lailmil


Risposte al Forum Create

Stai vedendo 28 articoli - dal 1 a 28 (di 28 totali)
  • Autore
    Articoli
  • in risposta a: [I] AD OGNUNO IL SUO NEMICO di Marco Roncaccia #7403
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Adesso che ho assolto i miei compiti nel mio gruppo posso finalmente scrivertelo: il tuo racconto è una figata!!!

    Mi è piaciuto tutto, dalla storia dei cinque nemici al tono secco e asciutto con cui l’hai raccontata. Hai suscitato una serie di emozioni tutte cariche ma diversissime tra loro! L’ultima frase è perfetta. Chiara, semplice eppure quanto non detto che ognuno di noi può cogliere in funzione della propria coscienza. Complimenti, te lo dovevo proprio dire!

    in risposta a: VITA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #7402
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ecco anche la mia classifica. Questa edizione è stata una vera e propria arena, è stato divertente partecipare e leggere tutti i racconti. È sempre affascinante vedere come un tema possa essere così sfaccettato da suscitare in ognuno storie diversissime e personali.

    1) Licantropina
    Licantropina è originale, ben scritto e molto efficace. I dialoghi sono costruiti davvero bene, sono credibili e ogni informazione è nel posto giusto. Complimenti, ti invidio un po’. Mi è piaciuto come hai declinato l’adagio “Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro”, ho trovato uno spunto di riflessione molto potente. Infine, mi è piaciuto come la cura che caratterizza il testo rifletta la fermezza nell’esecuzione del piano da parte del protagonista. Credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro, complimenti!

    2) Il ragno nero
    Che dire di questo racconto? Mi pare, dai commenti precedenti, che si possa solo amare o odiare. E personalmente io l’ho amato. È vero, è difficile e per certi versi contorto, ma dall’inizio fino alla fine ha il grossissimo pregio di toccare il cuore del lettore ed emozionare profondamente. Mi ha dato l’impressione di quelle opere d’arte figurativa che, nonostante uno si renda conto di non riuscire a capirle appieno, lasciano una sensazione di altro, di superiore. L’idea dell’autosuggestione per curare la malattia mi piace molto, ma soprattutto mi piace la forza del tuo protagonista che, nonostante si renda conto che “era tutta una commedia” decide di lasciarsi trasportare e combattere ugualmente. Un grande insegnamento. Complimenti!

    3) Black friday
    Bel racconto, divertente, stuzzicante, che in più di un passaggio mi ha strappato una risata. L’ho trovato molto equilibrato, più insistenza sulla calca e sull’imbecillità dei vari personaggi sarebbe risultata eccessiva, invece così il testo rimane aggraziato e dà sin da subito l’idea che Kim sia diversa dal resto della fauna descritta. Questa frase mi ha fatto sbellicare per quanto è vera: “in guerra non si sceglie il bottino, si arraffa tutto!”. Complimenti, davvero un bel leggere!

    4) Potenza per vincere
    A me il racconto è piaciuto molto, sia per lo stile molto energico che per la storia, con questa presa di consapevolezza della protagonista. Non trovo sbavature, non vedo incoerenze. Secondo me il tema è centrato in pieno, ciò che accade si presenta davanti agli occhi senza stridere e il racconto scivola via che è una bellezza. Mi piace moltissimo la protagonista che si sorprende a pensare e ad agire come non avrebbe mai immaginato. Brava, complimenti!

    5) Anima e corpo
    Bel racconto, tocca temi seri e difficili senza scadere nel sentimentale. Ho apprezzato molto i vari riferimenti alla vita da pugile, al sangue e ai lividi. Alcuni passaggi mi sono sembrati di troppo, ma credo sia normale nei flussi di coscienza e in questo tipo di scrittura, a metà tra il racconto e la riflessione. Bellissima la figura di questo fratello che conserva l’anima della sorella nel proprio corpo distrutto. Complimenti, brava!

    6) Tutte le cose perdute
    Nel tuo racconto leggo due livelli di combattimento: da un lato c’è una lotta interiore del protagonista che prova a dimenticare ma che, insieme, continua a cercare delle risposte; dall’altro lato c’è una resa, una rinuncia a combattere per riprendersi ciò che gli è sfuggito. Scritto bene (esclusa una concordanza tra verbi che ti hanno già fatto notare) ma ho avuto difficoltà a capire cosa succede prima e cosa dopo, i tempi verbali da te scelti non mi hanno aiutata.

    7) La prima battaglia
    Bel racconto, complimenti. Ha un ritmo molto serrato e le descrizioni funzionano molto bene, perché invece che rallentare, scandiscono l’azione. Non mi ha convinto troppo l’incontro tra fratelli, per due ragioni: la prima è più di forma, mi è sembrato uno scambio di battute troppo asciutto rispetto alla portata dell’evento; la seconda riguarda invece la credibilità. Mi spiego meglio: io proprio non me lo immagino questo fratello che le porge la mano e le offre una vita diversa, anzi vedrei meglio una reazione rancorosa e crudele, dovuta al riconoscimento dell’abbandono; dopotutto, la sorella ha vissuto quello che a lui è stato negato quando è stato strappato dalla madre. A parte questa stonatura (che per altro ho sottolineato solo spinta dal mio gusto personale) trovo il racconto molto avvincente e ben costruito. Ottimo anche il finale.

