I due regni
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I due regni
I due regni
Non ricordo quando sia nato, se sia cresciuto oppure se fossi stato fin da subito ciò che sono adesso. Quando presi coscienza di me stesso ero già il padrone di questo mondo subacqueo. Non impiegai molto ad esplorarlo totalmente, poiché delimitato da superfici invisibili ed invalicabili al di là delle quali riesco a intravedere un altro mondo dall'aspetto confuso. Passo le giornate disteso sul fondale sabbioso ad osservare il mio cielo del colore del corallo. Non c'è mai stato un giorno in cui fosse uguale agli altri, credo dipenda dalla luce proveniente dall'altro mondo che circonda il mio. Quando mi annoio mi appoggio alle superfici invisibili ed aspetto l'arrivo del mio amico. Lui non parla mai e compare casualmente al di la della barriera. Ha un aspetto molto strano: è rotondo, composto da tre cerchi concentrici, il più esterno è bianco, quello centrale cambia colore tutti i giorni come il mio cielo, a volte è marrone, altre verde, più raramente è dello stesso colore dell'acqua che mi circonda; non è uniforme, la tonalità cambia di punto in punto. L'ultimo cerchio è sempre di colore nero, e si sposta insieme agli altri quando mi muovo, per seguirmi. Vorrei poterlo toccare e danzare con lui, parlargli del mio regno e dei suoi colori, farmi raccontare del suo regno di cui lui sarà sicuramente il padrone.
Stamani mi sono svegliato stanco: la grotta in cui dormo è più fredda e oscura del solito, ed uscendo il cielo non è luminoso e iridescente, ma grigio come la mia pelle. Non conosco il mio aspetto, posso vedere solo quattro estremità rachitiche che mi aiutano a spostarmi. Il resto del mio corpo posso solo immaginarlo toccandolo, umido e liscio in un senso, squamoso nell'altro. Esco a controllare che tutto sia apposto, risalendo con vigore lungo il crinale della mia montagna. Dalla cima posso vedere la boscaglia di piante filiformi che svolazzano nell'acqua, il reticolato di coralli colorati e la radura sabbiosa in cui spesso adoro riposarmi. Mentre contemplo il mio regno vedo comparire il mio amico, lo vedo spostarsi molto rapidamente alla mia ricerca. Scherzo con lui e mi nascondo dietro la montagna, lui non mi vede, forse perchè oggi il mio regno ha lo stesso colore del suo padrone. Poi a un tratto tutto inizia a muoversi caoticamente, mi sposto contro la mia volontà e colpisco più volte la barriera in ogni direzione. Prima di perdere conoscenza osservo il mio mondo andare in frantumi, i coralli fluttuano nell'acqua spezzati, pezzi di montagna cadono al rallentatore e mi sommergono mentre mi adagio dentro il bosco soffice.
"Mamma non vedo l'uomo pesce".
"Sarà nascosto da qualche parte" gli rispose la mamma mentre il bambino si spostava accerchiando la sfera di vetro a pochi centimetri dal naso.
"Non c'è mamma" fece il bambino, poi afferrò la sfera fluttuante ed iniziò ad agitarla vigorosamente, per risvegliare il pesce e farlo uscire fuori.
"Lascia stare Billy, cosi lo rompi!", disse allontanandolo dalla sfera. Avevano fatto pochi metri che sentirono chiamarsi alle spalle.
"Signora! Signora!!" urlava una commessa mentre si sbracciava. "Deve pagarla, il bambino l'ha rotta".
"Quanto le devo?"
"50 unità"
"Mi dispiace mamma" piagnucolò il bambino, mentre sua madre tirava fuori il borsello.
"Non preoccuparti, tesoro. Se avessi saputo che costava così poco te l'avrei comprata".
