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28 luglio 2015 alle 22:49 in risposta a: Gruppo PAROLE: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #9434
Ecco qua i miei umili giudizi e in fondo la mia classifica.
È stato molto difficile, perché ne ho trovati parecchi nelle mie corde. Per i primi sei è stato molto difficile decidere come posizionarli. Ma il gioco ha delle regole precise.
In bocca al lupo a tutti!P’ngieng
Ambra StancampianoIl tuo racconto mi è piaciuto molto.
Devo dire che le molte d eufoniche delle prime righe mi hanno bloccato, rallentando la lettura endofasica, ma poi la storia mi ha conquistata.
Bella l’ambientazione e l’aspetto psicologico. Riesci a catapultare il lettore nella storia e metti curiosità.
A metà lettura mi sembrava di vedere Mowgli, poi sei riuscita a dare molto spessore nell’ultima parte, dando vita a una chicca.Pablo
Angela CataliniRacconto di pancia, di quelli che fanno male, che fanno pensare. Bella l’ambientazione e drammatico il tema, che affronti in modo particolare, con il punto di vista di chi ha sperato che le cose cambiassero, almeno per un bambino… Il realismo dell’indifferenza fa male. Insieme al protagonista senti il tuo grido di aiuto ignorato.
Brava, bella prova!Innocente distrazione
Beppe roncariChe dire, mi hai conquistata!
A parte adorare il genere, adoro i racconti brevi che sono in grado di sorprenderti.
Oltre a essere originale e ironico, è comprensibile sebbene sia sci-fi, genere che in poche battute spesso rischia di essere criptico per il lettore. Invece non ho avuto dubbi, non mi fono fermata a rileggere, e arrivata al colpo finale sono rimasta piacevolmente colpita.Sintetico borghese
Serena AronicaAggettivi che si fanno sentire, toccare. Mi piace molto come ti esprimi, dando un’anima anche alle cose materiali (un cielo accigliato e rumoroso, pistoni esausti, facce umide, ecc)
La prima parte è diametralmente opposta alla seconda. Da soffice diventa ruvida, graffiante. Le parole cambiano, la scena nel bagno è molto forte e realistica.
Peccato il limite delle battute, altrimenti avresti potuto dare più respiro alla scena in cui la sua rabbia esplode.Io
Marco Roncaccia
Veloce, secco, dinamico. Mi è sembrato di leggere un weird, che diventava riga dopo riga un giorno di ordinaria follia, per poi trasformarsi in un fatto di cronaca.
Metti curiosità fin dalle prime righe e sebbene non abbia colto il tema mi hai “coinvolto” fino alla fine.
Molto evocativo e ricco di mostrato che ti fa sentire il dramma del protagonista.
Bella prova!Tabula rasa
Alberto Della Rossa
Bello stile, incalzante, elegante, senza sbavature. Si legge lasciandosi andare in un abbraccio, grazie alla tua capacità di raccontare in poche righe un mondo intero. Percorri la vita dei tuoi protagonisti con maestria, e ci si allieta dei loro ricordi comprendendo il testo senza indugi.
Bella la storia, l’ambientazione e la forma elegante che sei riuscito a dare a un argomento ostico.
La malattia non è protagonista, ma è solo una piccola parte della vita.Il vecchio
Diego DucoliCiao Diego. Peccato i refusi, che vedo ti hanno già segnalato, ma mi è piaciuto il ritmo, il lento rollio, il dialogo morbido come piccole onde del mare che hai regalato alla storia. Qualche sbavatura sminuisce l’empatia, e credo che con qualche dettaglio mirato sarebbe molto più chiaro il contesto.
