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@ Angelo, ringrazio per i complimenti e voglio rassicurarti che questa storia non credo sia molto conosciuta nemmeno a Udine. è un piccolo evento storico che tuttavia secondo me ha un grande fascino, un fascino che ho tentato di trasmettere in 3000 caratteri. Magari svilupperò la storia in 30-40 000 chissà che diventi più chiara. mi scuso quindi per la poca comprensibilità del tutto…
@Marina Come sopra, grazie per gli apprezzamenti allo stile e mi scuso per lo scarso risultato finale.
@Chiara Come sopra xD (scusate, ma le risposte si assomigliano e mi sembra brutto fare ctrl+c/ctrl+v)
@Eleonora ti ringrazio, il termine incantare devo dire mi lusinga più del dovuto. Per il resto sì, non sposso che scusarmi per la scarsa resa finale, soprattutto a livello di comprensione e relazione fra gli eventi. Sapevo di chiedere molto a voi lettori… tuttavia forse ho chiesto troppo.
Per l’invisibile è esattamente quello il punto:
1) il diavolo che si muove invisibile nel mondo degli uomini (lasciare una traccia mica mina la sua invisibilità, tanto che svanisce a livello fisico)
2)il diavolo che è l’invisibile artefice della rivoltaCiao,
Il racconto ha una forte vena poetica che non lascia indifferenti. Non me almeno. Che dire, avrei voluto darti la seconda posizione se non addirittura la prima perchè il tuo stile onirico e delicato è davvero molto, molto bello. Peccato. Peccato perchè l’attinenza al tema invece è molto vaga. L’amante è reale o immaginaria? è una musa di carne o incorporea? Tu magari dirai che non è importante saperlo, io però ti dico che forse questo era invece il tema da approfondire con quei 900 caratteri che ti avanzavano.
Così com’è ora infatti non è solo un giusto dubbio lasciato al lettore ma proprio una vaga ipotesi da approfondire, tu scrittore. Spero tu abbia il tempo di lavorarci perchè il racconto in questione merita una seconda chance.A ogni modo, bravo!
27 agosto 2015 alle 10:29 in risposta a: Gruppo ALIGHIERI: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #10246Classifica
1)Voglio la bici di E.T., di Fernando Nappo
2)Nero in Normandia, di Raffaele Marra
3)L’amante silenziosa, di Alberto Della Rossa
4)Vorrei poterti toccare, di Eleonora Rossetti
5)L’altro lato del Big Bang , di Angelo Frascella
6)Lucas, di Johnnycato
7)La sindrome di Olivia B., di Ambra Stancampiano
8)Pulizie generali, di Chiara Rufino
9)L’invisibile, di Diego Ducoli
10)Un insolito regalo da un uomo discreto, di Alessandra Corrà
11)Mayflower, di Marina Di PaolaCommenti
1)Voglio la bici di E.T.
il racconto è indubbiamente coraggioso sia per tema che per stile che per resa finale. E per questo ti premio con il primo posto.
Lo stile e la forma sono ben calibrati e passano il messaggio davvero molto bene. Certo, il livello di errori sebbene voluto è forse eccessivo, ma è una tua decisione. La forma di lettera o biglietto è esemplare: un efficace preambolo, un corretto sviluppo e una perfetta conclusione.
La trama è anche lei molto coraggiosa. Un sorriso amaro e triste lo strappa senza dubbio. L’unica cosa che potresti un attimo migliorare è nel far capire che la madre è morta. Chessò, magari dire
“ho pensato che forse se pedalavo abbastanza forte riuscivo a passare davanti alla luna, come nel film, e così forse ti potevo rivedere, mamma.”
Ma per il resto sul serio, grandi complimenti.2) Nero In Normandia
Racconto efficace e che affronta il tema in modo davvero originale. Il tema della guerra è subito chiaro grazie al titolo, ma il meglio lo dai tu con la tua prosa furiosa al fulmicotone. Fammi dire: davvero gran bella prova. Ho un unico però: il finale, che mi lascia un po’ confuso. Perchè usa dei fiammiferi? e perchè non è morto? se lo specifichi deve esserci un motivo, credo.
