Un'altra occasione

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 15 novembre 2021 con un tema del Campione dell'Arena della SETTIMA ERA: Wladimiro Borchi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Stefano.Moretto
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Un'altra occasione

Messaggio#1 » martedì 16 novembre 2021, 0:15

80 anni
Giovanni appoggia una mano sulla lapide e si abbassa. Posa a terra un ginocchio alla volta, le gambe scricchiolano. La foto di Luca lo fissa coi suoi capelli bianchi ancora folti nonostante l'età e le rughe che sembrano una ragnatela. Il cuore di Giovanni salta un battito.
«Perdonami, Luca.» Una lacrima gli affiora sugli occhi aridi. «Non ci sono riuscito. Avrei potuto così tante volte, io–» un singhiozzo gli stronca la voce.
Alla sua destra si alza un brusio, i presenti che si stavano allontanando si sono fermati all'ingresso del cimitero e lo fissano. Giovanni si asciuga le lacrime, non può farsi vedere così. Che ne sarà della sua reputazione?
Si rialza, sistema la giacca con un colpo deciso e si allontana a testa alta. Passa accanto a un gruppo di signori che non ha mai visto. Forse sono dei parenti, o magari ex colleghi di Luca?
«Non era sposato?» Chiede uno di loro.
Giovanni rallenta.
Un altro scuote la testa. «Diceva che aspettava l'uomo giusto.»
«Povero, è brutto morire soli.»
Il cuore di Giovanni salta un altro battito.

62 anni
Giovanni gira attorno a un gruppo di invitati e si avvicina al banco delle tartine. Ne prende una e ne mordicchia il bordo guardandosi attorno. Decine di persone si aggirano per i tavoli mangiando, bevendo e chiacchierando, in quella folla non riesce a trovare l'unica persona di cui gli importa davvero. E se non fosse tornato a casa per capodanno?
«Giova?» una voce dietro di lui lo fa sobbalzare.
Luca lo fissa con una coppa di champagne che gli ondeggia in mano. Giovanni si nasconde la tartina in tasca e si aggiusta il nodo alla cravatta.
«Ciao Luca.»
«Ti trovo bene.»
Luca gli sorride con gli occhi.
Un calore pervade il corpo di Giova. «Sei...» deglutisce. «Sei con qualcuno?»
«No. Vuoi essere tu il mio cavaliere?»
Giova avvampa. «Che ti salta in mente? Davanti a tutti?»
Il volto di Luca si spegne. «Già... sai Giova, io ti ho aspettato. Sto ancora aspettando.» Gli dà una pacca sulla spalla con un sorriso a mezza bocca. «Buon anno, amico.»
Giova cerca di dirglielo, ma la voce gli si pianta in gola. Ci sarebbe stata un'altra occasione, meglio non dare spettacolo: alla festa ci sono anche i suoi colleghi.

33 anni
Luca solleva il bagaglio sopra il nastro trasportatore, la valigia ciondola dalla sua mano aspettando di essere depositata. I suoi occhi si piantano in quelli di Giova.
«Perché sei qui?»
Giova stava per parlare, ma quella domanda lo aveva spiazzato. Rimette ordine nelle idee e prende fiato.
«Come perché? Cioè, in Australia? In che senso? Quando tornerai? E lo vengo a sapere quando stai già partendo?»
«Non mi sembrava che ti importasse.»
Giova stringe i pugni. «Certo che mi importa! Mi è sempre importato di te, non puoi scomparire così! È ancora per quella storia, mi odi così tanto?»
Luca sorride. «Sono passati dieci, quindici anni? Non me ne frega niente ormai. Dimmelo.»
«Cosa?»
«Sai cosa voglio sentirmi dire. Dimmelo e straccio questo stupido biglietto, ci infiliamo in macchina e andiamo al Drive–in a sfondarci di schifezze come quando eravamo piccoli.»
Luca sta ancora sorridendo, ma i suoi occhi sono lucidi. Sta piangendo? Giovanni prende il respiro più profondo della sua vita.
«Io–» la gola gli si pietrifica. Si è immaginato quel momento un milione di volte, si è persino esercitato allo specchio. Perché non ci riesce?
Luca lascia andare la valigia e il nastro la trascina via.
«Addio Giova.»
Vorrebbe inseguirlo, dieci anni prima l'avrebbe fatto: sarebbe corso come un pazzo davanti a tutti. Perché non ci riesce più? Forse non è l'occasione giusta, ma ce ne sarà un'altra?

