Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Tutti pronti per lunedì 16 gennaio 2017 dalle 21.00 all'una con un tema del mitico Emanuele Manco!
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antico
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Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 gennaio 2017, 2:07

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BENVENUTI ALLA EMANUELE MANCO EDITION, LA QUINTA DELLA QUINTA ERA DI MINUTI CONTATI!

Questo è il gruppo IRON MAN della EMANUELE MANCO EDITION con EMANUELE MANCO nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo IRON MAN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo CAPTAIN AMERICA.

I racconti di questo gruppo verranno invece commentati e classificati dagli autori del gruppo SPIDER-MAN.


Questo è un gruppo da NOVE racconti, pertanto saranno i primi TRE racconti ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da EMANUELE MANCO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti Rank d'Era (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via regolandomi con gli orari di consegna in caso di autori a pari punti), coloro che ancora non hanno punti rank d'Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo IRON MAN:

Il centesimo dito, di Marco Roncaccia, ore 23.52, 2973 caratteri
Fragranza di rose, di Angelo Frascella, ore 23.53, 2999 caratteri
Taglia e cuci, di Roberto Romanelli, ore 23.55, 2983 caratteri
Un amore da favola, di Claudio Tamburrino, ore 00.26, 2997 caratteri
Il negozio del baratto di Olga, di Mario Pacchiarotti, ore 23.51, 2993 caratteri
La finestra sul mondo, di Vilma Cretti, ore 23.40, 2997 caratteri
La lapide sfuggita, di Alexandra Fischer, ore 21.28, 2217 caratteri
Oggi, di Laura Cazzari, ore 23.29, 2989 caratteri
Gioco, di Aristide Capuzzo, ore 00.40, 2414 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo CAPTAIN AMERICA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del CAPTAIN AMERICA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTISEI (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo CAPTAIN AMERICA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA EMANUELE MANCO EDITION A TUTTI!













Kuranes
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Re: Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 18 gennaio 2017, 20:39

Voilà. Non è stato facile (il dramma delle classifiche a più di tre punti: non c'è mai nulla di certo salvo primo e ultimo, e a volte nemmeno quelli...)

1) Taglia e cuci
2) Il centesimo dito
3) La finestra sul mondo
4) Gioco
5) Il negozio del baratto di olga
6) Un amore da favola
7) Fragranza di rose
8) Oggi
9) La lapide sfuggita


1) Bello, bello, bello. L'idea del "crono-chirurgo" è davvero figa e fa guadagnare un sacco di punti a tutto il racconto. Anche la chiusa finale è eccellente. L'unica pecca a parer mio è che un'idea simile avrebbe meritato più spazio, l'aderenza piena allo show-don't-tell mi ha portato a doverlo rileggere per chiarirmi alcuni punti (soprattutto perché la carica Presidenziale non suggerisce in maniera troppo forte il nesso "nepotista"). Nel testo del dialogo c'è tutto, però l'esigenza di farlo venire fuori a volte rende un po' sconnesso il dialogo. Detto questo, #1

2) Proprio bello! Forse poco centrato sul tema ma riuscitissimo, sia nella resa di ambientazione che sul finale. Forse l'attacco è un po' disorientante vista la carne al fuoco (la commistione fra più fedi che immagino fosse necessaria al pugnale Kirpan), ma poi si entra subito nel vivo. Il finale funziona e mi ha divertito. Bravo.

3) Ciao! Ho apprezzato il cambio di punto di vista e lo stile, è ricco ma non appesantisce per niente la lettura. Mi è piaciuto anche il personaggio dell'anziana; l'unica cosa che mi sembra di troppo è quel "Mi sa che è lei", l'espediente della foto è ottimo e funziona da solo! Peccato solo che sul finale il racconto si sgonfi un po' (si ha un po' l'impressione di restare in attesa di qualcosa che non arriva).

4) Mi accodo al commento di cui sopra, lo stile mi è piaciuto un sacco, anche se si specchia in uno sviluppo un po' mogio. Sul discorso di ceranu sono parzialmente d'accordo:
"Ah, se qualcuno avesse il tempo di fermarsi un attimo ad ascoltare le sue storie.
Qualcuno passa, nessuno sosta. Lo degnano di uno sguardo, sì. Li vede che prima lo guardano e poi gettano gli occhi a seguire il terreno. Niente buongiorno, niente salve, niente di niente."
Questa parte forse si poteva stringere un po', soprattutto "Le storie sue e quelle del cane rimastogli vicino per diciassette intensi anni di amore." mi è sembrato di troppo. Mentre "Ora è stanco, il vecchio" la eleggo a frase preferita di tutto il racconto e anzi, direi che è fondamentale!

5) Ho come l'impressione che il lettore, come Olga, avrebbe dovuto capire qual è il baratto, e quindi mi sento scemissimo perché non ci sono arrivato. O forse il senso è proprio lasciare aperto il dubbio! Comunque mi è piaciuto molto. Evviva la combinazione prima persona e presente. L'information-dump sul suo status sentimentale mi è sembrata un po' superflua, o comunque un po' troppo spiattellata ad uso del lettore; "D’altra parte la casa è sua, cornuto e mazziato", mi sono un po' confuso su di chi fosse la casa e chi fosse cornuto (suppongo di lei, e cornuto è lui, ma ci si arriva dopo un attimo).
"Andiamo bene questa parla col gatto", ci metterei una virgola dopo "bene".

6) Bello, anche se mi è sembrato un po' monco nel raccordare le varie parti. Ho individuato una mezza cornice fra inizio e penultimo paragrafo, spostandosi dal suo punto di vista alla realtà dei fatti; e ho intuito il collegamento con l'ultimo paragrafo, ma fino alla fine mi è sfuggito.
Forse sarebbe servito un po' di spazio in più per tirare le fila, magari sacrificando la descrizione della scena di inizio o stringendo sul paragrafo centrale, concentrandoti sul contrasto fra l'apparente felicità e il risvolto "oscuro" sottostante. In questo senso alcuni dettagli ridondanti potrebbero averti fatto arrivare corto sul finale (hai già detto che sono distanti per ricchezza, quindi la parte sull'avvocato di estrazione popolare forse è sacrificabile... idem l'organizzazione in poche settimane, l'angolo "nascosto tra la IX e la X circoscrizione, a meno di mezz’ora dal centro più caotico", "società della famiglia Monroe-Cordi ve ne era anche una che se ne potesse occupare").

7) Ciao! Bella l'idea, bello anche lo sviluppo della trama e la chiusa. Forse l'avrei apprezzato di più senza la figura del padre, che mi ha un po' disorientato. La scelta di anticipare al lettore il finale già da prima della metà (se l'ho ben intesa) mi pare un bel cambio rispetto a come viene trattato di solito il topos del "fantasma inconsapevole". Però mi sarebbe piaciuto che restasse un po' più sfumata: tra la figura del padre e le azioni di lui, diventa evidente forse anche troppo presto.
"Un uomo enorme con, al collo, un crocifisso argentato, lo scrutò.", secondo me la virgola va prima di "con" e dopo "argentato", senza altre virgole in mezzo.

8) Ciao! Il racconto mi è piaciuto molto all'inizio, l'idea della statua come passaggio tra ordinario e straordinario è ben resa. Mi ha solo un po' confuso il "raccontaci", perché fino alla fine non sono riuscito a farlo quadrare. All'inizio pensavo fosse un "racconta di noi", poi un "racconta a noi", ma anche il noi non mi è stato chiaro. Forse il riferimento era alla pluralità delle facce della figura (pollice in su per la descrizione delle facce che cambiano)? "Urla la coscienza nella mia mente" è l'unico pezzo che a livello di stile non mi è proprio piaciuto (forse con un punto esclamativo alla fine della frase interessata avrebbe reso di più). Per il resto la formattazione dei dialoghi è un po' anomala. Il gioco di rimandi fra il flashback e il finale mi pare che abbia funzionato.

