Alien

Alien

Osservo il monitor: pixel nelle varie sfumature del grigio pulsano sulla superficie, riproducendo in immagini i suoni catturati dalla sonda.
L’uomo col camice non parla. Non sorride nemmeno: per lui è routine.
Il ronzio del macchinario pare espandersi, dilatarsi nel silenzio circostante.
Ho paura.
So che l’alieno ha preso possesso del mio corpo: non ho scampo, ora sono il suo brodo di coltura, la sua piastra di Agar, la sua Ripley.
La mano dell’uomo col camice si ferma: «Eccolo, è lì.» La sua voce è distaccata, asettica, mentre col dito mi indica sullo schermo la sagoma della creatura.
Strizzo gli occhi: voglio vederlo bene, voglio guardare in faccia l’essere che ha deciso di usarmi, di consumarmi.
L’entità dall’aspetto umanoide pare voltare il capo oblungo: sa che l’abbiamo scoperto, che lo stiamo osservando.
Percepisco la sua angoscia, la sua fragilità.
Vedo il suo cuore pulsare, le sue braccia fluttuare nella camera scavata dentro le mie viscere.
Il sospetto ci blocca, mentre il terrore reciproco ci unisce in un’unità indissolubile che porta i nostri cuori a battere all’unisono.
Sorrido, mentre lacrime addensate dal mascara scivolano sul lettino.

«Ciao, Alieno!» esclamo, mentre ho la sensazione che mio figlio muova un braccio in risposta al mio saluto.

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Patty Barale

Pigra e in ritardo A ogni appuntamento, Trangugio in libri e film, Terrore ed emozioni: Yes, I love my dreams! Boicotto sogni parentali. Attempata mi sposo: Ricevo in dono una figlia. Articoli e racconti dilettan la mia penna: Li semino sul web per fama a venire. E se la metrica disattendo, state certi, non me la prendo!


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