Un racconto di Matteo Di Giulio, la Guest Star dell’Edizione di Maggio di Minuti Contati. Fra le righe, nascosto bene, si può cercare di scovare il tema della prossima edizione e no, non ci saranno zombie.
Ti dirò io che cos’è: è nostalgia. È come una droga, non ti fa vedere la realtà, è pericoloso.
THE WALKING DEAD
Merle si svegliò a mezzanotte con una forte emicrania. Si vestì di fretta e uscì. Aveva un appuntamento.
I marciapiedi, avvolti nel buio, erano affollati. La metropoli si spopolava subito prima dell’alba per riprendere a vivere appena il sole tramontava. Neon lampeggianti sulle facciate dei grattacieli. I passanti andavano di fretta.
Camminò a testa china. Entrò in un bar.
Il barista faticava a tenere gli occhi aperti. Gli porse un bicchiere sporco. Lo riempì.
«Hai ciò che ti ho chiesto?»
Merle annuì. Estrasse un involto dalla giacca. Il barman lo nascose sotto il bancone.
«Sono trecento.»
«Stai diventando caro.»
«Non trovi di meglio sulla piazza» disse Merle. «Doppio caricatore, proiettili a punta cava. Silenziatore. Te l’ho oliata personalmente.»
«Speriamo che faccia il suo dovere.»
«Lo sai che puoi fidarti. Ti ho mai tirato fregature?»
«No, amico. No. Però la scorsa settimana un tuo collega ha rifilato un calibro .16 scadente a mio cognato. Gli è saltata una mano.»
«Dovevi chiedere a me.»
«Tu non fai credito.»
«No. Ma è meglio usare un coltello che affidarsi a un dilettante. Com’è finita?»
«Lo hanno fatto a pezzi. Poi se lo sono mangiato.»
Merle finì il suo drink.
«Questa città è ogni notte più pericolosa» disse il barista.
«Forse un giorno potremo ricominciare a uscire alla luce del sole.»
«Sei un ingenuo se ancora ci speri. Le radiazioni…»
«I nostri scienziati ci stanno lavorando.»
«Lo spero proprio, amico. Ora è meglio che vai. Verranno tra poco a riscuotere il pizzo. A meno che non voglia unirti a noi. Ci faresti comodo.»
«No. Io ci tengo alla mia carcassa. Non mi interessa la rivoluzione. Mi limito a vendere armi.»
«Maledetti umani, sono dei mostri. È da quando siamo resuscitati che non ci danno tregua.» Il barista caricò la pistola.
Merle gli strinse la mano prima di andarsene.