Di luce e di ombra
- KikaClemer
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Di luce e di ombra
Da bambini la vita ha il sapore di zucchero, la concezione del bene e del male si riduce a ciò che il genitore consente. Negl’iridi preziosi ed infantili, il futuro si tinge di tonalità tenui, finché il cuore regge la menzogna, finché il cuore protegge l’illusione di un mondo buono, finché il cuore.
Ed il mostro è quella cosa di cui avere paura, la macchia nera ed indistinta che non ha voce, che si nasconde sotto il letto, nell’armadio, dietro gli angoli di una strada sinistra, nel riso forte di uno sconosciuto cupo.
E tu, selvaggia bambina, dove hai nascosto la coda di cometa che fa sorridere gli occhi? Perché non hai paura?
Cammini a piedi scalzi, nella notte, cos’è che ti trascini? Uno scialle? Un’ombra?
Un mostro! Come stringono forte le tue dita attorno a quell’oscurità che prendi per mano, cara ragazza, tu cresci assieme a lei e donna porti sulle spalle il peso delle paure.
Lo avresti mai detto? Che da bambina, invece di scappare, avresti cercato l’ombra fino a diventarne parte.
Donna, riposa i piedi stanchi. L’alba è sempre là, se vuoi, vuoi?
Se posassi la mano sul tuo pallido viso, se ti dicessi che puoi salutarlo il buio, che non è vero che sei diventata quel che abbracci, piangeresti! Negheresti.
Quanto pesa il peso della pesantezza del cuore. Quanto impossibile ti risulta abbandonare anche il dolore.
“Fa male” ti dicon tutti, ma tu lo sai che quel dolore irradia vita in te. “Se fa male vuol dire che è vero” dici sempre.
Donna bambina, deponi le armi della rassegnazione, prima che ulteriori rughe disegnino nuove strade su di te.
Guardati, alla luce di un’alba che si farà bella per te, nei giorni ordinari di una vita in salita.
Guardati, prenditi per mano, senti la tua carne, l’avorio che ti colora, sei nata per abbracciare alberi e fiori, per amare con la potente delicatezza con cui è fatto il tuo cuore, per risorgere e meritare la vita della quale non ti senti degna.
E il sole ti bacerà perché tu sei.
Francesca Clemer
Ed il mostro è quella cosa di cui avere paura, la macchia nera ed indistinta che non ha voce, che si nasconde sotto il letto, nell’armadio, dietro gli angoli di una strada sinistra, nel riso forte di uno sconosciuto cupo.
E tu, selvaggia bambina, dove hai nascosto la coda di cometa che fa sorridere gli occhi? Perché non hai paura?
Cammini a piedi scalzi, nella notte, cos’è che ti trascini? Uno scialle? Un’ombra?
Un mostro! Come stringono forte le tue dita attorno a quell’oscurità che prendi per mano, cara ragazza, tu cresci assieme a lei e donna porti sulle spalle il peso delle paure.
Lo avresti mai detto? Che da bambina, invece di scappare, avresti cercato l’ombra fino a diventarne parte.
Donna, riposa i piedi stanchi. L’alba è sempre là, se vuoi, vuoi?
Se posassi la mano sul tuo pallido viso, se ti dicessi che puoi salutarlo il buio, che non è vero che sei diventata quel che abbracci, piangeresti! Negheresti.
Quanto pesa il peso della pesantezza del cuore. Quanto impossibile ti risulta abbandonare anche il dolore.
“Fa male” ti dicon tutti, ma tu lo sai che quel dolore irradia vita in te. “Se fa male vuol dire che è vero” dici sempre.
Donna bambina, deponi le armi della rassegnazione, prima che ulteriori rughe disegnino nuove strade su di te.
Guardati, alla luce di un’alba che si farà bella per te, nei giorni ordinari di una vita in salita.
Guardati, prenditi per mano, senti la tua carne, l’avorio che ti colora, sei nata per abbracciare alberi e fiori, per amare con la potente delicatezza con cui è fatto il tuo cuore, per risorgere e meritare la vita della quale non ti senti degna.
E il sole ti bacerà perché tu sei.
Francesca Clemer
Re: Di luce e di ombra
Ciao Francesca e benvenuta nell'Arena di Minuti Contati! Tempo e caratteri a posto, buona SCILLA BONFIGLIOLI EDITION! Ps: se ancora non ci sei, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di Minuti Contati ;)
- KikaClemer
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Re: Di luce e di ombra
Grazie mille, sei la prima persona che legge qualcosa di mio, esclusi amici e familiari. Spero sia stata una lettura interessante. Complimenti a chi ha scelto il tema e dunque,indirettamente, mi ha permesso di generare pensieri che certamente terrò con me. Un ottimo metodo per mettersi alla prova e, nel mio caso, scavarsi dentro a mani nude.
Re: Di luce e di ombra
E la prova non finisce qui perché poi arriva la fase del confronto e, ti assicuro, quella può essere ben più dura, ma altrettanto formativa (te lo dico per esperienza diretta perché prima di organizzare ho partecipato per anni).
