Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Lei lascia cadere l'accappatoio e si infila sotto la doccia. È di spalle e i suoi lunghi capelli corvini si bagnano disegnando ghirigori sulle spalle bianche. Ne seguo i capricci lungo la schiena perfetta fin giù, dove due fossette fanno da ambasciatrici alle rotondità invitanti dei glutei. Mentre mi perdo ancora più in basso, là dove le gambe affusolate si uniscono, vengo richiamato dalla sua voce roca.
– Vieni Mario, che aspetti?
Già, che diavolo aspetto? Mi spoglio quasi con rabbia, gettando gli abiti a terra e la raggiungo. Poso le mani sui fianchi candidi e lei comincia a oscillare, come in una rumba silente, seguendo un suo ritmo segreto inarca la schiena, sfiorandomi. Le bacio la pelle e mi preparo a voltarla. Il desiderio dilaga e non potrò resistere a lungo.
E poi, maledizione, mi sveglio. Col cuore che rulla, fradicio di sudore, balzo a sedere sul letto.
– Cazzo! – Lo sparo fuori in un sibilo, io che odio la volgarità, eppure lo dico con intenzione mentre guardo l'orologio e realizzo che anche stanotte non riuscirò più a dormire. Devo andare in bagno ma mi frena un'inutile erezione. Una doccia. Conviene che faccia una doccia…
– Ehi Mario, che brutta faccia – dice Luca affacciandosi alla mia stanza. Non devo avere una bella cera. Sono ormai cinque notti di fila che faccio quel maledetto sogno e la stanchezza comincia a pesare.
– Non dormo bene Luca, mi sveglio nel cuore della notte e poi non riesco a prendere sonno…
– Incubi?
– Ma no, al contrario, sogno una donna fantastica, ma sul più bello… mi sveglio.
– Ehh, per una che non riesci a farti… - scherza.
– Non riesco neppure a vederla in faccia.
– Povero Mario – mi deride e io sprofondo nello sconforto. Ma come dargli torto? Devo sembrare davvero ridicolo, sto perdendo la testa per una donna che vive solo nei miei sogni.
– Accidenti, ma è una cosa seria – fa lui, più partecipe, forse colpito dalla mia espressione.
– Se potessi finire il mio sogno… Ma una notte un incidente, l'altra un vicino che ha perso le chiavi, poi la sveglia che decide di suonare quando gli pare… Ogni volta mi sveglio troppo presto.
Lui ci pensa qualche secondo.
– Ho un'idea – mi fa.
Lo ascolto, e decido che vale la pena provare.
La prima notte non funziona, nonostante il sonnifero mi sveglio, anche se il sogno dura più a lungo e riesco ad accarezzarle il seno. La seconda raddoppio la dose, ancora niente di fatto, ma vado un pochino più avanti. La terza e la quarta di nuovo aumento la dose, fallisco, ma guadagno terreno.
Allora tento il tutto per tutto.
…lei inarca la schiena, sfiorandomi. La bacio sul collo. Lei mi afferra la mano e la guida tra le sue gambe. È calda e non potrebbe essere più pronta. Sfioro con le labbra il lobo del suo orecchio e sussurro: – Sei mia.
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – No – dice – tu, tu sei mio!
Poi la vedo, quella faccia scavata, quelle orbite vuote, quel ghigno osceno disegnato dove dovrebbero esserci morbide labbra… Sento il cuore che batte ancora un colpo. Lento. Troppo lento.
– Vieni Mario, che aspetti?
Già, che diavolo aspetto? Mi spoglio quasi con rabbia, gettando gli abiti a terra e la raggiungo. Poso le mani sui fianchi candidi e lei comincia a oscillare, come in una rumba silente, seguendo un suo ritmo segreto inarca la schiena, sfiorandomi. Le bacio la pelle e mi preparo a voltarla. Il desiderio dilaga e non potrò resistere a lungo.
E poi, maledizione, mi sveglio. Col cuore che rulla, fradicio di sudore, balzo a sedere sul letto.
– Cazzo! – Lo sparo fuori in un sibilo, io che odio la volgarità, eppure lo dico con intenzione mentre guardo l'orologio e realizzo che anche stanotte non riuscirò più a dormire. Devo andare in bagno ma mi frena un'inutile erezione. Una doccia. Conviene che faccia una doccia…
– Ehi Mario, che brutta faccia – dice Luca affacciandosi alla mia stanza. Non devo avere una bella cera. Sono ormai cinque notti di fila che faccio quel maledetto sogno e la stanchezza comincia a pesare.
