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Svelate dalla tua spiegazione le dinamiche della vicenda risultano senz’altro molto più chiare
Ribadisco che è un racconto molto gradevole e spero di ritrovarti in un’altra occasione. A presto!Ciao, Alessandra
Il tuo racconto è molto gradevole e coinvolgente, e ha il pregio di aver rispettato perfettamente il tema della gara. La figura della notte alata è molto originale e ben delineata. Non ti nascondo, però, di aver dovuto leggere il racconto una seconda volta per focalizzare appieno le linee della trama e le azioni dei personaggi. E ti confesso che al termine della lettura mi è rimasto un dubbio: perché il personaggio soffre tanto? Ed esattamente che cosa è invitato a dimenticare? Il suicidio del padre? Il rammarico di aver lasciato Sara per la donna demone?
Non ho nulla da eccepire sulla forma, il tuo stile è sempre ottimo. Solo un piccolo appunto, riguardo alla frase «Cosa fai papà?»: anche se riproduce una parlata infantile, io avrei comunque inserito una virgola dopo “fai”.
Complimenti!Racconto coinvolgente con un finale a effetto molto efficace. Non ti nascondo di essermi impantanata in qualche passaggio, non tanto per l’uso della terminologia tecnica, quanto per alcune frasi ellittiche del verbo, come, ad esempio, in “La faccia schiacciata sull’asfalto mentre un ginocchio le premeva sulla spina dorsale bloccandola.”
Mi permetto qualche osservazione sulla forma: nella frase “guarda dove vai stronza!” inserirei una virgola dopo “vai”; idem nella frase «Cazzo Cody, ti ho detto di aggiornarmi ogni due minuti!», tra “cazzo” e “Cody”; riguardo alla frase “I suoni […] erano eco lontani”, la parola eco è femminile al singolare e maschile al plurale, per cui la forma corretta è “echi lontani”; nella frase “Levati di mezzo idiota!” inserirei una virgola dopo “mezzo”. Complimenti!Per quanto non ami i racconti di supereroi, devo dire che il tuo mi ha colpita favorevolmente per la delicatezza con cui descrivi gli stati d’animo del protagonista e la sua difficile situazione personale ed emotiva. Il tema della gara è rispettato in pieno.
Ti faccio solo tre appunti sulla forma: nella frase “Ciao mamma” inserirei una virgola dopo il saluto; nella frase “scappate o preparatevi a morire” ti è sfuggito il maiuscolo iniziale; nella frase “Ora che ti vedo però, temo che abbiamo fatto troppo chiasso per nulla” inserirei una virgola anche prima del “però”. Bravo, complimenti!Racconto divertente e scorrevole, idea originale. Riguardo al tema della gara, direi che è rispettato, visto che lo espliciti nel passaggio in cui descrivi il brevetto di James. Ti faccio due appunti sulla forma: nella frase “Quelli ancora troppo coscienti li ammazzava, passandogli sotto il naso” correggi il pronome di “passandogli”; visto che è concordato con una forma al plurale, meglio scrivere “passando loro sotto il naso”. Il secondo appunto riguarda il periodo “Il fazzoletto col laudano era ormai inutilizzabile e James si maledì, sprecarne due in una sera lo considerava un abominio ma quella borsa pareva piena delle sterline mancanti.”: è troppo lunga e faticosa; io la spezzerei inserendo due punti tra “maledì” e “sprecarne”. Buon racconto, complimenti!
L’ambientazione del tuo racconto è molto suggestiva, ma ti devo dire la verità: l’ho dovuto rileggere più volte per cercare di capire il senso della storia, chi fossero i personaggi e quale fosse lo scopo della loro esistenza nella vicenda. E ancora adesso mi rimangono dei punti oscuri, come, ad esempio, la funzione del bottone: è un amuleto? Serve per proteggersi dalla bottegaia demoniaca?
Dal punto in cui inizia il dialogo tra Ivo e la bottegaia avrei coniugato i tempi verbali al trapassato prossimo, per far capire meglio al lettore che l’azione che si sta svolgendo è precedente a quella delle scene iniziali, in cui Ivo risulta già scomparso.