Passerò a commentarti al termine del giro di commenti e classifiche, quindi tra dieci giorni :)
Passerò a commentarti al termine del giro di commenti e classifiche, quindi tra dieci giorni :)
Re: Di luce e di ombra
PS: fino ad allora, per qualunque dubbio, chiedi pure a me qui su pm o, ancora meglio per velocità di risposta, su facebook nel gruppo di MC o come Maurizio Bertino.
- KikaClemer
- Messaggi: 25
Re: Di luce e di ombra
Ti ringrazio per la gentilezza, la disponibilità, i tuoi ricordi da partecipante ed il ragguaglio su quel che seguirà. Tutto ha il potere di formarci e/o deformarci, basta avere il coraggio di scegliere la cosa giusta.
Una serena notte e a presto :)
Una serena notte e a presto :)
- Stefano Impellitteri
- Messaggi: 94
Re: Di luce e di ombra
Di luce e di ombra
Ciao Francesca, molto piacere.
Sono il primo a commentarti e mi trovo in grande difficoltà. Questo è per me la seconda arena e anche io ho ricevuto molte bastonate, quindi non prendertela.
La difficoltà maggiore nel darti il mio parere è che questo modo di scrivere e questo utilizzo di prosa è troppo lontano dal mio concetto di narrativa. Amo i flussi interiori ma solo se sono legati a scene concrete, ciò che hai scritto tu è troppo tendente alla poesia e non fa parte della narrativa che sento di poter valutare.
Non sento nemmeno tu abbia centrato il tema richiesto: l'idea dell'accarezzare un mostro porta all'esprimere un concetto di tolleranza, di empatia, accettazione o di attrattiva verso una mostruosità, che sia fisica o astratta; mi spiace ma non sento niente di tutto questo nel tuo pezzo.
Prendi con le pinze la mia valutazione perchè come ti ho detto, non è nelle mie corde.
Alla prossima.
Ciao Francesca, molto piacere.
Sono il primo a commentarti e mi trovo in grande difficoltà. Questo è per me la seconda arena e anche io ho ricevuto molte bastonate, quindi non prendertela.
La difficoltà maggiore nel darti il mio parere è che questo modo di scrivere e questo utilizzo di prosa è troppo lontano dal mio concetto di narrativa. Amo i flussi interiori ma solo se sono legati a scene concrete, ciò che hai scritto tu è troppo tendente alla poesia e non fa parte della narrativa che sento di poter valutare.
Non sento nemmeno tu abbia centrato il tema richiesto: l'idea dell'accarezzare un mostro porta all'esprimere un concetto di tolleranza, di empatia, accettazione o di attrattiva verso una mostruosità, che sia fisica o astratta; mi spiace ma non sento niente di tutto questo nel tuo pezzo.
Prendi con le pinze la mia valutazione perchè come ti ho detto, non è nelle mie corde.
Alla prossima.
- KikaClemer
- Messaggi: 25
Re: Di luce e di ombra
Buongiorno Stefano,
ti ringrazio per i modi con i quali ti approcci a me poiché sento la tua delicatezza ed il rispetto che tenti di inserire in una valutazione di uno scritto che, per ragioni da te esplicate, non percepisci o non fa risuonare le tue corde. Mi spiace tu non abbia colto ciò di cui le mie parole sono pregne: mi sto rivolgendo ad un’anima, una persona diventata ormai donna, che per motivi non specificati, in tenera età si trova a prendere per mano ciò da cui solitamente tendiamo a scappare.
Una bambina che conosce precocemente le bruttezze della vita e negli anni ne diventa quasi succube, tanto da pensare di non poterne fare a meno di questo mostro che assume forme che possono toccare l’incapacità di stimarsi, di perseguire obiettivi, di vedere e sentirsi bellezza in un mondo popolato da cose che le gravano fino a limitarle la vita stessa.
Mi rivolgo a tutte le persone che non si sentano abbastanza, che vivono il respiro come oppressione, che sentono non ci sarà mai nulla di buono per loro e che pensano ciò che rimanga loro è stringersi a questa oscurità che appanna gli occhi e le trascina giù. Se non è mostro questo! Il male invisibile: quello che nasce nella nostra testa e ci divora.
Quel che con le mie parole tento di fare è dar forza a chi si sente perduto, ricordare loro che non sono le paure con cui hanno sempre vissuto, che c’è sempre luce e che essa si scova ancor di più quando tutto attorno è buio.
Grazie mille per il tuo punto di vista, Stefano, farò certamente tesoro di quel che mi hai detto. Mi auguro, tramite questo mio commento, di essere quantomeno riuscita a farti percepire ciò che regge il pensiero che ho deciso di esporre a voi tutti e quanto io sia stata contenta di questo tema poiché, crescendo a pane e mostri, è ciò di cui riesco a parlare di più.
ti ringrazio per i modi con i quali ti approcci a me poiché sento la tua delicatezza ed il rispetto che tenti di inserire in una valutazione di uno scritto che, per ragioni da te esplicate, non percepisci o non fa risuonare le tue corde. Mi spiace tu non abbia colto ciò di cui le mie parole sono pregne: mi sto rivolgendo ad un’anima, una persona diventata ormai donna, che per motivi non specificati, in tenera età si trova a prendere per mano ciò da cui solitamente tendiamo a scappare.
