BENVENUTI ALLA LUKHA B. KREMO EDITION, LA SETTIMA DELLA DODICESIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 191° ALL TIME!
Questo è il gruppo LEG HORN della LUKHA B. KREMO EDITION EDITION con LUKHA B. KREMO come guest star.
Gli autori del gruppo LEG HORN dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo BIO-KIN.
I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo PHULPAGUS.
Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da LUKHA B. KREMO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, e dai miei collaboratori verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approssimato per eccesso.
Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DODICESIMA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).
Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 1 MAGGIO per commentare i racconti del gruppo BIO-KIN Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, io e i miei collaboratori posteremo la nostra e stilerò quella finale dei raggruppamenti. NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo BIO-KIN e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.
Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo: – 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri. – 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri. – ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.
Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me. Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo BIO-KIN. Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.
E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.
Ciao a tutti, nel comporre la classifica, ho voluto premiare chi si è speso per declinare il tema seguendo le linee guida che la guest ha rilasciato nella sua intervista, andando quindi a scrivere un racconto non facilmente incasellabile in un genere specifico, ma elaborando in modo originale il concetto dei pirati. Complimenti comunque a tutti quanti
1) Turbo Tape 2049, di Emiliano Maramonte
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Porca miseria, questo sì che è un bel racconto che si sposa bene con il tema e con il taglio originale e innovativo che mi pare la guest ci tenesse a leggere in quest'edizione. Vero, se uno non sa cos'è un commodore è un po' difficile da leggere, e inoltre manca secondo me qualche piccolo elemento di ambientazione in più per capire perché questa tipa abbia avuto bisogno di seminare indizi sulla sua vita in vecchi codici in disuso, ma alla fine si può intuire una distopia o qualcosa del genere, e così il tutto si ricollega in modo coerente. La resa emotiva è perfetta, anche io ho un momento reimmaginato la voce narrante da maschile a femminile solo in un secondo momento, ma non è un grande problema. Insomma, questo racconto mi ricorda Ready Player One, romanzo che ho adorato, e che qui rivedo nell'idea di fare riferimenti nostalgici alla cultura anni 80, cosa che ti riesce benissimo, e in più ci metti anche il tocco emotivo sul rapporto tra sorelle.. per me uno dei migliori Maramonte che abbia mai letto su MC. Podio assicurato e pacca virtuale sulla spalla, con i migliori auguri di arrivare in finale e fare leggere questo gioiellino anche alla guest.
2) La ballata del contrabbandiere, di Bruce Lagogrigio
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Ciao Bruce, occhio che la briccola è un palo che si usa per segnare i fondali nella laguna di Venezia, tu di certo intendevi "bricolla". Comunque, racconto interessante e che si legge volentieri, hai costruito una vicenda verosimile e dal risvolto umano, il gioco guardia/ladro oppure poliziotto buono/cattivo è sempre un tropo che se usato bene funziona, e qui mi pare che il tutto vada più che bene. Ottime le parti di dialetto, ho capito tutto, stranamente. Anche tu non hai raccontato una storia granché originale o innovativa, mentre io avevo interpretato le intenzioni e gli interessi della guest più verso la direzione del weird, o di qualcosa comunque diverso.. però dai, va bene così, il pezzo mi sembra ben riuscito, e il coinvolgimento emotivo ripaga la lettura. Ottima resa dei personaggi, ottima situazione, ottimo anche il linguaggio usato
3) Un'altra me, di Isabella Valerio
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Chi è che non vorrebbe una società segreta che ti prende, ti clona, plasma il clone a tua somiglianza ma con tutti gli aspetti migliori del tuo carattere a potenziare la tua persona.. e poi lo usano per affrontare chi non hai il coraggio di affrontare tu? In questo senso il racconto mi pare riuscito, anche lo svolgimento mi piace, perché mostra i dettagli del worldbuilding nell'ordine e nelle quantità corrette per essere assimilati dal lettore. Però io sono uno che si fa qualche trip mentale in più, e mi perdonerai per questo. Il messaggio del racconto è interessante, ma non è così corretto.. in pratica una società segreta sistema i tuoi problemi per te, senza che tu debba preoccuparti di niente. Ma non sarebbe meglio se, visto che hanno la tecnologia di "risvegliare" il coraggio latente, se migliorassero direttamente il carattere e il modo di agire dei diretti interessati, senza creare cloni? Agire in prima persona è meglio, anche più interessante di farsi risolvere i problemi dagli altri, è anche un messaggio migliore... Magari il racconto poteva essere lei che si sveglia, si rende conto di provare sentimenti di rivalsa nei confronti del marito, lo caccia o se ne va di casa, e solo in quel momento incontra l'organizzazione che le spiega il motivo del suo cambiamento interiore repentino e inspiegabile.. Vabbè, scusa, come vedi il tuo racconto esplora delle idee e degli scenari che trovo interessanti al punto da farli miei e cercare di esplorarli a mia volta a modo mio, prendi questi miei consigli come qualcosa di soggettivo e non oggettivo, perché trovo che l'idea sia buona e, se andrai in finale, sono sicuro che piacerà anche alla guest proprio per la sua originalità
4) Fixing a'holes, di Taylor Blackfire
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Declinazione del tema in maniera interessante e originale, che secondo me va giustamente nelle intenzioni della guest. Anche io mi ero immaginato una specie di killer steso sul tetto di qualche palazzo con un mirino puntato sulla stronza, e alla fine mi ha spiazzato un po' capire che succedeva tutt'altro. Non so se era nelle tue intenzioni, per sviare un po' e creare un effetto sorpresa, ma io l'ho percepito come qualcosa di non voluto. Insomma, racconto originale dal taglio un po' troppo moralista per i miei gusti, ma che comunque si legge volentieri
5) Mi impiccarono di mercoledì, di Dash Benton
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Un racconto divertente, che si legge dall'inizio alla fine con trasporto data la voce narrante ben costruita e sopra le righe e il ritmo ben strutturato. Anche l'incipit, che ricorda un po' quello di Cent'anni di Solitudine non è niente male. Se posso solo trovare qualcosa da dire come punto di miglioramento, è che in quest'edizione la guest ha dichiarato, nella sua intervista, di essere più appassionato di racconti che puntino su qualcosa di originale e di difficilmente classificabile, mentre questo racconto fa certamente il suo lavoro, ma non è qualcosa di innovativo o che tenti qualcosa di nuovo rispetto a quanto già visto mille volte nel contesto dei pirati.. si tratta di un monologo che poteva stare in bocca a qualunque pirata uscito dalla penna di chiunque. In questo senso, ho trovato il tuo racconto vincitore della scorsa edizione molto più divertente ed originale, e avrei voluto leggere qualcosa di più su quella strada. Per riassumere: pezzo che fa il suo lavoro, si legge volentieri e intrattiene, ma non rappresenta niente di particolarmente innovativo.
6) Racconti di pirati, di Giulio Palmieri
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Molto bella la storia del cuore sepolto in uno scrigno in Islanda, e di questo narratore bugiardo che si imbarca in un'avventura scalcinata solo per fare lo spaccone con gli amici del bar (o almeno, il l'ho intesa così). Condivido le osservazioni di Gaia sullo stile e si alcuni dettagli di troppo che andrebbero asciugati un pochino, ma la storia intrattiene, anche se anche tu hai preso il tema molto alla lettera, mentre secondo me la guest intendeva qualcosa di più originale e creativo.. ma non importa, il racconto è carino, specie quell'ultima frase che ribalta tutto
7) Al futuro, di Mauro Bennici
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Ciao Mauro, innanzitutto auguri di pronta guarigione.. Andando al tuo racconto, anche io come Gaia ho trovato un po' di dettagli confusi e il finale proprio oscuro. Comunque divertente nella situazione e nella voce narrante di questo pirata che percula di continuo gli inglesi.. peccato, certamente con più tempo e un contesto più tranquillo avresti potuto fare di meglio, al momento per me siamo su un giudizio diviso a metà tra il migliorabile e il buono
Questa classifica è stata tutt'altro che semplice. Se ho avuto pochissimi dubbi sulla prima posizione, sulle altre ho avuto molte più difficoltà, perché per un motivo o per l'altro ho apprezzato tutti i racconti, che hanno i loro punti di forza e meriterebbero posizioni ex aequo. In questa edizione ci sono stati meno racconti rispetto alle ultime, ma ho trovato il livello medio più alto del solito (e quindi di più ardua valutazione). Complimenti.
