Gruppo cani
Gruppo cani
Questo è il Gruppo cani della Sfida a Cani, Gatti & C. con Ambra Stancampiano come Boss.
I partecipanti di questo gruppo commenteranno e classificheranno quelli del gruppo Gatti. Le classifiche si sommeranno a quelle di un giudice.
Andranno in semifinale i primi due del gruppo. Il vincitore del gruppo sfiderà il secondo del gruppo Gatti. Il secondo di questo gruppo sfiderà il vincitore del Cani.
Vediamo i racconti ammessi:
Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani
La vendetta di Bry, di Dash J. Benton.
Marte di Andrea Furlan
I lupi di Castelporziano- Laura Brunelli
Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 15 giugno per commentare i racconti
Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul gruppo. Vi avverto che saremo fiscali e non accetteremo classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradiamo essere avvertiti, sapete come trovare i moderatori. Vi ricordiamo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.
I racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a Spartaco.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata qui.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri thread.
BUONA SFIDA A TUTTI!
Re: Gruppo cani
Ecco i miei commenti e la classifica:
1) Marte di Andrea Furlan
Ciao, Andrea è piacere di leggerti. Allora, il racconto è davvero di alto livello, davelvero uno dei migliori che tu abbia mai scritto. Ho potuto percepire il dolore del protagonista e la scena in cui picchia Marte è davvero un pugno allo stomaco, nel miglior senso del termine. A livello di trama, penso che forse l'unico modo di migliorare il tutto sarebbe stato di lavorare tra l'Epifania finale e proprio la scena della bottiglia. Insomma, si percepisce che il momento delle botte sia il punto più basso di Andrea, mentre quando parla con la psicologa lui si rende conto che Marte lo sta aiutando a superare il trauma, ma secondo me manca una scena che esprima al meglio questo passaggio o comunque il fatto che Andrea ora sia troppo pieno di problemi col cane per dare peso ai suoi traumi. Sullo stile, abbiamo un miglioramento ma vedo ancora molti punti in cui ho percepito il narratore prendere il posto di Andrea e andare a rompere il mostrato. Piccole crêpe, ma in un racconto così ben fatto si notano.
Personalmente, con pochi accorgimenti penso che questa potrebbe diventare una buona base per un romanzo.
Alla prossima!!
2) Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani
Ciao, Matteo e piacere di leggerti.
Prima di tutto, leggendo il racconto ho avuto una strana sensazione di de-javu: per caso hai scritto qualcosa di simile anni fa?
Ad ogni modo, il racconto è scritto bene e, soprattutto, molto divertente. Vedo che stai approfondendo l'immersività del racconto e ciò è bene, ma ho l'impressione che a volte il narratore emerga dal testo. Ad esempio, quando dici che il protagonista aveva ua vocina che gli suggerisce che è uno sfigato, per un istante sembra che non sia più il pov del protagonista esterno, quando quello del narratore. Inoltre, c'è ancora qualche dettaglio da limare, come alcuni punti in cui esprimi un'indicazione di susseguenza delle azioni che è già insita nel fatto che sono uno dietro l'altra, oppure il fatto che tu specifichi che la borsa di Democrito sia pesante, quando il semplice fatto che lui la trascini rende questo evidente. Divertente il personaggio di Merlino, anche se non l'avrei chiamato in quel modo, dato che finisce col confondere il lettore.
Nel complesso, un buon lavoro.
Alla prossima!
3)La vendetta di Bry, di Dash J. Benton.
Ciao, Nash e piacere di leggerti.
Questo racconto mi ha strappato un sorriso. Ha quella seriosa semplicità dei racconti per bambini e mi ha ricordato storie come quella de la "Gabbianella e il Gatto". A livello di storia, funziona abbastanza bene: il gatto Nacio torna alla sua furia per combattere un'invasione di ratti e finisce con lo scoprire che gli manca il suo passato da "guerriero". A livello di storia, forse avrei approfondito maggiormente il finale e avrei chiarito perché i gatti affrontino i ratti al cimitero. Poi, gusto mio, però l'intervento degli uccelli nel finale è DAVVERO troppo simile all'intervento delle aquile nel Signore degli Anelli. A livello di stile, c'è ancora una certa prevalenza di narrato rispetto al mostrato, con il narratore che interviene abbastanza spesso per dare indicazioni temporali che dovrebbero essere insite nella loro susseguenza, mentre altre parti sono chiaramente un tuo intervento nel testo, cosa che rompe la finzione narrativa.
Una buona prova, sicuramente, ma migliorabile.
Alla prossima!
4)I lupi di Castelporziano- Laura Brunelli
Ciao, Laura e piacere di leggerti.
Premessa: ho abitato due anni all'Infernetto e ritrovarmelo in un racconto fa davvero uno strano effetto.
A livello di stile il racconto procede abbastanza bene, con elementi di narrato molto limitati, quindi su questo andiamo bene. La trama, invece, mi è sembrata molto confusa. Il protagonista e altre persone random vengono salvate dai loro cani-lupo (che, in alcuni momenti, sembrano diventare così grandi che potrebbero essere scambiati per lupi veri e propri) dalle piaghe d'Egitto e portati in un villaggio sotto la protezione di San Cristoforo in persona. Ora, perché le piaghe d'Egitto stanno colpendo in Italia? Tutto il mondo è stato colpito? In base a quale criterio alcuni sono stati salvati e altri no? Cosa c'entra San Cristoforo con tutto questo? Sono tutte domande a cui non abbiamo risposta e questo rende l'ambientazione del racconto estremamente confusa. Sia chiaro, la storia del gruppo di superstiti all'Apocalisse che non hanno davvero idea di cosa stia succedendo è validissima, come insegna The Walking Dead, per dire, il problema è che quì fai entrare in sena il santo, quindi un personaggio che ha tutte le risposte alle domande che ho fatto prima... solo che non ne risolve nemmeno una! Anche a livello strutturale, una volta che abbiamo il salvataggio e l'entrata in scena del santo, non succede più niente di rilevante e anche la rivelazione delle Piaghe risulta essere fiacca, proprio perché si suscita più domande di quante non ne risponda. Il finale è estremamente debole, proprio perché va a cadere in un momento che non aggiunge nulla al salvataggio, ma non è ancora abbastanza avanzato per far intravedere un seguito.
Per quanto riguarda i bonus, ok per la periferia e il going ape, ma non penso che i lupi possano essere definiti protagonisti quì, quindi questo non penso sia applicabile.
Alla prossima!