Una bambina che conosce precocemente le bruttezze della vita e negli anni ne diventa quasi succube, tanto da pensare di non poterne fare a meno di questo mostro che assume forme che possono toccare l’incapacità di stimarsi, di perseguire obiettivi, di vedere e sentirsi bellezza in un mondo popolato da cose che le gravano fino a limitarle la vita stessa.
Mi rivolgo a tutte le persone che non si sentano abbastanza, che vivono il respiro come oppressione, che sentono non ci sarà mai nulla di buono per loro e che pensano ciò che rimanga loro è stringersi a questa oscurità che appanna gli occhi e le trascina giù. Se non è mostro questo! Il male invisibile: quello che nasce nella nostra testa e ci divora.
Quel che con le mie parole tento di fare è dar forza a chi si sente perduto, ricordare loro che non sono le paure con cui hanno sempre vissuto, che c’è sempre luce e che essa si scova ancor di più quando tutto attorno è buio.
Grazie mille per il tuo punto di vista, Stefano, farò certamente tesoro di quel che mi hai detto. Mi auguro, tramite questo mio commento, di essere quantomeno riuscita a farti percepire ciò che regge il pensiero che ho deciso di esporre a voi tutti e quanto io sia stata contenta di questo tema poiché, crescendo a pane e mostri, è ciò di cui riesco a parlare di più.
Re: Di luce e di ombra
Ciao Francesca, quello che hai scritto mi ha molto colpito e l’impressione che ne ho ricavato esula dalla valutazione in sé della tua opera all’interno di questo contest. Freud diceva che “l’adulto convive con il bambino che è stato” e credo che sia proprio così, e che questa eredità sostanzialmente genetica possa rappresentare una trappola quando si è grandi. È inevitabile che chi poco è stato amato da bambino, poco potrà amare da adulto se non comprende che l’amore che non ha ricevuto all’inizio non è dipeso da lui ma dall’incapacità di chi quell’amore doveva insegnargli. In questo senso ho apprezzato molto la piega che prende sul finale la tua riflessione: la battaglia contro i mostri dell’infanzia si può vincere, e da quel momento non saranno i nostri problemi a sparire, ma lo farà l’identificazione autolesionista che in loro noi facevamo di noi stessi. In altre parole, un rinnovamento interiore è sempre possibile, a qualsiasi età. Lo trovo un messaggio molto rassicurante.
Purtroppo credo che, per tecnica e mezzi espressivi usati, la tua sia più una lirica che un’opera in prosa. Dico “purtroppo” perché ci troviamo in un contest di racconti nel quale abbiamo deciso di metterci in gioco. E la dissonanza di "Di luce e di ombra" a questo parametro non si può sottacere in un ambito di valutazione complessiva del testo.
Ti invito tuttavia a insistere con la tua voce, che è potente ed evocativa come deve esserlo quella di chi ha l’ambizione di scrivere qualcosa che sia universale e non solo auto-riferito. Qualunque sia la forma espressiva che sentirai più tua nel futuro (prosa, poesia o quant'altro), ti auguro che possa servire come vaso di Pandora per chiunque voglia smascherare i propri mostri e scoprire, magari, che in fondo non sono poi così antipatici.
Purtroppo credo che, per tecnica e mezzi espressivi usati, la tua sia più una lirica che un’opera in prosa. Dico “purtroppo” perché ci troviamo in un contest di racconti nel quale abbiamo deciso di metterci in gioco. E la dissonanza di "Di luce e di ombra" a questo parametro non si può sottacere in un ambito di valutazione complessiva del testo.
Ti invito tuttavia a insistere con la tua voce, che è potente ed evocativa come deve esserlo quella di chi ha l’ambizione di scrivere qualcosa che sia universale e non solo auto-riferito. Qualunque sia la forma espressiva che sentirai più tua nel futuro (prosa, poesia o quant'altro), ti auguro che possa servire come vaso di Pandora per chiunque voglia smascherare i propri mostri e scoprire, magari, che in fondo non sono poi così antipatici.
- KikaClemer
- Messaggi: 25
Re: Di luce e di ombra
Andrea76 ha scritto:Ciao Francesca, quello che hai scritto mi ha molto colpito e l’impressione che ne ho ricavato esula dalla valutazione in sé della tua opera all’interno di questo contest. Freud diceva che “l’adulto convive con il bambino che è stato” e credo che sia proprio così, e che questa eredità sostanzialmente genetica possa rappresentare una trappola quando si è grandi. È inevitabile che chi poco è stato amato da bambino, poco potrà amare da adulto se non comprende che l’amore che non ha ricevuto all’inizio non è dipeso da lui ma dall’incapacità di chi quell’amore doveva insegnargli. In questo senso ho apprezzato molto la piega che prende sul finale la tua riflessione: la battaglia contro i mostri dell’infanzia si può vincere, e da quel momento non saranno i nostri problemi a sparire, ma lo farà l’identificazione autolesionista che in loro noi facevamo di noi stessi. In altre parole, un rinnovamento interiore è sempre possibile, a qualsiasi età. Lo trovo un messaggio molto rassicurante.
Purtroppo credo che, per tecnica e mezzi espressivi usati, la tua sia più una lirica che un’opera in prosa. Dico “purtroppo” perché ci troviamo in un contest di racconti nel quale abbiamo deciso di metterci in gioco. E la dissonanza di "Di luce e di ombra" a questo parametro non si può sottacere in un ambito di valutazione complessiva del testo.
