Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 settembre 2021 con un tema di Francesca Bertuzzi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 settembre 2021, 2:06

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BENVENUTI ALLA FRANCESCA BERTUZZI EDITION, LA PRIMA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 157° ALL TIME!

Questo è il gruppo IL CARNEFICE della FRANCESCA BERTUZZI EDITION con FRANCESCA BERTUZZI come guest star.

Gli autori del gruppo IL CARNEFICE dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo LA PAURA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo FAMMI MALE.


Questo è un gruppo da DIECI racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da FRANCESCA BERTUZZI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Essendo la prima edizione d'Era, per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK OTTAVA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo in un paio di occasioni per non fare capitare due racconti con malus nello stesso gruppo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo IL CARNEFICE:

Felicità, di Viviana Tenga, ore 23.56, 2971 caratteri
L’impermeabile di papà, di Agostino Langellotti, ore 01.05, 2937 caratteri MALUS 5 PUNTI
Domino, di Giacomo Puca, ore 22.38, 2982 caratteri
Domenica prossima, di Debora Dolci, ore 00.04, 2981 caratteri
Occhi aperti, di Stefano Floccari, ore 23.51, 2989 caratteri
Il primo gioco, di Morena Bergamaschi, ore 22.44, 2665 caratteri
Io l’ho fatta, di Giovanni Attanasio, ore 23.10, 2903 caratteri
Myotis, di Alvin Miller, ore 00.17, 2994 caratteri
La porta sbagliata, di Filippo Rubulotta, ore 00.08, 2960 caratteri
Nessuno scampo, di Enzo Gentile, ore 00.01, 2939 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 SETTEMBRE per commentare i racconti del gruppo LA PAURA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 1 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo LA PAURA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo LA PAURA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA FRANCESCA BERTUZZI EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 23 settembre 2021, 18:58

Buona sera, ecco i miei commenti e relativa classifica:

FELICITA’ di Viviana Tenga Tema centrato. E con una costruzione narrativa molto complessa compressa in pochissimi caratteri e gestita con grande maestria. Giulia e Laura crescono sotto gli occhi del Lettore Curioso. La timida Giulia, pur di sposare l’amato Guido, ne sopporta i peccatucci con l’Altra, malgrado Laura la esorti a cercare di meglio. Anni dopo, Giulia rincontra l’amica Laura, ma insieme ai propri pestiferi figli, il tutto per dare a Guido lo svago dello stadio e nella conversazione con Laura, si inferisce che ci sono anche altri svaghi meno innocenti. L’atmosfera festosa del Natale a casa di Giulia, tuttavia, si rompe sotto lo sguardo attonito di Laura (dalla vita dura, due matrimoni falliti e un figlio indifferente) : è il momento del crollo. Giulia non ne può più dell’egoismo del marito (le ordina di passare l’aspirapolvere dopo che lui se ne sarà andato a giocare a carte a casa dell’amico).

L’IMPERMEABILE DI PAPA’ di Agostino Langellotti Tema centrato. Crollo di Borsa, crollo di una famiglia e questo attraverso gli occhi del piccolo Thomas. Il punto di forza è la gestione del punto di vista di lui. Notevole l’immagine del piccolo che si specchia nella cintura del padre, così imponente. E anche tutta l’ammirazione che ha per lui, fino all’ultimo, quando resiste alla madre, decisa a portarlo dai genitori, ma senza più papà. E nella scena finale, Thomas lo vede piccolo. C’ è qualche punto debole, qualcosa da rivedere, ma di certo è solo dovuto alla stanchezza.

Attenzione, ecco le frasi corrette:
− Com’è andata al lavoro, papà?
− Sì, Sì, tutto a posto: sono solo un po’ stanco
…mentre lui è ancora così piccolo
Cosa vuol dire che la Borsa è crollata?

DOMINO di Giacomo Puca Tema centrato. Le parti notevoli sono: la resa dell’atmosfera marina, con le falesie, l’estate, il primo amore del protagonista. E da subito, l’arrivo del milanese, ricco, vecchio, brusco, con la mania delle arrampicate sulle falesie e sieropositivo. La scena della caduta del vecchio e l’azione di soccorso del protagonista sono rese mirabilmente. Il Nostro fa quel che può, ma si ritrova inzuppato di sangue del vecchio, guardato a vista dalla fidanzata di lui in attesa dei soccorsi. Il finale è degno di Bierce: e la ricompensa sperata? Nessuna: semmai, la sieropositività presa dal vecchio.

C’è qualcosa da sistemare, ma è dovuto alla stanchezza.
Ecco le parti corrette
All’inizio, l’uomo… (scritto all’inverso sembra che l’uomo stia iniziando non si sa che)
la mia tipa di allora.
Sta male in una narrazione al presente. Per tenere il: “di allora” devi scrivere al passato. Oppure, se è al presente, scrivere qualcosa del tipo: la mia futura ex.
ci supera limitandosi a un: «Salve»

DOMENICA PROSSIMA di Debora Dolci Tema centrato. Damiano rischia di non poter dichiarare il suo amore a Elena: a momenti la perde, come è successo con la cornice del loro ultimo incontro, vale a dire Norcia e San Benedetto non ci sono più. Provvidenziale la scelta di Elena di essere rimasta alla Valenerina per scrivere la tesi a casa della zia nella tranquillità dei monti, questo, malgrado la strada interrotta. La timidezza di Damiano nel dichiararsi intenerisce. Belle le descrizioni della bottega del monastero, con il rimedio officinale e la birra artigianale.

Parti da rivedere, minime (tutta colpa della tensione):

Il protagonista che inala il tè al gelsomino subito dopo la scena della pasticceria spiazza un po’ il Lettore Ingenuo: non sarebbe male inserire una frase tipo, inalo il profumo del tè preso da Dolcezze.
Parole corrette:
«’giorno»
telefono.

OCCHI APERTI di Stefano Floccari Tema centrato. L’ambientazione è di guerra, a me ha fatto pensare ai tempi della guerra della Bosnia Erzegovina. Questo, per via del torturatore Gino, dal nome che il protagonista trova impronunciabile. Sono molto ben rese le scene delle torture: quella della fame e della sete, con dettagli raccapriccianti (moccio, urina) e quella del manrovescio per impedire il sonno al protagonista, per non parlare dell’ossessivo suono metallico che accompagna quella tortura. È ovvio che, con un regime di vita simile, il protagonista finisca per crollare e rivelare i nomi dei compagni e la sede del loro rifugio. Drammatico il finale: il torturatore alla fine lo uccide.

IL PRIMO GIOCO di Morena Bergamaschi Tema centrato. Storia originale, che vede Dio e Suo Figlio Gesù in veste dispettosa e opportunista al tempo stesso: pur di conservare il loro potere sull’umanità e impedirle di tornare nell’Eden, visto che è vicinissima a farlo, scendono dal Cielo e distruggono la Torre di Babele. Molto ben resa la gestione della scena della distruzione della torre, con una fatica che ha dell’incredibile, vista la loro natura superiore. Molto simpatica l’ambientazione del Paradiso, con nuvole simili a poltrone. E anche il riferimento al nome del gioco, Jenga.
Frase corretta:
«Sì, Padre»

IO L’HO FATTA di Giovanni Attanasio Tema centrato. Racconto crudo (ottima la resa del parlato e della mente acuta e pratica della donna), che potrebbe essere ambientato in qualunque periferia degradata del pianeta. La malattia la immagino di origine venerea, visto il mestiere della protagonista, costretta a vendersi al medico, il quale la cede anche ai conoscenti. Questo, per procurare la medicina alla figlia. La narrazione si incupisce ulteriormente alla comparsa della rivale, con due figli a carico, la quale le ha rubato il lavoro e sta inquinando il futuro della piccola malata (la vede già instradata nella prostituzione). E alla protagonista viene un’idea per sottrarla a quel destino: l’ha fatta, dunque può disfarla.

MYOTIS di Alvin Miller Tema centrato. Hai creato un mondo affascinante. Uomini neri a bordo di pipistrelli addomesticati e giganteschi combattono contro gli Uomini Luce dalle armi laser. Molto ben reso il dettaglio della ferita del protagonista. Si capisce da subito che è di pelle scura e anche la pericolosità dell’arma degli Uomini Luce. Molto bello il rapporto fra lui e Jubatus, c’è una complicità che ricorda quella di un cavallo con il suo cavaliere. Commovente la vicenda di Myotis, dall’ala malandata e morto nello scontro, amato dal suo padrone al punto che questi non riesce a immaginarsi ad addestrare un altro pipistrello. Mi piace l’astuzia del protagonista per rinfrancare l’amico distrutto dalla perdita di Myotis: no, non potrà più riaverlo, ma vendicarlo sì. C’è di che trasformarlo in un romanzo.

LA PORTA SBAGLIATA di Filippo Rubulotta Tema centrato, racconto indovinatissimo di SF. Un esperimento volto a evocare un Superuomo dagli spazi infiniti si ritorce contro la comunità scientifica, dando corso alla fine del centro di ricerche e a intere vite. Mostri molto bene le scene della distruzione dei due ascensori, gestisci bene il punto di vista degli uomini di azione giunti per contenere il disastro. Molto bella la descrizione della follia dello scienziato e quella della stanza dove l’umanoide è stato chiamato, nonché quella di lui stesso, con quegli occhi totalmente neri e la capacità di creare sfere di luce con le mani. Terrificante il finale con la cecità del protagonista.
C’è qualcosa da rivedere.
Ti segnalo le frasi corrette:

E ora, come faccio?
Un uomo guarda una lavagna, ai suoi piedi, uno degli scienziati.

