Un saluto ad Augusto Chiarle, guest star della 72ª Edizione del nostro contest. Musicista e scrittore.
Buona lettura!
Maurizio Bertino
Ciao Augusto, grazie per aver accettato il nostro invito a essere la Guest di Minuti Contati per il mese di Ottobre.
Sei un’artista eclettico; svari dalla letteratura alla musica, passando per il disegno, la meteorologia e la creazione di ambientazioni per i giochi di ruolo. Chi è Augusto “Gintama” Chiarle?
Sei un’artista eclettico; svari dalla letteratura alla musica, passando per il disegno, la meteorologia e la creazione di ambientazioni per i giochi di ruolo. Chi è Augusto “Gintama” Chiarle?
Augusto Chiarle
Intanto “Gintama” è il mio cartone animato preferito. Trovo che stranamente mi somigli e chi ha visto il cartone sa che è un’affermazione autocritica, hehe. Augusto Chiarle comunque è solo un normale nerd con varie passioni: meteorologia aeronautica (il mio lavoro ma anche una passione), la divulgazione scientifica, leggere, la musica, l’arte in genere, i cartoni giapponesi, le serie TV, la birra, i giochi di ruolo e da tavolo, il Cirque du Soleil. E altro, ma mi fermerò qui, l’elenco sarebbe lungo.
Maurizio Bertino
Essere eclettico va bene, ma ci sarà pure una passione a cui non riesci a resistere?
Augusto Chiarle
Difficile a dirsi. Se ne devo scegliere soltanto una… ehm… Mi appello al settordicesimo emendamento!
Maurizio Bertino
Sei uno scrittore molto prolifico, hai già dei progetti pronti da presentarci in anteprima?
Augusto Chiarle
Ho scritto 9 romanzi tra il 2012 e il 2015, di cui due (brevi) in collaborazione col mitico Alain Voudì per la sua serie Trainville, se parliamo solo di narrativa. Ho deciso di alternare fantascienza e fantasy, perché mentre scrivo un romanzo raccolgo materiale per quello seguente e alternando i generi non rischio di “esaurire la vena creativa”. Quest’anno ho collaborato con Alain, con Stefano Marchetti (per un progetto già pronto ma che non è ancora stato presentato e di cui posso rivelare solo il suo genere: steampunk) e con i ragazzi di Dark Steam Tales, il fumetto. Prima di questi progetti stavo scrivendo Tunguska, un nuovo romanzo steampunk ambientato nel mondo de Le Ombre di Marte ma con personaggi differenti e luoghi diversi, però ho sospeso per “ricaricarmi” e ho cominciato I servi di Tuonetar, fantasy, che è a pagina 200 della prima stesura.
Maurizio Bertino
Musica e letteratura sono due grandi passioni che porti avanti di pari passo; con i “The Wimshurst’s Machine” (TWM) hai curato la colonna sonora di Mondo 9. Quanto la musica influenza i tuoi libri?
Augusto Chiarle
In tutto e per tutto. Prima di lavorare a un romanzo, quando prendo la mole di appunti presi durante la stesura del romanzo precedente, mi creo subito una playlist di brani musicali che mi aiuteranno a calarmi nell’atmosfera e l’ascolto diverse volte facendo altro. Solo dopo comincio a scrivere, ascoltando musica (specialmente quella raccolta nella playlist, magari integrandola). Quindi, al contempo, anche quando leggo immagino musica. Non le note, non è il mio modo di lavorare, bensì il “mood”, l’emozione che vorrei evocasse quella colonna sonora. Leggendo Mondo9 sapevo che non avrei potuto pensare al jazz, ad esempio, ed ho preferito soft elettronica con elementi industriali, ispirandomi a Mark Snow (X-Files) e Boards of Canada. Componendo per Trainville (cui ho dedicato un EP) alle tradizioni nordamericane, native o con slide guitar, ispirato da David Arkenstone e Carlos Nakai. Per Dark Steam Tales, nella Londra Vittoriana, all’ambient, alla musica classica e quella celtica, con pizzichi di influenza da Clannad e Alan Parsons.
Maurizio Bertino
In Italia la fantascienza è un genere di nicchia (molti scrittori fuggono da questa definizione nemmeno si trattasse di una parola maledetta), lo Steampunk è una nicchia della nicchia. Puoi darci la tua definizione di Steampunk?
Augusto Chiarle
Steampunk, per me, è semplicemente immaginare un mondo parallelo in cui il futuro è arrivato prima.
Maurizio Bertino
Cosa ti ha avvicinato a questo genere letterario che ti vede protagonista con la serie Le Ombre di Marte”?
Augusto Chiarle
Jules Verne, H.G. Wells, Edgar Rice Burroughs, Leigh Brackett e gli altri che scrissero di Marte o di fantascienza anche d’epoca. Da ragazzino li divoravo letteralmente e ci sono rimasto così affezionato che non potevo non pensare a una forma di tributo. Da ragazzo giocavo anche a “Spazio 1889”, un gioco di ruolo steampunk, senza avere idea che 25 anni dopo avrei scritto romanzi di genere.
