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2 ottobre 2015 alle 19:28 in risposta a: Gruppo HIGH CASTLE: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #11577
Ciao a tutti, ecco commenti e classifica. In bocca al lupo gente
Francesco Nucera
Ciao Francesco,
Bellissima la prima parte del racconto, specie nello stile adottato e nell’uso saggio dei dialoghi, mitigando bene la giusta dose di suspance e di rivelazione. Mi piace anche l’idea di fondo che avevi utilizzato, molto particolare ma che funzionava. Il problema per me è stato il finale, per me non si tratta di incongruenze con il titolo o di un’ironia forzata, semplicemente hai preferito una battuta a qualcosa che poteva dare una spinta in più a tutto il racconto. Leggendo le ultime righe non ho provato un’emozione, anzi mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, proprio perché il testo via via mi aveva preso talmente tanto che un finale simile mi ha deluso.
Nel complesso la prova è buona, specie da un punto di vista di scrittura, ma quel finale proprio non mi è piaciuto.
Alla prossimaLorenzo Cadoni
Ciao Lorenzo,
In questo caso più che un racconto abbiamo un pensiero di un personaggio. Quasi più una parte di un romanzo che un racconto fatto e finito. Comunque la storia e il tema ci sono. Il finale rovesciato in questa maniera non mi ha colpito particolarmente ha cambiato poco il mio stato emotivo nei confronti del protagonista. Che avesse studiato sulla terra e fosse alieno o terrestre in un altro pianeta, poco cambia, perché non hai dato molto peso alla cosa in tutto il racconto. Se ti posso dare un consiglio di lettura (ci sta tu l’abbia già letto) dai un’occhiata a un racconto breve di F. BROWN chiamato: “La sentinella”. Qui c’è un enorme stravolgimento emotivo e è in linea con la tua storia, se ti capita dagli un occhio.
Comunque spero di rileggerti a breveAlessandra Corrà
ciao Alessandra,
Il tuo racconto ha una bella dose di avvenimenti, forse fin troppi e ti sei ritrovata a dover spiegare tutto sul finale senza farci arrivare il lettore da solo, cosa che non funziona gran che. Non so, ci sono tante cose che non mi convincono a fondo, tipo: tre ragazzetti catapultati in un universo parallelo pensano solo a picchiarne un altro? Non sarebbe più umano esplorare o cercare di tornare indietro? Poi che lui fosse un mostro non lo avevi minimamente fatto intendere è saltato fuori così. Inoltre ho trovato diversi refusi qua e là.
Bella l’idea e centrato il tema al 100% ma lo sviluppo non mi ha proprio convinto.
Spero di poterti rileggere, ciaoVastatio
Ciao Vastatio,
l’idea del tuo racconto è buona, scrivere una mail è senza dubbio un metodo innovativo per raccontare qualcosa. Il problema è che non hai detto niente di nuovo, la storia di Hitler che vince in universi paralleli è trita e ritrita. Non ho trovato originalità. Hai semplicemente spiegato gli avvenimenti e nulla più. Carina l’idea degli allegati però.
A prestoAdriano Muzzi
Ciao Adriano,
La lettura scorre bene, hai usato uno stile lineare che è molto azzeccato per il genere del tuo racconto, sebbene a volte abbia dovuto rileggere alcune parti perché molto specifiche. La storia non mi ha coinvolto particolarmente, forse anche perché non amante del genere (però capisco la scelta visto il tema assegnato).
Comunque lo trovo un lavoro molto preciso ma senza un guizzo che rendesse il testo più accattivante.
A rileggerciManuel Piredda
Ciao Manuel,
il racconto è scritto bene, però più che un racconto vero e proprio (con le sue strutture) sembra un incipit o uno spezzone di un romanzo o di un racconto molto più lungo. Butti in mezzo una miriade di personaggi e citazioni che in 3000 caratteri, per forza di cose, non hai potuto sviluppare a pieno.
Peccato per questa restrizione perché il tuo testo mi ha suscitato molte curiosità che purtroppo rimangono tali.
A prestoAngela Catalini
Ciao Angela,
Allora innanzi tutto ti faccio i complimenti per come hai saputo rendere le scene descritte. I particolari usati, come i funghi porcini il lunedì, sono i dettagli che danno un piglio diverso alle storie. Anche lo stile mi ha convinto. Non so se il tema è stato centrato a pieno visto che descrivi il nostro universo più che uno parallelo, ma detto questo ho comunque apprezzato molto il lavoro. Brava.
Alla prossimaDaniele Picciuti
Ciao Daniele,
Hai scritto un racconto decisamente originale, sviluppato bene e stilisticamente ottimo. Secondo me però sei stato eccessivo nell’uso delle citazioni, il nome Herbert poteva rimandare a molti personaggi, sebbene in questo caso sia Wells il più vicino senz’altro. Non so, in un racconto breve così la citazione ci sta, ma senza abusare.
Comunque un bel racconto!
CiaoAmbra Stancampiano
Ciao Ambra,
il tema non lo sento fortissimo come in altri casi, ma io non guardo molto al tema centrato o meno a pieno, quanto più la sostanza e l’idea di quello che hai scritto. E la storia mi piace. Sei stata innovativa, critica ma senza mai scadere nell’esagerazione, rischiando di sopraelevarti o risultando spocchiosa per così dire. Sei stata molto creativa, brava.
A prestoWilly
Ciao Willy,
devo dirti che avevo un po’ intuito il finale e anche il tema non è proprio proprio preso a mio avviso … ma chi se ne frega! Ottimo testo, belle immagini, belle descrizioni, bello il pensiero di spegnere le stelle pisciandoci sopra. Un bel lavoro, ricco di sensazioni e profumi che, come si evince dal titolo, non sarebbero potute proprio mancare.
Alla prossimaVeronica Cani
Ciao Veronica,
Bellissimo racconto, davvero. Costruito e pensato bene dall’inizio fino alla fine, che viene fuori non a sorpresa ma quasi come una scalinata, dove gradino dopo gradino, viene fuori qualcosa in più su tutto. Mi piace anche la critica raffinata ai governi. E bella pure la storia. Insomma posso stare qui a continuare a farti commenti positivi o dirti semplicemente: complimenti, brava!
A rileggerci1 Veronica Cani
2 Willy
3 Angela Catalini
4 Ambra Stancampiano
5 Daniele Picciuti
6 Adriano Muzzi
7 Francesco Nucera
8 Lorenzo Cadoni
9 Manuel Piredda
10 Vastatio
11 Alessandra CorràCiao e grazie a tutti per i commenti
Vastatio, il racconto era tutto ironico, infatti gli spermatozoi parlano anche fra di loro (non credo sia fattibile), era per creare l’ambientazione che va al di là della plausibilità. Non mi importava scrivere qualcosa di potenzialmente attendibile ma qualcosa di ironico, leggero se vogliamo. Era solo una fantasia, tutto qui. Comunque grazie dell’appunto
Ciao a tutti e due!
vi ringrazio per i commenti, sono molto contento di ricevere buoni feedback. Sono sempre la cosa più importante per me.
In bocca al lupo a entrambi e ci vediamo nel vostro forum in questi giorni coi miei commenti4 settembre 2015 alle 17:07 in risposta a: Gruppo CAVALCANTI: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #10558Ecco i commenti e la classifica, una bella edizione e con un bel tema. Ciao a tutti e alla prossima
Andrea Partiti
Ciao Andrea,
il tuo racconto coglie bene il tema, lo trovo centrato in ogni parte. Bella anche l’ambivalenza sul finale dove si scopre tutto e nulla allo stesso modo. La scrittura però non mi convince del tutto, o meglio, mi piace come riesce a evocare le sensazioni di un bambino narrando le vicende così come possono filtrarle solo gli occhi dei bambini, però ho trovato alcune ripetizioni e non ho ben capito l’uso dei verbi e dei tempi (secondo me ci sono più incongruenze, un esempio: in un periodo tutto al passato remoto ad un certo punto dici: “avevo otto anni quando decisi …”, poi subito dopo metti: “due settimane fa …”, il “fa” indica continuità nel presente, cosa che non c’è qui) e il passaggio da passato a presente storico sul finale.
Comunque in ogni caso la storia c’è. E bene.
Alla prossimaChristian Magrì
Ciao Christian,
hai scritto un racconto ottimo a mio avviso. Lasci trapelare una marea di emozioni che spaziano dall’ironia alla nostalgia al rammarico al rimorso … e secondo me il taglio vincente del racconto non è tanto il ricordo della ragazza defunta dal protagonista, quanto la descrizione tragicomica della vita all’inizio, in quell’improbabile corso di yoga. Per questa ragione avrei visto il finale più in linea con l’inizio, chiudendo il cerchio perfettamente piuttosto che far apparire la donna di fronte a lui in seguito a una sbronza
Comunque a parte tutto un racconto molto molto bello e toccante, bravo!
Alla prossimaSara Tirabassi
Ciao Sara,
ho letto il tuo racconto più volte e come storia mi piace, l’idea che sta alla base è buona però, secondo me, lo stile usato appesantisce molto sia la lettura che la comprensione. Il problema, per me (sempre bene ribadire che è un mio gusto 😉 ) è che la scrittura andrebbe rinfrescata e ringiovanita, sia chiaro i termini alti a me piacciono molto, è la composizione vera e proprio delle frasi che a volte mi ha lasciato spiazzato. Ad esempio: “proprio quelle nove bianche lettere”, stona molto, si sente pesante alla lettura.