Lo stile è fluido, ma la trama non mi ha convinta del tutto. Alla prossima!Ho provato io stessa a scrivere quella frase con gli occhi chiusi, proprio per sperimentare le difficoltà: il risultato non è stato ottimale, ovviamente, ma è perfettamente leggibile. Comunque capisco le perplessità
Un vampiro calato in un’ambientazione fantascientifica: buona idea. Ho apprezzato il ritmo concitato con cui il protagonista si muove nella notte, che rende bene l’idea della sua angoscia. Ti faccio solo due appunti sullo stile: nella frase “Sono più di 88 ore che digiuno” avrei scritto per intero la cifra, “ottantotto”; nella frase “So essere silenzioso come un’ombra quando voglio” avrei inserito una virgola prima di “quando voglio”. Bravo, bel racconto!
Ciao, Francesco!
Perdere la vista quando si hanno ancora tanti obiettivi da realizzare nella vita, e in questo caso quando si è un’atleta affermata, purtroppo è spesso un motivo sufficiente per indurre una persona al suicidio. Ho avuto una collega che purtroppo ha commesso l’insano gesto proprio perché aveva perso la vista. La protagonista del mio racconto è diventata cieca progressivamente, quindi è in grado di scrivere un biglietto e anche di uscire da sola di casa. So che ci sono persone affette da retinite pigmentosa che non sono completamente cieche, ma riescono a percepire luci e ombre. Quanto al cane…be’, questa è effettivamente una mia lacuna, perché ho poca dimestichezza con i cani e non conosco bene il loro comportamento 😛 Grazie per le osservazioni!
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 6 mesi fa da
Veronica Cani.
Ciao, Angela, grazie per le osservazioni!
La scena del cagnolino si è palesata nella mia testa proprio mentre stavo scrivendo le battute finali, e si è inserita con prepotenza nella narrazione…bisogna che mi decida una buona volta a fare una cernita delle mie visioni! 😀 Sono contenta che comunque il racconto ti sia piaciuto. In bocca al lupo per la gara, a presto!
29 settembre 2015 alle 23:00 in risposta a: Gruppo HIGH CASTLE: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #11417Ecco la mia classifica corredata dai commenti:
1) Vaniglia di Vilma Cretti
Un racconto che descrive in maniera incredibilmente delicata una vicenda terribile. Ottima la scelta lessicale di parole melodiose come “rugiada”, “sogni belli” e lo stesso titolo “vaniglia”, che preparano il lettore a una storia idilliaca per poi tirargli addosso una secchiata fredda quando si scopre, invece, che la protagonista fa una vita infernale. Complimenti, molto efficace! Non ho nessun appunto da farti sulla forma e sullo stile2) La casa degli spiriti di Angela Catalini
Ottimo racconto che a mio modo di vedere centra in pieno la tematica, visto che, come mi sembra di capire, Leda Argenti ha deciso di seguire degli esseri provenienti da un altro mondo. Ho solo due appunti da fare: nel periodo “Gracchi l’aveva incontrata qualche volta e si era fatto l’idea che fosse troppo educata e sensibile e quelle come lei sono destinate a soffrire”, le subordinate che dipendono da “si era fatto l’idea che” sono coordinate tra loro? Perché io avrei mantenuto il congiuntivo anche nell’ultima frase, scrivendo “Gracchi l’aveva incontrata qualche volta e si era fatto l’idea che fosse troppo educata e sensibile e che quelle come lei fossero destinate a soffrire”. Nella frase “Il Comandante Gracchi tornò in caserma per stendere il verbale rassegnato alle fettuccine fredde” avrei inserito una virgola tra “verbale” e “rassegnato”. Per il resto ti faccio i miei complimenti3) “Chi vuol essere italiano” di Ambra Stancampiano