20 anni
Luca spalanca la porta del dormitorio e corre fuori inseguito da Giova, i ragazzi seduti in giardino si girano verso di loro.
«Con lui!» Luca si ferma, è rosso e le lacrime gli rigano il viso. «Come hai potuto farlo?»
Giova si paralizza. Non ha mai voluto ferirlo, ma...
«Lui non si vergogna di ciò che è!» Si blocca. «Non intendevo–»
«È questo?» Luca gli si avvicina. «Okay.»
Lo afferra per il colletto e lo bacia. Davanti a tutti, senza esitazione, e Giova si lascia andare tra le sue braccia. Si alza un brusio dal giardino, i ragazzi li stanno guardando e parlottano. Una parola affiora tra tutte.
«Invertiti.»
Giova lo spinge via. Cos'è questa sensazione? Come se un serpente gli scivolasse lungo la schiena, viscido, disgusto. Ha addosso gli occhi di tutti. Lo stanno giudicando?
«Giova ti prego, dimmelo adesso.» Luca piange senza freni. «Ti supplico.»
Corre via. Luca lo sta chiamando, ma lui riesce a sentire solo una parola disgustosa che lo fa sentire sporco. Un'altra volta, ci sarà sicuramente un'altra occasione. Non lì.

15 anni
«Ti amo.»
Luca ride, quella risata celestiale che lo faceva sentire al sicuro, e lo stringe tra le sue braccia. «Sicuro?»
«Cos'è, devo correre per strada e gridarlo? Guarda che se vuoi lo faccio. Sei tu che ti vergogni di dirlo ai tuoi.»
«Dai! Intendevo, è una cosa seria da dire, no?»
«Allora te lo ripeterò quando saremo grandi.»
«Ci conto.»
Hanno ancora tutta la vita davanti. Ci sarà un'altra occasione.



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antico
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#2 » martedì 16 novembre 2021, 0:17

Ciao Stefano! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa WLADIMIRO BORCHI EDITION!

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Davide_Mannucci
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#3 » martedì 16 novembre 2021, 14:33

Ciao Stefano! Piacere di averti letto.
Cher dire? Solo bravissimo. Il tema è centrato perfettamente e lo stile è il tuo :)
Un racconto che si legge benissimo in tutti e due i sensi. Anzi, è bello rileggerlo partendo dai 15 anni a salire. Mi hai commosso e lasciato un senso di profonda amarezza addosso, il che vuol dire che l’operazione empatia è più che riuscita. Per me un racconto da dieci e lode.
BRAVISSIMO!

A presto
Davide Mannucci

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Stefano.Moretto
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#4 » martedì 16 novembre 2021, 15:14

Davide_Mannucci ha scritto:Ciao Stefano! Piacere di averti letto.
Cher dire? Solo bravissimo. Il tema è centrato perfettamente e lo stile è il tuo :)
Un racconto che si legge benissimo in tutti e due i sensi. Anzi, è bello rileggerlo partendo dai 15 anni a salire. Mi hai commosso e lasciato un senso di profonda amarezza addosso, il che vuol dire che l’operazione empatia è più che riuscita. Per me un racconto da dieci e lode.
BRAVISSIMO!

A presto

Ciao Davide, non so che dire a parte grazie! Non ero sicuro dell'impatto che avrebbe avuto, se sarebbe stato quello che avevo nella mia testa o se sarebbe stato recepito male. Sono veramente felice che ti sia arrivato come l'avevo pensato. Grazie ancora e buona edizione!

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Antonio Pilato
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#5 » martedì 16 novembre 2021, 16:38

Ciao Stefano, ben ritrovato!
Non ho nulla da dire: un racconto veramente stupendo.
La narrazione scorre fluidamente, i ruoli sono chiari, la vicenda si delinea in un tempo più che corretto, la morale è decisamente forte, imponente e giusta, e il rispetto del tema del contest è assoluto: cosa chiedere di più?
Bravissimo, credo sia uno dei pochissimi racconti che abbia mai letto in questo contest a non avere particolari difetti!