Non ricordo quando sia nato, se sia cresciuto oppure se fossi stato fin da subito ciò che sono adesso. Quando presi coscienza di me stesso ero già il padrone di questo mondo subacqueo. Non impiegai molto ad esplorarlo totalmente, poiché delimitato da superfici invisibili ed invalicabili al di là delle quali riesco a intravedere un altro mondo dall'aspetto confuso. Passo le giornate disteso sul fondale sabbioso ad osservare il mio cielo del colore del corallo. Non c'è mai stato un giorno in cui fosse uguale agli altri, credo dipenda dalla luce proveniente dall'altro mondo che circonda il mio. Quando mi annoio mi appoggio alle superfici invisibili ed aspetto l'arrivo del mio amico. Lui non parla mai e compare casualmente al di la della barriera. Ha un aspetto molto strano: è rotondo, composto da tre cerchi concentrici, il più esterno è bianco, quello centrale cambia colore tutti i giorni come il mio cielo, a volte è marrone, altre verde, più raramente è dello stesso colore dell'acqua che mi circonda; non è uniforme, la tonalità cambia di punto in punto. L'ultimo cerchio è sempre di colore nero, e si sposta insieme agli altri quando mi muovo, per seguirmi. Vorrei poterlo toccare e danzare con lui, parlargli del mio regno e dei suoi colori, farmi raccontare del suo regno di cui lui sarà sicuramente il padrone.
Stamani mi sono svegliato stanco: la grotta in cui dormo è più fredda e oscura del solito, ed uscendo il cielo non è luminoso e iridescente, ma grigio come la mia pelle. Non conosco il mio aspetto, posso vedere solo quattro estremità rachitiche che mi aiutano a spostarmi. Il resto del mio corpo posso solo immaginarlo toccandolo, umido e liscio in un senso, squamoso nell'altro. Esco a controllare che tutto sia apposto, risalendo con vigore lungo il crinale della mia montagna. Dalla cima posso vedere la boscaglia di piante filiformi che svolazzano nell'acqua, il reticolato di coralli colorati e la radura sabbiosa in cui spesso adoro riposarmi. Mentre contemplo il mio regno vedo comparire il mio amico, lo vedo spostarsi molto rapidamente alla mia ricerca. Scherzo con lui e mi nascondo dietro la montagna, lui non mi vede, forse perchè oggi il mio regno ha lo stesso colore del suo padrone. Poi a un tratto tutto inizia a muoversi caoticamente, mi sposto contro la mia volontà e colpisco più volte la barriera in ogni direzione. Prima di perdere conoscenza osservo il mio mondo andare in frantumi, i coralli fluttuano nell'acqua spezzati, pezzi di montagna cadono al rallentatore e mi sommergono mentre mi adagio dentro il bosco soffice.
"Mamma non vedo l'uomo pesce".
"Sarà nascosto da qualche parte" gli rispose la mamma mentre il bambino si spostava accerchiando la sfera di vetro a pochi centimetri dal naso.
"Non c'è mamma" fece il bambino, poi afferrò la sfera fluttuante ed iniziò ad agitarla vigorosamente, per risvegliare il pesce e farlo uscire fuori.
"Lascia stare Billy, cosi lo rompi!", disse allontanandolo dalla sfera. Avevano fatto pochi metri che sentirono chiamarsi alle spalle.
"Signora! Signora!!" urlava una commessa mentre si sbracciava. "Deve pagarla, il bambino l'ha rotta".
"Quanto le devo?"
"50 unità"
"Mi dispiace mamma" piagnucolò il bambino, mentre sua madre tirava fuori il borsello.
"Non preoccuparti, tesoro. Se avessi saputo che costava così poco te l'avrei comprata".
Re: I due regni
Ciao Gabriele! Tutto ok con i parametri, buona Marra Edition!
Re: I due regni
L’idea è buona e il racconto anche piacevolmente scritto.
Provo a spiegare quello che non mi ha convinto.
Avrei preferito che la prima parte fosse più criptica, in modo che il pesce non fosse così palese perché allora la sorpresa sarebbe arrivata con maggior forza, invece è un po’ telefonata.
