelto nelle sue richieste. E, finita la processione, la sua richiesta è quella di schiodare!
Andatevene, tanto domani sarete di nuovo qui a cannibalizzare colui che vi ha salvato. A invocare parole di cui nemmeno carpite il significato più becero. A scambiarvi finti segni di pace, pulendovi dopo ogni stretta di mano ad uno sconosciuto.
Andate, ho di meglio in serbo per me.
A voi mento, come sempre si mente a chi è ignorante e non vede oltre il proprio naso, oltre l’evidenza.
Le chiavi del paradiso non si accumulano facendo buone azioni, ma scendendo a patti con la cruda realtà. Bisogna cercarle nei più remoti segreti dell’esistenza umana, nei racconti che i popoli ci hanno tramandato. Si, tutti i popoli, tutti i miti, tutte le storie e tutte le religioni.
Io la chiave l’ho trovata.
Non scambio le mie informazioni con chi non capisce niente di questo mondo e vuole scoprirne uno nuovo. Tengo per me quello che so e terrò per me quello che scoprirò.

L’ultimo visitatore se ne va, si chiudono le porte e un silenzio tombale cala nella chiesa.
Mi barrico dentro, voglio restare solo e indisturbato.
Anche lui odia il trambusto e lo capisco bene. Siamo d’accordo entrambi che decimare la popolazione mondiale non sarebbe una cattiva idea.
Fanno troppo casino gli uomini e ormai non si sa più dove piazzarli.
Li impiliamo uno sopra l’altro senza trovare rimedio e continuiamo a ripeterci che donare una coperta a natale ai più bisognosi serva a qualcosa, quando i problemi sono molto più vasti.
Si dovrebbe regalare una coperta lunga chilometri per salvare davvero le persone, tanto vale non fare più persone.
Non dico di uccidere nove decimi degli esseri viventi, bipedi e senza cervello che abitano il pianeta, ma almeno facciamo che non si possano più riprodurre.
Mezzogiorno.

Sotto all’altare, nascosto dal bancone bianco venato di grigio, c’è un piccolo foro sul pavimento.
Al centro esatto di una mattonella nascosta sotto la tavola liturgica, la toppa minuscola aspetta solo la sua metà, la chiave di rame.
La infilo e giro tre volte in senso orario.
Dietro di me il suono di un marchingegno meccanico indica l’apertura di una serratura.
Mi volto, so dove si trova la porta. Avanzo con passo sicuro fino quasi a scontrarmi col corpo tumefatto di Gesù immortalato in un quadro ormai sbiadito.
Senza troppa premura stacco il dipinto ad olio dal muro e lo poso a terra. Quella che si cela dietro di esso non è una porta nel senso vero del termine, è il disegno di una porta fatto col sangue di qualche anima dannata.
La maniglia è la parte più rifinita con tanto di dita scheletriche che ne fanno da contorno.
L’afferro, la mano penetra nel muro come se fosse aria e stringe la maniglia, l’unica parte solida di quel muro di diorite.
Tiro la porta, non si apre. Tiro di nuovo, non si apre. Spingo, si apre. Mi dimentico sempre!
All’interno una figura sta seduta dandomi le spalle, un enorme tavolo d’ebano troneggia al centro della stanza.
Guardo l’orologio, mezzogiorno e sette, cavolo sono in ritardo.

Supero la soglia, il muro si richiude, una miriade di torce illuminano l’antro d’ossidiana e donano un bagliore rossastro a tutto ciò che mi circonda.
Mi accomodo su una poltrona d’ossa, poso il culo su un cuscino confortevole, alla faccia di quei babbei la fuori.
Non capisco come, ma il fuoco delle fiaccole non rende questo posto un forno. La prima volta pensavo di morire di caldo qua dentro, pochi metri quadri e fiamme anche ad agosto. Invece sono qui che mi godo il fresco e svelo i più grandi misteri dell’umanità.

