Sono fregato - Filippo Rubulotta

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 18 ottobre 2021 con un tema di Luca Cristiano!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
FilippoR
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Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#1 » martedì 19 ottobre 2021, 0:34

Il brusio della gente del pub ci circonda. Guardo le facce degli altri tre attorno al tavolo.
Il primo e il secondo ricambiano il mio sguardo, impassibili. Il terzo ha un tic all’occhio.
Non sei così tranquillo vero? Guardo il mucchietto di soldi sul tavolo e guardo la mia mano. Doppia coppia. Tiro un lungo respiro dal sigaro ed espiro verso il soffitto. Il fumo raggiunge la coltre grigiastra che aleggia sul soffitto. Vediamo di prenderci questi soldi.
Dal bancone alle mie spalle giunge una voce. «Sfregiato! C’è bisogno di te!»
«Finisco questa mano e arrivo.»
«Non ti pago per giocare!»
«Arrivo!» Mi alzo, mi avvicino a uno dei ragazzi e sussurro. «Controllali.» Mi giro verso i tre. «Torno subito, non fate scherzi. Altrimenti vi faccio vedere come mi sono fatto questa.» Scorro il dito sulla cicatrice sulla guancia.
I tre annuiscono.
Raggiungo il bancone. «Dimmi Jones.»
«Porta fuori questo signore. Sta importunando Judith e non vuole neppure prendere una camera al piano di sopra. Fagli vedere cosa succede a chi vuole comandare in casa d’altri.» Indica un signore lì vicino, alto e dai capelli corti rossastri, con una camicia bianca e un gilet scuro.
Il signore si avvicina e mi guarda. «Non capisco perché dovrei pagare… Hic… Per la compagnia di questa… Hic… Signorina…» Si avvicina alla lampada sul bancone, la solleva e barcolla
Jones gliela strappa di mano. «Oltre che dar fastidio vuoi anche dar fuoco al locale?» Sposta lo sguardo su di me. «Portalo fuori ho detto.»
«Andiamo carota.» Mi avvicino all’ubriaco e lo afferro per il colletto, lo trascino verso la porta sul retro.
«Non sono una carota, mi lasci… Hic… Lei non sa chi sono io!»
Usciamo dal locale, in lontananza lo scalpitio dei cavalli e il cigolio di una carrozza.
«Certo che non lo so. E neanche mi interessa. Dovessi conoscere tutti gli ubriaconi di Londra non avrei neanche il tempo per andare a pisciare. Vai a casa e non farti più rivedere.»
Mi si lancia contro. «Fammi rientrare.»
Gli do uno spintone.
Barcolla e cade, agita un pugno. «Questa me la pagherai.»
«Quando vuoi mi trovi qua. Ora vattene.»
Rientro e chiudo la porta alle mie spalle.

***

Cammino per la strada.
Davanti a me un lampionaio fischietta, si avvicina a un lampione e lo accende.
Lo supero ed entro nel pub. Jones sta pulendo il bancone con uno straccio.
Sulla sinistra del locale un gruppetto di persone, una decina, è intento a chiacchierare. L'altro lato del locale è vuoto e la porta verso le scale è chiusa.
Dove sono i ragazzi? Mi avvicino al bancone. «Ehi Jones, è festa oggi? Hai dato la giornata libera ai ragazzi?»
Jones solleva la testa mi guarda e chiude gli occhi sollevando il capo.
«Ehi, tutto bene?»
Alle mie spalle la porta d’ingresso si chiude e scatta il chiavistello. La porta per il piano di sopra si apre ed escono due uomini.
Jones mi sussurra. «Maledizione, dovevano avvisarti di non venire.»
«Cosa?»
Dal gruppetto di persone giunge una voce. «Signor Sfregiato, ben arrivato. Ti aspettavamo.» Le persone davanti del gruppetto si spostano di lato e fanno passare un uomo.
È alto, in un completo che mai avevo visto in questo pub. Ha un cilindro e un bastone. Lo fa ticchettare sul pavimento e viene verso di me.
«E lei chi è?»
«Non si ricorda di me? Sono quasi offeso.» Si toglie il cilindro mostrando dei corti capelli rossastri.
«Ah, ma è il signore di ieri, carota!» Se è qui però…
«Finalmente, si ricorda cosa le ho detto ieri? Le presento i miei amici.» Si volta verso il gruppetto, hanno dei manganelli in mano che sbattono sul palmo. Avanzano verso di me.
Qua si mette male, mi volto verso la porta e altri due sono davanti a essa.
«Le avevo detto che se ne sarebbe pentito.»
«Ma me l'ha ordinato lui.» Indico Jones.
Jones solleva le spalle. «Come ho già detto al nostro ospite, ho detto solo di accompagnarlo alla porta, non di maltrattarlo.»
Figlio di una lurida sgualdrina.
Il rosso va avanti. «Da stasera si ricorderà di me vero?»
Gli altri uomini si avvicinano e mi circondano.
Da dietro di loro giunge una risata. «Credo proprio di sì.»



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antico
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#2 » martedì 19 ottobre 2021, 0:38

Ciao Filippo! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa Luca Cristiano Edition!

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Sirimedho
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#3 » martedì 19 ottobre 2021, 13:23

Buongiorno Filippo,
credo che sia la prima volta che ti leggo, ben trovato!