Un racconto scorrevole dall’inizio alla fine, sarcastico e molto divertente pur nel senso di amarezza che rimanda, trattando un tema drammatico come quello dell’immigrazione e descrivendo lo squallore della società dei consumi. Sei stata molto abile a dosare ironia e critica sociale. L’unico appunto che ti posso fare, ma è una questione soggettiva di stile, riguarda l’uso delle cifre, come in “13 figli”, “20 minuti” e “devo alzarmi alle 5”, che in un testo narrativo io avrei scritto in lettere, e quindi “tredici figli”, “venti minuti” e “alzarmi alle cinque”. Complimenti!4) Una dolce inquietudine di Alessandra Corrà
Un racconto originale nel suo sviluppo, molto scorrevole e perfettamente aderente alla tematica. Strappa un sorriso di soddisfazione quando il protagonista debole ha la meglio sui bulli che lo tormentavano. Non ho nulla da eccepire sullo stile, a parte una frase che vorrei farti notare: “Ed ecco il primo calcio sul polpaccio. […] Un altro pugno”; essendo la prima azione un calcio, l’aggettivo “altro” non è corretto; lo sarebbe stato se la prima frase avesse recitato “Ed ecco il primo pugno”. A parte questo, complimenti!5) Il mio universo di Daniele Picciuti
Molto poetico e delicato il dialogo tra i due ragazzi, e il tema è pienamente centrato. L’unico appunto riguarda il periodo “…la gente in strada mi fa pensare a un formicaio devastato dall’acqua di un torrente “ che non c’è nessun altro universo”, che mi sembra sintatticamente sconnesso; forse era “che non c’è IN nessun altro universo?” Buon racconto, complimenti6) Importante, seguono allegati di Roberto Romanelli
Ho trovato la tua idea geniale e ho molto apprezzato lo stile asciutto e il registro linguistico tecnico che usi quando parli di fenomeni fisici e medici. Gli unici appunti che ti rivolgo riguardano certe “d” eufoniche che io avrei evitato, come in “ad Heisenberg” e in “ad ogni costo”. Per il resto niente da eccepire, il racconto è scorrevole e molto originale. Complimenti7) Viaggio al termine del tempo di Adriano Muzzi
Il racconto ha uno stile scorrevole e piacevole, l’idea è buona e hai centrato in pieno la tematica della gara. Tuttavia c’è un passaggio che mi lascia perplessa, e cioè il momento in cui dici che l’amore è la chiave del cosmo, e che quindi i “colonizzatori” dovrebbero portare un messaggio d’amore, concetto che però stride con la figura di Yor, che nel modo in cui si presenta agli alieni, addirittura nelle vesti del Dio biblico, pare più un dispotico tiranno piuttosto che un dispensatore di amore. Riguardo alla forma ti faccio notare che nella frase “E’ vero mi sono presentato loro come un Dio” ti è sfuggita una virgola dopo “è vero”. Nient’altro da evidenziare. Complimenti!8) La convocazione di Manuel Piredda
Un racconto molto divertente e originale! Ti faccio solo alcune osservazioni riguardo alla forma: la musa della commedia e della poesia satirica è Talia, con una sola “l”; cosa intendi per “baldanza leggera”? L’idea che ho io di un atteggiamento baldanzoso mal si accorda con l’aggettivo “leggero”; il periodo “Si levò il cappello piumato esibendosi in un inchino profondo che mise ancor più a dura prova i bottoni del farsetto, una volta terminato l’inchino aveva già il fiatone, i primi risolini iniziarono a risuonare tra il pubblico, l’omone continuò” è troppo lungo e faticoso per il lettore. Io avrei usato almeno il punto e virgola dopo “farsetto” e un punto fermo dopo “fiatone”. Comunque complimenti, un bel racconto9) C’erano un italiano, un tedesco e un francese di Francesco Nucera
Un racconto scorrevole e dalla trama originale che centra perfettamente la tematica della gara. All’inizio mi sono un po’ persa perché non riuscivo a identificare bene i personaggi. Ad esempio, perché se il dottor Schwarz è tedesco Alberto pensa che conosce mille modi per rispondergli male in inglese? Ti faccio alcune osservazioni sulla forma: nella frase “disse rimarcando l’ultima parola” avrei aggiunto una virgola tra il verbo al passato remoto e il gerundio, così come in “disse trattenendo a stento l’eccitazione” e in “chiese rivolgendosi a Schwarz”; in “gli andò in contro” l’avverbio “incontro” è tutto attaccato. A parte queste osservazioni è un buon racconto, complimenti!10) L’origine del mondo di Enrico Nottoli
