Il bis
- AndreaCrevola
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Il bis
Il telefono di Ines ha ancora il 20% di batteria. La cameriera appoggia al tavolo la sua piccola rossa e prosegue verso il tavolo successivo. Il messaggio di Fabio è uscito dallo schermo, sovrastato dalle richieste dei colleghi, dai vocali delle amiche, dalla chat della squadra di pallavolo. Ancora l’ultima litigata della giornata e poi andrà dritta sotto le coperte.
Senza dover rendere conto a nessuno.
È tutto il giorno che Fabio insiste per questo aperitivo e ha già venti minuti di ritardo. Non fosse arrivata la birra, avrebbe già imboccato l’uscita. Appoggia le labbra al bicchiere e rilegge l’ultimo whatsapp del suo ex. “Ci vediamo al Bar del Toro alle otto.”
Aveva rinunciato a ribattere. Meglio abbozzare, presentarsi all’orario comandato e chiarire che non sarebbe più stato il caso di frequentarsi. Si dovrà mordere la lingua per non coprirlo di insulti.
Infila il foglietto dell’ordinazione sotto il porta tovaglioli. Scorre gli ultimi aggiornamenti di Facebook. Si lascia ipnotizzare da un video sulle città da visitare nel 2018. Dovrebbe salire su un aereo. Lo schermo perde luminosità alla settima destinazione. Riprende il boccale e ingoia un ampio sorso. Chissà se c’è un volo RyanAir per Granada.
Un bacio sul collo la sorprende. Nell’aria coglie l’effluvio di chi ha già assaporato più di una consumazione. Torce il collo, ma lui sta già sistemando la giacca. Fabio alza il braccio e con due dita invita il barista a preparare il bis.
«No, Fabio. Devo guidare. Finisco questa e poi vado.»
«Che problemi hai? Ti porto a casa io.»
Che sarà una bugia rispetto a tutte quelle che le ha raccontato? «Non vado a casa.»
Fabio morde l’interno della guancia. «E dove devi andare?»
«Vado da Giorgia e poi raggiungiamo le altre amiche.»
«Non si perde tempo, vedo.»
«Andiamo al cinema.»
«Non è un po’ tardi?»
«Gio deve chiudere il negozio. Saranno fatti miei, o no?»
Il viso di Fabio si distende in un sorriso. «Va bene, ho capito. Non volevo metterti a disagio. Relax.»
Ines stringe i pugni sotto al tavolo. Sarà l’ultima volta che dovrà sopportare questa razza di geloso immaturo, giura a sé stessa. «Mi volevi parlare?»
«Sì, ma che fretta abbiamo? Tanto lo so come andrà a finire. So riconoscere di essere uno stronzo.»
«E quindi?»
«Quindi ti propongo di non rovinare questa ultima serata. Un paio di birre e poi ciascuno per la propria strada, ok?»
Ines stenta a credere che possa essere così accondiscendente. È pronta a rifiutare la proposta, ma la cameriera deposita l’ordinazione tra loro. La ragazza aggiorna il conteggio delle consumazioni e si allontana.
Ines si lascia tentare dalla seconda birra. Fissa il volto del suo futuro ex. Ha quello sguardo che le scaldava il cuore dopo ogni bacio. «Non credo sia la cosa giusta.»
«E dai, eravamo amici prima che accadesse qualcosa tra noi.»
Gli vorrebbe rinfacciare l’inferno che l’ha costretta ad attraversare, ma si accomoda sulla scusa che gli ha venduto. «Gio mi aspetta.»
«E che sarà? Avvisala. Prometto che è l’ultimo favore che mi dovrai mai fare.» Sigilla la richiesta sollevando l’angolo della bocca.
Ines si appoggia allo schienale, porta il bicchiere al petto. Se ci può essere una via di uscita senza inutili sofferenze, chi è lei per negare questa possibilità? «Solo un’ora, però.»
Fabio alza al cielo il suo boccale. «A noi due!»
Ines sblocca il telefono. Finge di inviare un messaggio a Giorgia. Lo schermo è così buio che non riesce a leggere quel che ha digitato. 3%. Solleva il suo bicchiere e si unisce al brindisi. «E mi porti tu a casa.»
Gli occhi di Fabio luccicano.
«Mi sono addormentata?»
Fabio spizza la sigaretta fuori dal finestrino. «Poco dopo che siamo usciti dal locale.»
L’auto sobbalza. Ines ha la sensazione di essersi risvegliata in un posacenere, ma blocca l’impulso di rimettere. I fari illuminano una sterrata. Tutt’attorno, solo alberi e notte. «Dove siamo?»
«Indovina?»
L’orologio sul cruscotto riporta le due e un quarto. «Non ho voglia di giocare.»
«Ancora un po’ di pazienza.»
«Torniamo indietro.»
«Ci siamo quasi.» Fabio accosta in una piazzola.
«Che cazzo vuoi fare, Fabio?»
«Vuoi smettere di rendere tutto sempre così difficile? Relax.»
Ines slaccia la cintura, stringe la borsetta e spalanca la portiera. «Adesso io—»
La afferra per un seno e la blocca contro il sedile. La mano cerca di sbottonarle la camicetta, l’altra le tira i capelli e la lingua si fa strada nella sua bocca.
Ines affonda i denti e assaggia il sangue.
Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani.
D’istinto, esce dall’auto e corre.
«Vaffanculo puttana!» urla Fabio dalla strada.
Cerca un albero, una roccia che la protegga. Si volta per capire se abbia un po’ di vantaggio, ma l’auto è scomparsa.
Siede a terra, senza fiato. È notte non ha idea di dove l’abbia abbandonata, quel porco. Rovescia la borsa in terra. Chiamerà Gio. Tutto andrà per il meglio. Le manderà le coordinate di Google Maps. Preme il tasto di accensione. Lo schermo si illumina. La salverà.
