Una notte romana

Tutti pronti per lunedì 16 gennaio 2017 dalle 21.00 all'una con un tema del mitico Emanuele Manco!
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Polly Russell
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Una notte romana

Messaggio#1 » lunedì 16 gennaio 2017, 23:17

Svoltò l'angolo e si schiacciò contro la parete a riprendere fiato. Il muschio le provocò un brivido dalla scollatura alla punta dei piedi. Si strinse nelle spalle e sporse la testa oltre il muro. I tre uomini, vestiti in pelle, la stavano raggiungendo. Non avevano nemmeno bisogno di correre. Il più alto rise in modo sguaiato, aggiustando la maschera d'ottone che gli copriva bocca e naso. Roteò la testa, facendo ondeggiare la folta capigliatura corvina e diede una pacca sulla spalla di uno degli altri due energumeni. Questi rispose con una sorta di grugnito, attutito dalla maschera antigas di foggia militare.
«Oh mio Dio...» La voce della ragazza tremò al pari delle mani, intente a frugare nella pochette alla ricerca del cellulare. Il flash del telefono nel portaoggetti dell'auto la paralizzò. Maledisse la propria distrazione e riprese a correre, impacciata, sui tacchi a spillo. Uno si infilò nello spazio tra due sampietrini e lei rovinò a terra con un tonfo sordo. «Oh Dio! oh Dio!» Gridò, mentre il sangue fluiva copioso dal ginocchio destro. Strinse la ferita, gemendo e si rialzò.
L'uomo con la maschera color color ottone alzò la destra. «Hei!» Le gridò e accelerò il passo. Gli altri due lo imitarono iniziando a ridere.
«No, no!» La ragazza slacciò le scarpe e corse, era vicina a casa, ce l'avrebbe fatta. Due dei lampioni erano rotti, come sempre, ma conosceva quella strada a memoria.
«Ferma! Fermati!» Le gridò l'inseguitore, che ormai aveva iniziato a correre. «Non voglio farti nulla!»
«Col cavolo, è mezz'ora che mi seguite.» Sussurrò a denti stretti mentre raggiungeva l'ultima svolta. Si strinse troppo verso il muro e dei lunghi rami d'edera le graffiarono le braccia. Abbassò il capo e continuò fino a un largo in arenaria, il parcheggio di un carrozziere che conosceva. «Ci sono.»
Doveva solo attraversare la strada e sarebbe stata in piena luce, su via Nomentana si diceva, sarebbe stata al sicuro. Da lì a casa sua erano pochi passi.
Si voltò ancora, i tre uomini avevano smesso di correre. Impossibile capire cosa si stessero dicendo.
Fece per riprendere la sua fuga ma il sorriso, appena sorto, le morì sulle labbra. Due uomini le si pararono davanti. Uno dei due era rasato, due tubi flessibili ancorati al collo, finivano su un piccolo respiratore brunito. Un ampio mantello copriva il corpo del secondo.
Lei annaspò qualche istante, le parve di nuotare, invece cadeva.
L'uomo col mantello l'afferrò al volo, impedendole di crollare sulla breccia. «Si sente male?»
I tre uomini che credeva d'aver seminato l'avevano appena raggiunta. «Venga dentro, le prendo un bicchiere d'acqua.» Così dicendo indicò una piccola porta dipinta di nero, incastonata tra le due saracinesche chiuse dell'officina, che lei credeva di non aver mai visto.
«Dentro dove? Questa é una carrozzeria!» Gridò.
«Quella è l'uscita posteriore del Trauma, venga, almeno si sciacqua il ginocchio.»
Un volantino le frullò fra i piedi, quando si avvicinarono alla porta: "Vaportour 2017. Raduno steampunk".


Polly

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antico
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Re: Una notte romana

Messaggio#2 » lunedì 16 gennaio 2017, 23:21

Ciao Polly! Che bello vederti partecipare con costanza come in questa Quinta Era! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Emanuele Manco Edition!

alexandra.fischer
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Re: Una notte romana