Gli effetti lunghi della violenza in un mondo violento. Il punto chiave del racconto mi sembra essere “Lei non sa chi sono io”.
Racconto che si fa leggere, ma con qualche difficoltà. La maggiore è che si capisce che ci troviamo probabilmente nell’ottocento o giù di lì finché non arriva alla lampada e all’avviso del rischio degli incidenti. Questo mi ha richiesto di cambiare tutta l’immagine mentale che mi ero fatta nella scena delle carte. Non un problema grande, ma forse si può ridurre questa frattura.
Il problema più grande che trovo è che mi sembra che tutto l’episodio sia eccessivo. Lo sfregiato ha portato fuori il pel di carota, gli ha dato una spinta quando ha provato a rientrare, ma non lo ha né picchiato né insultato. Perché mai questi dovrebbe arrivare al punto di presentarsi con molte persone per fargli ricordare di non aver capito chi fosse? Sembra anche improbabile che un tipo così usi il “lei” per rivolgersi ad un buttafuori.
La tecnica c’è, la storia si legge, il racconto però mi sembra poco credibile e in quanto tale non lo riesco ad apprezzare appieno.

Buon contest.

giancarminetrotta
Messaggi: 18

Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#4 » martedì 19 ottobre 2021, 19:48

Ciao Filippo,

piacere di leggerti.

Allora...
inizio molto promettente: due belle pennellate e si capisce bene il contesto. Il resto ce lo diranno i lampioni, il fumo, la camera di sopra, ecc..
Non mi sono piaciuti molto i dialoghi, li ho trovati poco incisivi, mi spiego: per me la storia è bella, l'ambientazione anche e dai la giusta enfasi alle descrizioni. Trovandoci in un pub inglese del secolo scorso o del milleottocento, davanti a un ubriaco (che non ha in quel momento la capacità di intendere e volere), non riesco a immaginare il proprietario che dica: «Porta fuori questo signore. Sta importunando Judith...» Avrei preferito: «Ehi, sfregiato, porta via questo alcolizzato di merda. E' la terza volta che tocca il culo a Judith...»
E così anche lui, che lo chiama pel di carota, come se fossimo alle scuole medie; all'inizio ci vedevo qualcosa di Arancia Meccanica e, per me, avresti dovuto seguire quel filone.
Alla prossima, ciao,
G.
**

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Signor_Darcy
Messaggi: 270

Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#5 » mercoledì 20 ottobre 2021, 10:08

Ciao Filippo.
Un racconto d’atmosfera, in cui il tema è declinato forse in maniera un po’ pretestuosa, solo con un accenno; ma non è un elemento chiave per la vicenda.
Non originale, ma comunque ben strutturata la vicenda nei suoi due atti; un po’ stereotipati i dialoghi, forse poco veritieri di una situazione del genere.
Occhio alle ripetizioni: “Guardo il mucchietto di solidi e guardo la mia mano” è un po’ fastidioso, bastava dire “e poi la mia mano”.
Attenzione anche alle sequenze logiche: avrei detto che il protagonista si tocca la cicatrice prima di esclamare “altrimenti vi faccio vedere come mi sono fatto questa”. Lo stesso poco dopo, quando Jones indica il tizio coi capelli rossi. Ancora, quando escono dal locale passa un’eternità tra il “Lei non sa chi sono io!” e il “Certo che non lo so”.
Un racconto discreto, d’ogni modo: se è la prima prova qua dentro è un buon punto di partenza.

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Leonardo Pigneri
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#6 » mercoledì 20 ottobre 2021, 14:42

Ciao Filippo! E' la prima volta che ti leggo, ecco i miei commenti:

Disclaimer: Il format può essere un po' confusionario, ma faccio i commenti direttamente sul testo così da poter essere più dettagliato e preciso. Ti avverto che non indolcirò la pillola ma spero che il mio sincero feedback possa tornarti utile (siamo qui per migliorare d’altronde). Tutti i commenti sono fatti a caldo, durante la prima lettura. Ci tengo, inoltre, a precisare che le critiche (se ci saranno) vorranno sempre e comunque essere costruttive e mai offensive. Buona lettura e, se vorrai ulteriori delucidazioni, non esitare a chiedere! :)

Il brusio della gente del pub ci circonda. Guardo le facce degli altri tre attorno al tavolo.
Il primo e il secondo ricambiano il mio sguardo, impassibili. Il terzo ha un tic all’occhio.
Non sei così tranquillo vero? Guardo il mucchietto di soldi sul tavolo e guardo la mia mano. [Avrei iniziato con questo per chiarire la scena. Se metti subito l'immagine di una partita a carte, il contesto si desume più facilmente. Se invece parti da un pub, tizi anonimi e scambi di sguardi, stai solo ritardando il punto in cui il lettore capirà la scena] Doppia coppia. Tiro un lungo respiro dal sigaro ed espiro verso il soffitto. Il fumo raggiunge la coltre grigiastra che aleggia sul soffitto [ripetizione, ma il dettaglio è carino]. Vediamo di prenderci questi soldi.
Dal bancone alle mie spalle giunge una voce. «Sfregiato! C’è bisogno di te!»
«Finisco questa mano e arrivo.»
«Non ti pago per giocare!»
«Arrivo!» Mi alzo, mi avvicino a uno dei ragazzi e sussurro. «Controllali.» Mi giro verso i tre. «Torno subito, non fate scherzi. Altrimenti vi faccio vedere come mi sono fatto questa.» Scorro il dito sulla cicatrice sulla guancia. [un po' banalotta questa battuta]
I tre annuiscono.
Raggiungo il bancone. «Dimmi Jones.»
«Porta fuori questo signore. Sta importunando Judith e non vuole neppure prendere una camera al piano di sopra. Fagli vedere cosa succede a chi vuole comandare in casa d’altri.» Indica un signore lì vicino, alto e dai capelli corti rossastri, con una camicia bianca e un gilet scuro.
Il signore si avvicina e mi guarda. «Non capisco perché dovrei pagare… Hic… Per la compagnia di questa… Hic… Signorina…» Si avvicina alla lampada sul bancone, la solleva e barcolla
Jones gliela strappa di mano. «Oltre che dar fastidio vuoi anche dar fuoco al locale?» Sposta lo sguardo su di me. «Portalo fuori ho detto.»
«Andiamo carota.» Mi avvicino all’ubriaco e lo afferro per il colletto, lo trascino verso la porta sul retro.
«Non sono una carota, mi lasci… Hic… Lei non sa chi sono io!»
Usciamo dal locale, in lontananza lo scalpitio dei cavalli e il cigolio di una carrozza.
«Certo che non lo so. E neanche mi interessa. Dovessi conoscere tutti gli ubriaconi di Londra non avrei neanche il tempo per andare a pisciare. Vai a casa e non farti più rivedere.» [Legnosetti questi dialoghi]
Mi si lancia contro. «Fammi rientrare.»
Gli do uno spintone.
Barcolla e cade, agita un pugno. «Questa me la pagherai.»
«Quando vuoi mi trovi qua. Ora vattene.»
Rientro e chiudo la porta alle mie spalle.

