Nogai - Fernando Nappo

Tutti pronti per lunedì 16 gennaio 2017 dalle 21.00 all'una con un tema del mitico Emanuele Manco!
Fernando Nappo
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Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2017, 1:09

Nogai


di Fernando Nappo


Il piccolo Nogai diede corda all’aquilone e lo osservò salire nel vento. Una folata chiese corda, ma Nogai, inesperto nell’arte di governare gli aquiloni, s’irrigidì e recuperò con troppa foga; la corda si tese una volta, poi un’altra, e infine si spezzò. Libero, l’aquilone prese il vento e partì senza meta. Nogai lo seguì nella sua corsa sopra gli alberi, tra le case, fino a vederlo scendere in picchiata tra i vicoli della periferia cittadina.
Ansimante, Nogai si fermò sul cancello d’una piccola casa. Seduto sui gradini c’era un vecchio con l’aquilone tra le mani. L’uomo, accortosi d’essere osservato, alzò lo sguardo: «È tuo?»
Nogai annuì.
L’uomo fece segno al bambino di raggiungerlo. «Purtroppo si è strappato. Dovrai ripararlo, se vorrai farlo volare di nuovo.»
Nogai prese l’aquilone è lo esaminò, pensoso. «Ora non ho i soldi per comperare dell’altra carta».
Il vecchi s’infilò un dito in bocca e saggiò l’aria. «È un vero peccato. Oggi il vento è perfetto per far volare un aquilone.»
Nogai non rispose, accennò un inchino e si girò per allontanarsi.
«Il mio nome è Majin» disse l’uomo. «Se mi concedi l’onore, riparerò il tuo aquilone e lo faremo volare di nuovo.»
Il viso di Nogai s’illuminò. «Davvero lo farebbe?»
«Aspetta e vedrai» disse Majin. Puntò le mani sulle ginocchia e lentamente si alzò. Aiutandosi col corrimano, salì i gradini e rientrò in casa. Ne uscì poco dopo con un paio di forbici. Guardò il piccolo e gli fece l’occhiolino, poi, senza pensarci due volte, infilò le lame delle forbici nella parete e tagliò un rettangolo di carta di riso.
Nogai si portò le mani alla bocca. «Così rovina la casa...»
Il vecchio sorrise. «Cosa vuoi che sia, mio piccolo amico, se il tuo aquilone tornerà a volare, ne sarà valsa la pena.»
Scese i gradini, prese l’aquilone dalle mani di Nogai e disse: «Quello che mi serve per terminare il lavoro è nel capanno degli attrezzi. Ma tu aspettami qui, d’accordo?»
Nogai annuì.
Majin infilò una mano in tasca e ne trasse tre piccoli mandarini: «Così non ti annoierai nell’attesa».
Con un sorriso, Nogai prese i frutti e andò a sedersi sui gradini. Attese un poco, poi sbucciò il primo mandarino. Tra uno spicchio e l’altro, sputava i semi, giocando a lanciarli il più lontano possibile. Sbucciò senza fretta anche gli altri due, ma s’infilò i semi in tasca: li avrebbe dati al fratello perché si divertisse con la cerbottana.
Majin riapparve poco dopo. Nogai sgranò gli occhi per la meraviglia: non solo il vecchio aveva riparato l’aquilone, ma vi aveva dipinto sopra una farfalla, le ali gialle e rosse, il corpo blu, e in nero il nome Nogai.
«Ho anche cambiato la corda con una più robusta» disse il vecchio, «così non si romperà di nuovo.»

Sulla collina, seduto all’ombra di un albero, Majin osservava Nogai e l’aquilone, felice e sorridente tra gli altri bambini. Un soffio di vento gli scompigliò i capelli. Majin si passò una mano sul capo per sistemarli e disse al vento: «Ti ringrazio amico mio, ti sono debitore».