Il logo Samsung le illumina il viso, poco prima di abbandonarla.
Senza dover rendere conto a nessuno.
È tutto il giorno che Fabio insiste per questo aperitivo e ha già venti minuti di ritardo. Non fosse arrivata la birra, avrebbe già imboccato l’uscita. Appoggia le labbra al bicchiere e rilegge l’ultimo whatsapp del suo ex. “Ci vediamo al Bar del Toro alle otto.”
Aveva rinunciato a ribattere. Meglio abbozzare, presentarsi all’orario comandato e chiarire che non sarebbe più stato il caso di frequentarsi. Si dovrà mordere la lingua per non coprirlo di insulti.
Infila il foglietto dell’ordinazione sotto il porta tovaglioli. Scorre gli ultimi aggiornamenti di Facebook. Si lascia ipnotizzare da un video sulle città da visitare nel 2018. Dovrebbe salire su un aereo. Lo schermo perde luminosità alla settima destinazione. Riprende il boccale e ingoia un ampio sorso. Chissà se c’è un volo RyanAir per Granada.
Un bacio sul collo la sorprende. Nell’aria coglie l’effluvio di chi ha già assaporato più di una consumazione. Torce il collo, ma lui sta già sistemando la giacca. Fabio alza il braccio e con due dita invita il barista a preparare il bis.
«No, Fabio. Devo guidare. Finisco questa e poi vado.»
«Che problemi hai? Ti porto a casa io.»
Che sarà una bugia rispetto a tutte quelle che le ha raccontato? «Non vado a casa.»
Fabio morde l’interno della guancia. «E dove devi andare?»
«Vado da Giorgia e poi raggiungiamo le altre amiche.»
«Non si perde tempo, vedo.»
«Andiamo al cinema.»
«Non è un po’ tardi?»
«Gio deve chiudere il negozio. Saranno fatti miei, o no?»
Il viso di Fabio si distende in un sorriso. «Va bene, ho capito. Non volevo metterti a disagio. Relax.»
Ines stringe i pugni sotto al tavolo. Sarà l’ultima volta che dovrà sopportare questa razza di geloso immaturo, giura a sé stessa. «Mi volevi parlare?»
«Sì, ma che fretta abbiamo? Tanto lo so come andrà a finire. So riconoscere di essere uno stronzo.»
«E quindi?»
«Quindi ti propongo di non rovinare questa ultima serata. Un paio di birre e poi ciascuno per la propria strada, ok?»
Ines stenta a credere che possa essere così accondiscendente. È pronta a rifiutare la proposta, ma la cameriera deposita l’ordinazione tra loro. La ragazza aggiorna il conteggio delle consumazioni e si allontana.
Ines si lascia tentare dalla seconda birra. Fissa il volto del suo futuro ex. Ha quello sguardo che le scaldava il cuore dopo ogni bacio. «Non credo sia la cosa giusta.»
«E dai, eravamo amici prima che accadesse qualcosa tra noi.»
Gli vorrebbe rinfacciare l’inferno che l’ha costretta ad attraversare, ma si accomoda sulla scusa che gli ha venduto. «Gio mi aspetta.»
«E che sarà? Avvisala. Prometto che è l’ultimo favore che mi dovrai mai fare.» Sigilla la richiesta sollevando l’angolo della bocca.
Ines si appoggia allo schienale, porta il bicchiere al petto. Se ci può essere una via di uscita senza inutili sofferenze, chi è lei per negare questa possibilità? «Solo un’ora, però.»
Fabio alza al cielo il suo boccale. «A noi due!»
Ines sblocca il telefono. Finge di inviare un messaggio a Giorgia. Lo schermo è così buio che non riesce a leggere quel che ha digitato. 3%. Solleva il suo bicchiere e si unisce al brindisi. «E mi porti tu a casa.»
Gli occhi di Fabio luccicano.
«Mi sono addormentata?»
Fabio spizza la sigaretta fuori dal finestrino. «Poco dopo che siamo usciti dal locale.»
L’auto sobbalza. Ines ha la sensazione di essersi risvegliata in un posacenere, ma blocca l’impulso di rimettere. I fari illuminano una sterrata. Tutt’attorno, solo alberi e notte. «Dove siamo?»
«Indovina?»
L’orologio sul cruscotto riporta le due e un quarto. «Non ho voglia di giocare.»
«Ancora un po’ di pazienza.»
«Torniamo indietro.»
«Ci siamo quasi.» Fabio accosta in una piazzola.
«Che cazzo vuoi fare, Fabio?»
«Vuoi smettere di rendere tutto sempre così difficile? Relax.»
Ines slaccia la cintura, stringe la borsetta e spalanca la portiera. «Adesso io—»
La afferra per un seno e la blocca contro il sedile. La mano cerca di sbottonarle la camicetta, l’altra le tira i capelli e la lingua si fa strada nella sua bocca.
Ines affonda i denti e assaggia il sangue.
Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani.
D’istinto, esce dall’auto e corre.
«Vaffanculo puttana!» urla Fabio dalla strada.
Cerca un albero, una roccia che la protegga. Si volta per capire se abbia un po’ di vantaggio, ma l’auto è scomparsa.
Siede a terra, senza fiato. È notte non ha idea di dove l’abbia abbandonata, quel porco. Rovescia la borsa in terra. Chiamerà Gio. Tutto andrà per il meglio. Le manderà le coordinate di Google Maps. Preme il tasto di accensione. Lo schermo si illumina. La salverà.
Il logo Samsung le illumina il viso, poco prima di abbandonarla.
Re: Il bis
Ciao Andrea! Parametri rispettati, buona IGNORANZA EROICA EDITION!
Re: Il bis
Ciao Andrea!