NESSUNO SCAMPO di Enzo Gentile Tema centrato. L’avventura è quella di uno speleologo che si perde nelle profondità di una caverna e cerca di uscirne in tutti i modi (io, perlomeno, l’ho immaginata così). Sembra sul punto di farcela, perché c’è una penombra, quindi l’uscita è vicina, malgrado lui si scoraggi al punto di battere una testata contro la pietra (bella l’immagine del cielo immobile) e si riprenda alla vista dell’umido e dell’acqua. Sì, c’è il rischio che l’acqua salga, e lui anneghi, ma lui prudente, aspetta. Buona la gestione del Punto di Vista, il Lettore Amante dell’Avventura soffre con il protagonista.

C’è qualcosa da rivedere:
se parti al presente, continua così.
Ti segnalo le frasi corrette:
tengo disperatamente gli occhi chiusi, ho capito, ma devo trovare il coraggio di vedere.
Quando lo faccio, intorno c’è una debole luminescenza, ma sopra, sotto, davanti e, penso in un lampo, anche dietro, terra
Il cuore comincia a battere con violenza, mentre cerco di restare calmo, poi cedo, urlo, piango, cerco di uscire
Cerco di rigirarmi
Continuo a strisciare
I miei piedi scalciano sempre più spesso in brevi spasmi, mentre le mie mani annaspano nella penombra
A un certo punto provo a spaccarmi la testa contro questo cielo immobile

Attento:
Cinque minuti, dieci, o solo dieci secondi, non lo so (questo perché ora i: forse non piacciono alle case editrici)

La mia classifica è soffertissima perché siete tutti ottimi autori:

MYOTIS di Alvin Miller

FELICITA’ di Viviana Tenga

IO L’HO FATTA di Giovanni Attanasio

DOMINO di Giacomo Puca

LA PORTA SBAGLIATA di Filippo Rubulotta

L’IMPERMEABILE DI PAPA’ di Agostino Langellotti

OCCHI APERTI di Stefano Floccari

IL PRIMO GIOCO di Morena Bergamaschi

DOMENICA PROSSIMA di Debora Dolci

NESSUNO SCAMPO di Enzo Gentile

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antico
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 27 settembre 2021, 13:57

Una sola classifica ricevuta, ve ne dovranno arrivare (oltre alla mia) altre nove.

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Andrea Lauro
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 27 settembre 2021, 17:51

CLASSIFICA
Ok ragazzi, facciamola fuori. Piace a nessuno, ma s’ha da fare. Avevo certezza solo del podio, per le altre posizioni è stato un vero inferno (motivo per il quale ho aspettato così tanto a postare).

1 Domenica prossima, di Debora Dolci
2 Domino, di Giacomo Puca
3 L’impermeabile di papà, di Agostino Langellotti
4 Io l’ho fatta, di Giovanni Attanasio
5 Myotis, di Alvin Miller
6 Occhi aperti, di Stefano Floccari
7 Felicità, di Viviana Tenga
8 La porta sbagliata, di Filippo Rubulotta
9 Il primo gioco, di Morena Bergamaschi
10 Nessuno scampo, di Enzo Gentile


1 Domenica prossima, di Debora Dolci
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2 Domino, di Giacomo Puca
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3 L’impermeabile di papà, di Agostino Langellotti
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4 Io l’ho fatta, di Giovanni Attanasio
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5 Myotis, di Alvin Miller
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6 Occhi aperti, di Stefano Floccari
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7 Felicità, di Viviana Tenga
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » martedì 28 settembre 2021, 14:20

Due classifiche ricevute, ve ne mancano otto.

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Michael Dag
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 28 settembre 2021, 16:18

Non è stato facile stilare la classifica. A parte le prime posizioni sulle quali sono sicuro, gli altri racconti erano tutti belli, soprattutto originali e coinvolgenti, ed è stato sofferto dover far prevalere qualcuno su altri.
Complimenti a tutti.



1- Domino, di Giacomo Puca
2- Occhi aperti, di Stefano Floccari
3- Domenica prossima, di Debora Dolci
4- Il primo gioco, di Morena Bergamaschi
5- Nessuno scampo, di Enzo Gentile
6- La porta sbagliata, di Filippo Rubulotta
7- Myotis, di Alvin Miller
8- Io l’ho fatta, di Giovanni Attanasio
9- L’impermeabile di papà, di Agostino Langellotti
10- Felicità, di Viviana Tenga




Felicità, di Viviana Tenga,
Bella l'evoluzione delle due personagge (si può dire personagge).
Due vite descritte in poche righe, senza appesantire la lettura con dettagli inutili che tutti possiamo immaginare.

“Grazie, davvero” disse a Giulia dopo che i ragazzi se ne furono andati, aiutandola a riportare in cucina le tazzine del caffè.
Questa frase, proprio, non mi è piaciuta: l'intermezzo dei ragazzi spezza la lettura, non ho capito al volo chi stava aiutando chi.

il tema lo vedo un po' stiracchiato. Atmosfera natalizia, famiglia felice eccetera… e voglio il divorzio? Così - de botto - senza senso

L’impermeabile di papà, di Agostino Langellotti,
tema preso, e anche se la trama non è troppo originale, sei riuscito comunque a renderla interessante.
Il pdv di un bimbo è uno di quegli esperimenti che si vedono spesso in giro, ma raramente con effetti apprezzabili come questo. Buono il fraseggio interiore del bimbo, migliorabile invece quello della madre… mi sembra un pelo troppo controllato per essere una davvero arrabbiata.

piccola ripetizione nella prima frase - porta-, ma sono semplici distrazioni.
Non sono un amante della terza persona al presente, mi ricorda troppo il copione di un film.


Domino, di Giacomo Puca,

Ho scritto su google "come far cadere la mandibola a qualcuno", mi ha linkato il tuo racconto. Davvero, mi è arrivata una sassata come al protagonista, quando ho letto. Complimentoni.
Molto bella anche la voce narrante. Personalmente ho percepito incredulità, rassegnazione e una punta di rabbia, che forse era quello che volevi trasmettere.
Ben resa anche la descrizione dell'ambiente, senza ripetizioni o pesantezze inutili.
Un ottimo lavoro.


Domenica prossima, di Debora Dolci,
veramente un ottimo lavoro.
Mi hai tenuto col fiato sospeso nel finale, ho letto a razzo perché volevo sapere come andava. Hai creato le tensione in maniera eccellente, e sono contento che sia andato tutto bene, alla fine.

Sullo stile ho poco da dirti. Scrivi bene, quindi posso giusto puntigliare su un paio di cosette
E bravi i monaci benedettini. Inclino la bottiglia: Birra Nursia bionda, antica tradizione monastica.
Ho pensato che se la stesse versando.

lo stacco tra i primi due paragrafi è strano. Ne chiudi uno parlando di tè, e ne apri un latro parlando di tè. Ci ho messo un po' a capire che era tutta un'altra scena e non la continuazione di quella di prima.
ma comunque, brava Debora


Occhi aperti, di Stefano Floccari,
Interpretazione del tema molto originale, un prigioniero che crolla durante l'interrogatorio.
Ottimo il flusso di lettura, e dettagli sensoriali e l'immersività.
Hai usato troppe volte "sento", i verbi percettivi è meglio evitarli (così dicono).

Mi è piaciuto anche il finale, dove scopriamo il motivo di tutto questo ma attenzione: essendo così nebuloso, ci ho messo un po' a capire che gino è il suo carceriere. All'inizio, credevo fosse un compagno di cella particolarmente bullo.

sullo stile, qualche appunto te lo faccio.
i dialoghi non mi sono stati chiarissimi. Senza beat o trucchetti per far capire chi sta parlando diventa difficile capire il verso della conversazione.
Difficoltà aumentata dalle frasi lunghe di pensato.
“Che ne dici di un po’ di marmellata?”
ad esempio, qui ancora adesso non sono sicuro su chi pronuncia la frase.




Il primo gioco, di Morena Bergamaschi,

originale sia il tema che il finale. un racconto leggero e surreale che si legge col sorriso.
ben fatto l'incipit. ho capito subito cosa volevi dire, anche se non mi aspettavo che il pdv fosse il PezzoGrosso in persona!

sullo stile, parli sempre di gesù in terza persona senza nominare il soggetto, forse per ritagliare caratteri preziosi. non un grande problema, i pg sono solo due, chiarissimi e difficili da confondere, ma... non prendere questa cosa di abitudine, consiglio personale.
nel dialogo finale, ho avuto qualche difficoltà ad attribuire le frasi.


Io l’ho fatta, di Giovanni Attanasio,

Non ho ben capito il tema… il crollo della madre davanti ai sacrifici che fa per la figlia?
Ok, il disagio della protagonista è palpabile, ma non ho capito lo scambio di battute finali. Cosa centra che l'altra ha deu figli? E Vuole portarle via la bimba…perché…?
Un puro attacco di follia?
Mi dispiace di non aver apprezzato in pieno il tuo racconto.
È scritto bene, ambientazione intrisa di disagio e tratteggiata quanto serve. Protagonista presente e linguaggio velenoso che trasmette lo schifo in cui vive.
Ma la storia in se, non mi ha convinto.
alla prossima 


Myotis, di Alvin Miller,

Simpatico il word building. Le ombre sono i buoni, le luci i cattivi.
Avevo capito subito il discorso delle cavalcature.
È immediatamente chiaro che si tratta di un fantasy, quindi ero pronto a qualsiasi stranezza con le giusta elesticità mentale.

