L'era dell'ambizione - di Paolo Marighella

Paolo93
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L'era dell'ambizione - di Paolo Marighella

Messaggio#1 » domenica 26 febbraio 2017, 22:54

Era un giorno pieno di sole, come se l'universo stesso aspettasse il suo arrivo e volesse fargli un dono.

Il sacerdote assisteva all'ennesimo parto della stagione. Tutto pareva nella norma ma qualcosa accadde all'improvviso, una variazione del flusso magico si manifestò al momento della nascita. Era nato colui che avrebbe portato un cambiamento epocale.

Fu scelto il nome Yegaler per il maschietto che già gridava a pieni polmoni.

L'infanzia trascorse veloce come per tutti i bambini ma all'età di 10 anni successe qualcosa di singolare, proprio durante la cerimonia dei riflessi.

Questa cerimonia avveniva ogni anno e proiettava il riflesso di personalità guida della persona che partecipava al rito. 5 erano i riflessi di personalità, ognuna col suo simbolo e la sua abilità innata: il simbolo delle mani incrociate indica il Controllo e dona la capacità innata della gestione delle attività; il libro aperto rappresenta la Conoscenza e la sua capacità innata è la ricerca delle risposte; il cuore è il simbolo dell'Amore, esso dona un ottimismo smisurato e capacità manuali; la falce è il simbolo che rappresenta la Morte, coloro che hanno questo riflesso possiedono la capacità di prevedere ogni tipo di cambiamento; infine c'è il cerchio che indica il Vuoto, questo riflesso rende una persona completamente libera da ogni schema di pensiero e dall'influenza dei costumi ma per non perdersi nell'oscurità tendono a legarsi con gli individui guidati dall'amore.

Durante la cerimonia Yegaler si pose davanti al sacerdote che pronunciò la parola di potere, in quel momento dal retro del colle venne proiettata una stella a 5 punte, un simbolo che sarebbe stato riconosciuto come il riflesso dell'Ambizione.

Concluso il rito apparve un marchio da dove venne proiettato il simbolo, la stella a 5 punte era rinchiusa all'interno di un cerchio e gli altri 5 segni sembrano orbitare intorno ad essa. Yegaler ed il sacerdote andarono a parlare coi genitori del ragazzo per decidersi sul da farsi e alla fine lasciarono che si trasferisse al tempio così che si potesse cercare di capire il significato del simbolo.

Per non influire sulla crescita del ragazzo e far manifestare la dote innata del riflesso, Yegaler venne istruito come se fosse guidato dal Vuoto. Non ci volle molto prima che l'ambizione venisse fuori, Yegaler dimostrò grande competitività ed energia in tutto ciò a cui si dedicava. Dopo poco più di un anno era diventato esperto nelle tecniche di combattimento più conosciute, due anni più avanti aveva concluso gli studi sul combattimento corpo a corpo, era vicino alla fine dell'addestramento per la maestria con la spada e stava cominciando lo studio delle arti magiche. Durante questo periodo molti ricercatori erano venuti per incontrarlo e parlare con lui, facendogli domande e proponendogli test ma nessuno era riuscito a capire che riflesso di personalità lo guidasse.

Passarono altri 5 anni e Yegaler concluse lo studio degli elementi magici, grazie a questo studio riuscì a vedere l'inizio della strada che avrebbe dovuto percorrere e quando risolse l'enigma del suo riflesso guida lo comunicò immediatamente al maestro del tempio durante il colloquio richiesto con urgenza.

“Mi perdoni per la fretta Maestro ma dovevo assolutamente parlare con lei” disse Yegaler mentre si inginocchia in segno di rispetto.

“Alzati pure Yegaler, l'argomento di cui vuoi discutere è molto più importante di tutti i miei impegni. Cosa hai scoperto?” gli occhi del maestro riflettono la curiosità verso ciò che gli voleva dire il ragazzo.