***

Cammino per la strada.
Davanti a me un lampionaio fischietta, si avvicina a un lampione [lampionaio - lampione, non il massimo] e lo accende.
Lo supero ed entro nel pub. Jones sta pulendo il bancone con uno straccio.
Sulla sinistra del locale un gruppetto di persone, una decina, è intento a chiacchierare. L'altro lato del locale è vuoto e la porta verso le scale è chiusa.
Dove sono i ragazzi? Mi avvicino al bancone. «Ehi Jones, è festa oggi? Hai dato la giornata libera ai ragazzi?»
Jones solleva la testa mi guarda e chiude gli occhi sollevando il capo.
«Ehi, tutto bene?»
Alle mie spalle la porta d’ingresso si chiude e scatta il chiavistello. La porta per il piano di sopra si apre ed escono due uomini.
Jones mi sussurra. «Maledizione, dovevano avvisarti di non venire.»
«Cosa?»
Dal gruppetto di persone giunge una voce. «Signor Sfregiato, ben arrivato. Ti aspettavamo.» Le persone davanti del gruppetto si spostano di lato e fanno passare un uomo.
È alto, in un completo che mai avevo visto in questo pub. Ha un cilindro e un bastone. Lo fa ticchettare sul pavimento e viene verso di me.
«E lei chi è?»
«Non si ricorda di me? Sono quasi offeso.» Si toglie il cilindro mostrando dei corti capelli rossastri.
«Ah, ma è il signore di ieri, carota!» Se è qui però… [Qui il personaggio se non è uno stupido un po' di paura ce la deve avere. Questa risposta è poco credibile]
«Finalmente, si ricorda cosa le ho detto ieri? Le presento i miei amici.» Si volta verso il gruppetto, hanno dei manganelli in mano che sbattono sul palmo. Avanzano verso di me.[Cliché dei cliché i tizi che si sbattono sul palmo i manganelli]
Qua si mette male, mi volto verso la porta e altri due sono davanti a essa.
«Le avevo detto che se ne sarebbe pentito.»
«Ma me l'ha ordinato lui.» Indico Jones.
Jones solleva le spalle. «Come ho già detto al nostro ospite, ho detto solo di accompagnarlo alla porta, non di maltrattarlo.»
Figlio di una lurida sgualdrina.
Il rosso va avanti. «Da stasera si ricorderà di me vero?»
Gli altri uomini si avvicinano e mi circondano.
Da dietro di loro giunge una risata. «Credo proprio di sì.» [chi lo dice questo? un tizio a caso? il protagonista?]

Commento:

Lo stile non è male, alcuni dettagli anche mi sono piaciuti. Ma i meriti del brano finiscono qui. Declinazione del tema, meh. Si tratta di un Pub, non di una casa, ci sta e non ci sta. I dialoghi sono a tratti legnosi e poco credibili. La storia... tutto sa di già visto e non c'è nulla di originale o che desti un minimo l'attenzione.
Una prova di scrittura discreta ma che non fa molto se non meritarsi una blanda sufficienza.
Peccato perché si vede che sai usare la scrittura immersiva.
Spero di rileggerti in futuro con qualcosa di più interessante. Ciao!

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Andrea Lauro
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#7 » mercoledì 20 ottobre 2021, 18:08

Ciao Filippo, mi è piaciuta molto la scorrevolezza del racconto. Non mi sono mai dovuto fermare, è filato liscio fino alla fine senza intoppi. I personaggi sono ben identificati, non ho mai avuto dubbi su chi stesse parlando. Quindi buono, la forma mi è piaciuta, racconto semplice, diretto e lineare.
Sei solo il terzo che leggo e quindi ipotizzo un piazzamento: ti metterei nella prima metà classifica.

Una finezza che hanno fatto notare anche a me in passato (era stato Dario Cinti, che ringrazio ancora adesso per questo trucchetto): dal finale, prova a togliere l’ultima riga: ora senti come chiude.
a presto
andrea

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Fagiolo17
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#8 » venerdì 22 ottobre 2021, 19:12

Ciao Filippo.
Il racconto inizialmente mi aveva fatto pensare ad un setting da far west, nonostante il pub in prima riga.
Solo quando nomini Londra passo ad immaginarmi una scena alla Peaky Blinders.
La parte iniziale con la partita a carte dovrebbe settare la scena, ma in realtà distoglie dal fulcro della narrazione e aggiunge poco se non il dettaglio della cicatrice. Avrei mostrato altro.
Quanti buttafuori ha il locale? Sfregiato e i ragazzi?
Non mi convince che Sfregiato non riconosca il tizio visto la sera precedente. Se fosse stato lui quello ubriaco anche anche, ma così mi fa proprio strano. Potevi dire fosse passata una settimana, o dieci giorni. Sarebbe stato più credibile.
La reazione del rosso mi sembra un po' eccessiva, ma in quell'ambiente forse basta anche uno sguardo storto per essere malmenati.
Invece non capisco il comportamento del proprietario, che non solo non lo copre, ma si incarognisce pure lui con la battuta "ho detto solo di accompagnarlo alla porta, non di maltrattarlo" quando prima sussurra "Maledizione, dovevano avvisarti di non venire". Quindi è dalla sua parte o no? e poi chi doveva avvisarlo? I ragazzi che non ci sono?
Lo stile non è male, scorrevole dall'inizio alla fine, tutto quello che succede è ben comprensibile.
In bocca al lupo per l'edizione.