Tecnicamente, hai usato un narratore onniscente che non mi è dispiaciuto, anche se ho trovato un problema secondo me non da poco.

Qualcuno deve averci traditi
«Myotis… è colpa mia, sono un idiota… sono…»

1-ho pensato che myotis fosse il nome del protagonista
2- ho pensato che il ragazzo fosse il responsabile del tradimento.

troppi elementi in una storia così breve, e tema preso per i capelli. Sarebbe stato molto più di impatto se a morire fosse stato l'animale del protagonista, e un suo compagno d'arme lo soccorreva. Insomma, stessa storia ma narrata dal pdv di brady.
così, mi è arrivato il tutto in maniere fredda e distaccata.


La porta sbagliata, di Filippo Rubulotta,
Un ritmo serratissimo che mi ha fatto venire il fiatone.
l'atmosfera e il senso di tensione sono ottimi, la trama di fondo è intuibile fin dalle prime battute.
Avrei preferito qualche accenno alla "creatura" ancor prima di incontrarla, ma anche cos' rende bene l'effetto sorpresa.

sul fraseggio dei personaggio, l'ho trovato un po' troppo calmo.
E ora come faccio
«Ti fermo.»
Cosa abbiamo liberato.
Stava bene qualche punteggiatura extra.

piccolo trucchetto personale:
Negli auricolari. «Un minuto.»
avresti potuto mettere la parole degli altoparlanti in maiuscolo/corsivo/carattere diverso. Si capiva comunque, risparmiavi caratteri e mantenevi ancora di più l'immersone sensoriale del pdv.


Nessuno scampo, di Enzo Gentile,

Ciao enzo, sei nuovo? Benvenuto all'inferno!
Il tuo racconto è decisamente claustrofobico, e mi ha messo tensione. Anche tu, hai usato il tema in maniera originale.

Saltelli tra passato e presente. Buon esperimento, anche se devi farci la mano. All'inizio va bene usare il passato.
Il pg si sveglia, fa mente locale su quello che è accaduto, parla al passato e tutto ok.
ma poi, quando inizia l'avventura vera a propria, è meglio restare al presente. Non ha senso spiegare a posteriori quello che è accaduto un attimo fa, se stai narrando al presente.

Evita le frasi con troppe virgole
Per quanto riesca a vedere, davanti a me, e, penso, anche dietro, il cunicolo continua, sembra che non abbia fine.
Troppe esubordinate rischiano di far perdere al lettore il senso della frase primaria.

Secondo me suona meglio così
Per quanto riescO a vedere, davanti, e forse anche dietro, il cunicolo continua. Sembra non avere fine.

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Nicoletta.Bussacchetti
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 28 settembre 2021, 19:14

Ciao a tutti e complimenti davvero. Ho sofferto molto nel mettere alle ultime posizioni dei racconti che ho genuinamente apprezzato.
Essendo la mia prima volta nell'arena, non mi sento in grado di dare giudizi a nessuno, ma ahimè s'ha da fare, per cui ecco la mia classifica e i miei commenti:

1) Io l'ho fatta, di Giovanni Attanasio
2) Myotis, di Alvin Miller
3) La porta sbagliata, di Filippo Rubulotta
4) Occhi Aperti, di Stefano Floccari
5) Domino, di Giacomo Puca
6) Domenica, Prossima di Debora Dolci
7) Il primo gioco, di Morena Bergamaschi
8) Felicità, di Viviana Tenga
9) L'impermeabile di papà, di Agostino Langellotti
10) Nessuno scampo, di Enzo Gentile



IO L'HO FATTA:
Un racconto crudo e diretto, che ti prende alla pancia senza tanti complimenti. I sentimenti della madre nei confronti della figlia, amata ma non desiderata, creano una grande empatia nei confronti della protagonista, che non possiamo definire positiva o negativa, ma soltanto umana. Il crollo nel finale, la decisione drammatica di uccidere la piccola per strapparla ad un destino crudele è una pugnalata dritta al cuore. Complimenti davvero, ottimo lavoro!

MYOTIS:
Sicuramente uno dei racconti più originali, l’ambientazione fantasy non è semplice da rendere in pochi caratteri, specialmente se va a braccetto con una storia interessante. Davvero bello lo scambio di battute riguardo all’aver dato a Myotis una seconda possibilità. Forse un’idea più adatta a un racconto più lungo, ma hai saputo sfruttare davvero bene il poco tempo e spazio a disposizione. Tanta roba.

LA PORTA SBAGLIATA:
Il terzo posto è stato per me il più difficile da assegnare, in quanto i due racconti per me erano in pareggio. Ho deciso di premiare il tuo poiché, leggendolo, avevo davvero voglia di andare avanti e scoprire come finisse, permettendomi di ignorare qualche imprecisione. Bello il contenuto, ho apprezzato un po’ meno la forma, a volte mi sembrava di “inciampare” un po’ nelle parole. Nel complesso un bel lavoro!

OCCHI APERTI:
Un racconto davvero angosciante descritto magistralmente, tanto da farmi passare la voglia di rileggerla (per quanto non lo possa sembrare, è un complimento). Ho apprezzato davvero tanto lo stile, un po’ meno il contenuto, a tratti mi sembrava di leggere la descrizione di una tortura fine a se stessa, ma ovviamente si tratta di gusto personale. Particolare la scelta di far usare al torturatore vezzeggiativi, subito mi sembravano stonare ma a una seconda lettura danno un sadismo tridimensionale al personaggio. Assolutamente un ottimo lavoro.

DOMINO:
Che dire? Il punto di forza di questo racconto è sicuramente il finale, che arriva come una pugnalata che fa il doppio del male perché è assolutamente realistico, una di quelle cose che ti aspetteresti più da un articolo di cronaca che da un racconto. Per il resto un bel lavoro, anche se alcune parole ed espressioni, a mio parere, stonano un po’ col tempo presente.

DOMENICA PROSSIMA:
Anche nel caso di questo racconto, le emozioni trasmesse, ansia prima e sollievo poi, vengono trasmesse al lettore con grande intensità perché si tratta di una situazione reale, addirittura si rifà a un fatto realmente accaduto. Ho empatizzato molto col protagonista, un ragazzo timido e impacciato, molto diverso dallo stereotipo di “macho” e per questo più vicino al lettore. Unico neo, la parte centrale, un po’ confusionaria e difficile da capire alla prima lettura.

IL PRIMO GIOCO:
Finalmente qualcuno che si stacca dalla massa e prende questo tema alla leggera! Apprezzatissima l’originalità e l’ironia del racconto, non è facile scrivere dal punto di vista del Creatore e risultare leggeri e comici senza sfociare nella blasfemia. Anche io, però, nel dialogo finale ho avuto difficoltà ad attribuire le frasi e sono un po’ uscita dal racconto. Maledetti caratteri…

FELICITÀ:
Un racconto dai toni rosati, denota un’acuta sensibilità dell’autrice e le vite delle protagoniste sono descritte bene in poche righe. Per quanto mi riguarda, dato che il crollo è nel finale, l’avrei reso più esplosivo, più drammatico (certo, sempre facile parlare quando non sei tu a scrivere, non sto affatto dicendo che il tuo sia un brutto finale). Da lettrice, sono stata genuinamente contenta che Giulia si sia fatta finalmente valere!

L’IMPERMEABILE DI PAPÀ:
Un bel racconto, leggendo le frasi relative al bambino ho avuto dei flashback molto vividi di quando ero piccola e di come vedevo gli adulti, nel caso specifico mio papà. Non mi sono piaciuti molto, però, i dialoghi: a tratti stereotipati (il papà che chiama “campione” il figlio, la mamma che chiama “fallito” il papà) e nella parte centrale le frasi della mamma le ho trovate troppo lunghe e articolate per un momento così drammatico.

NESSUNO SCAMPO:
Quello che ho davvero apprezzato del tuo racconto è che sia stato capace di far provare a me, lettrice, il senso di claustrofobia che attanaglia il protagonista. Per il resto, un bel racconto, forse non troppo profondo (il gioco di parole non era voluto ma è venuto da sé) ma in grado di trasmettere sensazioni ed emozioni, che a mio parere è ciò che un racconto deve sempre puntare a fare.