“Ho scoperto qual'è il mio riflesso guida!” disse Yegaler tutto d'un fiato “Durante gli ultimi 5 anni mi sono occupato dello studio degli elementi magici che legano tutti gli esseri viventi al mondo in cui nasciamo ed è la luce emanata da essi che genera i riflessi di personalità. Proprio grazie a questo concetto ho capito come cercare la risposta e ho testato su di me il rito della voce del cuore magico che come lei ben sa, risponde alla domanda che più tormenta il cuore di chi ne subisce l'effetto. Ebbene, il mio riflesso di personalità è l'Ambizione ed il simbolo ad esso associato è la stella a 5 punte in quanto 5 sono gli elementi magici e solo una persona ambiziosa può puntare alle vette di tutti loro.”

Diverse emozioni attraversarono il maestro per quello che aveva visto attorno a Yegaler mentre rivela la sua scoperta altrettanto sconvolgente, mentre parlava il flusso magico era talmente denso che la realtà stessa ne subiva l'effetto come se questa scoperta fosse derivante da un qualcosa di molto più grande ed importante. La decisione che prese fu drastica ma sapeva che era necessaria ed infatti Yegaler accettò di cominciare a viaggiare perché era la stessa cosa che aveva capito avrebbe dovuto fare.

Il giorno della partenza arrivò presto e tutti erano andati a salutare Yegaler, pure i genitori erano stati avvisati e con le lacrime agli occhi gli avevano dato la loro benedizione ed un ciondolo portafortuna con l'occhio di un drago. L'oracolo gli diede la prima meta, Mosloth, secondo le sue predizioni avrebbe incontrato qualcuno che lo avrebbe aiutato nel suo viaggio e così accadde.

Era in una profonda meditazione ma qualcosa di potente la scosse, gli occhi del primo si riflessero in quelli dell'altra e Yegaler sentì la magia attraversarlo, i suoi occhi si accesero della stessa luce del sole mentre il marchio sul collo si trasformò, i simboli elementari si affiancano a quelli dei riflessi come se li completeranno. Finalmente il marchio potè trasmettere tutto il suo potere a Yegaler, ora poteva vedere la magia e qual'era riflesso guida delle persone. La ragazza rimase scossa da ciò che vide ma più di tutto era curiosa di scoprire chi era quel forestiero e come mai lo sentiva legato a lei, non aspetto moto per cercare le risposte a queste domande.

“Hey tu forestiero, dimmi chi sei se non vuoi diventare cenere!” disse lei mentre materializza una palla di fuoco.

“Calma, calma, non ho intenzioni ostili, il mio nome è Yegaler, vengo dal villaggio di Ehrgon sotto consiglio dell'oracolo per incontrare qualcuno che mi aiuti nel mio viaggio. Con chi ho l'onore di parlare?” disse Yegaler cercando di calmare la ragazza.

“Sono l'elementale Meneritha, colei che riporterà l'equilibrio in questa terra divisa” rispose lei con tono altisonante.

Finite le presentazioni, Meneritha accompagnò Yegaler dal maestro mago della sua scuola, sia per ricevere consiglio che per porre delle domande su quanto sentiva e su ciò che era accaduto. Troppe cose che non comprendeva appieno erano successe con l'arrivo del giovane e di sicuro il maestro le avrebbe dato delle risposte, o almeno così credeva.

L'incontro col maestro non era stato utile come sperava, dopo aver parlato con Yegaler in privato aveva detto ad entrambi di aspettarlo in biblioteca. Passata un'ora Meneritha decise che non poteva aspettare oltre così andò nelle stanze del maestro per parlargli di ciò che aveva visto e sentito. Lo trovò in una profonda meditazione, tanto profonda che nemmeno lei poteva destarlo, perciò gli lasciò un appunto dove chiedeva di parlare con lui al più presto. Tornata in biblioteca vide Yegaler che nel frattempo aveva cominciato a sfogliare diversi libri su ciò che riguardava gli elementali e decise che poteva rispondere alle sue domande se lui avesse risposto alle sue.

Quando il maestro uscì dalla meditazione erano passato un giorno intero ma di questo sembrò non preoccuparsi, ciò che gli affollava la mente erano le parole dello spirito guida, non credeva possibile che quei due ragazzi insieme ad altri 5 individui nati sotto la stessa stella avrebbero cambiato radicalmente il mondo. Trovò i due che discutevano animatamente nel cortile fuori la biblioteca sul loro passato e su cosa li rendeva ciò che erano, quella vista lo tranquillizzò il giusto per comunicare ciò che sapeva.