Messaggio#3 » martedì 17 gennaio 2017, 18:55

UNA NOTTE ROMANA di Polly Russell Il punto cieco del tuo racconto è la porta posteriore nera del retro del locale “Trauma”, difficile da distinguere dalle altre due porte vicine, quelle di un’autofficina.
La sorpresa del racconto è la spiegazione dell’abbigliamento dei tre uomini (completi di pelle e, nell’ordine, maschera d’ottone, maschera antigas, respiratore collegato a tubi) e del loro comportamento nei riguardi della protagonista (tallonata in modo scherzoso, di certo per giocare con lei. Non sono poi così cattivi, se l’uomo con il mantello le offre un bicchiere d’acqua per risciaquarsi il ginocchio).
Il motivo per il quale i tre si trovano nei paraggi di via Nomentana è il raduno steampunk con sede nel locale “Trauma”.
(“Vaporour” 2017).
La ragione per la quale la ragazza si trova lì, invece, la ipotizzo così, visto l’abbigliamento da sera, forse è uscita da un locale notturno delle vicinanze e, spaventata dai tre ha deciso di correre a casa ma, si è trovata nei pressi del Trauma non essendo riuscita a seminare gli inseguitori per via della caduta sui sampietrini (con tanto di ginocchio sbucciato). L’inizio della storia, molto inquietante, mi ha dato un brivido.

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angelo.frascella
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Re: Una notte romana

Messaggio#4 » martedì 17 gennaio 2017, 23:06

Ciao Polly.

Racconto piacevole il tuo, anche se scritto mentre cenavi con gli ospiti. La prima parte forse soffre di un ritmo un po’ monotono dovuto alla sequenza troppo lunga di frasi brevi, ma descrive comunque in modo efficace l’inseguimento, costruendo l’atmosfera da thriller che permea buona parte del racconto (escluso il finale). Se il finale poi strappa un sorriso, devo dire che qui il racconto un po’ si sgonfia (ma forse è questione di gusti personali) quando si svela l’equivoco. Aggiungo che sono stato un bel po’ a lambiccarmi il cervello per capire cosa fosse il “Trauma”. Credevo che si trattasse di un termine steampunk (genere che conosco poco), ma non ne trovavo traccia su Internet. Poi mi sono chiesto se non fosse un indizio che ciò che vedevamo non era ciò che sembrava: la protagonista aveva sbattuto la testa e le visioni che aveva erano frutto di un trauma (e quella porta ne era la via di fuga?).
Solo il commento di Alexandra Fisher mi ha svelato l’arcano. Forse è un limite mio, ma essendo un nome poco adatto a un locale (salvo, immagino, per locali stile heavy metal), forse un nome più classico aiuterebbe il lettore “medio”.
Ti segnalo un refuso: “color color ottone”

A rileggerci,
Angelo

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Polly Russell
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Re: Una notte romana

Messaggio#5 » martedì 17 gennaio 2017, 23:29

Cacchio, con "color" mi sono fregata ben cinque battute!
Il locale in questione esiste e si chiama Zoobar, Trauma è un nome adatto ad un locale di stampo punk, almeno è sul genere di quelli che frequentavo (frequento) io.
Ahimè, ho scritto e pensato in fretta, volevo un finale divertente, un grosso equivoco basato sulla massima che l'abito non fa il monaco.
Per tutto il resto, e che cacchio! :) sei andato a cercare delle tracce nascoste che non mi sarei mai sognata di pensare, nemmeno con dieci giorni di tempo! :)
Polly

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Polly Russell
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Re: Una notte romana

Messaggio#6 » martedì 17 gennaio 2017, 23:30

alexandra.fischer ha scritto:UNA NOTTE ROMANA di Polly Russell Il punto cieco del tuo racconto è la porta posteriore nera del retro del locale “Trauma”, difficile da distinguere dalle altre due porte vicine, quelle di un’autofficina.
La sorpresa del racconto è la spiegazione dell’abbigliamento dei tre uomini (completi di pelle e, nell’ordine, maschera d’ottone, maschera antigas, respiratore collegato a tubi) e del loro comportamento nei riguardi della protagonista (tallonata in modo scherzoso, di certo per giocare con lei. Non sono poi così cattivi, se l’uomo con il mantello le offre un bicchiere d’acqua per risciaquarsi il ginocchio).
Il motivo per il quale i tre si trovano nei paraggi di via Nomentana è il raduno steampunk con sede nel locale “Trauma”.
(“Vaporour” 2017).
La ragione per la quale la ragazza si trova lì, invece, la ipotizzo così, visto l’abbigliamento da sera, forse è uscita da un locale notturno delle vicinanze e, spaventata dai tre ha deciso di correre a casa ma, si è trovata nei pressi del Trauma non essendo riuscita a seminare gli inseguitori per via della caduta sui sampietrini (con tanto di ginocchio sbucciato). L’inizio della storia, molto inquietante, mi ha dato un brivido.