1) Marte di Andrea Furlan
Ciao, Andrea è piacere di leggerti. Allora, il racconto è davvero di alto livello, davelvero uno dei migliori che tu abbia mai scritto. Ho potuto percepire il dolore del protagonista e la scena in cui picchia Marte è davvero un pugno allo stomaco, nel miglior senso del termine. A livello di trama, penso che forse l'unico modo di migliorare il tutto sarebbe stato di lavorare tra l'Epifania finale e proprio la scena della bottiglia. Insomma, si percepisce che il momento delle botte sia il punto più basso di Andrea, mentre quando parla con la psicologa lui si rende conto che Marte lo sta aiutando a superare il trauma, ma secondo me manca una scena che esprima al meglio questo passaggio o comunque il fatto che Andrea ora sia troppo pieno di problemi col cane per dare peso ai suoi traumi. Sullo stile, abbiamo un miglioramento ma vedo ancora molti punti in cui ho percepito il narratore prendere il posto di Andrea e andare a rompere il mostrato. Piccole crêpe, ma in un racconto così ben fatto si notano.
Personalmente, con pochi accorgimenti penso che questa potrebbe diventare una buona base per un romanzo.
Alla prossima!!
2) Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani
Ciao, Matteo e piacere di leggerti.
Prima di tutto, leggendo il racconto ho avuto una strana sensazione di de-javu: per caso hai scritto qualcosa di simile anni fa?
Ad ogni modo, il racconto è scritto bene e, soprattutto, molto divertente. Vedo che stai approfondendo l'immersività del racconto e ciò è bene, ma ho l'impressione che a volte il narratore emerga dal testo. Ad esempio, quando dici che il protagonista aveva ua vocina che gli suggerisce che è uno sfigato, per un istante sembra che non sia più il pov del protagonista esterno, quando quello del narratore. Inoltre, c'è ancora qualche dettaglio da limare, come alcuni punti in cui esprimi un'indicazione di susseguenza delle azioni che è già insita nel fatto che sono uno dietro l'altra, oppure il fatto che tu specifichi che la borsa di Democrito sia pesante, quando il semplice fatto che lui la trascini rende questo evidente. Divertente il personaggio di Merlino, anche se non l'avrei chiamato in quel modo, dato che finisce col confondere il lettore.
Nel complesso, un buon lavoro.
Alla prossima!
3)La vendetta di Bry, di Dash J. Benton.
Ciao, Nash e piacere di leggerti.
Questo racconto mi ha strappato un sorriso. Ha quella seriosa semplicità dei racconti per bambini e mi ha ricordato storie come quella de la "Gabbianella e il Gatto". A livello di storia, funziona abbastanza bene: il gatto Nacio torna alla sua furia per combattere un'invasione di ratti e finisce con lo scoprire che gli manca il suo passato da "guerriero". A livello di storia, forse avrei approfondito maggiormente il finale e avrei chiarito perché i gatti affrontino i ratti al cimitero. Poi, gusto mio, però l'intervento degli uccelli nel finale è DAVVERO troppo simile all'intervento delle aquile nel Signore degli Anelli. A livello di stile, c'è ancora una certa prevalenza di narrato rispetto al mostrato, con il narratore che interviene abbastanza spesso per dare indicazioni temporali che dovrebbero essere insite nella loro susseguenza, mentre altre parti sono chiaramente un tuo intervento nel testo, cosa che rompe la finzione narrativa.
Una buona prova, sicuramente, ma migliorabile.
Alla prossima!
4)I lupi di Castelporziano- Laura Brunelli
Ciao, Laura e piacere di leggerti.
Premessa: ho abitato due anni all'Infernetto e ritrovarmelo in un racconto fa davvero uno strano effetto.
A livello di stile il racconto procede abbastanza bene, con elementi di narrato molto limitati, quindi su questo andiamo bene. La trama, invece, mi è sembrata molto confusa. Il protagonista e altre persone random vengono salvate dai loro cani-lupo (che, in alcuni momenti, sembrano diventare così grandi che potrebbero essere scambiati per lupi veri e propri) dalle piaghe d'Egitto e portati in un villaggio sotto la protezione di San Cristoforo in persona. Ora, perché le piaghe d'Egitto stanno colpendo in Italia? Tutto il mondo è stato colpito? In base a quale criterio alcuni sono stati salvati e altri no? Cosa c'entra San Cristoforo con tutto questo? Sono tutte domande a cui non abbiamo risposta e questo rende l'ambientazione del racconto estremamente confusa. Sia chiaro, la storia del gruppo di superstiti all'Apocalisse che non hanno davvero idea di cosa stia succedendo è validissima, come insegna The Walking Dead, per dire, il problema è che quì fai entrare in sena il santo, quindi un personaggio che ha tutte le risposte alle domande che ho fatto prima... solo che non ne risolve nemmeno una! Anche a livello strutturale, una volta che abbiamo il salvataggio e l'entrata in scena del santo, non succede più niente di rilevante e anche la rivelazione delle Piaghe risulta essere fiacca, proprio perché si suscita più domande di quante non ne risponda. Il finale è estremamente debole, proprio perché va a cadere in un momento che non aggiunge nulla al salvataggio, ma non è ancora abbastanza avanzato per far intravedere un seguito.
Per quanto riguarda i bonus, ok per la periferia e il going ape, ma non penso che i lupi possano essere definiti protagonisti quì, quindi questo non penso sia applicabile.
Alla prossima!
Re: Gruppo cani
La mia classifica con relativi commenti.
1. LA VENDETTA DI BRY, di Dash J. Benton
Ciao Dash,
Complimenti per il racconto, l’ho trovato molto spassoso.
È ben progettato e c’è un intero arco di trasformazione che dimostra alla perfezione il tema Born to be wild e dà quel soddisfacente senso di compiutezza al brano.
Il ritmo è equilibrato tra scene emotivamente intense e altre più tranquille e la prosa è ricca di dettagli concreti.
Davvero un concentrato di regole ben applicate!
Hai dato più spazio all’emotività che all’originalità, ma la scelta secondo me è vincente. Io sono una lettrice heart quindi se non mi dai emozioni storco il naso…
Ti indico alcuni punti su cui puoi migliorare il brano:
- il fatto che Nacio e il cucciolo siano gatti diventa esplicito solo nel terzo paragrafo. Ti suggerisco di inserire l’informazione subito all’inizio, perché per tutto il tempo ho avuto il dubbio che potessero essere anche dei cani. Meglio fugare ogni dubbio e lasciare che il film mentale del lettore parta in modo corretto.
- Anche l’informazione che Nacio riveste la carica di Arbitro tra Randagi e Casalinghi, secondo me, è da dare prima, perché appare strano che lui arrivi alla riunione e decida il da farsi per tutti in due e due quattro.
- ci sono delle parti in cui sono inserite delle informazioni in più e costituiscono infodump. È chiara la presenza di un narratore che spiega le scene e riempie il gap informativo per il lettore.