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GiulianoCannoletta
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#6 » martedì 16 novembre 2021, 18:40

Ciao Stefano, e ben ritrovato!
Racconto bellissimo, davvero. Funziona tutto, la scelta di narrarlo al contrario è vincente. La riga finale, letta alla luce di tutto quello che sappiamo sul futuro dei due protagonisti, lascia un senso di rimpianto e nostalgia fortissimi. L'ho riletto più volte, per trovare qualcosa da segnalarti, un consiglio da affiancare ai complimenti, ma non mi è venuto in mente niente. Lascerei tutto così.
Bravissimo, a rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Michael Dag
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#7 » giovedì 18 novembre 2021, 15:50

Un’altra occasione, di Stefano Moretto,
Geniale l'idea di raccontatre la storia al contrario. Timeline gestita benissimo e informazioni lasciate al momento giusto.
Il cambio di rotta, atteso tutta la vita che però non ci è mai stato fa riflettere chiunque, credo.
Ottimo, veramente.
Unica critica, all'inizio del paragrafo dei 33 anni mi sono perso nel dialogo, ho dovuto rileggere un paio di volte per capire bene.

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Andrea Lauro
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#8 » venerdì 19 novembre 2021, 17:28

Ciao Stefano, interessante racconto a ritroso. Abbiamo il finale, così la nostra attenzione è libera di focalizzarsi su come la vicenda è andata nel tempo. Una scelta coraggiosa: in questo modo segnali al lettore che non ci sarà l’effetto sorpresa, che non deve far altro che mettersi comodo e vivere di emozioni.

Se c'è un problema, secondo me, è tutto nel primo paragrafo. Il personaggio esterna un’emotività che siamo ancora troppo freddi per apprezzare. Agli occhi del lettore, è una reazione forte che non siamo in grado di legare al personaggio perché non ha ancora avuto modo di conoscerlo. Non la leghiamo al personaggio, di conseguenza non empatizziamo con il momento forse più forte*.
Mi chiedo se questo paragrafo potesse essere trattato in modo diverso senza cambiare la struttura a progressione inversa del racconto. Se lui avesse guardato la tomba senza parlare, senza piangere. In quel modo il lettore si sarebbe domandato cosa ci faceva lì, chi era Luca, l’empatia sarebbe stata agganciata e cresciuta con il retrocedere della storia.
Un buon tentativo, comunque, ho apprezzato.
a presto!
andrea

NB: Non ho capito questo scambio:
«Con lui!» Luca si ferma, è rosso e le lacrime gli rigano il viso. «Come hai potuto farlo?»


*Se vuoi approfondire, c’è un capitoletto in Story di McKee che spiega bene il concetto (pg. 344, il problema del melodramma).

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Fagiolo17
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#9 » mercoledì 24 novembre 2021, 19:03

Ciao Stefano e piacere di averti letto.
Hai azzeccato questa storia a ritroso. Ho letto il primo paragrafo non capendo quasi nulla, l'ho riletto alla fine, dopo aver goduto del resto della storia e tutta l'empatia e sbocciata di botto.
Ben fatto e ben reso, realizzazione rischiosa e particolare ma che in questo caso per me ti ha premiato.
Non ho ancora finito di leggere gli altri racconti (questo mese sono stato pessimo, lo ammetto) ma sicuramente il tuo merita il podio.

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david.callaghan
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#10 » mercoledì 24 novembre 2021, 23:04

Ciao Stefano
anche io non posso fare altro che unirmi ai complienti. Odio veramente le storie politicamente corrette e drammatiche, ma qui non c'è stato nulla da fare, che vuoi che ti dica? mi tocca darti il primo posto e devo stare zitto e muto.
Vorrá dire che ti criticheró alla prossima occasione :)

alexandra.fischer
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#11 » giovedì 25 novembre 2021, 8:54

Tema centrato. La condizione omosessuale vista nelle diverse età della vita è veramente un tema di attualità. Molto ben congegnata anche l’evoluzione dei due personaggi. E anche la partenza del racconto, dalla fine, quando Giovanni osserva la foto di Luca e ormai prova rimpianto e senso di vergogna davanti ai presenti al cimitero. Una bella differenza rispetto al lui quindicenne che avrebbe voluto gridare l’amore per Luca al mondo intero. Notevole quest’evoluzione del sentimento, che si affievolisce con il trascorrere degli anni, fra incomprensioni, giudizi altrui. Storia che sarebbe piaciuta a Sandòr Marai.

Attenzione:
Addio, Giova

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Stefano.Moretto
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#12 » sabato 27 novembre 2021, 13:35

Antonio Pilato ha scritto:Ciao Stefano, ben ritrovato!
Non ho nulla da dire: un racconto veramente stupendo.
La narrazione scorre fluidamente, i ruoli sono chiari, la vicenda si delinea in un tempo più che corretto, la morale è decisamente forte, imponente e giusta, e il rispetto del tema del contest è assoluto: cosa chiedere di più?
Bravissimo, credo sia uno dei pochissimi racconti che abbia mai letto in questo contest a non avere particolari difetti!