1. Turbo Tape 2049, di Emiliano Maramonte
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Ciao Emilano!
Terza volta di fila che ti commento e lo faccio con piacere, perché questo racconto è davvero splendido: nella forma, nell'impatto visivo che genera e nelle emozioni.
Proprio per una puntiglia, forse avrei uniformato solo C64 e Commodore, giusto per facilitare chi non conosce le sigle. Ma è una piccolezza, perché il racconto è perfetto così.
L'unica cosa che manca, ma qui non ci si può far nulla, è la musica 8 bit. Ma io me la sono immaginata!
Complimenti e a presto,
Matteo
2. La ballata del contrabbandiere, di Bruce Lagogrigio
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Ciao Bruce!
Parto subito dal fatto che non sapevo cos'era una "briccola" e nemmeno "bricolla", quindi il refuso non l'ho trovato problematico, dato che è chiaro dal flusso informativo che si tratta di una sorta di sacca/zaino, e che all'interno ci fosse la sua refurtiva di sigarette.
Il racconto l'ho trovato davvero efficace. Ci immergi bene in un contesto storico e regionale, dipingendo molto bene i due personaggi, con un dialogo serrato che funziona, e che ho seguito bene anche senza conoscere il dialetto. Hai scritto una scena che intrattiene e che mantiene il lettore col fiato sospeso. Quindi molto bene.
La divisione di ritmo che hai dato alle tre fasi mi è piaciuta, ma concordo con chi ha espresso qualche perplessita sul ritmo troppo blando sulla prima parte, quando il protagonista si trova sì a un passo dalla morte, ma appeso a una radice, quindi costretto a esercitare enorme forza e resistenza sulle mani. Senza snaturare tutto, avrei magari reso meno "gravoso" l'avvio: il protagonista poteva essere caduto in un precipizio, ma essersi incastrato in dei rovi su una cengia, con la vita comunque appesa a un filo.
A presto e buona edition,
Matteo
3. Mi impiccarono di mercoledì, di Dash J. Benton
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Ciao Dash!
Un monologo ben costruito, con buon ritmo e tre passaggi che si susseguono senza spaesamenti di sorta. Ci racconta la sua storia e la sua fama che cresce in piccoli frammenti, e questo funziona, intrattenendo a dovere durante la lettura. Sul lato della pulizia del testo, giusto per raffinatura, ti consiglierei di scrivere i numeri in lettere.
Il racconto è buono, quindi. Se proprio devo trovare un'area di miglioramento, partirei dal finale: tu ci dai un tempo con quello spazio, ma poi ci ritroviamo sempre a una notte dall'impiccagione, come nel blocco superiore. Sarebbe stato più efficace se avessimo ritrovato il pirata direttamente sulla forca (o poco prima, se il racconto voleva essere epistolare), in attesa di quel "tac" che forse arriverà, o forse no. Sarebbe stato più interessante anche come variazione del personaggio, perché avremmo "vissuto" direttamente la sua paura e la sua voglia di vivere, in contrasto con quanto dichiarato in precedenza, spinto dalla spacconeria piratesca.
A presto e buona edition,
Matteo
4. Un’altra me, di Isabella Valerio
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Ciao Isabella!
Il racconto mi è piaciuto. La forma è buona e scorrevole alla lettura, al netto di un paio di caporali che mancano, ma lì si è talmente dentro alla scena che quasi non ce ne accorgiamo. Una minuzia, per quanto mi riguarda.
Mi ha un po' meno convinto il finale, o meglio l'apertura al finale, con quel: "Nel mio ultimo sogno, mi vedo tornare da lui..." Qui non ho capito fino in fondo se è stato tutto un sogno, ovvero se Anna ha semplicemente trovato il coraggio di reagire grazie al subconscio durante il sonno, oppure se effettivamente lei è davvero un clone e la società di donne/pirate armate esiste davvero.
L'idea è originale e buona, e funziona, ma (se tutto fosse realtà e non un sogno) mi ha un po' stranito che le donne autodeterminate dell'inizio (organizzazioni, armi e tutto il resto), abbiano bisogno di cloni per occuparsi degli uomini che le hanno abusate. In questo senso, comunque aderendo al tema, ci avrei visto meglio una società di mutuo aiuto con elevate competenze tecnologiche e hacking neuroscientifico, che accoglie le vittime e crea cloni che si andranno ad occupare degli abusanti al posto loro.
Valuta se queste considerazioni possono o meno aiutarti, se decidi di ritoccare qualcosa in futuro. Al netto di questo, resta un racconto più che valido con una tematica forte, e una buona prova.
A presto e buona edition,
Matteo
5. Racconti di pirati, di Giulio Palmieri
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Ciao Giulio!
L'idea mi è piaciuta. Un pirata che rischia il collo in una bettola, inventa una storia col supporto (credo consapevole) di Carmen, ma se la cava a metà: ci deve andare anche lui (ma non sembra preoccuparsene troppo)
La forma è appropriata al contesto e l'ho trovata buona. Nei dialoghi, le battute funzionano, ma qualche scambio non è chiarissimo, come l'ultimo, in cui Carmen si rivolge agli irlandesi, ma poi a rispondere è il protagonista. Lì probabilmente avresti dovuto inserire un pensiero o un'azione del protagonista prima della battuta, in modo da chiudere il racconto in maniera più efficace.
La costruzione della frottola, che diventa talmente assurda da risultare credibile, mi è piaciuta particolarmente. Quello che manca, secondo me, è il fraseggio interno del protagonista, che pur rischiando la pelle non fa una piega. Forse qualche emozione o sensazione piazzata qua e là, avrebbe aiutato. Anche fossero state di spacconeria, se è così che volevi far intendere il pirata.
L'introduzione raccontata non mi ha dato particolarmente fastidio, ma se fossi partito direttamente mostrando Halifax che giochicchiava col coltello sul tavolaccio della locanda, avremmo già saputo dove eravamo. Avresti risparmiato qualche carattere che potevi usare per pensieri/caratterizzazione dei personaggi.
Al netto di qualche aspetto migliorabile, il racconto l'ho trovato buono e piacevole da leggere, con picchi di alto livello (vedi la storiella labirintica che funziona alla grande)
A presto e buona edition,
Matteo
6. Fixing a’holes, di Taylor BlackFyre
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Ciao Taylor!
A mio parere hai avuto una grande idea: bio-hacker che trasferiscono i corpi di individui menischini in persone comuni, come contrappasso, aderisce al tema e ha una bella forza, sia narrativa, sia "morale".
La prosa e la forma sono buone e coerenti col punto di vista. Quello che ogni tanto "traballa" è il flusso informativo: la protagonista, seduta al computer in un momento delicato, vede ogni goccia di sudore del compagno, che sta alla finestra. Forse un po' troppo. Viceversa, manca una visualizzazione vera e propria dell'arma di Pagu. Vero che la protagonista la conosce già, ma io mi sono immaginato un fucile, presumo un po' modificato, ma forse è qualcosa di più tecnologico e "strano".