- In un racconto così breve, lo stile raccontato da un narratore esterno ci sta, ma sarebbe stato anche molto interessante un punto di vista interno a Nacio che ci mostrasse cosa significhi essere un gatto guerriero e libero. Probabilmente, optando per questo approccio, avresti anche guadagnato il 5% di originalità.
- Le battute di dialogo di Lili mi suonano troppo ricercate. Ok che sono caratterizzanti di un personaggio più sofisticato, ma possono essere fosse snellite e rese più eleganti.
- Gli occhi che diventano come piattini da caffè non mi ha fatto impazzire perché mostra proprio il punto di vista di un narratore umano. Un gatto avrebbe forse trovato un altro paragone.
È tutto, spero di essere stata di aiuto.
2. GATTILE DI ULTHAR snc di Matteo Mantoani
Ciao Matteo, il tuo racconto mi ha fatto un sacco ridere, soprattutto vedere il dialetto molto simile al mio. Io infatti sono veneta. A questo proposito, c'è un punto in cui Fabio chiede perché Merlino parla veneto e lui risponde che è di Trieste...sono rimasta un po' così, ma immagino sia per mettere in luce l'idiozia del vecchio Merlino, della serie ti chiedo una cosa e mi rispondi qualcos'altro che non c'entra assolutamente niente , vero?
A parte questo, il racconto è ben strutturato e caratterizzi davvero bene i personaggi. Lo stile è asciutto, concreto, con una buona selezione dei dettagli di descrizione. Ho apprezzato molto anche le similitudini originali che aggiungono colore al filtro psicologico e ai personaggi a cui si riferiscono. Un po' eccessivo secondo me "le zampe grosse come tronchi" di Merlino, ma il resto fila.
Il racconto è divertente ed è compiuto così com'è, non lascia domande senza risposta, personalmente però ho percepito un po' di vuoto emotivo quando Fabio scopre che Merlino è una persona. La cosa passa come se fosse normale, non c'è stupore o incredulità o spavento da parte di Fabio. Se l'elemento magico fa già parte di questo mondo, quindi Fabio sa già che esistono maghi, forse avremmo dovuto vederlo subito. Mi fa strano che non abbia avuto nessuna reazione. Tuttavia, la narrazione scorre veloce con un ritmo incalzante e ci si fa poco caso.
In un paio di punti ho avuto dubbi sull'attribuzione del soggetto della frase, ma sono davvero piccolezze.
Mi rimane comunque una perplessità sul tema Born to be wild. Ci vedo poco di selvaggio in questo racconto. Come lo hai inteso?
Inoltre, tecnicamente non è il gatto a essere protagonista, ma Fabio, e la versione umana di Merlino, perciò ho dei dubbi sul bonus animali protagonisti non antropomorfizzati.
Ottimo lavoro comunque!
3. I LUPI DI CASTELPORZIANO di Lauta Brunelli
Ciao Laura,
trovo il tuo racconto interessante e originale. Mi ha innescato una certa curiosità e sono andata infatti a cercarmi la leggenda di Fra’ Cristoforo, quindi più che bene!
Mi piace molto il modo in cui caratterizzi i personaggi. Il pelato è così caratteristico che spesso non c’è bisogno di specificare che è lui a parlare, lo si riconosce immediatamente dal registro.
Per quel che riguarda il pov, emerge subito la personalità della prima persona narrante: spumeggiante, solare, entusiasta, di buon cuore. Però, andava specificato subito che si trattava di una donna. Fino a metà racconto, infatti, io ero convinta che il protagonista fosso un uomo e che Marta fosse sua moglie, con la quale non andava particolarmente d’accordo. Arrivata al punto in cui ho trovato quel “sentita” ho capito invece che mi ero fatta un film mentale totalmente diverso e ho dovuto riavvolgere il tutto e reinterpretarlo.
All’inizio, il pov sembra rivolgersi direttamente ai lettori e tende a riassumere troppo. Avrei gradito vedere, per esempio, l’arrivo di Kira nella casa della protagonista. Certo, il formato racconto non consente chissà quanto spazio, ma alcune scene valeva la pena drammatizzarle di più. Più avanti nella storia invece, c’è una maggiore immersione nell’interiorità del pov, e le scene diventano più immediate e vive.
Ci sono dei passaggi che non mi sono chiari, come la posizione assunta dalla protagonista a cavalcioni del lupo o come appare effettivamente il castello medievale avvolto dalla strana nebbia. Anche le battute di dialogo, spesso, mancano di attribuzione, oppure si specifica dopo chi sia a parlare e con quale tono, il che interrompe il flusso di lettura e rende complicato comprendere la scena.
Il finale rimane un po’ tronco e non è molto incisivo. Si dovrebbe creare un po’ di più l’effetto sorpresa, facendo capire che lei alla fine può effettivamente comunicare con il suo lupo e che l’obiettivo è di ricostruire il mondo insieme.
Il racconto comunque ha un buon ritmo, ha un significato importante ed è piacevole da leggere.
Alla prossima!
4. MARTE di Andrea Furlan
Ciao Andrea,
il tuo racconto ha il merito di rendere omaggio alle tragiche vicende di Bruxelles del 2016 e pone i riflettori sul tema della sindrome post traumatica da stress e sull’utilità che gli animali possono avere nella cura della stessa. È di certo una tematica che non ci si aspetta in un contest come questo, per cui è sicuramente da sottolineare l’originalità.
Purtroppo ritengo che lo stile che hai adottato non renda pienamente giustizia a questo racconto. Abbiamo l’esperienza intima di una persona traumatizzata che sta cercando di riprendersi e la resa migliore si sarebbe ottenuta utilizzando una focalizzazione interna al personaggio.
L’uso di un narratore invece e soprattutto lo stile molto raccontato generano una notevole distanza con il lettore che non riesce a figurarsi le varie scene nel concreto e neanche a immedesimarsi dal punto di vista emotivo. Ci si dispiace per questo protagonista, ma non ci si emoziona. È un vero peccato, perché l’idea alla base è buona.
Il flusso di lettura a volte si blocca per imprecisioni nella disposizione degli elementi frasali, o per l’omissione di un soggetto che rende il periodo confuso.
Sono d’accordo sul bonus ambientazione urbana e sul going ape, un po’ meno sull’animale domestico che appunto non è protagonista.
Alla prossima.
1. LA VENDETTA DI BRY, di Dash J. Benton
Ciao Dash,
Complimenti per il racconto, l’ho trovato molto spassoso.
È ben progettato e c’è un intero arco di trasformazione che dimostra alla perfezione il tema Born to be wild e dà quel soddisfacente senso di compiutezza al brano.
Il ritmo è equilibrato tra scene emotivamente intense e altre più tranquille e la prosa è ricca di dettagli concreti.
Davvero un concentrato di regole ben applicate!