Lo stile generale, ripeto, è molto buono e ben si adatta al contesto. Due appunti: la prima frase non mi piace, ha poco mordente e la prosa è brutta. “Mi chiamo Johnny e cammino fra le macerie, stringendo i denti e il fucile. Mi guardo intorno, cercando i miei compagni, ma vedo solo nemici.” così secondo me suona meglio.
e poi:
“Un casolare. Non ho scelta. Entro…
E sono all’inferno.” così la dinamica migliora
infine la figura del muri che si chiudo in un abbraccio non la capisco. c’è un esplosione o un crollo? perchè c’è buio? perchè sente silenzio e non il fischio dei timpani?
ritornando ai fiammiferi, un soldato non mollerebbe mai la propria arma per usare fiammiferi( che poi fanno pure una luce 1 così fioca da essere inutili e 2 abbastanza luminosa da far impallinare il fiammiferaio.
Quindi, buon racconto ma rivedi il finale.3) L’amante Silenziosa
Il racconto ha una forte vena poetica che non lascia indifferenti. Non me almeno. Che dire, avrei voluto darti la seconda posizione se non addirittura la prima perchè il tuo stile onirico e delicato è davvero molto, molto bello. Peccato. Peccato perchè l’attinenza al tema invece è molto vaga. L’amante è reale o immaginaria? è una musa di carne o incorporea? Tu magari dirai che non è importante saperlo, io però ti dico che forse questo era invece il tema da approfondire con quei 900 caratteri che ti avanzavano.
Così com’è ora infatti non è solo un giusto dubbio lasciato al lettore ma proprio una vaga ipotesi da approfondire, tu scrittore. Spero tu abbia il tempo di lavorarci perchè il racconto in questione merita una seconda chance.A ogni modo, bravo!
4) Vorrei Poterti Toccare
Questo è un buon racconto. lo stile è fondamentalmente ineccepibile e così la forma. Sul serio, non mi sento di dire nulla a riguardo perchè va già molto bene.
Per la trama vorrei farti notare invece che perdere la sensibilità tattile è una brutta, brutta bestia. Tipo che il personaggio si ferisce in continuo con qualsiasi cosa, non è in grado di afferrare oggetti o dosare la forza. Ad esempio non può mangiare senza masticarsi la lingua, e intendo proprio maciullarla. E non può nemmeno bere o parlare in modo comprensibile. prova a pensare quanto è difficile parlare o bere quando l’anestesia del dentista ti paralizza mezza faccia. ed è solo mezza.
Una persona così è destinata a morire di infezione nel giro di poche settimane. E nel caso di Marta non potrebbe annusare la cravatta, semplicemente perchè non saprebbe di averla in mano.
Quindi ottimo racconto ma trasforma la perdita del tatto in qualcosa di diverso.5)L’altro lato del Big Bang
Il racconto è, senza mezzi termini, molto confuso. 4 stacchi ( con tre cambi di POV + due narratori) sono davvero troppi per 3000 caratteri. Ed è un grande peccato perchè questo racconto se ben sviluppato, magari in 10000 caratteri, potrebbe essere davvero bello.
Analizzando meglio, ti dico: il primo paragrafo è tremendo.Non c’è setting, non c’è un appiglio, non c’è niente tranne due uomini di cui uno rimane ignoto. Il lettore si trova totalmente spaesato. Avresti potuto a mio avviso far partire tutto con il diario, e poi affrontare l’episodio del primo paragrafo come un flashback, in cui il protagonista capisce la follia dell’uomo(e dagli un nome a ‘sto uomo, per favore.)
Inoltre il terzo paragrafo dovresti renderlo in diario. Se cominci con un diario non puoi usarlo solo con due righe, devi presentare almeno due o tre pagine.