9) Ciao! La prima cosa che mi viene da dire è che forse hai risentito del bisogno di restare sulla traccia. La frase "Ci era voluta la paura dell’alluvione per mostrargli un angolo cieco che, diversamente, non avrebbe mai visto", mi è sembrata un po' troppo una freccia puntata sull'aggancio al tema dell'Edizione... Al di là della trama e dello sviluppo un po' blando, comunque, ho apprezzato la chiarezza e la linearità formale.

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 20 gennaio 2017, 22:10

Commenti in ordine canonico e classifica al fondo!

Il centesimo dito, di Marco Roncaccia
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Fragranza di rose, di Angelo Frascella
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Taglia e cuci, di Roberto Romanelli
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Un amore da favola, di Claudio Tamburrino
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Il negozio del baratto di Olga, di Mario Pacchiarotti
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La finestra sul mondo, di Vilma Cretti
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La lapide sfuggita, di Alexandra Fischer
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Oggi, di Laura Cazzari
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Gioco, di Aristide Capuzzo
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1. Il centesimo dito, di Marco Roncaccia
2. Taglia e cuci, di Roberto Romanelli
3. Gioco, di Aristide Capuzzo
4. Un amore da favola, di Claudio Tamburrino
5. La finestra sul mondo, di Vilma Cretti
6. Il negozio del baratto di Olga, di Mario Pacchiarotti
7. Fragranza di rose, di Angelo Frascella
8. La lapide sfuggita, di Alexandra Fischer
9. Oggi, di Laura Cazzari

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raffaele.marra
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Re: Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 23 gennaio 2017, 22:53

Ciao a tutti. Ecco la mia classifica e, in coda, i vari commenti:

1) Il centesimo dito, di Marco Roncaccia
2) Il negozio del baratto di Olga, di Mario Pacchiarotti
3) Fragranza di rose, di Angelo Frascella
4) Oggi, di Laura Cazzari
5) Gioco, di Aristide Capuzzo
6) Taglia e cuci, di Roberto Romanelli
7) La lapide sfuggita, di Alexandra Fischer
8) Un amore da favola, di Claudio Tamburrino
9) La finestra sul mondo, di Vilma Cretti

Il centesimo dito, di Marco Roncaccia
Molto convincente, come al solito. In questi mesi ho imparato che la caratteristica migliore dei tuoi racconti è un invidiabile sunto tra originalità e ironia. La prima questa volta ti ha permesso di declinare il tema del mese in maniera forse un tantino forzata, ma il risultato è senza dubbio positivo e il fatto che la tua trama si distingua dalle altre è senza dubbio un bene. Per quanto riguarda l'ironia, apprezzo il fatto che essa appaia in maniera discreta, senza eccessi né cadute di stile (come magari era accaduto in altri tuoi racconti precedenti). Qui l'ironia è nella critica intelligente e velata di alcuni aspetti della nostra quotidianità (e in particolare della quotidianità di molti religiosi) ma anche, a mio parere, nel modo in cui conduci il lettore nella scoperta graduale di ciò che hai in mente. In altre parole, quella "dimensione narrativa" di cui parla il protagonista diventa la tua forza; in pratica è come se tu fossi Buddha e noi tutti, grazie alla tua bravura, ci sentiamo un po' angulimalati.


Il negozio del baratto di Olga, di Mario Pacchiarotti
Ecco, qui c'è da pensare e ripensare, e pure a lungo. La storia si fa seguire con curiosità e fascino, merito anche dello stile molto ben curato e perfettamente consono all'ambientazione. Poi si arriva ad un finale che finale non è, perché manca quell'ultimo rigo, o magari quell'ultima parola per rendere chiaro il tutto. Allora il lettore ricomincia a leggere da capo, facendo un tremendo testacoda e di nuovo si trova a leggere quell'ultimo rigo che non chiude, anzi rimanda ad una nuova, più attenta lettura. Una sorta di circolo vizioso nel quale sono piombato per tua scelta. E uno come me, appassionato di misteri e di giochi enigmistici, a un certo punto comincia a cadere preda delle congetture. E quindi ho letto il tutto con attenzione diversa, da indagatore più che da assiduo lettore. E quindi mi sono chiesto se quel girare "tre volte a destra" suggerito dalla vecchia non sia un modo per girare intorno e ritornare al punto di partenza ma da un altro lato. In effetti, girando tre volte a destra e percorrendo tratti di medesima lunghezza si ritorna al punto di partenza. E allora mi sono chiesto se Olga non fosse proprio la vecchia, visto che si era tornati al punto di partenza; lo stesso personaggio ma ringiovanito? Vuol dire che il baratto consiste in una nuova chance? In un ritorno indietro nel tempo per una nuova possibilità?
Ecco, vedi cosa si rischia ad essere criptici sul finale? Il rischio è che ogni lettore diventi, in qualche modo, scrittore, anzi co-scrittore. E dunque sono costretto a giudicare il tuo racconto alla luce del mio contributo (generato però, probabilmente, dal tuo sapiente intento). Il giudizio è positivo. Anzi, MOLTO positivo. Però, visto il mio ruolo da co-scrittore, se vinci mi devi cedere metà dei tuoi punti! Vabbè, facciamo un quarto...

Fragranza di rose, di Angelo Frascella
Ecco, ora rischiamo di aprire un dibattito lunghissimo su quello che è il tuo stile narrativo (ne abbiamo parlato in passato e, ribadisco, lo apprezzo molto). Il racconto di questo mese è uno dei classici esempi di storie con finale a sorpresa e tu, coerente al suddetto stile, hai invertito il climax lasciando intuire chiaramente che il protagonista è un fantasma. Perdonami per la semplificazione estrema e per il ricorso alla trama di film, ma è come se tu avessi scelto "Ghost" al posto di "il sesto senso" o "the others" (e qui i pochi che non conoscono queste storie mi perdoneranno per lo spoiler). Ora la questione è se una trama di questo tipo conservi il fascino e la carica potenziale anche senza appoggiarsi sulla rivelazione finale. Ti assicuro che sono molto indeciso, anche se riconosco che mantenere la sorpresa fino alla fine ti avrebbe fatto cadere nella banalità del già visto-già letto. Di buono, e senza alcun dubbio, c'è anche la forma che è asciutta ed essenziale e, nonostante ciò, anche poetica e gradevole. In definitiva, al netto dei citati dubbi sull'efficacia del modo in cui conduci l'evolversi della trama, si tratta di un buon racconto.

Oggi, di Laura Cazzari
Mi è piaciuta molto l'aura fantastico/filosofica che hai definito benissimo attraverso uno stile ben curato e alcune immagini descritte con maestria. Il racconto acquista spessore e qualità proprio in virtù di tali implicazioni, per la capacità di stimolare riflessioni e interrogativi nell'animo del lettore, per l'abilità che mostri nell'emozionare e commuovere senza cadere nel patetico o nello scontato. Ottimo il concetto di "monumento" che traspare dalla tua storia, inteso sia come oggetto sia, soprattutto, da un punto di vista simbolico; quel "raccontaci" è proprio la quinta essenza del monumento stesso e il viaggio spirituale della protagonista è una metafora della carica emotiva che alcuni monumenti sono capaci di innescare nell'animo umano.

Gioco, di Aristide Capuzzo
Un'ottima prova, a mio parere. Si tratta di un racconto statico, senza particolari sconvolgimenti di trama, eppure ha la carica emotiva giusta e lascia il segno. Merito della dolcezza e della poesia della scena raccontata; il vecchio e il cane, un'amicizia commovente, tanta malinconia, una fine coerente. Riconosco che non ci sono eccezionali spunti di originalità in quanto ci racconti, ma apprezzo sia la scelta che hai fatto nel declinare il tema del mese sia lo stile che risulta (quasi) sempre all'altezza della carica emotiva che accompagna le tue parole.

