Krionik 2071

Krionik 2071

 
Mi chiamo Johan Kilbruqk, premio Pulitzer 2065.
Sono venuto a conoscenza di questi fatti da fonti che non citerò ma che, posso affermare senza dubbio alcuno, hanno riportato l’accaduto nel modo esatto in cui si sono svolti.
Il giornale per cui scrivo non mi ha permesso di pubblicare l’articolo. E il mio cancro non mi concederà più di cinque mesi di vita. Tempo insufficiente per una battaglia legale. Quindi internet, forse, è l’unica mia occasione per raccontare la verità.
La documentazione in mio possesso proviene da luoghi di cui si ignora l’esistenza, da organismi non ufficiali e da deontologie quantomeno opinabili.
Riporterò i dati copiando esattamente ogni singola parola del dossier.

 
REPORT 41AF12
Crioministero Salute e Conservazione Specie
Rapporto steso su autorizzazione Sottosegretariato
Relazione Comandante Medico III Livello – Capitano George K. Langhsterns
Supporto Archivio N. 1
 
«Diario di bordo. Giorno 3. Sono il capitano George Langhsterns. La nave Krionik ha lasciato l’Esosfera da circa 24 ore. I quindici passeggeri sono allegri. Qualsiasi cosa è migliore dell’ergastolo. Anche un viaggio verso un pianeta artificiale. Sono tranquilli. Ognuno nella propria stanza a prova di uscita. Ognuno con la sua libertà con finestra sull’infinito.
Sono collegati tra di loro con schermi dentro ogni locale. Sono giocosi.
 
Diario di bordo. Giorno sesto di navigazione. Sono il comandante Langhsterns. Siamo in orario con la tabella di marcia. I passeggeri si nutrono correttamente, fanno ginnastica, giocano formando gruppi anche se non possono venire in contatto fra di loro. Ma sono propositivi. Fra tre giorni inizieremo.
 
Diario di bordo. Ottavo giorno. Primi due passeggeri con leggeri segni di insofferenza. Solo uno dei due non ha mangiato. L’altro ha passato la notte biologica insonne.
Domani cominceremo con il procedimento.
 
Diario di bordo. Decimo giorno. Sempre il comandante che registra. Siamo con un giorno di ritardo. Tre soggetti hanno vomitato e il robot pulitore ha dovuto ricaricare due volte le batterie.
Inizio esperimento.
Aperta valvola di inserimento soporifero. Pazienti sedati e addormentati. Differenza fra il primo addormentato e l’ultimo: quattordici secondi.
Tempo previsto fase uno: ventiquattro ore di controllo funzioni vitali.
 
Diario di bordo. Dodicesimo giorno. Pazienti con funzioni normalizzate. Si inizia procedura.
Ore 9 ora terrestre. Ho cominciato ad abbassare la temperatura corporea. Soggetti con ipotermia a 20°.
 
Ore 11. Temperatura corporea 15°. Applicato ai pazienti Krug cardio-polmonare per comprimere ritmicamente il torace. Assicuro ventilazione polmoni e flusso continuo di sangue al cervello. Erogo ossigeno.
 
Ore 12. Somministro endovena a ogni paziente anticoagulanti: eparina e streptokinasi. Stabilizzo membrana cellulare con metilprednisolone e clopromazina. Riduco edema con destrano 90 e mannitolo 48. Preparo perfusione con epinefrina e nimodipina. Riduco metabolismo cerebrale con potassio cloruro.
 
Ore 13. Termosonde posizionate.
 
Ore 13,30. Pervado stanze con azoto e mantengo i corpi alla temperatura di gradi cinque sotto zero.
 
Diario di bordo. Quindicesimo giorno. Esperimento N. A20-B Criopreservazione come previsto. Perfusione effettuata con glicerolo Ht4. Computer di bordo massima funzionalità. Previsti dieci giorni stabili per controllare corpi al risveglio.
 
Diario. Giorno 19. Segnalazione computer. Cella S con problemi di movimento. Forse solo brivido corporeo.
 
Giorno 20. Corpi in movimento. Inietto metubine iodite, per inibire brividi.
 
Giorno 20. Nessun effetto. Corpi in movimento. Il computer rileva epidermide squamata in sette soggetti.
Squame vetrificate. Verifico corretta rilevazione computer di bordo.
 
Corretta.
 
Giorno 20. Ore cinque. Si muovono tutti. Il volume che il rilevatore riporta è abnorme. Non è possibile.
Nelle celle c’è nebbia. La videocamera non riesce a controllare. Umidità quasi congelata. Movimenti costanti. Ritmati.
 
Ore sette. I rumori aumentano. A -5 i corpi non possono muoversi così. Ma si muovono. Qualcosa lì dentro si muove. Tutte le celle. Insieme.
Incremento Azoto.
 
Non funziona. Sbattono.
 
Picchiano sulle pareti. Cosa sono? Come fanno?
Non possono… non possono uscire. Le pareti sono di acciaio resistenti allo zero ass… Sbattono ancora.
Non possono uscire.
Sono le… cosa? Oddio! No, non è possibile! Cosa diavolo siete? Fermi… non potete… Io non…»
 
Fine rapporto registrazione Archivio N. 1
Supporto di Backup contemporaneo funzionalità ottimale.
Nave Krionik fuori orbita di controllo. Rotta ignota. Reattore Nucleare acceso a intervalli non regolari.
Ultimo rilevamento 10 Settembre 2073.
 
 
Si stabilisce la non divulgazione.
 
12 Maggio 2074
Il Sottosegretatario.
 

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Guido Oliva

Guido Oliva esordisce con "I sentieri di chi non vola". Vince Volanzine con il racconto "L’altro". È giurato nel Concorso Racconti e Poesie della Events 11. Poi tre edizioni di "Dimensione Poesia". Altre pubblicazioni: "Scrivi con lo scrittore", "365 storie cattive"; "Minuti Contati"; È del 2014: “Io e tu dobbiamo parlare”.


  1 commento su “Krionik 2071

  1. Alexandra Fischer
    1 maggio 2015 at 16:45

    Ciao Guido Oliva. Ottima storia. Mi piace il linguaggio scientifico che usi, perché conferisce credibilità alla storia. Direi che si tratta di alta SF, molto nello stile di Mc Bride Allen e di Larry Niven. In più, c’è qualcosa, nelle cure somministrate ai passeggeri-ergastolani, qualcosa di Herbert West-Reanimator di Lovecraft. Queste le mie impressioni: fantascientifico e terrificante al tempo stesso. Vedo i detenuti come costretti al sonno criogeno perché pericolosi, ma alcuni potrebbero essere anche cadaveri malamente risvegliati dall’ibernazione.

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