VIOLETT83


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  • in risposta a: ABRADABAD: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #5923
    VIOLETT83
    VIOLETT83
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    Ciao a tutti, ecco la mia classifica, ne approfitto per scusarmi ancora per lo sforamento dei caratteri e per l’inesperienza, la prossima volta proverò a fare di meglio.
    Ecco la mia classifica.
    1-DIGICALL CENTER
    Bel racconto, mi ha ricordato molto, perdona la banalità, le classiche telefonate agli operatori telefonici.
    Stessi iter burocratici, stessa “ottusità bovina”, soluzioni diverse a seconda di chi risponde, in definitiva: nessun aiuto e tanto stress.
    Belli i dialoghi li ho trovati incisivi.
    L’elemento che più mi è piaciuto del tuo racconto resta comunque l’ironia, o dovrei dire sarcasmo, che contiene.
    Lo metto primo in classifica per originalità perché mi ha fatto ridere.
    2-CALIGINE
    Bellissimo racconto, molto toccante.
    Mi piace come viene dettagliato, partendo da un gesto semplice come l’aiutare una donna a riporre la valigia, per poi arrivare alla spiegazione di tutto, passando per il senso di vergogna di cui il protagonista non riesce a liberarsi, ben spiegato nella parola “disertore”.
    Infine la resa, la stanchezza di dover fuggire, la paura di essere trovato, tutti sentimenti che arrivano a galla, pur già presenti nel cuore del protagonista, a a causa della rottura del treno.
    Tema centrato in pieno, racconto triste ma commovente..
    3-ZUMBA DUMBA DUMBA
    Sicuramente originalissimo e molto ironico. Qui si è guastato il sangue freddo, la determinazione, lasciando spazio alla paura, giusto ?
    Un racconto molto “fresco”, molto “dinamico”.
    Bello come il protagonista pensa, nel momento dell”iniziazione”, del perché non poteva, come fanno tutti i ragazzetti non coinvolti nel satanismo, organizzare una vacanza a Ibiza, nel senso che in quel momento gli manca la normalità, se ho capito bene?
    Fa sorridere il pensiero che un satanista incappucciato pensi a una vacanza a Ibiza prima come alternativa ad un omicidio, poi come premio di consolazione , infine scappa.
    Bello ed originale.
    4- IL CARROZZIERE DI FIDUCIA
    Originale.
    Inizialmente mi ricorda un po’ la trama del film “Vacancy”, dove il guasto alla macchina faceva da cornice a tutto il resto della trama, incredibile come un contrattempo così banale possa creare così tanto scompiglio.
    Bello soprattutto il finale a sorpresa, con l’intervallo romantico, del rimpianto. Per nulla banale, e molto ben scritto.
    5- MOTORI E CUORI GUASTI
    Beh, che dire ?
    Questo è il mio genere. C’è tutto : il divertirsi senza niente, la nostalgia mista ad amarezza dovuta all’abbandono, colmata dal “mal comune mezzo gaudio” , nel senso che i mali condivisi pesano meno.
    Si vede che è scritto da una donna, ne porta la dolcezza e sensibilità.
    Bella la metafora del cuore guasto, e di solito, secondo me, ad aggiustarlo è, inesorabilmente, il tempo .
    I dialoghi sono molto intensi, ed è una cosa che apprezzo molto.
    6- QUEL CIELO COLOR COBALTO
    Complimenti per il racconto.
    Se ho capito bene il kamikaze fanatico doveva far scoppiare una bomba che si trovava nel cellulare e, per fortuna di tutti, non ha funzionato, poi si è distratto con il quadro, ne ha assaporato la bellezza e ha abbandonato il suo proposito di morte.
    Quello che mi è piaciuta di più è l’analisi introspettiva del protagonista, che spiegano perfettamente il suo fanatismo e il suo odio nei confronti dell’umanità.
    Del resto, i migliori psichiatri sostengono che il fanatismo nasconde sempre una base di follia, e io, visto il lavoro che faccio, concordo in pieno. Brava!
    7- L’ARDUO COMPITO
    Bella l’idea, ma poco chiaro il finale.
    Mi ricorda la trama de “Il fu Mattia Pascal”, dove il protagonista si finge morto per cambiare vita.
    Cosa non mi è piaciuto del racconto, è che non andava reso più chiaro se il protagonista doveva aggiustare l’orologio prima che arrivasse la moglie per scappare da una vita che non gli apparteneva più o se doveva aggiustare a tutti i costi l’orologio per evitare problemi… nel senso, se uno vuole scappare lo fa e basta, non è di vitale importanza l’orologio. Ma forse non è chiaro a me, del resto sono nuova.
    Ben scritto, comunque, incalzanti i dialoghi.
    8- DNA
    Bello il racconto, stimolante e aggressivo.
    Sicuramente originale.
    Bella la descrizione di lui, sia fisica che psicologica, e belle le sensazioni che prova.
    Peccando di inesperienza, se devo trovargli un difetto, forse un po’ fuori tema. Cosa si è guastato il delitto perfetto per il capello strappato ?
    9 – COME UNA STELLA CHE SORGE
    Questo racconto mi è piaciuto per alcuni aspetti, meno per altri.
    Bella l’idea epica, romantica, ma ho dovuto leggerlo parecchie volte per capirlo e ancora non sono sicura di esserci riuscita.
    Secondo me, per renderlo come doveva, andava chiarito meglio il finale, soprattutto visto che la trama è complessa.
    A parte questo, trovo lo stile un po’ intricato, anche se l’idea è bella.

