Il chiodo no, cazzo

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 settembre 2021 con un tema di Francesca Bertuzzi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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Andrea Lauro
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Il chiodo no, cazzo

Messaggio#1 » lunedì 20 settembre 2021, 23:26

Siamo fottuti, di qui non ne usciamo.
L’ufficiale gira attorno al tavolo, va verso Primula che se ne sta bello dritto. Gli si avvicina così tanto che sembra voglia baciarlo, cazzo. «Ammiro la tua dedizione, dico sul serio.»
Questi bastardi mi tengono la faccia inchiodata a terra e Primula sembra ignorare sia me che l’ufficiale. È da quando eravamo piccoli che sogna di fare l’eroe. Io ci ho provato a essere come lui, giuro che ci ho provato. Ma è chiaro che non sono abbastanza, e di medaglie non ne voglio.
L’ufficiale contempla il mio vecchio amico. Sospira. «D’accordo, e sia.» Si preme le dita sugli occhi, come se gli costasse sacrificio. «Chiodo. La falange dell’indice.»
Mi prendono di peso, sono in quattro cazzo, scalcio ed è tutto inutile. Mi sbattono la mano sul tavolo, mi tengono per i capelli, questi figli di puttana vogliono che guardi. Uno si avvicina con un chiodo.
«Aspetta a usare il martello.» La voce tranquilla. «Fa’ in modo che si infili bene nella giuntura.»
Oh Gesù. «Primula… ti prego, diglielo…»
La punta del chiodo si appoggia sulla nocca. Piano. Poi comincia a premere, il soldato la rigira.
«Oh Cristo! Cristo!» Arriva la fitta. Il chiodo scava, sta trovando il passaggio. «Primulaaa!»
Il ferro va giù con un colpo secco. Una scossa per tutto il braccio, grido.
Il soldato che mi tiene per i capelli allenta la presa, vomita, mi riprende. L’altro afferra il martello, scuote la testa perché è troppo anche per lui, dà un colpo. Il chiodo stride sull’osso. Ancora una volta, e va giù nel legno. Si fa silenzio.
Sto piangendo. «Primula, diglielo…» Non siamo eroi, non lo siamo mai stati. «Lascia che mi ammazzino. Lascia che mi ammazzino, porca puttana.»
Il mio amico stringe i denti. Cristo, non è finita.
«La tua staffetta ti sta implorando.» L’ufficiale fa la faccia grave. «Implora una fine umana, non questo… schifo.» Punta il dito sulla mappa al centro del tavolo. «L’avamposto e le mitragliatrici. Ora.»
Primula chiude gli occhi, deglutisce.
Ti scongiuro. Glielo direi io, se lo sapessi. Levati dal culo quella bandiera del cazzo e fammi crepare.
Riapre gli occhi, torna a guardare la parete. Muto.
«Sai cosa mi affascina? Che tu stia scegliendo. Scegli di farlo soffrire» picchietta sulla mappa «e di salvare questi qui, chiunque essi siano.» Guarda me, fa un gesto ai soldati. «Lo scalpello. Nella giuntura del polso.»
«Nooo!» Provo a tirare indietro la mano, il chiodo infilato nel tavolo me la tiene lì. «Macellai del cazzo!»
Aumentano la presa, qualcuno mi tira un calcio nella schiena, rimango senz’aria.
Ecco lo scalpello, maledizione. Il bastardo me lo appoggia proprio lì sul polso, dove emerge l’osso. Lo punta, la pelle si piega. Oh Gesù. La mano solleva il martello.
E Primula urla. Urla e si affloscia, cade sulle ginocchia.
L’ufficiale fa segno di fermarsi.
Primula si tiene le tempie, oscilla avanti e indietro. «Va bene! Va… bene.»
E mi guarda, finalmente. Gli occhi spalancati, la bocca che trema. C’è smarrimento, c’è la fine di una certezza.
Sia ringraziato Iddio.