Ti invito tuttavia a insistere con la tua voce, che è potente ed evocativa come deve esserlo quella di chi ha l’ambizione di scrivere qualcosa che sia universale e non solo auto-riferito. Qualunque sia la forma espressiva che sentirai più tua nel futuro (prosa, poesia o quant'altro), ti auguro che possa servire come vaso di Pandora per chiunque voglia smascherare i propri mostri e scoprire, magari, che in fondo non sono poi così antipatici.
Carissimo Andrea,
non sai quanto piacere mi facciano le tue parole e quanta commozione trascini il tuo augurio pulito e genuino. Grazie!
Essere compresa mediante scrittura è per me un traguardo.
Come te, mi rendo conto che il mio modo di comunicare è ben lontano dalla prosa, modo al quale non ho minimamente pensato quando ho deciso di inviare in questo sito quanto da me scritto.
Non sono a conoscenza di cosa richiedesse nello specifico questo contest, ma il tema trattato mi ha rapita.
Non ho potuto fare a meno di essere accondiscendente verso la mia mano destra, bramosa di scrivere e scrivere.
Grazie ancora!
- GiulianoCannoletta
- Messaggi: 536
Re: Di luce e di ombra
Ciao Francesca, piacere di averti letto. Comincio subito con quello che vedo come il maggior punto debole del tuo scritto e cioè, come è stato già detto, che non è propriamente un racconto, e questo lo penalizza molto in un giudizio complessivo. I punti di forza sono numerosi, dalla profondità della tua interpretazione del tema, al tuo stile, senza dubbio suggestivo. Ho provato a giocare, immaginandomi il tuo testo all'interno della scena di un racconto, ad esempio in un dialogo fra due personaggi, o a partire da un avvenimento raccontato che scatena un flusso di ricordi nella protagonista. Queste come idee per realizzare testi più attinenti al format di questo forum, senza dover rinunciare al tuo stile poetico.
Bravissima, spero di rileggerti presto!
Bravissima, spero di rileggerti presto!
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar
Julio Cortázar
-
- Messaggi: 125
Re: Di luce e di ombra
Ciao Francesca e benvenuta su Minuti Contati.
Te lo ripeteranno in tanti: questo è un contest di racconti e non di prosa letteraria. Hai raccolto delle belle suggestioni, riutilizzabili in chiave futura in qualche scena, ma lo scopo è creare una vicenda, che abbia una storia, un conflitto, un’evoluzione. Tutte cose che nel tuo scritto mancano. T’invito a studiare un po’ gli altri racconti e a trovare in rete materiale al riguardo. La strada è dura e le critiche fanno male, abbassano l'autostima e fanno sentire idioti e ignoranti, dopo anni di studi e centinaia di bei libri letti, ma alla lunga aiutano. Tra l'altro nessuno ne è esente, prova a vedere quanto vengono demoliti i primi classificati, nell'edizione in cui ottengono bei piazzamenti.
Considera la critica come circostanziata al genere qui proposto, come elzeviro saresti andata benissimo.
“Pesa il peso della pesantezza” questa allitterazione è un po’ stonata.
Alla prossima!
Te lo ripeteranno in tanti: questo è un contest di racconti e non di prosa letteraria. Hai raccolto delle belle suggestioni, riutilizzabili in chiave futura in qualche scena, ma lo scopo è creare una vicenda, che abbia una storia, un conflitto, un’evoluzione. Tutte cose che nel tuo scritto mancano. T’invito a studiare un po’ gli altri racconti e a trovare in rete materiale al riguardo. La strada è dura e le critiche fanno male, abbassano l'autostima e fanno sentire idioti e ignoranti, dopo anni di studi e centinaia di bei libri letti, ma alla lunga aiutano. Tra l'altro nessuno ne è esente, prova a vedere quanto vengono demoliti i primi classificati, nell'edizione in cui ottengono bei piazzamenti.
Considera la critica come circostanziata al genere qui proposto, come elzeviro saresti andata benissimo.
“Pesa il peso della pesantezza” questa allitterazione è un po’ stonata.
Alla prossima!
- KikaClemer
- Messaggi: 25
Re: Di luce e di ombra
GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Francesca, piacere di averti letto. Comincio subito con quello che vedo come il maggior punto debole del tuo scritto e cioè, come è stato già detto, che non è propriamente un racconto, e questo lo penalizza molto in un giudizio complessivo. I punti di forza sono numerosi, dalla profondità della tua interpretazione del tema, al tuo stile, senza dubbio suggestivo. Ho provato a giocare, immaginandomi il tuo testo all'interno della scena di un racconto, ad esempio in un dialogo fra due personaggi, o a partire da un avvenimento raccontato che scatena un flusso di ricordi nella protagonista. Queste come idee per realizzare testi più attinenti al format di questo forum, senza dover rinunciare al tuo stile poetico.
Bravissima, spero di rileggerti presto!
Ciao Giuliano,
grazie mille per le tue parole e per aver giocato di immaginazione attraverso quanto ho scritto.
