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23 giugno 2015 alle 17:10 in risposta a: Gruppo MORTICIA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #8552
Il centotredicesimo piano
Purtroppo non amo questo genere di storie, quindi ammetto d’esser prevenuto.
Ho trovato questo testo piuttosto lento e molto spesso mi ritrovavo perso fra le righe dovendo tornare indietro nella lettura per capire bene cosa stesse accadendo.
Questo genere di storie, sia per quanto riguarda le opere letterarie che cinematografiche, siano un po’ tutte simili.Il giorno sbagliato
Ciao Rossella.
Bella idea quella di descrivere un mostro e solo alla fine capire che altro non è che un cinghiale. Storia piacevole, sembra un racconto amichevole fatto davanti ad una bella birra gelata. Nonostante l’impressione positiva, non viene nemmeno sfiorato il tema del contest (fatta eccezione della frase iniziale). Comunque mi piacerebbe leggete altre “avventure” di questo baldo giovaneL’ultima spiaggia
Ciao AlexiaCiao Alexia. Non sono un grande amante del genere apocalittico, però ammetto che il tuo racconto non mi ha mai annoiato, anzi tutt’altro.
A mio avviso è partito un po’ lento ma si è ben ripreso col passare delle righe. La seconda metà è quella che più ho apprezzato. Rimango sempre colpito quando un’autrice decide di scrivere un soggetto maschile, io francamente non credo che sarei in grado di raccontare una donnaEra d’estate
Bella storia, molto scorrevole. Si legge tutta d’un fiato.
Non c’è nulla che lo lascia intendere ma la mia immaginazione mi ha portato ad un paesino siculo dell’entro terra a metà degli anni cinquanta.
Potrebbe tranquillamente essere l’inizio di un racconto medio/lungo. Lo vedrei bene a puntate su di un giornale, come si faceva una volta…
ComplimentiIl Faro
Ciao Serena
Inizio col ringraziarti per le dritte
Che altro dire, francamente anche tentando di trovare il fantomatico “pelo nell’uovo” fatico a criticare un racconto che reputo ben scritto. Ritmo incalzante e soprattutto mai noioso, cosa che in una storia reputo fondamentale. Penso che la noia del lettore sia la peggiore delle sconfitte per uno scrittore.Non posso fare altro che farti i complimenti
Un ultimo regalo
Ciao Ophelia
Storia molto intensa, ci si immerge nel racconto provando una sorta di tristezza per la fine annunciata di quella povera ragazza, come se esistesse realmente.
Non è certo un finale a sorpresa ma fino all’ultimo mi son chiesto come sarebbe andata a finire.
Sei stata brava a non incappare nella retorica dei sentimenti a basso costo e delle finte pietà, modello Barbara D’UrsoNon spegnetela
Ciao Marco
L’intreccio mi è piaciuto molto, bella l’idea di utilizzare solo dialoghi per tutto il racconto. Unica pecca, la definisco pecca perché dai commenti vedo di non essere l’unico a non esserci arrivato, è il fatto che non si riesce a capire bene che cosa abbia in mano l’operaio.
Forse anche il fatto di trasformare un ospedale in un centro commerciale è poco credibile, ma in un mondo immaginario tutto è possibile . Nel complesso, ottimo lavoroGli altri
Ciao Simone
Francamente anch’io sono un po’ perplesso. Diversi refusi, pensieri che inizialmente erano condivisibili finiscono con l’essere fini a se stessi. Alla fine parli di questi famigerati “anziani”, parli di rigenerazione di tessuti quindi siamo nel futuro? Un racconto di fantascienza? Purtroppo è un po’ tutto poco definito.
A mio avviso sarebbe servita almeno una rilettura in più, lo so qui a “minuti contati” i minuti sono proprio contati, ti capisco benissimo. Probabilmente anche tu come me sei alle prime esperienze in questo contest (per me è la prima volta).
La prossima volta andrà sicuramente meglio, a tutti e due intendoLa prima stella della notte
Ciao Francesco
Devo dire che il racconto è molto scorrevole, piacevole nella lettura e ti fa immergere completamente in un certo clima di mezza estate (almeno questo è quello che ho provato fra una riga e l’altra). Inizialmente pensavo che tu fossi uscito un po’ fuori tema, ma leggendo le risposte che hai dato ad altri utenti mi sono un po’ ricreduto. Nel complesso ottimo lavoro!
Il sentiero della vita
Ciao Gloomy97
Tralasciando l’inizio stridente de: “dovevano essere le una o le due” direi che nel complesso è un racconto ben scritto.
Non voglio esser troppo duro nell’affermare che la tematica affrontata è piuttosto scontatama non posso sottrarmi dall’esprimere un mio parere sincero (anzi sono “obbligato” a farlo).
Che altro dire, forse potevi osare un po’ di più. ..
l’Amore brucia
Ciao Leonardo
Innanzitutto ti faccio i miei più sentiti complimenti per l’originale ambientazione. Una storia d’amore Tuareg è una mossa ardita che a mio avviso sarà ben ricompensata.
