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Grazie Alexandra, grazie Monica. Il tema delle spose bambine è terribile e ultimamente sentivo il bisogno di scriverne. Le mie parole sono ben poca cosa contro un orrore simile. Sono felice che la storia vi sia piaciuta, anche se cruda.
Grazie Antico! Sei davvero uno dei pochisssimi che ha apprezzato il mio racconto, forse penalizzato dalla scelta di dare all’amante una forma “canina”! Sono troppo avant-garde!!!!!!!!!
3 settembre 2015 alle 14:11 in risposta a: Gruppo UBERTI: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #10487In un ritardo mostruoso, posto la mia classifica!
1 – Le stringhe di Ermete di Valter Carignano
Ciao Valter! Probabilmente il tuo racconto è il più bello tra tutti quelli letti nel nostro girone… visitiamo con la fantasia mondi diversi eppure, questo non esclude il fatto di trovare armonia in qualcosa che non ci è puramente congeniale. La tua storia mescola il dolore “stringato” di un uomo, che cerca di arginare e spiegare il corso della sua esistenza, con le sue perdite e i suoi sacrifici. Ma alla fine, vinto dalla perdita della moglie, cerca rifugio in un altro quando, un altro dove… quell’invio racchiude molto. Una speranza, una fine? Chi lo sa… ognuno di noi alla fine di un percorso sceglie quale opzione premere… per me un bellissimo racconto.A presto!
2 – Colpevole di non esistere di Ceranu
Ciao Ceranu! Racconto dal forte gusto noir, quasi al limite del grottesco! La prima parte è una simpatica critica alla nostra ossessione per i social network… il non essere nessuno all’infuori della torbida macchina che ci inghiotte nel calderone dei social. Il finale l’ho poi trovato davvero gustoso e cinico! Il caramba che appioppa la rivista dell’arma all’omicida insospettabile! Davvero un ottimo racconto… semplice ma d’effetto!A presto!
3 – Invisible man di Adry666
Ciao Adriano! Finalmente in un girone insieme… e come vedo la pioggia è sempre con te! Molto carino il tuo racconto… mi piace l’ironia anche un tantino cinica che fa da filo conduttore. Sei stato bravo a non finire nel pantano della lacrima facile, sei rimasto sempre in perfetto equilibrio. Un racconto che all’inizio è riuscito a fuorviarmi, quasi credevo che fosse una storia fantascientifica!!!
A presto!
4 – L’essenziale di Beppe Roncari
Ciao Beppe! Rieccoci nello stesso girone infernale! La tua bravura risiede nell’essere sempre molto leggero… la lettura delle tue storie è sempre in discesa. Molto carina l’idea di un uomo che cerca di riappropriarsi di un senso che ha perso, e che una volta riconquistato si rivela ingestibile e spaventoso, quasi invadente! Io poi, pur amando alla follia l’horror, non sopporto nulla che riguardi gli occhi… mi fanno impressione! Per questo ho “sentito” fisicamente il tremendo disagio vissuto dal protagonista!A presto!
5 – Un attimo per sempre di Willy
Ciao Vilma! Avevo intuito che il padre fosse in una sorta di limbo astrale da subito. Il suo essere conscio della situazione è reso dalla sua percezione della pioggia che gli bagna i capelli. E’ molto bella la scena dell’incidente, quasi delicata nella sua potenza mortale. Pur non amando le storie stucchevoli o di facili sentimenti, ho trovato la tua molto elegante e dignitosa e nella sua sofferenza.A presto!
6 – Ombre di Maria Rosaria Del Ciello
Ciao Maria Rosaria! La depressione è un male affamato, che una volta insiadotosi disfficilmente lascia scampo… nella tua stroria, il protagonista si lascia inghiottire da questo male oscuro e ramificato. Scritto bene, eppure qualcosa mi stona. Probabilmente è colpa del poco spazio, che obbliga lo scrittore a stipare idee e azioni rendendole troppo compresse. Però il protagonista mi sembra troppo vittima… di se stesso, della compagna, del medico… è comunque un buon lavoro!
A presto!
7 – L’invisibilità di Omaima Marfoq
Ciao Omaima! Mi piacciono i viaggi introspettivi, hanno qualcosa di magico! La tua storia ha un respiro potente, che viene troncato però dal poco spazio. Anche io alla fine della lettura mi sono trovata con troppo domande… e questo senso di vuoto lascia l’amaro in bocca. Credo che questa storia possa essere ampliata e resa un ottimo racconto lungo.
A presto!
8 – La guerra invisibile di Flavia Imperi
Ciao Flavia! L’horror è il mio territorio preferito… mi piace scoprirlo in tutte le sue declinazioni, anche se le nere atmosfere classiche sono le mie preferite. Adoro le streghe, i gatti e le vecchie case scheletriche abbandonate e tu sei riuscita a tessere un quadro molto interessante ma… il finale non mi piace. Presa dal ritmo perfetto, sono inciampata su quella scala e non ho capito cosa stesse succeddendo. La strega col cellulare in mano non mi ha convinta… avrei preferito qualcosa di più macabro… tipo la ragazzina resa una sorta di creatura non morta come i gatti, in grado di procurare altra carne per la vecchia megera. Ma ognuno ha la sua fantasia…
A presto!
9 – Ritorno a casa di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra! Onestamente io non sono riuscita ad apprezzare il tuo racconto. E’ molto confuso e stipato di elementi che in un testo così breve hanno solo l’effetto di soffocare il lettore. Credo che tu abbia una spiccata attitudine per il genere fantasy, e sono certa che con la giusta libertà di caratteri tu possa dare vita ad un mondo ricco di personaggi e luoghi ma qui rischi di infilare troppo carne su una graticola eccessivamente esigua.
A presto!
10 – Il vecchio e le colombe di Damiano D’Andrea
Ciao Damiano! La storia è molto semplice e mi ha ricordato la vecchietta di Mary Poppins che dona molliche ai piccioni… tuttavia mi è sembrata una storia che tende troppo al facile sentimentalismo. Inoltre alcuni punti sono appesantiti da una forma che mira ad una ricercatezza lessicale che lo rallenta e invecchia. Probabilmente utilizzando un linguaggio meno artificioso e più semplice, la storia avrebbe potuto avere la leggerezza di un batter d’ali.
A presto!
Ciao Beppe! Rieccoci nello stesso girone infernale! La tua bravura risiede nell’essere sempre molto leggero… la lettura delle tue storie è sempre in discesa. Molto carina l’idea di un uomo che cerca di riappropriarsi di un senso che ha perso, e che una volta riconquistato si rivela ingestibile e spaventoso, quasi invadente! Io poi, pur amando alla follia l’horror, non sopporto nulla che riguardi gli occhi… mi fanno impressione! Per questo ho “sentito” fisicamente il tremendo disagio vissuto dal protagonista!
A presto!