Il finale funziona come "twist" e racconto/spiegazione del procedimento di bio-hacking, anche se forse è un po' troppo lungo (in relazione alla prima parte) e dà un senso di leggera ridondanza che gli fa perdere un po' di potenza.
Il risultato comunque è un buon racconto, che si fonda su un'idea, ripeto, geniale, e che con un paio di ritocchini potrebbe diventare un gioiello.
Buona edition,
Matteo
7. Al futuro!, di Mauro Bennici
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Ciao Mauro! Prima di tutto spero che la gamba vada meglio!
Il racconto l'ho trovato piacevole alla lettura: buona la forma e la voce narrante, che è credibile nel contesto. Il racconto quindi funziona bene da questo punto di vista, ma purtroppo presenta un punto debole col finale, che pur avendo parzialmente compreso già alla prima lettura, mi ha lasciato un po' perplesso: è una bella idea quella del pirata che vede, nel sogno etilico, un suo "erede" che si crede "pirata" per essere riuscito a entrare in un sito porno, ma per l'"erede" avrei usato una voce più idonea, non filtrata dal sogno piratesco.
Avrei asciugato qualche descrizione/metafora tra la prima e seconda parte e le avrei tenute per il finale per descrivere con più dettagli (sempre col filtro del protagonista) la stanza del ragazzo del sogno e il computer, oltre a inserire qualche dettaglio sui bordelli magari all'inizio, per collegare il tutto un po' meglio.
Sono consapevole del fatto che hai scritto e pubblicato in condizioni precarie, e queste considerazioni te le scrivo solo come spunto se ti capiterà di rimettere mano al racconto. Sarebbe interessante anche vederlo ambientato direttamente in un bordello, il che darebbe un gancio perfetto al finale.
Ecco i miei commenti e la soffertissima classifica. Non me ne vogliano quelli che sono finiti in fondo ma a un certo punto bisogna scegliere!
Mi impiccarono di mercoledì, di Dash J. Benton Ciao Dash, mi ha divertito davvero leggere il tuo racconto e mi ha colpito molto il ritmo che sei riuscito a dargli nonostante il limite di battute. In 3000 battute hai dato spessore al personaggio, raccontato una storia, immaginato un futuro. Averne di narratori come te! Forse non è il più originale dei racconti ma centra il tema, lascia il segno e fa sorridere. Per me è da podio. Buona edition!
La ballata del contrabbandiere, di Bruce Lagogrigio Ciao Bruce, piacere di leggerti. Il tuo è davvero un buon racconto, hai declinato il tema portandolo nella realtà, costruendo anche una dualità, che magari può essere poco originale, ma che tu hai colorato bene. Hai saputo comunque dare spessore al personaggio nonostante i pochi caratteri a disposizione e ho apprezzato l’uso del dialetto anche per questo. Per capire di preciso cosa fosse questa briccola ho dovuto leggere i commenti anche se un’idea me l’ero fatta a intuito, ma non è stato di così grande disturbo. Buona edition!
Turbo Tape 2049, di Emiliano Maramonte Ehhhh, caro Emiliano: che bel racconto che hai scritto! Originale e nel mood della guest star… Un’idea che ti invidio tantissimo e che ti consiglio di usare sviluppandola da qualche parte: tu sai come fare e ne vale la pena. Ci sono delle cose che mi hanno un po’ stranita: i vari termini tecnici che se non sei un informatico (e io non lo sono) o uno che bazzica quel mondo anche solo da nerd (e io lo sono ma solo a metà) fai un po’ di fatica a giostrarti nella storia. Ma si fa lo stesso e ripeto: l’idea vale 100, su tutto il resto si può soprassedere. Buona edition, Emiliano, e mannaggia a te: hai sempre qualche asso nella manica! Al futuro!, di Mauro Bennici Ciao Mauro, piacere di leggerti. Prima di tutto spero tu stia meglio e complimenti per essere riuscito a scrivere nonostante il momento non proprio congeniale! Il racconto soffre della situazione, lo so bene che tu sai scrivere molto meglio di così, eppure sei riuscito lo stesso a imbastire una storia e a centrarla con il tema della guest star. Ho dovuto rileggere qualche passaggio e il senso, lo confesso, l’ho afferrato solo leggendo la tua spiegazione. Secondo me a ripigliarlo per mano potresti davvero tirare fuori qualcosa di ottimo. Buona edition, spero di rileggerti presto senza infortuni di mezzo! Racconti di pirati, di Giulio Palmieri Ciao Giulio, piacere di leggerti. A me questa idea dello scrigno con dentro il cuore di una donna piaceva così tanto che sono rimasta quasi delusa nello scoprire che se l’era inventata! Mi piace l’idea ma soprattutto mi piace il ritmo che gli dai e certi passaggi tipo questo: “Lo scrigno, invece, si trova dentro un baule. Il baule è dentro una cassa di legno di noce. La cassa è dentro una cisterna, e la cisterna è sepolta sotto la colonna di una piazza, nel mercato di un paese in Islanda.” Come ti hanno fatto notare ci sono certi dialoghi che spiazzano un attimo la lettura e magari ci si aspettava qualcosa di più weird ma il tuo è comunque un buonissimo racconto. Buona edition!
Fixing a’holes, di Taylor BlakFyre Taylor: per me hai vinto! L’idea è fighissima, il tema è centrato in pieno ma questo riferimento alla Rowling in finale mi ha conquistata definitivamente. Ci sono dei difetti? Sì, soprattutto la seconda parte che spiega un po’ tutto e appesantisce la dinamicità della prima parte. Ma chi se ne frega, qui conta l’idea e per me il tuo racconto vince. Madò pensa la Rowling discriminata dalla sua stessa congrega di femministe terf? Buona edition, Taylor, alla prossima! Un’altra me, di Isabella Valerio Ciao Isabella, piacere di leggerti! Il tuo racconto ha un’idea di base molto buona che centra il tema perfettamente. Purtroppo però avrebbe avuto bisogno di qualche battuta in più per essere esplicitato al meglio. Ho faticato un po’, e ti dirò che ancora non mi è chiaro come funziona questo sistema di clonazione migliorativo: dove vanno a finire tutte queste clonate? Sono vere o solo coscienze? C’è un po’ di confusione che inficia un po’ il valore del messaggio che volevi dare e che, ovviamente, approvo in pieno. Buona edition a te!
CLASSIFICA
1. Fixing a’holes, di Taylor BlakFyre 2. Turbo Tape 2049, di Emiliano Maramonte 3. Mi impiccarono di mercoledì, di Dash J. Benton 4. Racconti di pirati, di Giulio Palmieri 5. La ballata del contrabbandiere, di Bruce Lagogrigio 6. Un’altra me, di Isabella Valerio 7. Al futuro!, di Mauro Bennici
Ecco la mia classifica, stavolta con un tema praticamente impossibile da sbagliare devo dire che per me il gusto personale ha pesato di più che nelle altre edizioni. In bocca al lupo a tutti!
1. Mi impiccarono di mercoledì, di Dash J. Benton 2. La ballata del contrabbandiere, di Bruce Lagogrigio 3. Turbo Tape 2049, di Emiliano Maramonte 4. Racconti di pirati, di Giulio Palmieri 5. Al futuro!, di Mauro Bennici 6. Un’altra me, di Isabella Valerio 7. Fixing a’holes, di Taylor BlakFyre
Mi impiccarono di mercoledì
Bello, scorrevole, divertente. Lo stile in prima raccontata normalmente non mi fa impazzire, ma hai un gancio molto forte e su un formato così breve non stanca. Non ho molto da dire, funziona anche il finale aperto dove non si sa se la strafottenza di questo pirata verrà premiata o se morire davvero...insomma, per me ottima prova!