L’ultima parte mi sembra scritta con un po’ più di fretta, non lo so, forse sarebbe bastata una frase secca, sarebbe stata più di impatto.
Ultima cosa non ho capito le cinquanta unità..siamo nel futuro? In quel caso direi perché? ma forse ho capito male io.
Al netto di questo un racconto comunque non negativo ma che ancora non so come collocare.
In bocca al lupo.
Provo a spiegare quello che non mi ha convinto.
Avrei preferito che la prima parte fosse più criptica, in modo che il pesce non fosse così palese perché allora la sorpresa sarebbe arrivata con maggior forza, invece è un po’ telefonata.
L’ultima parte mi sembra scritta con un po’ più di fretta, non lo so, forse sarebbe bastata una frase secca, sarebbe stata più di impatto.
Ultima cosa non ho capito le cinquanta unità..siamo nel futuro? In quel caso direi perché? ma forse ho capito male io.
Al netto di questo un racconto comunque non negativo ma che ancora non so come collocare.
In bocca al lupo.
- maurizio.ferrero
- Messaggi: 529
Re: I due regni
Ciao Gabriele,
L'idea del tuo racconto è molto carina, purtroppo gli indizi che semini non lasciano spazio a molte possibilità. Mi spiego meglio: quando descrivi l'amico del protagonista, ho subito capito che si stava parlando di un occhio. Ho pensato quindi che fosse un germe visto al microscopio da uno scienziato, e alla fine non ci sono andato lontano. Quindi, purtroppo... tutto è esattamente come sembra. Un po' più di ambiguità avrebbe giovato.
Molto interessante lo spunto di riflessione sul valore di una vita (50 crediti? Così poco?), che apre alcune possibilità, ma visto che lo sviluppo del tema dell'edizione risulta così telefonato mi risulta difficile dare un pollice in su.
A rileggerci!
L'idea del tuo racconto è molto carina, purtroppo gli indizi che semini non lasciano spazio a molte possibilità. Mi spiego meglio: quando descrivi l'amico del protagonista, ho subito capito che si stava parlando di un occhio. Ho pensato quindi che fosse un germe visto al microscopio da uno scienziato, e alla fine non ci sono andato lontano. Quindi, purtroppo... tutto è esattamente come sembra. Un po' più di ambiguità avrebbe giovato.
Molto interessante lo spunto di riflessione sul valore di una vita (50 crediti? Così poco?), che apre alcune possibilità, ma visto che lo sviluppo del tema dell'edizione risulta così telefonato mi risulta difficile dare un pollice in su.
A rileggerci!
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Re: I due regni
Forse la mia scelta di pormi in prima persona non è stata tanto azzeccata: purtroppo, ponendomi dal punto di vista del piccolo uomo pesce non potevo non descrivere ciò che lo circonda. Alla fine per lui le uniche certezze sono il suo "mondo", se stesso e quell'entità che chiama "amico" al di la della barriera. E' normale che mi sia trovato costretto a descriverle con accuratezza, magari togliendo quella sorpresa finale.
Devo però puntualizzare una cosa: il mio "nulla è come sembra" non riguarda solo il fatto che si stia parlando di un pesce dentro una sfera; ponendomi dal suo punto di vista ho cercato di esprimere la gioia e il piacere di vivere all'interno di un regno acquatico per lui fantastico e dal valore inestimabile, quando poi, alla fine, si scopre che in realtà era solo un mero giocattolino dal valore di pochi soldi e che poteva essere acquistato senza impegno. E' li il tema del contest, una cosa che all'inizio sembra tanto bella e preziosa si rivela essere una cianfrusaglia con cui si divertono anche i bambini, senza valore.