Apprezzo quel che tu elenchi come punti di forza e cercherò di incanalarli in una giusta direzione.
Grazie ancora!
- KikaClemer
- Messaggi: 25
Re: Di luce e di ombra
Charlesdexter ha scritto:Ciao Francesca e benvenuta su Minuti Contati.
Te lo ripeteranno in tanti: questo è un contest di racconti e non di prosa letteraria. Hai raccolto delle belle suggestioni, riutilizzabili in chiave futura in qualche scena, ma lo scopo è creare una vicenda, che abbia una storia, un conflitto, un’evoluzione. Tutte cose che nel tuo scritto mancano. T’invito a studiare un po’ gli altri racconti e a trovare in rete materiale al riguardo. La strada è dura e le critiche fanno male, abbassano l'autostima e fanno sentire idioti e ignoranti, dopo anni di studi e centinaia di bei libri letti, ma alla lunga aiutano. Tra l'altro nessuno ne è esente, prova a vedere quanto vengono demoliti i primi classificati, nell'edizione in cui ottengono bei piazzamenti.
Considera la critica come circostanziata al genere qui proposto, come elzeviro saresti andata benissimo.
“Pesa il peso della pesantezza” questa allitterazione è un po’ stonata.
Alla prossima!
Buongiorno,
ti ringrazio per avermi esposto il tuo pensiero.
Pensavo di venir penalizzata dalla critica, ma mi rendo conto di prenderla nel giusto modo poiché non muta il mio entusiasmo, almeno sino ad ora.
Per quanto io stessa mi sia, in un secondo momento, resa conto di aver probabilmente sbagliato contest, mi trovo in disaccordo su alcune cose da te esposte: il mio scritto non manca di storia poiché velatamente ne disegna i contorni, non manca di conflitto considerando che è proprio il conflitto interiore che ho voluto porre al centro dell’attenzione e non manca neppure di evoluzione considerando che nella parte finale si cerca di accompagnare il personaggio ad aprire quella porta che conduce all’accettazione di ciò che è stato per poi poter proseguire senza macigni addosso.
Non c’è dialogo, non c’è racconto così come lo intendiamo quando si parla di prosa, ma ci sono due personaggi, una donna ed una voce narrante, probabilmente legata alla prima, che dal profondo le parla.
Ti ringrazio per avermi comunicato la stonatura che leggi nella mia allitterazione, in realtà è fortemente voluta poiché attribuisce alla domanda retorica la giusta oppressione che cercavo.
Avevo già letto alcuni scritti di altri partecipanti, compresi gli utenti esterni al gruppo a me assegnato, e sono ben contenta di averlo fatto perché si impara sempre qualcosa.
Grazie ancora!
- Giorgia D'Aversa
- Messaggi: 134
Re: Di luce e di ombra
Ciao Francesca, benvenuta nell'Arena!
Purtroppo anche io mi trovo in difficoltà nel valutare il tuo brano, poiché non è esattamente un racconto. Sinceramente non mi trovo a disdegnare del tutto, in generale, una prosa più "poetica": tuttavia non apprezzo la scrittura fine a se stessa, che diventa un po' un esercizio di stile. Ecco, mi è arrivato poco di quello che volevi trasmettere.
Per quel che mi riguarda, il concetto alla base del testo avrebbe funzionato molto meglio se formulato in versi, e lo dice una persona che legge e ama la poesia.
Anche io ho da ridire in particolare sulla frase "Quanto pesa il peso della pesantezza del cuore": anche se hai voluto calcare sulla pesantezza, utilizzi lo stesso termine in tre modi diversi e diventa solo una tautologia.
Buona sfida!
Purtroppo anche io mi trovo in difficoltà nel valutare il tuo brano, poiché non è esattamente un racconto. Sinceramente non mi trovo a disdegnare del tutto, in generale, una prosa più "poetica": tuttavia non apprezzo la scrittura fine a se stessa, che diventa un po' un esercizio di stile. Ecco, mi è arrivato poco di quello che volevi trasmettere.
Per quel che mi riguarda, il concetto alla base del testo avrebbe funzionato molto meglio se formulato in versi, e lo dice una persona che legge e ama la poesia.
Anche io ho da ridire in particolare sulla frase "Quanto pesa il peso della pesantezza del cuore": anche se hai voluto calcare sulla pesantezza, utilizzi lo stesso termine in tre modi diversi e diventa solo una tautologia.
Buona sfida!
- KikaClemer
- Messaggi: 25
Re: Di luce e di ombra
Giorgia D'Aversa ha scritto:Ciao Francesca, benvenuta nell'Arena!
Purtroppo anche io mi trovo in difficoltà nel valutare il tuo brano, poiché non è esattamente un racconto. Sinceramente non mi trovo a disdegnare del tutto, in generale, una prosa più "poetica": tuttavia non apprezzo la scrittura fine a se stessa, che diventa un po' un esercizio di stile. Ecco, mi è arrivato poco di quello che volevi trasmettere.
Per quel che mi riguarda, il concetto alla base del testo avrebbe funzionato molto meglio se formulato in versi, e lo dice una persona che legge e ama la poesia.
Anche io ho da ridire in particolare sulla frase "Quanto pesa il peso della pesantezza del cuore": anche se hai voluto calcare sulla pesantezza, utilizzi lo stesso termine in tre modi diversi e diventa solo una tautologia.