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antico
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#2 » lunedì 20 settembre 2021, 23:30

Ciao Andrea! Pronto per questa nuova Era? Caratteri e tempo ok, divertiti in questa FRANCESCA BERTUZZI EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#3 » martedì 21 settembre 2021, 15:17

Prime impressioni. il signor ing. Lauro! Quale onore! Un racconto molto "alla Tarantino", per stomaci forti. Ecco cosa ne penso:

Aderenza al tema. Tutto a posto.

Punti di forza. Una scena di tortura, già questo mi fa tenere alta l'attenzione. Poi, i chiodi nella mano, certamente una cosa raccapricciante, e che suscita emozioni forti. Cos'è allora che, secondo me, funziona poco?

Punti di miglioramento. Come ben sai sono un tuo appassionato lettore, e ciò che ammiro di te è la capacità che hai di esprimere i rapporti tra i personaggi. C'era un figlio con un rapporto conflittuale col padre, un ragazzo che cresce sotto l'approvazione (e la disapprovazione) di una banda di amici, una nipote che assiste in modo apatico alla routine della nonna malata. E qui? Quale rapporto umano mi mostri? Un soldato che fa l'eroe sulla pelle del suo commilitone e che (come prevedibile) finisce per crollare? Oppure cerchi di farmi immedesimare nella sofferenza di questo soldato che subisce la tortura? Tra parentesi, la subisce con una mente un po' troppo lucida.. al suo posto sarei impazzito, invece lui continua a narrarmi la scena e in certi passaggi sembra quasi dimenticarsene.. insomma: la scena è forte, ma mi manca un perché al tutto, un qualcosa che mi faccia veramente rabbrividire alla vista del martello, oppure che mi faccia venire la voglia di prendere a cazzotti l'amico che non parla. Forse non c'era lo spazio di approfondire queste cose, però, per me hai scritto di molto meglio.

Conclusione Il pezzo è buono, la costruzione della scena e l'idea di base sono ottime, magari la conclusione è un po' scontata, oppure l'energia della scena è sfruttata poco.. insomma, se altri tuoi pezzi sono a mio avviso dei piccoli capolavori, questo, rimane (per me) un pochino al di sotto del tuo standard. Tu puoi fare di più...

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wladimiro.borchi
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#4 » mercoledì 22 settembre 2021, 19:18

Di Tullio Nesler Laurooooooo!
Ecco, introdotta questa irrinunciabile cazzata da fan n° 1 di penne arruffate, vengo al tuo racconto.
Bello, scritto alla grande, senza sbavature e stilisticamente impeccabile.
Si empatizza più che a sufficienza con il povero cristo che viene imbullettato sul tavolo.
Forse sei stato solo un po' diretto in alcuni passaggi. Alcune cose avvengono troppo in fretta (la scarica lungo il braccio, il torturatore che vomita), capisco che calcare la mano in situazioni così al limite rischi di diventare voyeuristico, ma un minimo di respiro dopo eventi così devastanti forse ci voleva. Ovvio che c'è il maledetto limite di battute, col quale hai fatto anche troppi miracoli.
Forse la trama è un po' troppo lineare: il protagonista viene torturato per far parlare Primula che alla fine si sbottona. Mi sono perso qualcosa?
A rileggerci presto.
W

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invernomuto
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#5 » giovedì 23 settembre 2021, 0:24

Ciao Andrea, ben trovato.

Sono un grande fan delle scene di tortura, per quanto possa suonare inquietante. Trovo che il momento in cui l'eroe è sul punto di crollare siano quelli che permettono al lettore di vedere meglio la "fibra" di cui è composta una figura solitamente tra l'eroe mitologico e il bulletto spavaldo delle superiori.
Nel tuo racconto ho trovato molta attenzione al "cool factor" del protagonista pronto - anzi volenteroso - al sacrificio finale.
Pur apprezzando la tua capacità stilistica (nessuna sbavatura) al servizio delle descrizioni più cruente, trovo che non abbiano mai fatto davvero "crollare" il personaggio protagonista, che tiene dentro di sé i pensieri più disperati - una disperata pioggia di insulti a Primula avrebbe raddoppiato l'effetto di collasso psicologico.

Una bella prova insomma, soprattutto tecnicamente, che però non brilla quanto potrebbe (ma solo secondo i miei personalissimi gusti e parametri). Spero di rileggerti presto!