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antico
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#2 » martedì 17 gennaio 2017, 1:14

Ciao Fernando! Purtropp hai sforato con il tempo e pertanto ti becchi il malus, seppure quello minimo. Tutto ok invece con i caratteri! Buona Emanuele Manco Edition!

Fernando Nappo
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#3 » martedì 17 gennaio 2017, 11:33

Mi sa che mi è sfuggita una particolarità nella descrizione del tema, e cioè quel riferimento esplicito alle città italiane di cui nel mio racconto non c'è traccia. Spero non sia vincolante.

edit: lo stavo rileggendo proprio ora, a mente fresca, e mi sono accorto di un errore gravissimo, che di sicuro non sfuggirà a nessuno. E sì che ieri sera ho pure sforato i termini di consegna per essere sicuro di non lasciare magagne. Mannaggia!

alexandra.fischer
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#4 » martedì 17 gennaio 2017, 19:10

In questa storia, il punto cieco è la parete di carta di riso che rivela una natura inaspettata: quella di trasformarsi in aquilone per divertire un bambino (e diventa una bellissima farfalla di carta). Lo stile mi ricorda quello delicato e di alta perfezione tecnica di autori come Kawabata e Murakami. Il piccolo Nogai e il vecchio Majin sono personaggi assolutamente credibili, mi piace questo confronto fra persone di età così diverse, che tuttavia hanno molto in comune (la sensibilità, l’amore per il gioco).
L’angolo cieco, però, potrebbe anche essere la casa nascosta fra le altre, nei vicoli di periferia e la sorpresa l’esistenza di Majin, un uomo gentile (offre tre mandarini a Nogai, oltre a riparargli l’aquilone) e dall’animo artistico (e Nogai, quanto a generosità non è molto diverso da lui, perché tiene alcuni semi di mandarino per la cerbottana del fratello).

Attenzione alla frase: osservava Nogai e l’aquilone, felice e sorridente fra gli altri bambini (sembra che sia l’aquilone a essere felice e sorridente).
La riformulerei così: osservava Nogai felice e sorridente fra gli altri bambini e l’aquilone (o anche osservava l’aquilone e Nogai felice e sorridente fra gli altri bambini).

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angelo.frascella
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#5 » martedì 17 gennaio 2017, 23:19

Ciao Fernando.

Questa volta ci presenti un racconto molto diverso dai tuoi soliti (se avessi dovuto indovinare di chi era avrei fatto fatica ad attribuirlo a te), una storia lieve e delicata di un vecchio generoso e un bambino gentile in un contesto di povertà. All’inizio ho fatto fatica a vedere il tema, ma pensandoci ho attribuito il punto cieco a quelle vicende quotidiane positive che non fanno notizia, fra le pieghe di una grande città sempre di fretta. E proprio quell’indugiare sui dettagli e l’assenza del “male” da questa scena sembra voler evidenziare il contrasto con la grande città appena nominata, ma che incombe sulla scena con tutto il suo peso, perché è nelle nostre teste (per tutto il tempo della lettura sono rimasto in attesa che la magia si spezzasse e il vecchio si rivelasse, per esempio, un pedofilo…). Proprio per questo, pur essendo tutto sommato lontano dai miei gusti, ho apprezzato questa piccola storia felice.

A rileggerci,
Angelo

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Laura Cazzari
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#6 » mercoledì 18 gennaio 2017, 7:57

Ciao Fernando,

Il racconto inizia bene e lo stile di scrittura invoglia alla lettura. Molto bella anche l’immagine di confronto tra due generazioni tanto lontane, la giovinezza e la vecchiaia. Il tuo racconto è la dimostrazione che spesso quando un ragazzo e un anziano si incontrano fanno faville insieme. Forse solo un punto non mi è piaciuto tantissimo. Il fatto che il vecchio abbia rovinato la sua casa per riparare l'aquilone, mi è sembrata un’immagine un po’ poco credibile.
Laura Cazzari

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Rionero
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#7 » mercoledì 18 gennaio 2017, 15:28

Ciao Fernando,

il tuo racconto si basa tutto sullo stile e riesci così a restituirci un molto centrato nell'atomosfera orientale che volevi creare: l'attenzione per i piccoli piaceri, per l'arte dell'acquilone, per la cura e l'uso e della carta e il rispetto di solitudine e povertà sono riprodotte in maniera delicata. Bello!