Hai dato più spazio all’emotività che all’originalità, ma la scelta secondo me è vincente. Io sono una lettrice heart quindi se non mi dai emozioni storco il naso…
Ti indico alcuni punti su cui puoi migliorare il brano:
- il fatto che Nacio e il cucciolo siano gatti diventa esplicito solo nel terzo paragrafo. Ti suggerisco di inserire l’informazione subito all’inizio, perché per tutto il tempo ho avuto il dubbio che potessero essere anche dei cani. Meglio fugare ogni dubbio e lasciare che il film mentale del lettore parta in modo corretto.
- Anche l’informazione che Nacio riveste la carica di Arbitro tra Randagi e Casalinghi, secondo me, è da dare prima, perché appare strano che lui arrivi alla riunione e decida il da farsi per tutti in due e due quattro.
- ci sono delle parti in cui sono inserite delle informazioni in più e costituiscono infodump. È chiara la presenza di un narratore che spiega le scene e riempie il gap informativo per il lettore.
- In un racconto così breve, lo stile raccontato da un narratore esterno ci sta, ma sarebbe stato anche molto interessante un punto di vista interno a Nacio che ci mostrasse cosa significhi essere un gatto guerriero e libero. Probabilmente, optando per questo approccio, avresti anche guadagnato il 5% di originalità.
- Le battute di dialogo di Lili mi suonano troppo ricercate. Ok che sono caratterizzanti di un personaggio più sofisticato, ma possono essere fosse snellite e rese più eleganti.
- Gli occhi che diventano come piattini da caffè non mi ha fatto impazzire perché mostra proprio il punto di vista di un narratore umano. Un gatto avrebbe forse trovato un altro paragone.
È tutto, spero di essere stata di aiuto.
2. GATTILE DI ULTHAR snc di Matteo Mantoani
Ciao Matteo, il tuo racconto mi ha fatto un sacco ridere, soprattutto vedere il dialetto molto simile al mio. Io infatti sono veneta. A questo proposito, c'è un punto in cui Fabio chiede perché Merlino parla veneto e lui risponde che è di Trieste...sono rimasta un po' così, ma immagino sia per mettere in luce l'idiozia del vecchio Merlino, della serie ti chiedo una cosa e mi rispondi qualcos'altro che non c'entra assolutamente niente , vero?
A parte questo, il racconto è ben strutturato e caratterizzi davvero bene i personaggi. Lo stile è asciutto, concreto, con una buona selezione dei dettagli di descrizione. Ho apprezzato molto anche le similitudini originali che aggiungono colore al filtro psicologico e ai personaggi a cui si riferiscono. Un po' eccessivo secondo me "le zampe grosse come tronchi" di Merlino, ma il resto fila.
Il racconto è divertente ed è compiuto così com'è, non lascia domande senza risposta, personalmente però ho percepito un po' di vuoto emotivo quando Fabio scopre che Merlino è una persona. La cosa passa come se fosse normale, non c'è stupore o incredulità o spavento da parte di Fabio. Se l'elemento magico fa già parte di questo mondo, quindi Fabio sa già che esistono maghi, forse avremmo dovuto vederlo subito. Mi fa strano che non abbia avuto nessuna reazione. Tuttavia, la narrazione scorre veloce con un ritmo incalzante e ci si fa poco caso.
In un paio di punti ho avuto dubbi sull'attribuzione del soggetto della frase, ma sono davvero piccolezze.
Mi rimane comunque una perplessità sul tema Born to be wild. Ci vedo poco di selvaggio in questo racconto. Come lo hai inteso?
Inoltre, tecnicamente non è il gatto a essere protagonista, ma Fabio, e la versione umana di Merlino, perciò ho dei dubbi sul bonus animali protagonisti non antropomorfizzati.
Ottimo lavoro comunque!
3. I LUPI DI CASTELPORZIANO di Lauta Brunelli
Ciao Laura,
trovo il tuo racconto interessante e originale. Mi ha innescato una certa curiosità e sono andata infatti a cercarmi la leggenda di Fra’ Cristoforo, quindi più che bene!
Mi piace molto il modo in cui caratterizzi i personaggi. Il pelato è così caratteristico che spesso non c’è bisogno di specificare che è lui a parlare, lo si riconosce immediatamente dal registro.
Per quel che riguarda il pov, emerge subito la personalità della prima persona narrante: spumeggiante, solare, entusiasta, di buon cuore. Però, andava specificato subito che si trattava di una donna. Fino a metà racconto, infatti, io ero convinta che il protagonista fosso un uomo e che Marta fosse sua moglie, con la quale non andava particolarmente d’accordo. Arrivata al punto in cui ho trovato quel “sentita” ho capito invece che mi ero fatta un film mentale totalmente diverso e ho dovuto riavvolgere il tutto e reinterpretarlo.
All’inizio, il pov sembra rivolgersi direttamente ai lettori e tende a riassumere troppo. Avrei gradito vedere, per esempio, l’arrivo di Kira nella casa della protagonista. Certo, il formato racconto non consente chissà quanto spazio, ma alcune scene valeva la pena drammatizzarle di più. Più avanti nella storia invece, c’è una maggiore immersione nell’interiorità del pov, e le scene diventano più immediate e vive.
Ci sono dei passaggi che non mi sono chiari, come la posizione assunta dalla protagonista a cavalcioni del lupo o come appare effettivamente il castello medievale avvolto dalla strana nebbia. Anche le battute di dialogo, spesso, mancano di attribuzione, oppure si specifica dopo chi sia a parlare e con quale tono, il che interrompe il flusso di lettura e rende complicato comprendere la scena.
Il finale rimane un po’ tronco e non è molto incisivo. Si dovrebbe creare un po’ di più l’effetto sorpresa, facendo capire che lei alla fine può effettivamente comunicare con il suo lupo e che l’obiettivo è di ricostruire il mondo insieme.
Il racconto comunque ha un buon ritmo, ha un significato importante ed è piacevole da leggere.
Alla prossima!
4. MARTE di Andrea Furlan
Ciao Andrea,
il tuo racconto ha il merito di rendere omaggio alle tragiche vicende di Bruxelles del 2016 e pone i riflettori sul tema della sindrome post traumatica da stress e sull’utilità che gli animali possono avere nella cura della stessa. È di certo una tematica che non ci si aspetta in un contest come questo, per cui è sicuramente da sottolineare l’originalità.
Purtroppo ritengo che lo stile che hai adottato non renda pienamente giustizia a questo racconto. Abbiamo l’esperienza intima di una persona traumatizzata che sta cercando di riprendersi e la resa migliore si sarebbe ottenuta utilizzando una focalizzazione interna al personaggio.