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Andrea Lauro
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#6 » giovedì 23 settembre 2021, 9:24

MatteoMantoani ha scritto:
Conclusione Il pezzo è buono, la costruzione della scena e l'idea di base sono ottime, magari la conclusione è un po' scontata, oppure l'energia della scena è sfruttata poco.. insomma, se altri tuoi pezzi sono a mio avviso dei piccoli capolavori, questo, rimane (per me) un pochino al di sotto del tuo standard. Tu puoi fare di più...


Ciao egregio!
Grazie mille per il commento, metto tutto in incubatrice e lascio crescere... mi piace questo "tu puoi fare di più", mi spinge a dar fuori di matto, picchiare sui muri e dire "cazzoooo! Cazzoooo!", un po' alla whiplash, per capirci...
A presto
Andrea
Ps ti ammazzeró nel sonno

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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#7 » giovedì 23 settembre 2021, 9:54

Ciao Andrea,

piacere di averti letto. Ho letteralmente adorato alcuni passaggi di quanto hai scritto, che mi hanno ricordato "Misery" di S. King. Le scene di tortura mi mettono sempre quei brividini inquieti e piacevoli (giuro non sono una cattiva persona) e questa non è stata da meno. Anche sullo stile non ho nulla da ridire, davvero bravo.
Ciò che ho trovato forse meno impattante è il finale. L'ho trovato un po' scontato (ma non credo francamente tu abbia puntato sull'effetto sorpresa) e ho sperato in qualcosa di diverso perché mi è sembrata una tortura un po' fine a se stessa. Forse è semplicemente troppo rapido il passaggio alla fine e non mi ha permesso di godere appieno della fine della tortura. Inoltre ho fatto fatica a empatizzare con il protagonista. Tornando al paragone con "Misery", quando il protagonista veniva torturato io speravo la tortura finisse, ero lì senza fiato a supplicare mentalmente di smetterla. Nel tuo caso, se pure fosse andato avanti, sarei stata lì a godermi i miei brividini.
In conclusione un ottimo lavoro che forse ha qualcosa di inespresso.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#8 » giovedì 23 settembre 2021, 14:11

Salve buon Lauro, piacere di leggerti e commentarti!
Un racconto con un tasso di difficoltà elevato, mantenere il punto di vista di un uomo che viene torturato era una bella impresa. A mio avviso la seconda parte mantiene ancora troppa lucidità e razionalità per una persona che ha un chiodo infilato nel dito che sta per essere ben martellato.
Per il resto il racconto è scritto bene e il protagonista ben caratterizzato.
Giusto un paio di appunti: nelle prime battute il pdv descrive con precisione i movimenti dell'ufficiale e di Primula, ma poi scopriamo che è tenuto con la faccia inchiodata a terra, in prima lettura mi ha un po' stonato che avesse comunque una visuale così chiara di ciò che avveniva. (è possibile, ma ho fatto un po' fatica a figurarmelo).
Un secondo appunto, visto il tema che noi tutti conosciamo, il finale era un po' annunciato, con il crollo dell'integerrimo Primula. Ma su questo credo ci fosse poco da fare.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Andrea Lauro
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#9 » venerdì 24 settembre 2021, 7:18

read_only ha scritto:Ho letteralmente adorato alcuni passaggi di quanto hai scritto, che mi hanno ricordato "Misery" di S. King. Le scene di tortura mi mettono sempre quei brividini inquieti e piacevoli (giuro non sono una cattiva persona) e questa non è stata da meno. Anche sullo stile non ho nulla da ridire, davvero bravo.
Ciò che ho trovato forse meno impattante è il finale. L'ho trovato un po' scontato (ma non credo francamente tu abbia puntato sull'effetto sorpresa) e ho sperato in qualcosa di diverso perché mi è sembrata una tortura un po' fine a se stessa. Forse è semplicemente troppo rapido il passaggio alla fine e non mi ha permesso di godere appieno della fine della tortura. Inoltre ho fatto fatica a empatizzare con il protagonista. Tornando al paragone con "Misery", quando il protagonista veniva torturato io speravo la tortura finisse, ero lì senza fiato a supplicare mentalmente di smetterla. Nel tuo caso, se pure fosse andato avanti, sarei stata lì a godermi i miei brividini.
In conclusione un ottimo lavoro che forse ha qualcosa di inespresso.