«Allora, dove eravamo rimasti? La creazione della donna? Il dualismo tra Enkiliti ed Enliliti? Orione? L’apocalisse? Cosa mi vuoi dunque chiedere?» Con i gomiti appoggiati al tavolo e lo sguardo fisso su di me, il padrone di casa inizia a mescolare un mazzo di carte dal retro nero.
Le sue corna ondeggiano su e giù con i piegamenti del capo, corna da toro lunghe quasi un metro. Il collo è muscoloso per poter reggere il peso di quel copricapo donatogli dalla natura.
Sarà alto due metri e mezzo, due imponenti ali piegate dietro la schiena gli fanno da mantello.
Ha la pelle rossa e piena di cicatrici, proprio come viene raffigurato nei più accurati manoscritti apocrifi.
Per quanto riguarda l’odore di zolfo e il fumo, sono tutte fandonie. Chi non sentirebbe puzza di bruciato in una stanza che sembra andare a fuoco dalle pareti al soffitto.
Sarà per questo motivo che l’inferno viene visto così dai profani.
Interpretano a modo loro quello che neanche esiste, che nemmeno conoscono e si fanno guardiani delle verità che loro stessi inventano.
«Quello che vorrei chiederti oggi mio caro Lucifero, non riguarda eventi passati o presenti, riguarda il futuro!» Mi accingo a vedere le carte che mi ha lanciato.
«Il futuro? Io non prevedo il futuro, come posso darti certe risposte se neppure io le possiedo?»
«No, ma che hai capito. Io non intendo “prevedere il futuro”. Intendo… cosa succede nel futuro della nostra esistenza una volta che moriamo? Dove ce ne andiamo? Esiste realmente un posto dopo la morte o sono solo fantasie che ci raccontano da sempre per farci stare buoni?»
«Ah… quel futuro. Beh, allora la risposta ce l’ho!»
«E quindi?»
«Quindi te la dirò, ma solo dopo che mi avrai battuto a carte!»


Maurizio Chierchia
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alexandra.fischer
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#2 » domenica 16 gennaio 2022, 14:43

Racconto piacevole. Povero sacerdote che deve vedersela con i parrocchiani anziani dai desideri terra a terra nei riguardi di Dio e di Cristo: situazioni di salute da risolvere, parenti indesiderati da eliminare e generi scelti in base alla comodità. E per reggere a livello professionale, ecco qui: la partita di carte con Lucifero, visto molto nella tradizione dei bestiari medievali, corna e tutto il resto. Molto vera l’idea che le Chiavi del Paradiso si ottengano con le buone azioni nel quotidiano.
La storia è bella ma va sistemata.
Attenzione:
ti riporto le frasi corrette:
quando si tratta di divorare il loro Salvatore
una lettera ai Corinzi di là
vengono una volta sì e dieci no.
No, signori
Quello che vorrei chiederti, mio caro Lucifero

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Maurizio Chierchia
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#3 » domenica 16 gennaio 2022, 15:04

Ciao, intanto come al solito grazie della risposta. Appena sarò a computer sistemerò le frasi da te citate.
Per quanto riguarda la storia, la tua interpretazione è corretta. Forse per sistemarla potrei prolungare di più la sessione con Lucifero? Proverò a migliorarla in ogni caso.
Tra l'altro questo racconto fa parte di una raccolta che vorrei completare, forse per gusto personale, incentrata sui miti e le credenze. Ragion per cui vorrei renderlo il più decente possibile!
Se hai/avete consigli da darmi sarò felicissimo di leggerli.
Grazie
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

alexandra.fischer
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#4 » domenica 16 gennaio 2022, 16:24

Sì, magari inserire una vittoria a carte del Nostro con Lucifero che gli rivela il futuro dell'uomo. E secondo me devi lasciar correre la fantasia.