L’uso di un narratore invece e soprattutto lo stile molto raccontato generano una notevole distanza con il lettore che non riesce a figurarsi le varie scene nel concreto e neanche a immedesimarsi dal punto di vista emotivo. Ci si dispiace per questo protagonista, ma non ci si emoziona. È un vero peccato, perché l’idea alla base è buona.
Il flusso di lettura a volte si blocca per imprecisioni nella disposizione degli elementi frasali, o per l’omissione di un soggetto che rende il periodo confuso.
Sono d’accordo sul bonus ambientazione urbana e sul going ape, un po’ meno sull’animale domestico che appunto non è protagonista.
Alla prossima.
- Shanghai Kid
- Messaggi: 385
Re: Gruppo cani
Ragazzi miei, eccomi al momento peggiore: la classifica.
Con molta difficoltà:
1) Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani;
2) Marte di Andrea Furlan
3) La vendetta di Bry di Dash J. Benton
4) I lupi di Castelporziano di Laura Brunelli
Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani
Ciao Matteo,
ho letto i commenti precedenti e sì: sgamato! Aahahahhaahaha scherzo, chiaramente. Io trovo intelligente e anche giusto perfezionare cose che si sono scritte in passato cercando di migliorarle e adattarle a nuovi contesti, quindi, bene così. Il racconto mi ha divertito molto, è davvero ben scritto, con uno lo stile è fluido e scorrevole e la storia originale e spassosa. Mi piace moltissimo il personaggio di Merlino e la sua declinazione da provincia italiana. Il finale con i gatti che saltano addosso al protagonista aggredendolo l'ho trovato un po' scollato dal resto, l'avrei forse evitato Ti segnalo una cosuccia da nulla che mi ha un po' disturbato, ma è veramente un'inezia: hai scritto "skei" in due modi differenti e questo mi ha confusa. E' stata una frazione di secondo, ma se proprio devo trovare il pelo nell'uovo te lo segnalo. Il lavoro è molto buono. Per quanto riguarda il tema e i bonus, invece, sono un po' più perplessa. Ho letto la spiegazione che hai dato su Born to be wild e non mi ha convinta del tutto. La periferia urbana è molto marginale e non ho colto esattamente il Going ape... Ti va di provare a spiegarmi il tuo punto di vista? Leggerti è comunque sempre molto bello.
A presto,
Elisa
La vendetta di Bry di Dash J. Benton
Ciao Dash,
ho letto i commenti che ti hanno fatto prima di me e mi accodo. Ho apprezzato la tua storia e i tuoi personaggi. La seriosa semplicità di cui parla Pretorian mi ha permesso di provare una piacevole sensazione nel muovermi in una narrazione che mi dà sicurezza, poichè la conosco e scevra da colpi di scena, che però non manca di un afflato poetico che apprezzo sempre molto. Questo è il suo punto di forza e il suo principale difetto. Mi spiego, la lettura è veramente gradevole, ma rimaniamo in una comfort zone. Questo rende il racconto piacevole, ma spesso leggo anche per essere scossa, spostata, sorpresa. Per questo ti dico che il tuo pezzo mi è piaciuto, ma non mi ha preso del tutto. Concordo con Pretorian anche sul troppo narrato. Non lo bandisco per nulla, ma in questo caso ritengo che maggior mostrato avrebbe giovato al ritmo narrativo.
Direi che i temi e i bonus ci sono tutti e anche ben messi.
Mi state già mettendo in difficoltà per la classifica.
Ahia.
A rileggerci,
Elisa
Marte di Andrea Furlan
Ciao Andrea,
leggerti è sempre un piacere, lo sai. Allora, io ho un'opinione che è una via di mezzo tra chi ti ha già commentato. Premetto che un mio carissimo cugino ha vissuto in prima persona l'attentato a Bruxelles e quindi il tema mi è piuttosto caro e anche abbastanza vicino. Sono d'accordo che il momento dell'esplosione della rabbia e l'ho trovato toccante. Sono però anche abbastanza d'accordo con Starla (che se ho ben capito è una mia omonima): la scelta del narratore secondo me toglie un po' di immedesimazione e pathos, che secondo me avrebbero reso ancora più efficace la tua narrazione. Temo che il brano abbia un po' risentito di questa scelta, almeno, così è secondo il mio gusto.
Ti segnalo inoltre che questa frase specifica ( "«Allora Signor Lo Presti, questa è la nostra ultima seduta. Io non posso fare altro per lei, ora deve applicarsi. Le ho dato gli esercizi contro gli attacchi di panico che ha dimostrato di poter fare da solo. Ha tutti gli strumenti per uscire dal suo trauma.»") non mi ha convinto, mi è parsa un po' falsa, anche sapendo la strategia adottata dalla psicologa.
Detto questo, il tuo è un buon racconto...
Ci devo proprio pensare un po' su.
A rileggerti presto,
Elisa
I lupi di Castelporziano di Laura Brunelli
Ciao Laura,
e piacere di averti letto!
Anche in questo caso, mi trovo in accordo con entrambi i commenti che ti sono già stati fatti. Anche io, come la mia omonima concorrente (hahahaha), mi sono incuriosita e sono andata a informarmi su San Cristoforo e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Penso che la tua narrazione abbia assolutamente un buon ritmo e degli elementi di fascinazione che funzionano. Concordo però anche con Agostino per quanto riguarda la confusione generata dalle innumerevoli domande senza risposta che sorgono leggendo il tuo pezzo. Inoltre, alcuni passaggi mi sono risultati confusi e non sono proprio riuscita ad immaginarmi esattamente cosa stesse accadendo, per esempio all'inizio della fuga quando la ragazza viene salvata dal lupo, ma magari sono distratta io. Sono d'accordo anche l'indicazione che ti ha dato Starla rispetto al genere del protagonista e quindi a come ce lo immaginiamo.
Inoltre non sono certa dell'aderenza perfetta al tema, ma in una declinazione differente dalle possibili letture che mi sono data io forse ha comunque un senso.
I bonus per me ci sono tutti.
Insomma, un racconto con del potenziale dato anche da questo incrocio di storie (piaghe d'Egitto, san Cristoforo, lupi, personaggi abbastanza aderenti agli stereotipi quindi riconoscibili ma vivi e funzionanti) e ben scritto, ma con dei problemi a livello di trama.
Lavoraci con più calma!