La ballata del contrabbandiere
Inizio in medias res che funziona bene, la sensazione di pericolo di questa caduta imminente cattura il lettore. Per me il tema "lo faccio per mio figlio malato" è un po' trito, quindi mi diminuisce il gradimento... peraltro non so se ti fa un favore, perché se lui smette di fare il pirata come le paga le cure del figlio? Il rapporto con questo sceriffo mi piace molto, è un ottimo comprimario, e premio anche l'evoluzione del pov in uno spazio così breve! Quindi per me buona prova, da podio.
Turbo Tape 2049
Ciao Emiliano! Personalmente preferisco i racconti più lineari... Tu qui strizzi molti occhi a chi ha un certo tipo di conoscenza, e fai bene se punti a uno specifico target, ma quel target non sono io. Mi perdo già al BASF in prima riga, che non sarebbe un problema se fosse un solo termine, ma poi si continua con loader, datasette etc. Insomma, appunto, non sono il target giusto, però questo mi fa perdere gradimento e mi confonde, al punto che non capisco bene cosa succeda. Lei alla fine è viva? Cosa sono questi ricordi piratati? In che senso lei è "rimasta indietro"? Insomma, intuisco una buona prova, ma per me ci sono un po' troppi punti interrogativi perché mi arrivi davvero. Secondo me con più spazio e qualche sforzo in più avresti potuto fare un racconto godibile da tutti, perché le atmosfere ci sono e sono molto forti.
Racconti di pirati
Ciao Giulio, racconto nel racconto molto suggestivo, che però per me manca di qualche stampella per rendere il tutto più chiaro. Peccato, perché dentro la taverna mi ci avevi portato, e anche dentro il palazzo in Islanda, però poi mi rimangono troppi punti interrogativi: era una storia inventata o se la sognava davvero? Quelli che volevano sgozzarlo davvero credono a una storia assurda così, sulla parola, e vanno in Islanda? Non so, forse ti hanno penalizzato i 3k caratteri, però a me non è arrivato molto quindi prova così così.
Al futuro!
Ciao Mauro! Ma… in che senso? Era tutto un sogno? O il sogno era quello del futuro? Per me il racconto è abbastanza lineare, ma con poca progressione. Il pov descrive la situazione, la ciurma, il whisky, e l’interiorità è resa molto bene per quanto mi riguarda. Tutti i pensieri sono ben gestiti, però manca di conflitto, sia interiore che esterno, a parte che contro questo whisky che chiaramente gli fa schifo. E il finale non l’ho proprio capito (leggendo i commenti mi pare che lui abbia sognato un potenziale pirata futuro, in questo caso mi pare un po' slegato). Quindi per me prova così così, forse l’idea andava sviluppata meglio. In bocca al lupo per la gamba!
Un’altra me
Ciao Isabella, racconto lineare ma con qualche punto poco chiaro. Lei viene clonata, ma nel senso che è il clone? O che il clone è al suo posto? E perché il suo altro clone è vestito da pirata? Per il resto, trovo che il tema dell’abuso sulle donne sia abbastanza trito, e quindi non è facile usarlo bene. In questo caso poi soffro un po’ la “morale”, che mi sembra essere “dato che non sei in grado di trovare il coraggio da sola, ci pensa qualcun altro a costringerti a farlo”, che mi sembra un approccio un po’ passivo. Il mio consiglio sarebbe cercare di dare più agency alla protagonista, rendendola veramente protagonista attiva. Magari poteva essere lei ad aver cercato questa società segreta per farsi “addestrare” o “clonare”, magari l’addestramento stesso poteva costringerla ad affrontare il marito. Così invece impara perché qualcuno le spiega la lezione, quasi senza fatica, e quindi tutto viene depotenziato.
Fixing a’holes
Ciao Taylor, prima metà racconto alla grande, la parte del cecchino che punta, il sudore che cola, la scintilla di pena, mi piace tutto. Ero molto curioso di vedere dove sarebbe andato a parare… e poi l’ho scoperto. Il primo problema per me è che la seconda parte è tutta tellata. Eri partito con un buon mostrato, ma da metà in poi il pov si rivolge chiaramente a me lettore per spiegarmi cosa sta succedendo, come e perché. Il secondo problema è che questo tema della “vendetta etica”, se così vogliamo chiamarla, mi stucca un po’. Avrei preferito di gran lunga se avessero voluto venderle, le coscienze, invece che vendicarsi di JK Rowling. Quindi per me a livello stilistico prova riuscita a metà, a livello di gusto personale (ma, ripeto, personale) non mi ci ritrovo molto.
Di solito ho sempre chiara qualche posizione, qui ho continuato a spostare un po’ tutti i racconti di uno o due gradini, per un paio di giorni perché non ero totalmente sicura. Siete stati comunque molto bravi!
1. Mi impiccarono di mercoledì di Dash J Benton 2. Turbo Tape2049 di Emiliano Maramonte 3. Fixing a’holes di Taylor Blackfyre 4. La ballata del contrabbandiere di Bruce Lagogrigio 5. Un'altra me di Isabella Valerio 6. Racconti di pirati di Giulio Palmieri 7. Al futuro! di Mauro Bennici
Mi impiccarono di mercoledì di Dash J Benton
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Ciao Dash, la storia è divertente e ha davvero un buon ritmo. Il personaggio protagonista è stato delineato in modo efficace attraverso i dettagli che hai scelto di utilizzare. Spicca molto la sua personalità e ha una sua storia ben definita di scorribande e catture. Ti confesso che sono andata a cercare su google se fosse una qualche sorta di pirata realmente esistito, perché mi è sembrato realistico. Per quanto riguarda la narrazione, da un lato, si sa già che rimarrà vivo, nonostante i tentativi di impiccagione, dato che è proprio lui che sta raccontando gli eventi. Quindi in questo senso il tutto perde un po’ di pathos. Però l’idea di scrivere comunque una mini biografia mi sembra anche intelligente, visti i pochi caratteri, e funzionale. Per me è un ottimo racconto, con il timbro divertente che ho riscontrato anche nella tua scorsa partecipazione. Poi, beh, è una piccolezza ma i numeri delle impiccagioni e dell’orario li avrei scritti in lettere. Per il resto complimenti e in bocca al lupo!
La ballata del contrabbandiere di Bruce Lagogrigio
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Ciao Bruce, l’idea è molto buona e la parte in dialetto aggiunge autenticità. Non so che dialetto sia, ma mi è risultato comprensibile. Ho avuto un problema solo con la parola “briccola” invece, perché qui nel tuo testo mi sembra una specie di sacco (che poi contiene le sigarette rubate), mentre per me sono dei pali messi nell’acqua per indicare i canali navigabili. Però questo è stato un intoppo solo all’inizio, e forse lo riscontrerò solo io, quindi non darci troppo peso. Poi, giusto per darti qualche consiglio, avrei evitato delle ripetizioni, in funzione di racimolare caratteri per rendere qualche passaggio un po’ più emotivo. Per esempio, all'inizio: quel “mi aggrappo con tutto quello che ho” è proprio un modo di dire. E subito dopo specifichi le braccia tremanti e la pelle che tira, quindi già crei una visione del fatto che sta soffrendo. Per cui “con tutto quello che ho” lo trovo superfluo in un testo così corto. Il testo stesso ha due ritmi molto diversi, l'inizio che ha più respiro, con frasi più lunghe (come se lo stesso personaggio avesse il tempo di pensare in una situazione del genere) e poi diventa didascalico ma quasi adrenalico, per via delle frasi brevi. E non so, mi sembrano quasi due testi diversi… forse avrei mantenuto tutto con le frasi corte (per creare un senso di ansia), e insistito un po’ sul punto della salvezza del protagonista, rendendolo un po’ più difficoltoso. Magari il bastone gli scivola per via del sangue, oppure le spine dell’acacia gli si conficcano da altre parti e lui che si ritrova a dover resistere anche per tornare a casa da suo figlio. Comunque sono due bei personaggi, sia il protagonista, che il Gige, e con poco li hai dipinti molto bene. Forse avrei aggiunto al protagonista qualche caratteristica fisica piratesca famosa, tipo un orecchino d'oro, delle cicatrici, oppure una barba divisa in treccine, per dare più forza al soprannome del Pirata. In ogni caso non è male come prova! Ha solo bisogno di qualche sistemata, soprattutto per quanto riguarda il ritmo con cui succedono gli eventi. In bocca al lupo!