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Quarantine AlessandroCatanzaro
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 29 settembre 2021, 8:14

Racconti minuti contati 2021 - Francesca Bertuzzi Edition - la 1° della NONA ERA - 157° ALL TIME
classifica

Premetto che è stato molto complicato per me mettervi in fila, alcuni di voi,( tolto il primo classificato) erano secondo me a pari merito nelle prime posizioni, ma come sapete dobbiamo scegliere.
A rileggerci presto

1 - Domenica prossima - di Debora Dolci
2 - Io l’ho fatta - di Giovanni Attanasio
3 - Occhi aperti - di Stefano Floccari
4 - Myotis - di Alvin Miller
5 - Il primo gioco - di Morena Bergamaschi
6 - Felicità - di Viviana Tenga
7 - Domino - di Giacomo Puca
8 - l’impermeabile di papà - di Agostino Langellotti
9 - La porta Sbagliata - di Filippo Rubulotta
10 - Nessuno Scampo - di Enzo Gentile


1 - Domenica prossima - di Debora Dolci

Sarà che ero a Visso sui monti Sibillini il 24 agosto del 2016 durante una gran scossa che ha reso impraticabile la mia casa o di più facile spiegazione sarà che scrivi bene soprattutto "la sciarpona a fiori rosa" e "la piazza bianca di pietra e sole" Amo questo genere di cose.
La storia tocca l'emozione e il tema è centrato. Non trovo nulla che mi stoni compreso il finale che da speranza.
Brava



2 - Io l’ho fatta - di Giovanni Attanasio

Ciao Giovanni,
già alla seconda riga lo "sbam" che non ti aspetti n questo contest colpisce in pieno viso, e dire che non è che io scriva o legga vespri.
Mi hai infastidito e per questo incuriosito, il linguaggio crudo e malsano e l'atmosfera di malattia e degrado arrivano in modo concreto. Non ho da farti nessun appunto anzi, complimenti. Sarà una bella sfida per me mettervi in fila.
A rileggerti



3 - Occhi aperti - di Stefano Floccari

Ciao Stefano, piacere di leggerti
Il tuo racconto è uno dei miei, mi ci trovo bene, sei nella mia zona di confort, mi sento a mio agio nel leggerti, è duro e crudo.
MI piace anche come scandisci i tempi e come rendi vivida la scena.
Ho trovato il finale però meno potente di come immaginavo durante la lettura, certo il crollo era inevitabile ma crollare per quale motivo? l'ho scoperto tardi, avrei preferito saperlo prima soprattutto perché parli in prima persona. Poi qualche ripetizione che ti ha tolto caratteri e quindi possibilità di farmi stare nella scena finale, comunque bella storia che poteva rendere un po' di più con qualche accorgimento. A rileggerci



4 - Myotis - di Alvin Miller

Ciao Alvin,
Intanto piacere di averti letto, ho trovato bello il racconto e l'ambiente che hai descritto in modo rapido e sicuro. Bel pennellato. Il tema l'hai centrato e lo hai fatto con una bella penna, quindi complimenti tutto ok ( tolto Il nome del primo "pipistrello Volante" dove in un primo momento ho fatto leggermente fatica a capire chi fosse, ma che poi nel corso della lettura sono riuscito a recuperare.) e nulla da segnalare.
Ora ti porto due considerazioni che nulla andranno a togliere al mio giudizio finale ma che potrebbero essere per me confronto e per te spunto
La prima - Il finale un po' telefonato, carino ma non mi ha entusiasmato, certo non voleva essere quello l'obiettivo ma mi aspettavo qualcosa di diverso da quello che avevo già immaginato perché già conosciuto.
La seconda - la reazione di Brady l'ho letta sbrigativa e passami il termine, un po' infantile, certo l'emozione per il suo compagno-animale-amico-affetto morto è stata di dolore, ma questo dolore non l'ho percepito.
Per il resto bel racconto
A rileggerci



5 - Il primo gioco - di Morena Bergamaschi

Ciao Morena, è un piacere leggerti
Allora carina l'idea di aver rivisitato il gioco e aver visto in esso la caduta della famosa torre.
Anche l'intervento divino in tutto questo è riportato in modo molto originale
Non trovo nulla da sottolineare se non nell'uso della prima persona che mi ha reso un po' difficile alla prima lettura capire proprio di cosa si stava parlando. Ci sta, problema mio, in seconda lettura esce fuori più semplice il tutto.
Buona Era a rileggerci



6 - Felicità - di Viviana Tenga

Devo dire che ho letto con piacere l'evoluzione della storia di queste due giovani ragazze, due donne, due mamme. Giulia è scesa a compromessi da subito per quello che idealizzava come Amore della sua vita, fino a che poi ha aperto gli occhi. Laura più volte ha provato a convincerla ma in certe cose ci devi sbattere la testa da sola. E i fallimenti non esistono. Esiste la vita. Grazie per questi minuti di realtà. Mi è piaciuto e non ho trovato sbavature o incoerenze, c'è tutto quello che occorre sapere. Compreso il crollo, per poi avere la rinascita.



7 - Domino - di Giacomo Puca

Ciao Giacomo, piacere di leggerti
La storia mi è piaciuta e sia il tono colloquiale che l'atmosfera disegnata l'hanno resa gradevole, il tema è centrato, inizialmente pensavo che stessi raccontando un sogno, non so, ci ho visto qualcosa di onirico, poi mi son reso conto pian piano nella lettura cosa stava accadendo. Ecco la stavi raccontando e forse è qui l'unica nota stonata (di poco conto) che ho percepito: all'inizio descrivi minuziosamente le dimensioni di quest'uomo (che ci interessa il giusto ai fini della storia che mi stai per raccontare) e questa minuziosità non ritorna nel finale. Roba di poco ti ripeto ma volevo riportartelo per le prossime sfide.
Complimenti comunque e alla prossima



8 - l’impermeabile di papà - di Agostino Langellotti

Ciao Agostino.
Il tuo racconto ha centrato il tema. Il crollo della Borsa e anche il crollo di un uomo che perde la sua famiglia il tutto visto con gli occhi di un bambino. Sicuramente mi ha toccato il pensiero del bimbo che vede il padre prima come un Super-eroe e poi alla fine distrutto incapace di lottare per mantenere unita la famiglia. Devo dire che il dialogo mi ha lasciato un po' in sospeso, come se non fossi riuscito ad ascoltarlo per bene, cosa che invece reputo fondamentale in questa storia, una storia che rimane comunque ben scritta soprattutto in alcuni punti dove evochi belle immagini
Punto forte: punto di vista del bambino molto ben descritto, belle immagini.
Punto debole: la trama poco originale, i dialoghi soprattutto tra madre e padre difficili da seguire per me.



9 - La porta Sbagliata - di Filippo Rubulotta

Ciao Filippo, piacere di leggerti.
Del tuo racconto mi è piaciuta molto la fase concitata e l'ansia che hai trasmesso nelle prime battute. Poi però un po' di cose le ho dovute rivedere. Provo a spiegarmi, il tuo racconto l'ho diviso in due parti, una prima di concitazione e una seconda con la rivelazione. Nella prima dove i civili fuggono al pianterreno racconti di due membri della sicurezza che prendono le scale (le scendono) per il livello F, qui mi sono perso, i due boati sono gli ascensori che cadono, quindi rimangono soli ad affrontare la minaccia e cioè questo alieno/aberrazione, ho capito le scene che hai descritto, ma ho fatto fatica a capire le motivazioni e le azioni. E' troppo estrapolato, non ho un inizio e una fine, sembra di essere nel mezzo di una puntata di star trek ma lì ho il contesto. Se c'è l'autodistruzione e il conto alla rovescia, perché loro devono andare in questa stanza? Non mi sembra sia per fermare il countdown, quindi ho perso di vista il motivo alla base del loro intervento, perché Lui (non ho il nome) spera che con l'esplosione l'Alieno comunque muoia, e sappiamo che così nn sarà, ma comunque che corre a fare? Insomma scirvi bene nella forma (rivedrei i dialoghi) ma la storia mi è sembrata sfilacciata. Avrei usato qualche carattere in più per definire dove ci troviamo e dove il protagonista ci sta portando. Mi ci sarei soffermato un po' per rendere tutto chiaro e empatizzare. Immagino le scelte che hai dovuto fare con 3000 caratteri, è il bello del nostro gioco no? in bocca al lupo e a rileggerti.



10 - Nessuno Scampo - di Enzo Gentile

Ciao Enzo, benvenuto
Arriva la tua volontà di raccontare la sensazione d' impotenza del tuo personaggio bloccato all'interno di non definisci bene cosa, comunque sottoterra, nessuno sa nulla, non c'è via di uscita ne via di scampo.
Ho letto e ho compreso la tua intenzione. E a tratti ho anche avuto la sensazione che hai provato a creare. Penso però che ci sia ancora un po' da lavorare, giocare un po' di più con la tecnica, confrontarti ancora e partecipare a situazioni come questa. Le sottolineature sono state già riportate da altri io voglio invece dirti che ho ascoltato la tua scrittura così di pancia, di getto, e ci sta, ma non basta. Qui (e mi ci sto scontrando anche io) ci sono penne molto brave e il gioco si fa ogni volta più duro :) e tutti ne siamo felici, c'è da imparare tanto anche solo leggendo gli altri. Quindi rimbocchiamoci le maniche e scriviamo.
A rileggerti presto.

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Davide_Mannucci
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 29 settembre 2021, 11:46

Ecco commenti e classifica:

1 - Domino, di Giacomo Puca
2 - Domenica prossima, di Debora Dolci
3 - Il primo gioco, di Morena Bergamaschi
4 - Felicità, di Viviana Tenga
5 - L’impermeabile di papà, di Agostino Langellotti
6 - Occhi aperti, di Stefano Floccari
7 - Myotis, di Alvin Miller
8 - Nessuno scampo, di Enzo Gentile
9 - La porta sbagliata, di Filippo Rubulotta
10 - Io l’ho fatta, di Giovanni Attanasio


1 - DOMINO

Succede che torno a casa, mi tolgo le scarpe, saluto a destra e a sinistra, convergo sulla cucina e trovo Giacomo Puca che, mentre mangia una mela, mi racconta quello che gli è successo oggi. Ecco, più o meno è quello che mi ha suscitato il tuo racconto. Ed è una cosa super positiva. Bravo nel gestire lo stile senza cadere nel troppo masticato. Great Job, Puca! E poi, tutti i racconti che, alla fine della lettura, mi fanno esclamare “ECCHECAZZO”, sono racconti riusciti bene.
E ora saranno ancora più “Chevoli ameri” per la classifica. Magari sento l’amico Antico se posso mettere 5 ex-aequo al primo posto :D
Bravo!
A presto

2 - DOMENICA PROSSIMA

E quando la Debora scende in campo...applausi!
Ciao Debora! Che dire? Mi è piaciuto tantissimo. Lo stile è quello tuo (cit. di un Renato d’annata) e la storia è resa davvero in modo eccellente. Come accaduto per “La domanda”, sei riuscita a scavare bene nell’anima del protagonista e mi hai disturbato il cuoricino che, alla soglia dei cinquanta, comincia a scricchiolare :) Brava, brava e ancora brava.