Ti confesso che l’ho dovuto rileggere più volte per capire che i protagonisti sono spermatozoi, ma probabilmente dipende dai miei riflessi un po’ lenti. L’idea è geniale e lo svolgimento risulta gradevole e divertente. Ti faccio solo tre appunti che riguardano la forma: nella frase “Ma cosa fosse realmente, be’ quello era un mistero” metterei una virgola dopo “be’”; stessa osservazione per la frase “Poi, una notte le sirene cominciarono a suonare”, in cui metterei una virgola dopo “notte”; nel sintagma “per spalleggiarsi e eliminare la concorrenza” ci vuole la “d” eufonica dopo la congiunzione. Complimenti11) Ritorno di Lorenzo Cadoni
Un racconto scorrevole e suggestivo, anche se mi ha un po’ disorientata, perché inizialmente pensavo che il protagonista stesse descrivendo il viaggio dalla Terra a un altro mondo, poi invece mi sono resa conto che parla dei suoi spostamenti nell’ambito di questo “altro universo” sulla cui natura, però, continuo a essere confusa. Ti faccio alcune osservazioni sulla punteggiatura: nella frase “Ero schivo e silenzioso, sempre pronto a non dire una parola oltre il necessario e, questo aspetto del mio carattere aveva creato non pochi problemi”, toglierei la virgola dopo la congiunzione; nella frase “Il Maestro, durante le lezioni di avvicinamento mi aveva ammonito”, invece, inserirei una virgola tra “avvicinamento” e “mi”; nella frase “Ogni mattina io ed i miei compagni, eravamo costretti…”, togli la virgola dopo “compagni”. Comunque complimenti, un racconto gradevoleRiepilogo la mia classifica:
1) Vaniglia di Vilma Cretti
2) La casa degli spiriti di Angela Catalini
3) “Chi vuol essere italiano” di Ambra Stancampiano
4) Una dolce inquietudine di Alessandra Corrà
5) Il mio universo di Daniele Picciuti
6) Importante, seguono allegati di Roberto Romanelli
7) Viaggio al termine del tempo di Adriano Muzzi
8) La convocazione di Manuel Piredda
9) C’erano un italiano, un tedesco e un francese di Francesco Nucera
10) L’origine del mondo di Enrico Nottoli
11) Ritorno di Lorenzo CadoniTi confesso che l’ho dovuto rileggere più volte per capire che i protagonisti sono spermatozoi, ma probabilmente dipende dai miei riflessi un po’ lenti. L’idea è geniale e lo svolgimento risulta gradevole e divertente. Ti faccio solo tre appunti che riguardano la forma: nella frase “Ma cosa fosse realmente, be’ quello era un mistero” metterei una virgola dopo “be’”; stessa osservazione per la frase “Poi, una notte le sirene cominciarono a suonare”, in cui metterei una virgola dopo “notte”; nel sintagma “per spalleggiarsi e eliminare la concorrenza” ci vuole la “d” eufonica dopo la congiunzione. Complimenti
Un racconto scorrevole e dalla trama originale che centra perfettamente la tematica della gara. All’inizio mi sono un po’ persa perché non riuscivo a identificare bene i personaggi. Ad esempio, perché se il dottor Schwarz è tedesco Alberto pensa che conosce mille modi per rispondergli male in inglese? Ti faccio alcune osservazioni sulla forma: nella frase “disse rimarcando l’ultima parola” avrei aggiunto una virgola tra il verbo al passato remoto e il gerundio, così come in “disse trattenendo a stento l’eccitazione” e in “chiese rivolgendosi a Schwarz”; in “gli andò in contro” l’avverbio “incontro” è tutto attaccato. A parte queste osservazioni è un buon racconto, complimenti!
Un racconto originale nel suo sviluppo, molto scorrevole e perfettamente aderente alla tematica. Strappa un sorriso di soddisfazione quando il protagonista debole ha la meglio sui bulli che lo tormentavano. Non ho nulla da eccepire sullo stile, a parte una frase che vorrei farti notare: “Ed ecco il primo calcio sul polpaccio. […] Un altro pugno”; essendo la prima azione un calcio, l’aggettivo “altro” non è corretto; lo sarebbe stato se la prima frase avesse recitato “Ed ecco il primo pugno”. A parte questo, complimenti!