Taglia e cuci, di Roberto Romanelli
La sensazione dominante, a leggere il tuo racconto, è che ci sarebbero un sacco di altre cose da scrivere, ma il limite di caratteri non lo ha permesso. Detto ciò, il racconto risalta agli occhi per l'originalità di un elemento nuovo, quello del "cuttering temporale" che sicuramente avrebbe meritato più ampia trattazione. La novità è così eclatante e interessante che, alla fine, resta il rimpianto per aver perso caratteri in particolari secondari e non aver avuto altri spunti di riflessione relativi al cuttering in sè. Lo so che è una cosa che spesso si scrive nei commenti ai racconti di MC, ma questa volta è particolarmente evidente il fatto che il materiale che avevi in mente sarebbe stato valorizzato molto meglio in un romanzo o in un racconto lungo.

La lapide sfuggita, di Alexandra Fischer
La storia c'è, e anche gradevole. Mi dà l'impressione di una vecchia leggenda popolare; non nascondo di aver fatto anche qualche rapida ricerca in internet, ma non ho trovato indizi a riguardo. Ciò che non va, però, è il modo in cui hai realizzato il tuo scritto. Il tutto mi sembra un po' frettoloso, poco curato, mirato esclusivamente a mettere in chiaro un'idea buona senza alcuna cura per lo stile o per la ricerca di una forma avvincente. E uno stile un po' più curato sarebbe stato utile per valorizzare questa buona idea di base.

Un amore da favola, di Claudio Tamburrino
Non vedo grandi spunti di originalità in questo racconto un po' scontato e poco avvincente. Si tratta di una storia già sentita, senza che qui si aggiunga niente di eclatante, nelle premesse, nello sviluppo o nelle conclusioni. L'adesione al tema c'è, ma solo in maniera marginale e, ai fini della storia, del tutto indifferente. Lo stile non è particolarmente ricercato, ma la semplicità, a ben vedere, può essere anche una tua scelta ben precisa. In definitiva, si tratta di un racconto così così, che secondo me andrebbe modificato un tantino per poter risultare più interessante. Alla prossima.

La finestra sul mondo, di Vilma Cretti
Questo racconto, a mio parere, lascia l'impressione di qualcosa che manca, e che sarebbe servito a dargli più "spessore". A ben vedere, si tratta di un incontro tra due personaggi molto ben definiti, in uno stile funzionale che non dispiace, anzi dà qualità allo scritto. Ma al di là dell'incontro tra questi due personaggi mi pare non accada null'altro. Non so, sarebbe stato meglio inserire qualche altro elemento, magari una sorpresa finale, un qualcosa di inatteso o semplicemente un'indicazione più interessante su come tale incontro riesca a cambiare le vicende di una o di entrambe le protagoniste. Secondo me dovresti pensarci un po' e cambiare qualcosina, magari il finale. Sono convinto che potenzialmente si tratti di un buon racconto. Alla prossima.

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ceranu
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Re: Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#5 » martedì 24 gennaio 2017, 22:21

Classifica:

1) Il centesimo dito
2) Taglia e Cuci
3) La finestra sul mondo
4) Il negozio del baratto di Olga
5) Oggi
6) Gioco
7) Fragranza di rose
8) La lapide sfuggita
9) Un amore da favola


Commenti in ordine sparso:

Il centesimo dito, di Marco Roncaccia

Ciao Marco, il fatto che tu inizi a somigliare a Roberto mi fa parecchio paura. Il racconto è ben scritto e divertente. Se devo trovare una nota negativa è la parte in cui il "frate" gli dice d'averlo sventrato. Magari cercherei un modo un po' meno surreale per farlo, ma in un racconto del genere ci può stare. 
L'idea Romanelliana dell'App mi piace parecchio e anche questa nova chiesa in cui guadagni punti facendo proselitismo o uccidendo un infedele.
La chicca finale è veramente becera ed estremamente gustosa. 
Nel complesso è un ottimo racconto, complimenti.

Fragranza di rose, di Angelo Frascella

Ciao Angelo, noto che Raffaele ti ha fatto lo stesso appunto che volevo farti io, ma credo fosse inevitabile. Leggendo il racconto ho avuto l'impressione di trovarmi davanti la versione ristretta di "Ghost". Il che non sarebbe stato un male se ci fosse stata una rilettura, o almeno una differenza, ma così non è. Sei andato piatto nella stessa direzione, forse l'unica differenza è l'inconsapevolezza del fantasma, ma non basta. 
Nel complesso è anche una lettura gradevole, ma sa troppo di già visto. 
Ciao, alla prossima.

Taglia e Cuci, di Roberto Romanelli

Ciao Roberto, partiamo dal presupposto che i salti temporali mi provocano la nausea. Mi sento sempre in balia degli eventi e non so mai se quello che leggo è coerente. 
Vediamo un po': lui è il nuovo Presidente (Repubblica o cose simili?) e lo è diventato dopo l'uomo a cui ha salvato la vita. Che poi non è così perché è lo stesso uomo a cui ha procurato l'incidente dal futuro? 
A questo punto devo decidere se soccombere e sbattermene della coerenza (come sarebbe giusto) o fare la scimmia curiosa. 
Faccio la scimmia. Perché lui deve causare un incidente già accaduto? Perché il presidente avrebbe autorizzato di non far modificare la strada? Perché lui e il giornalista fanno la stessa intervista da almeno 10 anni?
Mettila così, l'idea è anche buona e cerca di essere originale con il macchinario, ma credo tu ci debba lavorare ancora sopra. Buono il macchinario, ma serve qualcosa per rendere la storia originale, così non lo è. 
Per ora è tutto… credo. 
Forse non l'ho scritto, ma il racconto mi è piaciuto.

Un amore da favola, di Claudio Tamburrino

Ciao Claudio, trovo il racconto sottotono. Manca un qualsiasi particolare che lo renda originale. Sei andato sul classico e lo hai fatto con una struttura che allontana il lettore, lo lascia distaccato.
Probabilmente per un racconto simile sarebbe stato necessario una prima persona, se non vuoi puntare sull'originalità fallo almeno sui sentimenti.
Invece l narrazione va avanti blanda, ci fai capire che la loro storia è destinata a morire e poco altro, ma sono notizie che arrivano filtrate dalla terza persona.
Mi dispiace, trovo il racconto poco riuscito. 
Ciao e alla prossima.

Il negozio del baratto di Olga, di Mario Pacchiarotti

Ciao Mario, benvenuto nel club: "Quelli che scrivono i racconti per autocompiacimento e se ne fregano di quello che può arrivare al lettore, tanto il racconto a me piace, l'ho pensato così e ne vado fiero."
Magari lavorerò sul nome del club, ma il concetto è chiaro e a me i titoli lunghi piacciono. Tornando al commento, mi unisco al coro di quelli che mi hanno preceduto. La scrittura è frizzante e chiara come sempre, ma il tuo racconto resta volutamente ambiguo. Io ho due ipotesi: 
A) Lui torna a vivere a casa sua con lei e vissero per sempre felici e contenti.
B) Lui muore e smette di arrancare per il mondo. 
Sono certo che nessuno delle due sia giusta, ma a me piacciono e seguendo il regolamento del QCSIRPAESNFDQCPAALTIRAMPLHPCENVF (devo trovare una sigla più immediata) il racconto va bene così, perché soddisfa me lettore. 
Nel complesso è un buon racconto che però dovrò giudicare anche in base alla poca fruibilità. 
Ciao e alla prossima.