Ho trovato il tuo racconto ben scritto, mi sono immedesimato bene ed ho vissuto la storia fino in fondo. Trovo divertente la tua interpretazione de "l'inferno non ha mappe" bella! Mi è piaciuto anche il gioco della batteria del cellulare che si stava scaricando, solo in un punto ho interpretato male e cioè qui: "schermo perde luminosità alla settima destinazione." Infatti mi ero perso che il problema fosse la batteria, ho fatto il collegamento dopo, quando più avanti hai detto "3%" forse se avessi scritto qui "5%" o qualcosa di simile avresti dato ancora più il senso del conto alla rovescia. Ma questi sono perfezionismi, il racconto mi è piaciuto, grazie!
Ah un altro piccolo spunto, non ho ben colto perché lei si è addormentata così profondamente console due birre, forse l'ha drogata? Magari era meglio seminare un dettaglio in più? Non saprei, anche questo dettaglio è perfezionismo!
Alla prossima!
Ho trovato il tuo racconto ben scritto, mi sono immedesimato bene ed ho vissuto la storia fino in fondo. Trovo divertente la tua interpretazione de "l'inferno non ha mappe" bella! Mi è piaciuto anche il gioco della batteria del cellulare che si stava scaricando, solo in un punto ho interpretato male e cioè qui: "schermo perde luminosità alla settima destinazione." Infatti mi ero perso che il problema fosse la batteria, ho fatto il collegamento dopo, quando più avanti hai detto "3%" forse se avessi scritto qui "5%" o qualcosa di simile avresti dato ancora più il senso del conto alla rovescia. Ma questi sono perfezionismi, il racconto mi è piaciuto, grazie!
Ah un altro piccolo spunto, non ho ben colto perché lei si è addormentata così profondamente console due birre, forse l'ha drogata? Magari era meglio seminare un dettaglio in più? Non saprei, anche questo dettaglio è perfezionismo!
Alla prossima!
Robin Ki
Be a King, the Kingdom will come.
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- AndreaCrevola
- Messaggi: 199
Re: Il bis
Robin ha scritto:Ciao Andrea!
Ho trovato il tuo racconto ben scritto, mi sono immedesimato bene ed ho vissuto la storia fino in fondo. Trovo divertente la tua interpretazione de "l'inferno non ha mappe" bella! Mi è piaciuto anche il gioco della batteria del cellulare che si stava scaricando, solo in un punto ho interpretato male e cioè qui: "schermo perde luminosità alla settima destinazione." Infatti mi ero perso che il problema fosse la batteria, ho fatto il collegamento dopo, quando più avanti hai detto "3%" forse se avessi scritto qui "5%" o qualcosa di simile avresti dato ancora più il senso del conto alla rovescia. Ma questi sono perfezionismi, il racconto mi è piaciuto, grazie!
Ah un altro piccolo spunto, non ho ben colto perché lei si è addormentata così profondamente console due birre, forse l'ha drogata? Magari era meglio seminare un dettaglio in più? Non saprei, anche questo dettaglio è perfezionismo!
Alla prossima!
Ciao Robin,
anzitutto grazie per il commento.
In merito al countdown della batteria non volevo fosse troppo evidente. Secondo me era già chiaro che qualcosa sarebbe successo per colpa della batteria scarica. Attendo anche le opinioni degli altri per capire se è un dettaglio che può migliorare il racconto. Io non ne sono convinto, ma siam qui per confrontarci :-)
Ines si addormenta perché la serata, alla fine, è andata per le lunghe. Si incontrano alle 8 e sono in macchina alle 2. Lo stacco tra le due scene serviva anche a far capire la dilatazione temporale. Insomma, Ines ne ha bevuta qualcuna di troppo nel frattempo.
Ancora grazie!
Andrea
Re: Il bis
Ok, chiarissimo! Beh il tuo racconto mi è piaciuto ti ho avvisato che i miei sono stati perfezionismi e pure soggettivi, quindi TOP! Grazie delle tue spiegazioni!!
Robin Ki
Be a King, the Kingdom will come.
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Re: Il bis
Ciao, metto anche qui il mio commento.
Ok, qui l’inferno non ha mappe è una metafora un po’ stiracchiata. Nel senso che, voglio dire, anche senza google maps si può riuscire a vivere lo stesso. Sembra quasi che tu dica che viviamo in un inferno se non abbiamo la tecnologia, mentre invece è decisamente più un inferno quello stronzo del suo ex. Questo racconto purtroppo non mi ha convinto. Faccio notare anche un errore nella narrazione:
Ines affonda i denti e assaggia il sangue.
Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani.
D’istinto, esce dall’auto e corre.
«Vaffanculo puttana!» urla Fabio dalla strada.
Scritto in questo modo sembra che sia Fabio che esce dall’auto perché lo scrivi subito dopo che si è afferrato la mascella, tant’è che dici anche che Fabio urla dalla strada, quindi sembra proprio che sia lui ad essere uscito dall’auto.
Infatti quando dopo dici che cerca un albero o una roccia per proteggersi, si capisce che è lei, ma è troppo tardi, perché hai già perso il lettore per strada.
Se mi permetti, il periodo andrebbe riscritto così:
Ines affonda i denti e assaggia il sangue, per poi scappare fuori dall’auto.
Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani. «Vaffanculo, puttana!» le urla dietro.
Ines cerca un albero, una roccia che la protegga.
Ecco, molto più semplice e lineare.
Ok, qui l’inferno non ha mappe è una metafora un po’ stiracchiata. Nel senso che, voglio dire, anche senza google maps si può riuscire a vivere lo stesso. Sembra quasi che tu dica che viviamo in un inferno se non abbiamo la tecnologia, mentre invece è decisamente più un inferno quello stronzo del suo ex. Questo racconto purtroppo non mi ha convinto. Faccio notare anche un errore nella narrazione:
Ines affonda i denti e assaggia il sangue.
Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani.
D’istinto, esce dall’auto e corre.
«Vaffanculo puttana!» urla Fabio dalla strada.
Scritto in questo modo sembra che sia Fabio che esce dall’auto perché lo scrivi subito dopo che si è afferrato la mascella, tant’è che dici anche che Fabio urla dalla strada, quindi sembra proprio che sia lui ad essere uscito dall’auto.
Infatti quando dopo dici che cerca un albero o una roccia per proteggersi, si capisce che è lei, ma è troppo tardi, perché hai già perso il lettore per strada.
Se mi permetti, il periodo andrebbe riscritto così:
Ines affonda i denti e assaggia il sangue, per poi scappare fuori dall’auto.
Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani. «Vaffanculo, puttana!» le urla dietro.
Ines cerca un albero, una roccia che la protegga.
Ecco, molto più semplice e lineare.
- AndreaCrevola
- Messaggi: 199
Re: Il bis
Ragazzo ha scritto:Ciao, metto anche qui il mio commento.
Ok, qui l’inferno non ha mappe è una metafora un po’ stiracchiata. Nel senso che, voglio dire, anche senza google maps si può riuscire a vivere lo stesso. Sembra quasi che tu dica che viviamo in un inferno se non abbiamo la tecnologia, mentre invece è decisamente più un inferno quello stronzo del suo ex. Questo racconto purtroppo non mi ha convinto. Faccio notare anche un errore nella narrazione:
Ines affonda i denti e assaggia il sangue.
Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani.
D’istinto, esce dall’auto e corre.
«Vaffanculo puttana!» urla Fabio dalla strada.
Scritto in questo modo sembra che sia Fabio che esce dall’auto perché lo scrivi subito dopo che si è afferrato la mascella, tant’è che dici anche che Fabio urla dalla strada, quindi sembra proprio che sia lui ad essere uscito dall’auto.
Infatti quando dopo dici che cerca un albero o una roccia per proteggersi, si capisce che è lei, ma è troppo tardi, perché hai già perso il lettore per strada.
Se mi permetti, il periodo andrebbe riscritto così:
Ines affonda i denti e assaggia il sangue, per poi scappare fuori dall’auto.
Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani. «Vaffanculo, puttana!» le urla dietro.
Ines cerca un albero, una roccia che la protegga.
Ecco, molto più semplice e lineare.
Ciao, grazie per il commento. Il senso del racconto non era quello che hai raccolto, ma forse non sono stato chiaro io. C'è il riferimento a come speriamo che la tecnologia possa venirci in soccorso, ma non era l'aspetto centrale. Era una metafora della perdita delle coordinate, in senso più generale.
Sulla riscrittura della parte finale, accetto il consiglio ma non mi convinci. È Ines che deve scappare, non mi sembra necessario ribadirlo.
Re: Il bis
Ciao, grazie per il commento. Il senso del racconto non era quello che hai raccolto, ma forse non sono stato chiaro io. C'è il riferimento a come speriamo che la tecnologia possa venirci in soccorso, ma non era l'aspetto centrale. Era una metafora della perdita delle coordinate, in senso più generale.
Sulla riscrittura della parte finale, accetto il consiglio ma non mi convinci. È Ines che deve scappare, non mi sembra necessario ribadirlo.[/quote]
Ciao, non voglio certo convincerti. E' chiaro che per te è chiaro (scusa il gioco di parole), perché l'hai scritto tu e quindi l'immagine di ciò che succede ce l'hai perfettamente in testa. Ti ho solo detto come è arrivato a me come lettore, e quindi che mi sono un po' perso tra ciò che fa un personaggio rispetto all'altro, e come secondo me, spostando qualche parola ci si può perdere di meno. Tutto qui.
Sulla riscrittura della parte finale, accetto il consiglio ma non mi convinci. È Ines che deve scappare, non mi sembra necessario ribadirlo.[/quote]
Ciao, non voglio certo convincerti. E' chiaro che per te è chiaro (scusa il gioco di parole), perché l'hai scritto tu e quindi l'immagine di ciò che succede ce l'hai perfettamente in testa. Ti ho solo detto come è arrivato a me come lettore, e quindi che mi sono un po' perso tra ciò che fa un personaggio rispetto all'altro, e come secondo me, spostando qualche parola ci si può perdere di meno. Tutto qui.
- Shanghai Kid
- Messaggi: 385
Re: Il bis
Ciao Andrea,
piacere di averti letto.
Devo dirti che quella della violenza di genere era la prima declinazione del tema a cui avevo pensato, ma a causa dei recenti fatti di cronaca non me la sono sentita di seguire quella strada per un'infinità di ragioni che non starò qui a spiegare.
Sono contenta però che l'abbia fatto tu. Il racconto è ben scritto, fluido, ci si immedesima, purtroppo, facilmente. Non indugi troppo su particolari che renderebbero quel dolore, quel sopruso, pornografico. Sei quindi riuscito a mantenere comunque una delicatezza che ho apprezzato. Inoltre, il fatto che questo testo sia stato scritto da un uomo, mi fa ancora più piacere.
Per me una buona prova.
A rileggerci,
Elisa
piacere di averti letto.
Devo dirti che quella della violenza di genere era la prima declinazione del tema a cui avevo pensato, ma a causa dei recenti fatti di cronaca non me la sono sentita di seguire quella strada per un'infinità di ragioni che non starò qui a spiegare.
Sono contenta però che l'abbia fatto tu. Il racconto è ben scritto, fluido, ci si immedesima, purtroppo, facilmente. Non indugi troppo su particolari che renderebbero quel dolore, quel sopruso, pornografico. Sei quindi riuscito a mantenere comunque una delicatezza che ho apprezzato. Inoltre, il fatto che questo testo sia stato scritto da un uomo, mi fa ancora più piacere.