Un racconto poetico, morbido, solo da affinare in qualche punto…Cuore di Uranio
Luigi LocatelliChe dire, a differenza dei nostri colleghi ho trovato il testo piacevole. Vero che ci sono pochi indizi nel testo, vero che vi sono dei refusi, ma l’ho divorato, a differenza di altri che ho dovuto rileggere. Sono arrivata fino in fondo e poi ho avuto anche la sorpresa… Bisognerebbe limarlo un po’, senza dubbio, ma è valido. Un paio di indizi, una chiusa più forte e sarebbe perfetto.
Juffri
Angelo FrascellaCiao Angelo,
ho trovato alcune ripetizioni (pianta), dei refusi (si trovò in mosaico). Amo il genere fantasy, in ogni sua declinazione, ma la cosa che rende un fantasy vivo è il realismo che ne deve trasparire. Qua invece c’è profumo di favola pura, perché leggendo mi sorgono troppe domande: diafane perché sta scomparendo? È vissuto in una pianta ma sa come sono le astronavi? Gli scherzi di cui parli li faceva senza mai scendere dal tavolo vista la sua reazione al primo salto?
“Un uomo nudo alto e muscoloso comparve nella via. Era un androide venuto dal futuro per terminare il capo di chissà quale Resistenza. Juffri lo riconobbe come intruso. Forse, un Eterno.”
Troppe informazioni in poche righe e che in un racconto non hanno abbastanza spazio, lasciando altre domande senza risposta. Ci sono i cyborg? Fanno viaggi nel futuro? La Resistenza? Cosa sarebbe un Eterno?
Come favola alternativa ci può stare, ma da amante del genere, in primis come lettrice e poi come scrittrice, mi hai lasciato un po’ di confusione, e non mi sono goduta la storia come avrei voluto.
Magari non ho colto il segno, mi spiace.Schegge
Adriano MuzziSchegge di vetro e di follia… in un breve racconto che è un rigurgito (in senso buono!) di pensieri infantili.
Sebbene sia in alcuni punti da limare è uno fra quelli che ho più gradito.
Ho tre figli, e ammiro la tua capacità di entrare nel mondo infantile e mettersi nei panni di chi inconsapevolmente sta vivendo un disagio. Per quello ho apprezzato la forma che hai dato al testo.
Un piccolo uomo, vessato da chi lo ha messo al mondo, che ormai crede di essere cattivo e che non ha idea di ciò che sta subendo.
Terribilmente triste e purtroppo non così improbabile.La mia classifica
1. Pablo
2. Tabula rasa
3. Innocente distrazione
4. Schegge
5. Cuore di Uranio
6. P’ngieng
7. Sintetico Borghese
8. Io
9. Il vecchio
10. JuffriSchegge di vetro e di follia… in un breve racconto che è un rigurgito (in senso buono!) di pensieri infantili.
Sebbene sia in alcuni punti da limare è uno fra quelli che ho più gradito.
Ho tre figli, e ammiro la tua capacità di entrare nel mondo infantile e mettersi nei panni di chi inconsapevolmente sta vivendo un disagio. Per quello ho apprezzato la forma che hai dato al testo.
Un piccolo uomo, vessato da chi lo ha messo al mondo, che ormai crede di essere cattivo e che non ha idea di ciò che sta subendo.
Terribilmente triste e purtroppo non così improbabile.Ciao Angelo,
ho trovato alcune ripetizioni (pianta), dei refusi (si trovò in mosaico). Amo il genere fantasy, in ogni sua declinazione, ma la cosa che rende un fantasy vivo è il realismo che ne deve trasparire. Qua invece c’è profumo di favola pura, perché leggendo mi sorgono troppe domande: diafane perché sta scomparendo? È vissuto in una pianta ma sa come sono le astronavi? Gli scherzi di cui parli li faceva senza mai scendere dal tavolo vista la sua reazione al primo salto?
“Un uomo nudo alto e muscoloso comparve nella via. Era un androide venuto dal futuro per terminare il capo di chissà quale Resistenza. Juffri lo riconobbe come intruso. Forse, un Eterno.”