Turbo Tape2049 di Emiliano Maramonte
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Ciao Emiliano! Innanzitutto ti dico che l’ho trovato molto originale come svolgimento del tema. Si differenzia molto dagli altri testi del tuo gruppo. L'atmosfera ha un buon mix tra passato con le videocassette e futuro con i droni-consegna. Non so dirti se sia un problema solo mio, ma alcuni termini ho dovuto cercarli su Google, perché non riuscivo a immaginarli per bene. Principalmente questi qui: C64, Mivar e Commodore. E, inizialmente, finché il pdv non viene chiamato "sorellina" non avevo percepito che si trattasse di una donna. È una storia che comunque ho trovato interessante, con una bella idea di base, anche se dopo averla letta avevo la testa piena di domande. Mi sono ritrovata a chiedermi soprattutto queste due cose: Perché bisogna piratare i ricordi per conservarli? Siamo in una qualche sorta di mondo distopico dove ti vengono modificati? E che fine ha fatto la sorella della protagonista? Perché si è dovuta nascondere, scomparendo in modo così anomalo? Era davvero per qualche loro esperimento? Aveva scoperto o fatto qualcosa di pericoloso? Migliorerei un po’ il contesto attorno alle due sorelle, specificando meglio i motivi dietro la scomparsa della sorella del video. Nonostante i miei dubbi, però ti confermo anch’io che il loro legame viene fuori dal testo, ed è toccante. Sei riuscito a crearlo bene in poche righe e con i giusti dettagli. E comunque ci tengo a farti i complimenti perché, come per qualche altra persona che ho letto qui sul forum, il tuo stile è singolare e molto riconoscibile. Se non ci fossero i nomi degli autori dei racconti, penserei proprio “ok questo è di Emiliano”. In bocca al lupo!
Al futuro! di Mauro Bennici
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Ciao Mauro! Ho trovato alcune frasi che potrebbero essere espresse meglio e sono da sistemare. Ma da quanto ho capito lo hai scritto in fretta. Tuttavia però ti devo lo stesso segnalare quello che non mi convince. Mi ficco un dito in bocca e poi ai quattro angoli, qui non ho capito bene cosa intendessi. Che cosa sono i “quattro angoli”? Sono dentro ilTuoBordello senza salvacondotto. Eh?! Ho provato anche a rileggere più volte ma non ho capito nemmeno questo punto. La scena finale, per me, è davvero confusa. Mi sembra che ci sia una ciurma che ha depredato una nave inglese, ma poi per colpa del wishky il capitano ha una specie di allucinazione? E per quanto sia pittoresca a livello visivo di immagini, non riesco ad afferrarne il senso. Però si “sentono” i pirati, sia nel gergo che hai scelto di usare, sia nel modo di parlare del capitano e nei suoi gesti. E in questo senso penso che tu abbia fatto un buon lavoro, anche se il testo è da rivedere per togliere quel senso di confusione. Probabilmente, penso che sia agevolato anche dal fatto che i passaggi tra le varie frasi a volte sono molto sbrigativi, ma questo è anche per via dei caratteri che non permettono di cedere troppo alle descrizioni. Però, per farti un esempio, all’inizio prima c’è il fumo che li insegue e subito dopo il vento è scomparso e il cielo è limpido. Quindi mi costringi subito a modificare l’immagine che mi stavo costruendo in testa. Magari il fumo, così come consiglio su due piedi eh, poteva diventare più funzionale solo come odore impregnato nelle giacche (così avevi il pretesto per dire che hanno affondato una nave). In bocca al lupo!
Racconti di pirati di Giulio Palmieri
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Ciao Giulio! Devo ammettere che ho fatto un po’ fatica con i dialoghi del tuo racconto. Per esempio: “Non vuoi sapere a cosa serve il resto” non ho capito subito chi ha pronunciato questa battuta e ho dovuto rileggere. Ma i dialoghi in generale hanno bisogno di un po’ più fluidità, magari accompagnata da qualche gestualità diversa dei personaggi in scena. Poi già all’inizio spezzi l'azione, in favore di una specie di telecronaca. Nel pezzo in cui il protagonista ci dice dove si trova: Mi trovo in nell’osteria del Can Perduto [...] fino al punto. Perché è un momento di tensione dove Carmen e gli altri stranieri vogliono il suo tesoro, e quella è un'informazione che non penserebbe in maniera naturale in un momento del genere. La dice per il lettore. Era meglio far interagire i personaggi con l'ambiente. Per esempio il protagonista potrebbe scacciare un rivolo di fumo con la mano, così descrivi l'ambiente e mantieni dinamicità… Gli altri personaggi, in un primo momento, mi sono sembrati a cena con lui, più che altro, e non come se lo stessero minacciando. Anche in questo senso, secondo me, dovresti lavorare di più sulle emozioni del protagonista. Che cosa prova nel dettaglio? E rendere anche gli altri più minacciosi e cattivi. Gli stranieri, poi, rimangono molto sullo sfondo e spicca davvero solo Carmen. In teoria può anche andare bene che ci siano sei personaggi di contorno, ma a quanto ho percepito partiranno per una nuova avventura tutti insieme e per cui li ritengo importanti. Dato i pochi caratteri magari potevi mettere solo Carmen e l'olandese armato di pugnale (Halifax, giusto?) in modo tale da avere più spazio per caratterizzarli meglio. A volte ridurre gli elementi è la cosa migliore, specie se ci sono pochi caratteri. Comunque la storia del cuore della donna è molto bella e trascinante. Il fatto di scoprire solo sul finale che sia una bugia ha dato al testo una marcia in più. Mi viene da dire che il protagonista oltre che a essere un pirata è anche un bravo inventore di storie. In bocca al lupo!
Fixing a’holes di Taylor Blackfyre
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Ciao Taylor! L’idea che hai avuto per il racconto mi è proprio piaciuta. Ci sono delle descrizioni che per me sono efficaci per quasi tutto il testo, e hai veicolato anche un messaggio attuale. L’unica cosa che mi ha fatto storcere un po’ il naso è che non mi è del tutto chiaro il suo meccanismo. Forse sarebbe da definire meglio come avviene lo scambio della coscienza, perché è molto fantasioso. Ho capito che servono un computer e un mirino che ho immaginato, anch’io, essere quello di un fucile. Non so se ho fatto bene o male, ma mi manca il nesso con la scheda SSD. Ammetto di non essere un asso con molte cose tecnologiche, però da un lato mi è sembrato tutto così strano. Non ho ben capito come avvenga tutto lo scambio, ecco. Qualche informazione in più, secondo me, avrebbe giovato a favore della credibilità dell'idea. Magari sparpagliata nel testo in modo tale da non concentrare il tutto in una spiegazione finale. Inoltre, quando parli della “stronza” la descriverei già un minimo. Perché magari io mi immagino a terra chiunque e solo dopo scopro, verso il finale, che si tratta della Rowling. Complimenti comunque per la pensata dello svolgimento di questo tema, che di sicuro è fuori dal comune! E mi dispiace che tu abbia dovuto scriverla di fretta, perché aveva tutta la stoffa di essere un primo posto (almeno per me) se solo fosse stata più chiara. In bocca al lupo!