Per me una buona prova.
A rileggerci,
Elisa
Re: Il bis
Ciao Andrea. Fin dall’inizio del tuo racconto si respira quell’aria di pericolo che ahimè le donne in particolare riconoscono per averla spesso letta sulle cronache e qualche volta sperimentata purtroppo. Un vero inferno di cui conosciamo troppo bene le coordinate. Poi però Ines si salva e gioiamo per esserci riuscita. O forse no? Il finale lascia aperte varie ipotesi.
Vorrei però farti notare un paio di cose che secondo me puoi sistemare meglio. La prima è La cameriera appoggia al tavolo la sua "piccola rossa" che invertirei in “la sua rossa piccola”, perché in questo caso “rossa” è un aggettivo sostantivato e “piccola” un qualificativo. La seconda invece è più una sequenza di azioni che non funzionano a mio parere: Ines slaccia la cintura, stringe la borsetta e spalanca la portiera quindi la vedo tutta proiettata con il busto verso il finestrino o l'esterno, e allora che Fabio le prenda un seno (una scelta bizzarra per fermare una persona) non mi convince, magari le prende un braccio, il polso e poi le piazza una mano sul seno ecc.; poi con la stessa mano compie anche l’azione di slacciarle i bottoni, non funziona. Ripensa alla scena, a cosa fa Fabio e a Ines che tenterà di levargliela quella mano. Ancora: Ines gli morde la lingua giusto? Se è così perché Fabio si afferra la mascella? Lo capisco per un pugno, uno schiaffo. Potrebbe mettersi la mano sulla bocca per esempio.
Scusa se mi sono dilungata. Buona sfida.
Vorrei però farti notare un paio di cose che secondo me puoi sistemare meglio. La prima è La cameriera appoggia al tavolo la sua "piccola rossa" che invertirei in “la sua rossa piccola”, perché in questo caso “rossa” è un aggettivo sostantivato e “piccola” un qualificativo. La seconda invece è più una sequenza di azioni che non funzionano a mio parere: Ines slaccia la cintura, stringe la borsetta e spalanca la portiera quindi la vedo tutta proiettata con il busto verso il finestrino o l'esterno, e allora che Fabio le prenda un seno (una scelta bizzarra per fermare una persona) non mi convince, magari le prende un braccio, il polso e poi le piazza una mano sul seno ecc.; poi con la stessa mano compie anche l’azione di slacciarle i bottoni, non funziona. Ripensa alla scena, a cosa fa Fabio e a Ines che tenterà di levargliela quella mano. Ancora: Ines gli morde la lingua giusto? Se è così perché Fabio si afferra la mascella? Lo capisco per un pugno, uno schiaffo. Potrebbe mettersi la mano sulla bocca per esempio.
Scusa se mi sono dilungata. Buona sfida.
- GiulianoCannoletta
- Messaggi: 536
Re: Il bis
Ciao Andrea, sempre un piacere leggerti.
Il racconto mi è piaciuto molto, sia nell'interpretazione del tema che nello stile, molto solido, in particolare nell'uso che fai di alcuni dettagli per rendere più vivida e reale la scena.
Visto che siamo già su un ottimo livello ti dico come per me potrebbe migliorare ancora.
"Il telefono di Ines ha ancora il 20% di batteria." Qui, al primo impatto, pare di trovarci di fronte a una telecamera esterna (o almeno esterna al pdv di Ines), questo perché hai usato il nome proprio come complemento. È un peccato perché invece il racconto prosegue con una focalizzazione su di lei. Il mio consiglio è, nella terza focalizzata, di usare il nome proprio solo come soggetto. È importante soprattutto nelle prime righe e negli incipit, perché aiuti subito il lettore a orientarsi nella storia.
"Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani.
D’istinto, esce dall’auto e corre."
Come ti è stato segnalato, questo passaggio crea fraintendimento, perché l'ultimo soggetto è stato Fabio, ma l'azione successiva la compie Ines. È vero che a senso si capisce, ma stride un po' e rallenta la lettura. Purtroppo nella terza persona, anche se focalizzata, è sempre meglio ribadire il soggetto a ogni "cambio" di azione (per questo la prima spesso è più semplice da usare).
Come vedi sono sottigliezze, perché mi è parso molto ben scritto.
Spero di esserti stato utile, a rileggerci presto!
Giuliano
Il racconto mi è piaciuto molto, sia nell'interpretazione del tema che nello stile, molto solido, in particolare nell'uso che fai di alcuni dettagli per rendere più vivida e reale la scena.
Visto che siamo già su un ottimo livello ti dico come per me potrebbe migliorare ancora.
"Il telefono di Ines ha ancora il 20% di batteria." Qui, al primo impatto, pare di trovarci di fronte a una telecamera esterna (o almeno esterna al pdv di Ines), questo perché hai usato il nome proprio come complemento. È un peccato perché invece il racconto prosegue con una focalizzazione su di lei. Il mio consiglio è, nella terza focalizzata, di usare il nome proprio solo come soggetto. È importante soprattutto nelle prime righe e negli incipit, perché aiuti subito il lettore a orientarsi nella storia.
"Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani.
D’istinto, esce dall’auto e corre."
Come ti è stato segnalato, questo passaggio crea fraintendimento, perché l'ultimo soggetto è stato Fabio, ma l'azione successiva la compie Ines. È vero che a senso si capisce, ma stride un po' e rallenta la lettura. Purtroppo nella terza persona, anche se focalizzata, è sempre meglio ribadire il soggetto a ogni "cambio" di azione (per questo la prima spesso è più semplice da usare).