– Non dormo bene Luca, mi sveglio nel cuore della notte e poi non riesco a prendere sonno…
– Incubi?
– Ma no, al contrario, sogno una donna fantastica, ma sul più bello… mi sveglio.
– Ehh, per una che non riesci a farti… - scherza.
– Non riesco neppure a vederla in faccia.
– Povero Mario – mi deride e io sprofondo nello sconforto. Ma come dargli torto? Devo sembrare davvero ridicolo, sto perdendo la testa per una donna che vive solo nei miei sogni.
– Accidenti, ma è una cosa seria – fa lui, più partecipe, forse colpito dalla mia espressione.
– Se potessi finire il mio sogno… Ma una notte un incidente, l'altra un vicino che ha perso le chiavi, poi la sveglia che decide di suonare quando gli pare… Ogni volta mi sveglio troppo presto.
Lui ci pensa qualche secondo.
– Ho un'idea – mi fa.
Lo ascolto, e decido che vale la pena provare.
La prima notte non funziona, nonostante il sonnifero mi sveglio, anche se il sogno dura più a lungo e riesco ad accarezzarle il seno. La seconda raddoppio la dose, ancora niente di fatto, ma vado un pochino più avanti. La terza e la quarta di nuovo aumento la dose, fallisco, ma guadagno terreno.
Allora tento il tutto per tutto.
…lei inarca la schiena, sfiorandomi. La bacio sul collo. Lei mi afferra la mano e la guida tra le sue gambe. È calda e non potrebbe essere più pronta. Sfioro con le labbra il lobo del suo orecchio e sussurro: – Sei mia.
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – No – dice – tu, tu sei mio!
Poi la vedo, quella faccia scavata, quelle orbite vuote, quel ghigno osceno disegnato dove dovrebbero esserci morbide labbra… Sento il cuore che batte ancora un colpo. Lento. Troppo lento.
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario!!! Allora, com'è scrivere dopo un week end stranimondiano?
Parametri tutti ok, buona Atzori Edition!
Parametri tutti ok, buona Atzori Edition!
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ancora dopato dalle tante emozioni dell'evento.
Devo esercitarmi, tra poco si inizia a scrivere di nuovo.
m
Devo esercitarmi, tra poco si inizia a scrivere di nuovo.
m
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario, eccoci qui…
Il racconto per tre quarti è intrigante, ma il finale non mi è piaciuto. Mi aspettavo qualcosa che spiazzasse il lettore, ma non un mostro. Piuttosto un uomo con i baffoni, ma il mostro è troppo classico.
La lettura è interessante, c'è un crescendo fino all'ultima scena, ma lì c'è quello che per me è stato uno scivolone. Ripeto, lo è per me, probabilmente per altri sarà diverso.
Ciao e alla prossima.
Il racconto per tre quarti è intrigante, ma il finale non mi è piaciuto. Mi aspettavo qualcosa che spiazzasse il lettore, ma non un mostro. Piuttosto un uomo con i baffoni, ma il mostro è troppo classico.
La lettura è interessante, c'è un crescendo fino all'ultima scena, ma lì c'è quello che per me è stato uno scivolone. Ripeto, lo è per me, probabilmente per altri sarà diverso.
Ciao e alla prossima.
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao, Mario. Il tuo racconto è buono fino a un certo punto. Devi semplicemente aggiustare il tiro. La cosa che mi ha disturbato di più è stata vedere la solita immagine della morte palesarsi nel finale. Non era affatto necessaria! Avevi preparato bene tutto il racconto, in un escalation di tensione che non poteva che finire in quel modo. Bastano poche battute, pochi accenni, per far comprendere al lettore che il protagonista non si sveglierà mai più, caduto nelle braccia della morte che ha già delle bellissime fattezze. Non è l'orrore del suo aspetto l'importante, ma il terrore che comporta abbandonarsi a lei.
- AmbraStancampiano
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Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
a me il racconto è piaciuto molto. Non mi dispiace che la donna del sogno alla fine sia la morte, anche se forse era prevedibile. Poi questo mese sto riflettendo molto sul colpo di scena, sulle tecniche di racconto e su come raccontare cose un po' più piccole e che abbiano un impatto diverso dallo stupore, quindi magari mi faccio influenzare dalle mie riflessioni.
