Pietro Ch.


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  • in risposta a: BASTIAN: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #5761

    Pietro Ch.
    Partecipante

    Ecco la mia classifica, che è basata più sulla congenialità ai miei gusti che non alla qualità della scrittura, sempre elevata e che ha reso difficilissimo stilare una graduatoria, tanto che a ogni rilettura dei racconti ho variato le posizioni…

    1 – Testa a testa
    Bello. Alla prima lettura qualche passaggio mi ha richiesto uno sforzo di concentrazione, ma rileggendolo alla luce della conclusione mi si sono chiariti egregiamente tutti i punti che mi avevano lasciato un attimo di incertezza. È il genere di racconti che mi piace, con dialoghi interessanti e ben scritti e un finale a sorpresa o, comunque, inaspettato.
    2 – L’apprendista
    Interessante. Ambientazione fantastica molto piacevole e “domestica” – a parte i bordelli delle fate! -, personaggi necessariamente sintetizzati (vista la lunghezza massima richiesta) ma ben tratteggiati, alcune descrizioni mi piacciono molto (cito per esempio “con una secchiata o due di sarcasmo nella voce”). Mi aspettavo un finale diverso, ma è comunque una lettura piacevolissima
    3 – Lo aggiusti, papà?
    Forte. Forte nel senso di bello. Ben scritto e ben pensato. Il finale mi è piaciuto molto, devo dire, e l’ho trovato valido. Dialoghi efficaci. L’unico punto che non mi convince è “Il bambino tendeva le mani , i palmi all’insù, per mostrarlo”, che non mi dava l’idea di come un bimbo avrebbe mostrato una farfalla tenuta nelle mani (forse avrei messo anche solo un “tendeva le mani unite”), ma è una pignoleria.
    4 – Il caricabatteria
    Curioso. Un racconto che si legge piacevolmente con descrizioni interessanti. Effettivamente il termine “sintoide” può lasciare perplesso chi non lo conosca già, e l’accenno a “esseri obbedienti, infallibili, eterni nei loro corpi sintetici” non chiarisce le cose più di quanto faccia comunque lo scorrere del racconto. Il titolo si spiega con la battuta finale, forse un po’ leggera e poco “calcata” sulla “ricarica”, che comunque chiude bene un racconto convincente
    5 – L’amore al tempo del 6G
    Riflettente. Nel senso che fa riflettere, per quanto il tema dell’alienazione da “rete” non sia inedito. Ben espressi i rapporti personali ridotti a collegamenti su internet, in privato o meno; ho trovato un po’ sopra le righe il “Mai!” picchiando i pugni (ma ho visto che questo è già stato spiegato, dovuto al taglio di una frase), e non ho trovato chiaro perché fossero proprio i ragazzi di PokerLine a minacciare il non liberarsi più di Carmen. A parte questi elementi, la storia mi piace. E mi è piaciuta molto la battuta “Era gente strana quella che non viveva in rete”.
    6 – Una sorpresa per te
    Valido. L’inizio non mi convinceva, il “formicolare laggiù dove non batte il sole” non mi convince come espressione in un testo scritto, la stessa S a zeppola, oltre al protagonista disturbava anche me. Invece col procedere del racconto si viene comunque coinvolti in un testo ben scritto. Battuta finale concisa ma convincente.
    7 – Gremlins
    Simpatico. Mi sono piaciute le descrizioni e le suggestioni dei movimenti dei gremlins per l’astronave. Il finale mi ha un po’ deluso, lasciandomi dei dubbi su cosa sia successo realmente, (gremlins reali o visoni della mente impazzita?), così come non ho capito perché il protagonista si voglia nascondere. Piacevole e interessante lo stile di scrittura, che rende bene i problemi del protagonista.
    8 – La lavatrice
    Bello, ma da rivedere. Mi è piaciuto, peccato che le sforbiciate per rientrare nei limiti del contest abbiano lasciato dei punti irrisolti o poco chiari, già rilevati da altri commenti, e qualche forzatura in cui il comportamento della protagonista sembra fin troppo sopra le righe. Il racconto, pur non essendo una situazione originalissima, è comunque ben scritto e piacevole e, come ho premesso, mi è piaciuto.

    9 – Tra Montorsoli e Bivigliano
    Disturbante. Il racconto è decisamente ben scritto, ma il tema non è il mio preferito, e non mi è piaciuto il finale in cui si realizza il “sogno” del protagonista. Questo è un parere personale, naturalmente, che ha a che fare con il contenuto e non con la forma, assolutamente valida. Pare effettivamente esserci una forzatura temporale (già rilevata da Ceranu).

    in risposta a: [B] Il disastro – di Pietro Chiappelloni #5560

    Pietro Ch.
    Partecipante

    Ciao Eleonora, ciao Ceranu! Grazie dei commenti! Veramente, io pensavo che “allarme, panico, piano B…” fossero solo dei suggerimenti, non dei passaggi da seguire necessariamente nel racconto, soprattutto per i puntini finali che mi facevano pensare a possibilità, non a obblighi di trama. Per questo non ho sviluppato né panico né, tantomeno, piano B (il frigo, onestamente, non era un piano B, era solo un modo di suggerire la relatività dei punti di vista: il protagonista è più allarmato per il frigo rotto che per il pianeta…). Quindi, se uno cerca panico e piano B nel mio racconto, non li trova perché, per come ho interpretato la consegna (forse erroneamente), non ci sono!

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