FilippoR
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#9 » domenica 24 ottobre 2021, 15:32

Sirimedho ha scritto:Buongiorno Filippo,
credo che sia la prima volta che ti leggo, ben trovato!

Gli effetti lunghi della violenza in un mondo violento. Il punto chiave del racconto mi sembra essere “Lei non sa chi sono io”.
Racconto che si fa leggere, ma con qualche difficoltà. La maggiore è che si capisce che ci troviamo probabilmente nell’ottocento o giù di lì finché non arriva alla lampada e all’avviso del rischio degli incidenti. Questo mi ha richiesto di cambiare tutta l’immagine mentale che mi ero fatta nella scena delle carte. Non un problema grande, ma forse si può ridurre questa frattura.
Il problema più grande che trovo è che mi sembra che tutto l’episodio sia eccessivo. Lo sfregiato ha portato fuori il pel di carota, gli ha dato una spinta quando ha provato a rientrare, ma non lo ha né picchiato né insultato. Perché mai questi dovrebbe arrivare al punto di presentarsi con molte persone per fargli ricordare di non aver capito chi fosse? Sembra anche improbabile che un tipo così usi il “lei” per rivolgersi ad un buttafuori.
La tecnica c’è, la storia si legge, il racconto però mi sembra poco credibile e in quanto tale non lo riesco ad apprezzare appieno.

Buon contest.


Buongiorno Stefano,
dovrebbe essere la prima volta, grazie!
La lampada l’ho aggiunta per aggiungere un ulteriore elemento ma probabilmente è stata di troppo a questo punto.
Il presentarsi con molte persone è per vendicarsi di averlo cacciato dal locale e per non averlo riconosciuto come personaggio “importante”, in pratica per l’ego del cacciato.
Il lei usato dal buttafuori è perché dall’abbigliamento riconosce una persona di alto rango e non un normale ubriacone.
Grazie dei commenti e alla prossima!

FilippoR
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#10 » domenica 24 ottobre 2021, 15:38

giancarminetrotta ha scritto:Ciao Filippo,

piacere di leggerti.

Allora...
inizio molto promettente: due belle pennellate e si capisce bene il contesto. Il resto ce lo diranno i lampioni, il fumo, la camera di sopra, ecc..
Non mi sono piaciuti molto i dialoghi, li ho trovati poco incisivi, mi spiego: per me la storia è bella, l'ambientazione anche e dai la giusta enfasi alle descrizioni. Trovandoci in un pub inglese del secolo scorso o del milleottocento, davanti a un ubriaco (che non ha in quel momento la capacità di intendere e volere), non riesco a immaginare il proprietario che dica: «Porta fuori questo signore. Sta importunando Judith...» Avrei preferito: «Ehi, sfregiato, porta via questo alcolizzato di merda. E' la terza volta che tocca il culo a Judith...»
E così anche lui, che lo chiama pel di carota, come se fossimo alle scuole medie; all'inizio ci vedevo qualcosa di Arancia Meccanica e, per me, avresti dovuto seguire quel filone.
Alla prossima, ciao,
G.
**


Ciao Giancarmine, piacere.
Effettivamente potevo spingere un po’ di più sul linguaggio e non sarebbe stato esagerato, grazie e alla prossima!

FilippoR
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#11 » domenica 24 ottobre 2021, 15:41

Signor_Darcy ha scritto:Ciao Filippo.
Un racconto d’atmosfera, in cui il tema è declinato forse in maniera un po’ pretestuosa, solo con un accenno; ma non è un elemento chiave per la vicenda.
Non originale, ma comunque ben strutturata la vicenda nei suoi due atti; un po’ stereotipati i dialoghi, forse poco veritieri di una situazione del genere.
Occhio alle ripetizioni: “Guardo il mucchietto di solidi e guardo la mia mano” è un po’ fastidioso, bastava dire “e poi la mia mano”.
Attenzione anche alle sequenze logiche: avrei detto che il protagonista si tocca la cicatrice prima di esclamare “altrimenti vi faccio vedere come mi sono fatto questa”. Lo stesso poco dopo, quando Jones indica il tizio coi capelli rossi. Ancora, quando escono dal locale passa un’eternità tra il “Lei non sa chi sono io!” e il “Certo che non lo so”.
Un racconto discreto, d’ogni modo: se è la prima prova qua dentro è un buon punto di partenza.


Ciao Stefano,
grazie dei consigli, non è la prima prova ma pian piano questi commenti mi aiutano a miglirare. Alla prossima!