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gcdaddabbo
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#5 » giovedì 28 aprile 2022, 18:45

Ciao Maurizio. Complimenti! Veramente un bel racconto! Non so cosa ne direbbe mia sorella che di quelli del gruppo che formano il millepiedi umano si trova spesso a far parte. Mi limito ad osservare che, in coda all'insetto mi è capitato di osservare gli illuminati, quelli che sanno aspettare il momento opportuno per alzarsi e non confondersi con la folla. Potrebbe certamente dipendere dai diversi contesti e non mi è dato di sapere in quale luogo stia avvenendo questo incontro sacrilego. Un'ultima osservazione. Hai superato i 10.000 caratteri. Fra un po' non sarà più un racconto, ma non importa. E' bello!

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Maurizio Chierchia
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#6 » giovedì 5 maggio 2022, 20:43

gcdaddabbo ha scritto:Ciao Maurizio. Complimenti! Veramente un bel racconto! Non so cosa ne direbbe mia sorella che di quelli del gruppo che formano il millepiedi umano si trova spesso a far parte. Mi limito ad osservare che, in coda all'insetto mi è capitato di osservare gli illuminati, quelli che sanno aspettare il momento opportuno per alzarsi e non confondersi con la folla. Potrebbe certamente dipendere dai diversi contesti e non mi è dato di sapere in quale luogo stia avvenendo questo incontro sacrilego. Un'ultima osservazione. Hai superato i 10.000 caratteri. Fra un po' non sarà più un racconto, ma non importa. E' bello!

Grazie mille! Non mi aspettavo altri commenti qui sotto. Sarò sincero, questo racconto è stato molto uno sfogo personale quindi sono felice che sia stato apprezzato. Grazie davvero!
Maurizio Chierchia
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alexandra.fischer
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#7 » lunedì 9 maggio 2022, 18:12

Il racconto è ben congegnato. Il sacerdote malvagio che rispetta le forme dell’eucaristia ma dentro di sé disprezza i fedeli per i loro peccati e la loro ipocrisia lascia un’impronta nella mente del Lettore, vedi gli inginocchiatoi senza cuscini, il paragone fila fedeli-millepiedi e anche il pensiero che ci sia fin troppa gente al mondo. Ben descritta la porta segreta della chiesa, con Lucifero, imponente occupante, e con la mania per le carte: intrigante l’idea che rivelerà al religioso il destino ultimo dell’umanità solo se questi lo batterà al gioco.

Attenzione:
metterei prima dell’incipit con il sermone la frase: sto sudando come un maiale prima di essere sgozzato
Frasi corrette:
una lettera dei Corinzi di là
il loro Salvatore
vengono una volta sì e dieci no
multifaccia
là fuori
Chi non sentirebbe la puzza di bruciato in una stanza che sta per andare a fuoco?
Attento: Sì, nelle frasi affermative.

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Maurizio Chierchia
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#8 » giovedì 12 maggio 2022, 21:54

alexandra.fischer ha scritto:Il racconto è ben congegnato. Il sacerdote malvagio che rispetta le forme dell’eucaristia ma dentro di sé disprezza i fedeli per i loro peccati e la loro ipocrisia lascia un’impronta nella mente del Lettore, vedi gli inginocchiatoi senza cuscini, il paragone fila fedeli-millepiedi e anche il pensiero che ci sia fin troppa gente al mondo. Ben descritta la porta segreta della chiesa, con Lucifero, imponente occupante, e con la mania per le carte: intrigante l’idea che rivelerà al religioso il destino ultimo dell’umanità solo se questi lo batterà al gioco.

Attenzione:
metterei prima dell’incipit con il sermone la frase: sto sudando come un maiale prima di essere sgozzato
Frasi corrette:
una lettera dei Corinzi di là
il loro Salvatore
vengono una volta sì e dieci no
multifaccia
là fuori
Chi non sentirebbe la puzza di bruciato in una stanza che sta per andare a fuoco?
Attento: Sì, nelle frasi affermative.