Peccato perché l’idea mi era piaciuta molto.
Comunque spero di poterci rileggere e alla prossimaVeronica Cani
Ciao Veronica,
il linguaggio e lo stile che hai usato mi sono piaciuti molto, riesci ad arrivare bene e dritta al punto senza tanti rigiri di parole. Però devo dire che la storia non mi ha mica convinto tanto, mi spiego: dall’inizio mentre leggevo pensavo “è un fantasma, è un fantasma” e onestamente mi sembrava l’unica spiegazione plausibile, ma in realtà così non era. Quindi mi rimangono un sacco di domande prive di risposta, come è possibile che nessuno lo vedesse? I racconti surreali mi piacciono un casino, però se c’è una spiegazione dietro, cosa che qui non sono riuscito a trovare.
Spero di poterti rileggere perché sono molto curioso.
A prestoLeonardo
Ciao Leonardo,
un racconto ironico senza dubbio ma che non scade nel banale. Anche io avevo fatto fatica a capire l’ambientazione della storia però ho letto nel tuo commento che era una scelta voluta, e a mio avviso le scelte dell’autore non si criticano ma si assecondano. Mi piace molto il taglio che hai dato sul finale, il dialetto penso sia un’arma che se usata bene può portare a grandi risultati in un racconto breve. Purtroppo, a mio avviso, ho trovato il tema invisibile un po’ debole nel tuo racconto.
Alla prossimaVestatio
Ciao Vestatio,
mi accodo con il resto dei commenti riguardo all’originalità della storia che hai raccontato, la storia mi è davvero piaciuta, anche il finale l’ho trovato in linea, anche se non avevi seminato molto per arrivarci. La pecca del racconto è che la lingua che hai deciso di usare è fin troppo piana, non ci sono sbalzi emotivi, racconti il giorno di lavoro di Luca e la sua morte con lo stesso tono narrativo.
Con qualche guizzo in più nel narrare sarebbe stato un racconto ottimo.
A rileggerciCristina Danini
Ciao Cristina,
nonostante tu abbia scelto di scrivere di un fantasma, e quindi niente di particolarmente innovativo in un tema così, devo dire che lo hai declinato alla perfezione. Bellissimo il modo in cui l’hai scritto, molto caldo e armonico, e devo dire che fino alla rivelazione non avevo nemmeno capito che la ragazza fosse un fantasma, quindi mi hai anche sorpreso. Anche il finale mi è piaciuto molto.
BravaAngela Catalini
Ciao Angela,
il tuo racconto mi è proprio piaciuto. Una storia cruda, attuale e terribilmente verosimile. Mi piacciono tutte le indicazioni che dai e le piccolissime descrizioni del posto o del sangue che schizza sulle foglie. Anche lo stile che hai scelto, a tratti quasi giornalistico, mi ha coinvolto.
Un racconto molto buono senza ombra di dubbio.
Alla prossimaManuel Piredda
Ciao Manuel,
molto bella sia l’ambientazione che la scelta che hai voluto usare per raccontare L’invisibile. Purtroppo per linee inventate e invisibili abbiamo versato litri litri e litri di sangue, non c’è niente di più stupidamente vero. A mio avviso il racconto è ben strutturato e ben narrato, con un linguaggio pulito e sobrio. Avrei gradito un po’ di movimento in più da parte dei protagonisti, forse un po’ troppo statici nelle azioni, così da non sviluppare la storia.
Comunque un bel racconto senz’altro.
Alla prossimaMarco Roncaccia
Ciao Marco,
non è la prima volta che capitiamo in gruppo insieme e il modo in cui scrivi quindi lo conosco e ho già avuto modo di apprezzarlo. Stavolta hai osato e secondo me hai osato parecchio, il che poteva andare bene o male, tipo quando si punto alla roulette. Ti dico la verità, con me non ha funzionato gran che, non fraintendermi, apprezzo l’idea e la trovo originale senza dubbio però mi ha lasciato un po’ sospeso nel giudizio, come se mancasse il succo della faccenda (sebbene a volte un preambolo possa più di cento racconti, stavolta non mi ha preso). Sullo stile non ho da dirti nulla di negativo, la cosa che non mi ha convinto è proprio l’idea che hai scelto.
Spero lo stesso di rileggerti prestoCLASSIFICA:
1 Christian Magrì
2 Angela Catlini
3 Cristina Danini
4 Manuel Piredda
5 Andrea Partiti
6 Marco Roncaccia
7 Leonardo
8 Vestatio
9 Veronica Cani
10 Sara TirabassiCiao Leonardo,
un racconto ironico senza dubbio ma che non scade nel banale. Anche io avevo fatto fatica a capire l’ambientazione della storia però ho letto nel tuo commento che era una scelta voluta, e a mio avviso le scelte dell’autore non si criticano ma si assecondano. Mi piace molto il taglio che hai dato sul finale, il dialetto penso sia un’arma che se usata bene può portare a grandi risultati in un racconto breve. Purtroppo, a mio avviso, ho trovato il tema invisibile un po’ debole nel tuo racconto.
Alla prossimaCiao Sara,
ho letto il tuo racconto più volte e come storia mi piace, l’idea che sta alla base è buona però, secondo me, lo stile usato appesantisce molto sia la lettura che la comprensione. Il problema, per me (sempre bene ribadire che è un mio gusto 😉 ) è che la scrittura andrebbe rinfrescata e ringiovanita, sia chiaro i termini alti a me piacciono molto, è la composizione vera e proprio delle frasi che a volte mi ha lasciato spiazzato. Ad esempio: “proprio quelle nove bianche lettere”, stona molto, si sente pesante alla lettura.
Peccato perché l’idea mi era piaciuta molto.
Comunque spero di poterci rileggere e alla prossimaCiao Christian,
hai scritto un racconto ottimo a mio avviso. Lasci trapelare una marea di emozioni che spaziano dall’ironia alla nostalgia al rammarico al rimorso … e secondo me il taglio vincente del racconto non è tanto il ricordo della ragazza defunta dal protagonista, quanto la descrizione tragicomica della vita all’inizio, in quell’improbabile corso di yoga. Per questa ragione avrei visto il finale più in linea con l’inizio, chiudendo il cerchio perfettamente piuttosto che far apparire la donna di fronte a lui in seguito a una sbronza
Comunque a parte tutto un racconto molto molto bello e toccante, bravo!
Alla prossimaCiao Andrea,
il tuo racconto coglie bene il tema, lo trovo centrato in ogni parte. Bella anche l’ambivalenza sul finale dove si scopre tutto e nulla allo stesso modo. La scrittura però non mi convince del tutto, o meglio, mi piace come riesce a evocare le sensazioni di un bambino narrando le vicende così come possono filtrarle solo gli occhi dei bambini, però ho trovato alcune ripetizioni e non ho ben capito l’uso dei verbi e dei tempi (secondo me ci sono più incongruenze, un esempio: in un periodo tutto al passato remoto ad un certo punto dici: “avevo otto anni quando decisi …”, poi subito dopo metti: “due settimane fa …”, il “fa” indica continuità nel presente, cosa che non c’è qui) e il passaggio da passato a presente storico sul finale.
Comunque in ogni caso la storia c’è. E bene.
Alla prossimaCiao Veronica,
il linguaggio e lo stile che hai usato mi sono piaciuti molto, riesci ad arrivare bene e dritta al punto senza tanti rigiri di parole. Però devo dire che la storia non mi ha mica convinto tanto, mi spiego: dall’inizio mentre leggevo pensavo “è un fantasma, è un fantasma” e onestamente mi sembrava l’unica spiegazione plausibile, ma in realtà così non era. Quindi mi rimangono un sacco di domande prive di risposta, come è possibile che nessuno lo vedesse? I racconti surreali mi piacciono un casino, però se c’è una spiegazione dietro, cosa che qui non sono riuscito a trovare.
Spero di poterti rileggere perché sono molto curioso.
A prestoCiao Marco,
non è la prima volta che capitiamo in gruppo insieme e il modo in cui scrivi quindi lo conosco e ho già avuto modo di apprezzarlo. Stavolta hai osato e secondo me hai osato parecchio, il che poteva andare bene o male, tipo quando si punto alla roulette. Ti dico la verità, con me non ha funzionato gran che, non fraintendermi, apprezzo l’idea e la trovo originale senza dubbio però mi ha lasciato un po’ sospeso nel giudizio, come se mancasse il succo della faccenda (sebbene a volte un preambolo possa più di cento racconti, stavolta non mi ha preso). Sullo stile non ho da dirti nulla di negativo, la cosa che non mi ha convinto è proprio l’idea che hai scelto.
Spero lo stesso di rileggerti prestoCiao Vestatio,
mi accodo con il resto dei commenti riguardo all’originalità della storia che hai raccontato, la storia mi è davvero piaciuta, anche il finale l’ho trovato in linea, anche se non avevi seminato molto per arrivarci. La pecca del racconto è che la lingua che hai deciso di usare è fin troppo piana, non ci sono sbalzi emotivi, racconti il giorno di lavoro di Luca e la sua morte con lo stesso tono narrativo.