Maurizio Bertino
Sapendo di non esagerare posso definirti uno dei più illustri esperti italiani di Steampunk. Aiuta gli utenti più sprovveduti; quali sono le letture fondamentali di questo genere, quali gli autori che si deve conoscere?
Augusto Chiarle
Ci sono molti libri eccellenti. A parte la fantascienza d’epoca (sempre consigliata visto lo stile da giganti della letteratura degli autori che ho citato prima), ci sono i “classici moderni” da cui iniziare. Se amate i romanzi, consiglio di partire da Vittoria di Paul di Filippo. Se amate i fumetti Legend of Extraordinary Gentlemen di Alan Moore o il divertente Girl Genius dei coniugi Folio (ma lo trovate solo in inglese). La lista sarebbe lunga ma se si deve cominciare, meglio farlo con questi titoli.
Maurizio Bertino
Come è nata la tua passione per lo Steampunk, in particolare per il Cosplay a tema a cui partecipi spesso e cosa ti piace di questo mondo di appassionati che amano abbigliarsi in modo tanto improbabile?
Augusto Chiarle
Adoro lo Steampunk da molto prima di sapere che si chiamasse così. Mi ci sono imbattuto verso la fine degli anni ’80. Ho sempre amato ogni genere che libera la fantasia e unire passato e tecnologia mi ha sempre affascinato, in tutte le sue commistioni (Dieselpunk, Steam Fantasy o quant’altro, non sono mai stato “purista” né mi piacciono classificazioni eccessive). Ho cominciato a capire che non eravamo pochi solo nel 2012, quando (dopo aver scritto il mio primo romanzo) ho conosciuto i ragazzi di Steampunk Italia e ne è emerso un mondo. È lì che sono approdato all’abbigliamento. Nel mio caso non è cosplay: il mio è solo abbigliamento in stile. Nel cosplay dovrei ricreare un personaggio esistente o reinterpretarlo. Io porto lo stesso outfit da anni, aggiungendo solo qualcosa ogni tanto. Ne ho uno western-steampunk, uno dieselpunk e uno “aviatorio” che indosso anche ogni giorno (a parte il cappello). A me piace il cosplay, per me è un po’ come ascoltare una tribute band a fumetti (non puoi avere lì l’originale ma c’è qualcuno che te lo ripropone e lo rende “live”), ma sono troppo pigro per dedicarmici io stesso. Però mi piace vedere gli outfit degli altri e i cosplayer, non importa quanto castigati o discinti, quanto raffinati o improvvisati, quanto seri o ironici. Vedo libertà di espressione e mi piace, qualsiasi forma assuma, senza gogne o lettere scarlatte. Sto ponderando di realizzare un cosplay da “Ordinalfabetix” da indossare per il prossimo Torino Comix (perché Obelix mi costringerebbe a girare a torso nudo in autunno inoltrato). O da “Barone Harkonnen”. Ancora non ho deciso ma ne voglio uno che esageri le mie forme già belle tonde: non amo prendermi troppo sul serio (molti anni fa mi presentai a un ballo in maschera vestito da Mago Otelma e vi conobbi una bella biondina con cui uscii per un po’).
Maurizio Bertino
Hai pubblicato la serie fantasy La Vendetta dell’immortale con lo pseudonimo di Karl Guthorm. È più un vezzo o una scelta dettata dallo scetticismo del pubblico nei confronti degli autori italiani?
Augusto Chiarle
Inizialmente volevo distinguere nettamente le due serie, fantasy e fantascienza, e avendo usato il mio vero nome per la serie di fantascienza, ho pensato di usare uno pseudonimo per quella fantasy. Guthorm era un mio personaggio di Dungeons & Dragons. Se avessi voluto contare sul fascino del nome esotico, avrei dovuto usare quello straniero per la fantascienza, dati i preconcetti verso gli “italiani che scrivono fantascienza” (che non condivido). Ora non ha più importanza, tutti sanno che io sono Karl Guthorm, ma è tradizione e continuerò a firmare così le mie opere.
Maurizio Bertino
Sette libri per due serie, una fantasy e l’altra Steampunk. Hai inventato due universi in cui si muovono i tuoi personaggi. Se potessi farlo, cosa trasferiresti di questi mondi nel nostro?
Augusto Chiarle
Fondamentalmente hanno ambedue molti elementi del nostro, quindi potrei dire che già c’è. Sono convinto che chi ha qualcosa da dire, lo può fare intrattenendo. Così in ogni romanzo affronto diversi temi ma cerco di renderli “mascherati”, perché facciano pensare senza essere pesanti. Ad esempio, in Ombra Meccanica c’è la Grande Guerra, in Vita Artificiale affronto il tema dei movimenti anarchici di inizio secolo (molto più complessi dei loro eredi moderni), in L’Aeronave per Marte è il settarismo il tema (che deve aver colpito Alain, dato che mi ha chiesto di parlarne con lui per Morte sull’Altare e La Setta, i due episodi di Trainville scritti a quattro mani), in Orologeria la protagonista è una suffragetta che indaga sulla morte del fratello. Quando ho iniziato Il Signore dei Corvi ero convinto si potesse scrivere una bella avventura di intrattenimento fantasy senza usare “abracadabra” e superstizioni ma attingendo alla Storia senza annoiare anche chi non la sopporta. E senza copiare Tolkien o la Rowling. Al termine di ogni romanzo aggiungo spesso una nota in cui parlo brevemente delle mie fonti e di questi “contenuti annidati”, nel caso qualcuno voglia approfondire. Il feedback ricevuto dai lettori, specialmente per la serie fantasy, è stato molto incoraggiante. Con questa premessa, capite che è difficile dire cosa trasferirei da quel mondo al nostro, non sono certo mondi idealizzati ma riflessi del nostro nel Multiverso, un po’ come se avessi raccontato diverse Ombre uscite dal ciclo di Ambra di Roger Zelazny: hanno elementi esotici misti a elementi noti.
