La Muraglia

La muraglia

 

Turisti sulle spiagge pochi giorni dopo lo tsunami, turisti nei villaggi ad hoc nelle zone calde del mondo, un tema attuale affrontato da Bertino con il giusto pizzico di cinismo. Siamo tutti dentro la Muraglia.

 
La jeep si fermò di fronte alla sua immagine riflessa.
«Eccoci arrivati, miei giovani amici, questa è La Muraglia: il vanto architettonico della nostra Nazione» proclamò orgoglioso Zahur in un italiano chiaro anche se un po’ faticato.
Virginia e Luca scesero dal mezzo e, stringendosi la mano come si conviene a novelli sposi, si avvicinarono al grande specchio che per centinaia di miglia delimitava il Parco Nazionale.
«E’ enorme» osservò Luca.
«E’ un muro di specchi alto dodici metri, uniforme per tutta la sua lunghezza» rispose Zahur, sceso a sua volta dalla Jeep.
«L’effetto della savana riflessa è sconvolgente» notò Virginia.
«Meraviglioso, non immaginavo, davvero…» constatò Luca.
«L’altezza è stata studiata per creare continuità fra terra e cielo, il risultato è un’estrema naturalezza dell’insieme, tale da rendere quasi impossibile notare l’esistenza della muraglia, non fosse per le nostre immagini riflesse, s’intende» continuò Zahur calcandosi il cappello di paglia sulla testa.
Lo specchio rifletteva, dorandole della luce del sole, le figure dei due giovani italiani e della loro guida locale. Poco dietro la jeep con a bordo Simba, l’autista.
«Ora prego vogliate seguirmi, risaliamo sulla Jeep, ci vorrà tempo per tornare al Resort, non vorrei farvi tardare al pranzo» disse Zahur.
«Ok andiamo, anche se oggi dobbiamo tenerci leggeri» acconsentì Luca.
«Abbiamo prenotato una lezione di sci d’acqua nel lago artificiale per il pomeriggio» aggiunse Virginia.
«Sci d’acqua? Ottima scelta! Molto divertente, molto! Prego, andiamo allora!» concluse Zahur.
Luca e Virginia fecero per allontanarsi dalla muraglia quando un rumore sordo attirò la loro attenzione.
«Zahur, lo senti anche tu?»
«Cosa, signore Luca?»
«Un rumore, come se qualcuno battesse…»
«Arriva da qua!» esclamò Virginia che, nel frattempo, si era riavvicinata alla muraglia di specchi.
Luca e Zahur si avvicinarono a loro volta.
Tum! Tum! Tum!
I rumori erano sempre più forti.
«Lo senti Zahur?»
In Zahur un’espressione preoccupata aveva preso il posto di quella bonaria che era solito esibire ai turisti. Urlò qualcosa a Simba nella lingua locale. Questi, fino a quel momento sonnecchiante, saltò giù dalla jeep brandendo un fucile.
«Zahur? Che succede?» chiese preoccupata Virginia.
«Non si preoccupi, signora Virginia» rispose Zahur prendendo al contempo la radio che portava alla cintola «Venite, allontanatevi dalla muraglia, venite con me.»
Virginia e Luca lo seguirono preoccupati. Zahur parlò alla radio, il suo tono era perentorio, sembrava dare indicazioni. Il rumore si faceva sempre più vicino, sempre più minaccioso. Simba si voltò verso di loro, non sembrava contento della sua posizione vicino alla muraglia, ma Zahur gli ordinò di non muoversi.
«Zahur, cosa sta succedendo?» chiesero ancora Virginia e Luca.
Zahur stava continuando a parlare alla radio e nel frattempo li invitava ad allontanarsi sempre di più.
Si sentì il rumore di un jet in avvicinamento. Simba era sempre più preoccupato, il rumore da dietro la muraglia sempre più assordante.
Fu un attimo. Sotto i colpi di un possente ariete di legno la muraglia cedette e degli uomini vestiti di stracci cercarono di entrare nel perimetro del Parco Nazionale. Dietro di loro Luca e Virginia riuscirono a scorgere baracche cenciose e tanta, tantissima gente accalcata, affamata. Simba sparò sui primi evitando che gli intrusi si allontanassero dalla muraglia. Il jet fu su di loro in un lampo e un’immensa nuvola di fuoco avvolse muraglia, Simba e la gente accalcata.
Poi fu il silenzio.
 
Arrivarono camion, operai del Parco cominciarono a ricostruire la muraglia e finalmente Luca e Virginia poterono risalire sulla jeep con Zahur.
«Mi dispiace signori, queste cose non dovrebbero accadere.»
«Non preoccuparti Zahur» rispose Luca.
«Tanto la lezione di sci d’acqua la possiamo recuperare domani, quello che abbiamo visto oggi è stato decisamente più interessante!» concluse Virginia.
Varcarono i cancelli del Resort ridendo, tutti e tre, di gran gusto.

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Maurizio Bertino

Campione della Prima Era, vincitore di nove edizioni e a podio in svariate altre occasioni, Maurizio Bertino è uno degli autori storici di Minuti Contati. Nella Seconda e nella Terza Era ha inoltre alternato le partecipazioni all'organizzazione del contest. Fa parte del Team di MC.


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