Concluso il colloquio i due ragazzi erano entusiasti, nonostante avessero un enorme peso sulle spalle, potevano esplorare il mondo ed essere liberi. Il maestro era rimasto scioccato da tanta voglia dalla loro reazione ma sapeva che tutti i giovani della loro età hanno questa necessità per comprendere meglio se stessi. Partirono quello stesso pomeriggio e si diressero verso Birilehma, la prima delle tre grandi città per trovare i maghi gemelli della luce e dell’oscurità. Non sapevano che sarebbe stato impossibile trovarli.

Era appena calata la sera quando arrivarono alle porte della città, fortunatamente la locanda descritta dal maestro non era difficile da trovare così legarono i cavalli ed entrarono per cercare il proprietario. Si era già messo al lavoro dietro al bancone mentre la birra e l'idromele cominciavano a fluire, Meneritha fece vedere la lettera col sigillo della scuola e l'uomo lesse lo scritto. Senza proferire parola li accompagnò in una delle stanze da letto e diede loro un pasto caldo dopodichè tornò ai suoi affari. Una volta soli, i due ragazzi estrassero il medaglione che il maestro aveva ricevuto dallo spirito durante la meditazione, esso gli avrebbe indicato la direzione di coloro che possedevano tutti e 5 i riflessi di personalità. Fu in quel momento che accadde l'inaspettato.

Pronunciata la parola di potere, il medaglione cominciò a brillare ma non indicò nessuna direzione bensì mostrò loro un altro piano dimensionale come se fossero morti. Dopo questa scoperta i due ragazzi non seppero cosa fare perciò decisero che per ora avrebbero fatto passare la notte così che il riposo potesse aiutarli nel scegliere la via da prendere.

Dopo una notte di riposo riuscirono a pensare con più lucidità e riprovarono ad utilizzare il medaglione, come la notte precedente mostrò un piano dimensionale diverso dal loro. Era il piano etereo degli spiriti guida, i due gemelli si trovavano in uno stato di trans come per riuscire a rimanere il quel piano non adatto a loro. Il medaglione si spense ma Yegaler e Meneritha sapevano cosa fare per cercare di riportarli indietro.

Uscirono dalla locanda e cominciarono a cercare una biblioteca, dovevano trovare un libro sui riti dimensionali per capire come raggiungerli e poter portare indietro i due gemelli. Trovarono la biblioteca che cercavano grazie all'aiuto di alcuni monaci che avevano riconosciuto Yegaler, era vicino al tempio della zona centrale, una volta entrati andarono dal mastro bibliotecario che gli accompagnò personalmente in quanto era preoccupato per i due gemelli che spesso frequentavano la sua biblioteca prima di sparire nel nulla. Fortunatamente trovarono subito il libro che cercavano, parlava di come creare portali per altri piani e come poter viaggiare in essi. Cominciarono a studiarlo ma non ci volle molto per capire perché si trovavano in quello stato, rimanere in quel piano consuma moltissimo le lore forze magiche e la trans è un metodo utile per recuperarle a discapito del corpo che perde peso per lo sforzo.

Compreso il rito per aprire il varco, Yegaler e Meneritha cominciarono a cercare qualche mago forte abbastanza per mantenere aperto il portale così che loro possano riportare indietro i due fratelli. I monaci che già prima li avevano aiutati a trovare la biblioteca si offrirono volentieri di aiutare i due giovani nella loro missione. aprire il varco fu molto semplice ma mantenerlo attivo era molto più dura del previsto, non sarebbe rimasto aperto per molto ma speravano fosse abbastanza.

Entrati nel piano astrale, i due giovani cominciarono la loro ricerca. Non fu difficile trovare i fratelli gemelli e nello stato in cui erano non sembrava difficile portarli verso il portale ma poco prima che potessero attraversarlo, entrambi uscirono dalla trans ed atterrarono i due giovani con la sola forza del pensiero.

“Chi siete voi che ci destate dal nostro sonno ma soprattutto perchè volete riportarci indietro?” dissero i gemelli all’unisono.