Maurizio Bertino
Mese dopo mese, edizione dopo edizione, i nostri utenti si scontrano con le critiche. Che rapporto hai con chi recensisce le tue opere in modo non proprio lusinghiero? È più permaloso Karl o Augusto?
Augusto Chiarle
Quando si scrive ci si espone. Come presentarsi in costume da bagno in spiaggia: puoi piacere o non piacere, ma devi accettare ambedue le cose, non puoi più coprirti per evitare il giudizio. Le critiche, se costruttive, ti insegnano qualcosa. Gli hater, invece, vanno ignorati e basta. Io non mi siedo neanche sul fiume ad aspettarli, non ne vale la pena: la vita è troppo breve per passarla così. E poi metti che passino su uno Yacht, che succederebbe, eh? Scherzi a parte, anche nella scrittura, come per ogni forma d’arte, cosa piace o non piace è un fattore soggettivo, così me ne faccio una ragione se a qualcuno non piacciono le mie opere. Se impari a non dare agli altri questo potere su di te, ti accorgi di vivere meglio. Fai le cose perché le vuoi fare e non perché vuoi l’approvazione del gruppo. Piace? Beh, meglio, ma non vivere per ottenere recensioni positive. Non piace? Cerca di capire perché e poi vai a vedere le critiche a una stella ricevute su Amazon anche da Camilleri, Dante, Bram Stoker e infiniti altri nomi prestigiosi. Ti riportano coi piedi per terra, ti ricordano che qualsiasi cosa scriverai, ci sarà sempre qualcuno cui non piacerà.
Maurizio Bertino
Veniamo a noi. Lunedì 12 ottobre sei stato ospite ospite di Lord Max e Elena Gracchi negli studi di Impronta Digitale durante la trasmissione di Minuti Contati. Li hai scelti tu i brani musicali?
Augusto Chiarle
La riposta è breve: sì. Se volete sapere dei brani della mia band che ho scelto, è stato semplice: sono tre dei sei che mi hanno portato a Hollywood, ci sono affezionato perché mi hanno fatto conoscere un mondo che è sempre stato nel mito. Ho stretto alcune mani che hanno tenuto un Oscar (con ogni probabilità la cosa più vicina a essi che riuscirò mai a ottenere in vita mia, e va bene così). Inoltre costruiscono un’atmosfera e spero siano in qualche modo di ispirazione per qualcuno. Gli altri due brani sono stati selezionati dalla giuria di VaporosaMente e sono ambedue molto validi, ottime idee da ottimi musicisti.
Maurizio Bertino
Lunedì 19 ottobre alle 21:00, un gruppo di stoici (mediamente più di trenta utenti a Edizione) si troverà sull’Arena di Minuti Contati per creare un racconto ispirato dal tema che tu gli darai. Cosa ti senti di consigliare a chi si cimenterà in questa avventura?
Augusto Chiarle
Liberate la mente e scrivete cosa volete, non importa quanto folle o apparentemente inappropriato. Non cercate di impressionarmi/stupirmi/sconvolgermi e non cercate di indovinare cosa mi potrebbe piacere: siate voi stessi, scrivete qualcosa che vi piace e che sentite dentro.
Maurizio Bertino
Leggendo il tuo nome molti autori si concentreranno sui generi Steampunk e fantasy. Faranno bene o Augusto nasconde passioni diverse?
Augusto Chiarle
Leggo di tutto, inclusi i noir svedesi, i saggi tecnici e i romanzi storici, e guardo di tutto, adoro le serie TV (quelle fatte bene) anche più dei film. Non sentitevi vincolati a un genere. Anzi.
Maurizio Bertino
Barbara Baraldi (Guest di giugno) cercava un racconto che l’emozionasse, Silvio Sosio (Guest di settembre) uno che lo stupisse. Tu cosa ti aspetti dai racconti che andrai a commentare?
Augusto Chiarle
Adoro scrivere emozioni, ma ammetto che se devo scegliere cosa mi piacerebbe leggere direi: “Intrattenetemi.” Magari anche emozionato o stupito ma, fondamentalmente, intrattenuto.
Maurizio Bertino
Augusto Chiarle
Grazie a voi per l’onore che mi avete fatto e per Minuti Contati, che è una splendida iniziativa che continuerò a seguire.