Ciao Antonio, grazie per il tuo commento! Quando l'ho postato non ero molto convinto, sono contento che sia piaciuto così tanto!
Grazie ancora e buona edizione!

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Stefano, e ben ritrovato!
Racconto bellissimo, davvero. Funziona tutto, la scelta di narrarlo al contrario è vincente. La riga finale, letta alla luce di tutto quello che sappiamo sul futuro dei due protagonisti, lascia un senso di rimpianto e nostalgia fortissimi. L'ho riletto più volte, per trovare qualcosa da segnalarti, un consiglio da affiancare ai complimenti, ma non mi è venuto in mente niente. Lascerei tutto così.
Bravissimo, a rileggerci presto.
Giuliano

Ciao Giuliano, grazie mille! Penso anch'io che la narrazione al contrario sia ciò che dà forza al racconto, non credo che scritto nell'ordine "giusto" avrebbe avuto lo stesso impatto.
Grazie e buona edizione!

Michael Dag ha scritto:Un’altra occasione, di Stefano Moretto,
Geniale l'idea di raccontatre la storia al contrario. Timeline gestita benissimo e informazioni lasciate al momento giusto.
Il cambio di rotta, atteso tutta la vita che però non ci è mai stato fa riflettere chiunque, credo.
Ottimo, veramente.
Unica critica, all'inizio del paragrafo dei 33 anni mi sono perso nel dialogo, ho dovuto rileggere un paio di volte per capire bene.

Ciao Michael, grazie per il commento! Sto provando a rileggere quel paragrafo dopo settimane dalla scrittura, in effetti può lasciare dei dubbi. A volte tendo a dare troppo per scontato che si capisca chi parla.
Grazie ancora e buona edizione!

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Stefano, interessante racconto a ritroso. Abbiamo il finale, così la nostra attenzione è libera di focalizzarsi su come la vicenda è andata nel tempo. Una scelta coraggiosa: in questo modo segnali al lettore che non ci sarà l’effetto sorpresa, che non deve far altro che mettersi comodo e vivere di emozioni.

Se c'è un problema, secondo me, è tutto nel primo paragrafo. Il personaggio esterna un’emotività che siamo ancora troppo freddi per apprezzare. Agli occhi del lettore, è una reazione forte che non siamo in grado di legare al personaggio perché non ha ancora avuto modo di conoscerlo. Non la leghiamo al personaggio, di conseguenza non empatizziamo con il momento forse più forte*.
Mi chiedo se questo paragrafo potesse essere trattato in modo diverso senza cambiare la struttura a progressione inversa del racconto. Se lui avesse guardato la tomba senza parlare, senza piangere. In quel modo il lettore si sarebbe domandato cosa ci faceva lì, chi era Luca, l’empatia sarebbe stata agganciata e cresciuta con il retrocedere della storia.
Un buon tentativo, comunque, ho apprezzato.
a presto!
andrea

NB: Non ho capito questo scambio:
«Con lui!» Luca si ferma, è rosso e le lacrime gli rigano il viso. «Come hai potuto farlo?»


*Se vuoi approfondire, c’è un capitoletto in Story di McKee che spiega bene il concetto (pg. 344, il problema del melodramma).

Ciao Lauro, grazie mille per la tua analisi dettagliata! Hai ragione, l'inizio partendo dalla fine ha il difetto che il lettore è troppo in debito di informazioni per capire bene e l'emotività rischia di non agganciarsi correttamente. Immagino che scrivere una storia al contrario abbia questo enorme rischio: l'autore sa come va a finire e nella sua testa l'emotività funziona, ma un lettore non ha quelle informazioni e quindi non va. Ti ringrazio per il suggerimento di lettura, lo metto subito in wishlist.
Lo scambio che citi nella mia testa era Luca che si arrabbia perché ha scoperto Giova a letto con un altro, doveva essere chiaro dallo scambio di battute, ma probabilmente manca qualche pezzo per renderlo inequivocabile.
Grazie mille ancora per il tuo feedback preziosissimo e buona esizione!