“Io sono Yegaler, colui che per primo viene guidato dall’Ambizione. Eravamo destinati ad incontrarci perchè potessimo rivoluzionare il mondo ma per adempiere a questo destino voi dovete tornare sul piano degli esseri umani.” disse il ragazzo.

“Non possiamo lasciare questo piano” dissero nuovamente all’unisono i due fratelli “Il nostro potere è troppo grande e nonostante i nostri sforzi finiamo sempre col ferire qualcuno.”

“A questo posso provvedere io. Mi presento, sono Meneritha, maestra dei 5 elementi e detentrice della scintilla cosmica della rinascita. Sono in grado di arginare i vostri poteri così che abbiate il tempo necessario per riuscire a padroneggiarli senza rischi perciò seguiteci senza alcun indugio.”

A quelle parole ci fu un suono come se finalmente il meccanismo di un orologio cominciasse a girare come era stato progettato, tutti e 4 i giovani uscirono dal portale proprio un istante prima che questi si chiudesse.

Erano tutti a terra sfiniti ma alla fine erano riusciti nell’intento, i fratelli gemelli della luce e dell’oscurità erano tornati incolumi. Prima di tutti si alzò Meneritha che applicò un sigillo limitate ai poteri dei gemelli che si sarebbe sciolto con l'aumento del loro controllo su di essi. A quel punto si presentarono, Yetev possedeva il potere della luce mentre Yutun quello dell’oscurità. Spiegarono che la loro natura aveva reso i loro poteri molto difficili da controllare, infatti erano 2 dei 5 ragazzi che possedevano tutti i riflessi di personalità. Ciò comportava che la luce del loro elemento si proiettava completamente in loro rendendoli molto potenti, in passato si erano confrontati con gli altri 3 per capire come controllarli ma non seppero dargli una risposta.

Concluso il racconto della loro storia si diressero tutti verso la locanda per mangiare qualcosa insieme e pianificare la partenza verso la prossima città, il locandiere si dimostrò molto cordiale coi gemelli vista la quantità di denaro che gli offrivano per portargli tutto il cibo che aveva.

La partenza avvenne due mattine più avanti e la direzione era Botaseati, in quella città vivevano coloro che controllavano il tempo e lo spazio. Si chiamavano Zhanak e Taratsu ed erano tanto potenti che il sovrano della città gli aveva donato la completa libertà per qualsiasi cosa volessero fare anche per l'aiuto che gli avevano fornito, sarebbe stato molto semplice farli unire al gruppo ma ciò che non si sarebbero aspettati era il segreto che custodivano per Yegaler e Meneritha, un terribile segreto che spiegava finalmente il loro viaggio ma che avrebbe spezzato un equilibrio che non doveva essere toccato.

Impiegarono quasi una settimana per raggiungere la città, il lungo viaggio aveva sfinito tutti perciò prima di procedere con la ricerca si concessero un piccolo ristoro e qualche ora di sonno alla prima locanda.

Fu molto facile vista la loro popolarità scoprire dove abitassero i due ragazzi ed una volta raggiunte le abitazioni li trovarono in una specie di laboratorio per la creazione di nuovi incantesimi.

“Finalmente siete arrivati” disse uno dei due, “Vi stavamo aspettando” concluse l'altro.

“Sapevate del nostro arrivo?” chiese Yegaler.

“La mia magia temporale mi permette di prevedere qualche frammento del futuro amico mio” rispose Zhanak.

“La cosa che però ha accorciato i tempi è stato avvisare Harts della tua partenza e dell'inizio della rivoluzione cosmica, è tempo che Misik venga deposto dal suo trono” concluse Taratsu.

“Non riesco a seguirvi, potete spiegarvi meglio?”

Fu così che il segreto venne svelato, Misik è il signore ignoto di queste terre ed elementale della precedente generazione, ha ceduto il suo potere all’oscurità e per mantenere il controllo su ciò che possiede deve tenere divisi i popoli di questo mondo. La loro nascita era avvenuta perché potessero sconfiggerlo e riportare il loro mondo nell’ordine cosmico ma mancava ancora una cosa, Meneritha doveva apprendere l'ultimo segreto degli elementali custodito nell’antico tempio dedicato a loro.