Ciao Valter! Probabilmente il tuo racconto è il più bello tra tutti quelli letti nel nostro girone… visitiamo con la fantasia mondi diversi eppure, questo non esclude il fatto di trovare armonia in qualcosa che non ci è puramente congeniale. La tua storia mescola il dolore “stringato” di un uomo, che cerca di arginare e spiegare il corso della sua esistenza, con le sue perdite e i suoi sacrifici. Ma alla fine, vinto dalla perdita della moglie, cerca rifugio in un altro quando, un altro dove… quell’invio racchiude molto. Una speranza, una fine? Chi lo sa… ognuno di noi alla fine di un percorso sceglie quale opzione premere… per me un bellissimo racconto.
A presto!
Ciao Omaima! Mi piacciono i viaggi introspettivi, hanno qualcosa di magico! La tua storia ha un respiro potente, che viene troncato però dal poco spazio. Anche io alla fine della lettura mi sono trovata con troppo domande… e questo senso di vuoto lascia l’amaro in bocca. Credo che questa storia possa essere ampliata e resa un ottimo racconto lungo.
A presto!
Ciao Maria Rosaria! La depressione è un male affamato, che una volta insiadotosi disfficilmente lascia scampo… nella tua stroria, il protagonista si lascia inghiottire da questo male oscuro e ramificato. Scritto bene, eppure qualcosa mi stona. Probabilmente è colpa del poco spazio, che obbliga lo scrittore a stipare idee e azioni rendendole troppo compresse. Però il protagonista mi sembra troppo vittima… di se stesso, della compagna, del medico… è comunque un buon lavoro!
A presto!
Ciao Adriano! Finalmente in un girone insieme… e come vedo la pioggia è sempre con te! Molto carino il tuo racconto… mi piace l’ironia anche un tantino cinica che fa da filo conduttore. Sei stato bravo a non finire nel pantano della lacrima facile, sei rimasto sempre in perfetto equilibrio. Un racconto che all’inizio è riuscito a fuorviarmi, quasi credevo che fosse una storia fantascientifica!!!
A presto!
Ciao Vilma! Avevo intuito che il padre fosse in una sorta di limbo astrale da subito. Il suo essere conscio della situazione è reso dalla sua percezione della pioggia che gli bagna i capelli. E’ molto bella la scena dell’incidente, quasi delicata nella sua potenza mortale. Pur non amando le storie stucchevoli o di facili sentimenti, ho trovato la tua molto elegante e dignitosa e nella sua sofferenza.
A presto!
Ciao Ceranu! Racconto dal forte gusto noir, quasi al limite del grottesco! La prima parte è una simpatica critica alla nostra ossessione per i social network… il non essere nessuno all’infuori della torbida macchina che ci inghiotte nel calderone dei social. Il finale l’ho poi trovato davvero gustoso e cinico! Il caramba che appioppa la rivista dell’arma all’omicida insospettabile! Davvero un ottimo racconto… semplice ma d’effetto!
A presto!
Ciao Flavia! L’horror è il mio territorio preferito… mi piace scoprirlo in tutte le sue declinazioni, anche se le nere atmosfere classiche sono le mie preferite. Adoro le streghe, i gatti e le vecchie case scheletriche abbandonate e tu sei riuscita a tessere un quadro molto interessante ma… il finale non mi piace. Presa dal ritmo perfetto, sono inciampata su quella scala e non ho capito cosa stesse succeddendo. La strega col cellulare in mano non mi ha convinta… avrei preferito qualcosa di più macabro… tipo la ragazzina resa una sorta di creatura non morta come i gatti, in grado di procurare altra carne per la vecchia megera. Ma ognuno ha la sua fantasia…
A presto!
Ciao Alexandra! Onestamente io non sono riuscita ad apprezzare il tuo racconto. E’ molto confuso e stipato di elementi che in un testo così breve hanno solo l’effetto di soffocare il lettore. Credo che tu abbia una spiccata attitudine per il genere fantasy, e sono certa che con la giusta libertà di caratteri tu possa dare vita ad un mondo ricco di personaggi e luoghi ma qui rischi di infilare troppo carne su una graticola eccessivamente esigua.
A presto!
Ciao Damiano! La storia è molto semplice e mi ha ricordato la vecchietta di Mary Poppins che dona molliche ai piccioni… tuttavia mi è sembrata una storia che tende troppo al facile sentimentalismo. Inoltre alcuni punti sono appesantiti da una forma che mira ad una ricercatezza lessicale che lo rallenta e invecchia. Probabilmente utilizzando un linguaggio meno artificioso e più semplice, la storia avrebbe potuto avere la leggerezza di un batter d’ali.
A presto!
Ciao Ceranu! Ci rincontriamo! Io ti ringrazio… davvero! Scrivere secondo me è sperimentare e sperimentarsi. Sono approdata a MC portando con me uno stile rétro, che mi veniva contestato perché troppo barocco e antiquato! Ora invece… ci manca che mi accusino di zoofilia! Si hai ragione… forse avrei dovuto scrivere di un cane eroe che salva bambini a tutto spiano ma… nooooooo!!! Preferisco essere sbattuta all’ultimo posto, piuttosto che scrivere qualcosa per compiacere gli altri. Ognuno di noi ha la sua vena pulsante… peace!
Ciao Valter! Capisco il gusto personale e non mi metto di certo a sindacare su qesto… il cane avverte l’arrivo del padrone e la sua irrequietezza fa si che la donna sgattaioli in cucina… il profumo femminile depista l’olfatto canino che non avvertendo quello del proprio padrone mantiene una forma di distacco… per quanto riguarda la castrazione… io non credo che per portare un animale dal veterinario occorra sedarlo, mica è una tigre del bengala!!! E comunque… è una storia un po’ surreale!
31 luglio 2015 alle 13:38 in risposta a: Gruppo PAROLE: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #9572Queste classifiche diventano sempre più terribili da stilare! Come sempre però bisogna esprimere un giudizio… umanamente siete tutti primi, anche perché ormai mi sto proprio affezionando a voi!!!
Ed ora, commenti e classifica!
1 – Tabula rasa di Alberto Della Rossa
Ciao Alberto! La scelta Texana? Con me sfondi una porta aperta! Adoro viaggiare quando scrivo e non posso farci nulla se spesso ambiento i miei racconti oltre oceano, perciò l’ambientazione della tua storia a me va a genio! Detto questo, il tuo è il racconto che più mi è piaciuto. Bello, elegante e semplice arriva senza troppi giri di parole a destinazione. Caro vecchio ostico Sud!
A rileggerci presto!!!
2 – Figlia di nessuno di Alexia
Ciao Alexia! Per un gusto prettamente personale, come detto anche da te, io ho molto apprezzato la tua scelta narrativa. E’ molto vicina al mio tipo di scrittura e quindi ho provato da subito una forte empatia con la storia. Cruda e spietata la vendetta di Mei, descritta come se NOI non fossimo in grado di comprendere pienamente il suo dolore e la sua solitudine. Mi piace la forza che hai impresso a questa piccola figlia di nessuno…
3 – P’ngieng di Ambra Stancampiano
Ciao Ambra! Sei riuscita a farmela! Fino alla fine ho creduto che la protagonista fosse una scimmia e invece… brava! Molto bella l’immagine di questa creatura che sembra la sola che si preoccupi di cosa le accade, mentre da entrambe le parti (umana e animale) ci sia solo la mera curiosità di mettere in mostra qualcosa di stravagante. Semplice nella sua complessità…
A presto!