Il dialogo è bel gestito, secondo me l'unico passaggio che andrebbe rivisto, complice il limite di caratteri, è questo:
L'accelerazione mi è sembrata eccessiva rispetto al ritmo del resto del narrato.
La chiusura è perfetta.
a me il racconto è piaciuto molto. Non mi dispiace che la donna del sogno alla fine sia la morte, anche se forse era prevedibile. Poi questo mese sto riflettendo molto sul colpo di scena, sulle tecniche di racconto e su come raccontare cose un po' più piccole e che abbiano un impatto diverso dallo stupore, quindi magari mi faccio influenzare dalle mie riflessioni.
Il dialogo è bel gestito, secondo me l'unico passaggio che andrebbe rivisto, complice il limite di caratteri, è questo:
La prima notte non funziona, nonostante il sonnifero mi sveglio, anche se il sogno dura più a lungo e riesco ad accarezzarle il seno. La seconda raddoppio la dose, ancora niente di fatto, ma vado un pochino più avanti. La terza e la quarta di nuovo aumento la dose, fallisco, ma guadagno terreno.
L'accelerazione mi è sembrata eccessiva rispetto al ritmo del resto del narrato.
La chiusura è perfetta.
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.
- Jacopo Berti
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Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
davvero un bel racconto: un'ottima scrittura per una bella idea.
La seduzione della morte, la tendenza ad andarvi incontro di proposito ma inconsapevolmente, in una strana ambiguità. Ho capito come sarebbe andata a finire e che la donna era la morte quando ha cominciato ad aumentare la dose di sonnifero. Ma non mi ha disturbato: da lì il racconto è volato verso il finale, che ho trovato appropriato.
La parte iniziale è indubbiamente più curata e in certe frasi riesci a dare il meglio di te:
Al di là della dinamicità della descrizione, invidio un po' chi sa fare questi trucchi delle "mezze metafore" come le fossette che fanno da ambasciatrici.
Concordo con la perplessità di Ambra per l'accelerata che dai con quella frase, ma evidentemente dovevi rimanere nei 3000 caratteri.
Un racconto molto buono, secondo me.
davvero un bel racconto: un'ottima scrittura per una bella idea.
La seduzione della morte, la tendenza ad andarvi incontro di proposito ma inconsapevolmente, in una strana ambiguità. Ho capito come sarebbe andata a finire e che la donna era la morte quando ha cominciato ad aumentare la dose di sonnifero. Ma non mi ha disturbato: da lì il racconto è volato verso il finale, che ho trovato appropriato.
La parte iniziale è indubbiamente più curata e in certe frasi riesci a dare il meglio di te:
"È di spalle e i suoi lunghi capelli corvini si bagnano disegnando ghirigori sulle spalle bianche. Ne seguo i capricci lungo la schiena perfetta fin giù, dove due fossette fanno da ambasciatrici alle rotondità invitanti dei glutei."
Al di là della dinamicità della descrizione, invidio un po' chi sa fare questi trucchi delle "mezze metafore" come le fossette che fanno da ambasciatrici.
Concordo con la perplessità di Ambra per l'accelerata che dai con quella frase, ma evidentemente dovevi rimanere nei 3000 caratteri.
Un racconto molto buono, secondo me.
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
- beppe.roncari
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Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario, ben ritrovato!
Bel racconto, bravo, solo quando prende i sonniferi ho capito che la donna con cui sogna di fare l’amore è la Morte, che prima lo stuzzica e poi viene a prenderlo e lo fa suo.
Tema classico, eros e thanatos, e tema del contest rispettato alla lettera.
Non ho appunti di stile da farti, il ritmo, la narrazione, la voce, tutti corretti a mio parere.
Un’ottima prova per un racconto breve, continua così! :-)
Bel racconto, bravo, solo quando prende i sonniferi ho capito che la donna con cui sogna di fare l’amore è la Morte, che prima lo stuzzica e poi viene a prenderlo e lo fa suo.
Tema classico, eros e thanatos, e tema del contest rispettato alla lettera.
Non ho appunti di stile da farti, il ritmo, la narrazione, la voce, tutti corretti a mio parere.
Un’ottima prova per un racconto breve, continua così! :-)
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
Buon racconto con un ritmo notevole. Il tema mi sembra centrato.