Un racconto che descrive in maniera incredibilmente delicata una vicenda terribile. Ottima la scelta lessicale di parole melodiose come “rugiada”, “sogni belli” e lo stesso titolo “vaniglia”, che preparano il lettore a una storia idilliaca per poi tirargli addosso una secchiata fredda quando si scopre, invece, che la protagonista fa una vita infernale. Complimenti, molto efficace! Non ho nessun appunto da farti sulla forma e sullo stile
Un racconto scorrevole dall’inizio alla fine, sarcastico e molto divertente pur nel senso di amarezza che rimanda, trattando un tema drammatico come quello dell’immigrazione e descrivendo lo squallore della società dei consumi. Sei stata molto abile a dosare ironia e critica sociale. L’unico appunto che ti posso fare, ma è una questione soggettiva di stile, riguarda l’uso delle cifre, come in “13 figli”, “20 minuti” e “devo alzarmi alle 5”, che in un testo narrativo io avrei scritto in lettere, e quindi “tredici figli”, “venti minuti” e “alzarmi alle cinque”. Complimenti!
Il racconto ha uno stile scorrevole e piacevole, l’idea è buona e hai centrato in pieno la tematica della gara. Tuttavia c’è un passaggio che mi lascia perplessa, e cioè il momento in cui dici che l’amore è la chiave del cosmo, e che quindi i “colonizzatori” dovrebbero portare un messaggio d’amore, concetto che però stride con la figura di Yor, che nel modo in cui si presenta agli alieni, addirittura nelle vesti del Dio biblico, pare più un dispotico tiranno piuttosto che un dispensatore di amore. Riguardo alla forma ti faccio notare che nella frase “E’ vero mi sono presentato loro come un Dio” ti è sfuggita una virgola dopo “è vero”. Nient’altro da evidenziare. Complimenti!
27 settembre 2015 alle 19:32 in risposta a: Importante – Seguono allegati. di Roberto Romanelli #11242Ho trovato la tua idea geniale e ho molto apprezzato lo stile asciutto e il registro linguistico tecnico che usi quando parli di fenomeni fisici e medici. Gli unici appunti che ti rivolgo riguardano certe “d” eufoniche che io avrei evitato, come in “ad Heisenberg” e in “ad ogni costo”. Per il resto niente da eccepire, il racconto è scorrevole e molto originale. Complimenti
Molto poetico e delicato il dialogo tra i due ragazzi, e il tema è pienamente centrato. L’unico appunto riguarda il periodo “…la gente in strada mi fa pensare a un formicaio devastato dall’acqua di un torrente “ che non c’è nessun altro universo”, che mi sembra sintatticamente sconnesso; forse era “che non c’è IN nessun altro universo?” Buon racconto, complimenti
Ringrazio chi ha commentato il racconto finora
Le vostre osservazioni sono molto costruttive e sono contenta che abbia riscosso più successo rispetto al racconto presentato nella gara precedente, nonostante mi sia incamminata in un genere che non mi è molto congeniale 😀 Aspetto gli altri commenti, per ora grazie a tutti
Un racconto molto divertente e originale! Ti faccio solo alcune osservazioni riguardo alla forma: la musa della commedia e della poesia satirica è Talia, con una sola “l”; cosa intendi per “baldanza leggera”? L’idea che ho io di un atteggiamento baldanzoso mal si accorda con l’aggettivo “leggero”; il periodo “Si levò il cappello piumato esibendosi in un inchino profondo che mise ancor più a dura prova i bottoni del farsetto, una volta terminato l’inchino aveva già il fiatone, i primi risolini iniziarono a risuonare tra il pubblico, l’omone continuò” è troppo lungo e faticoso per il lettore. Io avrei usato almeno il punto e virgola dopo “farsetto” e un punto fermo dopo “fiatone”. Comunque complimenti, un bel racconto
Un racconto scorrevole e suggestivo, anche se mi ha un po’ disorientata, perché inizialmente pensavo che il protagonista stesse descrivendo il viaggio dalla Terra a un altro mondo, poi invece mi sono resa conto che parla dei suoi spostamenti nell’ambito di questo “altro universo” sulla cui natura, però, continuo a essere confusa. Ti faccio alcune osservazioni sulla punteggiatura: nella frase “Ero schivo e silenzioso, sempre pronto a non dire una parola oltre il necessario e, questo aspetto del mio carattere aveva creato non pochi problemi”, toglierei la virgola dopo la congiunzione; nella frase “Il Maestro, durante le lezioni di avvicinamento mi aveva ammonito”, invece, inserirei una virgola tra “avvicinamento” e “mi”; nella frase “Ogni mattina io ed i miei compagni, eravamo costretti…”, togli la virgola dopo “compagni”. Comunque complimenti, un racconto gradevole