Buona sfida!
Grazie Giorgia, non voglio dilungarmi perché finirei nel ripetitivo, avendo già trattato alcuni temi.
Mi spiace a te non sia arrivato il mio scritto o che lo stesso termine, utilizzato tre volte di fila e con mansione grammaticale differente, non abbia fatto breccia nel tuo cuore, ma il bello della soggettività è proprio questo: vedere meraviglie o meno laddove altri neppure si fermano ad osservare.
Non è un racconto e neppure una poesia, non so se vi sia uno stile esistente che lo possa contemplare, ma è mio e la cosa fondamentale è potermici ritrovare.
Buona sfida anche a te :)
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Di luce e di ombra
Francesca ciao, benvenuta a Minuti Contati.
Un testo molto denso. Colgo un invito alla bambina che diventerà donna a non gravarsi di pesi che non le appartengono. Che questa è l’unica occasione di spezzare un circolo vizioso entro il quale rischia di rimanere intrappolata. Se l’ho interpretato correttamente, il concetto è molto profondo e molto bello da sviluppare.
Quello che suggerisco di fare è imbrigliare il messaggio nela forma di un racconto. Il racconto diventa il vettore con il quale il lettore familiarizza grazie ai personaggi, ai conflitti e alla storia; tramite il racconto decodifica per analogia rispetto al proprio vissuto, rielabora e interiorizza il tuo messaggio.
Mi sembra di capire che è il tuo primo testo letto dal mondo, per me è stato un piacere. Suggerisco una lettura degli altri testi in gara per capire come portare avanti l’esperienza. Benvenuta.
andrea
p.s. un primo suggerimento operativo: lìberati delle D eufoniche. Cerca sul web come gestirle (“Ed il mostro = E il mostro”).
Un testo molto denso. Colgo un invito alla bambina che diventerà donna a non gravarsi di pesi che non le appartengono. Che questa è l’unica occasione di spezzare un circolo vizioso entro il quale rischia di rimanere intrappolata. Se l’ho interpretato correttamente, il concetto è molto profondo e molto bello da sviluppare.
Quello che suggerisco di fare è imbrigliare il messaggio nela forma di un racconto. Il racconto diventa il vettore con il quale il lettore familiarizza grazie ai personaggi, ai conflitti e alla storia; tramite il racconto decodifica per analogia rispetto al proprio vissuto, rielabora e interiorizza il tuo messaggio.
Mi sembra di capire che è il tuo primo testo letto dal mondo, per me è stato un piacere. Suggerisco una lettura degli altri testi in gara per capire come portare avanti l’esperienza. Benvenuta.
andrea
p.s. un primo suggerimento operativo: lìberati delle D eufoniche. Cerca sul web come gestirle (“Ed il mostro = E il mostro”).
- KikaClemer
- Messaggi: 25
Re: Di luce e di ombra
Buongiorno Andrea,
ho trovato molto interessanti i tuoi appunti su quanto letto. Convengo con te sulla difficoltà di entrare in empatia quando non si ha davanti un racconto classi con personaggi, vicende e caratteristiche meglio descritte.
Probabilmente la mia stesura coglie favori da nicchie che, condividendo vissuti similari, non necessitano di troppe parole, ma esporre al mondo qualcosa di proprio vuol dire anche dare i mezzi a tutti per potersi addentrare in ciò che scelgo di rendere pubblico.
Ho avuto modo di leggere i racconti di altri utenti, ma preciso nuovamente, in questo contest, che non pensavo fosse consentita una sola forma di stesura. Se fossi realmente stata “fuori posto”, mi sarebbe piaciuto che chi di dovere avesse interrotto la partecipazione onde evitare di partire svantaggiata.
Le regole dell’eufonia hanno subito mutazioni nel corso dei decenni e probabilmente il mio uso non è ben accetto per i giorni odierni, dovrò sforzarmi ad omettere la D che come vedi non mi abbandona facilmente, ma grazie davvero tanto poiché sei il primo che me lo fa notare!
Buon contest!
ho trovato molto interessanti i tuoi appunti su quanto letto. Convengo con te sulla difficoltà di entrare in empatia quando non si ha davanti un racconto classi con personaggi, vicende e caratteristiche meglio descritte.
Probabilmente la mia stesura coglie favori da nicchie che, condividendo vissuti similari, non necessitano di troppe parole, ma esporre al mondo qualcosa di proprio vuol dire anche dare i mezzi a tutti per potersi addentrare in ciò che scelgo di rendere pubblico.
Ho avuto modo di leggere i racconti di altri utenti, ma preciso nuovamente, in questo contest, che non pensavo fosse consentita una sola forma di stesura. Se fossi realmente stata “fuori posto”, mi sarebbe piaciuto che chi di dovere avesse interrotto la partecipazione onde evitare di partire svantaggiata.
Le regole dell’eufonia hanno subito mutazioni nel corso dei decenni e probabilmente il mio uso non è ben accetto per i giorni odierni, dovrò sforzarmi ad omettere la D che come vedi non mi abbandona facilmente, ma grazie davvero tanto poiché sei il primo che me lo fa notare!
Buon contest!
