[E] Luce-Giulio Marchese
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[E] Luce-Giulio Marchese
«Prego favorisca i documenti»
Mattia guardò il sorvegliante di traverso prima di consegnargli il ticket-time. Questi lo appoggiò al polso e il suo rilevatore emise un “bip” prolungato, segno che qualcosa non andava. Mattia si limitò ad alzare lo sguardo al cielo.
«Lei ha un ritardo di 20 minuti, deve regolarizzare la sua situazione al più presto o saremo costretti a prendere provvedimenti.»
«Ok, va bene, domenica sistemo tutto, adesso però devo andare»
«Aspetti! Domenica? Ma stiamo scherzando? Ok, intento le faccio una multa di 200 euro, se entro domani avrà recuperato quei venti minuti la sanzione si estinguerà automaticamente. Tutto chiaro?»
«Si si! Arrivederci.»
Mattia girò l’angolo e si addentrò nella folla che come ogni giorno riempiva l’assolata via principale. Era nervoso, i sorveglianti non lo fermavano da parecchio e proprio oggi… quel maledetto incubo gli stava costando 200 euro! Come poteva recuperare venti minuti di martedì? Il suo capo gli abbassava la paga all’ora e il governo gli abbassava le ore!
Nervoso com’era imbocco una stradina secondaria era costantemente in penombra, attorniata com’era da edifici precedenti alla ricostruzione, ma era sicura. L’aveva presa migliaia di volte e non era mai stato attaccato. “Si saranno estinti ormai” pensava “Sono passati dieci anni dall’accenzione del luminare, e sono anni che non si sente d’un attacco”. Un suono stridulo lo distolse da quei pensieri, un urlo di donna dalla parte più oscura del vicolo. Istintivamente corse verso la voce, malgrado non fosse abituato al buio riusciva ad orientarsi abbastanza bene, anzi dopo poco riuscì ad abituarsi perfettamente alla nuova condizione. A terra, davanti a lui, c’era una ragazza ricoperta di sangue.
Mattia scappò via, senza voltarsi. La luce perpetua, le leggi sul sonno, tutte le precauzioni prese dal governo, non erano servite a niente. Loro erano ancora in circolazione e continuavano a mietere vittime come prima di tutto. Non più nella notte, ma in qualsiasi angolo buio. In ogni anfratto, si nascondevano come ratti, ma erano li. Adesso Mattia ne era certo. I suoi incubi erano più di semplici sogni. Erano reali. E’ la luce a generare l’oscurità.
Mattia guardò il sorvegliante di traverso prima di consegnargli il ticket-time. Questi lo appoggiò al polso e il suo rilevatore emise un “bip” prolungato, segno che qualcosa non andava. Mattia si limitò ad alzare lo sguardo al cielo.
«Lei ha un ritardo di 20 minuti, deve regolarizzare la sua situazione al più presto o saremo costretti a prendere provvedimenti.»
«Ok, va bene, domenica sistemo tutto, adesso però devo andare»
«Aspetti! Domenica? Ma stiamo scherzando? Ok, intento le faccio una multa di 200 euro, se entro domani avrà recuperato quei venti minuti la sanzione si estinguerà automaticamente. Tutto chiaro?»
«Si si! Arrivederci.»
Mattia girò l’angolo e si addentrò nella folla che come ogni giorno riempiva l’assolata via principale. Era nervoso, i sorveglianti non lo fermavano da parecchio e proprio oggi… quel maledetto incubo gli stava costando 200 euro! Come poteva recuperare venti minuti di martedì? Il suo capo gli abbassava la paga all’ora e il governo gli abbassava le ore!
Nervoso com’era imbocco una stradina secondaria era costantemente in penombra, attorniata com’era da edifici precedenti alla ricostruzione, ma era sicura. L’aveva presa migliaia di volte e non era mai stato attaccato. “Si saranno estinti ormai” pensava “Sono passati dieci anni dall’accenzione del luminare, e sono anni che non si sente d’un attacco”. Un suono stridulo lo distolse da quei pensieri, un urlo di donna dalla parte più oscura del vicolo. Istintivamente corse verso la voce, malgrado non fosse abituato al buio riusciva ad orientarsi abbastanza bene, anzi dopo poco riuscì ad abituarsi perfettamente alla nuova condizione. A terra, davanti a lui, c’era una ragazza ricoperta di sangue.