Il contenuto non mi sembra originale ma tu lo hai scritto a tuo modo e questo lo rende unico. L’incipit è forte, direi da manuale. Lo sviluppo è un crescendo che fa trattenere il fiato. Il finale invece mi ha lasciato un po’ perplesso: perchè hai scelto la via più facile? Se per i caratteri ok, se invece è stata una scelta ragionata ti consiglierei di pensare a qualcosa di alternativo.
Nel complesso ottima prova, bravo.
Ciao
Adriano
Buon racconto con un ritmo notevole. Il tema mi sembra centrato.
Il contenuto non mi sembra originale ma tu lo hai scritto a tuo modo e questo lo rende unico. L’incipit è forte, direi da manuale. Lo sviluppo è un crescendo che fa trattenere il fiato. Il finale invece mi ha lasciato un po’ perplesso: perchè hai scelto la via più facile? Se per i caratteri ok, se invece è stata una scelta ragionata ti consiglierei di pensare a qualcosa di alternativo.
Nel complesso ottima prova, bravo.
Ciao
Adriano
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Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
bel racconto, e scritto davvero bene, in particolare la prima parte. È vero che l'idea del tizio che sogna una donna bellissima e poi scopre che si tratta della morte non è nuovissima, ma la tua versione è molto godibile, e fino a un certo punto lascia il dubbio che possa trattarsi di una donna bruttissima. Il dubbio comincia a chiarirsi quando le dosi di sonniffero iniziano ad aumentare, ma penso che in questo giochi, per noi che lo conosciamo, anche la declinazione del tema. Tema che, ovviamente, è centrato in pieno.
bel racconto, e scritto davvero bene, in particolare la prima parte. È vero che l'idea del tizio che sogna una donna bellissima e poi scopre che si tratta della morte non è nuovissima, ma la tua versione è molto godibile, e fino a un certo punto lascia il dubbio che possa trattarsi di una donna bruttissima. Il dubbio comincia a chiarirsi quando le dosi di sonniffero iniziano ad aumentare, ma penso che in questo giochi, per noi che lo conosciamo, anche la declinazione del tema. Tema che, ovviamente, è centrato in pieno.
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Grazie a tutti per i feedback :-)
Dopo l'uscita delle classifiche vi posto una cosa scritta la sera del contest, prima di andare a letto :-)
Dopo l'uscita delle classifiche vi posto una cosa scritta la sera del contest, prima di andare a letto :-)
- Flavia Imperi
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Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario!
Non è facile descrive scene erotiche senza scadere nel volgare, o rimanere troppo vago. Fra quelli letti finora, a mio avviso il tuo è uno dei meglio riusciti: c'è un incipit accattivante, una trama con un mistero con tanto di semina e raccolta (i sonniferi), un crescendo, e un finale classico si, ma perfetto nel suo genere.
Solo alla fine il lettore si rende conto che era tutta una trappola della Morte in persona per farlo suo. E poi il contrasto sesso-morte è efficace. Direi che se era un riscaldamento per il prossimo romanzo, puoi pure iniziare!
Unica pecca: ho trovato un po' piatto il collega d'ufficio, e il dialogo in generale. Pochi scambi di battuta possono dire molto sui personaggi, prova a caratterizzarli meglio, anche inserendo un modo di parlare diverso, o un particolare, e la resa finale sarà migliore.
Invece di "Ho un'idea", per esempio, sarebbe stato più efficace un'allusione, per esempio "Hai mai provato con un aiutino? - ammiccò", o "e se barassi con l'aiuto della chimica?" (sono solo suggerimenti).
Buon contest!
Non è facile descrive scene erotiche senza scadere nel volgare, o rimanere troppo vago. Fra quelli letti finora, a mio avviso il tuo è uno dei meglio riusciti: c'è un incipit accattivante, una trama con un mistero con tanto di semina e raccolta (i sonniferi), un crescendo, e un finale classico si, ma perfetto nel suo genere.
Solo alla fine il lettore si rende conto che era tutta una trappola della Morte in persona per farlo suo. E poi il contrasto sesso-morte è efficace. Direi che se era un riscaldamento per il prossimo romanzo, puoi pure iniziare!
Unica pecca: ho trovato un po' piatto il collega d'ufficio, e il dialogo in generale. Pochi scambi di battuta possono dire molto sui personaggi, prova a caratterizzarli meglio, anche inserendo un modo di parlare diverso, o un particolare, e la resa finale sarà migliore.