Fu così che il gruppo si divise, Meneritha avrebbe seguito la strada per il tempio mentre gli altri ragazzi si sarebbero mossi verso l'ultima città per incontrare Harts e farla unire al gruppo.

Prima che Meneritha potesse tornare dal suo viaggio era passato un mese e sembrava che qualcosa in lei fosse cambiato, come se gli mancasse una parte di ciò che la sosteneva. Quella sera Yegaler volle parlare con la persona che ormai contava più di tutti e lei in tutta risposta cominciò a baciarlo, lui non la fermò e nel momento in cui si unirono la stessa magia che aveva attraversato il ragazzo nel loro primo incontro ora attraversò lei, finalmente l'ultimo segreto degli elementali era stato compreso e gli occhi di Meneritha si colorarono dell'arcobaleno.

Finalmente il gruppo era pronto per la lotta contro Misik ma anche lui si era preparato per questo scontro, Meneritha lo sapeva bene. Fu proprio nel momento che precedeva la battaglia che parlò di cosa le successe nel mese di viaggio per visitare il tempio.

“È tempo che sappiate ciò che ho nascosto finora, arrivata al tempio degli elementali non fu difficile trovare l'ultimo segreto ma non compresi quelle parole e questo aiutarono Misik a tendermi una trappola. Mi rinchiuse in una cella e mi torturò per farlo passare dalla sua parte, l'ultima prova fu quando torturò i miei genitori e dopo due settimane li vidi morire sotto i miei occhi. Qualcosa dentro di me si era spezzato e forse anche per questo lui mi lasciò fuggire. Al mio ritorno ho cercato una ragione perché non mi perdessi nell’oscurità e Yegaler fu questa ragione, grazie a lui ho capito anche le parole lasciatemi nel tempio. Il mio potere ora supera il semplice controllo degli elementi, ho raggiunto la piena comprensione della creazione e con essa posso controllare ogni forma di magia e posso crearne di nuova come se nascesse da me.”

Ora tutto era pronto, la speranza era forte nei giovani e con essa la forza per conquistare il mondo.

Misik si materializzò di fronte ai 7 giovani, al suo fianco aveva i 5 draghi elementali. Il vero combattimento sarebbe stato contro Yegaler e Meneritha. La lotta cominciò, ognuno era occupato in uno scontro e nessuno sembrava prevalere. I primi che riuscirono a sconfiggere il loro rispettivo drago furono i due gemelli Yetev e Yutun, finalmente il sigillo si era completamente sciolto e con esso riuscirono a trovare la forza per vincere. La lotta si era sbloccata, dopo poco tempo Misik si ritrovò solo contro tutta la compagnia. In quel momento Meneritha fermò il tempo, la luce degli elementi si sprigionò dal corpo dei 5 ragazzi e si uní in un'unica sfera magica che investí Yegaler. Il tempo tornò a scorrere e Yegaler si rivestì di un'armatura energetica che lo elevava ad un livello mai conosciuto, gli bastò un affondo. Misik non riuscì a dire nulla, l'energia lo attraversò e lui implose in se stesso come per non lasciare traccia.

Finalmente la lotta si era conclusa e Yegaler poteva ora sedersi sul trono del dominatore del mondo, cominciò una nuova era che sarebbe ricordata come l'era dell’ambizione.



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Vastatio
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Re: L'era dell'ambizione - di Paolo Marighella

Messaggio#2 » lunedì 27 febbraio 2017, 14:11

C'è Ren. Tempo perso commentare gli altri.

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Spartaco
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Re: L'era dell'ambizione - di Paolo Marighella

Messaggio#3 » lunedì 27 febbraio 2017, 15:37

Ciao Paolo, benvenuto.
Noto che hai già fatto i commenti e postato la classifica. Sebbene La Sfida a… non preveda un limite minimo di battute per i commenti, sarebbe bene che questi siano approfonditi. Ricorda che i commenti sono finalizzati sì alla stesura della classifica, ma l'aspetto principale è quello della crescita degli autori.
Analizza i protagonisti del racconto, la trama, l'ambientazione. Insomma, tutti gli aspetti dello scritto. Facendolo darai una mano agli altri e anche a te stesso. Criticare gli altri ci può far capire dove sbagliamo.
Ciao