4 – Io di Marco Roncaccia
Ciao Marco! Fino alla fine ho brancolato nel buio più totale. Ho cercato la matrice di questa data dannata e solo alla fine l’ho trovata. Come giustamente osserva l’Antico, non conoscendo a fondo i fatti si fatica a entrare a fondo nella storia, eppure secondo me la tua storia ha una forte valenza. Il bisogno di rimediare a questa falla di memoria. Mi piace il fatto che il protagonista, questo IO anonimo e solitario, venga afferrato da un ricordo preciso che lo logora, anno dopo anno, come una candelina.
A me è piaciuto molto. Bravo!
5 – Schegge di Adriano Muzzi
Ciao Adriano! Che storia angosciante! L’inizio è molto curioso, spinge il lettore a cercare una forma mentale da dare alla storia. Non è facile afferrare il contesto e il protagonista e questo è un grande merito. Siamo spaesati, come il protagonista. La seconda parte mi è arrivata improvvisa e mi ha parecchio stupita. La verità? Mi è molto piaciuto il tuo racconto. Nonostant ci siano dei momenti leggermente scriocchiolanti, ho trovato la storia ben costruita. Il tuo stile mi piace, molto!
A presto!
6 – Un soffio di vento di Angelo Frascella
Ciao Angelo! Il tuo racconto ha il dolcissimo sapore fiabesco che tanto ho amato da ragazzina. Mi ha molto ricordato “La storia infinita” dove il nulla lentamente distrugge Fantasia e solo i sogni e la fantasia di una ragazzino riescono alla fine a salvarla. Tra il dolce e l’amaro questo racconto, dove i sogni di un vecchio rischiano di morire senza mai essere stati raccontati. L’immortalità esiste, nei nostri sogni e nelle creature che creiamo con una parte di noi!
7 – Il vecchio di Diego Ducoli
Ciao Diego! Non amo il mare, eppure adoro il salmastro sapore delle storie marinare. Io stessa proprio su MC ne ho scritte alcune! il piccolo refuso ti è già stato segnalato, svista lecita e di pochissimo conto. Anche io sono inciampata al momento dei dialoghi, dove per un momento mi sono persa. L’interlocutore del vecchio entra in maniera troppo repentina e crea un momento di confusione. E’ comunque un bel racconto, che nasconde dentro la sua rete un risentimento millenario!
8 – Pedro di Angela Catalini
Ciao Angela! Molto bella l’ambientazione, così polverosa e con il sole che arrostisce la pelle. Come ha notato Angelo, non ci sono grandi colpi di scena ma riesci a creare una sorta di apprensione verso il bambino sperduto. Il finale non mi convince moltissimo, mi sembra troppo arrendevole. Il prete è arrivato fin lì per cercarlo, ha sfidato il proprietario del locale e poi, molla? Forse avresti dovuto dare più carattere alle battute finali, con un prete più incisivo e determinato a non perdere la luce nello sguardo del bambino!
9 – Cuore di Uranio di Luigi Locatelli
Luigi! Minuti Contati è una tagliola e spesso è facile rimanerci impigliati! Sapessi quante volte ho dovuto sforbiciare… comunque è un ottimo allenamento per imparare ad essere meno pallosi e lunghi :)! Ora… la tua storia secondo me ha cuore. E’ vero, alcune informazioni essenziali sono omesse e il finale arriva un po’ a tradimento. Io pensavo che fossero dei vampiri! Eppure ha dentro tanto da dire, da raccontare. Lo stile della narrazione è comunque molto buono.A presto!
10 – Innocente distrazione di Beppe Roncari
Ciao Beppe e ben ritrovato! Hai il pregio di possedere una scrittura leggera e mai ridondante… insomma le tue storie si leggono a gravità zero! Eppure in parte, mi sento di unirmi al pensiero dell’Antico. Nonostante sia carina la storia in se, mi ha lasciata poco coinvolta. Ho avvertito uno strano sapore di già letto, già sentito… e questo mi ha allontanata. Il fatto che tu sappia il fatto tua resta, ma stavolta la storia mi ha convinta poco. Mi dispiace.
A rileggerci!
Ciao Marco! Fino alla fine ho brancolato nel buio più totale. Ho cercato la matrice di questa data dannata e solo alla fine l’ho trovata. Come giustamente osserva l’Antico, non conoscendo a fondo i fatti si fatica a entrare a fondo nella storia, eppure secondo me la tua storia ha una forte valenza. Il bisogno di rimediare a questa falla di memoria. Mi piace il fatto che il protagonista, questo IO anonimo e solitario, venga afferrrato da un ricordo preciso che lo logora, anno dopo anno, come una candelina.
A me è piaciuto molto. Bravo!
Ciao Alberto! La scelta Texana? Con me sfondi una porta aperta! Adoro viaggiare quando scrivo e non posso farci nulla se spesso ambiento i miei racconti oltre oceano, perciò l’ambientazione della tua storia a me va a genio! Detto questo, il tuo è il racconto che più mi è piaciuto. Bello, elegante e semplice arriva senza troppi giri di parole a destinazione. Caro vecchio Sud!
A rileggerci presto!!!
Ciao Ambra! Sei riuscita a farmela! Fino alla fine ho creduto che la protagonista fosse una scimmia e invece… brava! Molto bella l’immagine di questa creatura che sembra la sola che si preoccupi di cosa le accade, mentre da entrambe le parti (umana e animale) ci sia solo la mera curiosità di mettere in mostra qualcosa di stravagante. Semplice nella sua complessità…
A presto!
Ciao Alexia! Per un gusto prettamente personale, come detto anche da te, io ho molto apprezzato la tua scelta narrativa. E’ molto vicina al mio tipo di scrittura e quindi ho provato da subito una forte empatia con la storia. Cruda e spietata la vendetta di Mei, descritta come se NOI non fossimo in grado di comprendere pienamente il suo dolore e la sua solitudine. Mi piace la forza che hai impresso a questa piccola figlia di nessuno…
Ciao Beppe e ben ritrovato! Hai il pregio di possedere una scrittura leggera e mai ridondante… insomma le tue storie si leggono a gravità zero! Eppure in parte, mi sento di unirmi al pensiero dell’Antico. Nonostante sia carina la storia in se, mi ha lasciata poco coinvolta. Ho avvertito uno strano sapore di già letto, già sentito… e questo mi ha allontanata. Il fatto che tu sappia il fatto tua resta, ma stavolta la storia mi ha convinta poco. Mi dispiace.
A rileggerci!
Ciao Adriano! Che storia angosciante! L’inizio è molto curioso, spinge il lettore a cercare una forma mentale da dare alla storia. Non è facile afferrare il contesto e il protagonista e questo è un grande merito. Siamo spaesati, come il protagonista. La seconda parte mi è arrivata improvvisa e mi ha parecchio stupita. La verità? Mi è molto piaciuto il tuo racconto. Nonostant ci siano dei momenti leggermente scriocchiolanti, ho trovato la storia ben costruita. Il tuo stile mi piace, molto!