A rileggerci,
Elisa
Con molta difficoltà:
1) Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani;
2) Marte di Andrea Furlan
3) La vendetta di Bry di Dash J. Benton
4) I lupi di Castelporziano di Laura Brunelli
Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani
Ciao Matteo,
ho letto i commenti precedenti e sì: sgamato! Aahahahhaahaha scherzo, chiaramente. Io trovo intelligente e anche giusto perfezionare cose che si sono scritte in passato cercando di migliorarle e adattarle a nuovi contesti, quindi, bene così. Il racconto mi ha divertito molto, è davvero ben scritto, con uno lo stile è fluido e scorrevole e la storia originale e spassosa. Mi piace moltissimo il personaggio di Merlino e la sua declinazione da provincia italiana. Il finale con i gatti che saltano addosso al protagonista aggredendolo l'ho trovato un po' scollato dal resto, l'avrei forse evitato Ti segnalo una cosuccia da nulla che mi ha un po' disturbato, ma è veramente un'inezia: hai scritto "skei" in due modi differenti e questo mi ha confusa. E' stata una frazione di secondo, ma se proprio devo trovare il pelo nell'uovo te lo segnalo. Il lavoro è molto buono. Per quanto riguarda il tema e i bonus, invece, sono un po' più perplessa. Ho letto la spiegazione che hai dato su Born to be wild e non mi ha convinta del tutto. La periferia urbana è molto marginale e non ho colto esattamente il Going ape... Ti va di provare a spiegarmi il tuo punto di vista? Leggerti è comunque sempre molto bello.
A presto,
Elisa
La vendetta di Bry di Dash J. Benton
Ciao Dash,
ho letto i commenti che ti hanno fatto prima di me e mi accodo. Ho apprezzato la tua storia e i tuoi personaggi. La seriosa semplicità di cui parla Pretorian mi ha permesso di provare una piacevole sensazione nel muovermi in una narrazione che mi dà sicurezza, poichè la conosco e scevra da colpi di scena, che però non manca di un afflato poetico che apprezzo sempre molto. Questo è il suo punto di forza e il suo principale difetto. Mi spiego, la lettura è veramente gradevole, ma rimaniamo in una comfort zone. Questo rende il racconto piacevole, ma spesso leggo anche per essere scossa, spostata, sorpresa. Per questo ti dico che il tuo pezzo mi è piaciuto, ma non mi ha preso del tutto. Concordo con Pretorian anche sul troppo narrato. Non lo bandisco per nulla, ma in questo caso ritengo che maggior mostrato avrebbe giovato al ritmo narrativo.
Direi che i temi e i bonus ci sono tutti e anche ben messi.
Mi state già mettendo in difficoltà per la classifica.
Ahia.
A rileggerci,
Elisa
Marte di Andrea Furlan
Ciao Andrea,
leggerti è sempre un piacere, lo sai. Allora, io ho un'opinione che è una via di mezzo tra chi ti ha già commentato. Premetto che un mio carissimo cugino ha vissuto in prima persona l'attentato a Bruxelles e quindi il tema mi è piuttosto caro e anche abbastanza vicino. Sono d'accordo che il momento dell'esplosione della rabbia e l'ho trovato toccante. Sono però anche abbastanza d'accordo con Starla (che se ho ben capito è una mia omonima): la scelta del narratore secondo me toglie un po' di immedesimazione e pathos, che secondo me avrebbero reso ancora più efficace la tua narrazione. Temo che il brano abbia un po' risentito di questa scelta, almeno, così è secondo il mio gusto.
Ti segnalo inoltre che questa frase specifica ( "«Allora Signor Lo Presti, questa è la nostra ultima seduta. Io non posso fare altro per lei, ora deve applicarsi. Le ho dato gli esercizi contro gli attacchi di panico che ha dimostrato di poter fare da solo. Ha tutti gli strumenti per uscire dal suo trauma.»") non mi ha convinto, mi è parsa un po' falsa, anche sapendo la strategia adottata dalla psicologa.
Detto questo, il tuo è un buon racconto...
Ci devo proprio pensare un po' su.
A rileggerti presto,
Elisa
I lupi di Castelporziano di Laura Brunelli
Ciao Laura,
e piacere di averti letto!
Anche in questo caso, mi trovo in accordo con entrambi i commenti che ti sono già stati fatti. Anche io, come la mia omonima concorrente (hahahaha), mi sono incuriosita e sono andata a informarmi su San Cristoforo e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Penso che la tua narrazione abbia assolutamente un buon ritmo e degli elementi di fascinazione che funzionano. Concordo però anche con Agostino per quanto riguarda la confusione generata dalle innumerevoli domande senza risposta che sorgono leggendo il tuo pezzo. Inoltre, alcuni passaggi mi sono risultati confusi e non sono proprio riuscita ad immaginarmi esattamente cosa stesse accadendo, per esempio all'inizio della fuga quando la ragazza viene salvata dal lupo, ma magari sono distratta io. Sono d'accordo anche l'indicazione che ti ha dato Starla rispetto al genere del protagonista e quindi a come ce lo immaginiamo.
Inoltre non sono certa dell'aderenza perfetta al tema, ma in una declinazione differente dalle possibili letture che mi sono data io forse ha comunque un senso.
I bonus per me ci sono tutti.
Insomma, un racconto con del potenziale dato anche da questo incrocio di storie (piaghe d'Egitto, san Cristoforo, lupi, personaggi abbastanza aderenti agli stereotipi quindi riconoscibili ma vivi e funzionanti) e ben scritto, ma con dei problemi a livello di trama.
Lavoraci con più calma!
A rileggerci,
Elisa
Re: Gruppo cani
Il buon Eugene Fitzherbert, dopo aver passato metà del tempo a insultarmi, ci regala i suoi giudizi:
Sono stato investito dal buon grande capo Ceranu a ruolo di non so cosa che deve leggere e commentare i vostri racconti, come se io in qualche modo ci capissi qualcosa. Ma d’altronde, se ve li siete commentati da soli, perché non partecipare alla festa?
Dopo questa doverosa, nonché totalmente inutile, premessa, vi lascio alla lettura di quello che penso dei vostri racconti, ma non di voi. Non prendetela sul personale: anche se sono una brutta persona, non vi giudico, nonostante i vostri hobby discutibili tipo la scrittura!
Gattile di Ulthar snc
Buon racconto con un ritmo ben dosato. I due personaggi non sono dei veri antagonisti, ma sono un duetto comico che se la cavicchia bene nel far sorridere. L’andamento della storia non ha molti colpi di scena ma i cambiamenti per quanto prevedibili si trovano al momento giusto.
A voler trovare il pelo (di gatto) nell’uovo, sarebbe stato meglio inserire maggior contrasto tra il vecchio e il protagonista, e farli arrivare al patto con qualcosa di più intenso alla base. Così sarebbe stato giustificato il tradimento finale. Pensaci, Matte’. Se il protagonista tira fuori gli artigli per farsi dare quello che vuole, allora il vecchio si sente quasi in obbligo a tradirlo e dargli il ben servito. C’è sicuramente qualche particolare su cui fare leva.