Infine ultimo paragrafo: discreto, anzi quasi buono se non fosse che la parte spiegone è troppo invasiva. Non so come ma dovresti diluirla un po’.
Stile e forma: stile buono e scorrevole, ma per favore non usarmi un diario solo per due righe. e il primo paragrafo è da riscrivere, perchè troppo, troppo confuso. Però lavoraci sopra che l’idea è molto buona!6) Lucas
Racconto interessante. L’idea di fondo è molto buona e mantieni il livello per tutto il racconto. Il finale è triste e ben calibrato con l’atmosfera generale. Il tema sicuramente è centrato.
Punti critici: lo stile e forma. Fai una narrazione molto asciutta quasi didascalica.Lo so, i caratteri sono pochi, però per essere una narrazione in prima persona è troppo distaccata. Forse il senso di distacco si ridurrebbe a trasformarlo in una narrazione in terza persona.
Qualcosa tipo:
“Marco aveva otto anni e un migliore amico.” o ” Quando Marco aveva otto anni, l’unico suo vero amico era Lucas, un ragazzo speciale, un ragazzo invisibile.”7) La Sindrome di Olivia B.
Il racconto in sé è discreto: un’idea semplice, bene calata nel contesto che porta a un finale amaro e sarcastico, di cui la battuta conclusiva rappresenta un’ottima somma.
Come altri hanno fatto notare, tuttavia, l’elemento “magico” è un po’ debole. Mi spiego: presenti la scena della visita e inserisci un esperto d’arte, che senza nemmeno pensarci inventa la teoria dei flash. Un esperto d’arte. Non un medico. E senza averla mai vista prima, senza pensarci più di un istante, senza alcun dato a riguardo e senza una controprova.
Mi spiace ma questo è un punto decisamente debole.
Poteva funzionare ma a mio avviso dovevi inserire, non so, un team di persone. Il medico dermatologo, l’esperto d’arte, il santone indiano che hai nominato e magari uno sciamano indiano(d’america, per cui, ad esempio, le foto rubano l’anima. e rubandole l’anima lei svanisce… e da lì l’esperto d’arte poteva tirare fuori la sua teoria.)
Stile e forma. Mi ripeto, racconto discreto. la prima parte a mio avviso è un po’ confusa perchè lasci troppe cose per scontato. Ho dovuto rilegger 3 volte le prime righe per capire che la supermodella non fosse il pov, né chi fosse la segretaria/manager. E altre tre volte per capire chi fosse il dottore e cosa centrasse il santone.
Senza contare che hai anche sforato di 500 caratteri buoni, quando strutturando diversamente la prima parte( ripeto, una discussione a più voci fra un team di esperti) potevi risparmiare caratteri e rendere tutto più fondato.8)Pulizie Generali
Il racconto parte da un’idea carina e si sviluppa in modo incostante. Ci sono infatti difficoltà sia stilistiche( soprattutto nelle prime righe) e in secondo luogo di trama, sopratutto verso la fine.
Mi spiego: nei problemi stilistici evidenzio senza dubbio la seconda, la terza e la quarta frase.
di seguito ti scrivo delle possibili correzioni.
“Era ormai l’ultimo giorno di lavoro, l’ultimo turno di quello schifosissimo lavoro. Non stava più nella pelle dalla gioia.
Guardò l’orologio. Erano le dieci e mezza.
-Non mancano che pochi minuti- si disse”
Parlando invece della trama vorrei dirti “ehi bella pensata” perchè devo dire che alla prima lettura mi avevi strappato un sorriso. Poi però l’ho riletto e ho cominciato a vedere i buchi.