A presto!
Ciao Luigi! Minuti Contati è una tagliola e spesso è facile rimanerci impigliati! Sapessi quante volte ho dovuto sforbiciare… comunque è un ottimo allenamento per imparare ad essere meno pallosi e lunghi :)! Ora… la tua storia secondo me ha cuore. E’ vero, alcune informazioni essenziali sono omesse e il finale arriva un po’ a tradimento. Io pensavo che fossero dei vampiri! Eppure ha dentro tanto da dire, da raccontare. Lo stile della narrazione è comunque molto buono.
A presto!
Ciao Angelo! Il tuo racconto ha il dolcissimo sapore fiabesco che tanto ho amato da ragazzina. Mi ha molto ricordato “La storia infinita” dove il nulla lentamente distrugge Fantasia e solo i sogni e la fantasia di una ragazzino riescono alla fine a salvarla. Tra il dolce e l’amaro questo racconto, dove i sogni di un vecchio rischiano di morire senza mai essere stati raccontati. L’immortalità esiste, nei nostri sogni e nelle creature che creiamo con una parte di noi!
Ciao Angela! Molto bella l’ambientazione, così polverosa e con il sole che arrostisce la pelle. Come ha notato Angelo, non ci sono grandi colpi di scena ma riesci a creare una sorta di apprensione verso il bambino sperduto. Il finale non mi convince moltissimo, mi sembra troppo arrendevole. Il prete è arrivato fin lì per cercarlo, ha sfidato il proprietario del locale e poi, molla? Forse avresti dovuto dare più carattere alle battute finali, con un prete più incisivo e determinato a non perdere la luce nello sguardo del bambino!
Ciao Daniele! Non amo il mare, eppure adoro il salmastro sapore delle storie marinare. Io stessa proprio su MC ne ho scritte alcune! il piccolo refuso ti è già stato segnalato, svista lecita e di pochissimo conto. Anche io sono inciampata al momento dei dialoghi, dove per un momento mi sono persa. L’interlocutore del vecchio entra in maniera troppo repentina e crea un momento di confusione. E’ comunque un bel racconto, che nasconde dentro la sua rete un risentimento millenario!
Ciao Angela!!! Grazie mille per gli apprezzamenti! Questo racconto è molto distante dal mio solito registro e in tutta onestà nel postarlo mi sono fatta milioni di domande! Ma alla fine ho deciso di rischiare… non essendoci nomi propri ho ripiegato sul termine “ragazzino”… avrei dovuto limare qualche ripetizione ma era come avere una patata bollente tra le mani e alla fine l’ho lanciata!!! La prossima volta cercherò di fare più attenzione….!
Ciao Angelo! Pur amando alla follia il mio old style grazie a Minuti Contati ho deciso di sperimentare una strada più essenziale e immediata. Sono davvero felicissima del tuo commento perché sei entrato appieno nel messaggio che desideravo dare. grazie per aver colto l’essenza della storia. Magari Angelo… soprattutto per l’aria condizionata!!!
2 luglio 2015 alle 12:03 in risposta a: Classifiche dei GRUPPI e ammessi a FASE FINALE (giudizio Baraldi) #8864Mi unisco alla supplica di Angelo…. la curiosità ci rode le ossa o sommo Antico!!!
22 giugno 2015 alle 17:11 in risposta a: Gruppo MORTICIA: Lista racconti ammessi e vostre classifiche #8463Eccomi qui con la mia classifica!!! Come sempre è stato un vero piacere leggervi!
1 – L’amore brucia di Leonardo MarconiCiao Leonardo! A me il tuo racconto invece è molto piaciuto. Questa ossessiva ricerca, attraverso il tempo, attraverso sogni e incubi, mi ha lasciato addosso un senso di disagio e solitudine. Forse come dice Ceranu, la fine è un po’ troppo ovvia, eppure mi viene da pensare: E se fosse un nuovo precipitare in un ennesimo incubo? Mi piacciono le storie a matrioska… dove nulla è mai quello che sembra e la realtà si sfalda ad ogni angolo. Solo una cosa però… questo genere di storie devono necessariamente avere una matrice d’origine, che sia tangibile. Un punto di ancoraggio al quale lentamente risalire… potrebbe essere una buona storia da sviluppare!
A presto!
2 – Era d’estate di Tina Caramanico
Ciao Tina! Storia molto semplice e proprio per questo molto convincente. Quasi si avverte il profuno della sera d’estate, il sudore che scorre sulla fronte mentre si corre per le stradine polverose… il lontano odore della gioventù! Classica storia di paure e voglia di ignoto che tanto spesso vede i ragazzi come protagonisti. La storia non brilla per originalità, anzi è piuttosto comune, eppure il tuo modo di raccontarla la rende quasi una storia accaduta ad un vecchio amico, che decide di raccontartela in una sera d’estate… brava!
A presto!
3 – Il centotredicesimo piano di Andrea Viscusi
Ciao Andrea! Buona prova, con un testo che si dipana in maniera molto scorrevole. L’arrampicata ci permette di intravedere un mondo post apocalittico, dove molto è andato perduto, e forse potrebbe quasi essere un bene! Probabilmente non è un tema molto originale, ma nel complesso hai costruito una storia che ha un suo percorso. Rileggendolo però, il testo sembra suggerire che non sia passato molto dalla catastrofe dato che Kurt ricorda bene i benefici della luce e invita il clan ad approfondire il mistero della luce. Minuti Contati soffia sul collo e spesso certe incoerenze sono impossibili da evitare!
A rileggerti presto!
4 – La prima stella della notte di Francesco Nucera
Ciao Ceranu! Noi ormai ci conosciamo bene! Che dire… la tua scrittura è sempre molto tagliente. Mi piace l’idea di una sorta di pulizia, anche se riesci a fondere bene il concetto di giusto e sbagliato. Tutto resta molto indefinito, proprio come i giudizi affrettati che spesso si danno, o il senso di indifferenza che sperimentiamo. Anche la domanda finale, alla quale non esiste risposta, da un vago senso di smarrimento. Forse a tratti diventi troppo criptico e resta in bocca il sapore di insoddisfazione per questa chiusura ma, la storia crea un forte senso di impotenza e questo credo sia un ottimo risultato.
A presto!
5 – Non spegnetela di Marco Fronzoni
Ciao Marco! Mi piacciono le storie dove il passato diventa una sotto trama del presente. Eppure nella tua storia qualcosa mi sfugge e mi stride. Forse molto dipende anche dal fatto che tutta la storia si regge sul dialogo, anche molto confidenziale, dei personaggi. Mentre io prediligo storie che aiutino maggiormente a comprendere ambiente e situazione. E poi, perdonami, e spero che detta così non susciti ilarità ma, cosa ha in mano alla fine l’amico di Paolo?
A presto!