Devo però puntualizzare una cosa: il mio "nulla è come sembra" non riguarda solo il fatto che si stia parlando di un pesce dentro una sfera; ponendomi dal suo punto di vista ho cercato di esprimere la gioia e il piacere di vivere all'interno di un regno acquatico per lui fantastico e dal valore inestimabile, quando poi, alla fine, si scopre che in realtà era solo un mero giocattolino dal valore di pochi soldi e che poteva essere acquistato senza impegno. E' li il tema del contest, una cosa che all'inizio sembra tanto bella e preziosa si rivela essere una cianfrusaglia con cui si divertono anche i bambini, senza valore.
- maurizio.ferrero
- Messaggi: 529
Re: I due regni
Gabriele Cavallini ha scritto:Devo però puntualizzare una cosa: il mio "nulla è come sembra" non riguarda solo il fatto che si stia parlando di un pesce dentro una sfera; ponendomi dal suo punto di vista ho cercato di esprimere la gioia e il piacere di vivere all'interno di un regno acquatico per lui fantastico e dal valore inestimabile, quando poi, alla fine, si scopre che in realtà era solo un mero giocattolino dal valore di pochi soldi e che poteva essere acquistato senza impegno. E' li il tema del contest, una cosa che all'inizio sembra tanto bella e preziosa si rivela essere una cianfrusaglia con cui si divertono anche i bambini, senza valore.
Grazie per la risposta. Non avevo colto questa sfumatura, ed è molto interessante.
- Emiliano Maramonte
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Re: I due regni
Ciao Gabriele!
Ero curioso di leggere il tuo racconto e l'ho fatto, anche al di fuori del girone assegnatomi per i commenti.
Complessivamente l'idea è tenera e carina. Un uomo pesce rinchiuso in una boccia che si bea del piccolo regno in cui è costretto a vivere, e invece quel suo bellissimo possedimento non è altro che il gingillo di poco valore di un bambino. Buona intuizione, buon contrasto. Un po' meno buono lo sviluppo. Ovviamente parlo per gusto personale, pur nel massimo rispetto del tuo stile, molto descrittivo ed elaborato in molti passi del testo: avrei preferito un maggior "show don't tell" e una migliore cura delle frasi, spezzettandone alcune assai lunghe che frustrano l'attenzione del lettore. Da dedicare attenzione anche alla fase della rilettura e della precisione formale.
Nell'incipit avrei proprio cassato la frase iniziale: "Non ricordo quando sia nato, se sia cresciuto oppure se fossi stato fin da subito ciò che sono adesso.". Brutta, pesante, indisponente. Prova a rileggere il racconto partendo da "Quando presi coscienza di me stesso, ero il padrone di questo mondo subacqueo". Così sarebbe stato un avvio assai suggestivo e avrebbe afferrato il lettore per la collottola, stuzzicando il suo interesse.
Il finale tutto sommato mi sta bene, anche se, come ha fatto notare qualcuno, un tantino telefonato. Avevo pensato a un pesciolino rosso consapevole di sé e della sua esistenza.
Prova narrativa sicuramente migliorabile, lavorandoci su.
A proposito: mi permetto di suggerirti di imparare a non usare più le "d" eufoniche: ce ne sono troppe e a sproposito. Ormai non si usano più, se non nei casi di vocali uguali o casi tradizionalmente tollerati (ad esempio).
In bocca al lupo!
Emiliano.
Ero curioso di leggere il tuo racconto e l'ho fatto, anche al di fuori del girone assegnatomi per i commenti.
Complessivamente l'idea è tenera e carina. Un uomo pesce rinchiuso in una boccia che si bea del piccolo regno in cui è costretto a vivere, e invece quel suo bellissimo possedimento non è altro che il gingillo di poco valore di un bambino. Buona intuizione, buon contrasto. Un po' meno buono lo sviluppo. Ovviamente parlo per gusto personale, pur nel massimo rispetto del tuo stile, molto descrittivo ed elaborato in molti passi del testo: avrei preferito un maggior "show don't tell" e una migliore cura delle frasi, spezzettandone alcune assai lunghe che frustrano l'attenzione del lettore. Da dedicare attenzione anche alla fase della rilettura e della precisione formale.