La finestra sul mondo, di Vilma Cretti

Ciao Vilma, ben tornata.
Io ho apprezzato lo stile e l cambio di punto di vista. Sei stata molto abile a farci vivere i due momenti e, senza cadere in infodump, hai legato benissimo la fine del primo paragrafo con l'urlo della vecchia poco dopo l'inizio del secondo. Le immagini descritte sono molto buone, forse è un po' troppo simile il narrato delle protagoniste, è un prima persona avrei preferito un cambio completo, ma apprezzo il il vocabolario differente. 
L'unico neo è il finale, capisco il tuo intento, ma è effettivamente blando. Mi hai incuriosito con la cartomanzia e con le due protagoniste, ma poi non succede nulla. Pensa che a un certo punto credevo fossero la stessa persona e che quello fosse un ricambio con lei che ricominciava da capo la sua vita da cartomante, ma io mi faccio troppe pippe mentali e queste sono le conseguenze. 
Nel complesso è un buon racconto che però non incide (vedi te se è una cosa negativa).
Ciao e alla prossima.

La lapide sfuggita, di Alexandra Fisher

Ciao Alexandra, ben tornata. 
Prima di tutto ti faccio i complimenti per la chiarezza del racconto. Normalmente lasci troppi angoli bui e ti insinui in ambientazioni di difficile comprensione, ma stavolta, invece, è tutto chiaro. 
Però è venuto meno il tuo estro, il tutto è molto blando e nel momento clou, la storia si sgonfia e il tutto si risolve con una ricerca su internet. Un po' poco.
Dal punto di vista tecnico, come ti è già capitato in passato, hai abusato degli a capo. Ce ne sono troppi e spezzettano la lettura. 
Nel complesso è un racconto sufficiente. 
Ciao e alla prossima.

Oggi, di Laura Cazzari

Ciao Laura, benvenuta. 
"Hoy es hoy" è il fulcro del racconto, ma lo trovo uno scivolone gratuito. L'ambientazione doveva essere italiana e il tuo unico indizio è una frase spagnola. Ma questo mi interessa poco, piuttosto trovo affrettato il messaggio. Gli avrei dedicato più spazio, magari a discapito del secondo flashback che mi sembra poco interessante, il primo chiariva già la situazione. 
La scrittura è fluida e la prima persona ben utilizzata (si vivono i sentimenti in maniera diretta). 
Nel complesso è un lavoro gradevole. 
Ciao e alla prossima.

Gioco, di Aristide Capuzzo

Ciao Aristide, benvenuto su Minuti Contati. Visto che è la prima volta che partecipi, ci tengo a dirti che i commenti sono finalizzati a migliorare il racconto. Partecipa in maniera attiva e vedrai che sarà una bella esperienza. 
Veniamo al tuo racconto, sebbene l'idea non sia particolarmente originale, il racconto è gradevole. Alcune immagini sono buone, ma nella seconda parte della lettura ho accusato un po' di stanchezza.
Qualcuno passa, nessuno sosta. Lo degnano di uno sguardo, sì. Li vede che prima lo guardano e poi gettano gli occhi a seguire il terreno. Niente buongiorno, niente salve, niente di niente.
Ora è stanco, il vecchio. Si mette un po’ comodo, poggia il bastone sulla panchina e riprende a carezzare il cane.

La situazione è è già chiara, qui ho l'impressione che tu stia inserendo il tema del contest, ma non c'è n'era bisogno, era già chiaro.
Nel complesso è una prova più che sufficiente, ma manca lo spunto originale. 
Ciao e buona edizione.

Niko G
Messaggi: 138

Re: Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#6 » mercoledì 25 gennaio 2017, 22:13

Ciao a tutti, a seguire in ordine di gradimento commenti e classifica.

1)Il negozio del baratto di Olga- di Mario Pacchiarotti
Questo racconto mi è piaciuto molto. Innanzitutto trovo il tema centrato: l’idea che in qualunque dei piccoli negozietti, forse un po’ “dimenticati”, che ci sono nei vicoli delle nostre bellissime città possa trovarsi un magico angolo pronto a regalarci sogni e felicità è molto affascinante. Ho pensato alla canzone “negozio di antiquariato” , a “Chocolat”, e più alla lontana a “cose preziose” di S. King e al negozio di Hamlin di Dylan Dog (anche se i proprietari degli ultimi due avevano sicuramente missioni meno salubri della nostra Olga). Insomma, i veri tesori si nascondono negli angoli più nascosti. Respiro un po’ di redenzione per il povero protagonista e per chi come lui si trova a dover affrontare traumi sentimentali di quell’entità, e la cosa mi piace. Ovviamente resto col dubbio su cosa esattamente il baratto fosse, ma credo sia precisa idea dell’autore lasciarlo immaginare a noi, e apprezzo molto la cosa . Bravo!

2)Un amore da favola – di Rionero
Questo è il racconto che trovo meglio scritto tra quelli del girone letti fino adesso. Lo stile è impeccabile, ed il tema del contest è per me assolutamente centrato. Non conosco molto bene Roma ma ho respirato i luoghi dove si svolgono i fatti grazie alle sapienti pennellate di rionero. Molto toccanti le immagini del “disprezzo” della altolocata famiglia nei confronti del povero Zio Carmine e familiari. Però anche dopo tre letture continua a sfuggirmi chi sia esattamente il protagonista, ed il riferimento ai suoi genitori e al loro matrimonio. Si vede comunque che è un ottimo racconto, avrei semplicemente fatto orientare un po’ di più il lettore tra i tanti personaggi che vengono presentati.

3)La finestra sul mondo- di Willy
Bel racconto. Sicuramente una penna dotata di grande sensibilità. Il cambio di prospettiva è interessante e arricchisce molto l’incontro tra la “strega” (chissà se lo è davvero?) e la ragazzina. Toccante l’immagine della donna anziana che conosce il mondo dalle scarpe che vede passare e probabilmente anche dalle sue carte, emblema degli osservatori che si nascondono nel mondo osservandolo con le loro personali “finestre”, ed il suo incontro con la vitalità e l’estroversione della ragazzina skateboarder. Il tema è altresì centrato a mio avviso, facendoci riflettere su quanti occhi “diversi” si nascondano nei punti ciechi delle nostre città.
Non ho purtroppo colto il senso dell’enigmatica frase sul raggio di luce prima di morire. Ciò nonostante mi è piaciuto molto, ottimo lavoro!

4)Fragranza di rose, di Angelo Frascella
Questo racconto mi è piaciuto veramente molto. Vedo labile l’attinenza con la traccia del contest, ma lo trovo molto ben scritto, con un bel ritmo e un bel finale. Ho dovuto rileggerlo un paio di volte per capire che significato avesse la presenza del “padre” della ragazza, e ho l’impressione che la cosa mi sia comunque sfuggita, ma l’idea del “fantasma” imprigionato in una realtà inesistente, sebbene spesso abusata, in questo racconto ci sta abbastanza bene. Molto bravo!

5)Taglia e cuci – di Roberto Romanelli
Credo che questo racconto abbia un grande potenziale, anche se dopo molte letture sono rimasto con tanti dubbi su quale sia esattamente il “mestiere” del cutter. Innanzitutto è scritto molto bene, ma avrei speso qualche carattere in più nel fare orientare il lettore. La trama sembra abbastanza complessa e probabilmente avrebbe respirato un po’ di più in un racconto più lungo. L’attinenza con la traccia è singolare, caricando quell’insignificante incrocio di misteriosi e occulti significati visibile e comprensibile solo agli occhi di pochi, anche se a mio avviso non è centrato il tema del contest (di una città italiana non ho respirato nulla nella lettura). Ho intuito che il “cutter” lavora sugli eventi del passato cercando di mantenere un equilibrio nello spazio-tempo, ma sono rimasto con tante domande. Nella fattispecie, non ho capito come il cutter abbia salvato il presidente tranciando il filo del freno, o di come lo abbia mantenuto in vita, insomma non ci ho capito niente!