6 – L’ultima spiaggia di Alexia
Ciao Alexia!!! Finalmente un po’ di girl power tra tutti questi ragazzacci!!! Comunque… la tua storia ha un sapore che mi piace. Nonostante sia un tema che credo abbia ormai ben poco da regalare, tu sei riuscita a dargli in gusto un pochino diverso. Il personaggio non sembra molto motivato a trovare altri vivi! Anzi… l’unica cosa mi ha un po’ fatto pensare è proprio il fatto che tu dipingi il personaggio come un apatico, un nerd che vive incollato al computer, che si farebbe campare da mamma se fosse ancora viva… insomma, uno poco adatto a scamparla in un’apocalisse! Ecco… devi stare attenta a non creare un personaggio che poi cozza con il resto della storia. Per i resto, anche la fine mi è piaciuta… così disfattista!
A presto!
7 – Il giorno sbagliato di Rossella Stocco
Ciao Rossella! Sono sincera… a me il finale è piaciuto! Nel senso che non avrei mai pensato ad un cinghiale! La parte iniziale della storia però, sembra voler correre in una direzione completamente diversa. Sarebbe stato meglio cercare sin dalle prime battute una vena ironica. Magari caricaturando un pochino il personaggio… un uomo tutto d’un pezzo che al primo momento di panico si tira su la gonnella urlando a squarciagola! Purtroppo per mantenere le redine di una storia bisogna sempre mantenersi su un binario, condendo poi la storia ma senza cambiare eccessivamente i toni.
A presto!
8 – Dannato di Francesca Nozzolillo
Ciao Francesca! Come già detto da altri, anche io credo la storia si sia troppo appoggiata a qualcosa di solido e meno rischioso. Quando si trattano temi abusati, bisogna avere il coraggio di spingersi un pochino oltre. Anche a me non è piaciuto il fatto che la voce desse un giudizio così scontato… forse lo avrei trovato un pochino più plausibile se una volta spenta la luce, ci fosse stato un doppio del personaggio dannato. Una sorta di carnefice e vittima! La prossima volta prova a scavare di più, anche con le emozioni!
A presto!
9 – La porta di Gabriele Macchiarella
Ciao Gabriele! La curiosità è un amo al quale tutti abbocchiamo! All’inizio la tua storia riesce a gettarlo, e il lettore inizia a chiedersi cosa diavolo ci sia dietro quella dannata porta, poi però, la storia si spezza e il colpo secco si sente! Avrei continuato a macinare parole in quella casa, tra quegli angoli, infittendo il mistero, regalando indizi. Il finale è affrettato e appiccicato un po’ così… avrei voluto qualcosa di più oscuro e morboso. Comunque per essere alla prima prova te la sei cavata… minuti contati è spietato!!!
A presto!
10 – Un ultimo regalo di Ophelia
Ciao Ophelia! La storia ha il potere di catturare, soprattutto chi ha patito un dramma simile e sente il terribile bivio della vita che sfugge via. Il bisogno di lasciare traccia di se è qualcosa che muove e smuove fin dentro il profondo, quell’assoluta necessità di poter dire di essere esistiti veramente. Eppure la fine mi lascia un po’ interdetta. Forse più che la conoscenza, è l’essenza della vita stessa che non dovrebbe spegnersi mai. E’ ha quello che la protagonista forse ambiva, ad una scintilla di vita che non si sarebbe mai spenta…. ma questo è il finale che avrei scelto io! Resta comunque una buona prova.
A presto!
11 – Gli altri di Simone Rapizzi
Ciao Simone! Il mio pensiero va inesorabilmente ad unirsi a quello degli altri… purtroppo è eccessivamente tutto troppo confuso e caotico. Passino i refusi, che basta correggere ma, la storia è troppo indecifrabile. Avresti dovuto dare al lettore almeno un appiglio al quale afferrarsi, per capire almeno in chi immedesimarsi. Alla fine parli di immortalità e mi viene da pensare a una qualche creatura tenuta prigioniera e studiata. E’ una cavia da laboratorio? Peccato perché la storia poteva essere interessante ma così rimane solo un gran polverone caotico.
A presto!
12 – Il sentiero della vita di Gloomy
Ciao Gloomy! Mi unisco al coro. Il tuo non è un racconto ma una sorta di passeggiata introspettiva. Partendo dal presupposto che amo i personaggi con una forte eco interiore, qui sono rimasta delusa. Purtroppo il tutto risulta molto fiacco e non trovo elementi in grado di giustificare queste riflessioni. La camminata nel bosco mi va bene, ma deve essere condita da elementi o visioni che il personaggio condivide con il lettore. Altrimenti siamo alla stregua di un paniere che le ciondola al fianco! Cerca poi di modulare lo scandire delle frasi, le virgole aiutano talvolta anche a riprendere fiato!
A presto!
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 10 mesi fa da
Serena.
Ciao Rossella! Sono sincera… a me il finale è piaciuto! Nel senso che non avrei mai pensato ad un cinghiale! La parte iniziale della storia però, sembra voler correre in una direzione completamente diversa. Sarebbe stato meglio cercare sin dalle prime battute una vena ironica. Magari caricaturando un pochino il personaggio… un uomo tutto d’un pezzo che al primo momento di panico si tira su la gonnella urlando a squarciagola! Purtroppo per mantenere le redine di una storia bisogna sempre mantenersi su un binario, condendo poi la storia ma senza cambiare eccessivamente i toni.
A presto!
Ciao Gloomy! Mi unisco a coro. Il tuo non èun racconto ma una sorta di passeggiata introspettiva. Partendo dal presupposto che amo i personaggi con una forte eco interiore, qui sono rimasta delusa. Purtroppo il tutto risulta molto fiacco e non trovo elementi in grado di giustificare queste riflessioni. La camminata nel bosco mi va bene, ma deve essere condita da elementi o visioni che il personaggio condivide con il lettore. Altrimenti siamo alla stregua di un paniere che le ciondola al fianco! Cerca poi di modulare lo scandire delle frasi, le virgole aiutano talvolta anche a riprendere fiato!
A presto!
Ciao Francesca! Come già detto da altri, anche io credo la storia si sia troppo appoggiata a qualcosa di solido e meno rischioso. Quando si trattano temi abusati, bisogna avere il coraggio di spingersi un pochino oltre. Anche a me non è piacito il fatto che la voce desse un giudizio così scontato… forse lo avrei trovato un pochino più plausibile se una volta spenta la luce, ci fosse stato un doppio del personaggio dannato. Una sorta di carnefice e vittima! La prossima volta prova a scavare di più, anche con le emozioni!
A presto!
Ciao Simone! Il mio pensiero va inesorabilmente ad unirsi a quello degli altri… purtroppo è eccessivamente tutto troppo confuso e caotico. Passino i refusi, che basta correggere ma, la storia è troppo indecifrabile. Avresti dovuto dare al lettore almeno un appiglio al quale afferrarsi, per capire almeno in chi immedesimarsi. Alla fine parli di immortalità e mi viene da pensare a una qualche creatura tenuta prigioniera e studiata. E’ una cavia da laboratorio? Peccato perchè la storia poteva essere interessante ma così rimane solo un gran polverone caotico.
A presto!