Ottimo racconto che a mio modo di vedere centra in pieno la tematica, visto che, come mi sembra di capire, Leda Argenti ha deciso di seguire degli esseri provenienti da un altro mondo. Ho solo due appunti da fare: nel periodo “Gracchi l’aveva incontrata qualche volta e si era fatto l’idea che fosse troppo educata e sensibile e quelle come lei sono destinate a soffrire”, le subordinate che dipendono da “si era fatto l’idea che” sono coordinate tra loro? Perché io avrei mantenuto il congiuntivo anche nell’ultima frase, scrivendo “Gracchi l’aveva incontrata qualche volta e si era fatto l’idea che fosse troppo educata e sensibile e che quelle come lei fossero destinate a soffrire”. Nella frase “Il Comandante Gracchi tornò in caserma per stendere il verbale rassegnato alle fettuccine fredde” avrei inserito una virgola tra “verbale” e “rassegnato”. Per il resto ti faccio i miei complimenti
Vi ringrazio tutti per i commenti, sia in positivo che in negativo
Vi confesso che questo racconto è nato come un gioco letterario, e purtroppo, inseguendo questa idea ed esasperandola, la trama ha perso in logicità e in verosimiglianza. Capisco quindi chi è rimasto disorientato di fronte a una storia che, in realtà, tanto storia non è. Comunque, a prescindere dal risultato, mi sono divertita tantissimo a partecipare a questa gara. Questo forum mi piace molto e continuerò a frequentarlo, così spero di farvi leggere una storia migliore, la prossima volta! Ciao a tutti e a presto
31 agosto 2015 alle 16:43 in risposta a: Gruppo CAVALCANTI: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #10356Ciao a tutti!
Ecco la mia classifica con i commenti:
1) Il racconto invisibile, di Marco Roncaccia
Ottima idea questa del racconto inesistente. Il preambolo mi ha ricordato quello di Calvino in “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, che si diverte a introdurre racconti che poi non svilupperà, per prendere un po’ in giro il lettore. Il tuo stile è scorrevole e possiedi una ricca competenza lessicale. Non ho alcun appunto da fare sulla forma. Complimenti!2) Ad armi pari, di Cristina Danini
Molto bello e delicato lo svolgimento del tuo racconto, che ho apprezzato moltissimo anche perché è ambientato in teatro. Sei stata molto abile a non rivelare al lettore, fino alla fine, che la ragazza è un fantasma. Non ho particolari osservazioni da fare, lo stile è scorrevole e la storia accattivante. Complimenti!3) Una vita migliore, di Angela Catalini
Nel preambolo sei riuscita molto bene a condensare in poche righe l’analisi su un terribile dramma umano, che poi è il tema del tuo racconto. Spiazzante il finale e molto azzeccata l’idea di convincere fino alla fine il lettore che Ismael sia animato da buoni sentimenti, soprattutto con la descrizione del gesto di tenerezza del protagonista nei confronti del suo cane. Unico appunto, a questo proposito: nei pronomi e negli aggettivi che si riferiscono al cane c’è forse qualche refuso, perché non si capisce se sia maschio o femmina. Complimenti comunque, ottimo racconto!4) Lo specchio infranto, di Roberto Romanelli
La tua idea è molto bella e originale, lo stile è scorrevole e si legge piacevolmente dall’inizio alla fine. Ho notato un refuso nella frase “Le fiamme delle candele sulla tavola danzava sui calici”: correggi “danzava” con “danzavano”. Non ho nessun’altra annotazione da fare. Complimenti per il racconto!5) La coperta sugli occhi, di Andrea Partiti
Bella l’idea di sfruttare il tema dell’amico invisibile, anche se, terminata la lettura, non sono riuscita a crearmi nella mente un’immagine sulla natura di questa entità. A un certo punto ho addirittura pensato che si trattasse di un gatto. Ma probabilmente l’idea di lasciare nell’indeterminatezza questo personaggio era una tua precisa intenzione. La forma è ottima, mi permetto solo di farti notare che nel finale sei passato bruscamente, e in maniera che ritengo ingiustificata, dal passato remoto al presente. Complimenti, bel racconto!6) Linee immaginarie, di Manuel Piredda