Invece di "Ho un'idea", per esempio, sarebbe stato più efficace un'allusione, per esempio "Hai mai provato con un aiutino? - ammiccò", o "e se barassi con l'aiuto della chimica?" (sono solo suggerimenti).
Buon contest!
Siamo storie di storie
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Grazie Flavia, una delle cose su cui devo lavorare, anche in prospettiva per QUEL romanzo, è proprio il linguaggio dei personaggi che è troppo monocorde. Baci!
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao,
devo dire che mi è piaciuto nonostante il finale potesse essere più poetico, per legarsi al resto. Per quanto trovi fin troppo ingenuo che qualcuno possa aumentare le dosi di sonnifero con tanta naturalezza (forse il punto più debole della tua storia). Non mi dispiace la Morte, è una delle prime "donne" a cui ho pensato ancora prima di leggere del sonnifero, ma avrei cercato di rendere la sua figura in modo meno classico. Personalemnte l'avrei lasciata bella (non in tutte le sue varie manifestazioni ha la faccia da teschio), magari accennando al fatto che fosse innamorata di lui da quando era nato, o da quando si era reincarnato. In questo ultimo caso avresti potuto ribaltare il senso di attesa, con una Morte che riconquista il suo "amato" e poi lo vede di nuovo sparire mentre la sua anima si reincarna in un nuovo corpo: una "maledizione" per la Morte.
devo dire che mi è piaciuto nonostante il finale potesse essere più poetico, per legarsi al resto. Per quanto trovi fin troppo ingenuo che qualcuno possa aumentare le dosi di sonnifero con tanta naturalezza (forse il punto più debole della tua storia). Non mi dispiace la Morte, è una delle prime "donne" a cui ho pensato ancora prima di leggere del sonnifero, ma avrei cercato di rendere la sua figura in modo meno classico. Personalemnte l'avrei lasciata bella (non in tutte le sue varie manifestazioni ha la faccia da teschio), magari accennando al fatto che fosse innamorata di lui da quando era nato, o da quando si era reincarnato. In questo ultimo caso avresti potuto ribaltare il senso di attesa, con una Morte che riconquista il suo "amato" e poi lo vede di nuovo sparire mentre la sua anima si reincarna in un nuovo corpo: una "maledizione" per la Morte.
- angelo.frascella
- Messaggi: 729
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao, Mario.
Non so che dirti per riempire i caratteri necessari, perché il racconto è davvero bello e non riesco a trovare difetti o critiche particolari. Di solito non amo i sogni nelle storie, perché spesso sono tentativi di banale psicoanalisi da quattro soldi che poco aggiunge al racconto. Invece tu riesci a farne parte fondamentale della storia, un'esca che la morte (o forse è il fantasma di una donna che da lui ha subito qualcosa? Questa interpretazione mi sembra più affascinante) usa per attirare in trappola il povero Mario. Dieci e lode.
A rileggerci
Angelo
Non so che dirti per riempire i caratteri necessari, perché il racconto è davvero bello e non riesco a trovare difetti o critiche particolari. Di solito non amo i sogni nelle storie, perché spesso sono tentativi di banale psicoanalisi da quattro soldi che poco aggiunge al racconto. Invece tu riesci a farne parte fondamentale della storia, un'esca che la morte (o forse è il fantasma di una donna che da lui ha subito qualcosa? Questa interpretazione mi sembra più affascinante) usa per attirare in trappola il povero Mario. Dieci e lode.
A rileggerci
Angelo
- alessandra.corra
- Messaggi: 280
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Ciao Mario,
la prima parte del racconto è scritta molto bene e mi è piaciuta. Il ritmo è buono, la struttura pulita ed efficace, con qualche metafora intrigante. La seconda parte cambia invece registro. Io avrei omesso il discorso tra lui e il collega. Trovo che rompa troppo il ritmo creato nell'incipit. Mi sarebbe piaciuto di più "sentire" l'ossessione per la donna sognata crescere in lui. Fissazione che diventa per lui, giorno dopo giorno, un incubo a tal punto da costringerlo a trovare sempre nuovi espedienti per prolungare il sonno fino alla morte e all'epilogo della storia. L'idea resta carina e gestita abbastanza bene.