Ti faccio altri due piccolissimi appunti: non mi è piaciuto che tu abbia spiattellato il piano del protagonista come parte di un commento pensato. Sarebbe stato meglio farlo vedere successivamente, non trovi? Portare me lettore a capire quello che sta architettando il buon padrone del gattile, magari usando quelle parole per descrivere i tentativi di trasformazione in gatto.
Ho intuito che il veterinario ha stralciato il contratto perché il gatto si è trasformato, ma per quello avrei aggiunto un po’ di pathos: quando ti capita vedere un gatto persiano che si trasforma in uan Sphinx (gatto orribile, tra l’altro)?
Però, alla fine della fiera, il racconto mi è piaciuto, mi sono divertito a leggerlo ed è scritto molto bene, con un buon controllo della prosa, del ritmo e del pdv (salvo microscopiche sbavature). Bravo (che detto da me non ha nessun valore, ma who cares?)
La vendetta di Bry
Lo sai qual è stata la prima cosa che ho pensato quando ho letto questo racconto? MILLIGAN!
C’era quella serie di video su youtube dei gatti veterani ridoppiati che mi è balzata alla mente e non sono riuscito a cacciarla via. Ma a parte questo, si sentono le influenze di Gaiman con l’episodio dedicato ai gatti della serie Sandman, dove allo stesso modo i gatti vivono una vita parallela fuori dalle mura di casa.
La tua storia scorre bene, e arriva a un finale non così inaspettato, anche se è comunque una conclusione sensata.
Le scene di guerra hanno un buon ritmo, e la strategia potrebbe essere verosimile.
Devi affinare la scrittura per renderla un po’ più immersiva (termine che va molto di moda in questa particolare epoca storica), per arrivare a eliminare gli avverbi temporali e rendere i periodi susseguenti in maniera logica. Non c’è bisogno di scrivere POI se una cosa accade logicamente dopo un’altra.
La gestione della turbolenza della battaglia ti ha sopraffatto in un paio di punti, ma niente di drammatico.
Belli i momenti di gioco di Pallino, che mi hanno ricordato i cuccioli degli Aristogatti.
Buona prova!
Marte
Bella storia, molto coraggiosa sia per i riferimenti di cronaca sia per la scelta del protagonista spezzato.
L’intensità della narrazione è stata un po’ mitigata dalla scelta di vedere tutto dall’esterno e di edulcorare i dettagli che avrebbero resto insostenibile un attentato. L’esplosione di una bomba è qualcosa di drammatico e ti parlo con cognizione di causa, i feriti sono straziati, il panico è un mostro terrificante. Molto di questo si intravede nella tua descrizione perché il narratore decide di non partecipare con il protagonista a quello che sta passando.
D’altronde lo stacco netto e tremendo della scena in cui il protagonista picchia il cane è di una violenza estrema.
E per la conclusione che è giusta e catartica, avrei imbastito una scena in cui il Protagonista avrebbe dovuto vincere le sue paure per fare il contrario di tutto quello che era successo anni prima: ritornare in metro per aiutare qualcuno (in questo caso il suo cane). Ma questo sono io che cerco di scrivere il tuo racconto, e non va bene, però serve sempre come spunto di riflessione.
Bel racconto, a conti fatti! Bravo!
I Lupi di Castelporziano
Leggere una storia originale che mischia l’antico testamento e la realtà nostrana mi dà sempre un brivido, perché mi piace! Insomma, è una figata immaginare come ci si comporterebbe davanti a una colonna di fuoco che compare dal nulla, a un diluvio che dovrebbe spazzare tutta la vita sulla terra, e a maggior ragione davanti alla reiterazione delle piaghe d’Egitto.
Però, Laura, il tuo racconto ogni tanto manca di quel pathos che una cosa del genere dovrebbe creare per portare il lettore in quella prospettiva da “tutto è perduto” che una situazione del genere si porta dietro.
Per esempio: sarebbe stata bello se le due ragazze fossero sorelle e che quella più svampita fosse la maggiore e morisse per la piaga dei primogeniti, tra i latrati del lupo che cerca di avvertire tutti di quello che sta accadendo. E così quando arrivano le locuste da cui scappare, abbiamo già due elementi che ci dicono che qualcosa di assurdo sta accadendo.
Ti dico anche che la venuta di San Cristofaro è una bella trovata (io all’inizio avevo pensato a san Francesco), dovresti fargli fare un’entrata più trionfale o più epica. Lui ha tutte le risposte, ma dovrebbero tirargliele fuori a morsi gli altri salvati.
Come ti hanno fatto notare, sarebbe bello se tutti fossero uniti da qualcosa e che giustificasse il salvataggio, così come la presenza dei lupi.
Stilisticamente, il racconto scorre, è veloce, forse le parti più action avrebbero bisogno di qualche limatura in più, ma il problema è che ci sono sempre troppi pochi caratteri!
Nel complesso, il tuo è un racconto con un bel potenziale, con tantissimo sottotesto da esplorare: non lo mollare e dagli il pregio che si merita!
CLASSIFICA:
lo so che non ve ne frega niente dei commenti, e che siete arrivati quaggiù alla ricerca della classifica, e io sono tentato da mettervi tutti al terzo posto ex equo, così, solo per dare fastidio a Nucera. Ma non posso farlo, il regolamento parla chiaro: ognuno di voi deve occupare un posto in una classifica ordinata.
E ora vi ordino, anche se mi causa dolore, perché tutti e quattro per motivi diversi mi avete fatto divertire e mi avete fatto vedere quanto versatile può essere un racconto con dentro un animale. Vi odio.
1 – La vendetta di Bry
2 – Gattile di Ushtar snc
3 – Marte
4 – I Lupi di Castelporziano
Ecco, l’ho fatta! Bravi tutti e quattro. Maledetti.
Sono stato investito dal buon grande capo Ceranu a ruolo di non so cosa che deve leggere e commentare i vostri racconti, come se io in qualche modo ci capissi qualcosa. Ma d’altronde, se ve li siete commentati da soli, perché non partecipare alla festa?
Dopo questa doverosa, nonché totalmente inutile, premessa, vi lascio alla lettura di quello che penso dei vostri racconti, ma non di voi. Non prendetela sul personale: anche se sono una brutta persona, non vi giudico, nonostante i vostri hobby discutibili tipo la scrittura!
Gattile di Ulthar snc
Buon racconto con un ritmo ben dosato. I due personaggi non sono dei veri antagonisti, ma sono un duetto comico che se la cavicchia bene nel far sorridere. L’andamento della storia non ha molti colpi di scena ma i cambiamenti per quanto prevedibili si trovano al momento giusto.