La tematica che hai scelto è molto bella e molto attuale. Suggestive le descrizioni dei luoghi e buona anche la riflessione sull’arbitrarietà dei confini umani. La risoluzione del conflitto tra i due protagonisti è tracciata in maniera molto sbrigativa, ma d’altronde l’esiguità dei caratteri a disposizione impediva un maggiore approfondimento. Complimenti, un bel racconto!7) Chiudo gli occhi e respiro, di Christian Magrì
Un racconto molto toccante e commovente, con punte di ironia quando descrivi l’ambiente del gruppo di meditazione. La parte iniziale, in cui usi un tono irridente nei confronti delle donne sulla cinquantina, è proprio quella che ho apprezzato di più dal punto di vista della scorrevolezza nel ritmo della narrazione. Ho dovuto leggere più volte una frase, “la sua barba lunga mi distrae, ma lo seguo a volte” perché non riuscivo a cogliere il senso del sintagma “a volte”. Ti segnalo una ripetizione: quella di “a casa” nella frase “ho acquistato un cd di musica classica per allenarmi a casa, provo a meditare anche a casa”. A parte queste osservazioni un buon racconto, complimenti!8) Non si gioca così, di Enrico Nottoli
Lo stile del tuo racconto è divertente anche se a tratti, a causa di alcune scelte sintattiche e lessicali, diventa un po’ faticoso da leggere. Mi riferisco a frasi come “Lo skunk è un’erba molto dolce, che storge, ma storge bene”, “E a me, a me piaceva insomma”, oppure “Ok, ok, forse è tipo un gioco”. Quando enumeri le persone e gli animali che passano davanti al ragazzo, la prima volta nomini Josip Stalin, mentre alla fine del racconto, nel momento in cui il lettore si aspetterebbe Stalin, scegli invece Mussolini. Io avrei mantenuto lo stesso personaggio, per una questione di continuità con ciò che hai detto in precedenza. Complimenti, un racconto gradevole!9) Danza mistica, di Leonardo Marconi
L’idea del tuo racconto è molto carina e il tuo stile è molto scorrevole e divertente, a parte l’uso della punteggiatura che avrei aggiustato in alcuni passaggi del testo: mi riferisco in particolare all’uso dei doppi punti interrogativi o esclamativi e delle virgole in frasi come “Ma secondo lei signor Manfredi, Dio esiste?”, che cambierei in “Ma secondo lei, signor Manfredi, Dio esiste?”. Complimenti, a rileggerti!10) Gli occhiali di Dewey, di Sara Tirabassi
L’idea del tuo racconto è molto originale e ben sviluppata, anche se la lettura è stata spesso faticosa, anche a causa delle tue ricercate scelte lessicali. Ti segnalo due refusi: uno è “qualcun’altro”, che va scritto senza l’apostrofo; l’altro riguarda la sintassi della frase “Seppure lo scaffale dei libri di cucina era stato riabilitato”: seppure regge il congiuntivo e non l’indicativo, ma anche volendo usare l’indicativo la frase risulta comunque incompleta. A rileggerti!Ciao, Leonardo!
L’idea del tuo racconto è molto carina e il tuo stile è molto scorrevole e divertente, a parte l’uso della punteggiatura che avrei aggiustato in alcuni passaggi del testo: mi riferisco in particolare all’uso dei doppi punti interrogativi o esclamativi e delle virgole in frasi come “Ma secondo lei signor Manfredi, Dio esiste?”, che cambierei in “Ma secondo lei, signor Manfredi, Dio esiste?”. Complimenti, a rileggerti!Ciao, Sara!
L’idea del tuo racconto è molto originale e ben sviluppata, anche se la lettura è stata spesso faticosa, anche a causa delle tue ricercate scelte lessicali. Ti segnalo due refusi: uno è “qualcun’altro”, che va scritto senza l’apostrofo; l’altro riguarda la sintassi della frase “Seppure lo scaffale dei libri di cucina era stato riabilitato”: seppure regge il congiuntivo e non l’indicativo, ma anche volendo usare l’indicativo la frase risulta comunque incompleta. A rileggerti!Ciao, Christian!
Un racconto molto toccante e commovente, con punte di ironia quando descrivi l’ambiente del gruppo di meditazione. La parte iniziale, in cui usi un tono irridente nei confronti delle donne sulla cinquantina, è proprio quella che ho apprezzato di più dal punto di vista della scorrevolezza nel ritmo della narrazione. Ho dovuto leggere più volte una frase, “la sua barba lunga mi distrae, ma lo seguo a volte” perché non riuscivo a cogliere il senso del sintagma “a volte”. Ti segnalo una ripetizione: quella di “a casa” nella frase “ho acquistato un cd di musica classica per allenarmi a casa, provo a meditare anche a casa”. A parte queste osservazioni un buon racconto, complimenti!Ciao, Andrea!