Ciao Francesca! Grazie mille per le osservazioni, sono felice di essere riuscita a dare spessore alle immagini, per me è molto importante. Si! Lei è uno spettro, annegata in questo naufragio. L’uomo del faro è suo padre. Lui accende ogni notte la luce del faro per far si che sua figlia riesca trovare la strada di casa e un giorno la pace. Il fiammifero è piú una metafora…. ovvero, che la luce della speranza puó brillare?comunque se esiste la volontà di farla risplendere!
Ciao Ceranu! Noi ormai ci conosciamo bene! Che dire… la tua scrittura è sempre molto tagliente. Mi piace l’idea di una sorta di pulizia, anche se riesci a fondere bene il concetto di giusto e sbagliato. Tutto resta molto indefinito, proprio come i giudizi affrettati che spesso si danno, o il senso di indifferenza che sperimentiamo. Anche la domanda finale, alla quale non esiste risposta, da un vago senso di smarrimento. Forse a tratti diventi troppo criptico e resta in bocca il sapore di insoddisfazione per questa chiusura ma, la storia crea un forte senso di impotenza e questo credo sia un ottimo risultato.
A presto!
Ciao Leonardo! A me il tuo racconto invece è molto piaciuto. Questa ossessiva ricerca, attraverso il tempo, attraverso sogni e incubi, mi ha lasciato addosso un senso di disagio e solitudine. Forse come dice Ceranu, la fine è un po’ troppo ovvia, eppure mi viene da pensare: E se fosse un nuovo precipitare in un ennesimo incubo? Mi piacciono le storie a matrioska… dove nulla è mai quello che sembra e la realtà si sfalda ad ogni angolo. Solo una cosa però… questo genere di storie devono necessariamente avere una matrice d’origine, che sia tangibile. Un puntodi ancoraggio al quale lentamente risalire… potrebbe essere una buona storia da sviluppare!
A presto!
Ciao Ophelia! La storia ha il potere di catturare, soprattutto chi ha patito un dramma simile e sente il terribile brivio della vita che sfugge via. Il bisogno di lasciare traccia di se è qualcosa che muove e smuove fin dentro il profondo, quell’assoluta necessità di poter dire di essere esistiti veramente. Eppure la fine mi lascia un po’ interdetta. Forse più che la conoscenza, è l’essenza della vita stessa che non dovrebbe spegnersi mai. E’ ha quello che la protagonista forse ambiva, ad una scintilla di vita che non si sarebbe mai spenta…. ma questo è il finale che avrei scelto io! Resta comunque una buona prova.
A presto1
Ciao Marco! Mi piacciono le storie dove il passato diventa una sottotrama del presente. Eppure nella tua storia qualcosa mi sfugge e mi stride. Forse molto dipende anche dal fatto che tutta la storia si regge sul dialogo, anche molto confidenziale, dei personaggi. Mentre io prediligo storie che aiutino maggiormente a comprendere ambiente e situazione. E poi, perdonami, e spero che detta così non susciti ilarità ma, cosa ha in mano alla fine l’amico di Paolo?
A presto!
Ciao Tina! Storia molto semplice e proprio per questo molto convincente. Quasi si avverte il profuno della sera d’estate, il sudore che scorre sulla fronte mentre si corre per le stradine polverose… il lontano odore della gioventù! Classica storia di paure e voglia di ignoto che tanto spesso vede i ragazzi come protagonisti. La storia non brilla per originalità, anzi è piuttosto comune, eppure il tuo modo di raccontarla la rende quasi una storia accaduta ad un vecchio amico, che decide di raccontartela in una sera d’estate… brava!
A presto!
Ciao Alexia!!! Finalmente un po’ di girl power tra tutti questi ragazzacci!!! Comunque… la tua storia ha un sapore che mi piace. Nonostante sia un tema che credo abbia ormai ben poco da regalare, tu sei riuscita a dargli in gusto un pochino diverso. Il personaggio non sembra molto motivato a trovare altri vivi! Anzi… l’unica cosa mi ha un po’ fatto pensare è proprio il fatto che tu dipingi il personaggio come un apatico, un nerd che vive incollato al computer, che si farebbe campare da mamma se fosse ancora viva… insomma, uno poco adatto a scamparla in un’apocalisse! Ecco… devi stare attenta a non creare un personaggio che poi cozza con il resto della storia. Per i resto, anche la fine mi è piaciuta… così disfattista!
A presto!
Ciao Gabriele! La curiosità è un amo al quale tutti abbocchiamo! All’inizio la tua storia riesce a gettarlo, e il lettore inizia a chiedersi cosa diavolo ci sia dietro quella dannata porta, poi però, la storia si spezza e il colpo secco si sente! Avrei continuato a macinare parole in quella casa, tra quegli angoli, infittendo il mistero, regalando indizi. Il finale è affrettato e appiccicato un po’ così… avrei voluto qualcosa di più oscuro e morboso. Comunque per essere alla prima prova te la sei cavata… minuti contati è spietato!!!
A presto!
Ciao Andrea! Buona prova, con un testo che si dipana in maniera molto scorrevole. L’arrampicata ci permette di intravedere un mondo post apocalittico, dove molto è andato perduto, e forse potrebbe quasi essere un bene! Probabilmente non è un tema molto originale, ma nel complesso hai costruito una storia che ha un suo percorso.
A rileggerti presto!
Ciao Gabriele e ben approdato a Minuti Contati! Anche se molto conciso… grazie per l’apprezzamento! Sei nuovo… perciò ti spiego un momento il funzionamento! Devi commentare ogni racconto che fa parte del tuo gruppo (noi siamo i Morticia!), dando all’autore il tuo parere, il tuo gradimento, le tue perplessità e qualche consiglio. Il commento poi, deve comprendere almeno trecento battute. Una volta commentato tutti dovrai stilare la tua classifica personale e postarla con i commenti sotto il tread dell’antico… spero di essere stata esaustiva!!! Ciao!!!
Stile barocco… mi piace!!! Sicuramente il mio modo di scrivere è molto più adatto a spazi ampi, adoro baloccarmi con immagini e pensieri. Ficcare i miei pensieri in poche battute è una tortura! Minuti Contati però mi da sempre la possibilità di confrontarmi con me stessa e con voi, che avete stilidiversi. Certo che riuscere ad accontentare tutti i palati è arduo… eppure è quello che mi sono ripromessa! Grazie dei consigli… come sempre preziosi.
Salve bella gente!!! Questa è la mia classifica, molto sofferta stavolta dato che alcune storie erano pari merito! Alcuni di voi sono riusciti davvero a sorprendermi , bravi!!!
1 – Angelo Frascella con “Solo un vecchio”
Ciao Angelo! Da ragazzina adoravo il wrestling e i colorati pesonaggi che lo rendevano tanto entusiasmante. Il mio preferito però era “Il Becchino” (The Undertaker)!!! La storia ha un ritmo davvero perfetto e quasi a volte, sembra virare verso una sottile ironia. La tua storia del decadimento di un idolo del ring come Hulk Hogan, mi ha fatto venire in mente il bellissimo film con Mickey Rourke – The Wrestler. Immaginavo che non si sarebbe tolto la vita… e sono stata felice che sia andata proprio così! Un bella storia veramente! Ma tu sei una garanzia Angelo!