Troppe informazioni in poche righe e che in un racconto non hanno abbastanza spazio, lasciando altre domande senza risposta. Ci sono i cyborg? Fanno viaggi nel futuro? La Resistenza? Cosa sarebbe un Eterno?
Come favola alternativa ci può stare, ma da amante del genere, in primis come lettrice e poi come scrittrice, mi hai lasciato un po’ di confusione, e non mi sono goduta la storia come avrei voluto.
Magari non ho colto il segno, mi spiace.Che dire, a differenza dei nostri colleghi ho trovato il testo piacevole. Vero che ci sono pochi indizi nel testo, vero che vi sono dei refusi, ma l’ho divorato, a differenza di altri che ho dovuto rileggere. Sono arrivata fino in fondo e poi ho avuto anche la sorpresa… Bisognerebbe limarlo un po’, senza dubbio, ma è valido. Un paio di indizi, una chiusa più forte e sarebbe perfetto.
Ciao Diego. Peccato i refusi, che vedo ti hanno già segnalato, ma mi è piaciuto il ritmo, il lento rollio, il dialogo morbido come piccole onde del mare che hai regalato alla storia. Qualche sbavatura sminuisce l’empatia, e credo che con qualche dettaglio mirato sarebbe molto più chiaro il contesto.
Un racconto poetico, morbido, solo da affinare in qualche punto… bravo!Ciao Ambra,
non sono assolutamente offesa 😀 Scrivo da anni e adoro partecipare a contest seri come questi.
Ho semplicemente motivato la scelta stilistica.
Anche io se dovessi analizzare nel dettaglio certi racconti direi che “io” li avrei scritti diversamente, ma ognuno di noi ha una sua personalità e un proprio gustoQuindi non mi offendo se qualcuno dice la sua.
Da editor posso anche suggerire a un autore di provare a scrivere un racconto con un tempo diverso, magari per dare più grinta se c’è azione,,, ma qui la protagonista ha finito di sfogare la sua rabbia, ed è come un narrare cos’è accaduto… e a mio avviso era il tempo migliore 😀
Ma come puoi vedere ognuno ha la sua percezione, infatti prima di te ho ricevuto due commenti molto diversi fra loro… e la cosa buffa è che uno mi ha messo prima in classifica e l’altro ultima.
Probabilmente con la prima sono entrata in sintonia e con il secondo non ho toccato le “sue” corde”.
Non c’è nulla di male, è la vita da scrittore 😀Bello stile, incalzante, elegante, senza sbavature. Si legge lasciandosi andare in un abbraccio, grazie alla tua capacità di raccontare in poche righe un mondo intero. Percorri la vita dei tuoi protagonisti con maestria, e ci si allieta dei loro ricordi comprendendo il testo senza indugi.
Bella la storia, l’ambientazione e la forma elegante che sei riuscito a dare a un argomento ostico.
La malattia non è protagonista, ma è solo una piccola parte della vita.
Complimenti!Veloce, secco, dinamico. Mi è sembrato di leggere un weird, che diventava riga dopo riga un giorno di ordinaria follia, per poi trasformarsi in un fatto di cronaca.
Metti curiosità fin dalle prime righe e sebbene non abbia colto il tema mi hai “coinvolto” fino alla fine.
Molto evocativo e ricco di mostrato che ti fa sentire il dramma del protagonista.
Bella prova!Aggettivi che si fanno sentire, toccare. Mi piace molto come ti esprimi, dando un’anima anche alle cose materiali (un cielo accigliato e rumoroso, pistoni esausti, facce umide, ecc)
La prima parte è diametralmente opposta alla seconda. Da soffice diventa ruvida, graffiante. Le parole cambiano, la scena nel bagno è molto forte e realistica.
Peccato il limite delle battute, altrimenti avresti potuto dare più respiro alla scena in cui la sua rabbia esplode.Che dire, mi hai conquistata!
A parte adorare il genere, adoro i racconti brevi che sono in grado di sorprenderti.