Un'altra me di Isabella Valerio
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Ciao Isabella! È un piacere rileggerti! Il tuo racconto ha un bellissimo messaggio di rivalsa. Tuttavia non mi è stato chiaro fin da subito il contesto e c’è qualche ripetizione di “freddo”. Sono dentro a una specie di nave, giusto? Ma che nave? Spaziale? Tecnologica? Ci sono del legno e l’odore del sale, quindi ho pensato a una comune barca in mezzo al mare, però poi il fatto dei cloni mi ha fatto pensare a qualcosa di più tecnologico. Oppure che fosse tutto una specie di sogno della protagonista che la spinge a lasciare il marito violento, anche per il fatto che alla fine si sveglia. Poi mi sono ritrovata a chiedermi se le altre donne, nella barca con Anna, in un certo senso siano tutte dei suoi cloni migliorati, oppure delle ricercatrici diverse da lei. Questo inizialmente mi ha un pochino destabilizzato. A parte questi dubbi, il racconto è molto bello e a tratti toccante. Secondo me dovresti solo migliorare un pochino il contesto che ruota attorno al cambiamento di Anna e nell’ambientazione, perché mi da questa sensazione di come avere dei buchi. In bocca al lupo!
eccomiii! mi scuso nel mandare tutto all'ultimo, ma mi sono presa qualche giorno per leggere più volte i racconti e ho voluto dare la possibilità di risposta - anche per l'eventualità di cambiare idea sulla classifica finale.. ho passato un bel po' a muovere i vari racconti su e giù, le posizioni sono la parte che meno preferisco *sigh* non me ne voglia nessuno, sono andata per esclusione un po' qui e un po' là per stilarla. ringrazio tutti quanti per aver scritto ottimi racconti, sono stati un piacere da leggere. a presto ~❥ 「CLASSIFICA」1. «la ballata del contrabbandiere» di bruce lagogrigio 2. «fixin a'holes» di taylor blackfyre 3. «al futuro!» di mauro bennici 4. «mi impiccarono di mercoledì» di dash j. benton 5. «turbo tape 2049» di emiliano maramonte 6. «un'altra me» di isabella valerio 7. «racconti di pirati» di giulio palmieri
「COMMENTI」 in ordine di gruppo "leg horn" «mi impiccarono di mercoledì» di dash j. benton
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julia ha scritto:salve dash, ancora una volta ho l’onore di commentare un tuo racconto! ♡
「RACCONTO」 il tuo lavoro è quello che meno di tutti mi ha fatto sentire il peso dei famigerati 3000 caratteri, anzi, mi è parso che tu fossi ben tranquillo e questo sentimento l’hai trasmesso anche a me nella lettura: il protagonista mi piace e adoro la sfortuna-fortuna che lo perseguita, mi ha un po’ ricordato il meme dei film dove il "cattivo" viene imprigionato ogni tot ma alla fine scappa sempre (non so se ti sei ispirato proprio a questo stile, però ci sta). il finale quando parli dei diritti d’autore m’ha fatto troppo ridere, scusa, è stato più forte di me.. xD
「TEMA」 beh, come potremmo non esserci? effettivamente parli di pirati e di un signor pirata, uno che ne fa così tante che viene impiccato persino tre volte ❁ magari non sarà stato originalissimo esprimere il tema in questo modo, in maniera classica quindi, ma quel che conta è come lo si scrive insieme all’attinenza del tema - e tu ci sei.
「CONSIGLI」 le descrizioni sono semplici e penso sia stata la scelta giusta, però un po’ me l’aspettavo un gergo più desueto qui e là per immergermi meglio in queste acque.. mi spiego? ;3
「FRASI PREFERITE」
dash ha scritto:Questo sì, era il modo di andarsene. Con un nome conosciuto, davanti a tante persone. In abiti costosi e lo sguardo fiero. Avevo quasi voglia di farmi impiccare davvero.
«la ballata del contrabbandiere» di bruce lagogrigio
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julia ha scritto:oooh, allora non posso fare a meno di salutarti con un «lali-ho» bruce! sono certa che capirai, eheh. mi fa piacere poter leggere qualcosa di tuo e spero tanto di esserti utile in qualche modo con la mia opinione. ❀
「RACCONTO」 dunque, prima di tutto non avevi alcun diritto di scrivere una cosa così carina e dolce, e questo lo sai anche tu çwç il momento quasi fraterno tra i due, la compassione che trapela e l’atmosfera intensa.. sinceramente lo vedrei bene come un piccolo corto cinematografico per quanto l’ho visto umano, ma questo è solo un mio flash. i dialoghi sono ben gestiti così come i personaggi, e la storia in certi punti ti tiene un po’ sulle spine.. anche se avevo capito cosa intendevi dire dal contesto, avendo vissuto per un po’ a venezia sapevo che il termine da te cercato non poteva essere briccola :P ma nessun problema, risulta tutto coerente. mi esprimo sul dialetto per dirti che pur non conoscendolo minimamente ho capito comunque abbastanza i dialoghi, credo che questo sia un bel punto a favore.. complimenti ♡
「TEMA」 il racconto aderisce al tema della pirateria in modo creativo e piuttosto convincente, devo dire.. non si tratta di pirati in mare ma di una pirateria moderna: il contrabbando di sigarette, e per di più ambientato in un lago. anche se non ci fosse stato il piacere di leggere un racconto ben scritto come il tuo la tua storia sarebbe rientrata benissimo in ciò che ci hanno assegnato. ❁
「CONSIGLI」 qui non ho davvero nulla da dirti, ogni consiglio sarebbe superfluo perché il racconto va bene così. guarda, e invece te lo faccio l'appunto superfluo: il dialetto, perché qualcosina mi manca e vorrei la traduzione sdhfkhfdukhdg çwç
「FRASI PREFERITE」
bruce ha scritto:Ti lascerò un buco nel cuore e nello stomaco.
bruce ha scritto:“Asculta: mi e ti sem amis solo per sta noch. Da duman… sem nemis.”
«turbo tape 2049» di emiliano maramonte
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julia ha scritto:che bello ritrovarti emiliano! se ti ricordi di me, ho commentato un tuo racconto anche nella scorsa edizione. spero ti farà piacere ricevere la mia opinione e spero di poterti essere utile in qualche modo. ♡
「RACCONTO」 non ho poi molte parole per descrivere questo racconto, se non che è veramente emozionante. non solo mi hai fatto immaginare e ricercare alcune cose su internet per immergermi meglio nell’atmosfera, perché io da bambina non avevo i floppy per esempio e ricordo solo le vhs insomma, ma hai trasmesso con maestria il dolore e la mancanza di una sorella… per quanto riguarda la scrittura è piacevole e scorre bene mentre per la presentazione ho adorato come hai impaginato il tutto! e il finale mi ha lasciata sorpresa. davvero, grazie per il racconto di un certo spessore ♥ mi ha dato anche vibes da creepypasta, sai? un po’ di aria di videogiochi, come il finale di «soma» oppure quelli della saga di «another code» ... li conosci, per caso?
「TEMA」 ho apprezzato molto l’originalità di come hai sviluppato il racconto, anche se non ho capito benissimo la pirateria, nel senso: da lettrice ho capito che la sorella scomparsa abbia creato una specie di backup, ma la protagonista alla fine non hackera / pirateggia sul web se non così nella parte iniziale… quindi la pirateria quale sarebbe? copiarsi e creare un backup sarebbe hackerarsi, all’incirca?