Con qualche guizzo in più nel narrare sarebbe stato un racconto ottimo.
A rileggerciCiao Angela,
il tuo racconto mi è proprio piaciuto. Una storia cruda, attuale e terribilmente verosimile. Mi piacciono tutte le indicazioni che dai e le piccolissime descrizioni del posto o del sangue che schizza sulle foglie. Anche lo stile che hai scelto, a tratti quasi giornalistico, mi ha coinvolto.
Un racconto molto buono senza ombra di dubbio.
Alla prossimaCiao Cristina,
nonostante tu abbia scelto di scrivere di un fantasma, e quindi niente di particolarmente innovativo in un tema così, devo dire che lo hai declinato alla perfezione. Bellissimo il modo in cui l’hai scritto, molto caldo e armonico, e devo dire che fino alla rivelazione non avevo nemmeno capito che la ragazza fosse un fantasma, quindi mi hai anche sorpreso. Anche il finale mi è piaciuto molto.
BravaCiao Manuel,
molto bella sia l’ambientazione che la scelta che hai voluto usare per raccontare L’invisibile. Purtroppo per linee inventate e invisibili abbiamo versato litri litri e litri di sangue, non c’è niente di più stupidamente vero. A mio avviso il racconto è ben strutturato e ben narrato, con un linguaggio pulito e sobrio. Avrei gradito un po’ di movimento in più da parte dei protagonisti, forse un po’ troppo statici nelle azioni, così da non sviluppare la storia.
Comunque un bel racconto senz’altro.
Alla prossimaCiao ragazzi e grazie a tutti per i commenti
In effetti lo stile è molto particolare, sto cercando di trovare una mia strada e sto valutando attentamente ogni vostro feedback proprio per sapere quali sono le cose che vanno e quelle che non vanno. Alla fine minuti contati è quasi più un confronto e una palestra che non una competizione in sé!
Comunque sto finendo di leggere i testi e a breve avrete anche i miei commenti!
<div id=”__if72ru4sdfsdfruh7fewui_once” style=”display: none;”></div>
<div id=”__zsc_once”></div>31 luglio 2015 alle 14:13 in risposta a: Gruppo SILENZIO: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #9576CIAO A TUTTI, ANCHE STAVOLTA MI SONO DIVERTITO UN SACCO A SCRIVERE E COMMENTARE. PUTROPPO A CAUSA DI VARI IMPEGNI STAVOLTA NON HO AVUTO MODO DI COMMENTARE I RACCONTI UNO AD UNO, TROVERETE TUTTO QUI, SIA I COMMENTI IN ORDINE SPARSO CHE LA CLASSIFICA.
Luca Pagnini_ L’essenza della vita
Ciao Luca,
Il racconto è scritto in maniera davvero buona e abbastanza originale, mi è piaciuto l’uso del corsivo nel pensiero. Carino anche questo finale (costruito passo passo dall’inizio) che strappa un sorriso e fa cadere tutta la storia in un atmosfera ancor più paperinesca.
Bel racconto, bravo, leggero al punto giusto senza scadere nel banale.
Alla prossimaSimone Cassia _ Fantasma
Ciao Simone,
Senza dubbio hai avuto un approccio interessante e originale al tema, che la storia sia vera o meno non importa molto perché l’avrei apprezzata in ogni caso, è comunque verosimile. La narrazione fila abbastanza, anche se con qualche calo di attenzione nei confronti del lettore (o almeno di me lettore) specie nella fase centrale della storia. Non ho apprezzato qualche passaggio o qualche parola usata, tipo “deterse”, li ho trovati un po’ forzati.
A rileggerciGianantonio Nuvolone _ Pianeti
Ciao Gianantonio,
Allora il tentativo di introdurre una storia di fantascienza mi è piaciuto, nonostante non sia un appassionato del genere, mi ha comunque incuriosito molto inizialmente. Il problema, per me, è la voce che usi in tutto il testo. Non prende il lettore, mi ricorda un po’ quella nei vecchi documentari, che descrive pari pari gli avvenimenti senza trasmettere emozioni nel lettore/osservatore. Cioè parla dello scoppio della bomba e dell’impassibilità del protagonista con la stessa enfasi.
Spero di poterci confrontare ancoraCharlesdexter _ Vecchio Leone
Ciao Charlesdexter,
La cosa che più ho apprezzato è la caratterizzazione dei personaggi in così poco tempo, lui il classico riccone che va a escort, il figlio ingenuo e bisognoso di affetto, le ragazze attaccate solo ai soldi … bravo. Non mi è piaciuto il momento in cui l’uomo di sente male, forse dovevi descriverlo meglio, mi è sembrato un po’ buttato là onestamente.
Comunque il tema c’è, la storia anche, quindi un racconto piacevole tutto sommato.
A prestoMarco Lomonaco _ Non ne ho idea
Ciao Marco,
Be’ che dire, sono rimasto sbalordito da questo racconto. Io stesso non gradisco molto i finali che rovesciano tutto in racconti così brevi come quelli di minuti contati, però quei devo dire che funziona. Sì è surreale, sì è strano, contorto e quello che vuoi, ma per me ci sta. Ci sta anche la barzelletta nel mezzo, infatti si riallaccia bene con la battuta finale. Hai costruito un bel racconto, pieno di semi che sbocciano man mano.
Alla prossimaFlavia Imperi _ L’amico immaginario
Ciao Flavia,
Racconto horror in piena regola, sembrava quasi di sentire la tensione che cresceva a ogni paragrafo. Il finale mi è piaciuto tantissimo e il tema del racconto è centrato alla perfezione, figlio più dimenticati di così! Hai creato una bella atmosfera, davvero coinvolgente. Forse sì, come suggerito da qualcuno, avrebbe avuto bisogno di un pizzico di spiegazione in più per l’omicidio della zia, ma è solo un dettaglio.
Brava e alla prossimaValter Carignano _ L’ultimo respiro
Ciao Valter,
La tua è una storia molto particolare e senza dubbio bisogna quantomeno apprezzare l’idea di scrivere un racconto del genere e l’originalità con cui è stata sviluppata. Anche se nello stile ci sono alcune frasi che non mi sono piaciute (tipo: “Era da qualche giorno soltanto cominciata la primavera”, ho trovato disordine nella costruzione) servono comunque a creare un’ambientazione arcaica, perfetta con il tuo racconto.
Quindi il mio giudizio è positivo, sebbene non sia un racconto nelle mie corde ecco.
Alla prossimaStefano Pastor _ Oggetti Smarriti
Ciao Stefano,
Il tuo racconto mi è piaciuto, senza dubbio scritto con disinvoltura e tiene il lettore attaccato alla pagina per capire cosa sta succedendo. Sul finale mi aspettavo qualcosa in più dopo tutta la carica di pathos che mi avevi dato e sono rimasto un po’ a bocca asciutta, non mi ha fatto sussultare e in un racconto costruito in questa maniera speravo ci fosse.
Comunque una bona provaManuel Piredda _ Errori di Gioventù
Ciao Manuel,
Mi piace la storia che hai voluto raccontare e il modo in cui l’hai fatto, molto efficace e divertente sul finale. Fino all’ultimo dialogo mi stavo chiedendo come potesse una madre parlare in quel modo nei dialoghi, e invece inserendo il Tamagotchi e la descrizione finale tutto assume un altro senso.
Ottimo racconto,bravo e alla prossimaDamiano Garofalo _ Eppure era chiusa
Ciao Damiano,
Ciao Damiano il tuo racconto mi è piaciuto davvero tanto. Il modo in cui lo hai tracciato, così brusco e affannoso, rende bene l’idea della fretta e della foga del protagonista. Ho solo un appunto da fare: invece di quel “Mannaggia” io avrei visto bene un bel “Cazzo”, non bisogna aver paura di buttare giù un paio di parolacce quando ci stanno perfette. A volte ha più effetto un cazzo che mille parole.
Ma questo è un dettaglio, il racconto ha una valutazione molto buona.
Alla prossimaCLASSIFICA:
1 LUCA PAGNINI
2 DAMIANO GAROFALO
3 MANUEL PIREDDA
4 FLAVIA IMPERI
5 MARCO LOMONACO
6 STEFANO PASTOR
7 VALTER CARIGNANO
8 CHARLESDEXTER
9 SIMONE CASSIA
10 GIANANTONIO NUVOLONE-
Questa risposta è stata modificata 9 anni, 9 mesi fa da
Enrico Nottoli.
26 giugno 2015 alle 18:56 in risposta a: Gruppo ELVIRA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #8748Ciao a tutti, come sempre mi sono divertito molto a leggere e commentare. Di sotto i commenti e la mia classifica
LUCA PAGNINI_ LA LEZIONE
Ciao Luca,
Il tuo racconto mi è piaciuto. Hai dato a ognuno la sua voce, anche con cadenza e modi di parlare addirittura regionali, e in un racconto fatto per lo più di dialoghi non è poco. Ammetto che il finale mi ha spiazzato, ma non mi è piaciuto gran che. Apprezzo molto l’ironia e la lista di indizi che avevi seminato con tutti i congiuntivi sbagliati dai personaggi, ma mi ha lasciato un po’ sovraccaricato di una tensione che non è riuscita a sciogliersi.
