carla anastasio


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  • in risposta a: Oscurità #12051

    carla anastasio
    Partecipante

    Ciao Cerano, la paura bloccava me: la paura di avere poco tempo e poco spazio. Ho scritto di getto con il terrore del contabattute quindi, come prima volta, mi posso accontentare. Come esercizio riprenderò il racconto per mettere in pratica gli approfondimenti che hai suggerito e valutarne il diverso impatto ottenuto.

    Tra l’altro mi fai venire in mente che questa critica era la stessa che facevo a Lovercraft (si scrive così? Sono secoli che non prendo in mani un suo libro, anzi, li ho regalati), esattamente la stessa: scriveva ad esempio ‘ Sara giaceva terrorizzata dal suono che proveniva dal corridoio‘ , ma non descriveva il suono e non riusciva ad evocare nessun terrore nel lettore, non faceva ‘sentire’ il terrore di Sara, non c’era pathos, non c’era crescendo. eppure lui aveva tutte le battute e tutto il tempo che voleva, quindi … grazie ai tuoi suggerimenti io, almeno, avrò la possibilità di migliorare. A proposito, penso che ricorderai che lui era considerato, dalla critica, il maestro dell’horror !!!.

    Ciao e ancora grazie

     

    in risposta a: Oscurità #12019

    carla anastasio
    Partecipante

    Grazie Angela, per me è tutto nuovo e inconsueto, anche provare a criticare i lavori degli altri.

    Per quanto riguarda le tue osservazioni sulle troppe virgole, asserisco che per me hanno proprio il compito di spezzare il ritmo per dare forza all’inciso. Prova a leggere a voce alta senza le virgole e poi con le virgole e vedrai che il suono ed il peso delle parole nell’inciso cambiano non poco il senso o il peso della frase.

    Poi grazie per avermi insegnato che esiste un dichiarativo: posso assicurarti che finché ho frequentato le scuole, ed è passato veramente molto, ma molto tempo, non ne ho mai sentito parlare. Non si finisce mai di imparare!!

    Andrò a leggere il tuo racconto sperando di farne una  critica altrettanto efficace.

     

    in risposta a: Il Falco di Ferro (di Angelo Frascella) #12008

    carla anastasio
    Partecipante

    Complimenti per l’originalità ottenuta senza appigli fantascientifici.

    Trovo il racconto scorrevole, le situazioni ben descritte ed il tema ben svolto.

    E per chiudere in bellezza, mi ha favorevolmente colpito  la frase inizialmente cinica:

    ‘sua madre non se ne accorgerà’ subito bilanciata dalla commovente:

    ‘ma suo padre lo accoglierà a braccia aperte’.

    Bravo

    in risposta a: COPRIFUOCO, di Beppe Roncari #12004

    carla anastasio
    Partecipante

    E’ la mia prima critica in assoluto, quindi scusate se scriverò cose inopportune. Debbo dire che ho il vizio di leggere velocemente e questo racconto, per poterlo ‘capire’, l’ho dovuto rileggere 3 volte. Quindi ora posso  esprimere dei giudizi:

    positivi

    l’originalità della trama (i droni antivampiri sono una bella trovata),

    il linguaggio in prima persona,

    la morte scelta  ‘voglio farlo guardando le stelle’  che è uno sprazzo di poesia in un racconto quasi dell’orrore 

    la fedeltà al tema

    negativi

    la descrizione iniziale del cielo ‘sembra morto‘ e le successive ‘luci mortali‘ al posto delle stelle me lo fanno immaginare prima oscuro e poi punteggiato di luci creandomi un senso di disagio.

    Nel complesso è un’ottima prova soprattutto per il ritmo descrittivo.

     

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