Prima di tutto non si capisce cosa hanno fatto alle telecamere, ma anche supponendo le abbiano solo “alzate” c’è sempre il problema che 1) una telecamera a circuito chiuso di solito sta in alto giù di suo, e poi la visuale è prospettica, di conseguenza anche il nano più nano del mondo, anche strisciando, prima o poi entra nel campo visivo 2) se hanno spostato così tanto la telecamera da farle inquadrare il soffitto, chi vedrà i nastri saprà che è stata spostata e magari vedrà anche l’ora in cui è stata spostata.
Quindi ok, i nani ladri mi piacciono ma devi farli più furbi.9)L’invisibile
Devo dire che il racconto all’inizio mi stava lasciando tipo O____O
Poi nel finale ti sei salvato. Lo stile in generale non è che sia bellissimo, ci sono parecchi punti da rivedere, a partire dal verbo della terza frase: in un racconto al presente, dopo aver usato “quella mattina” non usi “aveva deciso” ma ha deciso”… visto che dopo usi un altro presente (c’è sciopero)
Poi ci sono i tacchi che rimbombano, lo sguardo d’intesa(??? – sì ok sono attori ma noi non dobbiamo saperlo ancora per parecchie righe-), il fatto che la gonna prima sventola e poi è un vestito fasciante…
Arrivando alla trama, ripeto, buono il colpo di scena ma debole la logica. Prima di tutto uno spot non lo giri a camera fissa, avrà delle inquadrature, quindi al massimo sarà da rifare un solo pezzo. In secondo luogo perchè mai l’attrice dovrebbe avere il ciclo? e soprattutto perchè dovrebbe avere addosso proprio il lor, visto che fa pena. Mica le fanno uno zoom sotto la gonna e dentro le mutandine. Capisco il tuo desiderio di fare la battuta ma forse dovresti pensare a strutturare leggermente in modo diverso il finale.
Pensa per esempio che i panini delle pubblicità dei fast food sono creati da appositi food designer! figurati se mettessero i veri prodotti con la scusa che loro vendono idee.10)Un insolito regalo da un uomo discreto
Racconto bizzarro, ma con del potenziale. Narrare un evento come un omicidio, dal punto di vista del carnefice, soprattutto se questi è folle, è qualcosa di mooolto complesso: il rischio di scadere nel confuso o nel ridicolo è sempre presente.
Il preambolo iniziale è indubbiamente d’effetto e si ricongiunge al finale abbastanza bene. Semplificherei la seconda frase in: Mi accusavi di passare le giornate a ricordare ogni cattiveria dell’umanità solo per potermi sentire infelice (solo per potermi comportare da stronzo).
Il nocciolo della vicenda invece è un po’ confuso. Ok, facendo un ragionamento di metanarrativa, un folle che scrive un biglietto non scriverà qualcosa di chiarissimo… ma a me la metanarrativa non piace, non quando è così. Tutta la parte da “puttana.” a ” sei mesi siamo andati avanti” è uno sbrodolarsi addosso continuo che non aggiunge e non toglie niente al nocciolo del racconto.
L a parte dopo invece va meglio, se non fosse per il cesto di pasta e cotechino. quello purtroppo è un elemento ridicolo che rompe la scena. Trova un regalo meno assurdo, o usa un sospetto di tradimento per giustificare l’omicidio, ma non pasta e cotechino. Chi è, Bud Spencer?
Il finale invece è buono e si ricollega al preambolo dando un chiaro senso al tutto.11)Mayflower
Il racconto devo essere franco, non mi ha colpito. Sono presenti alcuni importanti errori sia stilistici che di logica che rendono l’insieme davvero debole.
Partiamo dall’inizio, in cui presenti la protagonista: sono tre righe buttate al vento, non dici nulla di concreto e utile alla storia. O meglio dici delle cose che poi NON sviluppi nella storia.
Passiamo poi ai dialoghi: un po’ vuoti fino a quando non arrivi allo spiegone. Che poi, uno spiegone così non è credibile nemmeno da me lettore, immagino cosa possa pensare la protagonista. Altro che droga, l’amica si fa endovena di sali per lavastoviglie.