Paolo93
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Re: L'era dell'ambizione - di Paolo Marighella

Messaggio#4 » lunedì 27 febbraio 2017, 20:04

Spartaco ha scritto:Ciao Paolo, benvenuto.
Noto che hai già fatto i commenti e postato la classifica. Sebbene La Sfida a… non preveda un limite minimo di battute per i commenti, sarebbe bene che questi siano approfonditi. Ricorda che i commenti sono finalizzati sì alla stesura della classifica, ma l'aspetto principale è quello della crescita degli autori.
Analizza i protagonisti del racconto, la trama, l'ambientazione. Insomma, tutti gli aspetti dello scritto. Facendolo darai una mano agli altri e anche a te stesso. Criticare gli altri ci può far capire dove sbagliamo.
Ciao

Ok, grazie per la dritta spartaco. Sono tutte cose nuove per me, vedrò di fare una critica più costruttiva

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Sonia Lippi
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Re: L'era dell'ambizione - di Paolo Marighella

Messaggio#5 » martedì 28 febbraio 2017, 15:14

Buongiorno Paolo

Il racconto ha delle potenzialità, la storia è carina e sicuramente le fantasia non ti manca.

Per quanto riguarda lo stile però hai descritto, soprattutto all'inizio, una serie di eventi in maniera molto impersonale, sarebbe stato bello avere delle emozioni durante il rito da parte del protagonista e non un mero elenco delle cose che succedono.
Anche il protagonista non esprime emozioni o poco ed è poco caratterizzato, poi a mio gusto ci sono pochi dialoghi, per capire bene cosa pensano i personaggi o aggiungi i dialoghi o spieghi meglio le loro azioni .

Spero di esserti stata utile

Buona giornata

Sonia

Paolo93
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Re: L'era dell'ambizione - di Paolo Marighella

Messaggio#6 » mercoledì 1 marzo 2017, 8:48

Sonia Lippi ha scritto:Buongiorno Paolo

Il racconto ha delle potenzialità, la storia è carina e sicuramente le fantasia non ti manca.

Per quanto riguarda lo stile però hai descritto, soprattutto all'inizio, una serie di eventi in maniera molto impersonale, sarebbe stato bello avere delle emozioni durante il rito da parte del protagonista e non un mero elenco delle cose che succedono.
Anche il protagonista non esprime emozioni o poco ed è poco caratterizzato, poi a mio gusto ci sono pochi dialoghi, per capire bene cosa pensano i personaggi o aggiungi i dialoghi o spieghi meglio le loro azioni .

Spero di esserti stata utile

Buona giornata

Sonia

Buongiorno Sonia, voglio ringraziarti per l'aiuto che mi hai dato. Non mi ero mai cimentato fino in fondo nella scrittura di un racconto e tutti questi consigli mi saranno d'aiuto per i prossimi lavori che farò.
Grazie ancora per tutto
Buona giornata anche a te

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Vastatio
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Re: L'era dell'ambizione - di Paolo Marighella

Messaggio#7 » mercoledì 1 marzo 2017, 9:10

Ciao,

non farlo più, mi hai fatto male.
Se ti chiedono un racconto non dargli da leggere una scaletta. Perché quello che hai postato va bene come traccia, come fabula (gli eventi di una storia così come si svolgono LINEARMENTE).
Ogni tuo singolo paragrafetto è qualcosa che DEVI riscrivere da zero e ampliare. Farlo leggere nella forma attuale a qualcuno che non sia un tuo amico/familiare (che non vuole offenderti o che stravede per te) è violenza fisica.
Se 93 (ah, i numeri si scrivono in lettere, a meno che non siano codici o significativi nella forma numerica) è il tuo anno di nascita siamo a cavallo: hai un sacco di tempo per imparare e migliorare.
Non sottovalutare quello che ho scritto all'inizio: hai GIA' una scaletta. Sai cosa far fare ai tuoi personaggi (io ad esempio fatico sempre a trovare le sfighe da fargli capitare tra capo e collo). Devi imparare a farlo bene.
Il tuo è quello che, in gergo, viene definito TELL (raccontato) che si contrappone allo SHOW (mostrato). Però è un bruttissimo TELL: non c'è emozione, caratterizzazione dei personaggi, contesto.
Mostrare è più diffile, lungo, ma crea maggiore immersione per il lettore. Raccontare è più freddo e rischi di annoiare, ma riesci a condensare una serie di eventi in poco spazio.
Non puoi mostrare tutto (specie in una storia ampia come la tua), non puoi raccontare tutto. Devi trovare il giusto equilibrio.
Mostrare le parti veramente importanti. Le svolte che CAMBIANO i personaggi e la storia.
Discorso simile per i dialoghi. Non puoi "mostrarmi" dialoghi di roba inutile. I tuoi dialoghi, da questo punto di vista, sembrano anche piazzati bene (in punti chiave), ma sono di una ingenuità disarmante, incoerenti (il maestro che non vede l'ora di sapere cosa ha scoperto l'allievo) e ridicoli.