    8) Amore mio
    forse è solo una mia interpretazione contorta, ma mi è piaciuto da matti come hai usato il tema. Dopotutto, “combattere” è un’azione ma è anche una parola. Un verbo. Che può essere usato a proposito o a sproposito. E in questo racconto tutta la malinconia per la perdita nasce proprio dal fatto che la protagonista usi questa parola senza conoscerne le conseguenze. Ho trovato l’idea molto dolce, anche alcuni elementi, come hanno già evidenziato gli altri prima di me, risultano poco credibili. L’ultima riga la toglierei, mi pare ridondante.

    9) Un’incurabile mancanza di puntualità
    Il tuo racconto è leggero, pulito, molto piacevole da leggere. Mi ha divertito questo protagonista che non è del tutto convinto di voler presenziare al proprio funerale e accampa scuse (non ricorda la strada, non è puntuale per natura…). Forse il titolo è un po’ fuorviante, perché toglie il fuoco dal punto verso il quale vuole veramente andare a parare il racconto (che poi bisogna vedere se è quello che ho capito io… un tizio che non si rassegna a fare i conti con la propria morte). Avresti potuto equilibrare meglio le parti per fare risaltare il nocciolo della questione.

    10) Moai
    Il racconto è molto scorrevole e non ho trovato particolarmente disorientante il cambio di narratore. Però mi sembra che non funzioni del tutto, soprattutto nella seconda parte. Esordisce così:
    *testo citato*
    Ora, non si capisce: non aveva motivo di aver paura perché dormiva tra le braccia di sua madre o perché dalla sua aveva la posizione sociale? E come faceva a saperlo se dormiva? Questa stonatura mi ha fatto perdere l’attenzione sulla storia. Devo dire comunque che l’ambientazione che hai creato mi è piaciuta molto, tanto che questo è uno dei racconti che mi sono rimasti più impressi dalla prima lettura, una settimana fa.

    11) L’uguaglianza di genere
    Il racconto è scritto con uno stile inappuntabile, ma per quanto vivide le immagini che hai creato, risultano poco convincenti. Esagerate e non del tutto coerenti. Da come si svolgono gli eventi, non si capisce se la donna abbia pianificato tutto o stia improvvisando accecata dalla voglia di vendetta. Avrei apprezzato di più ritrovare degli elementi grotteschi che, attraverso lo stile, giustificassero in qualche modo l’assurdità di certi passaggi.

    12) La prima comunione
    mi è piaciuta l’idea di creare un parallelismo tra religione e social network. Secondo me, però, è una carta che potevi giocarti meglio, perché da quello che emerge dal racconto esprimi una sorta di fanatismo tu stesso nel criticare questi mondi. Questa secondo me è la pecca del tuo testo. Sarebbe stato più coinvolgente se tu avessi usato dei toni meno sarcastici. Ad esempio, se la madre fosse stata meno improbabile anche la figura del padre (bellissimo carattere) ne avrebbe guadagnato in forza. Invece accosti un personaggio bello e interessante a una macchietta, con il risultato di sminuirlo. Il finale epico, trionfale, mi è piaciuto davvero tanto!

    in risposta a: [V] La prima comunione #7400
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao Diego,

    mi è piaciuta l’idea di creare un parallelismo tra religione e social network. Secondo me, però, è una carta che potevi giocarti meglio, perché da quello che emerge dal racconto esprimi una sorta di fanatismo tu stesso nel criticare questi mondi. Questa secondo me è la pecca del tuo testo. Sarebbe stato più coinvolgente se tu avessi usato dei toni meno sarcastici. Ad esempio, se la madre fosse stata meno improbabile anche la figura del padre (bellissimo carattere) ne avrebbe guadagnato in forza. Invece accosti un personaggio bello e interessante a una macchietta, con il risultato di sminuirlo. Il finale epico, trionfale, mi è piaciuto davvero tanto!

    in risposta a: [V] MOAI – di Francesca Nozzolillo #7399
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao Francesca!

    Il racconto è molto scorrevole e non ho trovato particolarmente disorientante il cambio di narratore. Però mi sembra che non funzioni del tutto, soprattutto nella seconda parte. Esordisce così:

    “Dormivo fra le braccia di mia madre, il volto ancora sporco di vernice blu. Non avevo motivo di avere paura: dalla mia avevo la posizione sociale. Lui, dalla sua, aveva un coltello.”