「CONSIGLI」 in realtà nulla se non un pensiero: forse aggiungendo un po’ di hacking assieme alle parti “analogiche” possa raggiungere la perfezione, che dici? ❀
「FRASI PREFERITE」
emiliano maramonte ha scritto:Era sempre stata una pioniera, un’esule, una visionaria. Voleva proteggere una tecnologia capace di trasformare i ricordi in presenza. E aveva scelto me come custode dei suoi segreti.
«al futuro!» di mauro bennici
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julia ha scritto:ciao mauro! che piacere, è toccato nuovamente a me commentartiii spero non ti dispiaccia e anzi, di poterti essere utile eventualmente a migliorare <3
「RACCONTO」 posso spoilerarti subito che questo racconto m’è piaciuto un bel po’, specialmente per come hai accompagnato il lettore ...cioé me da un inizio molto rude e quasi stereotipato (da somigliare a pirati dei caraibi per via del richiamo al rum così persistente à la jack sparrow) al sognare il futuro che verrà: ecco, penso che un po’ tutti ci chiediamo chissà come sarà il mondo in futuro e niente, quel tocco profondo messo così m’ha fatto riflettere. detto questo anche a livello di scrittura si presenta bene e le descrizioni sono semplici ma efficaci, e hai creato un’atmosfera forte. bravo ❁
「TEMA」 è vero che forse potrebbero criticarti per via del tema molto preso alla lettera sulla pirateria, ma secondo me ti sei distinto grazie a come hai voluto utilizzarlo: tra l’inserire le riflessioni al futuro, il pezzetto finale a tratti buffo e comunque tutto il resto detto anche nel punto precedente, secondo me hai centrato benissimo.
「CONSIGLI」 l’unico appunto che farei è, se dovesse esserci una revisione futura, di alleggerire leggermente la caricatura "pirata" del bambino del futuro per renderlo anche meglio ;3 ma fammi sapere cosa ne pensi.
「FRASI PREFERITE」
mauro bennici ha scritto:Mi allungo sull’amaca alla finestra di poppa e dondolo insieme alle stelle. Ce ne fosse una di casa, una.
mauro bennici ha scritto:Chissà come sarà il mondo quando i figli dei miei figli avranno soldi, fama e donne.
«racconti di pirati» di giulio palmieri
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julia ha scritto:ehilà giulio, è stato un piacere aver letto il tuo racconto ❁
「RACCONTO」 allooora, premetto che mi piace come scrivi e che hai utilizzato parole che un po’ mi hanno fatto sorridere perché proprio adatte al creare l’atmosfera giusta per questa edizione, però la trama praticamente non avanza e rimane tutto lì: andrebbe anche bene, mi piacciono le storie rinchiuse nello stesso luogo, ma il fatto è che si scambia questo racconto di pirati e non succede più nulla… non c’è una conclusione molto forte, visto che il protagonista si autoconvince, mentre per quanto riguarda il pieno del racconto faccio fatica a trovare il vero conflitto: inizialmente pensavo ci sarebbe stato quando citavi il cuore nello scrigno e che quindi saremmo andati un po’ a virare verso una storia dell'orrore, invece c’è stata questa citazione a mo’ di fiera dell’est di angelo branduardi (o yzma e kronk con le scatole dentro altre scatole) che mi ha smorzata un pochino..
「TEMA」 per quanto riguarda il tema della pirateria secondo me si apre bene e gli elementi alla fine ci sono tutti per rispecchiarlo: l’osteria, i pirati, il sacco sbattuto sul tavolo, si riescono persino a sentire i fumi… e tutt’attorno c’è quel creare la tensione, personaggi riconoscibili e l’obiettivo del venderci una storia. ♥
「CONSIGLI」 mi sento di consigliarti solo in una eventuale revisione il mostrare un pochino di più e approfondire il tema del “cuore”, che mi ha colpito molto ma non hai usato tanto, insomma fare une un twist un po’ oscuro. pensi possa essere una buona idea?
「FRASI PREFERITE」
giulio.palmieri ha scritto:Fruga nervosa con la mano nel sacco, e sorride, crudele, guardando i tre coi suoi occhi azzurri.
«fixing a'holes» di taylor blackfyre
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julia ha scritto:ciao taylor, piacere di conoscerti ♡ prima di dirti qualcosa sul racconto lasciami dire che l’ho trovato ingegnoso :3
「RACCONTO」 accipigna, nel tuo pezzo c’è una buona tensione e anche se fin dalle prime parole anticipi un “colpo” c’è un climax ben costruito tra l’attesa del momento giusto e l’andare a segno. l’idea che hai presentato è provocatoria, perché già trovo proprio l’idea dello scambio di coscienze di per sé molto curiosa ma tu ci aggiungi anche quel twist della vendetta/giustizia politica che proprio *chef’s kiss* per quanto mi riguarda non ho trovato problemi per quanto riguarda le modalità usate per l'hacking o l'aver scoperto alla fine chi fosse il bersaglio designato. poi, per quanto questo bio-hacking e terrorismo abbiano un loro ruolo nel mondo che hai proposto, devo dire che proprio sento il dispiacere crescere per il destino riservato ad emma… poverina, daaaai T___T ps: ma lo sai che entrambi abbiamo scritto di un personaggio con un nome similissimo? cambia giusto l'ultima vocale, che coincidenza!
「TEMA」 dunque, penso che sia voluto, ma questo colpo terroristico da libro distopico mi lascia un po’ appesa a chiedermi bene cosa stia accadendo. ti spiego: dal testo traspare che questo lavoro sia un po’ fatto in sordina, che in fin dei conti nemmeno possono beccarli (cioè chi crederebbe a una storia del genere…? penso proprio la polizia si farebbe certe risate, almeno agli inizi), e quindi il senso del “proibito” che dà la pirateria qui non lo sento troppissimo! è solo un leggero appunto comunque, penso tu sia andato bene. ❀
「CONSIGLI」 su due piedi mi viene da scriverti che forse ci stava l’idea di dare un minimo di descrizione che rimandasse di più alla pirateria, alla tematica marina e meno all’idea del cecchino solitario… che ne pensi? ❁
「FRASI PREFERITE」
taylor_blackfyre ha scritto:chissà se le piacerà essere discriminata perché si sente in un corpo che non le appartiene.
«un'altra me» di isabella valerio
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julia ha scritto:buon pomeriggio isabella, piacere di averti letta ❁ credo questa sia la prima volta di un mio commento nei tuoi riguardi e da quanto m’è piaciuto spero ce ne siano altri in futuro!
「RACCONTO」 personalmente il racconto è davvero molto carino: parlando più nello specifico sia a livello di scrittura sia di trama non ci sono appunti da fare, perché scorre liscio e nel frattempo lascia quella voglia di leggere ancora le vicende di anna. ora che ha avuto una rivelazione e si sente diversa cosa farà? sbaglierà ancora? i cloni sono davvero cloni? …insomma, mi ha colpita parecchio. ♡ potrebbe persino esserci una piccola serie su questo stile e argomento, magari limando un po' gli angoli e con qualche carattere in più per le mani.
「TEMA」 sul tema ho apprezzato la connessione simbolica alla pirateria: hai dato un’ambientazione marina, anche se tratteggiata, ma soprattutto hai inserito una “ciurma” originale - cosa che in pochi hanno fatto in questa edizione. non ci sono cacce al tesoro o arrembaggi, questo è vero, ma si sentono la determinazione e la ribellione che incarnano bene quel che mi aspetto da un pirata ❀ e questa banda di donne mi piace, anche se ho poco capito la clonazione buttata lì. diciamo che nella mia testa è stato letto più in maniera onirica anziché fantascientifica! mi piace proprio la trasformazione finale: il prendere il controllo della propria vita mi fa pensare poi ad anna pronta nell’issare bandiera nuova…
「CONSIGLI」 penso di non aver visto benissimo i dialoghi, specialmente quello in cui spiega «la sua prossima anna che incontra»… non so, mi suona malino, però penso davvero che sia una svista: ci sta, visto che si è sempre di corsa su minuti contati! ;3
「FRASI PREFERITE」
gennibo ha scritto:«Hai bussato finché non ti ha aperto. C’ero anche io quella notte. Nonostante ti pregassi di andartene tu l’hai abbracciato.»
gennibo ha scritto:«Ti invidio, lo sai?» «Lo so. Ma solo perché non hai ancora imparato ad essere me, ma è solo questione di tempo.»