Torniamo alla tua "scaletta". Quando la trasformerai in un VERO racconto (magari concentrati solo su un pezzo)/romanzo butta nel cesso tutti i momenti "non fu difficile fare questo/trovare l'altro". Se non è difficile, non è una sfida. Quindi è noioso.
Sei vittima del complesso da "eletto": il tuo protagonista (o protagonisti) sono gli eletti, salveranno il mondo, ne sono consapevoli, sono perfettissimi e trovano la soluzione a tutto in men che non si dica... CHE PALLE!

Se è la prima cosa che scrivi è più che normale che tu abbia scritto una schifezza (tanto più che hai voluto infilarci tanti di quegli eventi che ci potresti scrivere sopra una serie di libri/racconti).
Tanto di cappello che ti sia messo in gioco con degli sconosciuti. Ora, se deciderai di continuare questo gioco, qui troverai pane per i tuoi denti.
Però ti avverto, il bonus "commento gentile" da parte mia lo hai già consumato.
PS: leggi, leggi fino a consumarti gli occhi.

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Linda De Santi
Messaggi: 497

Re: L'era dell'ambizione - di Paolo Marighella

Messaggio#8 » sabato 4 marzo 2017, 19:36

Ciao Paolo! Se ho capito bene è la prima volta che partecipi a Minuti Contati, perciò... benvenuto! :)

Sul tuo racconto, mi trovo sostanzialmente d’accordo con quanto già detto da Vastatio e Sonia.
Non mi stai veramente raccontando una storia, mi stai solo facendo l’elenco di tutte le cose che accadono in quella storia, un po’ come se me la stessi riassumendo davanti a una pizza.
A mio parere il problema principale è che non dai al lettore un motivo per andare avanti nella lettura. Già dalle primissime righe mi dici che è nato colui che è destinato a cambiare il mondo per sempre. Ma questo mondo che problemi ha? È oppresso da qualcosa (che c’è un tiranno lo scopriamo solo a pochi paragrafi dalla fine, quindi non conta)? Quali sono gli ostacoli che si frappongono tra l’eroe e il compimento del suo destino? Dov’è il conflitto?
Quello che sto cercando di dirti è: per rendere interessante una storia, devi saper bilanciare bene le forze in gioco. Poni una difficoltà reale davanti al protagonista, oppure inventati una paura che lo affligge. Fa’ in modo che il cattivo non sia 100% cattivo e non lo fare arrivare solo alla fine tipo boss finale. Cerca di dare una dimensione psicologica ai personaggi, fammi sentire i loro pensieri, non limitarti a dirmi cosa fanno.

Oltre alla struttura del racconto, ci sono anche dei problemi consistenti a livello del testo, soprattutto per quanto riguarda i tempi verbali. Cambi continuamente il tempo del racconto, prima è al passato, poi al presente, poi di nuovo al passato. Capita molto spesso che usi sia il passato che il presente nella stessa frase. Purtroppo questo tipo di disattenzione basta e avanza per scoraggiare un lettore e fargli abbandonare di volata la lettura… perciò cerca di farci attenzione ;)

Per concludere: così com’è è ottimo come scaletta per un romanzo o qualcosa di più esteso, ma funziona poco come racconto.
Sicuramente però hai dedizione, e questo è un ottimo punto di partenza. Vedrai che, se resterai nei paraggi di Minuti Contati, migliorerai in fretta :)

Alla prossima!

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