Ciao Alexandra, grazie dei commenti. Dico commenti perché è la seconda volta che mi rispondi su questo racconto. Anche se è una svista non può fare altro che piacermi. Sono felice che tutto sommato, guardando i due giudizi da te espressi, in fondo ti sia piaciuto. Spero possa essere preso in valutazione per la vetrina perché ci tengo parecchio a questo racconto. Un saluto, a presto.
Maurizio Chierchia
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Alba 359
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#9 » lunedì 27 giugno 2022, 14:44

Ciao, Maurizio Chierchia, il racconto prende bene l'attenzione all'inizio, crea una forte aspettativa. In realtà mi è dispiaciuto che finisca un pò così, a tarallucci e vino
Ero davvero presa fino alla chiave che gira nella toppa, poi, il racconto ha preso una piega un pò abusata.
Lucifero che sta lì ad aspettarlo con le carte in mano, mi ha riportato alla mente troppa roba.

Trascinati da una moglie che si è riscoperta cristiana dopo un’allucinazione, o da un marito adultero che vuole dare l’impressione della brava famiglia a tutti coloro che li vedono entrare in chiesa.
Infine, nel posto esatto dove devono essere, nel culo di quest’immonda creatura multi faccia, ci sono loro, i rifiuti della società. Avanzi di manicomio rilasciati per mancanza di spazio dagli ospedali psichiatrici.
Forestieri venuti a portar rogne e che i nostri ospizi ospitano come fossero nobili e brava gente.
No signori. Altro che brava gente, quelli arrivano e deturpano tutto ciò che toccano con le loro sporche mani vigliacche.

Troppi che si inceppano durante la lettura.

La meridiana sulla facciata dell’ingresso indica un orario e una data, l’ombra taglia in due il quadrante di marmo scandendone il tempo.
Da quì, sembra che il sacerdote sia sul sagrato della chiesa, sta guardando la meridiana, in tutto il paragrafo successivo inveisce contro i fedeli lenti ad uscire e ad andarsene. Molto bello, ma dovresti mostrare lui che li osseva sfilare davanti a lui, altrimenti la scena sembra strana, io ho dovuto fermarmi e riflettere sulla posizione del prete.

La trama, mi ha ricordato la serie Midnight Mass. Oggi non è facile essere originali, sembra che sia stata scritta ogni cosa. Cambierei il finale che ricorda la partita a schacchi con la morte nel Settimo sigillo. Lavorerei sulla stanza segreta per renderla più
misteriosa.
Grazie per lalettura e alla prossima

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Maurizio Chierchia
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#10 » giovedì 21 luglio 2022, 18:41

Alba 359 ha scritto:Ciao, Maurizio Chierchia, il racconto prende bene l'attenzione all'inizio, crea una forte aspettativa. In realtà mi è dispiaciuto che finisca un pò così, a tarallucci e vino
Ero davvero presa fino alla chiave che gira nella toppa, poi, il racconto ha preso una piega un pò abusata.
Lucifero che sta lì ad aspettarlo con le carte in mano, mi ha riportato alla mente troppa roba.

Trascinati da una moglie che si è riscoperta cristiana dopo un’allucinazione, o da un marito adultero che vuole dare l’impressione della brava famiglia a tutti coloro che li vedono entrare in chiesa.
Infine, nel posto esatto dove devono essere, nel culo di quest’immonda creatura multi faccia, ci sono loro, i rifiuti della società. Avanzi di manicomio rilasciati per mancanza di spazio dagli ospedali psichiatrici.
Forestieri venuti a portar rogne e che i nostri ospizi ospitano come fossero nobili e brava gente.
No signori. Altro che brava gente, quelli arrivano e deturpano tutto ciò che toccano con le loro sporche mani vigliacche.

Troppi che si inceppano durante la lettura.

La meridiana sulla facciata dell’ingresso indica un orario e una data, l’ombra taglia in due il quadrante di marmo scandendone il tempo.
Da quì, sembra che il sacerdote sia sul sagrato della chiesa, sta guardando la meridiana, in tutto il paragrafo successivo inveisce contro i fedeli lenti ad uscire e ad andarsene. Molto bello, ma dovresti mostrare lui che li osseva sfilare davanti a lui, altrimenti la scena sembra strana, io ho dovuto fermarmi e riflettere sulla posizione del prete.