Grazie mille, mi fa piacere che la parte della tortura sia stata così efficace da non volersene staccare... XD
Recepisco anche il problema che hai avuto con il finale: in effetti non miravo a creare uno stravolgimento della trama, ma solo arrivare al naturale esito del conflitto. Ci rimugino su!
grazie
andrea

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Andrea Lauro
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#10 » venerdì 24 settembre 2021, 7:24

wladimiro.borchi ha scritto:Di Tullio Nesler Laurooooooo!
Ecco, introdotta questa irrinunciabile cazzata da fan n° 1 di penne arruffate, vengo al tuo racconto.
Bello, scritto alla grande, senza sbavature e stilisticamente impeccabile.
Si empatizza più che a sufficienza con il povero cristo che viene imbullettato sul tavolo.

ahah ciao buon Wlad! che entrata a effetto...
wladimiro.borchi ha scritto:Forse sei stato solo un po' diretto in alcuni passaggi. Alcune cose avvengono troppo in fretta (la scarica lungo il braccio, il torturatore che vomita), capisco che calcare la mano in situazioni così al limite rischi di diventare voyeuristico, ma un minimo di respiro dopo eventi così devastanti forse ci voleva. Ovvio che c'è il maledetto limite di battute, col quale hai fatto anche troppi miracoli.
Forse la trama è un po' troppo lineare: il protagonista viene torturato per far parlare Primula che alla fine si sbottona. Mi sono perso qualcosa?

ah sì, riconosco la linearità del racconto. mi ero domandato se fosse il caso di allungare la pausa o addirittura plottistuare (bella lì, ora brevetto il verbo), ma il rischio di perdere ulteriori caratteri e (soprattutto) la dimensione umana era troppo grande.

grazie mille caro per essere passato, buona edition!
andrea

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david.callaghan
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#11 » venerdì 24 settembre 2021, 11:52

Ciao Andrea,
mi è piaciuto tantissimo il tuo pezzo... Tranne il finale!
Purtroppo ti sei messo in una situazione senza via d'uscita, in cui il finale arriva atteso e obbligato, privando il pezzo di tutto il "tiro" e la suspense costruita fino a quel momento.
Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo e sono rimasto veramente colpito da come scrivi, per cui mi è dispiaciuto parecchio rimanere un po' deluso alla fine.

Un saluto

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Andrea Lauro
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#12 » sabato 25 settembre 2021, 16:42

david.callaghan ha scritto:Ciao Andrea,
mi è piaciuto tantissimo il tuo pezzo... Tranne il finale!
Purtroppo ti sei messo in una situazione senza via d'uscita, in cui il finale arriva atteso e obbligato, privando il pezzo di tutto il "tiro" e la suspense costruita fino a quel momento.
Credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo e sono rimasto veramente colpito da come scrivi, per cui mi è dispiaciuto parecchio rimanere un po' deluso alla fine.


grazie mille David!
mi fa piacere che ti sia piaciuto... giuro che la prossima volta riuscirò a convincerti anche con il finale! ci provo, almeno XD
a presto,
andrea

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#13 » sabato 25 settembre 2021, 18:27