Alla prossima.
la prima parte del racconto è scritta molto bene e mi è piaciuta. Il ritmo è buono, la struttura pulita ed efficace, con qualche metafora intrigante. La seconda parte cambia invece registro. Io avrei omesso il discorso tra lui e il collega. Trovo che rompa troppo il ritmo creato nell'incipit. Mi sarebbe piaciuto di più "sentire" l'ossessione per la donna sognata crescere in lui. Fissazione che diventa per lui, giorno dopo giorno, un incubo a tal punto da costringerlo a trovare sempre nuovi espedienti per prolungare il sonno fino alla morte e all'epilogo della storia. L'idea resta carina e gestita abbastanza bene.
Alla prossima.
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Risposta collettiva :-)
Sul finale ho ragionato un po' e buttato giù delle alternative ma poi ho deciso per la prima idea, anche per provare a cambiare il registro ironico che utilizzo spesso in qualche altra cosa. Poi vi metto il brogliaccio di alternative che avevo.
La rapidità della seconda parte è un po' voluta e un po' frutto del poco spazio. In certe spirali si precipita, e un po' volevo rendere l'idea. Se si avesse il tempo di capire, di avere paura, non lo si farebbe. Certo con più spazio si poteva provare a rendere tutto meglio. Così devo confidare sull'immaginazione del lettore, cosa peraltro che faccio sempre volentieri, spesso volontariamente.
Sul finale ho ragionato un po' e buttato giù delle alternative ma poi ho deciso per la prima idea, anche per provare a cambiare il registro ironico che utilizzo spesso in qualche altra cosa. Poi vi metto il brogliaccio di alternative che avevo.
La rapidità della seconda parte è un po' voluta e un po' frutto del poco spazio. In certe spirali si precipita, e un po' volevo rendere l'idea. Se si avesse il tempo di capire, di avere paura, non lo si farebbe. Certo con più spazio si poteva provare a rendere tutto meglio. Così devo confidare sull'immaginazione del lettore, cosa peraltro che faccio sempre volentieri, spesso volontariamente.
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Appunti da una folle ricerca di finale, con conseguente: buona la prima. Dal mio scrivener:
Suicida:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – No – dice – tu sei mio!
Poi la vedo, quella faccia scavata, quelle orbite vuote, quel ghigno osceno disegnato dove dovrebbero esserci morbide labbra… Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Edipico:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Mariu', ma che fai?
Poi la vedo, quel viso tanto amato, quelle labbra che ho sempre desiderato, il peccato che non ho mai potuto confessare…
– Mamma…
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Referendario:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Certo, sono il Presidente di tutti – dice – ma ricordati di votare sì!
Poi lo vedo, quella faccia indisponente, quel ghigno beffardo scolpito sulle labbra, quello sguardo… da premier…
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Callcentrico:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Eh no! Non esageriamo – dice – ma puoi avere Minuti Illimitati!
Poi la vedo, quelle occhiaie scavate dai troppi turni, quella faccia emaciata per lo stipendio da fame, le cuffie pressate sulle orecchie arroventate…
– Ti prego non attaccare – sussurra disperata.
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Gender:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – No – dice – tu sei mio!
Poi lo vedo, quella mascella volitiva, la barba di un paio di giorni, quegli occhi di ghiaccio…
– Arturo! – grido stupito e al tempo stesso eccitato.
– Dai, girati – dice – adesso tocca a me stare dietro.
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Angelico:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Purtroppo no – dice – è proprio impossibile!
Poi la vedo, quella faccia perfetta, la luce divina che emana… Spingo la mano più giù, in quell'angelica assenza e la ritiro deluso. Nonostante tutto, ancora una volta ho fallito!
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Demoniaco:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Come vuoi – dice – sarò tutto quello che vuoi!
Poi la vedo, quella faccia lasciva, i piccoli, deliziosi cornetti che le ornano il capo, le areole violacee dei capezzoli, le zanne sottili tra le labbra infuocate… Spingo la mano più giù e incontro un'inattesa, quanto abbondante presenza.
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Egocentrico
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – No – dice – tu sei io!
Poi la vedo, quella faccia simpatica, quegli occhi vivaci, quel sorriso unico che solo io so fare…
– Hai ragione – rispondo – in fondo ho amato solo me.
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Lieto fine?:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Sì – dice – sono tua!