Infine come dice Fernando, che locale rimarrebbe ignoto facendo un prodotto così.
No, così come adesso, il racconto è debole e poco credibile.
Due idee per migliorarlo: mantenendo l’introduzione iniziale, potresti far andare consuelo da Marta( magari mentre lavora e i bimbi dormono), portando due pasticche, dell’erba, o i suddetti sali per lavastoviglie. Le due si fanno e hanno un’esperienza mistica( magari diventano invisibili e spaventano i bambini che credono la casa sia infestata dai fantasmi.
Ti consiglierei l’utilizzo di due pov. Il primo di Marta il secondo di uno dei due gemelli.
La prima frase inoltre starebbe meglio così:
“Marta viveva a Londra da tre anni e per mantenersi lavorava come ragazza alla pari presso gli Smiths. Aveva messo a letto i due gemellini da poco più di dieci minuti quando Consuelo, la sua coinquilina spagnola, la chiamò.”Ciao Fernando,
il racconto è indubbiamente coraggioso sia per tema che per stile che per resa finale. E per questo ti premio con il primo posto.
Lo stile e la forma sono ben calibrati e passano il messaggio davvero molto bene. Certo, il livello di errori sebbene voluto è forse eccessivo, ma è una tua decisione. La forma di lettera o biglietto è esemplare: un efficace preambolo, un corretto sviluppo e una perfetta conclusione.La trama è anche lei molto coraggiosa. Un sorriso amaro e triste lo strappa senza dubbio. L’unica cosa che potresti un attimo migliorare è nel far capire che la madre è morta. Chessò, magari dire
“ho pensato che forse se pedalavo abbastanza forte riuscivo a passare davanti alla luna, come nel film, e così forse ti potevo rivedere, mamma.”Ma per il resto sul serio, grandi complimenti.
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 8 mesi fa da
Fabio Tarussio.
Ciao,
Devo dire che il racconto all’inizio mi stava lasciando tipo O____O
Poi nel finale ti sei salvato. Lo stile in generale non è che sia bellissimo, ci sono parecchi punti da rivedere, a partire dal verbo della terza frase: in un racconto al presente, dopo aver usato “quella mattina” non usi “aveva deciso” ma ha deciso”… visto che dopo usi un altro presente (c’è sciopero)Poi ci sono i tacchi che rimbombano, lo sguardo d’intesa(??? – sì ok sono attori ma noi non dobbiamo saperlo ancora per parecchie righe-), il fatto che la gonna prima sventola e poi è un vestito fasciante…
Arrivando alla trama, ripeto, buono il colpo di scena ma debole la logica. Prima di tutto uno spot non lo giri a camera fissa, avrà delle inquadrature, quindi al massimo sarà da rifare un solo pezzo. In secondo luogo perchè mai l’attrice dovrebbe avere il ciclo? e soprattutto perchè dovrebbe avere addosso proprio il lor, visto che fa pena. Mica le fanno uno zoom sotto la gonna e dentro le mutandine. Capisco il tuo desiderio di fare la battuta ma forse dovresti pensare a strutturare leggermente in modo diverso il finale.
Pensa per esempio che i panini delle pubblicità dei fast food sono creati da appositi food designer! figurati se mettessero i veri prodotti con la scusa che loro vendono idee.
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 8 mesi fa da
Fabio Tarussio.
Ciao,
Questo è un buon racconto. lo stile è fondamentalmente ineccepibile e così la forma. Sul serio, non mi sento di dire nulla a riguardo perchè va già molto bene.
Per la trama vorrei farti notare invece che perdere la sensibilità tattile è una brutta, brutta bestia. Tipo che il personaggio si ferisce in continuo con qualsiasi cosa, non è in grado di afferrare oggetti o dosare la forza. Ad esempio non può mangiare senza masticarsi la lingua, e intendo proprio maciullarla. E non può nemmeno bere o parlare in modo comprensibile. prova a pensare quanto è difficile parlare o bere quando l’anestesia del dentista ti paralizza mezza faccia. ed è solo mezza.