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Contenta per quel brivido! :)
Polly

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angelo.frascella
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Re: Una notte romana

Messaggio#7 » mercoledì 18 gennaio 2017, 0:08

Polly Russell ha scritto:Ahimè, ho scritto e pensato in fretta, volevo un finale divertente, un grosso equivoco basato sulla massima che l'abito non fa il monaco.


Non è che non sia divertente. E' più che altro che dopo tutta quella tensione, un finale trasforma il racconto in una specie di barzelletta. Poi, per carità, ci può anche stare per una volta di cercare un po' di leggerezza e mi ha fatto sorridere. Diciamo che alla prima lettura mi ha un po' deluso. Poi con la seconda ho notato i dettagli e l'ho apprezzato di più (soprattutto dopo aver capito il significato di Trauma :D)

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Laura Cazzari
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Re: Una notte romana

Messaggio#8 » mercoledì 18 gennaio 2017, 7:53

L’idea di base mi è piaciuta molto e mi ha fatto divertire immaginarmi la scena finale. L’unica pecca che ho trovato è lo stile di scrittura un po’ frammentato. In alcuni punti, specialmente all’inizio, non riuscivo a proseguire bene il filo della storia e dovevo tornare indietro a rileggere per riuscire a capire bene cosa fosse successo.
Laura Cazzari

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Vastatio
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Re: Una notte romana

Messaggio#9 » mercoledì 18 gennaio 2017, 8:19

Ciao,
la prima parte mi è piaciuta, buona tensione e empatia verso la protagonista. Comincio a staccarmi da lei quando ribatte un "Col cavolo, è mezz'ora che mi seguite", la trovo troppo rilassata come frase dopo l'agitazione/panico che mi hai messo addosso.
Sempre legato al momento concitato e "notturno" trovo disturbante specificare i rami "d'edera" o lo slargo in "arenaria". Dettagli che sviano la mia attenzione e che non noterei/riterrei importanti, anzi, lasciarli in sospeso creerebbe più ansia.
La fine mi ha esaltato e deluso.
Esaltato quando hai tirato fuori Trauma come nome del locale, interpretabile in una chiave di lettura che trasformava il racconto in una possibile seduta di psicoanalisi/ipnosi per superare magari un evento del passato... deluso perché con l'ultima frase mi butti invece nella realtà e disintegri quella interpretazione, relegando il tutto a una manifestazione steampunk (già chiara per le maschere degli "inseguitori").
Tema non saprei, ha tanti di quei vincoli il tema che non so quali siano interpretabili e quali vincolanti. Direi comunque che ci stai.
Ultima modifica di Vastatio il mercoledì 18 gennaio 2017, 8:27, modificato 1 volta in totale.

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Polly Russell
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Re: Una notte romana

Messaggio#10 » mercoledì 18 gennaio 2017, 8:25

È mica posso sempre ammazzarli tutti, sti protagonisti! XD
Polly

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Rionero
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Re: Una notte romana

Messaggio#11 » mercoledì 18 gennaio 2017, 15:53

Ciao!

Bello l'inizio, la descrizione efficace dell’inseguimento e la costruzione dell’atmosfera thriller. Anche secondo me il finale con il volantino sgonfia improvvisamente tutto il lavoro iniziale: l'equivoco può essere anche interessante, ma la risoluzione con volantino sa in effetti un po' di barzelletta forse, magari è una questione di gusto personale.

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Angela
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Re: Una notte romana

Messaggio#12 » domenica 22 gennaio 2017, 22:27

Quando ho letto il titolo, mi aspettavo un bel dialogo in romanesco che è la mia lingua madre, ma non posso dire di essere delusa perché hai scritto un bel racconto, scorrevole, chiaro e con un finale per niente scontato. Come ho scritto a Giancarmine e Raffaele, pur non avendo partecipato, sono venuta a leggere i miei autori preferiti (avete monopolizzato i miei ultimi podi, quindi mi mancavate). Faccio anche a te un grosso in bocca al lupo!
Uno scrittore è un mondo intrappolato in una persona (Victor Hugo)

Aristide Capuzzo
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Re: Una notte romana