Oltre a essere originale e ironico, è comprensibile sebbene sia sci-fi, genere che in poche battute spesso rischia di essere criptico per il lettore. Invece non ho avuto dubbi, non mi fono fermata a rileggere, e arrivata al colpo finale sono rimasta piacevolmente colpita.Racconto di pancia, di quelli che fanno male, che fanno pensare. Bella l’ambientazione e drammatico il tema, che affronti in modo particolare, con il punto di vista di chi ha sperato che le cose cambiassero, almeno per un bambino… Il realismo dell’indifferenza fa male. Insieme al protagonista senti il tuo grido di aiuto ignorato.
Racconto pulito, fila liscio fino all’ultima parola.Brava, bella prova!
Grazie a tutti per i commenti e i suggerimenti 😀
In merito all’imperfetto credo sia un gusto personale, e non discriminatorio per un racconto.
Se la consecutio è corretta non lo si può definire errato. Io per esempio non amo la narrazione al presente.
Nei miei romanzi uso la terza persona e l’imperfetto, mentre nei racconti uso spesso la prima persona e i tempi variano a seconda dell’ambientazione…
Alcuni tempi possono risultare più coinvolgenti, ma in questo caso era voluto un tempo che lasciasse meditare il lettore e non che lo catapultasse nell’azione.
Il suggerimento di Ambra presuppone che io trasformi in un inciso una frase rilevante. Il primo “a capo” è voluto per una questione di tempi di lettura.A. B.
Il tuo racconto mi è piaciuto molto.
Devo dire che le molte d eufoniche delle prime righe mi hanno bloccato, rallentando la lettura endofasica, ma poi la storia mi ha conquistata.
Bella l’ambientazione e l’aspetto psicologico. Riesci a catapultare il lettore nella storia e metti curiosità.
A metà lettura mi sembrava di vedere Mowgli, poi sei riuscita a dare molto spessore nell’ultima parte, dando vita a una chicca.Alexia Bianchini
20 luglio 2015 alle 20:59 in risposta a: Convocazione per la TWO DAYS EDITION (Starring Roberto Bommarito)! #8960Ci sono anche io!
Ciao Francesca,
grazie mille per il commento e i suggerimenti 😀Grazie mille Tina,
felicissima di averti conquistata 😀Grazie Gloomy,
lieta di averti intrattenuto con piacere.
Mi piacciono le chiuse che lasciano spunto al lettore di immaginare più finali 😀Grazie Antico,
per la tua opinione e per i tuoi suggerimenti.
Sì, sono una patita anche io del genere e forse per quello come dici tu ho inserito troppi particolari.Grazie Leonardo,
felicissima di aver colpito 😀Ciao Flavia,
ricambio con gioia il favore che hai fatto a molti di noi andando a leggere i racconti di altre liste.
Il racconto regge benissimo dall’inizio alla fine. A differenza di altri io vedevo nella mia testa un maschietto.
Ci sono alcune imprecisioni, è vero, ma non rovinano l’enfasi, non distraggono troppo.
Unica segnalazione: il “sì” affermazione senza accento, ed “è” maiuscola apostrofata (c’è il modo di fare la È, anche solo selezionandola e poi farla diventare maiuscola).
In bocca al lupo!Alexia Bianchini
19 giugno 2015 alle 13:54 in risposta a: Gruppo MORTICIA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #8265Ecco qua i miei umili giudizi e in fondo la mia classifica.
Complimenti vivissimi a tutti! Non è facile regalare un istante di vita in poche battute e non è facile fare una classifica!La porta
Bell’attacco. Evocativo e poetico. Le ridondanze non stonano ma danno ritmo e musicalità.
Ci sono poi alcune ripetizioni e lo stacco con il secondo paragrafo è troppo netto.
Ho trovato refusi (d eufoniche, e maiuscole apostrofate, spaziature non sempre corrette con i segni di interpunzione)
Fumosa la chiusa. Vedo non vedo, dico non dico.