Una persona così è destinata a morire di infezione nel giro di poche settimane. E nel caso di Marta non potrebbe annusare la cravatta, semplicemente perchè non saprebbe di averla in mano.Quindi ottimo racconto ma trasforma la perdita del tatto in qualcosa di diverso.
Ciao,
Il racconto parte da un’idea carina e si sviluppa in modo incostante. Ci sono infatti difficoltà sia stilistiche( soprattutto nelle prime righe) e in secondo luogo di trama, sopratutto verso la fine.
Mi spiego: nei problemi stilistici evidenzio senza dubbio la seconda, la terza e la quarta frase.
di seguito ti scrivo delle possibili correzioni.
“Era ormai l’ultimo giorno di lavoro, l’ultimo turno di quello schifosissimo lavoro. Non stava più nella pelle dalla gioia.
Guardò l’orologio. Erano le dieci e mezza.
-Non mancano che pochi minuti- si disse”Parlando invece della trama vorrei dirti “ehi bella pensata” perchè devo dire che alla prima lettura mi avevi strappato un sorriso. Poi però l’ho riletto e ho cominciato a vedere i buchi.
Prima di tutto non si capisce cosa hanno fatto alle telecamere, ma anche supponendo le abbiano solo “alzate” c’è sempre il problema che 1) una telecamera a circuito chiuso di solito sta in alto giù di suo, e poi la visuale è prospettica, di conseguenza anche il nano più nano del mondo, anche strisciando, prima o poi entra nel campo visivo 2) se hanno spostato così tanto la telecamera da farle inquadrare il soffitto, chi vedrà i nastri saprà che è stata spostata e magari vedrà anche l’ora in cui è stata spostata.Quindi ok, i nani ladri mi piacciono ma devi farli più furbi.
Ciao Fernando, purtroppo ho rischiato e ho perso. Sapevo che scegliere un elemento storico così poco mainstream potesse essere una forte debolezza per il racconto; alla fine non avevo nemmeno lontanamente i caratteri sufficienti per scrivere un trittico esauriente della vicenda. Tuttavia boh, mi sono buttato e ho cercato di rappresentare quello che avevo in mente col numero di caratteri a disposizione.
Dopo averlo scritto ho cercato di colmare le lacune con tutti gli indizi possibili e a saperlo prima avrei davvero inserito un link di approfondimento. Semplicemente pensavo non si potesse.
D’altra parte però ho suscitato sufficiente curiosità in te da spingerti a fare delle ricerche, quindi ho svolto anche una funzione educativa. Questo mi rende molto felice.
Ciao Ambra, trattandosi di un concorso, non pensavo si potesse allegare un link in descrizione, sennò credimi, l’avrei fatto. L’evento in questione è il Crudele giovedì grasso del 1511, di cui ho cercato di dare indizi.
Il collegamento fra i due pezzi è il diavolo che si aggira nel mondo fisico come il vecchio zoppo, e guida nella notte del crudele giovedì grasso le anime dannate dei morti. Ho interpretato in chiave fantastica un evento storico e un personaggio, Antonio Savorgnan, che scatena la rivolta per eliminare le famiglie nobili rivali dalla città e esattamente un anno e un mese dopo l’evento viene ucciso.
Ti ringrazio per il commento.
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 8 mesi fa da
Fabio Tarussio.
Ciao Raffaele,
Racconto efficace e che affronta il tema in modo davvero originale. Il tema della guerra è subito chiaro grazie al titolo, ma il meglio lo dai tu con la tua prosa furiosa al fulmicotone. Fammi dire: davvero gran bella prova. Ho un unico però: il finale, che mi lascia un po’ confuso. Perchè usa dei fiammiferi? e perchè non è morto? se lo specifichi deve esserci un motivo, credo.