- Stefano.Moretto
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- Contatta:
Re: Di luce e di ombra
Ciao Francesca,
come ti hanno già detto la tua opera, per quanto apprezzabile ed evocativa, non è un racconto (nel senso che non vi è presente all'interno un inizio-svolgimento-fine), ma è più vicino a essere una poesia. Questo in un concorso di racconti, chiaramente, ti penalizza molto, nonostante il tuo sia uno stile bello e molto ricco. Cerco di esserti utile per il futuro: cerca quando scrivi di pensare a una storia che abbia un personaggio portatore del punto di vista (non necessariamente in prima persona) che viva una vicenda. Progetta una storia che sia capace di trasmettere le stesse cose che hai provato a trasmetterci con questo brano attraverso le sensazioni e le emozioni del personaggio protagonista. Gli elementi principali in un racconto sono i personaggi, la storia e il conflitto, ovvero qualcosa che costringe il protagonista a impegnarsi per ottenere qualcos'altro. Con questi tre elementi ben chiari e definiti anche questa breve prosa sarebbe potuta essere un racconto in piena regola; ad esempio potrebbe essere trasformato in un dialogo tra la bambina e la donna in cui le due espongono i propri punti di vista.
Mi piace molto comunque il modo in cui cerchi di trascinare il lettore nel tuo mondo, mi piacerebbe leggere in futuro qualcosa di altrettanto trasportato in una forma di storia e meno "concettuale".
come ti hanno già detto la tua opera, per quanto apprezzabile ed evocativa, non è un racconto (nel senso che non vi è presente all'interno un inizio-svolgimento-fine), ma è più vicino a essere una poesia. Questo in un concorso di racconti, chiaramente, ti penalizza molto, nonostante il tuo sia uno stile bello e molto ricco. Cerco di esserti utile per il futuro: cerca quando scrivi di pensare a una storia che abbia un personaggio portatore del punto di vista (non necessariamente in prima persona) che viva una vicenda. Progetta una storia che sia capace di trasmettere le stesse cose che hai provato a trasmetterci con questo brano attraverso le sensazioni e le emozioni del personaggio protagonista. Gli elementi principali in un racconto sono i personaggi, la storia e il conflitto, ovvero qualcosa che costringe il protagonista a impegnarsi per ottenere qualcos'altro. Con questi tre elementi ben chiari e definiti anche questa breve prosa sarebbe potuta essere un racconto in piena regola; ad esempio potrebbe essere trasformato in un dialogo tra la bambina e la donna in cui le due espongono i propri punti di vista.
Mi piace molto comunque il modo in cui cerchi di trascinare il lettore nel tuo mondo, mi piacerebbe leggere in futuro qualcosa di altrettanto trasportato in una forma di storia e meno "concettuale".
- KikaClemer
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Re: Di luce e di ombra
Ciao Stefano,
grazie per aver condiviso con me il tuo punto di vista. So su cosa si basa un racconto o come esso debba essere strutturato, ma come avevo precedentemente scritto a qualcuno, non mi ero accorta fosse unicamente un contest di racconti.
Per quanto il mio voglia essere da molti penalizzato, sono contenta di ciò che ho partorito.
Ti ringrazio per i consigli!
grazie per aver condiviso con me il tuo punto di vista. So su cosa si basa un racconto o come esso debba essere strutturato, ma come avevo precedentemente scritto a qualcuno, non mi ero accorta fosse unicamente un contest di racconti.
Per quanto il mio voglia essere da molti penalizzato, sono contenta di ciò che ho partorito.
Ti ringrazio per i consigli!
- marco.roncaccia
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Re: Di luce e di ombra
Ciao Francesca,
ho difficoltà a valutare questo tuo scritto per alcuni motivi:
- dal mio punto di vista non è un racconto, forse un testo poetico? Tu puoi spiegarci meglio quali erano i tuoi intenti.
- utilizza un linguaggio tipico della poesia e non mi sento competente a valutarlo.
Insomma, per me è un oggetto misterioso non classificabile in un contest come questo, solo per questo motivo finirà in fondo alla classifica, quindi e non per un giudizio di merito sulla tua scrittura.
Spero di leggere presto qualcosa di tuo maggiormente in sintonia con il contest di MC.
ho difficoltà a valutare questo tuo scritto per alcuni motivi:
- dal mio punto di vista non è un racconto, forse un testo poetico? Tu puoi spiegarci meglio quali erano i tuoi intenti.
- utilizza un linguaggio tipico della poesia e non mi sento competente a valutarlo.
Insomma, per me è un oggetto misterioso non classificabile in un contest come questo, solo per questo motivo finirà in fondo alla classifica, quindi e non per un giudizio di merito sulla tua scrittura.
Spero di leggere presto qualcosa di tuo maggiormente in sintonia con il contest di MC.
Re: Di luce e di ombra
Ciao Francesca, è un piacere aver letto il tuo testo, soprattutto se è la prima volta che trovi il coraggio di "presentarti" alla mercé del giudizio altrui. Non è facile, ma è il primo passo verso un percorso meraviglioso e al contempo impervio e ricco di ostacoli.