I nomi citati sono reali o pura invenzione? Mi piacerebbe se dietro a questo racconto ci sia una ricerca, una passione più profonda verso questo argomento o sia stata un’illuminazione del momento
Ecco questo è quello che ho pensato fino a metà racconto, poi arriva la seconda parte e il mio entusiasmo lievemente si smorza. Diventa tutto un po’ macchinoso appesantendo la bella partenza.
Si intervallano un paio di sogni fino ad arrivare ad un suicidio (a mio avviso) senza senso perché privo di descrizione di un ipotetico malessere psicofisico dovuto a quella scomparsa, quindi poco credibile. Forse un finale un po’ affrettato. Peccato
Dannato
Ciao Francesca
Apprezzabile l’intento del cambio totale di prospettiva, da donna a uomo immondo capace di compiere un gesto disumano comequello.
Ma per il resto…il testo è piuttosto scorrevole ma lascia l’amaro in bocca. Mi spoace dirlo ma la storia non ha nulla di originale, cose già viste nei film, lette in altri libri. Lasci intendere che per te l’inferno sia quello, un luogo dal buio perenne. Proprio l’opposto del tema del contest Dove la luce non dovrebbe spegnersi mai.
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L’AMORE BRUCIA
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IL FARO
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ERA D’ESTATE
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IL GIORNO SBAGLIATO
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L’ULTIMA SPIAGGIA
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LA PRIMA STELLA DELLA NOTTE
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IL SENTIERO DELLA VITA
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UN ULTIMO REGALO
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IL CENTOTREDICESIMO PIANO
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NON SPEGNETELA
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GLI ALTRI
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IL DANNATO
Ciao Francesca
Apprezzabile l’intento del cambio totale di prospettiva, da donna a uomo immondo capace di compiere un gesto disumano comequello.
Ma per il resto…il testo è piuttosto scorrevole ma lascia l’amaro in bocca. Mi spoace dirlo ma la storia non ha nulla di originale, cose già viste nei film, lette in altri libri. Lasci intendere che per te l’inferno sia quello, un luogo dal buio perenne. Proprio l’opposto del tema del contest Dove la luce non dovrebbe spegnersi mai.
Ciao Leonardo
Innanzitutto ti faccio i miei più sentiti complimenti per l’originale ambientazione. Una storia d’amore Tuareg è una mossa ardita che a mio avviso sarà ben ricompensata.
I nomi citati sono reali o pura invenzione? Mi piacerebbe se dietro a questo racconto ci sia una ricerca, una passione più profonda verso questo argomento o sia stata un’illuminazione del momento
Ecco questo è quello che ho pensato fino a metà racconto, poi arriva la seconda parte e il mio entusiasmo lievemente si smorza. Diventa tutto un po’ macchinoso appesantendo la bella partenza.
Si intervallano un paio di sogni fino ad arrivarr ad un suicidio (a mio avviso) senza senso perché privo di descrizione di un ipoteticomamalessere psicofisico dovuto a quella scomparsa, quindi poco credibile. Forse un finale un po’ affrettato. Peccato
Ciao Gloomy97
Tralasciando l’inizio stridente de: “dovevano essere le una o le due” direi che nel complesso è un racconto ben scritto.
Non voglio esser troppo duro nell’affermare che la tematica affrontata è piuttosto scontatama non posso sottrarmi dall’esprimere un mio parere sincero (anzi sono “obbligato” a farlo).
Che altro dire, forse potevi osare un po’ di più. ..
Ciao Francesco
Devo dire che il racconto è molto scorrevole, piacevole nella lettura e ti fa immergere completamente in un certo clima di mezza estate (almeno questo è quello che ho provato fra una riga e l’altra). Inizialmente pensavo che tu fossi uscito un po’ fuori tema, ma leggendo le risposte che hai dato ad altri utenti mi sono un po’ ricreduto. Nel complesso ottimo lavoro!
Ciao Simone
Francamente anch’io sono un po’ perplesso. Diversi refusi, pensieri che inizialmente erano condivisibili finiscono con l’essere fini a se stessi. Alla fine parli di questi famigerati “anziani”, parli di rigenerazione di tessuti quindi siamo nel futuro? Un racconto di fantascienza? Purtroppo è un po’ tutto poco definito.
A mio avviso sarebbe servita almeno una rilettura in più, lo so qui a “minuti contati” i minuti sono proprio contati, ti capisco benissimo. Probabilmente anche tu come me sei alle prime esperienze in questo contest (per me è la prima volta).
La prossima volta andrà sicuramente meglio, a tutti e due intendoCiao Marco
L’intreccio mi è piaciuto molto, bella l’idea di utilizzare solo dialoghi per tutto il racconto. Unica pecca, la definisco pecca perché dai commenti vedo di non essere l’unico a non esserci arrivato, è il fatto che non si riesce a capire bene che cosa abbia in mano l’operaio.