    Ora, non si capisce: non aveva motivo di aver paura perché dormiva tra le braccia di sua madre o perché dalla sua aveva la posizione sociale? E come faceva a saperlo se dormiva? Questa stonatura mi ha fatto perdere l’attenzione sulla storia. Devo dire comunque che l’ambientazione che hai creato mi è piaciuta molto, tanto che questo è uno dei racconti che mi sono rimasti più impressi dalla prima lettura, una settimana fa.

    in risposta a: [V] Tutte le cose perdute _ Enrico Nottoli #7398
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao Enrico

    Nel tuo racconto leggo due livelli di combattimento: da un lato c’è una lotta interiore del protagonista che prova a dimenticare ma che, insieme, continua a cercare delle risposte; dall’altro lato c’è una resa, una rinuncia a combattere per riprendersi ciò che gli è sfuggito. Scritto bene (esclusa una concordanza tra verbi che ti hanno già fatto notare) ma ho avuto difficoltà a capire cosa succede prima e cosa dopo, i tempi verbali da te scelti non mi hanno aiutata.

    in risposta a: [V] Un’incurabile mancanza di puntualità #7397
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao Sharon =)

    Il tuo racconto è leggero, pulito, molto piacevole da leggere. Mi ha divertito questo protagonista che non è del tutto convinto di voler presenziare al proprio funerale e accampa scuse (non ricorda la strada, non è puntuale per natura…). Forse il titolo è un po’ fuorviante, perché toglie il fuoco dal punto verso il quale vuole veramente andare a parare il racconto (che poi bisogna vedere se è quello che ho capito io… un tizio che non si rassegna a fare i conti con la propria morte). Avresti potuto equilibrare meglio le parti per fare risaltare il nocciolo della questione.

    in risposta a: [V] Potenza per vincere #7395
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Cara Willy, sono contenta di ritrovarti qui =)

    A me il racconto è piaciuto molto, sia per lo stile molto energico che per la storia, con questa presa di consapevolezza della protagonista. Non trovo sbavature, non vedo incoerenze. Secondo me il tema è centrato in pieno, ciò che accade si presenta davanti agli occhi senza stridere e il racconto scivola via che è una bellezza. Mi piace moltissimo la protagonista che si sorprende a pensare e ad agire come non avrebbe mai immaginato. Brava, complimenti!

    in risposta a: [V] L’uguaglianza di genere #7393
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao Beppe.

    Il racconto è scritto con uno stile inappuntabile, ma per quanto vivide le immagini che hai creato, risultano poco convincenti. Esagerate e non del tutto coerenti. Da come si svolgono gli eventi, non si capisce se la donna abbia pianificato tutto o stia improvvisando accecata dalla voglia di vendetta. Avrei apprezzato di più ritrovare degli elementi grotteschi che, attraverso lo stile, giustificassero in qualche modo l’assurdità di certi passaggi.

    in risposta a: [V] Anima e corpo – Carolina Pelosi #7391
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao Carolina.

    Bel racconto, tocca temi seri e difficili senza scadere nel sentimentale. Ho apprezzato molto i vari riferimenti alla vita da pugile, al sangue e ai lividi. Alcuni passaggi mi sono sembrati di troppo, ma credo sia normale nei flussi di coscienza e in questo tipo di scrittura, a metà tra il racconto e la riflessione. Bellissima la figura di questo fratello che conserva l’anima della sorella nel proprio corpo distrutto. Complimenti, brava!

    in risposta a: [V] Amore mio – Stefano Pastor #7389
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Caro Stefano,

    forse è solo una mia interpretazione contorta, ma mi è piaciuto da matti come hai usato il tema. Dopotutto, “combattere” è un’azione ma è anche una parola. Un verbo. Che può essere usato a proposito o a sproposito. E in questo racconto tutta la malinconia per la perdita nasce proprio dal fatto che la protagonista usi questa parola senza conoscerne le conseguenze. Ho trovato l’idea molto dolce, anche alcuni elementi, come hanno già evidenziato gli altri prima di me, risultano poco credibili. L’ultima riga la toglierei, mi pare ridondante.

    in risposta a: [V] Licantropina #7381
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao fnappo!

    Licantropina è originale, ben scritto e molto efficace. I dialoghi sono costruiti davvero bene, sono credibili e ogni informazione è nel posto giusto. Complimenti, ti invidio un po’. Mi è piaciuto come hai declinato l’adagio “Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro”, ho trovato uno spunto di riflessione molto potente. Infine, mi è piaciuto come la cura che caratterizza il testo rifletta la fermezza nell’esecuzione del piano da parte del protagonista. Credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro, complimenti!

    • Questa risposta è stata modificata 9 anni, 11 mesi fa da lailmil lailmil.
    in risposta a: [V] Black Friday #7373
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao Patty.