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Vastatio
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#8 » giovedì 19 gennaio 2017, 7:54

Ciao,
Il racconto mi è piaciuto, semplice e senza colpi di scena che rovinino l'atmosfera che crei. Il problema (se vogliamo chiamarlo problema) è che "dimensione" dare al vecchio. Se da una parte avrei apprezzato che mi anticipassi in qualche modo che la casa è di "tipo tradizionale" cinese/giapponese (quindi con carta di riso utilizzabile per riparare un aquilone) che mi ha parecchio spiazzato (non ho suggerimenti prima per identificare periodo storico/luogo, a parte il nome), dall'altra il fatto che il vecchio "conosca" il nome di Nogai, che non si è mai presentato, mi porta a credere che possa essere una specie di "vecchio mago" (e quindi il parlare col vento alla fine può assumere anche una interpretazione mistica, visto il contesto e il nome del vecchio). Oppure è semplicemente un vecchio che conosce i nomi dei bambini
Non so se volessi creare questa ambiguità o se questo è il "problema" che citi nel tuo commento, decidi tu se i tuoi intenti sono stati raggiunti.
Tema non saprei, ha tanti di quei vincoli il tema che non so quali siano interpretabili e quali vincolanti.

PS: sembra un racconto perfetto per l'iniziativa di Lezere (scaduta ormai ai primi di gennaio) per un racconto incentrato sul vento. Prova a chiedere a Puddu, magari ti accettano in ritardo

Fernando Nappo
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#9 » giovedì 19 gennaio 2017, 12:48

Grazie a tutti per i commenti.
@Vastatio: la questione della parete di carta me la sono posta anch'io, e forse sarebbe bastato accennare a una "vecchia casa tradizionale" per richiamare l'immagine delle parteti di carta. In alternativa ci sono delle definizioni (cinesi/giapponesi) delle costruzioni tradizionali, ma usando termini così specifici si rischia che capiscano solamente in pochi. Riguardo al vecchio: la mia intenzione era quella di un incontro casuale (due punti ciechi che non si sarebbero forse mai incontrati se non per un dispetto - senza nessun intento magico/fantastico o altro - del vento) e in quell'ottica il fatto che il vecchio conosca il nome del bambino è un errore gigantesco. Dando al racconto un'impronta più "fantastica", invece, potrebbe starci perfettamente. Ottimo suggerimento, grazie.
Grazie anche per l'indicazione dell'iniziativa di Puddu, molto interessante.

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marco.roncaccia
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#10 » venerdì 20 gennaio 2017, 18:41

Ciao Fernando, mi piace molto il tono e il ritmo del tuo racconto.
Rende bene il volo di un aquilone in un giorno con il giusto vento. Io ho ravvisato il tema nella “invisibilità” di episodi quotidiani come questo in cui un vecchio e un bambino si trovano, grazie al caso, o meglio, al vento a condividere un momento positivo. Non c’è la città italiana, è vero, e il vecchio, misteriosamente o per errore conosce il nome del bambino. Tutto sommato però la cosa non mi disturba, essendo il senso del racconto chiaro.