3 - IL PRIMO GIOCO

Ciao Morena, piacere di leggerti. Questo racconto aumenta il disagio che ho quando penso alla classifica da stilare. Eh sì, perché questo racconto mi è davvero piaciuto! Lo stile è molto buono e l’idea originale. Confermo anche la perfetta aderenza teologica. Gesù è il Verbo incarnato, Verbo che era in principio e quindi presente dall’inizio come seconda persona della Trinità. Quindi il Padre e il Figlio possono serenamente giocare a Jenga con la torre di Babele. Torna tutto :D
Mi hai fatto sorridere e la lettura è stata piacevole e scorrevole... Unico neo: la classifica!! Maledetti...siete tutti bravissimi! :)
BRAVA!
A presto

4 - FELICITÀ

Ciao Viviana, piacere di ritrovarti!
Il tuo racconto nasce da un’idea niente male e anche lo stile, al netto di un paio di frasi che avrei tagliuzzato qua e là, è buono. Purtroppo anche io ho avuto difficoltà a empatizzare proprio per la struttura del racconto. Il mio primo racconto su MC era strutturato in 3 parti e ne uscì penalizzato proprio perché in quel modo si perdevano i contatti con il personaggio e il suo conflitto. Tra l’altro anche a me lo fece notare quel bastardo di Lauro...ehm...volevo dire l’amico Andrea! :D
Una prova comunque più che discreta!

A presto

5 - L’IMPERMEABILE DI PAPÀ

Ciao Agostino e piacere di rileggerti!
Ottima la scelta di sviluppare una trama piuttosto scontata in un modo talmente particolare da renderla originale. Ho apprezzato il silenzio del padre mentre la madre perde la bussola. Peccato per quella frase troppo articolata che poteva essere tradotta in poche parole; avresti mantenuto un ritmo ce fino a quel momento era serrato e pieno di angosciante attesa (ho temuto il peggio per il padre). L’assenza di stragi familiari (come mi aspettavo) non ha però deluso le mie aspettative. Sei comunque riuscito a dare un finale morbido ma per niente deludente, anzi.
Forse non avrei fatto dire alla madre “Dimenticati di quel fallito...” ma avrei fatto i modo che il bambino lo ascoltasse mentre lei si rivolgeva al marito in quei termini. Ma sono dettagli, cose che appartengono al mio gusto personale. Un buon lavoro, bravo!

6 - OCCHI APERTI

Ciao Stefano e piacere di leggerti.
Il tuo racconto è potenzialmente una bomba. Hai ragione, con un po’ di attenzione sarebbe davvero un ottimo racconto. Questo n on fa che aumentare la mia solidarietà perché è il mi problema: arrivo cotto e cedo alla tentazione di pensare “basta, va bene così” e poi mi mangio le mani e leggo nei commenti le conferme ai dubbi che mi erano venuti a una prima lettura dopo averlo scritto.
Mancano dei beat qua e là e a volte i dialoghi si confondono e quei “sento” di troppo fanno male al ritmo e all’armonia dello stile, che comunque è buono, ma questo si sa leggendoti più volte.
Bella l’originalità interpretativa del tema.
Una buona prova viziata da difetti probabilmente dovuti alla disattenzione perché tu sai fare davvero molto meglio.
Alla prossima

7 - MYOTIS

Ciao Alvin, piacere di trovarti.
Il racconto non mi ha coinvolto molto, nonostante sia scritto bene. Ho dovuto interrompermi un pio di volte per capire chi fosse Jubatus e anche io sono caduto nel dubbio “Myotis è il protagonista e il ragazzo sta confessando il tradimento?”. Purtroppo i 3000 caratteri giocano questi scherzi...almeno a me succede così.
Una prova non male ma penalizzata dal poco spazio.
A presto

8 - NESSUNO SCAMPO

Ciao Enzo! Benvenuto nell’Arena e piacere di leggerti.
Il tuo racconto ha bisogno di una aggiustatina per quanto riguarda lo stile - quel “lentamente” tra le virgole è un esempio - ma ha un potenziale enorme. Riesci a mettere ansia e angoscia, anche se nella prima parte hai esagerato con le virgole, e questo è positivo. Claustrofobico e angosciante il tuo racconto. Quindi un lavoro discreto. Purtroppo sei capitato in un girone di bastard...ehm di ottimi autori che hanno, nel corso dei secoli e dei minuti contati, affinato lo stile e la capacità di progettare un racconto breve in poco tempo (bastardi davvero...li odio e invidio tutti!). Questo però non toglie niente alla tua prova, che sarà più indietro rispetto agli altri ma resta un lavoro niente male. Credo che la tua partecipazione alle prossime edizioni ti e ci riserverà ottime sorprese!
A presto e di nuovo benvenuto

9 - LA PORTA SBAGLIATA

Ciao Filippo, piacere di leggerti.
Non sono riuscito bene a entrare nella trama. Non. capisco perché la creatura aggredisca gli scienziati. Non riesco a vedere il protagonista come protagonista reale perché all’inizio la mia attenzione è tutta su Derek.
I dialoghi forse sono un po’ lapidari e freddi. Avrei giocato di più con la punteggiatura.
Lo stile non è male ma secondo me hai sofferto del poco spazio a disposizione. Di sicuro la storia incuriosisce e mi lascia con un sacco di domande in testa. Il che è una cosa negativa solo perché è un racconto breve che deve essere lutto...perché per il resto è solo positiva. Insomma...scrivi un romanzo su questa idea e mandamelo!! ;D


10 - IO L’HO FATTA

Ciao Giovanni.
Il tuo racconto mi ha lasciato un po’ perplesso. Ben scritto, niente te da dire e lo stile immersivo (per i miei gusti anche troppo, ma i gusti quando valuto un racconto to cerco di lasciarli un po’ da parte) aiuta a calarsi nella storia. Il problema è che non riesco a capirne del tutto il senso. CI sono alcuni passaggi, come la tipa che vuole portarle via la figlia. Perché? Forse fa parte del delirio della protagonista? Poi a un certo punto il contrasto tra “Mi lavo la fica” e “Fa la cacca liquida...” mi ha fatto storcere la bocca. Ok, un attimo di tenerezza verso la bimba e anche il linguaggio si ammorbidisce ma non ce l’ho visto bene. Limite mio probabilmente. Nonostante le informazioni presenti nel testo e nel sottotesto, anche a me è sfuggito il senso di alcuni passaggi. Anche il tema del crollo ce lo vedo poco. Ripeto, probabilmente limiti miei. Per quanto riguarda lo stile, ti preferisco meno immersivo. Hai scritto dei racconti migliori secondo me quando hai lasciato più spazio al raccontato (e tu sai farlo davvero bene).
Mi dispiace non averlo apprezzato del tutto.
A presto
Davide Mannucci

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Hayà
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 29 settembre 2021, 13:31

Ed ecco la sofferta classifica. Per alcuni testi ero piuttosto sicura sulla posizione, ma per altri (sopratutto verso la metà) è stata molto dura.
Grazie a tutti per l'opportunità!

1) Domenica prossima di Debora Dolci

2) Io l'ho fatta di Giovanni Attanasio

3) L'impermeabile di papà di Agostino Angelotti

4) Domino di Giacomo Puca

5) Occhi aperti di Stefano Floccari

6) Myotis di Alvin Miller

7) Felicità di Viviana Tenga

8) Il primo gioco di Morena Bergamaschi

9) La porta sbagliata di Filippo Rubulotta

10) Nessuno scampo di Enzo Gentile

Ecco i miei commenti:

1) Domenica prossima di Debora Dolci

► Mostra testo


2) Io l'ho fatta di Giovanni Attanasio

► Mostra testo


3) L'impermeabile di papà di Agostino Angelotti

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4) Domino di Giacomo Puca

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5) Occhi aperti di Stefano Floccari

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6) Myotis di Alvin Miller

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7) Felicità di Viviana Tenga

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8) Il primo gioco di Morena Bergamaschi

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9) La porta sbagliata di Filippo Rubulotta

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10) Nessuno scampo di Enzo Gentile

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antico
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 29 settembre 2021, 17:09

Dovete solo più ricevere tre classifiche.

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Fagiolo17
Messaggi: 519

Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » mercoledì 29 settembre 2021, 19:48

Classifica difficile e sofferta.
Al di là dei commenti ai singoli racconti dove uso sempre il massimo della schiettezza, sono andato a gradimento personale per determinare i posizionamenti.
Complimenti a tutti, ragazz*!

