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Il titolo, come ho spiegato in risposta al primo commento, è estremamente personale, quindi lo capisco solo io e sapevo benissimo che non avrebbe detto niente a voi.
In generale effettivamente non ho voluto scrivere una storia che avesse un inizio e una fine ma solo descrivere un ristretto momento. Alcuni mi hanno scritto che poteva far parte di qualcosa di più ampio e sicuramente è così, almeno io l’ho pensato in questo modo, per questo non approfondisco e non do “molto” ho descritto l’attimo che la tematica mi ha ispirato. Quindi avete ragione nelle vostre osservazioni.
Scusate se non ho risposto a tutti singolarmente ma non ho avuto tempo.
Comunque vada è stata un’esperienza molto carina e stimolante che mi ha dato modo di vedere meglio i miei limiti e confrontarmi con altre persone e il loro giudizio. Spero a presto
Allegri Saluti Luana.
22 giugno 2015 alle 19:44 in risposta a: Gruppo ELVIRA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #8486Ecco i miei commenti e la mia personale classifica:
Ossessione di Alessandro Duino
Ossessione, ma anche Delirio, sarebbe stato un titolo azzeccato. Ho dovuto leggere un paio di volte il brano per accertarmi di non aver tralasciato nulla.
Non sono riuscita a tenere bene le fila della narrazione e a capirne il senso, ma era appunto un Ossessione no?
La mancanza di spazi dopo il punto o la virgola rendono un po’ il tutto appiccicaticcio, ma forse è stato voluto per rendere questa Ossessione anche visivamente?Dolly di Emiliano Grisostolo
Bella narrazione, molto fluida che porta il lettore nel mezzo della vita di Marilena. Il finale “a sorpresa” mi ha entusiasmata perché non me lo aspettavo. In poche righe sei riuscito a concentrare la vita di una donna vedova, con i suoi dolori e la vita di ogni giorno che va avanti con un modo quasi “fotografico” di narrazione. Ho ben inquadrato da subito la grande casa, la luce che si accende, Dolly, le ragazze che spaventata non intendono andare a pulire casa di Marilena. Complimenti.Routine cromatica di Invernomuto
Bella la trama, bella come l’hai sviluppata, non ho staccato gli occhi dal brano fino a quando li ho spalancati leggendo l’ultima frase.
No ho trovato nessuna difficoltà nella lettura, mi è risultata molto scorrevo e a tratti incalzante. Hai dato la tua versione di uno stato che non ti appartiene, quindi hai dato la tua versione, si può dire che hai “fantasticato” e ci hai regalato il tuo punto di vista, cose non per tutti facile.Continua a credere in quella luce di Filippo Puddu
La narrazione è scorrevole, nonostante il tema toccato riesci a essere molto “pulito” senza dover, come dico sempre io, sporcare la scrittura. L’unica cosa che non mi ha convinta a pieno è la tematica, è un’opinione personale ma la trovo un po’ “inflazionata” se mi passi il termine. Non ci ho letto nessuna innovazione da questo punto di vista e mi è dispiaciuto un po’, per il resto niente da dire è scritto molto bene.Un oscuro pellegrinaggio di Francesco Iorio
Non mi convince, c’è qualcosa che non riesco a capire. Rendi molto bene l’atmosfera oscura, dove tutto è corrotto sporcato irrimediabilmente. Mi sembra ci sia un po’ di confusioni di immagini, magari con maggiori descrizioni sarebbe stato più chiaro, ma così è come se mi mancassero sei paragrafi e non potessi capire a pieno il tuo scritto. Probabilmente sono solo io che non ci arrivo, e ti chiedo venia, anche perché l’atmosfera iniziale che descrivi mi è piaciuta tanto, ma poi non riesco a tenere le fila della trama.
I Giganti di Sharon Galano
Probabilmente non sono riuscita a capire a piano il senso del tuo scritto. Il fumo della sigaretta, le figure confuse tra le tende, sono immagini che mi sono piaciute e mi sono arrivate, ma non ho capito il senso della trama e me ne dispiace. Ho cercato di rileggerlo ma è come se allo scritto mancasse qualcosa, un’anima sua, un’anima potente che cattura il lettore. Per questo motivo non ho trovato molto scorrevole la lettura. Mi dispiace spero di poter leggere qualcosa di meglio di tuo pugno.Alla Deriva di alberto della Rossa
Una bella narrazione fluida mi ha portato sulla scialuppa in mezzo al mare. Per quanto tutto il mondo di mare mi sia abbastanza sconosciuto e non mi rimanga molto simpatico in generale mi è piaciuto il tuo scritto. La scena descritta, quasi una “giustizia divina” dove il mozzo con il gatto si salvano e gli altri vanno a dormire sul fondo del mare, mi ha convinto visivamente. Mentre leggevo vedevo la luce, la barba che cigolava e oscillava pericolosamente durante il tafferuglio. Un bel lavoro davvero.Se solo avessi di Adriano Muzzi
Ho provato a capire cosa non ho capito del tuo scritto, è come una lettera scritta al figlio che non c’è più , o magari forse come dei pensieri di un padre che si sente colpevole per le sue mancanze e fin qua tutto ok. Non ho capito perché lui si rammarica tanto per la luce che non ha lasciato accesa… da quanto ho capito il bambino scende in strada perché crede che il padre stia rientrando da lavoro, ma la macchina in questione non è la sua e non fermandosi in tempo è inevitabile un incidente. Il padre si rammarica perché se forse avesse lasciato la luce accesa le cose sarebbero andate diversamente, ma non l’incidente in se per se. La luce accesa l’avrebbe dovuta lasciare quando rincasava prima e lasciava il piccolo fuori o sono io che non ci ho capito niente? Una frase mi ha davvero stonato
perché iniziai a bere per trovare una scusa obnubilante alla mia ignavia.