Ciao Andrea, ben ritrovato in questa nuova Era.
Come in passato, mantieni uno stile molto chirurgico, riuscendo in poco spazio a dare intesità emotiva alla vicenda. Anche in questo caso si respira la violenza del momento e la tensione vissuta dai due poveri soldati. Per un lettore che non è a conoscenza della traccia, può esserci anche una sorta di imprevedibilità in merito al finale, cosa che qui dentro non accade, perché il lettore aspetta solo l'arrivo del crollo. Racconto ben scritto, nulla da dire, ma molto lineare e che osa un po' poco. Sei molto bravo a descrivere uno spaccato, una scena, ma mi piacerebbe anche vederti alle prese con una trama un po' più cicciosa. Mi spiego meglio. In un racconto breve, ancor più in quelli brevissimi, quello che resta e che lascia il segno non è tanto la scena ben descritta, quanto l'idea brillante, originale e sconvolgente. E' quella che a distanza di tempo ci fa ricordare il racconto e dire "ah, sì, quello che parlava di..." Ecco, nel tuo caso, è ormai consolidato che tu sia una delle penne migliori del forum, però fatico a ricordare qualche tua storia passata proprio perché spesso ti limiti ai confini della traccia descrivendo un momento, più che una storia. Mi piacerebbe vederti alle prese con qualcosa di più, senza nulla togliere che hai scritto un racconto da podio. Alla prossima.

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Andrea Lauro
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#14 » sabato 25 settembre 2021, 21:28

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Ciao Andrea, ben ritrovato in questa nuova Era.
Come in passato, mantieni uno stile molto chirurgico, riuscendo in poco spazio a dare intesità emotiva alla vicenda. Anche in questo caso si respira la violenza del momento e la tensione vissuta dai due poveri soldati. Per un lettore che non è a conoscenza della traccia, può esserci anche una sorta di imprevedibilità in merito al finale, cosa che qui dentro non accade, perché il lettore aspetta solo l'arrivo del crollo. Racconto ben scritto, nulla da dire, ma molto lineare e che osa un po' poco. Sei molto bravo a descrivere uno spaccato, una scena, ma mi piacerebbe anche vederti alle prese con una trama un po' più cicciosa. Mi spiego meglio. In un racconto breve, ancor più in quelli brevissimi, quello che resta e che lascia il segno non è tanto la scena ben descritta, quanto l'idea brillante, originale e sconvolgente. E' quella che a distanza di tempo ci fa ricordare il racconto e dire "ah, sì, quello che parlava di..." Ecco, nel tuo caso, è ormai consolidato che tu sia una delle penne migliori del forum, però fatico a ricordare qualche tua storia passata proprio perché spesso ti limiti ai confini della traccia descrivendo un momento, più che una storia. Mi piacerebbe vederti alle prese con qualcosa di più, senza nulla togliere che hai scritto un racconto da podio. Alla prossima.


Ciao Gabriele,
caspita, quando si dice il potere della penna: mi hai fatto dei bellissimi complimenti pur spingendomi all'azione!
Grazie davvero, capisco perfettamente il discorso sull'idea sconvolgente. Ecco devo dirti che, rispetto a tante storie brillanti che leggo su questo forum, io parto sempre convinto che delle idee così buone non possano venirmi. Non nello spazio del contest, almeno. Preconcetto mio, immagino, per questo tendo a giocare d'anticipo cercando di portare in scena delle piccole situazioni. Per questo motivo diffido dei cambi improvvisi, delle sorprese che invece mi piace leggere negli altri.
Ma mi hai dato una bella spinta, chissà che grazie a te non provi a buttarmi!
a presto e buona serata
andrea

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Andrea Lauro
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#15 » domenica 26 settembre 2021, 14:51

GiulianoCannoletta ha scritto:Salve buon Lauro, piacere di leggerti e commentarti!
Un racconto con un tasso di difficoltà elevato, mantenere il punto di vista di un uomo che viene torturato era una bella impresa. A mio avviso la seconda parte mantiene ancora troppa lucidità e razionalità per una persona che ha un chiodo infilato nel dito che sta per essere ben martellato.
Per il resto il racconto è scritto bene e il protagonista ben caratterizzato.
Giusto un paio di appunti: nelle prime battute il pdv descrive con precisione i movimenti dell'ufficiale e di Primula, ma poi scopriamo che è tenuto con la faccia inchiodata a terra, in prima lettura mi ha un po' stonato che avesse comunque una visuale così chiara di ciò che avveniva. (è possibile, ma ho fatto un po' fatica a figurarmelo).
Un secondo appunto, visto il tema che noi tutti conosciamo, il finale era un po' annunciato, con il crollo dell'integerrimo Primula. Ma su questo credo ci fosse poco da fare.
A rileggerci presto!
Giuliano


ciao Giuliano, mi sono accorto di non averti ancora risposto!
grazie per il commento, il problema sul finale è stato evidenziato da quasi tutti. a mia discolpa, non avevo intenzione di giocare di effetti speciali, solo arrivare al naturale esito della vicenda (e il fatto che tutti su MC si aspettassero "il crollo" non ha certo aiutato)...
grazie ancora e buona edition!
andrea