FilippoR
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#12 » domenica 24 ottobre 2021, 15:45

Leonardo Pigneri ha scritto:Ciao Filippo! E' la prima volta che ti leggo, ecco i miei commenti:

Disclaimer: Il format può essere un po' confusionario, ma faccio i commenti direttamente sul testo così da poter essere più dettagliato e preciso. Ti avverto che non indolcirò la pillola ma spero che il mio sincero feedback possa tornarti utile (siamo qui per migliorare d’altronde). Tutti i commenti sono fatti a caldo, durante la prima lettura. Ci tengo, inoltre, a precisare che le critiche (se ci saranno) vorranno sempre e comunque essere costruttive e mai offensive. Buona lettura e, se vorrai ulteriori delucidazioni, non esitare a chiedere! :)

Il brusio della gente del pub ci circonda. Guardo le facce degli altri tre attorno al tavolo.
Il primo e il secondo ricambiano il mio sguardo, impassibili. Il terzo ha un tic all’occhio.
Non sei così tranquillo vero? Guardo il mucchietto di soldi sul tavolo e guardo la mia mano. [Avrei iniziato con questo per chiarire la scena. Se metti subito l'immagine di una partita a carte, il contesto si desume più facilmente. Se invece parti da un pub, tizi anonimi e scambi di sguardi, stai solo ritardando il punto in cui il lettore capirà la scena] Doppia coppia. Tiro un lungo respiro dal sigaro ed espiro verso il soffitto. Il fumo raggiunge la coltre grigiastra che aleggia sul soffitto [ripetizione, ma il dettaglio è carino]. Vediamo di prenderci questi soldi.
Dal bancone alle mie spalle giunge una voce. «Sfregiato! C’è bisogno di te!»
«Finisco questa mano e arrivo.»
«Non ti pago per giocare!»
«Arrivo!» Mi alzo, mi avvicino a uno dei ragazzi e sussurro. «Controllali.» Mi giro verso i tre. «Torno subito, non fate scherzi. Altrimenti vi faccio vedere come mi sono fatto questa.» Scorro il dito sulla cicatrice sulla guancia. [un po' banalotta questa battuta]
I tre annuiscono.
Raggiungo il bancone. «Dimmi Jones.»
«Porta fuori questo signore. Sta importunando Judith e non vuole neppure prendere una camera al piano di sopra. Fagli vedere cosa succede a chi vuole comandare in casa d’altri.» Indica un signore lì vicino, alto e dai capelli corti rossastri, con una camicia bianca e un gilet scuro.
Il signore si avvicina e mi guarda. «Non capisco perché dovrei pagare… Hic… Per la compagnia di questa… Hic… Signorina…» Si avvicina alla lampada sul bancone, la solleva e barcolla
Jones gliela strappa di mano. «Oltre che dar fastidio vuoi anche dar fuoco al locale?» Sposta lo sguardo su di me. «Portalo fuori ho detto.»
«Andiamo carota.» Mi avvicino all’ubriaco e lo afferro per il colletto, lo trascino verso la porta sul retro.
«Non sono una carota, mi lasci… Hic… Lei non sa chi sono io!»
Usciamo dal locale, in lontananza lo scalpitio dei cavalli e il cigolio di una carrozza.
«Certo che non lo so. E neanche mi interessa. Dovessi conoscere tutti gli ubriaconi di Londra non avrei neanche il tempo per andare a pisciare. Vai a casa e non farti più rivedere.» [Legnosetti questi dialoghi]
Mi si lancia contro. «Fammi rientrare.»
Gli do uno spintone.
Barcolla e cade, agita un pugno. «Questa me la pagherai.»
«Quando vuoi mi trovi qua. Ora vattene.»
Rientro e chiudo la porta alle mie spalle.

***

Cammino per la strada.
Davanti a me un lampionaio fischietta, si avvicina a un lampione [lampionaio - lampione, non il massimo] e lo accende.
Lo supero ed entro nel pub. Jones sta pulendo il bancone con uno straccio.
Sulla sinistra del locale un gruppetto di persone, una decina, è intento a chiacchierare. L'altro lato del locale è vuoto e la porta verso le scale è chiusa.
Dove sono i ragazzi? Mi avvicino al bancone. «Ehi Jones, è festa oggi? Hai dato la giornata libera ai ragazzi?»
Jones solleva la testa mi guarda e chiude gli occhi sollevando il capo.
«Ehi, tutto bene?»
Alle mie spalle la porta d’ingresso si chiude e scatta il chiavistello. La porta per il piano di sopra si apre ed escono due uomini.
Jones mi sussurra. «Maledizione, dovevano avvisarti di non venire.»
«Cosa?»
Dal gruppetto di persone giunge una voce. «Signor Sfregiato, ben arrivato. Ti aspettavamo.» Le persone davanti del gruppetto si spostano di lato e fanno passare un uomo.
È alto, in un completo che mai avevo visto in questo pub. Ha un cilindro e un bastone. Lo fa ticchettare sul pavimento e viene verso di me.
«E lei chi è?»
«Non si ricorda di me? Sono quasi offeso.» Si toglie il cilindro mostrando dei corti capelli rossastri.
«Ah, ma è il signore di ieri, carota!» Se è qui però… [Qui il personaggio se non è uno stupido un po' di paura ce la deve avere. Questa risposta è poco credibile]
«Finalmente, si ricorda cosa le ho detto ieri? Le presento i miei amici.» Si volta verso il gruppetto, hanno dei manganelli in mano che sbattono sul palmo. Avanzano verso di me.[Cliché dei cliché i tizi che si sbattono sul palmo i manganelli]
Qua si mette male, mi volto verso la porta e altri due sono davanti a essa.
«Le avevo detto che se ne sarebbe pentito.»
«Ma me l'ha ordinato lui.» Indico Jones.
Jones solleva le spalle. «Come ho già detto al nostro ospite, ho detto solo di accompagnarlo alla porta, non di maltrattarlo.»
Figlio di una lurida sgualdrina.
Il rosso va avanti. «Da stasera si ricorderà di me vero?»
Gli altri uomini si avvicinano e mi circondano.
Da dietro di loro giunge una risata. «Credo proprio di sì.» [chi lo dice questo? un tizio a caso? il protagonista?]