Nell'incipit avrei proprio cassato la frase iniziale: "Non ricordo quando sia nato, se sia cresciuto oppure se fossi stato fin da subito ciò che sono adesso.". Brutta, pesante, indisponente. Prova a rileggere il racconto partendo da "Quando presi coscienza di me stesso, ero il padrone di questo mondo subacqueo". Così sarebbe stato un avvio assai suggestivo e avrebbe afferrato il lettore per la collottola, stuzzicando il suo interesse.
Il finale tutto sommato mi sta bene, anche se, come ha fatto notare qualcuno, un tantino telefonato. Avevo pensato a un pesciolino rosso consapevole di sé e della sua esistenza.
Prova narrativa sicuramente migliorabile, lavorandoci su.
A proposito: mi permetto di suggerirti di imparare a non usare più le "d" eufoniche: ce ne sono troppe e a sproposito. Ormai non si usano più, se non nei casi di vocali uguali o casi tradizionalmente tollerati (ad esempio).
In bocca al lupo!
Emiliano.
- Wladimiro Borchi
- Messaggi: 258
Re: I due regni
Ciao, Grabiele!
Idea carina e racconto gradevole.
Fin dall'inizio gli indizi che ci portano a capire che si tratta di un pesciolino nel suo acquario sono davvero troppi per non capirlo.
Spiazzi leggermente nel finale, facendoci capire che il "pesciolino" è in realtà un "uomo pesce", ma questo non è di per sè sufficiente a dare un cambio di prospettiva d'effetto.
Ho notato che usi le "d" eufoniche un po' a sproposito.
Ormai l'utilizzo consentito è solo in presenza di due vocali identiche.
Mi spiego meglio.
"Il dispositivo era meccanico ed elettrico" -> USO CORRETTO"
"Il dispositivo poteva essere meccanico od elettrico" -> USO ERRATO
In diverse frasi non hai rispettato la regola (Es. "invisibili ed invalicabili"), determinando un ingiustificato rallentamento nella lettura.
A rileggerci presto.
Wladimiro
Idea carina e racconto gradevole.
Fin dall'inizio gli indizi che ci portano a capire che si tratta di un pesciolino nel suo acquario sono davvero troppi per non capirlo.
Spiazzi leggermente nel finale, facendoci capire che il "pesciolino" è in realtà un "uomo pesce", ma questo non è di per sè sufficiente a dare un cambio di prospettiva d'effetto.
Ho notato che usi le "d" eufoniche un po' a sproposito.
Ormai l'utilizzo consentito è solo in presenza di due vocali identiche.
Mi spiego meglio.
"Il dispositivo era meccanico ed elettrico" -> USO CORRETTO"
"Il dispositivo poteva essere meccanico od elettrico" -> USO ERRATO
In diverse frasi non hai rispettato la regola (Es. "invisibili ed invalicabili"), determinando un ingiustificato rallentamento nella lettura.
A rileggerci presto.
Wladimiro
IMBUTO!!!
- raffaele.palumbo
- Messaggi: 53
Re: I due regni
Buongiorno Gabriele.
L’incipit è davvero poco invitante, con una consecutio un po’ sballata. Il racconto è congegnato in modo classico, con il cambio del punto di vista che racconta finalmente la verità: niente di nuovo, ma niente di riprovevole.
Lo sviluppo della storia mi è risultato poco interessante, vuoi perché in parte atteso (anche grazie all'immagine utilizzata per uno dei gruppi), vuoi perché non particolarmente originale. Il rispetto del tema c’è e non c’è.
Senza affrontare il tema delle D eufoniche (che non c’entrano nel giudizio su un racconto), mi hanno ucciso le “50 unità”: i centesimi, gli Euro non sono preferibili a crediti e unità, patrimonio della fantascienza di tanti anni fa?
Insomma, dai, si poteva fare di meglio.