Lo stile generale, ripeto, è molto buono e ben si adatta al contesto. Due appunti: la prima frase non mi piace, ha poco mordente e la prosa è brutta. “Mi chiamo Johnny e cammino fra le macerie, stringendo i denti e il fucile. Mi guardo intorno, cercando i miei compagni, ma vedo solo nemici.” così secondo me suona meglio.
e poi:
“Un casolare. Non ho scelta. Entro…
E sono all’inferno.” così la dinamica migliorainfine la figura del muri che si chiudo in un abbraccio non la capisco. c’è un esplosione o un crollo? perchè c’è buio? perchè sente silenzio e non il fischio dei timpani?
ritornando ai fiammiferi, un soldato non mollerebbe mai la propria arma per usare fiammiferi( che poi fanno pure una luce 1 così fioca da essere inutili e 2 abbastanza luminosa da far impallinare il fiammiferaio.
Quindi, buon racconto ma rivedi il finale.
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 8 mesi fa da
Fabio Tarussio.
Ciao,
Racconto bizzarro, ma con del potenziale. Narrare un evento come un omicidio, dal punto di vista del carnefice, soprattutto se questi è folle, è qualcosa di mooolto complesso: il rischio di scadere nel confuso o nel ridicolo è sempre presente.
Il preambolo iniziale è indubbiamente d’effetto e si ricongiunge al finale abbastanza bene. Semplificherei la seconda frase in: Mi accusavi di passare le giornate a ricordare ogni cattiveria dell’umanità solo per potermi sentire infelice (solo per potermi comportare da stronzo).
Il nocciolo della vicenda invece è un po’ confuso. Ok, facendo un ragionamento di metanarrativa, un folle che scrive un biglietto non scriverà qualcosa di chiarissimo… ma a me la metanarrativa non piace, non quando è così. Tutta la parte da “puttana.” a ” sei mesi siamo andati avanti” è uno sbrodolarsi addosso continuo che non aggiunge e non toglie niente al nocciolo del racconto.
L a parte dopo invece va meglio, se non fosse per il cesto di pasta e cotechino. quello purtroppo è un elemento ridicolo che rompe la scena. Trova un regalo meno assurdo, o usa un sospetto di tradimento per giustificare l’omicidio, ma non pasta e cotechino. Chi è, Bud Spencer?Il finale invece è buono e si ricollega al preambolo dando un chiaro senso al tutto.
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 8 mesi fa da
Fabio Tarussio.
Ciao,
Racconto interessante. L’idea di fondo è molto buona e mantieni il livello per tutto il racconto. Il finale è triste e ben calibrato con l’atmosfera generale. Il tema sicuramente è centrato.
Punti critici: lo stile e forma. Fai una narrazione molto asciutta quasi didascalica.Lo so, i caratteri sono pochi, però per essere una narrazione in prima persona è troppo distaccata. Forse il senso di distacco si ridurrebbe a trasformarlo in una narrazione in terza persona.
Qualcosa tipo:
“Marco aveva otto anni e un migliore amico.” o ” Quando Marco aveva otto anni, l’unico suo vero amico era Lucas, un ragazzo speciale, un ragazzo invisibile.”Ciao,
Il racconto devo essere franco, non mi ha colpito. Sono presenti alcuni importanti errori sia stilistici che di logica che rendono l’insieme davvero debole.Partiamo dall’inizio, in cui presenti la protagonista: sono tre righe buttate al vento, non dici nulla di concreto e utile alla storia. O meglio dici delle cose che poi NON sviluppi nella storia.
Passiamo poi ai dialoghi: un po’ vuoti fino a quando non arrivi allo spiegone. Che poi, uno spiegone così non è credibile nemmeno da me lettore, immagino cosa possa pensare la protagonista. Altro che droga, l’amica si fa endovena di sali per lavastoviglie.