Mattia scappò via, senza voltarsi. La luce perpetua, le leggi sul sonno, tutte le precauzioni prese dal governo, non erano servite a niente. Loro erano ancora in circolazione e continuavano a mietere vittime come prima di tutto. Non più nella notte, ma in qualsiasi angolo buio. In ogni anfratto, si nascondevano come ratti, ma erano li. Adesso Mattia ne era certo. I suoi incubi erano più di semplici sogni. Erano reali. E’ la luce a generare l’oscurità.
Ciao e ben ritrovato, Giulio.
Questo mese ti sei imbarcato in una storia troppo grande per essere compressa negli spazi di Minuti Contati. Un errore che capita spesso di fare. Vedi che dedichi più della metà della storia a descrivere le peripezie burocratiche che il protagonista è costretto a vivere nel suo futuro e poi concludi con quella che doveva essere la trama del tuo racconto fin dalle battute iniziali. Lo spazio risicato che dedichi alla tua storia, poi, non fa nemmeno comprendere a pieno la tua interpretazione della specifica. Ci son tanti punti di domanda che hai aperto e che, per causa di forze maggiori, non sei riuscito a corredare di adeguata risposta. Il culmine della vicenda, l'assassinio della donna, sfiora appena il protagonista e quindi non coinvolge il lettore. E ben non si comprende di chi parli facendo cenno agli "incubi".
Alla prossima!
Questo mese ti sei imbarcato in una storia troppo grande per essere compressa negli spazi di Minuti Contati. Un errore che capita spesso di fare. Vedi che dedichi più della metà della storia a descrivere le peripezie burocratiche che il protagonista è costretto a vivere nel suo futuro e poi concludi con quella che doveva essere la trama del tuo racconto fin dalle battute iniziali. Lo spazio risicato che dedichi alla tua storia, poi, non fa nemmeno comprendere a pieno la tua interpretazione della specifica. Ci son tanti punti di domanda che hai aperto e che, per causa di forze maggiori, non sei riuscito a corredare di adeguata risposta. Il culmine della vicenda, l'assassinio della donna, sfiora appena il protagonista e quindi non coinvolge il lettore. E ben non si comprende di chi parli facendo cenno agli "incubi".
Alla prossima!
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Giulio, idea intrigante, ci sono degli elementi che mi sono piaciuti, crei i presupposti per un racconto di più ampio respiro che in questi pochi caratteri non sei riuscito a sviluppare. La scrittura è buona, discretamente scorrevole e migliorabile, ma la trama ha troppe porte aperte che non sei riuscito a richiudere, e il lettore resta a bocca asciutta senza risposte. A mio avviso lavoraci su, usalo come base per un racconto distopico o sci fi lungo.
Ciao Giulio,
il tuo racconto all’inizio mi ha ricordato il film: “In Time”; poi si è un po’ perso lasciando aperti vari interrogativi. Penso che il limite dei caratteri (tra l’altro mi apre che tu ne abbia usati ancora meno dei 3000 standard) abbia penalizzato la tua idea interessante.
Nel finale mi aspettavo anche che in qualche modo recuperasse il debito temporale, che non succede, e non ho capito il collegamento con l’assassinio della ragazza
Attenzione che in una frase usi il termine “Accenzione”, mi sembra più corretto: “Accensione”
Secondo me potresti lavorarci su per creare un coinvolgente racconto lungo, questo è il posto giusto! :-)
A presto
Adriano
il tuo racconto all’inizio mi ha ricordato il film: “In Time”; poi si è un po’ perso lasciando aperti vari interrogativi. Penso che il limite dei caratteri (tra l’altro mi apre che tu ne abbia usati ancora meno dei 3000 standard) abbia penalizzato la tua idea interessante.
Nel finale mi aspettavo anche che in qualche modo recuperasse il debito temporale, che non succede, e non ho capito il collegamento con l’assassinio della ragazza
Attenzione che in una frase usi il termine “Accenzione”, mi sembra più corretto: “Accensione”
Secondo me potresti lavorarci su per creare un coinvolgente racconto lungo, questo è il posto giusto! :-)
A presto
Adriano
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Ciao Giulio,
il racconto viene penalizzato dai limiti imposti dalla sfida. Non è una storia da 3000 battute. Le tue idee meritano un romanzo a parte.