    Bel racconto, divertente, stuzzicante, che in più di un passaggio mi ha strappato una risata. L’ho trovato molto equilibrato, più insistenza sulla calca e sull’imbecillità dei vari personaggi sarebbe risultata eccessiva, invece così il testo rimane aggraziato e dà sin da subito l’idea che Kim sia diversa dal resto della fauna descritta. Questa frase mi ha fatto sbellicare per quanto è vera: “in guerra non si sceglie il bottino, si arraffa tutto!”. Complimenti, davvero un bel leggere!

    in risposta a: [V] La prima battaglia – Cristina Danini #7372
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao Cristina =)

    Bel racconto, complimenti. Ha un ritmo molto serrato e le descrizioni funzionano molto bene, perché invece che rallentare, scandiscono l’azione. Non mi ha convinto troppo l’incontro tra fratelli, per due ragioni: la prima è più di forma, mi è sembrato uno scambio di battute troppo asciutto rispetto alla portata dell’evento; la seconda riguarda invece la credibilità. Mi spiego meglio: io proprio non me lo immagino questo fratello che le porge la mano e le offre una vita diversa, anzi vedrei meglio una reazione rancorosa e crudele, dovuta al riconoscimento dell’abbandono; dopotutto, la sorella ha vissuto quello che a lui è stato negato quando è stato strappato dalla madre. A parte questa stonatura (che per altro ho sottolineato solo spinta dal mio gusto personale) trovo il racconto molto avvincente e ben costruito. Ottimo anche il finale.

    in risposta a: [V] Il ragno nero #7368
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ciao Raffaele.

    Che dire di questo racconto? Mi pare, dai commenti precedenti, che si possa solo amare o odiare. E personalmente io l’ho amato. È vero, è difficile e per certi versi contorto, ma dall’inizio fino alla fine ha il grossissimo pregio di toccare il cuore del lettore ed emozionare profondamente. Mi ha dato l’impressione di quelle opere d’arte figurativa che, nonostante uno si renda conto di non riuscire a capirle appieno, lasciano una sensazione di altro, di superiore. L’idea dell’autosuggestione per curare la malattia mi piace molto, ma soprattutto mi piace la forza del tuo protagonista che, nonostante si renda conto che “era tutta una commedia” decide di lasciarsi trasportare e combattere ugualmente. Un grande insegnamento. Complimenti!

    in risposta a: [V] Istinto materno #7204
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Buongiorno!

    Entro solo due minuti perché mi sembra opportuno rispondere a chi è passato a commentare.

    Innanzitutto: grazie! Questo è un gioco dal quale ho tutto da imparare, per cui è importante per me capire quali sono gli errori che commetto in scrittura e qui ho un sacco di cose da migliorare e imparare, grazie per esservi soffermati a farmele notare!

    Mi pare che l’errore più grosso, per quanto riguarda la storia, sia stato quello di non giustificare la presenza dell’uomo della sabbia. Nella mia testa era molto chiaro che fosse lì per spiare gli incubi del bambino, ancora molto piccolo, ma in effetti non è scritto da nessuna parte né è lasciato intuire in alcun modo. Un po’ per la fretta, un po’ per la paura di cadere nello spiegone, ho saltato questo passaggio ma in effetti è venuto a mancare il presupposto fondamentale che reggesse il resto del racconto, con il risultato che questo non si regge su alcuna motivazione. Inoltre, l’aver dati per scontati alcuni alcuni riferimenti alla leggenda ha creato confusione nella lettura. Devo trovare un equilibrio tra tutte queste cose.

    Per quanto riguarda la stesura, ringrazio specialmente fnappo e Diego che me l’hanno segnalato, perché non mi ero proprio accorta di quelle frasi fuori luogo. Ho cercato di rendere le descrizioni principalmente uditive e, in maniera secondaria, tattili, ma non mi ero proprio resa conto di questi errori. Lavorerò anche su questi punti!

    Proverò a esercitarmi e riscrivere il testo tenendo conto di tutte le segnalazioni :-)

    in risposta a: [A] Caligine #6128
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ave!

    Vado subito al punto. Ci sono due errori alla base di quell’astroandino, grazie all’Antico e ad Alberto per avermelo fatto notare!

    Il primo è che quella parola, del tutto inventata, è stata dettata dal panico di scrivere tutto di fretta, l’ho piazzato lì con l’idea di correggerlo successivamente e poi ho avuto il vuoto totale. Questo è l’errore evidente, ma resta il fatto che volessi cercare una nuova parola invece che puntare a una situazione precisa, il che mi porta al secondo errore. Quello di cui mi sono resa conto grazie al commento di Alberto Priora.

    Il conflitto che avevo in mente è quello di Algeri, a cavallo tra gli anni 50 e 60. All’inizio volevo mettere “francese” al posto di astroandino, ma mi sono accorta che avrei dovuto dare più indicazioni, perché non si sarebbe capito comunque il luogo dell’azione. Poi, ed è qui che emerge lo strafalcione, ho avuto la codardia di dare una collocazione precisa, forse per non compromettere troppo il racconto. Tutto sommato le guerre si assomigliano tutte. Così, ho cercato di mettere qualcosa che suonasse esotico (-“andino”) e senza tempo (“astro”-). Il risultato è stato il pasticcio nel racconto e, a livello più profondo, una generalizzazione dei conflitti che, di per sé, è insensata.