Commento:

Lo stile non è male, alcuni dettagli anche mi sono piaciuti. Ma i meriti del brano finiscono qui. Declinazione del tema, meh. Si tratta di un Pub, non di una casa, ci sta e non ci sta. I dialoghi sono a tratti legnosi e poco credibili. La storia... tutto sa di già visto e non c'è nulla di originale o che desti un minimo l'attenzione.
Una prova di scrittura discreta ma che non fa molto se non meritarsi una blanda sufficienza.
Peccato perché si vede che sai usare la scrittura immersiva.
Spero di rileggerti in futuro con qualcosa di più interessante. Ciao!


Ciao Leonardo,
concordo sul non addolcire la pillola e ritengo i tuoi commenti utili.
Nel caso dell’ultima battuta è stata detta dal “rosso”, ma dovevo renderlo più chiaro.
Sul fatto che è un pub e non una casa, per l’oste potenzialmente il pub può essere visto come una casa, vi passa tantissimo tempo.
Grazie mille e alla prossima!

FilippoR
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#13 » domenica 24 ottobre 2021, 15:47

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Filippo, mi è piaciuta molto la scorrevolezza del racconto. Non mi sono mai dovuto fermare, è filato liscio fino alla fine senza intoppi. I personaggi sono ben identificati, non ho mai avuto dubbi su chi stesse parlando. Quindi buono, la forma mi è piaciuta, racconto semplice, diretto e lineare.
Sei solo il terzo che leggo e quindi ipotizzo un piazzamento: ti metterei nella prima metà classifica.

Una finezza che hanno fatto notare anche a me in passato (era stato Dario Cinti, che ringrazio ancora adesso per questo trucchetto): dal finale, prova a togliere l’ultima riga: ora senti come chiude.
a presto
andrea


Ciao Andrea,
terrò presente il consiglio sul finale, non andrà perso.
Grazie mille e alla prossima!

FilippoR
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#14 » domenica 24 ottobre 2021, 15:55

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Filippo.
Il racconto inizialmente mi aveva fatto pensare ad un setting da far west, nonostante il pub in prima riga.
Solo quando nomini Londra passo ad immaginarmi una scena alla Peaky Blinders.
La parte iniziale con la partita a carte dovrebbe settare la scena, ma in realtà distoglie dal fulcro della narrazione e aggiunge poco se non il dettaglio della cicatrice. Avrei mostrato altro.
Quanti buttafuori ha il locale? Sfregiato e i ragazzi?
Non mi convince che Sfregiato non riconosca il tizio visto la sera precedente. Se fosse stato lui quello ubriaco anche anche, ma così mi fa proprio strano. Potevi dire fosse passata una settimana, o dieci giorni. Sarebbe stato più credibile.
La reazione del rosso mi sembra un po' eccessiva, ma in quell'ambiente forse basta anche uno sguardo storto per essere malmenati.
Invece non capisco il comportamento del proprietario, che non solo non lo copre, ma si incarognisce pure lui con la battuta "ho detto solo di accompagnarlo alla porta, non di maltrattarlo" quando prima sussurra "Maledizione, dovevano avvisarti di non venire". Quindi è dalla sua parte o no? e poi chi doveva avvisarlo? I ragazzi che non ci sono?
Lo stile non è male, scorrevole dall'inizio alla fine, tutto quello che succede è ben comprensibile.
In bocca al lupo per l'edizione.


Ciao Luca,
dovevo dare maggiori elementi per giustificare che lo Sfregiato non riconoscesse il Rosso effettivamente. Tipo il locale era pieno e lui era l’ennesimo che doveva buttare fuori o qualcosa di simile. Oppure anche la questione del tempo come mi hai suggerito.
Esatto sulla reazione del Rosso e sullo sguardo storto (legata al Rosso e alla sua posizione altolocata per cui non abituato a certi trattamenti, forse però anche qui qualcosina in più avrebbe aiutato).
Sul proprietario non lo copre sul momento per paura di finirci di mezzo pure lui, aveva provato ad aiutarlo tentando di farlo avvisare ma senza successo.
Grazie mille e alla prossima!

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Giovanni Attanasio
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#15 » lunedì 25 ottobre 2021, 12:47

Dai, non male! Il pacing è buono, la storia scorre, ma scorre troppo. Qualcosina nella narrazione e nella gestione dei dialoghi fa scorrere il tutto troppo rapidamente senza però dare veri scossoni, senza nulla che si aggrappi davvero al lettore che passa di lì. Mi piace che il personaggio principale abbia una sorta di trasformazione, da tizio molto brusco a tizio che se ne pente e realizza che deve calmarsi, e avrei giocato molto di più su questo dandogli più colore e più spazio.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

FilippoR
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#16 » lunedì 25 ottobre 2021, 15:34

Giovanni Attanasio ha scritto:Dai, non male! Il pacing è buono, la storia scorre, ma scorre troppo. Qualcosina nella narrazione e nella gestione dei dialoghi fa scorrere il tutto troppo rapidamente senza però dare veri scossoni, senza nulla che si aggrappi davvero al lettore che passa di lì. Mi piace che il personaggio principale abbia una sorta di trasformazione, da tizio molto brusco a tizio che se ne pente e realizza che deve calmarsi, e avrei giocato molto di più su questo dandogli più colore e più spazio.