Comunque, il tema c’è e lo stile anche. Una prova discreta.
Alla prossimaEMILIANO GIROSTOLO_ DOLLY
Ciao Emiliano,
Il racconto che hai scritto ha degli sbilanciamenti a mio avviso. A volte indugia in particolari (che comunque a me piacciono molto) ma poi si chiude in due righe, mentre credo che un finale carico di significato come questo avesse bisogno di più respiro. Peccato perché la narrazione era molto pulita e scorrevole e poteva venir fuori un gran bel racconto dall’idea iniziale.
A rileggerciSHARON GALANO_ I GIGANTI
Ciao Sharon,
Veramente un bel racconto per me. Hai usato una narrazione molto interessante e con un punto di vista non banale. Mi piace anche l’idea, il ragazzino che guarda la prostituta evoca un sacco di sensazioni quasi palpabili (come le tende). Secondo me hai gestito bene il tema dato sia nella narrazione che nel concept.
Un ottimo racconto di formazione insomma.
CiaoFRANCESCO IORIO_ UN OSCURO PELLEGRINAGGIO
Ciao Francesco,
sono d’accordo con diversi commenti precedenti. Secondo me hai scritto in una maniera incantevole, impalpabile, sospesa a metà, come se chiedessi al lettore di aspettare ancora un attimo prima di riprendere fiato una volta finito. Mi ha colpito in positivo come hai saputo narrare, certo però che in effetti dai un po’ troppe poche spiegazione. Ma insomma chi se ne frega, il racconto mi è piaciuto lo stesso!
Alla prossimaROUTINE CROMATICA_ INVERNOMUTO
Ciao Invernomuto,
Il tuo è decisamente un racconto accattivante, ma per me ha un problema di fondo. Di solito le narrazioni “piane” sono quelle più funzionali alla grande maggioranza dei racconti (quindi uno stile lineare, semplice, curato), ma in questo racconto ingrigiscono tutto, tanto per restare in tema con il tuo racconto. In pratica quando alla fine parli degli stupri in televisione usi la stessa mano con cui affronti la descrizione della routine. A mio avviso questo ha penalizzato molto il tuo racconto, fermo restando che è comunque un lavoro apprezzabile.
CiaoLUCE_ GIULIO MARCHESE
Ciao Giulio,
concordo con molti dei commenti fatti in precedenza. Il racconto ha grande margine di miglioramento se ampliato, probabilmente il contatore delle battute ti ha ostacolato nella narrazione totale della storia. Così ci sono troppe domande a cui non rispondi e purtroppo si notano. Una su tutte: chi sono “loro”? Non l’ho capito ecco, e non è una cosa di secondo piano.
Comunque non buttarlo perché potrebbe venire qualcosa di molto buono!
Alla prossimaADRIANO MUZZI_ SE SOLO AVESSI
Ciao Adriano,
hai scritto sicuramente un bel testo, ricco di immagini e di emozioni. L’unica cosa che ho da rimproverarti (a mio avviso chiaramente) è la mancanza di una messa a fuoco precisa nei confronti dell’uditore del tuo personaggio, quindi il figlio. Nella maggior parte del racconto riesci a far dialogare bene il protagonista col figlio ma a volte cadi in frasi decisamente eccessive come: “Adesso le lacrime mi rigano il viso reso ispido dalla barba incolta come sciatori che solcano la neve fresca”. Stonano molto, specie in un racconto introspettivo come questo. Un padre che dialoga col figlio morto non credo che userebbe questi termini.
Per il resto un lavoro molto buono.
CiaoALLA DERIVA_ ALBERTO DELLA ROSSA
Ciao Alberto,
hai scritto un gran bel racconto. Belli sia i dialoghi che la parte narrata e molto evocativo in generale. Riesci a tessere un’atmosfera visibile (anche se è buio) all’interno di tutto il racconto, e con il tema della luce è azzeccato in pieno. A tratti mi hai ricordato il secondo libro in Oceano Mare di Baricco, specie nella costruzione degli scenari.
Molto bravo. Un racconto ottimo.
Alla prossimaCALLAGAN_ CONTINUA A CREDERE IN QUELLA LUCE
Ciao Callagan,
Un racconto molto difficile da valutare. Perché da una parte ho una voce sicura e una bella scrittura, senza tanti fronzoli, e dall’altra una storia a mio avviso poco accattivante. L’idea alla base non era male ma non è stata sviluppata nel modo giusto. Quando ho visto lo stacco bianco mi ero aspettato un turning point che non è arrivato.
Il risultato quindi è un buon racconto ma che non è riuscito a prendermi.
Alla prossimaOSSESSIONE_ ALESSANDRO DUINO
Ciao Alessandro,
a me il tuo racconto è piaciuto molto. Il tuo stile mi ha accattivato fin da subito e mi ha spinto a continuare a leggere fino alla fine tutto d’un fiato. Onestamente gli spazi saltati potevi evitarli perché la narrazione e il tuo intento funzionavano benissimo anche senza ulteriori azzardi stilistici. Comunque, anche se molte cose rimangono oscure, lo trovo un gran bel testo. Perché arriva dritto e quando le cose arrivano in questo modo si possono perdonare anche alcune piccole lacune.
Bella prova!
A rileggerci26-14-11_ LUANA MAZZI
Ciao Luana,
il bello di questo racconto è il modo in cui evoca le immagini e riesce a portarti con lui nella storia. Mentre leggevo mi sembrava di essere lì a fianco del tuo protagonista morente. Anche il tema è centrato al meglio. Però non ho capito proprio il titolo, forse è un mio problema ma non lo trovo ben inserito.
Comunque tutto sommato una prova piacevole da leggere.
Alla prossimaCLASSIFICA:
1 Alberto Della Rossa _ Alla deriva
2 Sharon Galano _ I giganti
3 Adriano Muzzi _ Se solo avessi
4 Alessandro Duino _ Ossessione
5 Francesco Iorio _ Un oscuro pellegrinaggio
6 Callagan _ Continua a credere in quella luce
7 Luana Mazzi_ 26-14-11
8 Invernomuto _ Routine cromatica
9 Luca Pagnini _ La lezione
10 Emiliano Girostolo _ Dolly
11 Giulio Marchese _ LuceCiao Alessandro,
a me il tuo racconto è piaciuto molto. Il tuo stile mi ha accattivato fin da subito e mi ha spinto a continuare a leggere fino alla fine tutto d’un fiato. Onestamente gli spazi saltati potevi evitarli perché la narrazione e il tuo intento funzionavano benissimo anche senza ulteriori azzardi stilistici. Comunque, anche se molte cose rimangono oscure, lo trovo un gran bel testo. Perché arriva dritto e quando le cose arrivano in questo modo si possono perdonare anche alcune piccole lacune.
Bella prova!
A rileggerciCiao Callagan,
Un racconto molto difficile da valutare. Perché da una parte ho una voce sicura e una bella scrittura, senza tanti fronzoli, e dall’altra una storia a mio avviso poco accattivante. L’idea alla base non era male ma non è stata sviluppata nel modo giusto. Quando ho visto lo stacco bianco mi ero aspettato un turning point che non è arrivato.
Il risultato quindi è un buon racconto ma che non è riuscito a prendermi.
Alla prossimaCiao Alberto,
hai scritto un gran bel racconto. Belli sia i dialoghi che la parte narrata e molto evocativo in generale. Riesci a tessere un’atmosfera visibile (anche se è buio) all’interno di tutto il racconto, e con il tema della luce è azzeccato in pieno. A tratti mi hai ricordato il secondo libro in Oceano Mare di Baricco, specie nella costruzione degli scenari.
Molto bravo. Un racconto ottimo.
Alla prossimaCiao Adriano,
hai scritto sicuramente un bel testo, ricco di immagini e di emozioni. L’unica cosa che ho da rimproverarti (a mio avviso chiaramente) è la mancanza di una messa a fuoco precisa nei confronti dell’uditore del tuo personaggio, quindi il figlio. Nella maggior parte del racconto riesci a far dialogare bene il protagonista col figlio ma a volte cadi in frasi decisamente eccessive come: “Adesso le lacrime mi rigano il viso reso ispido dalla barba incolta come sciatori che solcano la neve fresca”. Stonano molto, specie in un racconto introspettivo come questo. Un padre che dialoga col figlio morto non credo che userebbe questi termini.
Per il resto un lavoro molto buono.
CiaoCiao Giulio,
concordo con molti dei commenti fatti in precedenza. Il racconto ha grande margine di miglioramento se ampliato, probabilmente il contatore delle battute ti ha ostacolato nella narrazione totale della storia. Così ci sono troppe domande a cui non rispondi e purtroppo si notano. Una su tutte: chi sono “loro”? Non l’ho capito ecco, e non è una cosa di secondo piano.
Comunque non buttarlo perché potrebbe venire qualcosa di molto buono!
Alla prossimaCiao Invernomuto,
Il tuo è decisamente un racconto accattivante, ma per me ha un problema di fondo. Di solito le narrazioni “piane” sono quelle più funzionali alla grande maggioranza dei racconti (quindi uno stile lineare, semplice, curato), ma in questo racconto ingrigiscono tutto, tanto per restare in tema con il tuo racconto. In pratica quando alla fine parli degli stupri in televisione usi la stessa mano con cui affronti la descrizione della routine. A mio avviso questo ha penalizzato molto il tuo racconto, fermo restando che è comunque un lavoro apprezzabile.