    in risposta a: [A] Equilibrio precario #5722
    VIOLETT83
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    Partecipante

    Ho capito che la mia storia poteva piacere se non avessi cannato completamente il numero di battute

     

    -_-

    io pero lavoro in ambito psichiatrico  vi assicuro che un bipolare deve mantenere un certo stile di vita, quando e’ in fase maniacale non lo capisce, ma quando si compensa si. x questo Astrid ha deciso cosi !

    in risposta a: [A] Zumba Dumba Dumba #5311
    VIOLETT83
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    Partecipante

    Sicuramente originalissimo e molto ironico. Qui si è guastato il sangue freddo, la determinazione, lasciando spazio alla paura, giusto ?
    Un racconto molto “fresco”, molto “dinamico”.
    Bello come il protagonista pensa, nel momento dell”iniziazione”, del perché non poteva, come fanno tutti i ragazzetti non coinvolti nel satanismo, organizzare una vacanza a Ibiza, nel senso che in quel momento gli manca la normalità, se ho capito bene?
    Fa sorridere il pensiero che un satanista incappucciato pensi a una vacanza a Ibiza prima come alternativa ad un omicidio, poi come premio di consolazione , infine scappa. E’ questo il senso che io ho dato ad Ibiza. Bella la descrizione della vittima, che si agita come una che .. sta per essere sacrificata. Bella idea sviluppata con lo stile giusto.

    in risposta a: [A] Equilibrio precario #5309
    VIOLETT83
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    Partecipante

    Intanto ti ringrazio per la risposta accurata nonostante ti sia sorbita un racconto cosi’ lungo . La verita’ e’ che ho confuso i caratteri con le parole -Sono nuova -e ho fatto una fatica del diavolo a dilungarmi cosi’ tanto pensando di dover continuare per raggiungere il limite giusto. Commento appropriato,

    grazie

    in risposta a: [A] Caligine #5304
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    Partecipante

    Bellissimo racconto, molto toccante.
    Mi piace come viene dettagliato, partendo da un gesto semplice come l’aiutare una donna a riporre la valigia, per poi arrivare alla spiegazione di tutto, passando per il senso di vergogna di cui il protagonista non riesce a liberarsi, ben spiegato nella parola “disertore”.
    Infine la resa, la stanchezza di dover fuggire, la paura di essere trovato, tutti sentimenti che arrivano a galla, pur già presenti nel cuore del protagonista, a a causa della rottura del treno.
    Tema centrato in pieno, racconto triste ma commovente..

    in risposta a: [A] Motori e cuori guasti – Cristina Danini #5303
    VIOLETT83
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    Partecipante

    Beh, che dire ?
    Questo è il mio genere. C’è tutto : il divertirsi senza niente, la nostalgia mista ad amarezza dovuta all’abbandono, colmata dal “mal comune mezzo gaudio” , nel senso che i mali condivisi pesano meno.
    Si vede che è scritto da una donna, ne porta la dolcezza e sensibilità.
    Bella la metafora del cuore guasto, e di solito, secondo me, ad aggiustarlo è, inesorabilmente, il tempo .
    I dialoghi sono molto intensi, ed è una cosa che apprezzo molto.

    in risposta a: [A] IL DIGICALL CENTER #5302
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    VIOLETT83
    Partecipante

    Bel racconto, mi ha ricordato molto, perdona la banalità, le classiche telefonate agli operatori telefonici.
    Stessi iter burocratici, stessa “ottusità bovina”, soluzioni diverse a seconda di chi risponde, in definitiva: nessun aiuto e tanto stress.
    Belli i dialoghi li ho trovati incisivi.
    L’elemento che più mi è piaciuto del tuo racconto resta comunque l’ironia, o dovrei dire sarcasmo, che contiene.
    Lo metto primo in classifica per originalità perché mi ha fatto ridere.

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