L’incipit è davvero poco invitante, con una consecutio un po’ sballata. Il racconto è congegnato in modo classico, con il cambio del punto di vista che racconta finalmente la verità: niente di nuovo, ma niente di riprovevole.
Lo sviluppo della storia mi è risultato poco interessante, vuoi perché in parte atteso (anche grazie all'immagine utilizzata per uno dei gruppi), vuoi perché non particolarmente originale. Il rispetto del tema c’è e non c’è.
Senza affrontare il tema delle D eufoniche (che non c’entrano nel giudizio su un racconto), mi hanno ucciso le “50 unità”: i centesimi, gli Euro non sono preferibili a crediti e unità, patrimonio della fantascienza di tanti anni fa?
Insomma, dai, si poteva fare di meglio.
Re: I due regni
Ciao Gabriele,
piacere di conoscerti. Concordo con le osservazioni precedenti: il tuo racconto migliorerebbe già tantissimo se solo si partisse dalla seconda frase, perchè l'incipit è poco accattivante. In generale, ho fatto molto fatica a leggere la prima parte, perchè è un po' troppo descrittiva. Anche il ribaltamento finale di prospettiva coglie solo parzialmente di sorpresa, era abbastanza facile prevedere un finale del genere.
piacere di conoscerti. Concordo con le osservazioni precedenti: il tuo racconto migliorerebbe già tantissimo se solo si partisse dalla seconda frase, perchè l'incipit è poco accattivante. In generale, ho fatto molto fatica a leggere la prima parte, perchè è un po' troppo descrittiva. Anche il ribaltamento finale di prospettiva coglie solo parzialmente di sorpresa, era abbastanza facile prevedere un finale del genere.
Andrea Pozzali
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- Messaggi: 28
Re: I due regni
Parto dai tre cerchi concentrici. Potrebbero essere un occhio umano (bianco all’esterno, di colore variabile il cerchio di mezzo, nero il cerchio centrale), quello di una persona (di volta in volta diversa, in questo contesto sicuramente un bambino) che guarda da vicino la boccia sferica piena d’acqua, per cercare incuriosito questa creatura “uomo pesce”. A sua volta, lo sfortunato essere vede questo enorme, deformato occhio che lo segue nei suoi spostamenti, a volte incuriosito, a volte interessato, questa volta un po’ deluso e spazientito dal gioco a nascondino. Se “niente è ciò che sembra”, penso che in questo caso si capisca invece assai presto l’ambito del racconto. Ed è proprio ciò che sembra. Quindi manca il ribaltamento a sorpresa, il cambio improvviso di prospettiva. Secondo me, ma è una mia opinione, il tema scelto era particolarmente ostico. E questo ha causato un po’ di sfasatura verso l’off-topic a quasi tutti noi. Dunque, per tornare al tuo racconto, doveva secondo me essere più aderente alla realtà vista dal pesce per poi, solo nel finale, svelare che si tratta di un mondo in un piccolo acquario domestico esposto in un negozio. Aspetto di rileggerti, Gabriele.
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Re: I due regni
Ciao Gabriele!
Mi spiace dovermi allineare ai commenti precedenti, tuttavia è davvero lapalissiano che tu stia parlando di un pesce dentro un piccolo acquario (già dal concetto di "regno" del titolo in verità)! Meno riferimenti avrebbero reso maggior giustizia a tutto il racconto, anche perchè molte frasi sembrano davvero scritte al puro scopo di costruire un "indovinello" sul vero soggetto del racconto, quando in realtà hai già spiegato tutto, finendo solo con l'appesantire la lettura. Non capisco inoltre perchè parli di "uomo pesce": non riesco a contestualizzarlo perchè tutta l'ambientazione non ha connotati soprannaturali o fantascientifici che possano giustificare questa caratterizzazione del protagonista, e quindi questa definizione mi appare un po' ingiustificata e calata lì in maniera decontestualizzata. Ultimo appunto: tra "Lascia stare Billy, cosi lo rompi!", disse allontanandolo dalla sfera" e "Avevano fatto pochi metri che sentirono chiamarsi alle spalle." ho trovato un salto temporale e logico un po' ostico da digerire, ho dovuto rileggere un paio di volte per convincermi che nel frattempo la sfera era davvero caduta.