A voler trovare il pelo (di gatto) nell’uovo, sarebbe stato meglio inserire maggior contrasto tra il vecchio e il protagonista, e farli arrivare al patto con qualcosa di più intenso alla base. Così sarebbe stato giustificato il tradimento finale. Pensaci, Matte’. Se il protagonista tira fuori gli artigli per farsi dare quello che vuole, allora il vecchio si sente quasi in obbligo a tradirlo e dargli il ben servito. C’è sicuramente qualche particolare su cui fare leva.
Ti faccio altri due piccolissimi appunti: non mi è piaciuto che tu abbia spiattellato il piano del protagonista come parte di un commento pensato. Sarebbe stato meglio farlo vedere successivamente, non trovi? Portare me lettore a capire quello che sta architettando il buon padrone del gattile, magari usando quelle parole per descrivere i tentativi di trasformazione in gatto.
Ho intuito che il veterinario ha stralciato il contratto perché il gatto si è trasformato, ma per quello avrei aggiunto un po’ di pathos: quando ti capita vedere un gatto persiano che si trasforma in uan Sphinx (gatto orribile, tra l’altro)?
Però, alla fine della fiera, il racconto mi è piaciuto, mi sono divertito a leggerlo ed è scritto molto bene, con un buon controllo della prosa, del ritmo e del pdv (salvo microscopiche sbavature). Bravo (che detto da me non ha nessun valore, ma who cares?)
La vendetta di Bry
Lo sai qual è stata la prima cosa che ho pensato quando ho letto questo racconto? MILLIGAN!
C’era quella serie di video su youtube dei gatti veterani ridoppiati che mi è balzata alla mente e non sono riuscito a cacciarla via. Ma a parte questo, si sentono le influenze di Gaiman con l’episodio dedicato ai gatti della serie Sandman, dove allo stesso modo i gatti vivono una vita parallela fuori dalle mura di casa.
La tua storia scorre bene, e arriva a un finale non così inaspettato, anche se è comunque una conclusione sensata.
Le scene di guerra hanno un buon ritmo, e la strategia potrebbe essere verosimile.
Devi affinare la scrittura per renderla un po’ più immersiva (termine che va molto di moda in questa particolare epoca storica), per arrivare a eliminare gli avverbi temporali e rendere i periodi susseguenti in maniera logica. Non c’è bisogno di scrivere POI se una cosa accade logicamente dopo un’altra.
La gestione della turbolenza della battaglia ti ha sopraffatto in un paio di punti, ma niente di drammatico.
Belli i momenti di gioco di Pallino, che mi hanno ricordato i cuccioli degli Aristogatti.
Buona prova!
Marte
Bella storia, molto coraggiosa sia per i riferimenti di cronaca sia per la scelta del protagonista spezzato.
L’intensità della narrazione è stata un po’ mitigata dalla scelta di vedere tutto dall’esterno e di edulcorare i dettagli che avrebbero resto insostenibile un attentato. L’esplosione di una bomba è qualcosa di drammatico e ti parlo con cognizione di causa, i feriti sono straziati, il panico è un mostro terrificante. Molto di questo si intravede nella tua descrizione perché il narratore decide di non partecipare con il protagonista a quello che sta passando.
D’altronde lo stacco netto e tremendo della scena in cui il protagonista picchia il cane è di una violenza estrema.
E per la conclusione che è giusta e catartica, avrei imbastito una scena in cui il Protagonista avrebbe dovuto vincere le sue paure per fare il contrario di tutto quello che era successo anni prima: ritornare in metro per aiutare qualcuno (in questo caso il suo cane). Ma questo sono io che cerco di scrivere il tuo racconto, e non va bene, però serve sempre come spunto di riflessione.
Bel racconto, a conti fatti! Bravo!
I Lupi di Castelporziano
Leggere una storia originale che mischia l’antico testamento e la realtà nostrana mi dà sempre un brivido, perché mi piace! Insomma, è una figata immaginare come ci si comporterebbe davanti a una colonna di fuoco che compare dal nulla, a un diluvio che dovrebbe spazzare tutta la vita sulla terra, e a maggior ragione davanti alla reiterazione delle piaghe d’Egitto.
Però, Laura, il tuo racconto ogni tanto manca di quel pathos che una cosa del genere dovrebbe creare per portare il lettore in quella prospettiva da “tutto è perduto” che una situazione del genere si porta dietro.
Per esempio: sarebbe stata bello se le due ragazze fossero sorelle e che quella più svampita fosse la maggiore e morisse per la piaga dei primogeniti, tra i latrati del lupo che cerca di avvertire tutti di quello che sta accadendo. E così quando arrivano le locuste da cui scappare, abbiamo già due elementi che ci dicono che qualcosa di assurdo sta accadendo.
Ti dico anche che la venuta di San Cristofaro è una bella trovata (io all’inizio avevo pensato a san Francesco), dovresti fargli fare un’entrata più trionfale o più epica. Lui ha tutte le risposte, ma dovrebbero tirargliele fuori a morsi gli altri salvati.
Come ti hanno fatto notare, sarebbe bello se tutti fossero uniti da qualcosa e che giustificasse il salvataggio, così come la presenza dei lupi.
Stilisticamente, il racconto scorre, è veloce, forse le parti più action avrebbero bisogno di qualche limatura in più, ma il problema è che ci sono sempre troppi pochi caratteri!
Nel complesso, il tuo è un racconto con un bel potenziale, con tantissimo sottotesto da esplorare: non lo mollare e dagli il pregio che si merita!
CLASSIFICA:
lo so che non ve ne frega niente dei commenti, e che siete arrivati quaggiù alla ricerca della classifica, e io sono tentato da mettervi tutti al terzo posto ex equo, così, solo per dare fastidio a Nucera. Ma non posso farlo, il regolamento parla chiaro: ognuno di voi deve occupare un posto in una classifica ordinata.
E ora vi ordino, anche se mi causa dolore, perché tutti e quattro per motivi diversi mi avete fatto divertire e mi avete fatto vedere quanto versatile può essere un racconto con dentro un animale. Vi odio.
1 – La vendetta di Bry
2 – Gattile di Ushtar snc
3 – Marte
4 – I Lupi di Castelporziano
Ecco, l’ho fatta! Bravi tutti e quattro. Maledetti.
Re: Gruppo cani
Classifica finale:
1)Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani punti 1
2)La vendetta di Bry, di Dash J. Benton punti 2
3)Marte di Andrea Furlan punti 4
4)I lupi di Castelporziano- Laura Brunelli punti 9
Passano il turno Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani e La vendetta di Bry, di Dash J. Benton.
1)Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani punti 1
2)La vendetta di Bry, di Dash J. Benton punti 2
3)Marte di Andrea Furlan punti 4
4)I lupi di Castelporziano- Laura Brunelli punti 9
Passano il turno Gattile di Ulthar snc di Matteo Mantoani e La vendetta di Bry, di Dash J. Benton.
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