CiaoGrazie mille a entrambi!
Ciao Sharon,
Veramente un bel racconto per me. Hai usato una narrazione molto interessante e con un punto di vista non banale. Mi piace anche l’idea, il ragazzino che guarda la prostituta evoca un sacco di sensazioni quasi palpabili (come le tende). Secondo me hai gestito bene il tema dato sia nella narrazione che nel concept.
Un ottimo racconto di formazione insomma.
CiaoCiao Francesco,
Secondo me hai scritto in una maniera incantevole, impalpabile, sospesa a metà, come se chiedessi al lettore di aspettare ancora un attimo prima di riprendere fiato una volta finito. Mi ha colpito in positivo come hai saputo narrare, certo però che in effetti dai un po’ troppe poche spiegazione. Ma insomma chi se ne frega, il racconto mi è piaciuto lo stesso!
Alla prossimaCiao Emiliano,
Il racconto che hai scritto ha degli sbilanciamenti a mio avviso. A volte indugia in particolari (che comunque a me piacciono molto) ma poi si chiude in due righe, mentre credo che un finale carico di significato come questo avesse bisogno di più respiro. Peccato perché la narrazione era molto pulita e scorrevole e poteva venir fuori un bel racconto dall’idea iniziale.
A rileggerciCiao Luca,
Il tuo racconto mi è piaciuto. Hai dato a ognuno la sua voce, anche con cadenza e modi di parlare addirittura regionali, e in un racconto fatto per lo più di dialoghi non è poco. Ammetto che il finale mi ha spiazzato, ma non mi è piaciuto gran che. Apprezzo molto l’ironia e la lista di indizi che avevi seminato con tutti i congiuntivi sbagliati dai personaggi, ma mi ha lasciato un po’ sovraccaricato di una tensione che non è riuscita a sciogliersi.
Comunque, il tema c’è e lo stile anche. Una prova discreta.
Alla prossimaCiao a tutti e grazie per i commenti
Stavolta ho voluto osare un po’ dal punto di vista della voce e dello stile, capisco ogni appunto in pieno proprio perché anche per me è stata una prova.
Comunque a breve avrete anche il vostro feedback, purtroppo una febbrata mi ha messo ko per quattro giorni e non ho potuto dedicare troppo tempo alla lettura!
A presto
Ciao a tutti,
ecco la lista della mia classifica e i commenti sparsi. Complimenti a tutti è stata una bella sfida e devo dire che mi sono divertito un sacco. Quindi in bocca al lupo a tutti e alla prossima1 Anima e corpo_ Carolina Pelosi
2 La prima battaglia _ Cristina Danini
3 Uguaglianza di genre_ Beppe Roncari
4 Potenza per vincere _ Willy
5 MOAI _ Francesca Nozzolillo
6 Licantropina _ Fnappo
7 La prima comunione _ Diego Ducoli
8 Black Friday _ Patty Barale
9 Un’inguaribile mancanza di puntualità _ Sharon Galano
10 Il ragno nero _ Raffaele Marra
11 Istinto Materno _ Lailmil
12 Amore mio _ Stefano PastorAnima e Corpo_ Carolina Pelosi
Ciao Carolina,
allora il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto. Il tema è azzeccato in pieno, credo su questo non ti si possa obiettare niente. Bello l’intreccio di trama che hai articolato, sui due gemelli. Anche secondo me potevi essere più diretta sul cancro, senza girarci attorno ma mostrando magari anche il combattimento senza pietà con la malattia stessa. Ma questo è veramente un dettaglio irrilevante.
Brava!Black Friday_ Patty Barale
Ciao Patty,
Anche io ho trovato il tuo racconto dinamico e ironico. L’idea alla base poi è molto simpatica, perché, anche se non sono una donna, so bene cosa voglia dire accompagnare alcune ragazze per i saldi
Scherzi a parte il racconto è riuscito, purtroppo però il finale a me non è piaciuto particolarmente, avrei preferito l’ultima scena clou sempre legata al mondo paradossale che avevi descritto, ma ho capito le ragioni per cui lo hai inserito.
Alla prossima.L’uguaglianza di genere _ Beppe Roncari
Ciao Beppe,
Il tuo racconto è scritto bene, scorre e soprattutto ha una buona dose di suspance. Ho apprezzato il punto di vista che hai scelto perché esce un po’ dai soliti schemi. Ti devo dire la verità, è un po’ troppo splatter per i miei gusti. Io preferisco racconti meno cruenti, ma questa è una mia preferenza. La tua rimane comunque una buona prova senza dubbio! Fai vivere il racconto e la cosa fondamentale è questa. Bravo.
A presto.Licantropina _ Ferdinando Nappo
Ciao Fnappo,
la tua storia è molto forte e bella. Il tema è stato centrato a mio avviso e la trama si sviluppa coi tempi giusti. Due cose che non mi convincono molto: la prima è che spiega un po’ troppo tutto, a me piacciono i racconti lasciati sospesi per qualche secondo; la seconda sono i dialoghi, forse è un problema mio, però non mi sono sembrati naturali. Troppe domande e troppe risposte, non c’è un confronto. Peccato perché la storia era una bomba.
Alla prossima!Un’incurabile mancanza di puntualità_ Sharon Galano
Ciao Sharon,
ormai del finale se ne è parlato abbastanza e dico solo che sono in linea con gli altri, quindi non sto a commentare. Il racconto ha alcuni spunti molto belli (tipo il funerale, la mancanza di puntualità, la strada), ma il problema è che ne hai usati tanti senza inserire una predominanza di uno sugli altri, così da rendere tutto più caotico. Se ti sbilanciavi più su uno, come la mancanza di puntualità stessa, il racconto sarebbe stato ottimo.
In sostanza lo trovo un bel racconto ma non messo a fuoco al cento per cento.
A rilleggerciLa prima comunione_ Diego Ducoli
Ciao Diego,
Innanzitutto ti voglio dire che più o meno anche io non sono troppo favorevole al ruolo che i social stanno assumendo in questo momento, e quindi condivido l’idea di fondo al racconto.
Il racconto mi è piaciuto comunque, una bella storia, con una visione dispotica interessante. La cosa che invece proprio non mi è piaciuta è l’utilizzo eccessivo di termini come: “gemette”, “sbottò”, “ribatté”, “inveì”… alcuni vanno bene, ma troppi appesantiscono la lettura.
CiaoIl ragno nero _ Raffaele Marra
Ciao Raffaele,
Coma dire, sicuramente la lunghezza ti ha penalizzato. Hai cercato di mettere tanta carne al fuoco e in così pochi caratteri non era affatto facile. Comunque apprezzo come è scritto e lo stile che calca quasi l’immaginario del bambino. Sulla storia invece posso dire di aver capito passo passo le cose, ma appena riuscivo a rigirarmi nella vicenda mi sballottavi di nuovo da un’altra parte. Quindi il problema secondo me non è tanto la comprensione del testo, quanto la sovrabbondanza di cose che in un testo tanto breve pesano il doppio.
Alla prossimaIstinto materno_ Lailmil
Ciao Lailmil,
Il racconto scorre soprattutto all’inizio e la cosa che più ho apprezzato è il modo in cui descrivi questo scenario, perché, pur essendo assurdo, lo tratteggi con uno stile pacato e tranquillo. All’inizio non capivo bene chi o cosa fosse questa figura e ero un po’ spiazzato, mi sono dovuto aiutare coi commenti (il fatto è che anche per me questa storia è nuova, non la conoscevo). E in effetti la parte sulla cecità la trovo forzata. Non so. Una curiosità poi: dov’è ambientata la storia? Perché prima hai parlato della “città addormentata” e poi hai chiuso con “il verso di un gufo risuonò nella notte”, quindi città o campagna?
Ciao e alla prossimaMOAI _ Francesca Nozzolillo
Ciao Francesca,
Il cambio di punto di vista a me in generale piace come trovata. E anche qui funziona. Magari le battute erano poche e sono accadute un sacco di cose rilevanti, che creavano un ritmo velocissimo e ferrato. Quindi diciamo che non è stata una lettura facile, si doveva essere molto concentrati, ma in ogni caso bella.
A prestoAmore mio _ Stefano Pastor
Ciao Stefano,
l’idea è buona, anche se a me non fanno impazzire le storie sui cloni. Però ho trovato un problema principale che aleggia in tutto il racconto più o meno, e cioè che la storia è sì forte ma non si sviluppa, viene soltanto spiegato cosa è accaduto. Spiegare così non mi convince mai fino in fondo, meglio far trasparire le cose dalle azioni dei personaggi o dai dialoghi senza dire le cose come stanno in tutto e per tutto.
Alla prossimaLa prima battaglia _ Cristina Danini
Ciao Cristina,
Mi è piaciuto moltissimo il tuo racconto. Pienamente a tema e dinamico. Bella anche la battaglia fra Amazzoni e Achei e l’immagine finale di lei che fugge nella foresta. Non ho nulla da dire di negativo. L’unica piccola perplessità riguarda la reazione dei due ragazzi nel vedersi, cioè in mezzo a una battaglia non so quanto tempo ci sia di notare somiglianze e mettersi a discutere, però all’interno del racconto ha comunque funzionato.