Alla prossima!
Mi spiace dovermi allineare ai commenti precedenti, tuttavia è davvero lapalissiano che tu stia parlando di un pesce dentro un piccolo acquario (già dal concetto di "regno" del titolo in verità)! Meno riferimenti avrebbero reso maggior giustizia a tutto il racconto, anche perchè molte frasi sembrano davvero scritte al puro scopo di costruire un "indovinello" sul vero soggetto del racconto, quando in realtà hai già spiegato tutto, finendo solo con l'appesantire la lettura. Non capisco inoltre perchè parli di "uomo pesce": non riesco a contestualizzarlo perchè tutta l'ambientazione non ha connotati soprannaturali o fantascientifici che possano giustificare questa caratterizzazione del protagonista, e quindi questa definizione mi appare un po' ingiustificata e calata lì in maniera decontestualizzata. Ultimo appunto: tra "Lascia stare Billy, cosi lo rompi!", disse allontanandolo dalla sfera" e "Avevano fatto pochi metri che sentirono chiamarsi alle spalle." ho trovato un salto temporale e logico un po' ostico da digerire, ho dovuto rileggere un paio di volte per convincermi che nel frattempo la sfera era davvero caduta.
Alla prossima!
Re: I due regni
Ciao Gabriele,
ho letto il racconto e pensavo che si parlasse di uno strano pesce, non addirittura di un uomo pesce.
Il cambio di punto di vista è interessante e svela cosa era il mondo all'interno delle pareti.
Attenzione: secondo me si capiva troppo presto e doveva essere celato in qualche modo.
Mi sono chiesto come si poteva: forse si poteva gettare nell'immediatezza il lettore, cioè narrare direttamente il giorno in cui si è rotta la bolla, senza fare tutto il preambolo prima di come si sta all'interno del proprio regno. In questo modo dai degli appigli per capire che succede ma non troppi. Cosa ne pensi?
La questione delle "d" eufoniche mi pare sia stata già citata e secondo me merita seguirla anche perchéil testo ne guadagna in snellezza.
ciao
Fabio
ho letto il racconto e pensavo che si parlasse di uno strano pesce, non addirittura di un uomo pesce.
Il cambio di punto di vista è interessante e svela cosa era il mondo all'interno delle pareti.
Attenzione: secondo me si capiva troppo presto e doveva essere celato in qualche modo.
Mi sono chiesto come si poteva: forse si poteva gettare nell'immediatezza il lettore, cioè narrare direttamente il giorno in cui si è rotta la bolla, senza fare tutto il preambolo prima di come si sta all'interno del proprio regno. In questo modo dai degli appigli per capire che succede ma non troppi. Cosa ne pensi?
La questione delle "d" eufoniche mi pare sia stata già citata e secondo me merita seguirla anche perchéil testo ne guadagna in snellezza.
ciao
Fabio
Re: I due regni
Le 50 unità mi portano a un futuro o realtà altra e la presenza di un uomo pesce dentro una sfera d'acqua che gli permette notevole spazio di manovra mi fa pensare che il bambino e la madre siano una sorta di dei o roba simile. L'idea è carina, ma ripeto quanto già scritto da altri nel sottolineare come l'impostazione sia molto classica, senza picchi. In più, al suo interno rallenti e così facendo allontani il lettore, come nella spiegaziojne del grande occhio dell'"amico", davvero troppo lunga e repulsiva. Da rivedere, fisso il mio giudizio attuale su un pollice tendende verso il positivo perchè no, il racconto non è insufficiente, ma assolutamente migliorabile.
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