Bella l’idea di sfruttare il tema dell’amico invisibile, anche se, terminata la lettura, non sono riuscita a crearmi nella mente un’immagine sulla natura di questa entità. A un certo punto ho addirittura pensato che si trattasse di un gatto. Ma probabilmente l’idea di lasciare nell’indeterminatezza questo personaggio era una tua precisa intenzione. La forma è ottima, mi permetto solo di farti notare che nel finale sei passato bruscamente, e in maniera che ritengo ingiustificata, dal passato remoto al presente. Complimenti, bel racconto!Ciao, Marco!
Ottima idea questa del racconto inesistente. Il preambolo mi ha ricordato quello di Calvino in “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, che si diverte a introdurre racconti che poi non svilupperà, per prendere un po’ in giro il lettore. Il tuo stile è scorrevole e possiedi una ricca competenza lessicale. Non ho alcun appunto da fare sulla forma. Complimenti!Ciao, Roberto!
La tua idea è molto bella e originale, lo stile è scorrevole e si legge piacevolmente dall’inizio alla fine. Ho notato un refuso nella frase “Le fiamme delle candele sulla tavola danzava sui calici”: correggi “danzava” con “danzavano”. Non ho nessun’altra annotazione da fare, a parte che è il secondo racconto che leggo in cui un personaggio implicato in una vicenda di fantasmi si chiama Veronica, e trovo tutto ciò abbastanza inquietante 😀 Complimenti per il racconto!Ciao, Angela, grazie per le osservazioni! Noto che la parte finale sta lasciando perplesso più di un lettore…bene, è interessante, perché da autrice non mi ero resa conto dell’effetto che potesse fare su chi l’avrebbe poi letto. A presto!
Ciao, Cristina!
Molto bello e delicato lo svolgimento del tuo racconto, che ho apprezzato moltissimo anche perché è ambientato in teatro.
Sei stata molto abile a non rivelare al lettore, fino alla fine, che la ragazza è un fantasma.
Non ho particolari osservazioni da fare, lo stile è scorrevole e la storia accattivante. Complimenti!Ciao, Angela!
Nel preambolo sei riuscita molto bene a condensare in poche righe l’analisi su un terribile dramma umano, che poi è il tema del tuo racconto. Spiazzante il finale e molto azzeccata l’idea di convincere fino alla fine il lettore che Ismael sia animato da buoni sentimenti, soprattutto con la descrizione del gesto di tenerezza del protagonista nei confronti del suo cane. Unico appunto, a questo proposito: negli aggettivi e nei pronomi che si riferiscono al cane c’è forse qualche refuso, perché non si capisce se sia maschio o femmina. Complimenti comunque, ottimo racconto!Ciao, Enrico! Lo stile del tuo racconto è divertente anche se a tratti, a causa di alcune scelte sintattiche e lessicali, diventa un po’ faticoso da leggere. Mi riferisco a frasi come “Lo skunk è un’erba molto dolce, che storge, ma storge bene”, “E a me, a me piaceva insomma”, oppure “Ok, ok, forse è tipo un gioco”.
Quando enumeri le persone e gli animali che passano davanti al ragazzo, la prima volta nomini Josip Stalin, mentre alla fine del racconto, nel momento in cui il lettore si aspetterebbe Stalin, scegli invece Mussolini. Io avrei mantenuto lo stesso personaggio, per una questione di continuità con ciò che hai detto in precedenza. Complimenti, un racconto gradevole!Ciao, Manuel!
La tematica che hai scelto è molto bella e molto attuale. Suggestive le descrizioni dei luoghi e buona anche la riflessione sull’arbitrarietà dei confini umani. La risoluzione del conflitto tra i due protagonisti è tracciata in maniera molto sbrigativa, ma d’altronde l’esiguità dei caratteri a disposizione impediva un maggiore approfondimento. Complimenti, un bel racconto!Ciao, Cristina!
Il mio racconto è volutamente surreale e capisco che possa disorientare il lettore. Grazie per le osservazioni!
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