A presto!
2 – Filippo Santaniello con “Karki”
Ciao Filippo! La tua storia è un cazzotto in bocca. Dritto e asciutto. In fin dei conti, una storia per essere tale, non deve necessariamente piazzare colponi di scena ovunque! Hai mantenuto una linea dall’inizio alla fine, e sinceramente il finale io l’ho trovato perfetto. Vittoria, soldi e scopata liberatoria! E’ forse così improbabile?! Pur amando i cani e odiando a morte le lotte clandestine, riesci a descrivere Karki in modo tale da sembrare una creatura cieca al sentimento. Una mascella piena di denti per sbranare. Bravo Filippo!A presto!
3 – Francesco Nucera con “Hasta siempre”
Ciao Francesco! Ho trovato la tua storia davvero molto bella. Ho da subito amato Orlando, così attaccato alla sua vogllia di tramandare un idea, un pensiero. Malinconico e aspro, il tuo racconto ha il potere di fare avvertire la morte di un’epoca. Probabilmente io bado più alla sostanza che alla forma, forse sbaglio ma, quando una storia è bella, lo è sia se raccontata in prima che in terza persona! Lo ammetto, sono una che sbaglia gli accenti e talvolta si perde un verbo ma… una storia che emoziona varrà di più!? Per quanto mi riguarda… io mi sono emozionata! Grazie.A presto!
4 – Manuel Piredda con “Trappola per topi”
Ciao Manuel! Amo le descrizioni minuziose e il tuo racconto è pane per i miei denti! La lettura è scivolata rapida fino alla fine. Catapultata tra le luride gallerie umide e viscide, ho seguito il protagonisa e il suo cuore. La fine poi… l’ho trovata davvero di grande effetto, con una frase finale che mi ha fatta gongolare! Per me una buona storia, che nonostante il limite di battute, riesce a creare un’atmosfera densa e ansiosa. Bravo!P.S. io ho lo stesso problema… ma con i punti!
A presto!
5 – Adriano Muzzi con “Black rain”
Ciao Adriano! Adoro la pioggia… quindi la tua storia da subito mi ha catapultata in un mondo plumbeo ed umido a me tanto congeniale. Anche io tendo spesso a perdermi in pensieri vaporosi, e spesso in testi così brevi possono rallentare il ritmo narrativo. Mi piace il tuo modo quasi liquido di descrivere le immagini e la tua bravura nel creare un filo da seguire. Sono anche io del parere che questa storia abbia bisogno di molto più spazio per raccontarsi… forse con un Tom che rimane solo tramortito… comunque bravo!
A presto!
6 – David Galligani con “Il mio nome è legione”
Ciao David! Arrivata alla fine della storia ho avuto bisogno di un momento per riordinare le idee. Questo però è dovuto al fatto che la tua storia è condensata in pochissimo spazio, ed io ho dovuto scendere a fondo, infilarmi tra le trame del tuo racconto. Ho avuto la sensazione di assistere ad una strana battaglia tra bene e male. Legione… è un riferimento al maligno e a tutte le schiere di demoni? Mi piace pensare di si! Anche se il bene ricicla anime da ficcare nei corpi rianimati dei propri combattenti! Credo che la tua storia abbia un potenziale molto grande e interessante… perciò anche se un po’ frettolosa, la tua storia mi ha colpita parecchio! Bravo!
A presto!
7 – Filippo Puddu con “Combattere per morire”
Ciao Filippo! Anche io come Ceranu sento la mancanza di alcuni cardini nella tua storia. La repentina scelta di arruolarsi mi ha un po’ fatto storcere il naso… anche se come giustamente hai detto tu, poteva essere una scelta che in lui maturava e fremeva da tempo. Però questo noi non lo sappiamo! Quello che mi è piaciuto invece è che tu rendi bene il senso di combattimento e le sue proporzioni… da una piccola lotta intestina (moglie e marito) può scatenarsi una guerra che lascerà morti e feriti per molto tempo. Comunque una buona storia!
A presto!
8 – Alberto della rossa con “Un’estate di borgata”
Ciao Alberto! Pur avendo stili nettamente differenti, sei comunque riuscito ad agganciare la mia attenzione con la tua storia. Mi è piaciuta l’aria polverosa e desolata che rotola nella borgata. Il protagonista è abbastanza interessante. Amando i viaggi interiori, la prima parte ricca di ricordi a me è piaciuta molto, ho trovato invece un pochino fiacca la seconda parte. Concordo con Filippo sul finale! E’ comunque un buon racconto.
A presto!
9 – Marco Roncaccia con “Ad ognuno il suo nemico”
Ciao Marco! La storia centra il tema perfettamente ma, anche io mi sono sentita un po’ sputata fuori dall’azione. Mi sono quasi sentita una guardona! Anche se non rientra proprio nelle mie corde, il tuo linguaggio crudo e asciutto, ben tratteggia la ruvidezza delle varie situazioni. Eppure non basta usare la parola “fica” per creare sgomento… ma è necessario creare la giusta empatia.
Alla prossima!
10 – Alexandra Fischer con “La lunga attesa”
Ciao Alexandra! Sebbene l’idea di un regolamento di conti in stile western sia davvero ghiotta, il tutto si aggroviglia su se stesso lasciando nel lettore un forte senso di confusione. Anche io alla fine del racconto non ho capito un tubo! Ho faticato a capire cosa stesse succendo. E’ un vero peccato perché ripeto, l’intento iniziale, così afoso e abbacinante mi aveva incuriosita.
A rileggerti presto!
11 – Linda de santi con “L’arena”
Ciao Linda! Sono dello stesso parere di Filippo. Ho trovato la storia ben gestita ma… noisosa. Alla fine ho pensato… ecco, adesso l’ologramma gli stacca la testa!? E invece… nulla. In così poco spazio bisogna necessariamente condensare le idee, e cercare di coinvolgere il lettore. Purtroppo la tua storia scivola via senza lasciare traccia di se.
Alla prossima!
12 – Alessandro Duino con “Territorio di caccia”
Ciao Alessandro! Purtroppo devo necessariamente accodarmi a tutti commenti precedenti. Come sottolinea Filippo, non esiste una vera e propria storia, ma una sorta di abbozzo che ne traccia le linee. Non ci sono punti di appiglio per il lettore, non hai inserito neppure un personaggio sul quale potersi concentrare. Una vicenda narrata, può anche starmi bene, ogni tanto mi piace farmi raccontare una bella storia. Ma deve essere comunque una narrazione coinvolgente e stuzzicante. Prova ancora e fai tesoro di tutti i consigli che ti abbiamo dato…
A presto!
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 11 mesi fa da
Serena.
Ciao Linda! Onestamente non credo che la seconda parte sia molto confusionaria! Si dice sempre che se scoppiasse una bomba atomica, gli unici a sopravvivere sarebbero gli scarafaggi… ed è proprio quello che accade. Le urla di dolore sono umane e marginali. Così come è marginale l’esplosione. Che diviene pretesto, per mettere in luce il fatto che neppure in un momento tremendo come quello di una devastazione atomica smettono di occuparsi ottusamente di qualcosa che in fin dei conti non li riguarda.