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Michael Dag
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#16 » martedì 28 settembre 2021, 21:51

Non sono nel giro, ma commento lo stesso perché mi va….

interessante il distacco con cui il pdv vive la cosa. Non gliene frega più un cazzo di nulla, vuole solo mettere fine alle sofferenze della tortura.
Semplici e schiette le descrizioni della tortura. Alla fine, non serve altro che un chiodo per infliggere dolore.

L'unica nota su cui non so esprimermi, pensiero puramente personale… il nome "primula". Mi evoca un fiore (l'avresti mai detto?), quindi una cosa bella e positiva che stona con la cruditaggine del racconto.
Vero, i partigiani/miliziani/combattenti scelgono sempre nomi del genere proprio per evocare la bellezza delle loro azioni e la rinascita della loro giusta causa.
In un racconto brevissimo, è un'immagine fuorviante.
Ma che crea contrasto.
Secondo me, la tua scelta, non è stata casuale.
A rileggerci!

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Andrea Furlan
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#17 » giovedì 30 settembre 2021, 0:19

Ciao Andrea,
Il tuo racconto brilla per una struttura semplice ed efficace ma soprattutto per un'ottima immedesimazione, ti sembra quasi di sentire il chiodo mordere le tue proprie ossa, sensazione sconcertante. Anche lo stile è azzeccato. Forse avrei gradito un po' più di contesto per capire dove e quando si svolge l'azione. Tema centrato in pieno, ma forse un po' troppo scontato.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#18 » giovedì 30 settembre 2021, 19:53

Ciao Andrea, piacere di leggerti (e di ascoltarvi).

Avrei voluto stupirti con schemi speciali, ma mi limiterò a suggerirtene uno sul tuo stesso testo.
Perdonami ma la mia 'neurospecificità' mi porta a cercare schemi in molte cose, e non ho potuto fare a meno di rilevare la cadenza matematica in cui nel testo, a partire dal titolo, ricorre 'quel' particolare termine. Ti considero, insieme a Wlad, un modello di quella scrittura ruvida che vorrei imparare ad usare e che fa frequente ricorso a termini popolari e gergali (di quelli che non sarebbero ammessi a Sanremo) per aumentare l'empatia del lettore e la verosimiglianza del racconto.
In questo caso però l'operazione risulta eccessivamente artefatta proprio per questa regolarità e, almeno per me, l'empatia si perde.
Devo inoltre aggiungere che ho avuto la sensazione di una sorta di bipolarismo fra il modo in cui il protagonista pensa e quello in cui parla, dovuto al fatto che i suoi pensieri mi appaiono molto più aggressivi di quanto non venga invece da lui pronunciato. La sensazione di un doppio registro linguistico che non mi è sembrata credibile in una situazione di stress come quella di una tortura.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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antico
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Re: Il chiodo no, cazzo

Messaggio#19 » domenica 3 ottobre 2021, 21:01

Un pezzo buono, ma che, alla fine, si rifugia in una struttura standard e succede esattamente quello che deve succedere mancando, mio parere, il focus vero, ovvero quello sulla lotta interiore di Primula che, semplicemente, vediamo afflosciarsi dopo neanche un paio di martellate all'amico. Mi sembra manchi molto contesto per delineare questi due protagonisti e aumentare il pathos riguardo al finale e il fatto stesso di arrivarci in questo modo piuttosto classico mi fa pensare che anche tu non riuscissi bene a dare quel qualcosa in più. Pollice tendente verso l'alto in modo solido, ma non brillante anche per te e ti piazzi davanti ai parivalutati racconti di Fagiolo e Dolzadelli perché la scena della tortura è resa molto bene.

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