La trama, mi ha ricordato la serie Midnight Mass. Oggi non è facile essere originali, sembra che sia stata scritta ogni cosa. Cambierei il finale che ricorda la partita a schacchi con la morte nel Settimo sigillo. Lavorerei sulla stanza segreta per renderla più
misteriosa.
Grazie per lalettura e alla prossima

Ciao Alba.
Innanzitutto grazie per aver letto il racconto, già il fatto di averti incuriosito mi fa piacere.
Mi dispiace se il finale non è stato di tuo gradimento, nella mia testa doveva finire così. Non ho visto o letto (spero mi perdonerai) il settimo sigillo di cui sicuramente recupererò libro o film o entrambi. La mia idea era quella di focallizzarmi sull'aspetto cristiano della storia e, per quello che hai scritto, capisco bene perchè non l'hai apprezzato.
Non sto qui a dire niente per quanto riguarda gli errori di stile e scrittura, come i CHE che hai fatto notare, perchè hai pienamente ragione. Devo maturare parecchio.
Spero di recuperare punti con altri racconti e intanto miglioro grazie ai vostri consigli.
Appena ho un po' di tempo vado a curiosare il tuo racconto qui sul laboratorio.
A rileggerti presto, buona serata!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

Julius
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#11 » domenica 14 maggio 2023, 14:53

Interessante prospettiva. Mi piacciono il tema mistico ma scanzonato, la prima persona, i pensieri del personaggio, il finale a sorpresa. Se posso: “Mi osserva perplessa, non ascolta niente di quello che dico” mi appare un po' poco mostrato, avrei usato un dettaglio, tipo :”La vecchia sghemba del primo banco mi guarda come la mucca quando passa il treno” (ho fatto un esempio bruttissimo per rendere l'idea, non perché non riesca a fare di meglio, ah ah). “Pulendovi dopo ogni stretta di mano ad uno sconosciuto”, e che c'è di male? In questi tempi di Covid io mi passo l'amuchina ogni volta che qualcuno mi da' la mano (se ci riescono...)
Una cosa seria adesso: mi piacerebbe che la scena di Lucifero fosse più lunga e dettagliata, con pensieri del personaggio.
La spazio ci sarebbe (magari accorciando la parte iniziale) visto che questo è un diecimila caratteri e sfora la “regola” che mi pare sia di stare nei quattromila. Ah, piuttosto che una partita a carte (come al bar) farei una partita a scacchi (lo so, è già visto ma è più intrigante).

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massimogrilli
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#12 » domenica 2 luglio 2023, 10:54

Bel racconto! Davvero ottima tutta la prima parte, la contrapposizione tra le parole e i pensieri del parroco è ben riuscita. Se posso ci vedrei bene anche lui che si lamenta per il caldo che potrebbero provocargli i paramenti liturgici che indossa.
Il finale non è male, però non mi è arrivato forte come colpo di scena.
Ancora complimenti!

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EnricoCastellano
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Re: Le Chiavi del Paradiso

Messaggio#13 » domenica 10 dicembre 2023, 0:43

Bel racconto. Ho l'impressione che sia troppo statico, la mentalità del prete e i suoi pensieri, sono un blocco di testo superiore alle azioni realmente presenti nel racconto. Questo può creare dei problemi. A me piace capire dove vuole andare a parare l'autorə e cerco di terminare quello che inizio, anche se non sempre ci riesco. Con questo racconto è stato facile perché scritto bene.

Punti di forza: si entra nel personaggio, pochi i momenti di disallineamento.
Punti di debolezza: molto pensato, poche azioni.
Da migliorare: rimediare alla stasi iniziale del racconto, dove il prete fa un monologo quasi teatrale.

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