«un giorno guarderemo a questi momenti difficili e ne rideremo» ❀❁♡
1) Fixing a'holes 2) Turbo Tape 2049 3) Un'altra me 4) Mi impiccarono di mercoledì 5) La ballata del contrabbandiere 6) Racconti di pirati 7) Al futuro!
1) Fixing a'holes
WOW! “Cos’è la coscienza, se non un insieme di informazioni? E cosa sono le informazioni, se non qualcosa che posso prendere, spostare, usare?” e quindi.. piratare! Racconto godibilissimo, con un ritmo ed uno stile più che buoni e che centra pienamente il tema; e poi un finale azzeccato e apprezzatissimo.
2) Turbo Tape 2049
Il tema è stato centrato in un modo molto originale, con una pirateria che , a chi di più a chi di meno, ci appartiene. Racconto bello, pregno di nostalgia e malinconia supportate da un ritmo e da uno stile che le potenziano e ti colpiscono nella lettura. Mi è piaciuto anche il finale e la frase “ Solo tu avresti capito che piratare un ricordo può essere l’unico modo per salvarlo.”
3) Un'altra me
Il tema è stato centrato in un modo molto originale e piacevole, attraverso un racconto che tratta un tema molto importante: la difficoltà di affrontare la prepotenza. Una sorellanza di piratesse votate al mutuo soccorso di fronte ai soprusi. Buoni il ritmo e lo stile, con un inizio davvero molto bello e uno svolgimento che mostra bene le difficoltà nel vincere le proprie paure.
4) Mi impiccarono di mercoledì
“Tac!” Il tema e’ stato centrato. Racconto piacevole e divertente che ci permette di conoscere la storia del pirata Timoty Andersen, detto “Il lungo”, attraverso tre momenti curiosi: le sue impiccagioni. Questi tre momenti portano la crescita del personaggio in modo scorrevole e simpatico, con ritmo scorrevole e un finale scanzonato che rispecchia perfettamente il protagonista.
5) La ballata del contrabbandiere
Tema centrato. Buono il ritmo, lo stile (che risalta molto la parte sensitiva) e i dialoghi (apprezzato molto il cambio dal dialetto all’italiano e viceversa) che potenzia ancora di più le fasi dei sentimenti che vivono i due protagonisti. Sentimenti che passano dalla solidarietà, al rimprovero e infine la consapevolezza.
6) Racconti di pirati
Il tema è stato centrato. I pirati e i loro racconti che assurgono a leggende. Un racconto ambientato bene in una osteria, che si sviluppa attraverso un ritmo fluido e un buono stile che grazie ai dialoghi, correttamente inseriti, rende più dinamica tutta la storia. Una storia con il finale che, come le leggende, e solo un inizio.
7) Al futuro!
Nonostante il tema sia stato centrato con l’ambientazione piratesca classica, ho trovato il ritmo del racconto un po' troppo spezzettato da un passaggio all’altro e quindi difficile da seguire nel suo quadro complessivo. Scusami, ma pur leggendolo un paio di volte, non sono riuscito a trovare un collegamento tra le varie scene e questo ha fatto si che anche il finale mi risultasse di difficile comprensione.
1) Fixing a’holes, di Taylor Blackfyre Una grande idea, davvero. Il racconto paga, però, la necessità di informazioni extra che il lettore deve avere e che il narratore considera scontate, cosa che non può mai essere vera soprattutto quando abbiamo dei giovani che, a distanza di pochi decenni da noi neppure sanno chi fosse Bin Laden (appurato con liceali). Questo per dire che, davvero, dobbiamo sempre cercare di fornire, per quanto possibile, più info in modo da non dare nulla per scontato. Detto questo, da questo spunto puoi tirare fuori qualcosa di enorme, non lasciarlo morire. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante. 2) La ballata del contrabbandiere, di Bruce Lagogrigio Anche qui, come nel caso del racconto di Dash, abbiamo un testo riuscito, ma che rimane lontano, mio parere, dalle richieste della guest star che di pirati veri voleva sentir narrare. Di contro, qui c'è un racconto fatto e finito con tanto di dialetto reso ottimamente e di sviluppo del pg. Direi un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante. 3) Mi impiccarono di mercoledì, di Dash J. Benton Un buon racconto dal tono divertito e anche divertente. Certo è che della vita di un pirata ha poco, non si respira il mare e neppure le imprese se non quelle a letto e in questo l'ho trovato non propriamente riuscito. Inoltre è molto raccontato, troppo, con molta poca enfasi, di nuovo, sulle imprese, a parte quelle a letto, che lo hanno portato a questa situazione. Ripeto, si legge con piacere, ma lascia un po' di amaro in bocca perché, alla fine, si tratta di un divertissement che rimane molto in superficie. Direi un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante perché è indubbio che quello che vuole essere, lo è, ma non mi sembra centrare appieno lo spirito del tema e, ribadisco, è troppo raccontato. 4) Turbo Tape 2049, di Emiliano Maramonte Un racconto dall'asticella di difficoltà davvero alta. Non l'ho apprezzato come avrei voluto: mi dici che è una fuga dal digitale, ma poi si trova sul web, digitalizzato in un sito sperduto (o magari ho capito male io). La stessa lotta contro il digitale non l'ho compresa, forse 3000 caratteri sono davvero pochi per svilupparlo o magari sono soltanto io che, pur essendo nel target sia per gusti narrativi che per età, non sono stato in grado di empatizzare appieno. Resta il fatto che il racconto è scritto bene e si legge con piacere. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante per l'idea, ma non propriamente solido per come mi è arrivato. 5) Un’altra me, di Isabella Valerio Un racconto bello solido in cui mi sfugge un po' la logistica, nel senso che fin dalle prime battute mi aspettavo che la protagonista chiedesse una cosa tipo "Ok, mi sostituite con il mio clone, ma io dove finisco?". Non ho capito se e come è previsto il reinserimento ed è vero che non è un'informazione strettamente necessaria, ma tale si rende nel momento in cui parti con lo spiegone di cosa sta succedendo. Insomma, va chiarito un poco. Allo stato attuale per me è un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non brillantissimo. 6) Racconti di pirati, di Giulio Palmieri Il senso del racconto non arriva perché non ci fai vivere dalla prospettiva del protagonista. Per come lo volevi rendere, il suo doveva essere l'unico pv e tutto il resto venire come risultante dalla situazione di pericolo in cui si è trovato, ma nello stato attuale ci troviamo di fronte a pg tutti, teoricamente, con lo stesso peso che non vengono delineati con in più l'aggravante di non capire neppure il principale. Come valutazione stiamo dalle parti di un pollice tendente al positivo anche se non in modo solido e neppure brillante. 7) Al futuro!, di Mauro Bennici Racconto un po' pasticciato che non arriva. Ho letto quelle che erano le tue intenzioni e delle condizioni in cui l'hai scritto: complimenti per essere comunque riuscito a farlo, ma risultato, questa volta, mediocre (anche se in questi casi vale più il riuscire a farlo che l'effettiva qualità finale). Da riprendere, aggiustare, limare, ordinare. Allo stato attuale è un pollice ni.