Secondo me andava bene come racconto più lungo… il limite delle battute non ti ha agevolato e ne è uscito un riassunto.Il centrotredicesimo piano
Mi ha colpito fin dalle prime righe. Testo veloce, dinamico, scrittura matura e asciutta. Come dico sempre, in un racconto veloce il trucco è chiudere il cerchio, e qui lo hai fatto egregiamente.
In poche righe è emerso un mondo, un retroscena, mi hai dato i giusti indizi per muovermi e comprendere e mi hai regalato un bel colpo di scena sulla chiusa. Mi piacerebbe leggerne un racconto più corposo.Il giorno sbagliato
Occhio alle d eufoniche.
La chiusa mi piace, perché sei riuscito a confondermi. Pensavo si trattasse di un racconto fantastico, e invece… La forma però è un po’ confusa, e non traspare ansia e paura come dovrebbe. Leggendo perdevo il filo perché mi continuavo a chiedere fin dove volessi arrivare.
L’idea mi piace… non so cosa c’entri con la luce che non si spegne, ma è abbastanza originale.Era d’estate
Un’ottima musicalità delle frasi, complimenti. Quella sui brividi nella schiena è bellissima, da leggere e rileggere, ma non è la sola. Apprezzo sia lo stile, sia la forma.
Sembra di sentire un cantastorie che ti racconta con enfasi una favola. Resti incantato ad attendere la fine, curioso di scoprire cosa stia per accadere.
Forse non troppo originale, ma mi è piaciuta.Il faro
Mi hai conquistata mentre ti leggevo. La parte iniziale è intrisa di azioni, più che di emozioni, ma poi la tensione sale, il testo diventa più fluido e dinamico e la storia ti avvolge, e si fa sentire.
Forse la chiusa era superflua, nel senso che il testo avrebbe retto bene anche senza, ma a me è piaciuta, mi ha fatto tornare sul pezzo, e rileggere alcune frasi, e quando succede vuol dire che mi hai catturata.Un ultimo regalo
Che dire… bello e intenso.
Sarà che quel male lo ho avuto anche io, ma fai proprio quei pensieri… Io per esempio mi buttai sulla scrittura… che forse ha un po’ il merito di avermi salvata.
Siamo polvere nel tempo e ciò che conta è lasciare un segno, come ha voluto fare la tua protagonista.
L’ho letto tutto d’un fiato, e a parte le d eufoniche mi ha travolto, e colpito.
Bellissima la chiusa che, sebbene tragica, ci regala un motivo per non mollare mai.Non spegnetela
La scelta di creare un continuo dialogo è ardua. Mi sono un po’ persa e non ho seguito bene il filo del discorso. Forse un po’ di mostrato mi avrebbe aiutata, ma comprendo che avrebbe rovinato la forma che hai scelto di dare al testo. Di sicuro hai scelto una struttura complessa, che va bene per un weird, ma che con poche battute rischia di restare nel limbo.
Gli altri
Per me un piccolo diamante grezzo. Ci sono refusi e un po’ di cose da sistemare, ma potrebbe diventare una chicca weird. Quel turbinio di frasi sconclusionate, di emozioni, di ritorni è come una spirale che ti risucchia. Un po’ di editing e sarebbe perfetto… qualche indizio in più per guidare il lettore nella giusta direzione e un po’ più di rabbia repressa fra le righe.
La prima stella della notte
Scrittura matura, lineare. Bello il mostrato, dialoghi. Angelo caratterizzato molto bene. La scena si vede, si vive. Mi piace la freddezza con cui il protagonista agisce, dando anche un senso alle sue azioni e alle sue parole. L’unica cosa che non ho compreso è se è all’esterno o dentro un edificio… parli di un tizio che passa, di un bimbo, e della signora Anna che dorme… forse mi son persa io…
Il sentiero della vita
Ci sono un po’ di refusi e l’inizio è un po’ offuscato. In realtà non è propriamente un racconto, ma una riflessione sulla vita e sugli ostacoli che questa ci pone sul cammino. Una riflessione positiva regalata da una passeggiata nel bosco, dove la tua protagonista ha modo di riflettere.