6)Oggi- di Laura cazzari
Racconto molto suggestivo ed evocativo, nei suoi cambi di “setting” ed ambienti che sfumano uno nell’altro. Lo trovo scritto discretamente, anche se forse i periodi sono un po’ secchi. Interessante la descrizione della figura che si palesa davanti alla protagonista (la morte?) ed il modo in cui viene descritto il suo viso. In realtà credo però che mi sia sfuggito il senso ultimo del racconto, ed il messaggio che l’autrice ha inserito sulla vita e la morte. Forse un po’ troppo nascosto? L’idea della scritta “hoy es hoy” su una statua in piazza toglie un po’ di contestualizzazione reale alla storia, e secondo me indebolisce l’attinenza con la traccia proposta.

7)Gioco- di Aristide Capuzzo
Di sicuro è ben veicolato il messaggio di denuncia sull’abbandono sociale ed affettivo degli anziani. Di sicuro commovente l’immagine del fedele e vecchio cane che è rimasto probabilmente l’unico a voler bene al povero protagonista. Il racconto è secondo me ben scritto, ma diventa un po’ strappalacrime in quello che sembra un finale un po’ forzato.

8)La lapide sfuggita- di Alexandra Fisher
La cosa che più mi è piaciuta di questo racconto è stato il mescolare realtà e fantasia popolare facendo porre al lettore il dubbio sulla reale esistenze di queste “Streghe del fiume”. Credo ci sia una buona attinenza alla traccia, anche se non ho colto una localizzazione precisa della storia. Forse la costruzione dei periodi è un po’ secca, e se da un lato questo aiuta a contestualizzare in fretta dall’altro forse toglie un po’ di fluidità.

9)Il centesimo dito, di Marco Roncaccia
Purtroppo non posso dire che questo racconto mi sia piaciuto. E’ senz’altro scritto molto bene, trovo i periodi molto ben costruiti e le scelte lessicali assolutamente adeguate, e mi piace molto anche il ritmo. Molto fantasiosi anche gli elementi religiosi e tecnologici mescolati tra loro. Purtroppo però non riesco a cogliere l’idea di fondo anche dopo un paio di letture, soprattutto il riferimento al Buddha, alla sua “fuga non fuga” e a come l’assalitore sia finito pugnalato alla fine del racconto. Non vedo nemmeno una reale attinenza con la traccia proposta.
Non so scrivere, ma ho bisogno di farlo.

Evandro
Messaggi: 106

Re: Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 26 gennaio 2017, 11:32

1. La finestra sul mondo - di Vilma Cretti
Ciao Vilma, molto bello il tuo racconto. L'incontro con il raggio di luce della signora anziana, alla fine del suo arco temporale, è positivo; fa pensare che alla fine, impegnandosi, avendo fede, qualcosa dalla vita si deve pur ottenere. Non c'è altro da aggiungere: il messaggio è fulgido. E se non era questo il messaggio, non importa, io l'ho “letto” in quel modo, ed è condizione necessaria e sufficiente. Il tema c'è, anche se non è intravisibile il luogo. Brava!

2. Il negozio del baratto di Olga - di Mario Pacchiarotti
Ciao Mario, sei fortunato. Fai parte di quel gruzzolo di scrittori che anche se fanno soffrire il lettore vengono apprezzati lo stesso. E io faccio parte di quelli che ti apprezzano, s'intende. C'è della magia nella tua scrittura, qualcosa che fa piacere al lettore il tuo racconto. D'altro canto ci sono io, che qualunque cosa scriva, sembra essere priva di questa magia. O narro troppo, o sono troppo ermetico, dicono, e finisco regolarmente in fondo alla classifica. Fa niente, il tuo racconto è scritto molto bene, e quasi quasi sono soddisfatto così; di che cosa ci sia nella valigetta e quale sia il baratto non me ne frega niente. Se però alla fine ce lo vuoi dire...

3. Il Centesimo Dito - di Marco Roncaccia
Ciao Marco, ProselitApp mi ha strappato un sorriso. Chissà che già non esista... Il racconto mi è piaciuto, crudo e senza aloni da interpretare; e molto originale, anche. Tuttavia il tema a mio parere non è centratissimo: la scena si potrebbe svolgere in qualunque altro quartiere malfamato di qualsiasi grande città; Non vincola più di tanto il racconto. Tutto bene, per il resto, non mi sento di correggere, suggerirti, e tanto meno, insegnarti qualcosa. Alla prossima!

4. La lapide sfuggita di - Alexandra Fischer
Ciao Alexandra, mi sono sforzato di capire se in giro esistesse qualcosa di simile al tuo racconto. Ne risulta che l'originalità è cristallina. Mi è piaciuto. Forse il finale, con la frase esplicita riferita al tema e il semplice rientro dell'emergenza, gli lima via la lode, ma resta un buonissimo racconto. Una lapide contro le forze della natura è un bello sforzo di fantasia. Lo premio.

5. Oggi - di Laura Cazzari
Ciao Laura, buon racconto, il tuo. Il messaggio è chiaro e positivo: viviamo l'oggi, ieri e domani non esistono, anche se il futuro ce lo costruiamo con l'attenta gestione del presente. Il tema è rispettato, l'unico neo è la frase in spagnolo, poiché l'ambientazione doveva essere italiana. Qualche scivolone, sulla “d” eufonica e i trattini di chiusura dei dialoghi che non servono, ma per il resto mi è piaciuto.

6. Gioco - di Aristide Capuzzo
Ciao Aristide, il tuo racconto non è originalissimo, ma si presta a una piacevole lettura. L'eterna amicizia tra l'anziano e il cane ci viene suggellata da quadretti malinconici e struggenti. La punteggiatura è da rivedere, a mio parere, ma sono certo che in fase di rilettura puoi mettere a posto il tutto. Secondo me, però, il tema non è rispettato, solo intravisto.

7. Taglia e cuci - di Roberto Romanelli
Ciao Roberto, i paradossi temporali li amo, li uso in ogni modo su ciò che scrivo. Purtoppo hanno bisogno di molto spazio per essere compresi utilizzando la regola del “mostra, non raccontare”. Io sono il primo a essere criticato qui su Minuti Contati, proprio per il fatto di spiegare le cose, poiché l'esiguità dei caratteri è tirannica (si può dire?). Pertanto il racconto è un'ottimo appunto per lo sviluppo di un romanzo, o qualcosa che sia più lungo di questi dannati 3000 caratteri. Conosco molti modi di manipolare il tempo nel narrare, ammetto però, che hai inventato una macchina del tempo (il cutter) davvero originale. Ai fini del giudizio è ovvio che con 3000 caratteri del tuo racconto non si capisce nulla. Inoltre hai affrontato il tema a modo tuo, rispettandolo ben poco. Concludendo: il racconto è tecnicamente un esercizio per sviluppare una bellissima e originale idea. Che faccio? Giudico l'idea o il racconto?

8. Fragranza di Rose - di Angelo Frascella
Ciao Angelo, il tuo racconto è difficile da capire, almeno per me. C'è, o forse lo immagino io, un paradosso temporale che non riesco a sbrogliare; comunque lo giro non torna. Quella mattina, Biagio avrebbe salvato la sua ragazza da un bruto, ma se il fantasma è la sua ragazza, perché non la riconosce sin dall'inizio? L'uomo che ha aperto la porta è il violentatore di quella mattina? Che cosa ci farebbe lì con il fantasma di Nina? Perchè Biagio deve pronunciare il proprio nome? Qual è il nesso con la storia? Immagino che nella tua testa la storia sia chiara e forse sono io che mi ci sono perso... Comunque rileggerlo quattro volte, e non uscirne, è troppo. Il tema è solo sfiorato.

9. Un amore da favola - di Claudio Tamburrino
Ciao Claudio, questa volta il tuo racconto mi sembra un gradino sotto il tuo solito (alto) standard. Lo trovo lineare, senza colpi di scena notevoli, un po' didascalico, poco originale e con errori seminati qua e là. Il vero dramma della storia sarebbe stato più trasparente se fosse raccontato in prima persona; così è solo la cronostoria di un matrimonio “quasi normale”. Hai rispettato il tema a modo tuo; si tratta semplicemente del riutilizzo di una chiesa che non conserva particolari angoli oscuri. Ti aspetto a una prova decisamente migliore, come so che sai fare.