Infine come dice Fernando, che locale rimarrebbe ignoto facendo un prodotto così.No, così come adesso, il racconto è debole e poco credibile.
Due idee per migliorarlo: mantenendo l’introduzione iniziale, potresti far andare consuelo da Marta( magari mentre lavora e i bimbi dormono), portando due pasticche, dell’erba, o i suddetti sali per lavastoviglie. Le due si fanno e hanno un’esperienza mistica( magari diventano invisibili e spaventano i bambini che credono la casa sia infestata dai fantasmi.Ti consiglierei l’utilizzo di due pov. Il primo di Marta il secondo di uno dei due gemelli.
La prima frase inoltre starebbe meglio così:
“Marta viveva a Londra da tre anni e per mantenersi lavorava come ragazza alla pari presso gli Smiths. Aveva messo a letto i due gemellini da poco più di dieci minuti quando Consuelo, la sua coinquilina spagnola, la chiamò.”
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 8 mesi fa da
Fabio Tarussio.
Ciao Angelo,
Il racconto è, senza mezzi termini, molto confuso. 4 stacchi ( con tre cambi di POV + due narratori) sono davvero troppi per 3000 caratteri. Ed è un grande peccato perchè questo racconto se ben sviluppato, magari in 10000 caratteri, potrebbe essere davvero bello.
Analizzando meglio, ti dico: il primo paragrafo è tremendo.Non c’è setting, non c’è un appiglio, non c’è niente tranne due uomini di cui uno rimane ignoto. Il lettore si trova totalmente spaesato. Avresti potuto a mio avviso far partire tutto con il diario, e poi affrontare l’episodio del primo paragrafo come un flashback, in cui il protagonista capisce la follia dell’uomo(e dagli un nome a ‘sto uomo, per favore.)
Inoltre il terzo paragrafo dovresti renderlo in diario. Se cominci con un diario non puoi usarlo solo con due righe, devi presentare almeno due o tre pagine.
Infine ultimo paragrafo: discreto, anzi quasi buono se non fosse che la parte spiegone è troppo invasiva. Non so come ma dovresti diluirla un po’.
Stile e forma: stile buono e scorrevole, ma per favore non usarmi un diario solo per due righe. e il primo paragrafo è da riscrivere, perchè troppo, troppo confuso. Però lavoraci sopra che l’idea è molto buona!
Ciao,
Il racconto in sé è discreto: un’idea semplice, bene calata nel contesto che porta a un finale amaro e sarcastico, di cui la battuta conclusiva rappresenta un’ottima somma.
Come altri hanno fatto notare, tuttavia, l’elemento “magico” è un po’ debole. Mi spiego: presenti la scena della visita e inserisci un esperto d’arte, che senza nemmeno pensarci inventa la teoria dei flash. Un esperto d’arte. Non un medico. E senza averla mai vista prima, senza pensarci più di un istante, senza alcun dato a riguardo e senza una controprova.
Mi spiace ma questo è un punto decisamente debole.
Poteva funzionare ma a mio avviso dovevi inserire, non so, un team di persone. Il medico dermatologo, l’esperto d’arte, il santone indiano che hai nominato e magari uno sciamano indiano(d’america, per cui, ad esempio, le foto rubano l’anima. e rubandole l’anima lei svanisce… e da lì l’esperto d’arte poteva tirare fuori la sua teoria.)Stile e forma. Mi ripeto, racconto discreto. la prima parte a mio avviso è un po’ confusa perchè lasci troppe cose per scontato. Ho dovuto rilegger 3 volte le prime righe per capire che la supermodella non fosse il pov, né chi fosse la segretaria/manager. E altre tre volte per capire chi fosse il dottore e cosa centrasse il santone.
Senza contare che hai anche sforato di 500 caratteri buoni, quando strutturando diversamente la prima parte( ripeto, una discussione a più voci fra un team di esperti) potevi risparmiare caratteri e rendere tutto più fondato.Pronto!!!
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 8 mesi fa da
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