1. IO L’HO FATTA di Giovanni Attanasio
2. DOMENICA PROSSIMA di Debora Dolci
3. DOMINO, di Giacomo Puca
4. MYOTIS di Alvin Miller
5. L’IMPERMEABILE DI PAPA’, di Agostino Langellotti
6. IL PRIMO GIOCO di Morena Bergamaschi
7. FELICITA’, di Viviana Tenga
8. OCCHI APERTI di Stefano Floccari
9. LA PORTA SBAGLIATA di Filippo Rubulotta
10. NESSUNO SCAMPO di Enzo Gentile


FELICITA’, di Viviana Tenga
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L’IMPERMEABILE DI PAPA’, di Agostino Langellotti
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DOMINO, di Giacomo Puca
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DOMENICA PROSSIMA di Debora Dolci
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OCCHI APERTI di Stefano Floccari
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IL PRIMO GIOCO di Morena Bergamaschi
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IO L’HO FATTA di Giovanni Attanasio
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MYOTIS di Alvin Miller
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LA PORTA SBAGLIATA di Filippo Rubulotta
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NESSUNO SCAMPO di Enzo Gentile
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AndreaDeAgnoi
Messaggi: 34

Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » mercoledì 29 settembre 2021, 23:07


1. Domenica prossima, di Debora Dolci

2. Io l’ho fatta, di Giovanni Attanasio

3. Occhi aperti, di Stefano Floccari

4. La porta sbagliata , di Filippo Rubulotta

5. L’impermeabile di papà, di Agostino Langellotti

6. Il primo gioco, di Morena Bergamaschi

7. Domino, di Giacomo Puca

8. Felicità, di Viviana Tenga

9. Myotis, di Alvin Miller

10. Nessuno scampo, di Enzo Gentile


Felicità, di Viviana Tenga
Tema rispettato adeguatamente!
Storia interessante, anche se forse un po' banale e abusata.
Scrittura un po' debole, iniziare con una battuta di dialogo senza introdurre chi parla e dove si trova è un po' confusionario. Crea un po' di confusione anche l'assenza di riferimenti temporali concreti. Magari, visto che tanto già usavi i numeretti per separare, avresti anche potuto introdurre un riferimento temporale e spaziale, ad esempio:
1. Bar ai portici, 10 anni fa
2. Bar ai portici, 5 anni fa
3.Casa di Giulia, oggi

L’impermeabile di papà, di Agostino Langellotti
Tema sfruttato appieno: crollo della borsa, crollo della famiglia, crollo del padre, ottimo! Mi è piaciuta, un bel spezzato di famiglia, che fotografa un momento di crisi che probabilmente sarà incisivo nella crescita del bambino narratore.
Sulla scrittura, all'inizio non si capisce bene dove ci troviamo, quel laconico "la porta si apre" forse è un po' poco per impostare la scena.
"Sbuffa e comincia a muoversi a grandi passi nella stanza. Se solo fosse grande come suo padre…"
Avrei usato ampi passi o lunghi passi, insomma, avrei evitato la ripetizione di grande.
"Allarga le braccia: se si concentra abbastanza può immaginare di indossare l’impermeabile del padre e di proiettare la sua stessa ombra. Un’ombra grande e accogliente, in cui nascondersi…"
La vedo come un'azione un po' troppo astratta, magari il padre poteva appendere l'impermeabile dopo essere entrato, e quindi in questo punto il bambino poteva provare a indossarlo, e accorgersi di quanto fosse piccino da quanto gli vestiva largo.

Domino, di Giacomo Puca
Come scrittura, il tono colloquiale come se un amico mi stesse raccontando un episodio accaduto anni prima non mi fa impazzire, ma questo è puramente soggettivo...
"Con le sue zampette da vecchio si fa forza e con le mani completa la salita."
Zampette non mi dà l'idea delle mani di un vecchio
Per essere puntigliosi, mi ha un po' confuso per diversi motivi l'inizio del brano.
"L’uomo all’inizio è una sagoma in controluce sulla spiaggia pietrosa, tra falesia e mare. Tanto lontano che lo potevo nascondere dietro un sassolino tenuto col braccio teso.
La mia tipa di allora vede che sono distratto e smette di baciarmi sul collo. Mi fa: “sarà mica un guardone?”"
Se è grande come un sassolino, perché gli dà tanta importanza mentre si sta baciando con la tipa? Dovrebbe essere più vicino per dare noie...
Inoltre, se lui lo ha visto, come fa ad accorgersene subito la tipa? Ha gli occhi dietro la testa? Ci avrei visto meglio un commento sulla poca concentrazione del protagonista sulle effusioni, che non un commento alla figura che si avvicina da lontano.
Ma quindi il riccone di Milano è un malato di mente, per aver fatto tutto questo?

Domenica prossima, di Debora Dolci
Mi è piaciuto come racconto, per il tono leggero e coinvolgente che offre il narratore.
L'inizio fa empatizzare con il protagonista e l'affetto che prova per la dolce metà, quindi fa temere per la fine che può aver fatto la ragazza, e in chiusura il finale da un bel colpo per come riesce a comunicare quello che sta provando il narratore protagonista, che ha rischiato di perdere per sempre l'occasione di dire quello che prova per la ragazza e avere un rimpianto per il resto della vita.
Il passaggio che mi ha distratto di più é stato il salto dall'andare a Dolcezza alla domenica dopo nel soggiorno di casa. Sul momento mi dava l'impressione che si trovasse in quella pasticceria…

Occhi aperti, di Stefano Floccari
Tema rispettato, nulla da dire.
Nel finale, avrei inserito compagni nel dialogo, è un po' innaturale quel "sto tradendo i miei compagni"
Il protagonista sembra bendato, da come descrivi la situazione, chapeau per averlo fatto intendere così senza dirlo palesemente.

"Riesco quasi a sentire la presenza del suo corpo, è quasi un sollievo in questo freddo di merda."
"Un altro calcio, stavolta mi colpisce sul gomito. Stringo i denti e stavolta il lamento rimane strozzato in gola"
Avrei evitato la ripetizione di stavolta e quasi.
"sento una leggera pressione sulla coscia destra."
Avrei fatto sentire qualcosa di umido sulla coscia, una leggera pressione mi fa più pensare ad un sasso che a del moccio
"Mi sento annegare."
Non mi convince che una pisciata in faccia faccia provare l'annegamento, capisco se gli avesse infilato la testa in un cesso sporco...

"Un cazzotto, senza troppi preamboli.
Sento il suono flebile delle mie lacrime che cadono sul linoleum."
Personalmente trovo poco efficace fargli sentire il suono delle lacrime, è un po' troppo... Poetico per la scena. Magari un dente che si stacca e cade?


Il primo gioco, di Morena Bergamaschi
Racconto giocoso, apprezzo quando si prende la religione e si distorcono - o meglio, si da una rilettura - ai miti! Forse mi ha confuso veder nominare Gesù con un fatto del vecchio testamento, dove ancora non era nato, ma quando si parla di queste cose ci sono di mezzo un sacco di filosofie opposte, quindi non mi esprimo da quel punto di vista… ma mi ha comunque personalmente stranito! Peccato che lo Spirito Santo non abbia fatto anche lui una comparsata, sarà perché preferisce il Solitario?
La scrittura mi sembra fluida, non ho notato grossi errori che mi hanno distratto dalla lettura.


Io l’ho fatta, di Giovanni Attanasio
Ciao John!
Bella la voce della narratrice, unica e riconoscibile nel testo. La storia è forte come temi e scorrevole come lettura.
Alcuni appunti sparsi, che mi sono segnato durante la lettura.
La considerazione iniziale sulla malattia l'avrei fatta precedere da un esempio di sintomo della malattia, ad esempio la bimba che tossisce o urina sangue, dettagli che inserisci comunque a metà racconto, ma che avrei visto bene accompagnati a questa spiegazione all'inizio.
Mi spiace solo che alla fine non voglia spaccare la testa alla rivale, piuttosto che alla figlia: è per la poca integrità morale che le è rimasta e non vuole dare cattivi esempi alla figlia? Non avrebbe il cuore di lasciare i figli dell'altra orfani?

Myotis, di Alvin Miller
Tutto sommato mi ha preso la vicenda, ma ne ha sofferto di presentazione. Ho fatto fatica a visualizzare la scena in modo concreto.
Avrei usato un nomignolo più sprezzante per gli uomini luce da parte degli uomini ombra, per dare più colorito ai dialoghi.
Un'altra cosa che mi ha spiazzato è che questi si trovano in un campo di battaglia nel pieno di un raid nemico, giusto? Non è poco realistico che si perdano in chiacchiere così allo scoperto, in cima ad una colonna (una colonna di cosa? Di pietra? Una stalagmite?)

Ps: Purtroppo sono della fazione ignorante di etichette di specie animali, e a leggere chirotteri inizialmente mi immaginavo qualche tipo di elicottero steampunk… Avrei cercato di presentarli meglio, seppur non il focus della scena iniziale, con dettagli concreti che avessero ricordato di più i pipistrelli. Devi essere tu a dipingere la scena con le descrizioni, non deve essere il lettore a tirare a indovinare.