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Linda De Santi
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Re: Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 26 gennaio 2017, 21:35

Complimenti a tutti per i racconti! :) Ecco la mia classifica:

1) Taglia e cuci di Roberto Romanelli
2) Il centesimo dito di Marco Roncaccia
3) Gioco di Aristide Capuzzo
4) Il negozio del baratto di Olga di Mario Pacchiarotti
5) Fragranza di rose di Angelo Frascella
6) Oggi di Laura Cazzari
7) Un amore da favola di Claudio Tamburrino
8) La finestra sul mondo di Vilma Cretti
9) La lapide sfuggita di Alexandra Fischer

Commenti in ordine sparso:

Il centesimo dito di Marco Roncaccia

Ciao Marco! Racconto piacevole, ben scritto e originale. Divertente e interessante l’app sullo smartphone con la classifica dei preti che convertono più fedeli.
Il finale a sorpresa è ben costruito, ma crea un effetto strano: sembra che lo psicopatico si accorga di essere stato pugnalato solo quando glielo fa notare il prete.
In ogni caso, il racconto mi è piaciuto molto. Alla prossima!

Taglia e cuci di Roberto Romanelli


Bella idea. Di questo racconto leggerei volentieri una versione più estesa, ma non perché non si capisca quello che succede: è che l’idea del cutting è interessantissima e secondo me meriterebbe più spazio.
Mi sembra che questa volta tu sia riuscito a sviluppare bene le idee che avevi in mente, c'è qualche buco nella trama ma niente che ne guasti la lettura. Una bella prova, bravo.

PS: Qual è scritto “quale è” mi irrita, e tra l’altro ti ruba i caratteri ;)

Un amore da favola di Claudio Tamburrino

Ciao Claudio! L’idea che hai avuto per sviluppare il tema mi piace, così come la struttura che hai scelto di dare al tuo racconto. Sei riuscito molto bene a raccontare i rapporti tra le due famiglie attraverso gli sguardi, i dettagli e i gesti (come l’attimo di esitazione iniziale, o il signor Monroe che pulisce la sedia dopo che ci si è seduto zio Carmine).
Mi sembra però che in questo caso tu abbia alternato, alla tua prosa normalmente molto piacevole e sicura, dei momenti di didascalismo che stridono un po' con il resto. Ad esempio qui:

in quell’angolo nascosto tra la IX e la X circoscrizione, a meno di mezz’ora dal centro più caotico, il giovane e promettente avvocato d’estrazione popolare aveva sposato la rampolla di una famiglia così importante, i Monroe-Cordi, in una festa che si era svolta tra brindisi alcolici e baci innamorati nel luogo perfetto per rappresentare quell’incontro magico, una chiesa di mattoni rossi, colonne di marmo antico e affreschi appena coperti dal tempo, nascosta in un angolo apparentemente trascurato nella più grigia delle periferie.


Qui lo stile sembra più da cronista che da narratore, se metti tutto al presente questo passaggio potrebbe tranquillamente stare su un giornale o su un sito di matrimoni :)
Anche il finale mi lascia qualche dubbio: il protagonista non sa che il luogo in cui si è sposato è lo stesso in cui si sono sposati anche i suoi genitori? Mi viene da pensare che allora non si vedessero tanto spesso neppure prima del matrimonio con la rampolla…
Insomma, una buona prova, ma che forse ha bisogno di un po’ di editing per rendere il tutto ancora più coinvolgente e vivido. Alla prossima! :)

Il negozio del baratto di Olga di Mario Pacchiarotti

Ciao Mario! Fondamentalmente condivido i giudizi di Andrea e Raffaele, il racconto è scritto in maniera esemplare e si legge tutto d’un fiato, ma il finale purtroppo non soddisfa appieno.
Ipotizzo che la porta aperta da Bastet sia un passaggio verso un’altra realtà, dove il protagonista può trovare ciò che cerca (non certo, o almeno non solo, un appartamento :) ). Non capisco però perché il baratto debba essere proprio la valigetta: almeno un piccolo indizio sul perché l’oggetto del baratto debba essere proprio quello secondo me dovrebbe esserci. Magari un accenno al fatto che lì dentro ci sono le cose che ha portato via da casa di Elena, gli oggetti della sua vecchia vita che non gli serviranno nella nuova...
Con ciò, per me è stata una lettura piacevole (come praticamente tutto quello che scrivi!). Alla prossima :)

La finestra sul mondo di Vilma Cretti

Ciao Vilma, bentrovata! I cambi di punti di vista sono sempre rischiosi in 3000 caratteri, ma mi sembra che tu ci sia riuscita abbastanza bene, soprattutto ai fini dello sviluppo del tema (facendo partire il racconto all’interno nel punto cieco, una buona pensata).
Trovo però qualche piccola incongruenza: nella parte che la riguarda, l’anziana sente il rumore davanti alla finestra, ma nella parte della ragazzina a creparsi è la porta. Poi l’anziana dice che sta per uscire e dirne quattro alla ragazzina, ma, nella scena successiva, la invita semplicemente a entrare.
Inoltre, in sé il racconto è scorrevole e ben costruito, ma il finale, ahimé, è un po' fiacco. Forse, visto che il vero punto di contatto tra le due sembra essere il fatto che l'anziana pratica la cartomanzia, la vicenda potrebbe concludersi con la ragazzina che diventa l'apprendista dell'anziana, con una chiusura del tipo: "Allora, Chiara: tu credi nel destino?" o qualcosa del genere.
Spero di esserti stata utile in qualche modo. Alla prossima :)

Fragranza di Rose di Angelo Frascella

Ciao Angelo, il tuo racconto è ben scritto e scorre veloce, come sempre la tua prosa è godibilissima. Nonostante la marcata caratterizzazione onirica della vicenda, però, secondo me i vari elementi non si incastrano alla perfezione. Ho avuto l’impressione che all’inizio avessi altre idee sullo svolgimento della vicenda e che tu abbia cambiato in corso d’opera.
Alla fine non ho capito se il protagonista è anche lui un fantasma o è una persona che è impazzita dopo l’evento traumatico che ha vissuto. Insomma, un racconto piacevole da leggere, ma che non mi convince al 100%. A presto!


La lapide sfuggita di Alexandra Fischer

Ciao Alexandra, in generale mi trovo d'accordo con i pareri già espressi dagli altri gladiatori: la storia c'è e la lettura è piacevole, ma il tutto sembra costruito apposta per rispettare il tema del concorso e, una volta terminata la lettura, non mi è rimasto molto, purtroppo. Credo che il finale, soprattutto, andrebbe rivisto: far finire il tutto con una ricerca su internet è una cosa che non mi convince. A presto!

Oggi di Laura Cazzari

Ciao Laura! Mi piace lo stile con cui racconti la storia e la dimensione filosofica del racconto, si sente che sei una buona penna. La lettura è piacevole e scorrevole, ma, come già qualcun altro ha notato, sembra che debba succedere qualcosa da un momento all'altro che però non succede... un vero peccato, visto che crei una bella atmosfera. Forse mi manca una scintilla finale che dia una bella conclusione al racconto. Nel complesso, in ogni caso, lo trovo un lavoro piacevole. Alla prossima!

Gioco di Aristide Capuzzo

Ciao Aristide e benvenuto! Bel racconto, delicato e scorrevole, con il giusto ritmo. Ti confesso che, iniziando a leggere, ho pensato che i toni sarebbero stati estremamente leggeri, invece il finale, per quanto immaginabile, mi ha spiazzato. Non è facile colpire nel segno parlando di situazioni estremamente ordinarie, ma trovo che tu ci sia riuscito. Un buon lavoro, bravo!