Premesso ciò, anch'io come altri non mi sento di avere la competenza necessaria per poter giudicare il tuo testo, ma per quel che vale ti posso dire che mi è piaciuto, è riuscito a trasmettermi sensazioni forti e questo è importante.
Il problema è che non è un racconto, ma un flusso di coscienza che hai impostato con una prosa che non ha nulla a che fare col tipo di narrativa che si scrive qui dentro. Molti altri ti hanno già dato suggerimenti utili e assai competenti, molto più di quanto io possa fare, ma rinnovo il loro invito a studiare un po i racconti che nascono all'interno di questo contest e decidere di conseguenza se tentare o meno questo tipo di strada il mese prossimo. È stato un gran piacere a prescindere leggerti. Spero alla prossima!
Premesso ciò, anch'io come altri non mi sento di avere la competenza necessaria per poter giudicare il tuo testo, ma per quel che vale ti posso dire che mi è piaciuto, è riuscito a trasmettermi sensazioni forti e questo è importante.
Il problema è che non è un racconto, ma un flusso di coscienza che hai impostato con una prosa che non ha nulla a che fare col tipo di narrativa che si scrive qui dentro. Molti altri ti hanno già dato suggerimenti utili e assai competenti, molto più di quanto io possa fare, ma rinnovo il loro invito a studiare un po i racconti che nascono all'interno di questo contest e decidere di conseguenza se tentare o meno questo tipo di strada il mese prossimo. È stato un gran piacere a prescindere leggerti. Spero alla prossima!
- KikaClemer
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Re: Di luce e di ombra
marco.roncaccia ha scritto:Ciao Francesca,
ho difficoltà a valutare questo tuo scritto per alcuni motivi:
- dal mio punto di vista non è un racconto, forse un testo poetico? Tu puoi spiegarci meglio quali erano i tuoi intenti.
- utilizza un linguaggio tipico della poesia e non mi sento competente a valutarlo.
Insomma, per me è un oggetto misterioso non classificabile in un contest come questo, solo per questo motivo finirà in fondo alla classifica, quindi e non per un giudizio di merito sulla tua scrittura.
Spero di leggere presto qualcosa di tuo maggiormente in sintonia con il contest di MC.
Grazie ugualmente.
Ho già esposto in varie risposte a commenti quale fosse l’intento. Peccato abbia errato la forma per potermi presentare a questo contest.
- KikaClemer
- Messaggi: 25
Re: Di luce e di ombra
Puch89 ha scritto:Ciao Francesca, è un piacere aver letto il tuo testo, soprattutto se è la prima volta che trovi il coraggio di "presentarti" alla mercé del giudizio altrui. Non è facile, ma è il primo passo verso un percorso meraviglioso e al contempo impervio e ricco di ostacoli.
Premesso ciò, anch'io come altri non mi sento di avere la competenza necessaria per poter giudicare il tuo testo, ma per quel che vale ti posso dire che mi è piaciuto, è riuscito a trasmettermi sensazioni forti e questo è importante.
Il problema è che non è un racconto, ma un flusso di coscienza che hai impostato con una prosa che non ha nulla a che fare col tipo di narrativa che si scrive qui dentro. Molti altri ti hanno già dato suggerimenti utili e assai competenti, molto più di quanto io possa fare, ma rinnovo il loro invito a studiare un po i racconti che nascono all'interno di questo contest e decidere di conseguenza se tentare o meno questo tipo di strada il mese prossimo. È stato un gran piacere a prescindere leggerti. Spero alla prossima!
Confermo sia la prima volta in cui espongo un mio scritto o entro a far parte di un qualunque contest.
Ti ringrazio per le tue parole e la tua pacatezza con la quale ti esponi.
Avrei preferito non venire ammessa al contest se ciò che scrivo è così lontano da quel che viene richiesto, ma ugualmente mi fa piacere aver ricevuto consigli e spunti di riflessione.
Mi fa davvero molto piacere ti possa essere piaciuto quello che hai letto.
Grazie mille.
Re: Di luce e di ombra
Non sono contrario a forme alternative del raccontare e sono contro il delimitare in modo netto ciò che può essere o meno definito racconto, per me esistono infinite tonalità del racconto ed è il come raccontiamo che definisce la nostra opera. In questo caso ritengo che il testo sia in nuce e lo dimostra la spiegazione che hai dato in una delle tue prime risposte: più lunga del testo stesso. Semplicemente, comprimi troppo, lavori per assenza e la storia di questa ragazza ti rimane, letteralmente, nella penna. Il resto è fatto di ottime annotazioni e di uno stile delicato e riflessivo, anche un po' sognante, ma il tutto va rielaborato in un'opera che permetta al lettore di non chiederti spiegazioni. Occhio che non sto dicendo che devi spiegargli tutto, ma piuttosto che devi fornirgli degli elementi che lo portino dentro al tuo contesto e che gli diano la possibilità, a fine letture, di fornire lui stesso le risposte di cui abbisogna. Per il contest, la mia valutazione è un pollice ni al pelo, ma questo lo vedo come un primo passo molto barcollante cui, per forza di cose, ne seguiranno tanti altri incerti prima di trovare una deambulazione corretta. Finche lo vorrai, noi siamo qui per aiutarti e farci aiutare (ho letto i tuoi commenti agli altri racconti e sei molto brava).
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