Forse la terza persona lo avrebbe reso più dinamico, dando meno quel senso di meditazione che invece ho avuto leggendolo.L’amore brucia
In effetti leggendo mi sembrava mancasse qualcosa e quindi ho recuperato i dialoghi dal testo sotto. Sono rimasta perplessa quando da Creta sei passato ai Tuareg, invece quando ho compreso che si trattava di sogni o vite parallele, sono entrata nel tuo racconto e mi è piaciuta molto l’idea. Ben scritto (da editor forse cambierei un paio di frasi per dare più enfasi) e belle chiusa!
Dannato
Non so se ci siano stati problemi di formattazione quando hai postato il racconto. In ogni caso manca la struttura dei dialoghi, e senza ci si perde. Ci sono alcuni refusi e la scrittura è ancora acerba. Ci sono alcuni indizi fuorvianti (“Ero giunto in quel luogo una vita prima”, in senso figurato?). Sul finire l’idea di una ridondanza, di un loop, mi piace, ma aggiusterei la parte iniziale e i dialoghi.
La mia classifica:
1. Il centrotredicesimo piano
2. L’amore brucia
3. Era d’estate
4. La prima stella della notte
5. Un ultimo regalo
6. Il giorno sbagliato
7. Il faro
8. La porta
9. Gli altri
10. Dannato
11. Non spegnetela
12. Il sentiero della vitaCi sono alcuni refusi e la scrittura è ancora acerba. Ci sono alcuni indizi fuorvianti (“Ero giunto in quel luogo una vita prima”, in senso figurato?). Sul finire l’idea di una ridondanza, di un loop, mi piace, ma aggiusterei la parte iniziale. Il contenuto invece rientra nelle mie corde: tormento, senso di colpa, delirio. Ci avrei messo più ansia e meno dialoghi 😀
Ciao Gloomy,
Ci sono un po’ di refusi e l’inizio è un po’ offuscato. In realtà non è propriamente un racconto, ma una riflessione sulla vita e sugli ostacoli che questa ci pone sul cammino. Una riflessione positiva regalata da una passeggiata nel bosco, dove la tua protagonista ha modo di riflettere.
Forse la terza persona lo avrebbe reso più dinamico, dando meno quel senso di meditazione che invece ho avuto leggendolo.Ciao Marco,
La scelta di creare un continuo dialogo è assai ardua. Mi sono un po’ persa e non ho seguito bene il filo del discorso. Forse un po’ di mostrato mi avrebbe aiutata, ma comprendo che avrebbe rovinato la forma che hai scelto di dare al testo. Di sicuro hai scelto una struttura complessa, che va bene per un weird, ma che con poche battute rischia di restare nel limbo.Ciao Rossella,
Occhio alle d eufoniche… so che molti ne sono affezionati ma è un errore se non c’è il richiamo di vocale.
La chiusa mi piace, perché sei riuscita a confondermi. Pensavo si trattasse di un racconto fantastico, e invece… La forma però è un po’ confusa, e non traspare ansia e paura come dovrebbe. Leggendo perdevo il filo perché mi continuavo a chiedere fin dove volessi arrivare.
L’idea mi piace… non so cosa c’entri con la luce che non si spegne, ma è abbastanza originale.Bell’attacco. Evocativo e poetico. Le ridondanze non stonano ma danno ritmo e musicalità.
Ci sono poi alcune ripetizioni e lo stacco con il secondo paragrafo è troppo netto.
Ho trovato refusi (d eufoniche, e maiuscole apostrofate, spaziature non sempre corrette con i segni di interpunzione)
Fumosa la chiusa. Vedo non vedo, dico non dico.