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Andreacrux
Messaggi: 75

Re: Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#9 » venerdì 27 gennaio 2017, 1:16

Ciao ragazzi, scusate il gravissimo e colpevole ritardo ma ho avuto una settimana infernale, anche se non mi crederà nessuno. Nonostante probabilmente venga eliminato, a meno che non prenda un malus bestiale, ci tengo a postare anche fuori tempo massimo la mia classifica, innanzitutto perché tutti voi che avete scritto in questa edizione lo meritate, e poi perché ci tengo a dimostrare che non è stato un atto di menefreghismo il mio, ma proprio una contrazione patologica del tempo libero a mia disposizione in quest’ultimo folle periodo.

Classifica:

1- Il negozio del baratto di Olga
2- La lapide sfuggita
3- Taglia e Cuci
4- Gioco
5- Oggi
6- Un amore da favola
7- Fragranza di rose
8- La finestra sul mondo
9- Il centesimo dito

[Admin: formato classifica modificato per ritardo]

Commenti in ordine sparso:

Il centesimo dito, di Marco Roncaccia

Ciao Marco, i tuoi racconti non sono mai banali e lasciano sempre il dubbio di non averli capiti fino in fondo. Forse questo è un po’ un tuo limite per qualcuno, per qualcun altro invece un punto di forza (e questo forse è il motivo per cui qualcuno ti mette primo, qualcun altro secondo). Io..al momento non so. Di certo ogni volta che ti leggo sono molto incuriosito. E anche questa volta ti sei confermato. Carina l’idea di Proselitapp. Forse la storia è costruita però in maniera troppo forzata, è come se tu avessi avuto tante idee e poi le avessi incollate insieme. Mi è piaciuto tantissimo l’excursus su Angulimala e Buddah, certo è strano che ci siano così tante persone in cerca di dita nel mondo…Poi non capisco bene quale sia il punto cieco? Forse il non accorgersi delle diverse dimensioni in cui ci si muove? Alla prossima storia sorprendente

Fragranza di rose, di Angelo Frascella

Ciao Angelo. Anche io come molti da quanto ho letto, non ho capito bene la trama della storia. Sebbene la lettura sia piacevole, probabilmente il tema andrebbe spiegato e forse è questo il problema di minuti contati e delle brevi storie in genere (bellissimo l’ermetismo siamo d’accordo, ma quanto sarebbe bello se ci potessimo sedere tutti in una stanza e ognuno spiegasse davvero cosa volesse dire nei suoi scritti). Buona prova comunque con tante immagini interessanti, peccato non riuscire a ricostruire il puzzle. Centrato sicuramente il tema. Chissà quel coltello sporco di sangue, è lui che alla fine ha ucciso la ragazza?

Taglia e Cuci, di Roberto Romanelli

Ciao Roberto, il tuo racconto si fa leggere tutto d’un fiato…ma quanta fatica a capirlo. Lo vorrei rileggere tante volte e probabilmente lo farò solo per il gusto di lasciarmi trasportare dal cutting immaginandone i vari possibili utilizzi. Mi dispiace però, che il tema che hai sviluppato debba restare racchiuso in 3000 caratteri. E questo è il vero problema. Chissà che idee bestiali che avevi in testa e quanto la storia ne avrebbe guadagnato, se estesa e spiegata meglio (vado in controtendenza, non sono un bravo scrittore evidentemente, ma quanto poco mi piace lo show don’t tell. Già nella realtà non ci si capisce niente, dovermi scervellare anche nella fantasia mi mette ansia). Spero che lo riscriverai in maniera più estesa e ce lo farai leggere. Al momento purtroppo la storia non avrà uno dei primi posti per me. E attenzione, ambientazione italiana mancante (lo sai già, ma se è un’indicazione della traccia credo vada rispettata).

Un amore da favola, di Claudio Tamburrino

Ciao Claudio, non ci avrò fatto caso io e probabilmente l’ora tarda e la fretta nel commentare in tempo fanno il resto…ma io non ho capito che ci troviamo in una città italiana, anche se tutti parlano di Roma. Il racconto è circolare e rileggendolo una seconda volta l’ho capito bene, chiaro e lineare. Il sollievo che le cose nonostante tutto fossero andate bene in quel matrimonio, l’ingenuità nel non capire che di buono c’era solo la facciata che tutti avevano mantenuto per l’occasione. Non riesco solo a capire come mai non il protagonista non avrebbe più potuto sentire la storia di come i suoi genitori si fossero sposati… In fin dei conti buona prova, ma potresti lavorarci su per migliorarla.

Il negozio del baratto di Olga, di Mario Pacchiarotti

Bravo Mario, complimenti. Il racconto mi è piaciuto un sacco e per certi versi mi ha ricordato Cose Preziose di Stephen King (non so se tu ti sia ispirato a lui o sia stata solo una coincidenza, ma la storia del baratto, che nasconde richieste più alte e rischiose di quelle apparentemente materiali, è simile). Noto che anche tu non hai rispettato l’ambientazione italiana. Un appunto: perché ci deve essere una signora che sente i suoi pensieri e gli indica la strada? Mi sembra un po’ una forzatura e io lo avrei fatto arrivare lì in altro modo, magari raccogliendo altri indizi casuali. Poi una cosa che non mi è piaciuta è la frase riferita all’età della signora “indefinita tra trenta e cinquant’anni”…cavolo se una trentunenne venisse scambiata per una quarantanovenne dovrebbe farsi delle serie domande). Comunque bene così, la strada mi sembra proprio quella giusta.

La finestra sul mondo, di Vilma Cretti

Ciao Vilma. Bella la storia e i due momenti narrati in maniera spezzata che poi si ricongiungono. Mi mancano però un po’ di informazioni per capire realmente la storia. Anche la tua come le altre storie del girone è un po’ troppo ermetica per me. E’ la cartomante di cui parli all’inizio. Sembra quasi infastidita dai ragazzini (e quindi dalla ragazza sullo skate) che girano attorno, ma poi quando apre è amorevole con lei. Iniziano una discussione sulla capacità di prevedere il futuro che sembra un po’ fine a se stessa e si esaurisce nell’inutile presentazione tra le donne di cui ormai alla fine della storia il nome non interessa più. Sarebbe molto bello sapere cosa succede poi, spero che nella tua mente la storia continui un po’ e non finisca mozzata un’altra volta.

La lapide sfuggita, di Alexandra Fisher

Brava Alexandra. La tua idea mi piace molto. Ci fai arrivare rapidamente sul luogo magico, punto cieco della città, seduti sulla macchina insieme ad Emiliano mentre leggiamo il tuo racconto. E lì troviamo questa immagine in rilievo che sbalordisce noi ed Emiliano. Bella l’idea per come l’hai architettata. Forse avrei chiuso direttamente sulla lapide, magari facendo bene capire come al di là del marmo l’alluvione si fermasse, la notizia giornalistica del rientro dell’emergenza rende forse il finale meno intrigante.

Oggi, di Laura Cazzari

Ciao Laura. Carina l’idea del messaggio da leggere nella statua, e le scene di vita che vengono ripercorse scendendo la scala a chiocciola che si apre sotto i piedi della protagonista. È sicuramente un tema già tante volte letto, ricorda un po’ le scene riviste da Scrooge il giorno di Natale. Forse c’è un po’ una forzatura nel racconto, la protagonista viene raggiunta addirittura a casa da un invito ad andare lì. Perché? Perché proprio in quel momento e in quel modo? E cosa ha a che fare la statua con lei? C’è un motivo particolare per cui la scala a chiocciola e la scritta in spagnolo (niente a che fare quindi con l’ambientazione italiana richiesta nella traccia) debba essere proprio sotto quella particolare statua? Nel complesso buona prova, e spero di rileggerti.