Aristide Capuzzo
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#11 » martedì 24 gennaio 2017, 8:28

Ciao Fernando,
Un bel racconto, lieve, la cui prima associazione è stata "Il cacciatore di Aquiloni". A differenza di quello, nel tuo testo la perdita dell'aquilone diventa motivo d'incontro dando toni più leggeri. Majin e Nogai mi sembrano ben caratterizzati dallo scambio di battute e dalle poche azioni che fanno. Sul finale Majin ringrazia ambiguamente, sta parlando al vento o al bambino che gioca lontano? Ciò che traspare è comunque una sorta di rivincita sulla solitudine. Questo punto non sono riuscito a decifrarlo ma non incide sulla buona riuscita del testo. Per quanto riguarda il tema, qui non c'è proprio. L'ho cercato più volte, ma vuoi per la casa tradizionale, vuoi per il gioco degli aquiloni o per entrambe le cose, non riesco a trovare il punto cieco di una città italiana. Il racconto è riuscito ma per la posizione in classifica dovrò riflettere ancora paragonandolo agli altri.

Fernando Nappo
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#12 » martedì 24 gennaio 2017, 10:47

@Marco Roncaccia: grazie per il commento. Riguardo alla questione del nome del bambino, non riesco a capire come possa essermi sfuggito. Mi fa piacere che non disturbi troppo, sia chiaro, ma a me mi fa inc.....e un casino aver lasciato uno strafalcione così.
@Aristide Capuzzo: eh, si!, mi sono mangiato una parte del tema, e forse più, non c'è dubbio. Tu, giustamente, non devi farti scrupoli, ma giudicare con la dovuta severità e se reputi che questo pregiudichi la posizione in classifica, procedi senza... tema.

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willy
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#13 » martedì 24 gennaio 2017, 21:08

Ciao Fernando,
ma che bello il tuo racconto! L'ho letto volentieri arrivando alla fine in un lampo e con molte sensazioni positive, e già questo mi sembra un traguardo. Devo dire che la storia si presterebbe a un racconto più lungo che possa sviluppare appieno le potenzialità che si sentono affiorare, sia dalla situazione, sia dai personaggi che in pochi caratteri hai pennellato bene. Il tema non è centrato in pieno, ma te lo fai perdonare...
Alla prossima!

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jimjams
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#14 » mercoledì 25 gennaio 2017, 23:03

Qualche piccolo gioco con le parole all'inizio che non so sia voluto ma forse andrebbe sistemato (diede corda, chiese corda, la corda si tese). Vecchi invece di vecchio. Tolti di mezzo i refusi resta una storia delicata e di stile orientale, una piccola perla di saggezza. Non ho ben capito il mandarino, forse un piccolo richiamo al piacere di condividere. Per quanto breve riesce a contenere tutto quanto serve, piccola parabola, storia e morale. Insomma non mi sembra affatto male. Anche il tema è abbastanza centrato, con un'ottica originale.

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antico
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#15 » giovedì 26 gennaio 2017, 21:10

Fernando, mi spiace, ma la mancanza del contesto italiano qui fa sì che debba considerare il racconto fuori tema. Ed è un peccato perché la storia è delicata, sottile, sensibile, magica. Inoltre il tema principale, quello del PUNTO CIECO, è stato da te interpretato alla grande. C'è quel problema legato al nome del bambino, vero. Per me è un pollicie su come giudizio sul valore (ma ti chiederò di correggere la questione nome), ma sono costretto a spostarti in basso, non so di quanto, per la questione ITALIANA.

Fernando Nappo
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Re: Nogai - Fernando Nappo

Messaggio#16 » venerdì 27 gennaio 2017, 8:41

Mannaggia. Sarebbe stato sufficiente intitolarlo Robertino e dare la vaga idea che si svolgesse, chessò, a Cernusco sull'Adda e sarei stato in tema. Ma credo che in parte l'atmosfera ne avrebbe risentito. Anche perché a Cernusco sull'Adda, piena com'è di piloni della luce e senza più un campo dove correre liberamente, i bambini non possono far volare gli aquiloni.
A parte gli scherzi, capisco e condivido. Anche per correttezza nei confronti di chi il tema l'ha centrato in pieno.

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