Poi la vedo, quel viso perfetto, quegli occhi neri come la notte, le pupille dilatate, le labbra affamate…
Spingo la mano più giù e lei sospira e mi accompagna, mi cerca, mi accoglie. Mi muovo dentro di lei seguendo il ritmo del cuore, un battito alla volta, senza fretta, verso la piccola morte.
Prontosoccorsico:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Sì – dice – sono tua!
Poi la vedo, quel viso perfetto, quegli occhi neri come la notte, le pupille dilatate, le labbra affamate…
Spingo la mano più giù e lei sospira e mi accompagna, mi cerca, mi accoglie. Mi muovo dentro di lei seguendo il ritmo del cuore, un battito alla volta, senza fretta…
Mi arriva uno schiaffo.
– Sveglia – un altro – sveglia, su… – un altro ancora.
– Ma che c… lasciatemi finire!
Suicida:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – No – dice – tu sei mio!
Poi la vedo, quella faccia scavata, quelle orbite vuote, quel ghigno osceno disegnato dove dovrebbero esserci morbide labbra… Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Edipico:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Mariu', ma che fai?
Poi la vedo, quel viso tanto amato, quelle labbra che ho sempre desiderato, il peccato che non ho mai potuto confessare…
– Mamma…
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Referendario:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Certo, sono il Presidente di tutti – dice – ma ricordati di votare sì!
Poi lo vedo, quella faccia indisponente, quel ghigno beffardo scolpito sulle labbra, quello sguardo… da premier…
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Callcentrico:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Eh no! Non esageriamo – dice – ma puoi avere Minuti Illimitati!
Poi la vedo, quelle occhiaie scavate dai troppi turni, quella faccia emaciata per lo stipendio da fame, le cuffie pressate sulle orecchie arroventate…
– Ti prego non attaccare – sussurra disperata.
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Gender:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – No – dice – tu sei mio!
Poi lo vedo, quella mascella volitiva, la barba di un paio di giorni, quegli occhi di ghiaccio…
– Arturo! – grido stupito e al tempo stesso eccitato.
– Dai, girati – dice – adesso tocca a me stare dietro.
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Angelico:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Purtroppo no – dice – è proprio impossibile!
Poi la vedo, quella faccia perfetta, la luce divina che emana… Spingo la mano più giù, in quell'angelica assenza e la ritiro deluso. Nonostante tutto, ancora una volta ho fallito!
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Demoniaco:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Come vuoi – dice – sarò tutto quello che vuoi!
Poi la vedo, quella faccia lasciva, i piccoli, deliziosi cornetti che le ornano il capo, le areole violacee dei capezzoli, le zanne sottili tra le labbra infuocate… Spingo la mano più giù e incontro un'inattesa, quanto abbondante presenza.
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Egocentrico
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – No – dice – tu sei io!
Poi la vedo, quella faccia simpatica, quegli occhi vivaci, quel sorriso unico che solo io so fare…
– Hai ragione – rispondo – in fondo ho amato solo me.
Sento il cuore che batte ancora un ultimo colpo. Lento. Troppo lento.
Lieto fine?:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Sì – dice – sono tua!
Poi la vedo, quel viso perfetto, quegli occhi neri come la notte, le pupille dilatate, le labbra affamate…
Spingo la mano più giù e lei sospira e mi accompagna, mi cerca, mi accoglie. Mi muovo dentro di lei seguendo il ritmo del cuore, un battito alla volta, senza fretta, verso la piccola morte.
Prontosoccorsico:
Sento che ride e finalmente inizia a voltarsi: – Sì – dice – sono tua!
Poi la vedo, quel viso perfetto, quegli occhi neri come la notte, le pupille dilatate, le labbra affamate…
Spingo la mano più giù e lei sospira e mi accompagna, mi cerca, mi accoglie. Mi muovo dentro di lei seguendo il ritmo del cuore, un battito alla volta, senza fretta…
Mi arriva uno schiaffo.
– Sveglia – un altro – sveglia, su… – un altro ancora.
– Ma che c… lasciatemi finire!
Re: Dormire, forse sognare - Mario Pacchiarotti
Bello, davvero, molto. Il tema caratterizza il racconto fin dalle sue fondamenta e riesci a fare rimanere il lettore con la curiosità fino al finale assolutamente non banale, ottimamente reso. Poco altro da aggiungere, il racconto è equilibrato, controllato, originale, brillante. Pollice su senza alcun dubbio. Complimenti.
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