    Quindi mi scuso per l’essere stata fumosa ma, contemporaneamente, vi ringrazio per avere stimolato questa riflessione. Farò più attenzione in futuro :-)

     

    in risposta a: ABRADABAD: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #5835
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Ecco anche la mia classifica. Mi sono divertita tanto a scrivere quanto a leggere i vari racconti che hanno partecipato, grazie mille!

    1) Come una stella che sorge – Alberto Priora
    Bellissimo racconto, epico e ricco di immagini vivide. L’ho letto varie volte, un po’ per gustarne tutti i particolari, un po’ per cercare se ci fossero debolezze, anche se alla fine sono rimasta sempre rapita dalla storia e dalla poesia con cui l’hai raccontata. Mi è piaciuta molto la spiegazione discreta del perché il pilota sia indissolubilmente legato al Guardiano (l’impronta genetica), la spettacolarità e la ritualità nella riparazione dei meccanismi e, soprattutto, la sospensione nella rivelazione del segreto, solo alla fine e non vicino agli accenni che ho ritrovato durante tutta la narrazione. Ho trovato un po’ pesanti le frasi molto lunghe, con vari incisi, come questa che magari avrei spezzato:
    ***citazioni del testo***
    Però intuisco l’utilità di questo stile nel contribuire a rendere ulteriormente maestosi i gesti del pilota. Insomma, la verità è che mi è piaciuto tutto. Complimenti davvero!

    2) Il Digicall center – Gian de Steja
    Divertentissimo! Il tuo racconto mostra e, soprattutto, fa vivere al lettore, quella gamma di sentimenti che spazia dall’irritazione fino alla frustrazione e che prima o poi tutti noi abbiamo provato al telefono con operatori telefonici. La trama è ben costruita, così come i dialoghi. Nell’ultimo pezzo il lettore deve fare uno sforzo in più per calarsi nella scena e immaginarsi i toni della discussione, con la faccenda del braccio, ma nel complesso secondo me il racconto non perde nulla.
    Il simboletto del marchio registrato è un tocco di classe.

    3) Zumba Dumba Dumba – Francesca Nozzolillo
    Racconto delizioso, sempre più esilarante via via che uno lo rilegge. L’altalena nella testa del protagonista, ora terrorizzato, ora concentrato su pensieri normali da liceale, crea una situazione completamente surreale che ho apprezzato moltissimo. Anche tutto il contesto attorno, la formula idiota, il perizoma, e infine il calzino, hai buttato sul ridicolo un contesto in cui uno non si aspetterebbe di ridere, ma hai avuto il buon senso di lasciare che la vittima del sacrificio morisse comunque, come da copione. Complimenti, bel pezzo!

    4) DNA – Tina Caramanico
    Molto intrigante questo racconto, Tina. Prende tantissimo sia per l’argomento – è sempre affascinante leggere gli orrori che passano per la testa a noi umani – sia per com’è scritto, in maniera ineccepibile. Il tono dei pensieri, il confrontarsi con gli altri, la curiosità di vederla ancora, dopo il fattaccio, tutto mostrato con dettaglio e molta precisione, complimenti! Due cosette mi hanno lasciata un po’ perplessa. La prima è l’aderenza alla traccia, perché è vero che il guasto c’è, un capello che manda a monte un piano perfetto (tra l’altro, ottima la scelta del titolo), però il protagonista non se ne accorge, quindi non vediamo tutte le conseguenze sul suo stato d’animo e sulla sua personalità. Però, ciò non toglie che tolto dal contesto di minuti contati il racconto sia molto godibile.
    Il secondo appunto è un po’ più sottile. Magari è solo un abbaglio per me che sono una novellina, ma mi è parso che la voce narrante fosse per tutto il tempo nella testa del protagonista. Quindi il mostrare qualcosa di cui lui non si accorge mi è parso stonasse un po’. Però continuo a chiedermi se non ho capito male, spero di leggere una tua risposta, perché DNA mi è piaciuto proprio tanto!

    5) Il carrozziere di fiducia – Francesca di Galbo
    Racconto scritto molto bene, scivola sotto gli occhi quasi. Sarà una stupidata, ma ho apprezzato come vai a capo, il testo è molto arioso. La prima parte mi è piaciuta molto, hai inquadrato con pochissimi dettagli Sergio, attraverso la Cinquecento, i Ribelli. L’incipit cattura subito l’attenzione. Sei stata anche molto brava a giocare con la paura delle altezze del protagonista, trasferendo le vertigini per il viadotto  nel sogno del salto. La frase “Ecco il prossimo!” è esilarante e collega bene il prima e il dopo. Fila tutto liscio fino ad Anna che dischiude le labbra. Il finale invece non mi è piaciuto. Non perché sia scritto male, anzi! E oltretutto, riprende il tono ironico dell’inizio. Però la storia muore completamente se alla fine scopro che è stato tutto un sogno. Non so, magari potevi fare intervenire all’ultimo un elastico di salvataggio (sarebbe stato quasi catartico, per Sergio, aver superato la prova dell’altezza) oppure fare svegliare il protagonista in ospedale, tutto scassato per la caduta. Faccio schifo a trovare finali altrui, scusami. Però, ecco, credo che il tempo non abbia giocato a tuo favore, avresti potuto trovare una soluzione migliore del sogno. A parte questo, comunque, è stato un vero piacere leggerti!
    6) Motori e cuori guasti – Cristina Danini
    Molto dolce questo racconto, sei stata molto brava a creare quest’aria così nostalgica e insieme spensierata. Mi piace come hai sfruttato il personaggio di Peter Pan, evidenziando sia la paura di crescere che quella di bloccarsi in un preciso momento della propria vita, senza andare avanti. Secondo me i salti logici nei dialoghi non hanno guastato (per restare in tema), la conversazione risulta realistica. Proprio come quando tra amici si fanno tanti discorsi diversi tutti insieme, con un mucchio di sottointesi. Te l’hanno già fatto notare e vedo che hai già risposto, comunque anche io ho avuto difficoltà a distinguere le diverse voci nei dialoghi. Bella su tutto la metafora dei cuori guasti!