Come vedi sono sottigliezze, perché mi è parso molto ben scritto.
Spero di esserti stato utile, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar
Julio Cortázar
- Gerry Ponsacchi
- Messaggi: 59
Re: Il bis
Ciao Andrea, racconto narrato bene. La tematica della violenza è particolarmente sentita in questo momento, al punto che l’ho sentita pure troppo mentre leggevo, addirittura con un effetto direi respingente. Penso che sia un po’ come quando durante il primo Covid la gente scriveva di Covid, e il risultato era lo stesso. Quindi se l’effetto che volevi era questo, di puro terrore psicologico e nausea per quello che sta per succedere , direi che con me hai centrato l’obiettivo.
Sono d’accordo con Elisa, l’hai comunque declinato bene, evitando la parte più diretta.
g3rry
Sono d’accordo con Elisa, l’hai comunque declinato bene, evitando la parte più diretta.
g3rry
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Re: Il bis
Buongiorno Andrea, hai scelto un argomento purtroppo assai adatto a rappresentare un inferno terreno. E hai creato anche un valido scenario in cui l’angoscia cresce con naturalezza nel lettore. Ho apprezzato molto tutta la sequenza fino alle ultime scene. Solo qui (a parte l’appunto sulla rossa piccola che condivido) trovo un paio di inciampi. Il primo è nel fermarsi dell’aggressione. Cosa si era proposto l’uomo? Recuperare il rapporto? Improbabile, non l'avrebbe portata in un luogo così isolato mentre dormiva, è chiaro che lei si sarebbe spaventata e più che mai avrebbe rifiutato di riallacciare una storia. Cosa voleva allora, punirla? Quasi certo. E ci sta il tentato stupro, che questi soggetti dalla mentalità distorta non ritengono riprovevole, bensì esercizio di una legittima forma di punizione.
Ma se questa è la situazione, non è coerente che lui si fermi per un morso e decida ‘solo’ di mollarla lì. Soprattutto se ignora che ha il telefonino scarico e quindi che non abbia il mezzo per avere immediati soccorsi.
Avrei visto più logico, a questo punto, nella scena finale, lei che disperata vede spegnersi lo schermo mentre lui con una torcia sciabola nel buio cercandola. Un finale più amaro e realistico, senza però dover entrare in descrizioni cruente. Detto questo, per me il tema è centrato in modo molto efficace, e mi resta il problema di coscienza di come inserirlo in una classifica con troppi racconti molto buoni.
Ma se questa è la situazione, non è coerente che lui si fermi per un morso e decida ‘solo’ di mollarla lì. Soprattutto se ignora che ha il telefonino scarico e quindi che non abbia il mezzo per avere immediati soccorsi.
Avrei visto più logico, a questo punto, nella scena finale, lei che disperata vede spegnersi lo schermo mentre lui con una torcia sciabola nel buio cercandola. Un finale più amaro e realistico, senza però dover entrare in descrizioni cruente. Detto questo, per me il tema è centrato in modo molto efficace, e mi resta il problema di coscienza di come inserirlo in una classifica con troppi racconti molto buoni.
- gcdaddabbo
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Re: Il bis
Salve, Andrea! Sai che mi piace molto il tuo modo di scrivere. Secondo me, il tema è centrato, anche, se di questo genere di storie, in questo momento, ne avrei fatto volentieri a meno.
Qualche anno fa, il 25 novembre, presentai al Consiglio comunale un Ordine del Giorno su questo tema con una serie di dati sulla situazione e di proposte concrete. Ricordo ancora lo scherno dei consiglieri di maggioranza. La proposta alla fine fu approvata, ma solo perché un’assessore donna (con l’apostrofo Word mi segna errore) minacciò le dimissioni.
Nel tuo racconto, ancora una volta una coppia che litiga. Sembri specializzato in questo genere. L’intoppo nell’uscita dall’auto, penso, avresti potuto evitarlo con un “Lei ne approfittò per”. Continuo a considerarti uno dei migliori, ma sento meno che in passato il gusto del raccontare e dell’inventare.
Hai scelto di evitare una scena finale violenta e te ne sono grato.
Forse il tema non ti era particolarmente congeniale.
Buona IGNORANZA EROICA EDITION!
Qualche anno fa, il 25 novembre, presentai al Consiglio comunale un Ordine del Giorno su questo tema con una serie di dati sulla situazione e di proposte concrete. Ricordo ancora lo scherno dei consiglieri di maggioranza. La proposta alla fine fu approvata, ma solo perché un’assessore donna (con l’apostrofo Word mi segna errore) minacciò le dimissioni.
Nel tuo racconto, ancora una volta una coppia che litiga. Sembri specializzato in questo genere. L’intoppo nell’uscita dall’auto, penso, avresti potuto evitarlo con un “Lei ne approfittò per”. Continuo a considerarti uno dei migliori, ma sento meno che in passato il gusto del raccontare e dell’inventare.
Hai scelto di evitare una scena finale violenta e te ne sono grato.
Forse il tema non ti era particolarmente congeniale.
Buona IGNORANZA EROICA EDITION!
- KatyBlacksmith
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Re: Il bis
Ciao, Andrea!
Il tema mi sembra un po' stiracchiato, anche se si intravede. Il racconto c'è, fluisce bene, si regge ma pare più un'introduzione che non un racconto completo. Se avessi modo di svilupparlo potresti avere per le mani un buon horror magari per qualche concorso.
Trovo solo due cose che mi hanno distratta dal fluire del racconto: " Il messaggio di Fabio è uscito dallo schermo," che non capisco davvero cosa intendi: è diventato tridimensionale, nella vita reale, una specie di realtà aumentata? E l'altro è più una cosa da donne: con il livello di batteria così basso, il telefono non lo si usa se non per le emergenze, non si sta a guardare cose inutili, soprattutto se dobbiamo vederci con l'ex, ed è uno str*o. Ottimizzazione e organizzazione: siamo fatte così.