Devo confessare che anche a me l'inizio della tua storia ha ricordato il film "In time". E pensavo che tutto fosse incentrato sulla tematica Tempo. Ma tu aggiungi anche oscurità e luce. Forse doveva essere proprio questo il centro del tuo racconto. Avresti avuto modo di sviluppare maggiori particolari e azione, descriverci le fattezze di questi nemici di cui temere l'arrivo. Perché devo dire, nonostante il male che facciano alla ragazza, il lettore non ha il tempo né per temerli né tanto meno per odiarli. Ci vuole qualcosa in più. Ti consiglierei quindi di ripartire con una seconda stesura e concentrarti sulla violenza contro la ragazza.
A rileggerci e
a presto
il racconto viene penalizzato dai limiti imposti dalla sfida. Non è una storia da 3000 battute. Le tue idee meritano un romanzo a parte.
Devo confessare che anche a me l'inizio della tua storia ha ricordato il film "In time". E pensavo che tutto fosse incentrato sulla tematica Tempo. Ma tu aggiungi anche oscurità e luce. Forse doveva essere proprio questo il centro del tuo racconto. Avresti avuto modo di sviluppare maggiori particolari e azione, descriverci le fattezze di questi nemici di cui temere l'arrivo. Perché devo dire, nonostante il male che facciano alla ragazza, il lettore non ha il tempo né per temerli né tanto meno per odiarli. Ci vuole qualcosa in più. Ti consiglierei quindi di ripartire con una seconda stesura e concentrarti sulla violenza contro la ragazza.
A rileggerci e
a presto
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Ciao Giulio!
Addentrandoti nella fantascienza hai scelto una via già di per sé molto impervia e pericolosa, per il tempo e i caratteri di MC un po’ troppo impervia e davvero troppo pericolosa. In così poco spazio sei stato costretto a spiegarci troppe cose e, come ben saprai, se c’è una cosa che uccide la narrativa è il raccontare invece del mostrare. Inoltre, in questo caso, la realtà che hai creato è così complessa che, probabilmente, non ti sarebbero bastati neanche il doppio dei caratteri per illustrarla. Alla fine di sicuro mi hai incuriosito, ma il risultato non è stato all’altezza dell’aspettativa. Non starò quindi ha elencarti le cose che per me non tornano o che avrebbero bisogno di più spazio, diciamo che, in generale, tutto il racconto può salire di livello ampliandolo al di fuori di MC. La luce c’è, peccato non sia chiaro “il buio”.
Addentrandoti nella fantascienza hai scelto una via già di per sé molto impervia e pericolosa, per il tempo e i caratteri di MC un po’ troppo impervia e davvero troppo pericolosa. In così poco spazio sei stato costretto a spiegarci troppe cose e, come ben saprai, se c’è una cosa che uccide la narrativa è il raccontare invece del mostrare. Inoltre, in questo caso, la realtà che hai creato è così complessa che, probabilmente, non ti sarebbero bastati neanche il doppio dei caratteri per illustrarla. Alla fine di sicuro mi hai incuriosito, ma il risultato non è stato all’altezza dell’aspettativa. Non starò quindi ha elencarti le cose che per me non tornano o che avrebbero bisogno di più spazio, diciamo che, in generale, tutto il racconto può salire di livello ampliandolo al di fuori di MC. La luce c’è, peccato non sia chiaro “il buio”.
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Un bell'inizio incalzante mi ha portato nel tuo mondo, ma forse hai descritto un'immagine troppo ristretta per avere una vera e propria opinione sul tuo pezzo. Il finale mi ha un po' lasciato a bocca asciutta, come se mancasse ancora minimo un paio di righi e tutto poteva cambiare, poteva essere migliore. Certo stare nei limiti di battute non è cosa facile ma i 2174 del tuo scritto, potevano ampiamente essere superati e potevi scrivere qualcosa di più completo e superiore a mio avviso.
- invernomuto
- Messaggi: 270
Ciao Giulio!
Un ottimo incipit e delle buone idee (che come il buon Adriano ha fatto notare ricordano da vicino la trama di In Time) si ritrovano smagrite e stipate in un corpetto troppo stretto per loro.
Si capisce che hai una buona immaginazione e una discreta capacità nel mettere su carta le tue idee sebbene lo stile mostri ancora qualche piccola incertezza.
Il mio consiglio per le sfide future è quello di focalizzarti di più su un unico argomento e svilupparlo con lo scopo preciso di metterlo in mostra, la discussione iniziale riguardo la multa prende più spazio e si incide di più nella mente del lettore rispetto alla seconda parte che invece dovrebbe essere la protagonista del "piatto".