Forse anche il fatto di trasformare un ospedale in un centro commerciale è poco credibile, ma in un mondo immaginario tutto è possibileNel complesso, ottimo lavoro
Ciao Ophelia
Storia molto intensa, ci si immerge nel racconto provando una sorta di tristezza per la fine annunciata di quella povera ragazza, come se esistesse realmente.
Non è certo un finale a sorpresa ma fino all’ultimo mi son chiesto come sarebbe andata a finire.
Sei stata brava a non incappare nella retorica dei sentimenti a basso costo e delle finte pietà, modello Barbara D’UrsoCiao Serena
Inizio col ringraziarti per le dritte 😉
Che altro dire, francamente anche tentando di trovare il fantomatico “pelo nell’uovo” fatico a criticare un racconto che reputo ben scritto. Ritmo incalzante e soprattutto mai noioso, cosa che in una storia reputo fondamentale. Penso che la noia del lettore sia la peggiore delle sconfitte per uno scrittore.Non posso fare altro che farti i complimenti
Grazie Rossella
Ho peccato sicuramente d’inesperienza
Sperò di fare meglio col prossimo contest…Ciao Alexia
Vedo che quella sorte di “cameo” nato con l’intenzione di dare un po’ di respiro al lettore non è stato molto apprezzato.
Farò tesoro di ogni singolo commento così da “aggiustare il tiro” per il prossimo contestCiao Leonardo
Spesso chi legge i miei racconti mi dice questo: “Hai un tipo di scrittura molto cinematografica”, l’ho sempre preso come un complimento e penso che inconsciamente sia voluto
A presto
Ciao Serena
Non posso che essere pienamente d’accordo col tuo commento…
Ciao Ceranu. Inanzi tutto ti ringrazio per le belle parole spese
La fine voleva essere una metafora, la luce come fonte di conoscenza che illumina il nuovo (potenziale adepto). Sicuramente una fine poco curata dettata dalla fretta di pubblicare il racconto.
Mea culpa
Ciao Marco. Riguardo al finale sono d’accordo con te. Francamente nemmeno io sono molto soddisfatto dell’epilogo del racconto. Se fosse stato un libro, quella sera avrei spento il pc per lasciarlo decantare tutta la notte, ma il bello di “minuti contati” è proprio questo…non si può
Bella storia, molto scorrevole. Si legge tutta d’un fiato.
Non c’è nulla che lo lascia intendere ma la mia immaginazione mi ha portato ad un paesino siculo dell’entro terra a metà degli anni cinquanta.
Potrebbe tranquillamente essere l’inizio di un racconto medio/lungo. Lo vedrei bene a puntate su di un giornale, come si faceva una volta…
Complimenti-
Questa risposta è stata modificata 9 anni, 10 mesi fa da
Gabriele Macchiarella. Ragione: errori dovuti al copia/incolla
Ciao Alexia
Non sono un grande amante del genere apocalittico, però ammetto che il tuo racconto non mi ha annoiato, anzi tutt’altro.
A mio avviso è partito un po’ lento ma si è ben ripreso col passare delle righe. La seconda metà è quella che più ho apprezzato.Purtroppo non amo questo genere di storie, quindi ammetto d’esser prevenuto.
Ho trovato questo testo piuttosto lento e molto spesso mi ritrovavo perso fra le righe dovendo tornare indietro nella lettura per capire bene cosa stesse accadendo.
Questo genere di storie, sia per quanto riguarda le opere letterarie che cinematografiche, siano un po’ tutte simili.Buongiorno a tutti
Vi ringrazio per i commenti…(a proposito dei puntini di sospensione, io ne uso ed abuso parecchio, me ne rendo conto. Forse è una pecca, forse fa parte del mio modo di scrivere, in qualunque caso chiedo venia).
Flavia ho inteso la luce che filtra dalla porta, come la luce della conoscenza, una luce a cui il nuovo adepto non era ancora pronto, unicamente simbolica. Forse non ho ben reso l’idea.
Ho deciso all’ultimo momento di partecipare, il tema di questo contest ha “stuzzicato” in me questa piccola storia che ho scritto di getto, credo di non avere impiegato più di mezz’ora per la stesura. Mi rimprovero un finale affrettato (e secondo me si nota). ne avrei voluto scriverne uno un po’ più elaborato ma non ne avevo il tempo ne la forza.L’episodio del bar mi è realmente accaduto quella sera, volevo raccontare un momento di vita comune del personaggio, per prendere un attimo di respiro dalla storia.
E’ la prima volta che scrivo qui su minuti contati e pecco ancora molto di inesperienza, già solo per il fatto d’aver sforato così tanto con i caratteri andrei fustigato
Bello!
Bella idea quella di descrivere un mostro e solo alla fine capire che altro non è che in cinghiale Ma a mio avviso, fatta eccezione della frase iniziale, non viene nemmeno sfiorato il tema del contest
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