    7) Quel cielo blu cobalto – Alessandra Corrà
    Racconto ben scritto, mi è piaciuto molto come hai descritto gli occidentali e, in generale, l’idea che c’è alla base. Hai sfruttato un argomento che a me piace molto, le impressioni da un’opera d’arte e l’umanità che emerge in situazioni inaspettate. Per quanto mi riguarda, non l’ho trovato buonista né ingenuo, ma speranzoso. Sarebbe stato più coinvolgente se avessi insistito sul panico causato dal guasto e, dopo, sulla trasformazione davanti al dipinto dell’ebreo errante, magari descrivendo cosa esattamente nel ritratto ha suscitato quelle emozioni nel terrorista, tanto da fargli cambiare idea. A parte questo, molto bello!

    8) L’arduo compito – Giulio Marchese
    Incipit ottimo, mi ha gasata un sacco, avevo i nervi tesi per sapere ce la farà o non ce la farà? Grandissimo fino a “tutto dipendeva da questo”. Poi ha cominciato a puzzare qualcosa. Troppo non detto e troppe allusioni, non mi interessava più se Andrea ce l’avrebbe fatta, l’unica cosa che mi chiedevo era “cosa nascondi? Perché diavolo non mi dici che problema hai? Mi stai prendendo in giro”. Sensazione fastidiosissima che mi ha accompagnato per tutto il resto della lettura :-( . A un certo punto, avrei preferito vedere la moglie che si avvicinava con la mannaia per dare un senso alla situazione, invece mi pare che tu abbia tirato troppo per le lunghe, con il risultato che anche il finale a sorpresa non mi ha sorpreso granché. Sei stato molto bravo a creare aspettative e a catturare il lettore, però potevi giocartela meglio, secondo me.

    9) Equilibrio precario – Violett83
    L’idea su cui hai costruito il racconto è molto buona e rende bene l’idea di un guasto, secondo me. Il finale funziona un po’ meno, l’infermiera che somiglia alla moglie di Marco l’ho trovata una forzatura e in generale la decisione di interrompere la relazione mi è sembrata così brusca da essere inverosimile. Per il resto, ci sono alcune precisazioni lungo il testo che guastano la lettura. Per esempio:
    ***citazioni del testo***
    Secondo me puoi tagliare tutto, non solo perché sono aggiunte superflue ma, soprattutto, perché in questo modo non si capisce a chi ti stai rivolgendo: stai chiacchierando con qualcuno? Questa persona davanti a te vede quanti anni hai (e comunque glielo dici qualche riga più giù). Stai pensando tra te e te? Allora non hai bisogno di specificarti che Marco è il tuo amante. Oltretutto, anche qui si capisce subito dopo che non è il tuo fidanzato. Anche io sono curiosa di rileggere il racconto dopo la sfrondata, perché a parte queste note stonate, secondo me scrivi molto bene e può venir fuori qualcosa di molto interessante.

    in risposta a: [A] Quel cielo color cobalto #5825
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Racconto ben scritto, mi è piaciuto molto come hai descritto gli occidentali e, in generale, l’idea che c’è alla base. Hai sfruttato un argomento che a me piace molto, le impressioni da un’opera d’arte e l’umanità che emerge in situazioni inaspettate. Per quanto mi riguarda, non l’ho trovato buonista né ingenuo, ma speranzoso. Sarebbe stato più coinvolgente se avessi insistito sul panico causato dal guasto e, dopo, sulla trasformazione davanti al dipinto dell’ebreo errante, magari descrivendo cosa esattamente nel ritratto ha suscitato quelle emozioni nel terrorista, tanto da fargli cambiare idea. A parte questo, molto bello!