Complimenti!Potenza per vincere _ Willy
Ciao Willy,
Il tuo racconto centra il tema perfettamente e mi piace che questo riguardi la violenza sulle donne, è sempre bene parlarne per non farlo passare in secondo piano. Comunque tornando al racconto ho apprezzato la vicenda, ma non troppo il modo in cui viene descritta. Forse un narratore in terza persona ti avrebbe giovato di più, non so. Mi riferisco a frasi del tipo: “Come riesco a pensare? Il fiato corto non mi ruba ossigeno al cervello?”, chi penserebbe una cosa del genere mentre sta scappando?
Però il mio giudizio rimane comunque positivo.
CiaoCiao Stefano,
l’idea è buona, anche se a me non fanno impazzire le storie sui cloni. Però ho trovato un problema principale che aleggia in tutto il racconto più o meno, e cioè che la storia è sì forte ma non si sviluppa, viene soltanto spiegato cosa è accaduto. Spiegare così non mi convince mai fino in fondo, meglio far trasparire le cose dalle azioni dei personaggi o dai dialoghi senza dire le cose come stanno in tutto e per tutto.
Alla prossimaCiao Willy,
Il tuo racconto centra il tema perfettamente e mi piace che questo riguardi la violenza sulle donne, è sempre bene parlarne per non farlo passare in secondo piano. Comunque tornando al racconto ho apprezzato la vicenda, ma non troppo il modo in cui viene descritta. Forse un narratore in terza persona ti avrebbe giovato di più, non so. Mi riferisco a frasi del tipo: “Come riesco a pensare? Il fiato corto non mi ruba ossigeno al cervello?”, chi penserebbe una cosa del genere mentre sta scappando?
Però il mio giudizio rimane comunque positivo.
CiaoCiao Cristina,
Mi è piaciuto moltissimo il tuo racconto. Pienamente a tema e dinamico. Bella anche la battaglia fra Amazzoni e Achei e l’immagine finale di lei che fugge nella foresta. Non ho nulla da dire di negativo. L’unica piccola perplessità riguarda la reazione dei due ragazzi nel vedersi, cioè in mezzo a una battaglia non so quanto tempo ci sia di notare somiglianze e mettersi a discutere, però all’interno del racconto ha comunque funzionato.
Complimenti!Ciao Francesca,
Il cambio di punto di vista a me in generale piace come trovata. E anche qui funziona. Magari le battute erano poche e sono accadute un sacco di cose rilevanti, che creavano un ritmo velocissimo e ferrato. Quindi diciamo che non è stata una lettura facile, si doveva essere molto concentrati, ma in ogni caso bella.
A prestoCiao Lailmil,
Il racconto scorre soprattutto all’inizio e la cosa che più ho apprezzato è il modo in cui descrivi questo scenario, perché, pur essendo assurdo, lo tratteggi con uno stile pacato e tranquillo. All’inizio non capivo bene chi o cosa fosse questa figura e ero un po’ spiazzato, mi sono dovuto aiutare coi commenti (il fatto è che anche per me questa storia è nuova, non la conoscevo). E in effetti la parte sulla cecità la trovo forzata. Non so. Una curiosità poi: dov’è ambientata la storia? Perché prima hai parlato della “città addormentata” e poi hai chiuso con “il verso di un gufo risuonò nella notte”, quindi città o campagna?
Ciao e alla prossimaCiao Raffaele,
Coma dire, sicuramente la lunghezza ti ha penalizzato. Hai cercato di mettere tanta carne al fuoco e in così pochi caratteri non era affatto facile. Comunque apprezzo come è scritto e lo stile che calca quasi l’immaginario del bambino. Sulla storia invece posso dire di aver capito passo passo le cose, ma appena riuscivo a rigirarmi nella vicenda mi sballottavi di nuovo da un’altra parte. Quindi il problema secondo me non è tanto la comprensione del testo, quanto la sovrabbondanza di cose che in un testo tanto breve pesano il doppio.
Alla prossimaCiao Diego,
Innanzitutto ti voglio dire che più o meno anche io non sono troppo favorevole al ruolo che i social stanno assumendo in questo momento, e quindi condivido l’idea di fondo al racconto.
Il racconto mi è piaciuto comunque, una bella storia, con una visione dispotica interessante. La cosa che invece proprio non mi è piaciuta è l’utilizzo eccessivo di termini come: “gemette”, “sbottò”, “ribatté”, “inveì”… alcuni vanno bene, ma troppi appesantiscono la lettura.
CiaoCiao Sharon,
ormai del finale se ne è parlato abbastanza e dico solo che sono in linea con gli altri, quindi non sto a commentare. Il racconto ha alcuni spunti molto belli (tipo il funerale, la mancanza di puntualità, la strada), ma il problema è che ne hai usati tanti senza inserire una predominanza di uno sugli altri, così da rendere tutto più caotico. Se ti sbilanciavi più su uno, come la mancanza di puntualità stessa, il racconto sarebbe stato ottimo.
In sostanza lo trovo un bel racconto ma non messo a fuoco al cento per cento.
A rilleggerciCiao Fnappo,
la tua storia è molto forte e bella. Il tema è stato centrato a mio avviso e la trama si sviluppa coi tempi giusti. Due cose che non mi convincono molto: la prima è che spiega un po’ troppo tutto, a me piacciono i racconti lasciati sospesi per qualche secondo; la seconda sono i dialoghi, forse è un problema mio, però non mi sono sembrati naturali. Troppe domande e troppe risposte, non c’è un confronto. Peccato perché la storia era una bomba.
Alla prossima!Ciao Beppe,
Il tuo racconto è scritto bene, scorre e soprattutto ha una buona dose di suspance. Ho apprezzato il punto di vista che hai scelto perché esce un po’ dai soliti schemi. Ti devo dire la verità, è un po’ troppo splatter per i miei gusti. Io preferisco racconti meno cruenti, ma questa è una mia preferenza. La tua rimane comunque una buona prova senza dubbio! Fai vivere il racconto e la cosa fondamentale è questa. Bravo.
A presto.Ciao Patty,
Anche io ho trovato il tuo racconto dinamico e ironico. L’idea alla base poi è molto simpatica, perché, anche se non sono una donna, so bene cosa voglia dire accompagnare alcune ragazze per i saldi
Scherzi a parte il racconto è riuscito, purtroppo però il finale a me non è piaciuto particolarmente, avrei preferito l’ultima scena clou sempre legata al mondo paradossale che avevi descritto, ma ho capito le ragioni per cui lo hai inserito.
Alla prossima.Ciao Carolina,
allora il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto. Il tema è azzeccato in pieno, credo su questo non ti si possa obiettare niente. Bello l’intreccio di trama che hai articolato, sui due gemelli. Anche secondo me potevi essere più diretta sul cancro, senza girarci attorno ma mostrando magari anche il combattimento senza pietà con la malattia stessa. Ma questo è veramente un dettaglio irrilevante.
Brava!-
Questa risposta è stata modificata 9 anni, 11 mesi fa da
Enrico Nottoli.
Ciao e grazie mille a tutte e due per i bei commenti!!
Appena leggerò tutti i racconti vi darò anche il mio feedback 😉
15 marzo 2015 alle 17:41 in risposta a: Lista dei racconti ammessi e vostre classifiche – MC Live alla Ginzburg #4356Ciao ragazzi, mi sono divertito un sacco ed è stato davvero difficile decidere fra tutti i racconti. Ma ecco la lista dei primi sette e i commenti in ordine sparso:
- Carolina Pelosi, Ombre
- Eleonora Rossetti, Perfection
- Marco Roncaccia, Non cambia mai
- Nicolas Lozito, Aida
- Giulio Lepri, La bestia di Fuoco
- Patty Barale, Le radici del futuro
- Jacqueline Nieder, L’assurda colpa di esistere
AIDA, NICOLAS LOZITO
Ciao Nicolas.
Allora, la storia mi è piaciuta molto ma non mi ha convinto al cento per cento per due ragioni: la prima (banale) è che mi ricorda un certo filmla seconda è che, secondo me, hai calcato troppo la mano con le tragedie. Lo stupro ci sta ma il bimbo morto e il padre che la butta fuori sono davvero pese. Perché il padre scaccia di casa Aida? Alla fine è stata lei una vittima di stupro, per giunta cieca, non so, o quel padre è pazzo o è una gran testa di minchia.
La lingua mi piace tanto, è molto pulita, anche se magari potevi inserire il passato nel flash back, ma anche così tiene la lettura. E per quanto riguarda il finale, invece, io l’ho apprezzato un sacco. L’ultima frase è davvero poetica.
Nel complesso mi sei comunque piaciuto!
OMBRE, CAROLINA PELOSI
Ciao Carolina.
Io ho interpretato l’omicidio legato alla follia vera e propria, e questo giustifica già tutto di per sé. Per me hai fatto un lavoro ottimo. Bello il risuono del doppelganger nel solo nome al contrario, bello il cambio di ambientazione dal figurato al reale dentro all’ospedale, bello anche il finale. Se devo per forza trovare una critica può essere la somiglianza a Shutter Island (non so se lo hai visto, bel film, se non lo hai ancora visto guardalo invece che ti piacerà un sacco di sicuro), ma veramente una bella storia. Se letto con attenzione torna tutto nonostante abbia una narrazione comunque molto intrecciata e non semplice da gestire. Brava.
