I commenti delle guest ai finalisti
I commenti delle guest ai finalisti
Di seguito, i commenti delle guest ai sei racconti finalisti.
Sangue sulla Route 44
Cannibali, cattiveria, e una sorella che massacra il mondo per nutrire i suoi fratellini. Una buona miscela, ma rivelare più tardi l’identità del “cattivo” avrebbe fatto la differenza, anche se la prosa non è particolarmente ispirata.
Siate più canaglie, e occhio a rovinare le sorprese!
Grugniti
Due personaggi, una classica rissa da locanda, con finale a sorpresa. Una prosa fluida, asciutta, cruda e senza fronzoli, perfetta per un intreccio essenziale, Pulp, ad altissimo tasso d’ignoranza. Dialoghi secchi e brillanti. Vania è esattamente quel tipo di eroina che non vedremo mai su uno scaffale “fantasy” Feltrinelli, ma di cui avremmo un estremo bisogno.
Tutte le Notti, Demoni e Cazzotti
Solo il titolo merita una corona fatta di costine di maiale e una coppa premio ricolma di fernet. L'idea è perfetta nello sviluppo, il nonsense è presente ed è disturbante senza disturbare. Purtroppo la prosa non riesce a sostenere l'idea e in diversi passaggi infiacchisce il racconto. Il protagonista puzza di vecchio e testosterone più che a sufficienza, la cialtronaggine è ai massimi livelli e non manca nemmeno il pathos. E allora, un po' di cura nella prosa la vogliamo mettere?
Trumpio e Pionghio
I due protagonisti non sono così simpatici come vorrebbero sembrare, e anche la figura dell’eremita ruttatore non riesce a riabilitare in nessun modo il parco personaggi. Si respira ignoranza artefatta, plastificata, niente di autentico.
Le poesie sono pessime e totalmente fuori contesto, la narrazione slegata e piuttosto monotona, a tratti naif.
La Madre
Madre: c'è della psicanalisi a cavallo tra Freud e Jung qua, mista a una buona secchiata di ignoranza e cazzodurismo al femminile. Piacciono i personaggi e piace anche il linguaggio fino al twist finale che - pur essendo una buona idea - meriterebbe assai più spazio. Un po' come dire che tutti quei puntini di sospensione potevano essere sfruttati meglio per evitare l'effetto Hogwarts della regazzina alla scuola di magia. E la sospensione d'incredulità avrebbe retto.
Senza Esclusione di Colpe
Il confine tra Ignoranza ed Eroismo è tagliente ed affilato come la scure di un boia.
La miniatura del Pacchiarotti calza come un usbergo ammaccato agli enunciati del Fantasi di Menare propugnate dal movimento IE. L’autore dosa con la maestria di un Aretino moderno dialoghi boccacceschi e istrionismo vernacolare, per esploderli nell’esilarante grandguignol del finale.
Senza Esclusione d Colpe si aggiudica ecumenicamente il gradino più alto del podio, e un imperituro posto nella bacheca del Grottesco.
E si guardi pure attorno, se non gli fa troppa impressione!
Sangue sulla Route 44
Cannibali, cattiveria, e una sorella che massacra il mondo per nutrire i suoi fratellini. Una buona miscela, ma rivelare più tardi l’identità del “cattivo” avrebbe fatto la differenza, anche se la prosa non è particolarmente ispirata.
Siate più canaglie, e occhio a rovinare le sorprese!
Grugniti
Due personaggi, una classica rissa da locanda, con finale a sorpresa. Una prosa fluida, asciutta, cruda e senza fronzoli, perfetta per un intreccio essenziale, Pulp, ad altissimo tasso d’ignoranza. Dialoghi secchi e brillanti. Vania è esattamente quel tipo di eroina che non vedremo mai su uno scaffale “fantasy” Feltrinelli, ma di cui avremmo un estremo bisogno.
Tutte le Notti, Demoni e Cazzotti
Solo il titolo merita una corona fatta di costine di maiale e una coppa premio ricolma di fernet. L'idea è perfetta nello sviluppo, il nonsense è presente ed è disturbante senza disturbare. Purtroppo la prosa non riesce a sostenere l'idea e in diversi passaggi infiacchisce il racconto. Il protagonista puzza di vecchio e testosterone più che a sufficienza, la cialtronaggine è ai massimi livelli e non manca nemmeno il pathos. E allora, un po' di cura nella prosa la vogliamo mettere?
Trumpio e Pionghio
I due protagonisti non sono così simpatici come vorrebbero sembrare, e anche la figura dell’eremita ruttatore non riesce a riabilitare in nessun modo il parco personaggi. Si respira ignoranza artefatta, plastificata, niente di autentico.
Le poesie sono pessime e totalmente fuori contesto, la narrazione slegata e piuttosto monotona, a tratti naif.
La Madre
Madre: c'è della psicanalisi a cavallo tra Freud e Jung qua, mista a una buona secchiata di ignoranza e cazzodurismo al femminile. Piacciono i personaggi e piace anche il linguaggio fino al twist finale che - pur essendo una buona idea - meriterebbe assai più spazio. Un po' come dire che tutti quei puntini di sospensione potevano essere sfruttati meglio per evitare l'effetto Hogwarts della regazzina alla scuola di magia. E la sospensione d'incredulità avrebbe retto.
Senza Esclusione di Colpe
Il confine tra Ignoranza ed Eroismo è tagliente ed affilato come la scure di un boia.
La miniatura del Pacchiarotti calza come un usbergo ammaccato agli enunciati del Fantasi di Menare propugnate dal movimento IE. L’autore dosa con la maestria di un Aretino moderno dialoghi boccacceschi e istrionismo vernacolare, per esploderli nell’esilarante grandguignol del finale.
Senza Esclusione d Colpe si aggiudica ecumenicamente il gradino più alto del podio, e un imperituro posto nella bacheca del Grottesco.
E si guardi pure attorno, se non gli fa troppa impressione!
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