    in risposta a: [A] L’arduo compito – Giulio Marchese #5823
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Incipit ottimo, mi ha gasata un sacco, avevo i nervi tesi per sapere ce la farà o non ce la farà? Grandissimo fino a “tutto dipendeva da questo”. Poi ha cominciato a puzzare qualcosa. Troppo non detto e troppe allusioni, non mi interessava più se Andrea ce l’avrebbe fatta, l’unica cosa che mi chiedevo era “cosa nascondi? Perché diavolo non mi dici che problema hai? Mi stai prendendo in giro”. Sensazione fastidiosissima che mi ha accompagnato per tutto il resto della lettura :-( . A un certo punto, avrei preferito vedere la moglie che si avvicinava con la mannaia per dare un senso alla situazione, invece mi pare che tu abbia tirato troppo per le lunghe, con il risultato che anche il finale a sorpresa non mi ha sorpreso granché. Sei stato molto bravo a creare aspettative e a catturare il lettore, però potevi giocartela meglio, secondo me.

    in risposta a: [A] Equilibrio precario #5808
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Violett, mi dispiace per la confusione sui caratteri. A me una volta è successo lo stesso. Al tema di geotecnica…tragico. Comunque, vado al tuo racconto.

    L’idea su cui hai costruito il racconto è molto buona e rende bene l’idea di un guasto, secondo me. Il finale funziona un po’ meno, l’infermiera che somiglia alla moglie di Marco l’ho trovata una forzatura e in generale la decisione di interrompere la relazione mi è sembrata così brusca da essere inverosimile. Per il resto, ci sono alcune precisazioni lungo il testo che guastano la lettura. Per esempio:

    È un uomo sui trent’anni, avrà all’incirca la mia età.

    Mi concentro sulla notte che ho passato con Marco, il mio amante

    Secondo me puoi tagliare tutto, non solo perché sono aggiunte superflue ma, soprattutto, perché in questo modo non si capisce a chi ti stai rivolgendo: stai chiacchierando con qualcuno? Questa persona davanti a te vede quanti anni hai (e comunque glielo dici qualche riga più giù). Stai pensando tra te e te? Allora non hai bisogno di specificarti che Marco è il tuo amante. Oltretutto, anche qui si capisce subito dopo che non è il tuo fidanzato. Anche io sono curiosa di rileggere il racconto dopo la sfrondata, perché a parte queste note stonate, secondo me scrivi molto bene e può venir fuori qualcosa di molto interessante.

    Metto il tuo racconto come ultimo in classifica giusto perché è già fuori gara, non perché sia il meno gradevole. 😉

    in risposta a: [A] Caligine #5621
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Grazie a tutti per aver letto e commentato!

    Provo a rispondere al disappunto di Tina e Giulio: la mia intenzione era quella di sfruttare il guasto del treno per passare da una situazione in cui il mio viaggiatore è un fuggitivo ma tutto sommato fiducioso di raggiungere il confine entro poche ore a una situazione di trappola, invece, nella quale il personaggio oltre a scappare dall’esercito che ha abbandonato, si ritrova nel paese contro il quale dovrebbe essere in guerra, quindi comunque in terra nemica. Il sentimento è amplificato dal caldo insopportabile. Ho dato per scontato che la situazione del protagonista in terra straniera si capisse (il caldo, il fingersi sordo) quando invece non era chiara.

    Speravo di riuscire a trasmettere questa cosa con i cambi di ritmo nella narrazione e con i pensieri più inquieti del protagonista dopo aver appurato del guasto, mi spiace non esserci riuscita a fondo.

    in risposta a: [A] Zumba Dumba Dumba #5619
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Racconto delizioso, sempre più esilarante via via che uno lo rilegge. L’altalena nella testa del protagonista, ora terrorizzato, ora concentrato su pensieri normali da liceale, crea una situazione completamente surreale che ho apprezzato moltissimo. Anche tutto il contesto attorno, la formula idiota, il perizoma, e infine il calzino, hai buttato sul ridicolo un contesto in cui uno non si aspetterebbe di ridere, ma hai avuto il buon senso di lasciare che la vittima del sacrificio morisse comunque, come da copione. Complimenti, bel pezzo!

    in risposta a: [A] IL DIGICALL CENTER #5617
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Divertentissimo! Il tuo racconto mostra e, soprattutto, fa vivere al lettore, quella gamma di sentimenti che spazia dall’irritazione fino alla frustrazione e che prima o poi tutti noi abbiamo provato al telefono con operatori telefonici. La trama è ben costruita, così come i dialoghi. Nell’ultimo pezzo il lettore deve fare uno sforzo in più per calarsi nella scena e immaginarsi i toni della discussione, con la faccenda del braccio, ma nel complesso secondo me il racconto non perde nulla.