La porta sbagliata, di Filippo Rubulotta
Ciao Filippo!
La storia è interessante, approvo la possessione demoniaca/aliena finale! Il racconto è crudo e diretto come narrazione, grosso punto a favore anche questo. Ho notato diverse descrizioni dell'azione dettagliate, come quando l'anonimo protagonista (Derek poteva chiamarlo per nome almeno una volta, uffa!) spara con esitazione all'uomo che attacca il compagno.
Gli unici punti negativi che mi sento di segnalarti sono i dialoghi, per un paio di ragioni. La prima è la secchezza delle battute dello scienziato posseduto, anche se forse è dovuto alla natura aliena della cosa… (era uno scienziato? Lo descrivi solo come un uomo in piedi, ma esattamente chi è quest'uomo? Manca una minima descrizione fisica per poterlo inquadrare e visualizzare).
Il secondo punto, meno rilevante ma comunque te lo segnalo, è il "Derek dice.", a mio avviso sarebbe stato meglio un beat per introdurre la battuta, ad esempio un "Derek si volta di scatto, e inizia a correre. «Le scale!»"

Nessuno scampo, di Enzo Gentile
Il tema rispettato marginalmente, si ha a che fare con forse la conseguenza di un crollo?
Non si capisce dove si trovi il protagonista, chi sia, come sia finito in quella situazione. Mancando di background, è difficile empatizzare per la sua triste fine.
Come scrittura diversi passaggi non mi hanno fatto impazzire, primo fra tutti quel ripetuto "dieci, cinque, dieci etc".
Quei penso sono un po' fuoriluogo, se può vedere solo davanti a sé dovrebbe preoccuparsi di quello che vede e sente.
Il finale non lo ho compreso: potrá avere che tipo di scelta, una volta che l'acqua lo avrà sommerso?

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antico
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 30 settembre 2021, 19:59

Dovete ancora ricevere una classifica.

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giulio.palmieri
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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » giovedì 30 settembre 2021, 21:39

Ecco la classifica:

1) L'impermeabile di papà, di Agostino Langellotti
2) Domenica Prossima di Debora Dolci
3) Io l'ho fatta, di Giovanni Attanasio
4) Il primo gioco, di Morena Bergamaschi
5) Occhi Aperti, di Stefano Floccari
6) Domino, di Giacomo Puca
7) Felicità, di Viviana Tenga
8) Myotis, di Alvin Miller
9) La porta sbagliata, di Filippo Rubulotta
10) Nessuno scampo, di Enzo Gentile

Molti racconti sono compiuti, e innanzitutto vi ringrazio per le soluzioni narrative messe in campo; ogni racconto ha comunque dei tratti distintivi o originali. Ci tengo a dare delle informazioni in più rispetto ai commenti:

- Ho dato il primo posto al racconto "L'impermeabile di papà" perché m'è sembrato il più compiuto in termini di spazio e tempo. L'ambientazione, molto semplice, ha aiutato: il movimento del racconto consiste nell'attraversare una porta: oltre quella soglia, di ritorno, le cose cambiano: cambia il rapporto tra il padre e il figlio, cambia, di poco, lo sguardo del protagonista. A mio avviso, è una soluzione molto d'effetto.

- Ho dato il secondo posto a "Domenica prossima" perché ben inquadrato nei tre momenti del prima/terremoto/dopo, in cui la stessa intenzione del prima assume un significato diverso in funzione del dopo.

- Ho dato il terzo posto a "Io l'ho fatta", per la caratterizzazione della psicologia del personaggio, e per l'immediatezza delle sensazioni.

Anche altri racconti sono compiuti, ma questi, appunto, contengono tratti distintivi più compatti e integrati tra loro. Un saluto e alla prossima.


Felicità – Viviana Tenga
La struttura a tre paragrafi mostra la progressione della storia, incentrata sul rapporto tra Laura e Giulia, e sul matrimonio di Giulia, che va avanti in mezzo a compromessi che Laura mette in evidenza nei suoi incontri con Giulia.
La mia impressione è che i vari paragrafi non preparino adeguatamente il finale, sebbene emergano bene le abitudini di Guido e di Giulia, e le contraddizioni del loro rapporto. Forse, manca un punto di svolta nel personaggio di Giulia, che, appunto, porti il lettore a far sentire a pieno la motivazione dietro la richiesta di divorzio (perché, da un certo punto in poi, Giulia non è più disposta ad accettare le "consuetudini" del loro rapporto?). A rileggerci e buona edition.


L’impermeabile di papà – Agostino Langellotti
il racconto è gestito bene, ben descritta l'immagine del padre nello sguardo del ragazzo, dall'inizio alla fine del racconto. Il dialogo con la donna, sebbene funzionale, forse poteva essere reso con qualche battuta più breve (sebbene il dialogo dietro la porta funzioni, perché chiarisce il motivo del disastro economico e della separazione, senza sbavature del pdv). Che dire? Buona prova e a rileggerci.

Domino – Giacomo Puca
piacere di leggerti. Il racconto è compiuto; con una trama lineare che parte dal paesaggio e dall'uomo che ne emerge, fino alla conclusione. Qualche incertezza nei verbi (nulla di grave), qui:
...coi i granchi a pizzicargli gli occhi. Ma noi lì c'eravamo. --> Ma noi lì ci siamo
Il finale ok, sebbene non riesca a cogliere, a un livello più profondo, il senso del tutto. Così, a pelle, sembra essere una vicenda allegorica che voglia dire qualcosa che non si coglie subito. Forse, l'unico piccolo difetto, è il personaggio della ragazza, che non viene citato da un certo punto in poi. Comunque, il racconto funziona e il tema è centrato. A rileggerci e buona edition!

Domenica prossima – Debora Dolci
la scansione del racconto funziona, e i dettagli sono ben seminati dentro i tre momenti della narrazione. Il finale arriva in relazione alla tentata dichiarazione del primo paragrafo, e chiude con un sentimento diverso rispetto all'inizio, e conferendo quel senso di ricerca della normalità dopo la tragedia. Tema centrato e prova molto buona.

Occhi aperti – Stefano Floccari
Dunque, la scansione evocativa (molto cruda) delle scene rende comunque la situazione della prigionia, il cui motivo rimane non dichiarato sino alla fine. E questo, a mio avviso, è un punto di vantaggio perché ti concentri progressivamente sul dolore e sulla recrudescenza del rapporto con l'aguzzino. Il finale, fulmineo, chiarisce tutto, sebbene la backstory del protagonista non sia neanche accennata. Una buona prova. A rileggerci e buona edition.

Il primo gioco – Morena Bergamaschi
il racconto in se è gradevole: la premiata ditta Padre-Figlio gioca ai giganti che abbattono la torre di Babele. Non tutti i dettagli tornano alla perfezione, ma questo è compensato dal tono ironico della vicenda, che sposta il senso più sulla coppia protagonista e sul risultato delle loro azioni che su come fanno ciò che fanno. Coerente col tono e con la vicenda la chiusa finale. Brava, e alla prossima.


Io l’ho fatta – Giovanni Attanasio
Ciao Giovanni, che dire? Racconto molto crudo, e ben scandito. Pur senza tratteggiare l'ambientazione sei riuscito a focalizzarti sui desideri quasi selvaggi dei personaggi, che obbediscono a istinti primordiali sino alla fine. Intravedo una trattazione del tema del doppio (nella rivale della protagonista che tenta di prendersi il suo posto nel mondo) e gli istinti fanno il resto. Tema centrato. Direi: ottima prova. Alla prossima e buona edition!
P.S: occhio alla punteggiatura ("Già ha La Malattia, che altro le volete fare!?")

Myotis – Alvin Miller
Ciao Alvin, piacere di leggerti. Il racconto mi è piaciuto, anche se non tutto è stato chiaro a prima lettura. La situazione dell'incipit descrive i protagonisti diciamo under-pressure, perché si trovano sotto il fuoco degli Uomini-Luce e sono stati traditi. Quando però si arriva alla parte centrale (Mi chino su di lui. «Calmati, raccontami tutto.» Sopra di noi un altro cavaliere viene polverizzato dai fari e il suo chirottero precipita in mare.) mi sembra che la pressione iniziale cali, sebbene i protagonisti restino sotto attacco. Questo svolgersi mi è sembrato non del tutto coerente con le premesse dell'incipit (da cui ci si aspetta una risoluzione immediata della tensione). Nel complesso, comunque, una prova valida. A rileggerci e buona edition.

Ciao Filippo, piacere di leggerti.
La storia ha il sua vicenda, e la sequenza d'azione che hai scelto si fa leggere fino in fonfo.
Ho notato due cose, però, tra le altre:

La porta sbagliata - Filippo Rubulotta
1. Nel passaggio: "L’uomo solleva una mano, ha un pezzo di vetro. Salta addosso a Derek, lo butta per terra e lo pugnala più volte.
Derek gli blocca le mani. «Sparagli!»
Recupero la pistola dalla fondina, la sollevo."
forse stona un po' il fatto che il protagonista aspetti un ordine di Derek per agire (essendo un militare, un uomo d'azione in un contesto d'emergenza, dovrebbe decidere in autonomia e sul momento cosa fare)
2. il finale: non è molto chiaro cosa succede. Lì tutto sembra sul punto di esplodere, poi il protagonista viene accecato, e non abbiamo altre informazioni.
Molto molto interessante l'associazione della creatura con la porta (la trovo una variante molto particolare sul tema del guardiano della soglia). Una prova migliorabile e soprattutto meritevole di una narrazione di più ampio respiro. A rileggerci e buona edition!