Ciao Alessandro! Purtroppo devo necessariamente accodarmi a tutti commenti precedenti. Come sottolinea Filippo, non esiste una vera e propria storia, ma una sorta di abbozzo che ne traccia le linee. Non ci sono punti di appiglio per il lettore, non hai inserito neppure un personaggio sul quale potersi concentrare. Una vicenda narrata, può anche starmi bene, ogni tanto mi piace farmi raccontare una bella storia. Ma deve essere comunque una narrazione coinvolgente e stuzzicante. Prova ancora e fai tesoro di tutti i consigli che ti abbiamo dato…
A presto!
Ciao Alexandra! Sebbene l’idea di un regolamento di conti in stile western sia davvero ghiotta, il tutto si aggroviglia su se stesso lasciando nel lettore un forte senso di confusione. Anche io alla fine del racconto non ho capito un tubo! Ho faticato a capire cosa stesse succendo. E’ un vero peccato perché ripeto, l’intento iniziale, così afoso e abbacinante mi aveva incuriosita.
A rileggerti presto!
Ciao Filippo! La tua storia è un cazzotto in bocca. Dritto e asciutto. In fin dei conti, una storia per essere tale, non deve necessariamente piazzare colponi di scena ovunque! Hai mantenuto una linea dall’inizio alla fine, e sinceramente il finale io l’ho trovato perfetto. Vittoria, soldi e scopata liberatoria! E’ forse così improbabile?! Pur amando i cani e odiando a morte le lotte clandestine, riesci a descrivere Karki in modo tale da sembrare una creatura cieca al sentimento. Una mascella piena di denti per sbranare. Bravo Filippo!
A presto!
Ciao Angelo! Da ragazzina adoravo il wrestling e i colorati pesonaggi che lo rendevano tanto entusiasmante. Il mio preferito però era “Il Becchino” (The Undertaker)!!! La storia ha un ritmo davvero perfetto e quasi a volte, sembra virare verso una sottile ironia. La tua storia del decadimento di un idolo del ring come Huk Hogan, mi ha fatto venire in mente il bellissimo film con Mickey Rourke – The Wrestler. Immaginavo che non si sarebbe tolto la vita… e sono stata felice che sia andata proprio così! Un bella storia veramente! Ma tu sei una garanzia Angelo!
A presto!
Ciao Manuel! Amo le descrizioni minuziose e il tuo racconto è pane per i miei denti! La lettura è scivolata rapida fino alla fine. Catapultata tra le luride gallerie umide e viscide, ho seguito il protagonisa e il suo cuore. La fine poi… l’ho trovata davvero di grande effetto, con una frase finale che mi ha fatta gongolare! Per me una buona storia, che nonostante il limite di battute, riesce a creare un’atmosfera densa e ansiosa. Bravo!
P.S. io ho lo stesso problema… ma con i punti!
A presto!
Ciao Ceranu! Felice di rivederti! Grazie per non avermi cazziata sulla scelta di umanizzare il mio piccolo scarafaggio! Solo un appunto però… non credo che l’omosessualità sia un difetto! L’amore è comunque amore… in ogni forma!
A presto!
Ciao Filippo! Anche io come Ceranu sento la mancanza di alcuni cardini nella tua storia. La repentina scelta di arruolarsi mi ha un po’ fatto storcere il naso… anche se come giustamente hai detto tu, poteva essere una scelta che in lui maturava e fremeva da tempo. Però questo noi non lo sappiamo! Quello che mi è piaciuto invece è che tu rendi bene il senso di combattimento e le sue proporzioni… da una piccola lotta intestina (moglie e marito) può scatenarsi una guerra che lascerà morti e feriti per molto tempo. Comunque una buona storia!
A presto!
Ciao Francesco! Ho trovato la tua storia davvero molto bella. Ho da subito amato Orlando, così attaccato alla sua vogllia di tramandare un idea, un pensiero. Malinconico e aspro, il tuo racconto ha il potere di fare avvertire la morte di un’epoca. Probabilmente io bado più alla sostanza che alla forma, forse sbaglio ma, quando una storia è bella, lo è sia se raccontata in prima che in terza persona! Lo ammetto, sono una che sbaglia gli accenti e talvolta si perde un verbo ma… una storia che emoziona varrà di più!? Per quanto mi riguarda… io mi sono emozionata! Grazie.
A presto!
Ciao David! Arrivata alla fine della storia ho avuto bisogno di un momento per riordinare le idee. Questo però è dovuto al fatto che la tua storia è condensata in pochissimo spazio, ed io ho dovuto scendere a fondo, infilarmi tra le trame del tuo racconto. Ho avuto la sensazione di assistere ad una strana battaglia tra bene e male. Legione… è un riferimento al maligno e a tutte le schiere di demoni? Mi piace pensare di si! Anche se il bene ricicla anime da ficcare nei corpi rianimati dei propri combattenti! Credo che la tua storia abbia un potenziale molto grande e interessante… perciò anche se un po’ frettolosa, la tua storia mi ha colpita parecchio! Bravo!
A presto!
Ciao Alberto! Pur avendo stili nettamente differenti, sei comunque riuscito ad agganciare la mia attenzione con la tua storia. Mi è piaciuta l’aria polverosa e desolata che rotola nella borgata. Il protagonista è abbastanza interessante. Amando i viaggi interiori, la prima parte ricca di ricordi a me è piaciuta molto, ho trovato invece un pochino fiacca la seconda parte. Concordo con Filippo sul finale! E’ comunque un buon racconto.
A presto!
Ciao Marco! La storia centra il tema perfettamente ma, anche io mi sono sentita un po’ sputata fuori dall’azione. Mi sono quasi sentita una guardona! Anche se non rientra proprio nelle mie corde, il tuo linguaggio crudo e asciutto, ben tratteggia la ruvidezza delle varie situazioni. Eppure non basta usare la parola “fica” per creare sgomento… ma è necessario creare la giusta empatia.
Alla prossima!
Ciao Linda! Sono dello stesso parere di Filippo. Ho trovato la storia ben gestita ma… noisosa. Alla fine ho pensato… ecco, adesso l’ologramma gli stacca la testa!? E invece… nulla. In così poco spazio bisogna necessariamente condensare le idee, e cercare di coinvolgere il lettore. Purtroppo la tua storia scivola via senza lasciare traccia di se.
Alla prossima!
Ciao Adriano! Adoro la pioggia… quindi la tua storia da subito mi ha catapultata in un mondo plumbeo ed umido a me tanto congeniale. Anche io tendo spesso a perdermi in pensieri vaporosi, e spesso in testi così brevi possono rallentare il ritmo narrativo. Mi piace il tuo modo quasi liquido di descrivere le immagini e la tua bravura nel creare un filo da seguire. Sono anche io del parere che questa storia abbia bisogno di molto più spazio per raccontarsi… forse con un Tom che rimane solo tramortito… comunque bravo!
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Questa risposta è stata modificata 9 anni, 10 mesi fa da
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