    Il simboletto del marchio registrato è un tocco di classe.

    in risposta a: [A] Motori e cuori guasti – Cristina Danini #5616
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Molto dolce questo racconto, sei stata molto brava a creare quest’aria così nostalgica e insieme spensierata. Mi piace come hai sfruttato il personaggio di Peter Pan, evidenziando sia la paura di crescere che quella di bloccarsi in un preciso momento della propria vita, senza andare avanti. Secondo me i salti logici nei dialoghi non hanno guastato (per restare in tema), la conversazione risulta realistica. Proprio come quando tra amici si fanno tanti discorsi diversi tutti insieme, con un mucchio di sottointesi. Te l’hanno già fatto notare e vedo che hai già risposto, comunque anche io ho avuto difficoltà a distinguere le diverse voci nei dialoghi. Bella su tutto la metafora dei cuori guasti!

    in risposta a: [A] DNA #5613
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Grazie mille per il chiarimento, Tina!

    in risposta a: [A] DNA #5410
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Molto intrigante questo racconto, Tina. Prende tantissimo sia per l’argomento – è sempre affascinante leggere gli orrori che passano per la testa a noi umani – sia per com’è scritto, in maniera ineccepibile. Il tono dei pensieri, il confrontarsi con gli altri, la curiosità di vederla ancora, dopo il fattaccio, tutto mostrato con dettaglio e molta precisione, complimenti! Due cosette mi hanno lasciata un po’ perplessa. La prima è l’aderenza alla traccia, perché è vero che il guasto c’è, un capello che manda a monte un piano perfetto (tra l’altro, ottima la scelta del titolo), però il protagonista non se ne accorge, quindi non vediamo tutte le conseguenze sul suo stato d’animo e sulla sua personalità. Però, ciò non toglie che tolto dal contesto di minuti contati il racconto sia molto godibile.

    Il secondo appunto è un po’ più sottile. Magari è solo un abbaglio per me che sono una novellina, ma mi è parso che la voce narrante fosse per tutto il tempo nella testa del protagonista. Quindi il mostrare qualcosa di cui lui non si accorge mi è parso stonasse un po’. Però continuo a chiedermi se non ho capito male, spero di leggere una tua risposta, perché DNA mi è piaciuto proprio tanto!

    in risposta a: [A] Il carrozziere di fiducia – Francesca Di Galbo #5360
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Racconto scritto molto bene, scivola sotto gli occhi quasi. Sarà una stupidata, ma ho apprezzato come vai a capo, il testo è molto arioso. La prima parte mi è piaciuta molto, hai inquadrato con pochissimi dettagli Sergio, attraverso la Cinquecento, i Ribelli. L’incipit cattura subito l’attenzione. Sei stata anche molto brava a giocare con la paura delle altezze del protagonista, trasferendo le vertigini per il viadotto  nel sogno del salto. La frase “Ecco il prossimo!” è esilarante e collega bene il prima e il dopo. Fila tutto liscio fino ad Anna che dischiude le labbra. Il finale invece non mi è piaciuto. Non perché sia scritto male, anzi! E oltretutto, riprende il tono ironico dell’inizio. Però la storia muore completamente se alla fine scopro che è stato tutto un sogno. Non so, magari potevi fare intervenire all’ultimo un elastico di salvataggio (sarebbe stato quasi catartico, per Sergio, aver superato la prova dell’altezza) oppure fare svegliare il protagonista in ospedale, tutto scassato per la caduta. Faccio schifo a trovare finali altrui, scusami. Però, ecco, credo che il tempo non abbia giocato a tuo favore, avresti potuto trovare una soluzione migliore del sogno. A parte questo, comunque, è stato un vero piacere leggerti!

    in risposta a: [A] COME UNA STELLA CHE SORGE di Alberto Priora #5353
    lailmil
    lailmil
    Partecipante

    Bellissimo racconto, epico e ricco di immagini vivide. L’ho letto varie volte, un po’ per gustarne tutti i particolari, un po’ per cercare se ci fossero debolezze, anche se alla fine sono rimasta sempre rapita dalla storia e dalla poesia con cui l’hai raccontata. Mi è piaciuta molto la spiegazione discreta del perché il pilota sia indissolubilmente legato al Guardiano (l’impronta genetica), la spettacolarità e la ritualità nella riparazione dei meccanismi e, soprattutto, la sospensione nella rivelazione del segreto, solo alla fine e non vicino agli accenni che ho ritrovato durante tutta la narrazione. Ho trovato un po’ pesanti le frasi molto lunghe, con vari incisi, come questa che magari avrei spezzato:
    “Averlo nascosto nel suo esilio di unico sopravvissuto dopo la Guerra Spaventosa, e avergli concesso in sposa la figlia, ha garantito una protezione estesa all’infinito, tramandata dal dna originale, legato in esclusiva con la sua doppia elica a quel cuore meccanico.”
    O anche questa:
    “Così, quando alla nona generazione di pace un esercito avvistato in fuga nel deserto decise che penetrare in quella vallata, di cui i mercanti avevano mormorato riverenti fin oltre il volo degli uccelli più resistenti, fosse un destino preferibile alla morte tra la sabbia, il pilota uscì di casa con calma, passando tra la gente con le mani alzate come in una benedizione.”
    Però intuisco l’utilità di questo stile nel contribuire a rendere ulteriormente maestosi i gesti del pilota. Insomma, la verità è che mi è piaciuto tutto. Complimenti davvero!

Stai vedendo 28 articoli - dal 1 a 28 (di 28 totali)