Sono pensieri o parole rivolte al figlio, usare termini così arzigogolati mi ha stonato enormemente.Luce di Giulio Marchese
Un bell’inizio incalzante mi ha portato nel tuo mondo, ma forse hai descritto un’immagine troppo ristretta per avere una vera e propria opinione sul tuo pezzo. Il finale mi ha un po’ lasciato a bocca asciutta, come se mancasse ancora minimo un paio di righi e tutto poteva cambiare, poteva essere migliore. Certo stare nei limiti di battute non è cosa facile ma i 2174 del tuo scritto, potevano ampiamente essere superati e potevi scrivere qualcosa di più completo e superiore a mio avviso.La finestra al primo piano di Enrico Nottoli
Davvero ben scritto, il tuo pezzo è senza fronzoli, inizia e finisce in maniera lineare senza creare confusione nel lettore. Per quanto la trama sia “semplice” l’ho trovato davvero carino. Ti devo davvero fare i miei complimenti per la sintesi delle immagini che spiegano tutto molto chiaramente e senza errori.La Lezione di Luca Pagnini
Il tuo scritto non mi ha entusiasmato, specialmente la fine. Inizialmente questi ragazzini che devono introdursi zitti zitti in questa casa, i battibecchi tra loro, la suspance che in un certo modo crei non mi era affatto dispiaciuto, ma il finale, ti dico la verità, mi ha fatto un po’ cadere il tutto. Forse sarà che mi aspettavo qualcosa di diverso, di più profondo. Il ritmo dei discorsi tra i ragazzi mi era piaciuto, il loro incalzarsi a vicenda, il mistero sulla “fonte” del ragazzo, tutte cose molto carine che nel finale non ho ritrovato.Ecco la mia classifica:
1) La finestra al primo piano, di Enrico Nottoli
2) Dolly, di Emiliano Grisostolo
3) Routine cromatica, di invernomuto
4) Alla deriva, di Alberto Della Rossa
5) Luce, di Giulio Marchese
6) Continua a credere in quella luce, di Filippo Puddu
7) Se solo avessi, di Adriano Muzzi
8) Ossessione, di Alessandro Duino
9) I giganti, di Sharon Galano
10) Un oscuro pellegrinaggio, di Francesco Iorio
11) La lezione, di Luca Pagnini-
Questa risposta è stata modificata 9 anni, 10 mesi fa da
LuanaMazzi.
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LuanaMazzi.
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LuanaMazzi.
Il tuo scritto non mi ha entusiasmato, specialmente la fine. Inizialmente questi ragazzini che devono introdursi zitti zitti in questa casa, i battibecchi tra loro, la suspance che in un certo modo crei non mi era affatto dispiaciuto, ma il finale, ti dico la verità, mi ha fatto un po’ cadere il tutto. Forse sarà che mi aspettavo qualcosa di diverso, di più profondo. Il ritmo dei discorsi tra i ragazzi mi era piaciuto, il loro incalzarsi a vicenda, il mistero sulla “fonte” del ragazzo, tutte cose molto carine che nel finale non ho ritrovato.
Davvero ben scritto, il tuo pezzo è senza fronzoli, inizia e finisce in maniera lineare senza creare confusione nel lettore. Per quanto la trama sia “semplice” l’ho trovato davvero carino. Ti devo davvero fare i miei complimenti per la sintesi delle immagini che spiegano tutto molto chiaramente e senza errori.
Un bell’inizio incalzante mi ha portato nel tuo mondo, ma forse hai descritto un’immagine troppo ristretta per avere una vera e propria opinione sul tuo pezzo. Il finale mi ha un po’ lasciato a bocca asciutta, come se mancasse ancora minimo un paio di righi e tutto poteva cambiare, poteva essere migliore. Certo stare nei limiti di battute non è cosa facile ma i 2174 del tuo scritto, potevano ampiamente essere superati e potevi scrivere qualcosa di più completo e superiore a mio avviso.