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Stefano e piacere di averti letto.
Hai azzeccato questa storia a ritroso. Ho letto il primo paragrafo non capendo quasi nulla, l'ho riletto alla fine, dopo aver goduto del resto della storia e tutta l'empatia e sbocciata di botto.
Ben fatto e ben reso, realizzazione rischiosa e particolare ma che in questo caso per me ti ha premiato.
Non ho ancora finito di leggere gli altri racconti (questo mese sono stato pessimo, lo ammetto) ma sicuramente il tuo merita il podio.

Ciao Luca, grazie per il commento! Sono davvero contento di come mi è venuto fuori il racconto di questo mese, era da un po' che non riuscivo a scrivere qualcosa che riuscisse a convincere. L'idea di scriverlo a ritroso alla fine è stata un grosso rischio ma ha ripagato, probabilmente funziona così bene perché il racconto è breve.
Grazie ancora e buona edizione!

david.callaghan ha scritto:Ciao Stefano
anche io non posso fare altro che unirmi ai complienti. Odio veramente le storie politicamente corrette e drammatiche, ma qui non c'è stato nulla da fare, che vuoi che ti dica? mi tocca darti il primo posto e devo stare zitto e muto.
Vorrá dire che ti criticheró alla prossima occasione :)

Ciao David, grazie per la tua onestà ahahah
Anch'io non sono un fan delle storie che spingono a tutta forza su un tema etico solo allo scopo di enunciare quel tema, per quanto giusto sia, ti assicuro che la mia idea di fondo non era quella: il tema dell'omofobia è nato durante il concept, non era l'idea fondante. Aspetto con ansia la prossima edizione per ricevere le tue critiche :D
Grazie ancora e buona edizione!

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. La condizione omosessuale vista nelle diverse età della vita è veramente un tema di attualità. Molto ben congegnata anche l’evoluzione dei due personaggi. E anche la partenza del racconto, dalla fine, quando Giovanni osserva la foto di Luca e ormai prova rimpianto e senso di vergogna davanti ai presenti al cimitero. Una bella differenza rispetto al lui quindicenne che avrebbe voluto gridare l’amore per Luca al mondo intero. Notevole quest’evoluzione del sentimento, che si affievolisce con il trascorrere degli anni, fra incomprensioni, giudizi altrui. Storia che sarebbe piaciuta a Sandòr Marai.

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Addio, Giova

Ciao Alexandra, grazie per essere passata a commentare!
Hai centrato in pieno quello che volevo trasmettere, cioè l'affievolirsi nel tempo della capacità di Giova di parlare dei propri sentimenti, partendo dal momento in cui si "rompe" a causa dei giudizi altrui.
Grazie mille e buona edizione!

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antico
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#13 » giovedì 2 dicembre 2021, 19:41

Una struttura decisamente interessante e, direi, anche più che riuscita. Un racconto fruibile sia dall'inizio che dalla fine, ben studiato. Non ho particolari rilievi da farti se non quel GIOVA che si ripete più volte nella parte centrale del racconto che mi sta bene quando a pronunciarlo è uno dei protagonisti, ma che non apprezzo vedere allargato al narratore. Tema più che centrato in modo alquanto riuscito. Per me un pollice su (ma quei GIOVA non si possono leggere) ;)

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Stefano.Moretto
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Re: Un'altra occasione

Messaggio#14 » giovedì 2 dicembre 2021, 23:54

antico ha scritto:Una struttura decisamente interessante e, direi, anche più che riuscita. Un racconto fruibile sia dall'inizio che dalla fine, ben studiato. Non ho particolari rilievi da farti se non quel GIOVA che si ripete più volte nella parte centrale del racconto che mi sta bene quando a pronunciarlo è uno dei protagonisti, ma che non apprezzo vedere allargato al narratore. Tema più che centrato in modo alquanto riuscito. Per me un pollice su (ma quei GIOVA non si possono leggere) ;)

Grazie, sono contento che questo testo abbia avuto così tanto successo. Riguardo i Giova, devo dire che sono stato abbastanza combattuto fino alla fine se lasciare Giova o usare Giovanni. Alla fine ho provato a fare un esperimento: viene chiamato "Giovanni" quando è vecchio e all'inizio del secondo blocco finché non incontra Luca. Dopo un po' che ci parla "torna giovane" e pensa di nuovo a se stesso come "Giova". Quando è giovane invece si percepisce come "Giova" perché a forza di sentirsi chiamare così per lui era quello il suo nome (mentalmente). Ho visto che nessuno ci ha dato peso quindi ho pensato di aver ottenuto un buon risultato, però prendo nota che non è riuscito al 100%.

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