Nessuno scampo – Enzo gentile
Il racconto ha un suo potere evocativo. A mio avviso, si struttura in due momenti. Il primo, in cui il personaggio si trova "ficcato" nella situazione sottoterra, forse descritta con troppa ricchezza di particolari (quando, magari, sarebbe più efficace individuare pochi aggettivi, poche parole per descrivere esattamente la situazione fisica del personaggio); il secondo, in cui il personaggio inizia a muoversi nel tunnel.
La seconda parte manca di compiutezza, stante il fatto che la narrazione non credo si inserisca in una narrazione classica, e dunque bisognerebbe usare modalità più inusuali per far progredire la storia (ad es. il protagonista potrebbe avere delle visioni, o imbattersi in qualcosa di illogico e/o intollerabile).
La narrazione si inscrive nel genere fantastico, e mi manca la definizione dei rapporti tra il mondo del protagonista col mondo usuale (il nodo di ogni narrazione fantastica). Spero di averti dato qualche spunto utile. Un saluto e buona edition.
Ultima modifica di giulio.palmieri il venerdì 1 ottobre 2021, 8:47, modificato 1 volta in totale.

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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » giovedì 30 settembre 2021, 22:07

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo IL CARNEFICE: Lista racconti e classifiche

Messaggio#17 » mercoledì 6 ottobre 2021, 12:33

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo! Compplimenti a tutti perché ho rilevato una qualità media molto buona. Piccola annotazione: alcuni racconti scritti davvero buoni possono trovarsi dietro ad altri più imprecisi e quando questo accade è sempre perché metto davanti alla forma la coerenza della struttura interna del racconto.

1) Domenica prossima, di Debora Dolci
Narrato benissimo, ma soprattutto mi ha colpito come, con grazia, tu abbia lavorato sul tema e, con la tua visione positiva, sei riuscita a scrivere un racconto che parla di rinascita nonostante il crollo appena accaduto. Hai una sensibilità non comune e, cosa fondamentale, riesci a darle voce e a farla arrivare al lettore, con forza delicata. Pollice su per me.
2) Io l’ho fatta, di Giovanni Attanasio
Una immersione totale che diventa un'esperienza di lettura a tutto tondo, bravo. Non sono sicuro di un pensiero, ma lo esprimo lo stesso: il racconto in toto assume rispecchia la personalità della protagonista con questo calore umano quasi azzerato, RASSEGNATO, all'apparenza sconfitto e senza speranza. Un solo momento dissonante, quando si rivolge direttamente alla figlia, si percepisce amore. Poi di nuovo linea piatta fino al finale compreso con il pensiero di uccidere la propria creatura che prosegue in linea retta dalla sua sconfitta interiore. Eppure per tutto il racconto lotta per la vita, un bel contrasto. Ecco, quello per cui non riesco a decidermi è se il manifestare in modo più netto i sentimenti della protagonista avrebbe aiutato il testo a fare uno step ulteriore. Non so, anche se sono sicuro che questa forma attuale è esattamente quella che volevi imprimergli. Il tema c'è a più livelli, dal crollo della società al crollo della sua resistenza. Per me un pollice su e in classifica lo metto dietro al pari valutato racconto di Debora per una pura questione di gusto personale.
3) Domino, di Giacomo Puca
Sì, la chiusa stona parecchio con il tono che avevi tenuto fino a quel punto e con più tempo avresti potuto trovare qualcosa di più adeguato. Resta il fatto che il racconto è una freccia lanciata sicura verso la direzione da te scelta e il volo è bello dritto, senza fronzoli. Mi è piaciuto e anche il tema è assolutamente fondante il tutto. Peccato per quel finale, quindi mi fermo a un pollice quasi su.
4) L’impermeabile di papà, di Agostino Langellotti
Un buon racconto, solido, ben narrato. Il tema è presente e ben declinato. Il pdv è corretto e ben gestito. Forse non il massimo dell'originalità, questo sì, e per arrivare in fondo ti sei dovuto appoggiare troppo a quegli spiegoni urlati dalla madre che poteva essere preferibile quanto meno spezzettare. Detto questo, qui, mio parere, stiamo su un pollice tendente verso il positivo in modo solido e anche discretamente brillante perché hai ben chiara la direzione e la riesci a gestire fino alla fine.
5) Nessuno scampo, di Enzo Gentile
A mio avviso, un più che buono esordio nell'Arena. Ci mostri una situazione senza apparente via di scampo e ho percepito, leggendo, il senso di claustrofobia, forte. Vero che in certi punti non sei stato molto chiaro e se inizialmente sembra paralizzato, poi riesce a muoversi, ma ci sta perché ci accompagni in un orrore anche di confusione per il protagonista anche se qualcosina per il lettore l'avrei inserito. Non ho capito per nulla la frase finale, non mi sembra incidere più di tanto e non comprendo che scelta può dargli se, alla fine, viene sommerso completamente. Il tema sta nelle fondamenta stesse del testo, quindi ottimo. Concludendo, per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido e anche brillante e in classifica ti metto dietro al pari valutato racconto di Langellotti perché l'ho trovato più preciso.
6) Il primo gioco, di Morena Bergamaschi
L'impressione che ho avuto è che il tono comico non sia costante nel corso del racconto, probabilmente la partenza troppo lenta non aiuta a entrare dentro il mood. In casi come questo, mio parere, forse sarebbe meglio partire subito in quarta con qualcosa tipo "Quella torre va abbattuta!" come apertura in modo da settare immediatamente il contesto. Ecco, forse i tempi comici che mi sembrano mancare qui sono tutti quelli in cui rallenti e tergiversi un pelo (che poi rimane sempre un bel leggere dato la tua capacità). Il tema è ovviamente centrato. Per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante che vado a piazzare davanti al pari valutato racconto di Viviana per una questione di maggiore consapevolezza del focus.
7) Felicità, di Viviana Tenga
Mi sembra che il problema principale in questo racconto sia il focus: il lettore va a focalizzare sulla scelta di Giulia quando, invece, è perfettamente correlata a quelle di Laura perché non è dipendente da loro, la vita non è controllabile e non ha una formuletta, non guarda in faccia nessuno e rischia spesso di trasformarsi in una merda comune (come a queste due amiche). Ecco, in quest'ottica la problematica è da ritrovarsi nel finale perché tu stessa spingi il lettore a focalizzarsi solo su quell'aspetto e il risultato finale è buono, ma non completo e si cerca di capire il perché. Questo, ovviamente,per me. Detto questo, il racconto mi è comunque piaciuto e non ho risentito troppo dei tre tempi (anzi, nel secondo già mostri la tensione di Giulia nel suo reclinare la testa). Il tema è ben declinato. Per me il più classico dei pollici tendenti verso il positivo in modo solido, ma non brillante.
8) La porta sbagliata, di Filippo Rubulotta
Il ritmo è buono e ben gestito, non si capisce il perché di certi avvenimenti: gli ascensori che cadono e lo scienziato che aggredisce i due della sicurezza. Ho letto che hai giustificato la questione dell scienziato con un controllo mentale da parte della creatura e immagino che questo possa spiegare anche gli ascensori però andrebbe seminato il perché all'interno del racconto. Detto questo, chiaro che il testo necessita di una revisione per ripulirlo un poco dalla prima stesura, però fa quello che deve in modo discreto e direi che la valutazione può stare su un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante. In classifica ti posiziono dietro ai pari valutati soprattutto per questa sensazione di necessità di pulizia e revisione.
9) Occhi aperti, di Stefano Floccari
Un racconto duro che si legge d'un fiato, ma che è rimasto con un retrogusto amarognolo nella mia testa: ha ragione Lauro quando dice che il pay off si è tramutato in una semplice punch line e questo perché manca ogni riferimento, pur essendo nella testa del protagonista, al contesto e al suo eventuale travaglio interiore. In più, ti sottolineo anche questo Gino che tu definisci come slavo che, però, non percepisco neppure un briciolo come tale perché lo "sento" (nella mia testa) parlare in un perfetto italiano, forse era da sporcare un po'. Insomma, si vede tutta la tua capacità di scrittore, ma il colpo ti è rimasto per buona parte in canna ed è un peccato vero perché le fondamenta c'erano tutte, dovevi solo lavorarci un po' di più per modulare le informazioni. Per me un pollice tendente verso il positivo anche se non in modo solido.
10) Myotis, di Alvin Miller
Mi sembra quasi un pezzo estrapolato da un contesto più allargato. Occhio che Jubatus non arriva davvero, in prima battuta, e mi sono immaginato un suo amico che volasse di fianco a lui. Stesso problemuccio l'ho riscontrato anche quando incontra Brady con l'utilizzo di Myotis che mi è sembrato inizialmente rivolgersi al protagonista. Insomma, un po' di difficoltà a introdurre i personaggi. Mi è sembrato anche che l'incontro con Brady sia troppo ritardato e quando avevi già dedicato ampio spazio agli uomini luce, tranne poi portarli sullo sfondo al suo ingresso in scena. Infine, la chiusa fa ritirare entrambi dalla battaglia non andando a concludere nulla e anzi rilanciando per qualcosa che verrà. Insomma, ho apprezzato worldbuilding, ma penso che la narrazione sia un pelo disordinata, non sono riuscito a sentirmi coinvolto e mi è mancato il quid generale. E questo nonostante sia stato un piacere leggerlo (ormai il livello medio s'è davvero alzato). Concludendo, per me un pollice tendente verso il positivo anche se non in modo solido e in classifica lo piazzo dietro al pari valutato racconto di Floccari, più ordinato e organizzato.

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