Gioco, di Aristide Capuzzo

Che bella storia toccante Aristide. Complimenti, davvero commovente. Degna di un cortometraggio cinematografico, di cui la tua storia ha tanto. Le immagini che crei, le singole crepe della mano ruvida, il pavimento della strada in salita, mi sembra di vedere tutto come se lo avessi ripreso con la cinepresa. Meriterebbe uno dei primi posti, davvero, e non avrei nessun commento da farti che non fosse un complimento. Peccato però che il tema non mi sembra centrato. Se io ti avessi commentato prima e magari con una tua argomentazione mi avessi convinto del contrario sulla pertinenza del tema, probabilmente avresti avuto il primo posto.

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antico
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Re: Gruppo IRON MAN: Lista racconti ammessi e classifiche

Messaggio#10 » domenica 29 gennaio 2017, 14:44

Ecco a voi la mia classifica per il vostro gruppo, nei prossimi giorni arriverà anche la news ufficiale con la classifica generale e i finalisti!

1) Il centesimo dito
2) Gioco
3) Il negozio del baratto di Olga
4) La finestra sul mondo
5) Fragranza di rose
6) La lapide sfuggita
7) Un amore da favola
8) Taglia e cuci
9) Oggi

Il centesimo dito, di Marco Roncaccia
Molto bello. Attuale, originale, ironico, spigliato. Il tema è preso in entrambi i suoi due punti fondanti. Se proprio devo puntare UN DITO... Ti sottolineo come l'intro sia un pelo meno scorrevole di quanto segue. Forse però è personale e questo effetto lo ha fatto solo su di me. Detto questo, per me è un pollice su.
Gioco, di Aristide Capuzzo
Bello, molto. Direi un esordio su Minuti Contati davvero con il botto, complimenti. Una storia semplice, ma che lascia il segno. Delinei la situazione, avvinghi il lettore, procedi verso la conclusione, quello sì, rallentando forse un pelo troppo. Ho letto che hai avuto un'idea alternativa per il finale, sono curioso di leggerla. Questione tema: il punto cieco è rispettato, ma l'italianità è presente solo nella scritta sulla panchina e nel nome STE, forse un po' poco, avresti potuto contestualizzare meglio... In ogni caso non ti penalizzo perché qualcosa, anche se poco, c'è. Pollice quasi su per me. Passa dal Laboratorio con la versione revisionata, sono certo che non faticherai ad arrivare in Vetrina.
Il negozio del baratto di Olga, di Mario Pacchiarotti
Davvero, non so cosa pensare. Accompagni il lettore in modo magistrale, sembra davvero di essere di fianco al tuo protagonista, di seguirlo da un passo dietro. Ci mostri il suo background, le sue aspettative, la sua rabbia, poi ecco Olga e Bastet, infine il finale e il grande ARGH! perché la sensazione netta è che manchi qualcosa che chiuda il cerchio. E non intendo che serva necessariamente la risposta, svelare il baratto, ma che sembra manchi una chiave interpretativa precedente, per spiegare Olga e quanto accade. Tema rispettato in entrambe le sue due facce principali. Non posso non assegnarti meno del pollice tendente all'alto, ma con quel piccolo ingrediente in più che non riesco a identificare (ma che spero tu troverai se procederai con la fase della revisione) non potrà che essere su.
La finestra sul mondo, di Vilma Cretti
Ho un'idea abbastanza precisa di cosa non funzioni, qui. La storia è quella di una vecchia (strega?) cui è stato predetto che "Prima di morire, un raggio di luce." e pertanto si è nascosta in un punto cieco, desiderosa di sfuggirle (alla morte) e tutto va bene fino a quando non invita dentro casa questa ragazzina, Chiara, il raggio di luce. Perfetto, l'idea è molto bella. Sulla realizzazione ho un paio di cose da dire... 1) La prima parte, dal punto di vista della vecchia, dovrebbe puntare di più sulla sua ossessione per il buio. 2) Il momento in cui apre la porta è problematico, a meno che non sia sera e il sole già tramontato, ma non lo specifichi. 3) Sul finale mostrerei il colpo finale, l'infarto o quant'altro. Spero ovviamente di aver bene interpretato le tue intenzioni e se non l'ho fatto, beh, il consiglio è di revisionare in quella direzione perché penso che ne verrebbe fuori qualcosa di veramente carino. Concludo con il tema: il punto cieco è ben trattato, l'italianità meno, anche se i nomi delle protagoniste non lasciano spazi a dubbi. In definitiva, in questa forma attuale direi un pollice tendente all'alto, anche se non proprio convinto.
Fragranza di rose, di Angelo Frascella
C'è qualcosa che non funziona. In seconda lettura e dopo la lettura di altri commenti l'ho apprezzato molto di più, però devi cercare di dargli una forma che possa essere comprensibile ai più, non ai meno. In particolare, credo non funzioni la figura del guardiano e il come poi gli si rivolge. Cercherei una soluzione con soli due personaggi: lui e lei. Per il momento è un codice ni, dettato più dalla prima lettura che dalla seconda (con gli aiuti), ma vale assolutamente la pena che tu provi a revisionarlo.
La lapide sfuggita, di Alexandra Fischer
La tua scelta di narrato ci sta, l'intenzione era di costruire una storia semplice che andasse dritta al punto. La problematica reale è che fatichi ad avvicinare il lettore al tuo protagonista. T'invito a leggere il racconto di Mario Pacchiarotti e la tecnica da lui usata, tale da spingere il lettore così vicino al protagonista da fargli sentire quasi come anche proprio il suo viaggio tra quelle viuzze. Sul tema, ci siamo. Pollice ni per me.
Un amore da favola, di Claudio Tamburrino
Sì, è evidente che tu abbia scritto di corsa e il fatto che tu abbia rivelato che fino a una certa ora ti eri dedicato a un altro racconto è illuminante. Rispetto alle tue ultime prove, trovo che qui sei rimasto molto passivo andando per larghi tratti "in automatico" e non riuscendo a valorizzare le rivelazioni importanti. Necessita di una revisione importante, assolutamente. Il tema c'è, sia per quanto riguarda il punto cieco che per quanto concerne l'italianità, anche se non è ben definito il luogo. Direi un pollice ni, questa volta.
Taglia e cuci, di Roberto Romanelli
L'idea è pazzesca per le potenzialità che racchiude, qui hai materiale per qualcosa di grosso. Detto questo, devo valutare il racconto e non ne sono convinto al 100%. L'ho riletto due volte e ancora non mi è chiaro, questo vuol dire che, nonostante la bontà dell'idea, non sei riuscito a modellarla e a farla rientrare in una storia da 3000 caratteri, almeno per me. Noto però che molti hanno apprezzato, quindi il risultato è raggiunto, no? Riguardo al tema, bene sul punto cieco, male sull'italianità... Ti sei tenuto volutamente neutro e la cosa non credo sia soddisfacente, anche perché era proprio una richiesta diretta della guest, pertanto dovrò penalizzarti. In conclusione e al netto del problema sul tema, per me è un pollice ni (ma ovviamente supersu per la genialata).
Oggi, di Laura Cazzari
Sì, sei una buona penna e si vede, però la tua strategia per questo racconto non mi ha convinto. La chiamata all'azione, il bigliettino con il RACCONTAMI arriva gratuito e dal nulla. Lo stesso si può dire per la sua reazione. E lì ti giochi l'empatia con la protagonista... La seguente "discesa" non graffia e non incide limitandosi a mostrare quella che è la tesi del testo, la tua tesi di autrice. Show, don't tell. Qui c'è quasi solo tell. Infine il tema... Ho visto dopo che la statua si trova in Italia, ma dalla semplice lettura non è chiaro e anzi sembra ambientato in tutt'altro luogo. Insomma, non vedo l'ora di rileggerti per capire qualcosa più di te e del tuo stile. Qui credo tu abbia patito il tempo ristretto e l'impossibilità di revisionare. Pollice ni, questa volta.

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