Ho provato a capire cosa non ho capito del tuo scritto, è come una lettera scritta al figlio che non c’è più , o magari forse come dei pensieri di un padre che si sente colpevole per le sue mancanze e fin qua tutto ok. Non ho capito perché lui si rammarica tanto per la luce che non ha lasciato accesa… da quanto ho capito il bambino scende in strada perché crede che il padre stia rientrando da lavoro, ma la macchina in questione non è la sua e non fermandosi in tempo è inevitabile un incidente. Il padre si rammarica perché se forse avesse lasciato la luce accesa le cose sarebbero andate diversamente, ma non l’incidente in se per se. La luce accesa l’avrebbe dovuta lasciare quando rincasava prima e lasciava il piccolo fuori o sono io che non ci ho capito niente? Una frase mi ha davvero stonato
perché iniziai a bere per trovare una scusa obnubilante alla mia ignavia.
Sono pensieri o parole rivolte al figlio, usare termini così arzigogolati mi ha stonato enormemente.
Una bella narrazione fluida mi ha portato sulla scialuppa in mezzo al mare. Per quanto tutto il mondo di mare mi sia abbastanza sconosciuto e non mi rimanga molto simpatico in generale mi è piaciuto il tuo scritto. La scena descritta, quasi una “giustizia divina” dove il mozzo con il gatto si salvano e gli altri vanno a dormire sul fondo del mare, mi ha convinto visivamente. Mentre leggevo vedevo la luce, la barba che cigolava e oscillava pericolosamente durante il tafferuglio. Un bel lavoro davvero.
Probabilmente non sono riuscita a capire a piano il senso del tuo scritto. Il fumo della sigaretta, le figure confuse tra le tende, sono immagini che mi sono piaciute e mi sono arrivate, ma non ho capito il senso della trama e me ne dispiace. Ho cercato di rileggerlo ma è come se allo scritto mancasse qualcosa, un’anima sua, un’anima potente che cattura il lettore. Per questo motivo non ho trovato molto scorrevole la lettura. Mi dispiace spero di poter leggere qualcosa di meglio di tuo pugno.
Non mi convince, c’è qualcosa che non riesco a capire. Rendi molto bene l’atmosfera oscura, dove tutto è corrotto sporcato irrimediabilmente. Mi sembra ci sia un po’ di confusioni di immagini, magari con maggiori descrizioni sarebbe stato più chiaro, ma così è come se mi mancassero sei paragrafi e non potessi capire a pieno il tuo scritto. Probabilmente sono solo io che non ci arrivo, e ti chiedo venia, anche perché l’atmosfera iniziale che descrivi mi è piaciuta tanto, ma poi non riesco a tenere le fila della trama.
La narrazione è scorrevole, nonostante il tema toccato riesci a essere molto “pulito” senza dover, come dico sempre io, sporcare la scrittura. L’unica cosa che non mi ha convinta a pieno è la tematica, è un’opinione personale ma la trovo un po’ “inflazionata” se mi passi il termine. Non ci ho letto nessuna innovazione da questo punto di vista e mi è dispiaciuto un po’, per il resto niente da dire è scritto molto bene.
Bella la trama, bella come l’hai sviluppata, non ho staccato gli occhi dal brano fino a quando li ho spalancati leggendo l’ultima frase.
No ho trovato nessuna difficoltà nella lettura, mi è risultata molto scorrevo e a tratti incalzante. Hai dato la tua versione di uno stato che non ti appartiene, quindi hai dato la tua versione, si può dire che hai “fantasticato” e ci hai regalato il tuo punto di vista, cose non per tutti facile.
Bella narrazione, molto fluida che porta il lettore nel mezzo della vita di Marilena. Il finale “a sorpresa” mi ha entusiasmata perché non me lo aspettavo. In poche righe sei riuscito a concentrare la vita di una donna vedova, con i suoi dolori e la vita di ogni giorno che va avanti con un modo quasi “fotografico” di narrazione. Ho ben inquadrato da subito la grande casa, la luce che si accende, Dolly, le ragazze che spaventata non intendono andare a pulire casa di Marilena. Complimenti.
Ossessione, ma anche Delirio, sarebbe stato un titolo azzeccato. Ho dovuto leggere un paio di volte il brano per accertarmi di non aver tralasciato nulla.
Non sono riuscita a tenere bene le fila della narrazione e a capirne il senso, ma era appunto un Ossessione no?
La mancanza di spazi dopo il punto o la virgola rendono un po’ il tutto appiccicaticcio, ma forse è stato voluto per rendere questa Ossessione anche visivamente?
Grazie Callagan per i tuoi consigli.
Per me era la prima volta a Minuti Contati e molte delle cose che mi fai notare rileggendo oggi con calma il brano le avrei cambiate.
Per quel che riguarda il titolo hai ragione, è un po’ bizzarro e solo io lo capisco.
Diciamo che la tematica scelta mi ha fatto tornare alla memoria un evento a cui ho assistito e che poi ho descritto e reinventato nel brano che hai letto.
Questo evento era appunto successo il “Ventisei, del quattordici, mille e cento…”
So che così ti faccio più confusione che altro ma questa è la motivazione.
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 10 mesi fa da
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