Messaggio#13 » martedì 24 gennaio 2017, 15:18

Ciao Polly,
Il tuo racconto non mi ha colpito molto. La descrizione dell'inseguimento è sufficientemente verosimile anche se con un po' di accortezze in più la potresti rendere più d'effetto. Un esempio lo trovo in questa frase: "il parcheggio di un carrozziere che conosceva." L'hai detto due righe sopra che conosce quella strada, rimarcando il concetto mi stai inducendo a pensare che tu voglia portarmi in un punto, per poi trascinarmi via con l'escamotage dell'equivoco. E in effetti nel finale giochi sull'equivoco. Credo che per puntare su un finale comico e leggero tu debba calcare di più la prima parte rendendola tesa quasi all'inverosimile. La frase seguente invece mi ha messo in difficoltà. "Il flash del telefono nel portaoggetti dell'auto la paralizzò." Auto? Non mi sembrava avessi parlato di auto fino a questo momento. Sono tutti a piedi, o sbaglio? Poi ho capito che con flash ti riferivi a "ricordo visivo"; però lì per lì ho dovuto rileggerla più volte, fuorviato dall'idea che i telefoni abbiano il flash incorporato. Vedi tu se cambiarla o meno.

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marco.roncaccia
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Re: Una notte romana

Messaggio#14 » martedì 24 gennaio 2017, 16:26

Ciao Polly,
Tra le tue prove questa la catalogo tra le meno convincenti. Per carità ... il manico, come si suol dire, c'è tutto, soprattutto nella prima parte di azione. Quando però il quadro si chiarisce, ci si ritrova con un finale abbastanza telefonato. Leggo dai commenti che la sera di mc eri impegnata in altre faccende, quindi, in ogni caso, complimenti per le tue facoltà multitasking

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willy
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Re: Una notte romana

Messaggio#15 » martedì 24 gennaio 2017, 20:56

Ciao Polly, si sente che hai dimestichezza con le parole, che sai come dare ritmo a una scena e tenere col fiato sospeso... almeno fino a un certo punto. Quando ho capito che non c'era nessun inseguimento è caduta la suspance. Mi sono anche chiesta perché lei non capisse che gli energumeni erano innocui, tanto si sentiva tra le righe. Niente da dire sullo stile, ma l'insieme non mi ha "acchiappato". Chissà, forse il titolo mi ha portata a sperare in qualcosa di diverso. Alla prossima!

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jimjams
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Re: Una notte romana

Messaggio#16 » mercoledì 25 gennaio 2017, 23:02

Racconto molto grazioso, idea che si percepisce fin da subito come direzione ma che rimane piacevole e mette in risalto un aspetto di vita reale che i maschi tendono a non avere in mente: una donna si sente sempre in pericolo. Qualche trucchetto mi ha fatto sorridere ("dalla scollatura alla punta dei piedi" per infilare dentro la descrizione del vestito). Niente da dire sul ritmo e sulla costruzione della storia. Ma con me vai sempre bene perché per certi aspetti ci somigliamo come stile. Noto che il vapore ormai scorre in MC :-)

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Polly Russell
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Re: Una notte romana

Messaggio#17 » giovedì 26 gennaio 2017, 21:30

Grazie Angela! :)

@Per tutti
Mi pare d'aver capito che il finale non ha sortito l'effetto desiderato. In effetti non so nemmeno cosa desiderassi sortire. È un racconto senza pretese, solo l'istantanea di un malinteso, come ne capitano spesso. Tutto qui.

@Jimjam
ebbene sì, ci sono cose che capiscono solo le donne. Non ci avevo pensato. :) ma quell'ansia che ti assale, anche solo perchè, un tipo losco fa la tua stessa strada, twmo che molti uomini non possano capirla. Beati loro!

@Marco
Con quello che stavo facendo lunedì sera, son stata davvero multitaskig, credo che meglio di così non poteva venire!
Polly

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Re: Una notte romana

Messaggio#18 » giovedì 26 gennaio 2017, 21:45

Qui si vede tutto il tuo mestiere. Mi spiego: hai dovuto scrivere in fretta e facendo altro, ci sta che il finale non convinca, forse l'hai lasciato andare troppo facilmente. Raggiunto il target ti sei rilassata pensando che bastasse per fare funzionare il tutto. Purtroppo no, almeno per me. Troppo netto, troppo "a battuta", troppo specifico a un extracontesto che devi per forza dare come scontato per il lettore, ma che così non è (la conoscenza dello steampunk non è detto che sia così comune, insomma). Perché il mestiere? Perché tutto quello che precede, tutto il pezzo in cui hai scritto andando con l'automatico, è scritto davvero bene. Quindi brava per quello, meno per il resto, ma ci sta. Pollice ni, questa volta, per me.

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