LA BESTIA DI FUOCO, GIULIO LEPRI
Ciao Giulio.
Il tuo racconto mi è piaciuto, anche se anche io ho qualche perplessità sul comportamento della madre, ma di questo ne hai già discusso con gli altri e quindi è inutile insistere. Ho apprezzato la trama e il modo in cui viene raccontata, tramite questo flash back, scusato con l’ingresso in scena dello psicologo. Una cosa invece che proprio non mi piace per nulla sono quei suoni onomatopeici, mi sembrano un po’ troppo carnevaleschi ecco.
Per il resto sei stato bravo!
SE SOLO SAPESSERO, VIVIANA TENGA
Ciao Viviana.
Purtroppo ti devo dire che il racconto non mi ha convinto. La storia è bella sì però non ho capito la questione del congegno, non è spiegata a sufficienza. Anche i dialoghi mi sembrano un po’ troppo costruiti a regola d’arte, non sembrano spontanei nei personaggi. L’ambivalenza fra le storie invece mi piace e è resa bene da una scrittura pulita.
Non so, era una storia con del potenziale che però non è riuscito a emergere del tutto. Alla prossima.
TUTTO TORNA, DIEGO DUCOLI
Ciao Diego.
Allora, è vero che è stata una lettura complessa e è vero anche che bisogna concentrarsi al cento per cento per arrivare fino in fondo capendo tutto. Però non mi sento di reputare la storia negativamente per questo, in fondo non c’è niente di più confuso che una valanga di ricordi che travolge ogni cosa. Ora, la domanda è questa: la confusione nell’intreccio è volutamente inserita per creare un’atmosfera onirica? Oppure in effetti non sei riuscito a tenere bene in mano la narrazione?
L’incipit mi piace molto, dà l’idea di asma quasi leggendo.
Spero di rileggerti. A presto
SOLO TU PUOI PRENDERLO, FILIPPO SANTANIELLO
Ciao Filippo.
Il racconto non è male, ben scritto e la storia è intrigante. La grossa pecca è che ho dovuto rileggerlo più volte per far tornare tutti i conti. Non mi convince il passaggio fra la morte del padre e il ritorno al presente, lo vedo un po’ confuso. Nelle prime due letture non riuscivo a orientarmi al meglio fra passato e presente, magari era mia la colpa però, è solo una mia impressione.
Altra nota positiva è il gioco di lanciare il polipo in mare, ripreso anche dal figlio sul finale.
BURIED TOWN, VIVIANA SPAGNOLO
Ciao Viviana.
Mi piace un sacco la lingua che hai usato, e questo ormai è appurato. Molto moderna e veloce. Però quello che mi chiedo è: perché hai raccontato proprio questa storia? Questa è solo la premessa a una storia e non la storia in sé, forse era meglio aggiungere una parte di trama per non rendere la lettura un po’ vaga. Bella la riflessione sul passato dell’umanità invece.
Peccato per quel guizzo di trama che mi è mancato, altrimenti come struttura e lingua davvero niente da ridire.
NON CAMBIA MAI, MARCO RONCACCIA
Ciao Marco.
Il tuo è proprio un bel racconto, nonostante io non ami particolarmente le storie di zombie e di nazisti, forse perché ne ho lette fin troppe. Però la tua ha quel tocco di classe in più che molte non hanno, come il particolare della bicicletta. Non so, ha dato spessore a un personaggio che nei luoghi comuni pensa solo a mangiucchiare i cervelli. Quindi bravo! Molto particolare anche il tipo di interlocutore in seconda persona.
Non ho amato particolarmente la metafora su Albano però. Comunque speriamo che con l’ultima apparizione a Sanremo esca dalle scene una volta per sempre
Scherzi a parte hai fatto proprio un buon lavoro! Alla prossima.
INCENSO, CRISTINA DANINI
Ciao Cristina.
La tua scrittura mi ha trasmesso qualcosa, è molto lineare e calda allo stesso tempo. Il problema di questo racconto è simile in certi aspetti a quello che mi è stato fatto notare anche a me da qualche feedback: la trama. Non accade molto, anzi forse accade fin troppo poco.
Altra cosa che ho apprezzato invece sono le similitudini mirate che hai fatto.
Alla prossima!
PERFECTION, ELEONORA ROSSETTI
Ciao Eleonora.
La tua storia è molto intrigante e senza dubbio un lavoro ben riuscito. Personalmente ho apprezzato anche il finale, l’articolo di giornale spezza al modo giusto la narrazione e mette in risalto il precedente racconto. L’unica pecca è che a volte ho fatto un po’ di fatica a seguire il filo generale, ma con attenzione torna tutto, ci sta fosse colpa mia se inizialmente non riuscivo a entrare nel vivo della vicenda.
Mi ha ricordato un film di qualche anno fa, se hai voglia di guardarlo si intitola Eternal Sunshine, con Jim Carrey.
Nel complesso un bel lavoro. Brava
LA BESTIA DEL GEVAUDAN, FRANCESCO D’AMORE
Ciao Francesco.
Allora la storia del tuo racconto mi è piaciuta, bella la storia di questa caccia a una bestia mitica. Anche con il tema della sfida si incastra a pennello, c’è sia il passato che la bestia feroce. Ho trovato anche quel pizzico di ironia (specie nella frase finale) che ci stava bene. Il grosso problema, per me, è la lingua con cui hai narrato. Ci sono diverse imprecisioni e errori grammaticali e temporali, andrebbe editato e rivisto un po’ da questo punto di vista.
Nel complesso, però, sei uscito bene.
RADIOMAN, SHARON GALANO
Ciao Sharon.
Onestamente non sono riuscito a tenere bene le briglie della vicenda, cioè: barbone o soldato? Non l’ho capito tutt’ora. Anche la punteggiatura confonde un po’ e mi ha fatto perdere il filo qualche volta. Al contrario invece ci sono scene davvero ben costruite e che arrivano dritte addosso (una su tutte la “donna” che conduce il protagonista all’alcol). Purtroppo a mio gusto personale, e quindi non c’entra nulla con la valutazione, le storie che parlano di Vietnam non piacciono troppo, abbiamo un sacco di storia anche noi qua in Italia, potremmo sfruttarla di più.
Invece il finale è davvero davvero bello, con questa immagine del cartello …
Ciao e alla prossima
LE RADICI DEL FUTURO, PATTY BARALE
Ciao Patty.
il tuo racconto mi è piaciuto. Forse un pizzico di suspanse in più non avrebbe guastato, a volte leggendo mi è sembrato che tu avessi accelerato i tempi per chiudere in fretta. Però alla fine una distrazione del genere in un contest che si chiama “minuti contati” ci può stare benissimo. Ecco, un paio di descrizioni qua e là per rendere le vicende ancora più palpabili ci stavano. Secondo me chiaramente.
Però ripeto che il racconto mi è proprio piaciuto e poi personalmente apprezzo un sacco le storie distopiche, le trovo incisive.
Brava e alla prossima
L’ASSURDA COLPA DI ESISTERE, JAQUELINE NIEDER
Ciao Jacqueline!
Questo è stato uno dei racconti più difficili da giudicare per me. Da un lato ho una bella storia, ricca di pathos, bella e intrigante; inoltre hai un gran bel modo di scrivere, mi piace molto e la narrazione fila bene. Però io (come chiunque altro) sono un fan di Hemingway e dei suoi insegnamenti cerco sempre di trarne qualcosa. Forse sai già che lui disse qualcosa del tipo “scrivi di quello che sai”, e in effetti non aveva tutti i torti. Chiaramente non si deve solo scrivere cose accadute o vicine a noi, altrimenti avremmo solo biografie, però penso che bisogni stare attenti agli argomenti che affrontiamo.
Detto ciò ti ripeto che la storia in sé è notevole, ma non mi convince al cento per cento per questa ragione.
Spero di leggerti ancora. Ciao13 marzo 2015 alle 14:51 in risposta a: Privato: L’assurda colpa di esistere – Jacqueline Nieder #4292Ciao Jacqueline!
Questo è stato uno dei racconti più difficili da giudicare per me. Da un lato ho una bella storia, ricca di pathos, bella e intrigante; inoltre hai un gran bel modo di scrivere, mi piace molto e la narrazione fila bene. Però io (come chiunque altro) sono un fan di Hemingway e dei suoi insegnamenti cerco sempre di trarne qualcosa. Forse sai già che lui disse qualcosa del tipo “scrivi di quello che sai”, e in effetti non aveva tutti i torti. Chiaramente non si deve solo scrivere cose accadute o vicine a noi, altrimenti avremmo solo biografie, però penso che bisogni stare attenti agli argomenti che affrontiamo.
Detto ciò ti ripeto che la storia in sé è notevole, ma non mi convince al cento per cento per questa ragione.
Spero di leggerti ancora. Ciao
Ciao Viviana.
Purtroppo ti devo dire che il racconto non mi ha convinto. La storia è bella sì però non ho capito la questione del congegno, non è spiegata a sufficienza. Anche i dialoghi mi sembrano un po’ troppo costruiti a regola d’arte, non sembrano spontanei nei personaggi. L’ambivalenza fra le storie invece mi piace e è resa bene da una scrittura pulita.