Per il resto per me funziona tutto.
Buona undicesima era!
Il tema mi sembra un po' stiracchiato, anche se si intravede. Il racconto c'è, fluisce bene, si regge ma pare più un'introduzione che non un racconto completo. Se avessi modo di svilupparlo potresti avere per le mani un buon horror magari per qualche concorso.
Trovo solo due cose che mi hanno distratta dal fluire del racconto: " Il messaggio di Fabio è uscito dallo schermo," che non capisco davvero cosa intendi: è diventato tridimensionale, nella vita reale, una specie di realtà aumentata? E l'altro è più una cosa da donne: con il livello di batteria così basso, il telefono non lo si usa se non per le emergenze, non si sta a guardare cose inutili, soprattutto se dobbiamo vederci con l'ex, ed è uno str*o. Ottimizzazione e organizzazione: siamo fatte così.
Per il resto per me funziona tutto.
Buona undicesima era!
- AndreaCrevola
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Re: Il bis
KatyBlacksmith ha scritto:Ciao, Andrea!
Il tema mi sembra un po' stiracchiato, anche se si intravede. Il racconto c'è, fluisce bene, si regge ma pare più un'introduzione che non un racconto completo. Se avessi modo di svilupparlo potresti avere per le mani un buon horror magari per qualche concorso.
Trovo solo due cose che mi hanno distratta dal fluire del racconto: " Il messaggio di Fabio è uscito dallo schermo," che non capisco davvero cosa intendi: è diventato tridimensionale, nella vita reale, una specie di realtà aumentata? E l'altro è più una cosa da donne: con il livello di batteria così basso, il telefono non lo si usa se non per le emergenze, non si sta a guardare cose inutili, soprattutto se dobbiamo vederci con l'ex, ed è uno str*o. Ottimizzazione e organizzazione: siamo fatte così.
Per il resto per me funziona tutto.
Buona undicesima era!
Ciao Katy, grazie per il tuo commento. Penso anche io che sia un po' troppo sbilanciato in termini di lunghezza. La prima parte sulla seconda.
Rispetto ai tuoi commenti:
- il messaggio esce dallo schermo: sono arrivati altri messaggi ed è necessario "scrollare" per ritrovare quello di Fabio. Era questa l'immagine che volevo comunicare.
- sull'uso del telefono "da donne" mi rimetto alla tua esperienza :-)
- AndreaCrevola
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Re: Il bis
gcdaddabbo ha scritto:Salve, Andrea! Sai che mi piace molto il tuo modo di scrivere. Secondo me, il tema è centrato, anche, se di questo genere di storie, in questo momento, ne avrei fatto volentieri a meno.
Qualche anno fa, il 25 novembre, presentai al Consiglio comunale un Ordine del Giorno su questo tema con una serie di dati sulla situazione e di proposte concrete. Ricordo ancora lo scherno dei consiglieri di maggioranza. La proposta alla fine fu approvata, ma solo perché un’assessore donna (con l’apostrofo Word mi segna errore) minacciò le dimissioni.
Nel tuo racconto, ancora una volta una coppia che litiga. Sembri specializzato in questo genere. L’intoppo nell’uscita dall’auto, penso, avresti potuto evitarlo con un “Lei ne approfittò per”. Continuo a considerarti uno dei migliori, ma sento meno che in passato il gusto del raccontare e dell’inventare.
Hai scelto di evitare una scena finale violenta e te ne sono grato.
Forse il tema non ti era particolarmente congeniale.
Buona IGNORANZA EROICA EDITION!
Ciao! Grazie per il tuo commento. Effettivamente ho messo in fila due litigi tra coppie o presunte tali, ma senza farlo troppo apposta.
Questa volta volevo sperimentare un protagonista femminile e la terza persona. Forse da queste novità (ma siamo qui apposta) è derivata una vena meno azzeccata. Però sono contento ti abbia comunque interessato il mio lavoro.
- KatyBlacksmith
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Re: Il bis
AndreaCrevola ha scritto:KatyBlacksmith ha scritto:- il messaggio esce dallo schermo: sono arrivati altri messaggi ed è necessario "scrollare" per ritrovare quello di Fabio. Era questa l'immagine che volevo comunicare.
- sull'uso del telefono "da donne" mi rimetto alla tua esperienza :-)
Ah, mondacciocane! Giusto! Chissà perché il "movimento" del messaggio l'avevo immaginato in tutt'altro modo. Colpa mia.
Riguardo le cose da donna: non sei l'unico, tranquillo. Ora, non voglio farvi pensare che passiamo tutto il tempo terrorizzate a prevedere catastrofi e violenze, non è così. Però sappiamo che può accaderci qualcosa di sgradevole, quindi teniamo sempre una via di fuga. Far scaricare il telefono per sciocchezze quando prevediamo un incontro "meh" non sarebbe saggio.
- AndreaCrevola
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Re: Il bis
Shanghai Kid ha scritto:Ciao Andrea,
piacere di averti letto.
Devo dirti che quella della violenza di genere era la prima declinazione del tema a cui avevo pensato, ma a causa dei recenti fatti di cronaca non me la sono sentita di seguire quella strada per un'infinità di ragioni che non starò qui a spiegare.
Sono contenta però che l'abbia fatto tu. Il racconto è ben scritto, fluido, ci si immedesima, purtroppo, facilmente. Non indugi troppo su particolari che renderebbero quel dolore, quel sopruso, pornografico. Sei quindi riuscito a mantenere comunque una delicatezza che ho apprezzato. Inoltre, il fatto che questo testo sia stato scritto da un uomo, mi fa ancora più piacere.
Per me una buona prova.