Spero di rileggerti in futuro e di aver modo di poter giudicare qualche altra opera, a presto!
Un ottimo incipit e delle buone idee (che come il buon Adriano ha fatto notare ricordano da vicino la trama di In Time) si ritrovano smagrite e stipate in un corpetto troppo stretto per loro.
Si capisce che hai una buona immaginazione e una discreta capacità nel mettere su carta le tue idee sebbene lo stile mostri ancora qualche piccola incertezza.
Il mio consiglio per le sfide future è quello di focalizzarti di più su un unico argomento e svilupparlo con lo scopo preciso di metterlo in mostra, la discussione iniziale riguardo la multa prende più spazio e si incide di più nella mente del lettore rispetto alla seconda parte che invece dovrebbe essere la protagonista del "piatto".
Spero di rileggerti in futuro e di aver modo di poter giudicare qualche altra opera, a presto!
Recupera "Pentiti Arlecchino, disse l'Uomo del Tic-Tac" di Harlan Ellison, potrai approfondire la questione legata alle tessere del tempo. Certo, ci sono anche rimandi a "Momo" di Ende, ma Ellison mi sembra faccia più al caso tuo. Detto questo, mancano molti elementi e penso che con una diversa organizzazione dello spazio avresti potuti inserirli. Hai dedicato troppi caratteri all'episodio della multa sul tempo che, pur intrigante, alla fine risulta ininfluente per la direzione che volevi dare al racconto. Non si capisce cosa sia il pericolo, non si comprende da dove arrivi, non si riesce a intuire su cosa poggia esattamente questa società distopica. Ti attendo nel laboratorio, mi piacerebbe tu dessi una seconda chance a questa storia. Per il momento il pollice è giù.
- alberto.dellarossa
- Messaggi: 230
Ciao Giulio: ti faccio i complimenti per l'idea di base del racconto, mi piacerebbe davvero leggere qualcosa di più lungo. Gli incubi concretizzati in esseri feroci hanno molto fascino, potrebbero creare una tensione narrativa notevole in un racconto più lungo. Purtroppo il racconto è viziato da diversi refusi e pastrocci sintattici. Se è pur vero che MC è un concorso modello BlietzKrieg e alcune imprecisioni sono tollerate e tollerabili, nel tuo racconto finiscono per inficiare la scorrevolezza dello stesso. Al lavoro dunque, la fantasia certo non ti manca ;)
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- Messaggi: 82
Ciao Giulio,
concordo con molti dei commenti fatti in precedenza. Il racconto ha grande margine di miglioramento se ampliato, probabilmente il contatore delle battute ti ha ostacolato nella narrazione totale della storia. Così ci sono troppe domande a cui non rispondi e purtroppo si notano. Una su tutte: chi sono “loro”? Non l’ho capito ecco, e non è una cosa di secondo piano.
Comunque non buttarlo perché potrebbe venire qualcosa di molto buono!
Alla prossima :)
concordo con molti dei commenti fatti in precedenza. Il racconto ha grande margine di miglioramento se ampliato, probabilmente il contatore delle battute ti ha ostacolato nella narrazione totale della storia. Così ci sono troppe domande a cui non rispondi e purtroppo si notano. Una su tutte: chi sono “loro”? Non l’ho capito ecco, e non è una cosa di secondo piano.
Comunque non buttarlo perché potrebbe venire qualcosa di molto buono!
Alla prossima :)
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"Luce" di Giulio Marchese
Ciao Giulio.
Ho apprezzato l'idea di base e l'ambientazione anche se in così pochi caratteri non hai potuto descriverla ulteriormente. Penso che sia questo uno dei limiti del tuo racconto: avresti avuto bisogno di più spazio per spiegare al lettore più cose in quanto la trama è troppo dispersiva. Riguardo lo stile condivido il fatto che ci siano alcune incertezze che a volte rendono il racconto meno scorrevole. Spero di rileggerti presto.
Alla prossima
Ciao Giulio.
Ho apprezzato l'idea di base e l'ambientazione anche se in così pochi caratteri non hai potuto descriverla ulteriormente. Penso che sia questo uno dei limiti del tuo racconto: avresti avuto bisogno di più spazio per spiegare al lettore più cose in quanto la trama è troppo dispersiva. Riguardo lo stile condivido il fatto che ci siano alcune incertezze che a volte rendono il racconto meno scorrevole. Spero di rileggerti presto.
Alla prossima
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