Secondo me andava bene come racconto più lungo… il limite delle battute non ti ha agevolato e ne è uscito un riassunto.Ciao Rossella,
mi spiace non averti coinvolto.
Sono un’appassionata di serie e di questo genere, ma il tipo solitario con il cane me lo sono perso
Di che serie si tratta?Grazie Serena, il tuo entusiasmo è energia pura!
Grazie Gabriele 😀
Grazie Ceranu,
terrò conto dei tuoi consigli!Grazie Ophelia,
lieta di averti colpita.In effetti leggendo mi sembrava mancasse qualcosa e quindi ho recuperato i dialoghi dal testo sotto. Sono rimasta perplessa quando da Creta sei passato ai Tuareg, invece quando ho compreso che si trattava di sogni o vite parallele, sono entrata nel tuo racconto e mi è piaciuta molto l’idea. Ben scritto (da editor forse cambierei un paio di frasi per dare più enfasi) e belle chiusa!
Alexia B
Scrittura matura, lineare. Bello il mostrato, dialoghi. Angelo caratterizzato molto bene. La scena si vede, si vive. Mi piace la freddezza con cui il protagonista agisce, dando anche un senso alle sue azioni e alle sue parole. L’unica cosa che non ho compreso è se è all’esterno o dentro un edificio… parli di un tizio che passa, di un bimbo, e della signora Anna che dorme… forse mi son persa io…
Alexia B
Per me un piccolo diamante grezzo. Ci sono refusi e un po’ di cose da sistemare, ma potrebbe diventare una chicca weird. Quel turbinio di frasi sconclusionate, di emozioni, di ritorni è come una spirale che ti risucchia. Un po’ di editing e sarebbe perfetto… qualche indizio in più per guidare il lettore nella giusta direzione e un po’ più di rabbia repressa fra le righe.
Alexia B
Che dire… bello e intenso.
Sarà che quel male lo ho avuto anche io, ma fai proprio quei pensieri… Io per esempio mi buttai sulla scrittura… che forse ha un po’ il merito di avermi salvata.
Siamo polvere nel tempo e ciò che conta è lasciare un segno, come ha voluto fare la tua protagonista.
L’ho letto tutto d’un fiato, e a parte le d eufoniche mi ha travolto, e colpito.
Bellissima la chiusa che, sebbene tragica, ci regala un motivo per non mollare mai.Alexia B.
Mi hai conquistata mentre ti leggevo. La parte iniziale è intrisa di azioni, più che di emozioni, ma poi la tensione sale, il testo diventa più fluido e dinamico e la storia ti avvolge, e si fa sentire.
Forse la chiusa era superflua, nel senso che il testo avrebbe retto bene anche senza, ma a me è piaciuta, mi ha fatto tornare sul pezzo, e rileggere alcune frasi, e quando succede vuol dire che mi hai catturata.Alexia B
Un’ottima musicalità delle frasi, complimenti. Quella sui brividi nella schiena è bellissima, da leggere e rileggere, ma non è la sola che mi ha colpita. Apprezzo sia lo stile, sia la forma.
Sembra di sentire un cantastorie che ti racconta con enfasi una favola. Resti incantato ad attendere la fine, curioso di scoprire cosa stia per accadere.
Forse non troppo originale, ma mi è piaciuta.Alexia B
Mi hai colpito fin dalle prime righe. Testo veloce, dinamico, scrittura matura e asciutta. Come dico sempre, in un racconto breve il trucco è chiudere il cerchio, e qui lo hai fatto egregiamente.
In poche righe è emerso un mondo, un retroscena, mi hai dato i giusti indizi per muovermi e comprendere cosa stava accadendo, e mi hai persino regalato un bel colpo di scena sulla chiusa. Mi piacerebbe leggerne un racconto più corposo.
Alexia B
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 10 mesi fa da
Alexia. Ragione: Scusate, erano emersi i simboli!
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