Non so, era una storia con del potenziale che però non è riuscito a emergere del tutto. Alla prossima.
Ciao Marco.
Il tuo è proprio un bel racconto, nonostante io non ami particolarmente le storie di zombie e di nazisti, forse perché ne ho lette fin troppe. Però la tua ha quel tocco di classe in più che molte non hanno, come il particolare della bicicletta. Non so, ha dato spessore a un personaggio che nei luoghi comuni pensa solo a mangiucchiare i cervelli. Quindi bravo! Molto particolare anche il tipo di interlocutore in seconda persona.
Non ho amato particolarmente la metafora su Albano però. Comunque speriamo che con l’ultima apparizione a Sanremo esca dalle scene una volta per sempre
Scherzi a parte hai fatto proprio un buon lavoro! Alla prossima.
Ciao Giulio.
Il tuo racconto mi è piaciuto, anche se anche io ho qualche perplessità sul comportamento della madre, ma di questo ne hai già discusso con gli altri e quindi è inutile insistere. Ho apprezzato la trama e il modo in cui viene raccontata, tramite questo flash back, scusato con l’ingresso in scena dello psicologo. Una cosa invece che proprio non mi piace per nulla sono quei suoni onomatopeici, mi sembrano un po’ troppo carnevaleschi ecco.
Per il resto sei stato bravo!
Ciao Diego.
Allora, è vero che è stata una lettura complessa e è vero anche che bisogna concentrarsi al cento per cento per arrivare fino in fondo capendo tutto. Però non mi sento di reputare la storia negativamente per questo, in fondo non c’è niente di più confuso che una valanga di ricordi che travolge ogni cosa. Ora, la domanda è questa: la confusione nell’intreccio è volutamente inserita per creare un’atmosfera onirica? Oppure in effetti non sei riuscito a tenere bene in mano la narrazione?
L’incipit mi piace molto, dà l’idea di asma quasi leggendo.
Spero di rileggerti. A presto
Ciao Sharon.
Onestamente non sono riuscito a tenere bene le briglie della vicenda, cioè: barbone o soldato? Non l’ho capito tutt’ora. Anche la punteggiatura confonde un po’ e mi ha fatto perdere il filo qualche volta. Al contrario invece ci sono scene davvero ben costruite e che arrivano dritte addosso (una su tutte la “donna” che conduce il protagonista all’alcol). Purtroppo a mio gusto personale, e quindi non c’entra nulla con la valutazione, le storie che parlano di Vietnam non piacciono troppo, abbiamo un sacco di storia anche noi qua in Italia, potremmo sfruttarla di più.
Invece il finale è davvero davvero bello, con questa immagine del cartello …
Ciao e alla prossima
Ciao Patty.
il tuo racconto mi è piaciuto. Forse un pizzico di suspanse in più non avrebbe guastato, a volte leggendo mi è sembrato che tu avessi accelerato i tempi per chiudere in fretta. Però alla fine una distrazione del genere in un contest che si chiama “minuti contati” ci può stare benissimo. Ecco, un paio di descrizioni qua e là per rendere le vicende ancora più palpabili ci stavano. Secondo me chiaramente.
Però ripeto che il racconto mi è proprio piaciuto e poi personalmente apprezzo un sacco le storie distopiche, le trovo incisive.
Brava e alla prossima
Ciao Cristina.
La tua scrittura mi ha trasmesso qualcosa, è molto linera e calda allo stesso tempo. Il problema di questo racconto è simile in certi aspetti a quello che mi è stato fatto notare anche a me da qualche feedback: la trama. Non accade molto, anzi forse accade fin troppo poco.
Altra cosa che ho apprezzato invece sono le similitudini mirate che hai fatto.
Alla prossima!
Ciao, grazie ad entrambe per i pareri che mi avete dato.
Si il mio cinghiale era un cucciolo altrimenti la Panda mi sa che poteva anche andare allo sfasciacatrozze direttamente ahah
Ciao Francesco.
Allora la storia del tuo racconto mi è piaciuta, bella la storia di questa caccia a una bestia mitica. Anche con il tema della sfida si incastra a pennello, c’è sia il passato che la bestia feroce. Ho trovato anche quel pizzico di ironia (specie nella frase finale) che ci stava bene. Il grosso problema, per me, è la lingua con cui hai narrato. Ci sono diverse imprecisioni e errori grammaticali e temporali, andrebbe editato e rivisto un po’ da questo punto di vista.
Nel complesso, però, sei uscito bene.
Ciao Eleonora.
La tua storia è molto intrigante e senza dubbio un lavoro ben riuscito. Personalmente ho apprezzato anche il finale, l’articolo di giornale spezza al modo giusto la narrazione e mette in risalto il precedente racconto. L’unica pecca è che a volte ho fatto un po’ di fatica a seguire il filo generale, ma con attenzione torna tutto, ci sta fosse colpa mia se inizialmente non riuscivo a entrare nel vivo della vicenda.
Mi ha ricordato un film di qualche anno fa, se hai voglia di guardarlo si intitola Eternal Sunshine, con Jim Carrey.
Nel complesso un bel lavoro. Brava
Intanto ciao Jacqueline, grazie mille per il commento che mi hai fatto. Sono contento che tu l’abbia apprezzato, e sul dettaglio della coscia ho capito che in effetti ho esagerato. Grazie ancora 😉
Ciao Francesco, non so a me spesso piacciono anche le storie in cui non succede qualcosa di eclatante, però quelli sono gusti in effetti. Per il resto avevo deciso che la malattia e la realtà ormai si fondessero nel racconto e non ho voluto specificare il grado o la degenerazione della patologia stessa. Sicuramente il protagonista potrebbe aver riallacciato i rapporti con la figlia, sì, ma rimane comunque un uomo solo a prescindere. Non può farci niente ormai.
Comunque di aver commentato
Ciao Filippo.
Il racconto non è male, ben scritto e la storia è intrigante. La grossa pecca è che ho dovuto rileggerlo più volte per far tornare tutti i conti. Non mi convince il passaggio fra la morte del padre e il ritorno al presente, lo vedo un po’ confuso. Nelle prime due letture non riuscivo a orientarmi al meglio fra passato e presente, magari era mia la colpa però, è solo una mia impressione.
Altra nota positiva è il gioco di lanciare il polipo in mare, ripreso anche dal figlio sul finale.
Ciao Viviana.
Mi piace un sacco la lingua che hai usato, e questo ormai è appurato. Molto moderna e veloce. Però quello che mi chiedo è: perché hai raccontato proprio questa storia? Questa è solo la premessa a una storia e non la storia in sé, forse era meglio aggiungere una parte di trama per non rendere la lettura un po’ vaga. Bella la riflessione sul passato dell’umanità invece.
Peccato per quel guizzo di trama che mi è mancato, altrimenti come struttura e lingua davvero niente da ridire.
Ciao Nicolas.
Allora, la storia mi è piaciuta molto ma non mi ha convinto al cento per cento per due ragioni: la prima (banale) è che mi ricorda un certo film
la seconda è che, secondo me, hai calcato troppo la mano con le tragedie. Lo stupro ci sta ma il bimbo morto e il padre che la butta fuori sono davvero pese. Perché il padre scaccia di casa Aida? Alla fine è stata lei una vittima di stupro, per giunta cieca, non so, o quel padre è pazzo o è una gran testa di minchia.
La lingua mi piace tanto, è molto pulita, anche se magari potevi inserire il passato nel flash back, ma anche così tiene la lettura. E per quanto riguarda il finale, invece, io l’ho apprezzato un sacco. L’ultima frase è davvero poetica.
Nel complesso mi sei comunque piaciuto!
Ciao ragazzi.
allora rispondo prima a Filippo. Grazie del parere intanto. È vero che nella seconda parte il racconto diventa un po’ più tortuoso, e magari difficile da tenere in fila. Se posso chiedertelo, hai mica voglia di dirmi quale siano le zone più buie di preciso? Con un esempio capirei un po’ meglio dove ho sbagliato. Grazie ancora
ciao Ceranu. Allora sono contento che tu abbia apprezzato lo stile, la storia è volutamente poco pesante. Con un tema simile non volevo cadere nel disperato e ho cercato di non calcare la mano sul tragico ma di dimostrare come il passato possa essere doloroso anche in cose più piccole, senza necessariamente gente che muoia o simili.
Hai ragione anche sul fatto che surreale e reale si fondano poco a poco, infatti il punto di vista è del protagonista che sta proprio impazzendo man mano.
sulla scena del cinghiale butto giù la maschera e faccio una rivelazione, che ci crediate o no mi è accaduta davvero una cosa simile
in pratica sono un montanaro doc e intorno casa ho pieno di cinghiali. Una sera con un paio di amici in auto ne abbiamo preso uno piccolo e ti assicuro che dopo averlo preso il corpo era balzato in avanti dalla botta! Siamo scesi e un mio amico lo ha afferrato per le zampe e scaraventato fuori Dalla carreggiata. Era un cinghiale cucciolo, di una quindicina di chili. Questo per dire che le misure variano da dieci a trecento chili, in base alla stazza e all’età. Di cacciagione ne so perché mio padre ci va spesso a caccia.
Spero di aver chiarito un po’ almeno questa immagine.
Grazie a entrambi per il commento.
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