Ciao Giovanni
pian piano miglioro, ci sta il suggerimento e tengo presente.
Grazie mille e alla prossima!

alexandra.fischer
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#17 » lunedì 25 ottobre 2021, 19:31

Tema centrato. In una Londra ottocentesca, con pub fumoso dove oltre a bere si gioca d’azzardo e c’è anche un postribolo, lo Sfregiato, oltre a fare il cameriere e il giocatore d’azzardo, lavora come buttafuori per il signor Jones. E lo fa fin troppo bene: il cliente dai capelli rossi, ubriaco e con la pretesa di non pagare per le prestazioni di Judith, finisce per prenderle e lo minaccia. Peccato, per lo Sfregiato, che si tratti di un tipo appartenente a una banda numerosa e con tanto di manganelli e che Jones abbia tutto l’interesse a farli notare di essere stato troppo solerte: accompagnare fuori non vuol dire picchiare. Molto ben caratterizzati i tre al tavolo. Due impassibili e il terzo, pericolosetto per via del tic all’occhio.

Attenzione:
Dimmi, Jones
Portalo fuori, ho detto
Andiamo, carota

FilippoR
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#18 » martedì 26 ottobre 2021, 9:06

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. In una Londra ottocentesca, con pub fumoso dove oltre a bere si gioca d’azzardo e c’è anche un postribolo, lo Sfregiato, oltre a fare il cameriere e il giocatore d’azzardo, lavora come buttafuori per il signor Jones. E lo fa fin troppo bene: il cliente dai capelli rossi, ubriaco e con la pretesa di non pagare per le prestazioni di Judith, finisce per prenderle e lo minaccia. Peccato, per lo Sfregiato, che si tratti di un tipo appartenente a una banda numerosa e con tanto di manganelli e che Jones abbia tutto l’interesse a farli notare di essere stato troppo solerte: accompagnare fuori non vuol dire picchiare. Molto ben caratterizzati i tre al tavolo. Due impassibili e il terzo, pericolosetto per via del tic all’occhio.

Attenzione:
Dimmi, Jones
Portalo fuori, ho detto
Andiamo, carota


Ciao Alexandra,
grazie del commento e delle segnalazioni, devo fare più attenzione con il vocativo.
Alla prossima!

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Laura Brunelli
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#19 » giovedì 28 ottobre 2021, 11:00

Ciao Filippo piacere di leggerti.
Il racconto scorre bene, senza intoppi e non è male, ma lascia aperti molti interrogativi. Indubbiamente, per godersi il testo non è necessario sapere esattamente chi sia il fantomatico “carota”, però così, il racconto perde un po’ di mordente. È certamente uno straniero e anche ricco, quindi? È solo di passaggio? In questo caso perché si porta dietro tanti bruti? Ovviamente non può averli assoldati in città, altrimenti lo Sfregiato gli avrebbe riconosciuti e capito subito cosa sarebbe successo.
Oppure è un pezzo grosso della criminalità di un'altra città ed è venuto a Londra per prendere le redini del malaffare?
Non che il racconto sia brutto, anzi, però, così risulta un po’ piatto e prevedibile.
Abbastanza buono lo stile immersivo e la gestione della tripartizione attiva, anche se ci sono margini di miglioramento. A parte qualche piccolo refuso, in questo passaggio, per esempio


Il signore si avvicina e mi guarda. «Non capisco perché dovrei pagare… Hic… Per la compagnia di questa… Hic… Signorina…» Si avvicina alla lampada sul bancone, la solleva e barcolla
Jones gliela strappa di mano. «Oltre che dar fastidio vuoi anche dar fuoco al locale?» Sposta lo sguardo su di me. «Portalo fuori ho detto.»


manca il punto tra barcolla e Jones e un po’ di ripetizioni qua e là, il testo è pieno di micro-azioni che rendono la lettura un po’ sincopata.
Anche i dialoghi appaiono un po’ artefatti. Mi pare ben strano che il proprietario di un localaccio nei sobborghi di Lontra del, diciamo diciassettesimo/diciottesimo secolo (intuito dalla carrozza e dal lampionaio) usi frasi del tipo
«Come ho già detto al nostro ospite, ho detto solo di accompagnarlo alla porta, non di maltrattarlo.»

Mi immagino piuttosto che, alzate le braccia come a dire io non centro, Jones si rivolga direttamente allo Sfregiato, dicendo qualcosa del tipo «Io ti ho detto solo di accompagnarlo fuori.» Peraltro, il “carota” era presente la sera prima e se l’è presa con il protagonista per il modo in cui lui lo ha trattato. E qui si presenta un altro problema relativo alla credibilità del personaggio. Lo Sfregiato, in questa parte del racconto, mostra una debolezza e una codardia non mostrata prima. E questo risulta contraddittorio con l’immagine del protagonista che ci hai presentato all’inizio. Se volevi dimostrare che il protagonista fa il duro solo con i deboli, mostrando una sicurezza che, in realtà, viene meno non appena la situazione si fa difficile, non mi è arrivata granché.
Alla prossima e buona edition

FilippoR
Messaggi: 161

Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#20 » giovedì 28 ottobre 2021, 15:47

Laura Brunelli ha scritto:Ciao Filippo piacere di leggerti.
Il racconto scorre bene, senza intoppi e non è male, ma lascia aperti molti interrogativi. Indubbiamente, per godersi il testo non è necessario sapere esattamente chi sia il fantomatico “carota”, però così, il racconto perde un po’ di mordente. È certamente uno straniero e anche ricco, quindi? È solo di passaggio? In questo caso perché si porta dietro tanti bruti? Ovviamente non può averli assoldati in città, altrimenti lo Sfregiato gli avrebbe riconosciuti e capito subito cosa sarebbe successo.
Oppure è un pezzo grosso della criminalità di un'altra città ed è venuto a Londra per prendere le redini del malaffare?
Non che il racconto sia brutto, anzi, però, così risulta un po’ piatto e prevedibile.
Abbastanza buono lo stile immersivo e la gestione della tripartizione attiva, anche se ci sono margini di miglioramento. A parte qualche piccolo refuso, in questo passaggio, per esempio