A rileggerci,
Elisa
Ciao Elisa, grazie per il tuo commento.
Per la prima volta ho voluto usare un protagonista femminile. La mia declinazione del tema era delicata anche per questo e sono felice di non essere parso inappropriato nel mio svolgimento. Che questo parere arrivi da una donna, per me è un bel riconoscimento.
- AndreaCrevola
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Re: Il bis
GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Andrea, sempre un piacere leggerti.
Il racconto mi è piaciuto molto, sia nell'interpretazione del tema che nello stile, molto solido, in particolare nell'uso che fai di alcuni dettagli per rendere più vivida e reale la scena.
Visto che siamo già su un ottimo livello ti dico come per me potrebbe migliorare ancora.
"Il telefono di Ines ha ancora il 20% di batteria." Qui, al primo impatto, pare di trovarci di fronte a una telecamera esterna (o almeno esterna al pdv di Ines), questo perché hai usato il nome proprio come complemento. È un peccato perché invece il racconto prosegue con una focalizzazione su di lei. Il mio consiglio è, nella terza focalizzata, di usare il nome proprio solo come soggetto. È importante soprattutto nelle prime righe e negli incipit, perché aiuti subito il lettore a orientarsi nella storia.
"Fabio si afferra la mascella con entrambe le mani.
D’istinto, esce dall’auto e corre."
Come ti è stato segnalato, questo passaggio crea fraintendimento, perché l'ultimo soggetto è stato Fabio, ma l'azione successiva la compie Ines. È vero che a senso si capisce, ma stride un po' e rallenta la lettura. Purtroppo nella terza persona, anche se focalizzata, è sempre meglio ribadire il soggetto a ogni "cambio" di azione (per questo la prima spesso è più semplice da usare).
Come vedi sono sottigliezze, perché mi è parso molto ben scritto.
Spero di esserti stato utile, a rileggerci presto!
Giuliano
Ciao Giuliano, grazie per il tuo commento! Pensavo non avessi ricevuto il bonifico, nella tua edition, ma a quanto pare è solo arrivato in ritardo :-)
A parte gli scherzi, ti ringrazio molto per i consigli. Per la prima volta ho scritto in terza focalizzata, quindi mettevo in conto di pasticciare un po'... però sono soddisfatto e ripeterò l'esperimento.
Re: Il bis
Un racconto in cui ho percepito come una sorta di mancanza per quanto riguarda la caratterizzazione dei protagonisti. Tutto troppo lineare con intenzioni e finale ben chiaro al lettore, soprattutto in questo particolare momento storico. Però, ecco, mi sembra mancare studio sui caratteri. Lui è macchiettistico e il solo sottolineare che il suo muovere un lato della bocca per chiederle di fare qualcosa che non voleva possa distoglierla dai suoi intenti mi sembra eccessivo. Quello che voglio dire è che sembra una cartolina di un fatto di cronaca, ma senza l'approfondimento che ci si potrebbe aspettare da un testo che dovrebbe andare oltre entrando nei personaggi. Un pelo passivo, insomma. Efficace, ma passivo. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.
- BruceLagogrigio
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Re: Il bis
Ciao Andrea,
quest'anno sei partito alla grande e stai tenendo bene il ritmo. Anche questo racconto molto buono a mio avviso e sei riuscito a centrare il tema in modo originale.
La mancanza della mappa in riferimento Maps finale è stato molto intelligente.
Anche io mi sono confuso quando esce dalla macchina pensando inizialmente fosse l'uomo ad essere uscito, anche se mi sembrava strano.
Bruce
quest'anno sei partito alla grande e stai tenendo bene il ritmo. Anche questo racconto molto buono a mio avviso e sei riuscito a centrare il tema in modo originale.
La mancanza della mappa in riferimento Maps finale è stato molto intelligente.
Anche io mi sono confuso quando esce dalla macchina pensando inizialmente fosse l'uomo ad essere uscito, anche se mi sembrava strano.
Bruce
L'uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma. Umberto Eco
- AndreaCrevola
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Re: Il bis
BruceLagogrigio ha scritto:Ciao Andrea,
quest'anno sei partito alla grande e stai tenendo bene il ritmo. Anche questo racconto molto buono a mio avviso e sei riuscito a centrare il tema in modo originale.
La mancanza della mappa in riferimento Maps finale è stato molto intelligente.
Anche io mi sono confuso quando esce dalla macchina pensando inizialmente fosse l'uomo ad essere uscito, anche se mi sembrava strano.
Bruce
Ciao Bruce, grazie per essere passato a leggere il mio racconto e ti ringrazio per le osservazioni, condivisibilissime.
- AndreaCrevola
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Re: Il bis
antico ha scritto:Un racconto in cui ho percepito come una sorta di mancanza per quanto riguarda la caratterizzazione dei protagonisti. Tutto troppo lineare con intenzioni e finale ben chiaro al lettore, soprattutto in questo particolare momento storico. Però, ecco, mi sembra mancare studio sui caratteri. Lui è macchiettistico e il solo sottolineare che il suo muovere un lato della bocca per chiederle di fare qualcosa che non voleva possa distoglierla dai suoi intenti mi sembra eccessivo. Quello che voglio dire è che sembra una cartolina di un fatto di cronaca, ma senza l'approfondimento che ci si potrebbe aspettare da un testo che dovrebbe andare oltre entrando nei personaggi. Un pelo passivo, insomma. Efficace, ma passivo. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.
Ciao Antico, grazie per il commento. E' in linea con alcune riflessioni e conclusioni a cui sono giunto io stesso, rileggendo dopo alcuni giorni. Quando ho scelto la declinazione del tema avevo timore di incorrere in questo effetto. In parte i commenti dei "compagni" mi avevano confortato, ma mi fido della tua esperienza.
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