Il signore si avvicina e mi guarda. «Non capisco perché dovrei pagare… Hic… Per la compagnia di questa… Hic… Signorina…» Si avvicina alla lampada sul bancone, la solleva e barcolla
Jones gliela strappa di mano. «Oltre che dar fastidio vuoi anche dar fuoco al locale?» Sposta lo sguardo su di me. «Portalo fuori ho detto.»


manca il punto tra barcolla e Jones e un po’ di ripetizioni qua e là, il testo è pieno di micro-azioni che rendono la lettura un po’ sincopata.
Anche i dialoghi appaiono un po’ artefatti. Mi pare ben strano che il proprietario di un localaccio nei sobborghi di Lontra del, diciamo diciassettesimo/diciottesimo secolo (intuito dalla carrozza e dal lampionaio) usi frasi del tipo
«Come ho già detto al nostro ospite, ho detto solo di accompagnarlo alla porta, non di maltrattarlo.»

Mi immagino piuttosto che, alzate le braccia come a dire io non centro, Jones si rivolga direttamente allo Sfregiato, dicendo qualcosa del tipo «Io ti ho detto solo di accompagnarlo fuori.» Peraltro, il “carota” era presente la sera prima e se l’è presa con il protagonista per il modo in cui lui lo ha trattato. E qui si presenta un altro problema relativo alla credibilità del personaggio. Lo Sfregiato, in questa parte del racconto, mostra una debolezza e una codardia non mostrata prima. E questo risulta contraddittorio con l’immagine del protagonista che ci hai presentato all’inizio. Se volevi dimostrare che il protagonista fa il duro solo con i deboli, mostrando una sicurezza che, in realtà, viene meno non appena la situazione si fa difficile, non mi è arrivata granché.
Alla prossima e buona edition



Ciao Laura,
per gli interrogativi rimasti aperti purtroppo dovevo gestire meglio tempo e caratteri.
Nel caso del proprietario del locale si rivolge così a Jones per darsi un tono davanti al personaggio importante ma ci sta bene anche la scena che hai suggerito effettivamente.
Un po’ di problemi li ho da correggere, me li sono segnati (insieme a quelli degli altri commenti) per un'eventuale seconda stesura.
Grazie mille e alla prossima!

Sara Mosna
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#21 » giovedì 28 ottobre 2021, 20:14

Ciao Filippo, piacere di leggerti.

Testo scorrevole ma un po’ sempliciotto. I dialoghi sembrano molto presi da una sorta di “schema generale”. Insomma, nulla di troppo originale. Forse avresti potuto giocare di più su qualche peculiarità del personaggio per estraniarsi dalla solita tipologia di storia che, tra l’altro, non si addice molto al tema. Non tanto per il concetto di casa-pub, quello spetta all’interpretazione, ma più per il fatto che è lo Sfregiato a minacciare, riferendosi alla propria casa, ma poi è lui a prenderle in casa propria. Forse è anche una forzatura il come va a finire… giusto perché solitamente si conclude così. Non mi convince.
Ha comunque uno buono stile.

A rileggerti presto,
buon contest!

FilippoR
Messaggi: 161

Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#22 » giovedì 28 ottobre 2021, 20:54

Sara Mosna ha scritto:Ciao Filippo, piacere di leggerti.

Testo scorrevole ma un po’ sempliciotto. I dialoghi sembrano molto presi da una sorta di “schema generale”. Insomma, nulla di troppo originale. Forse avresti potuto giocare di più su qualche peculiarità del personaggio per estraniarsi dalla solita tipologia di storia che, tra l’altro, non si addice molto al tema. Non tanto per il concetto di casa-pub, quello spetta all’interpretazione, ma più per il fatto che è lo Sfregiato a minacciare, riferendosi alla propria casa, ma poi è lui a prenderle in casa propria. Forse è anche una forzatura il come va a finire… giusto perché solitamente si conclude così. Non mi convince.
Ha comunque uno buono stile.

A rileggerti presto,
buon contest!


Ciao Sara,
in realtà l’idea della casa (quello che intendendevo ma che dovevo rendere meglio) non era quello di essere la casa dello Sfregiato, ma più del proprietario che fa cacciare da “casa sua” il molesto avventore.
Grazie mille e alla prossima!

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antico
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Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#23 » lunedì 1 novembre 2021, 18:17

Meglio la prima parte rispetto alla seconda, soprattutto per la gestione degli spazi scenici: mi sei sembrato faticare parecchio nella disposizione e spostamenti dei personaggi durante "l'agguato" al pub. Per il resto, un racconto che si fa leggere volentieri e scritto con perizia (al netto del problema già sottolineato). Riguardo al tema: declinazione poco efficace anche se presente (da esterno, se mi avessero chiesto di desumere il tema dopo la lettura non mi ci sarei neppure avvicinato). Concludendo, per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante.

FilippoR
Messaggi: 161

Re: Sono fregato - Filippo Rubulotta

Messaggio#24 » martedì 2 novembre 2021, 22:57

antico ha scritto:Meglio la prima parte rispetto alla seconda, soprattutto per la gestione degli spazi scenici: mi sei sembrato faticare parecchio nella disposizione e spostamenti dei personaggi durante "l'agguato" al pub. Per il resto, un racconto che si fa leggere volentieri e scritto con perizia (al netto del problema già sottolineato). Riguardo al tema: declinazione poco efficace anche se presente (da esterno, se mi avessero chiesto di desumere il tema dopo la lettura non mi ci sarei neppure avvicinato). Concludendo, per me un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante.


Ciao Maurizio,
qualche altra edizione e arriverò anche al pollice brillante! Non quest’anno ma l’anno prossimo ce la farò!
Grazie mille e alla prossima.

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