La via per la salvezza

La via per la salvezza

Una figlia e suo padre, una macchina, tre frati autostoppisti e il tutto miscelato dal Campione della Terza Era, Angelo Frascella.

 
«Non sono d’accordo, paparino.»
«Guardati attorno Lory. Siamo in una strada in mezzo al nulla. Tiriamoli su.»
«E se sono cattivi?»
«Non vedi che sono tre frati?»
 
Il SUV si fermò accanto ai tre e uno degli sportelli posteriori si aprì. Dai vetri scuri si intravedeva una mano che li invitava a entrare.
«Saliamo» disse Marco.
Oreste lo guardò, con le palpebre semichiuse come sempre: «No.»
«Raul non sta bene. E ha fame.»
«E tu sai come diventa, quando sta così.» La labbra di Oreste si richiusero sui denti gialli e sgradevoli, arricciandosi come se avessero succhiato un limone.
Marco, seppure abituato ai lineamenti deformi del confratello, non poté fare a meno di osservarli. Era convinto che Oreste fosse un messaggio che Dio gli inviava quotidianamente: “Marco, vai oltre le apparenze”. «Oreste, sono certo che l’auto è il soccorso dalla Provvidenza. Raul troverà in sé la forza di controllarsi. Vero Raul?» Marco accompagnò la frase con la una risata rassicurante.
Raul, il cui volto era nascosto del tutto dal cappuccio e le cui mani affondavano nelle larghe maniche del saio, si limitò ad annuire.
 
«Benvenuti. Mi chiamo Kevin» li salutò l’uomo al posto di guida. Poi rimise in moto il mezzo: «Dove vi portiamo?»
«Al monastero di Ostuni. Ma solo se siete di strada» disse Marco con allegria
«Siamo rimasti in panne in un viottolo di campagna.»
La ragazzina bionda che occupava il posto del passeggero non aveva staccato un attimo gli occhi da Raul.
«Padre Raul ha un problema alla pelle e non sopporta la luce del sole» si affrettò a spiegare Oreste con la sua parlata lenta.
«Ora può scoprirsi: questo gioiello ha i vetri oscurati.»
 
«Un frate può portare i capelli lunghi come te, padre Marco?»
Raul affondò le unghie nel sedile e serrò i denti. La ragazzina era davvero insolente.
“Perché padre Raul e così pallido? Padre Oreste non potrebbe sbiancarsi i denti?”
E quel troglodita di suo padre non la rimproverava.
«Padre Raul quando hai sentito la chiamata?»
Raul serrò ulteriormente le mandibole. Aveva troppa fame. “Il digiuno è la via per la salvezza”, gli diceva Marco. Ora chi avrebbe avuto bisogno di essere salvata era quella ragazzina.
 
«In verità Raul non era una bella persona. Ha fatto cose terribili.» Oreste fece una pausa per gustare gli ulivi che scorrevano velocemente. «Il perdono ci distingue dalle bestie. Così l’abbiamo accolto, certi che potrà trovare la vera conversione del cuore.»
«Ma davvero tu ami Dio, anche se ti ha fatto così brutto?»
 
Raul, scattò veloce come un serpente, la mano tesa verso la ragazzina. Kevin inchiodò e Raul si ritrovò sul sedile anteriore. Con fatica provò a tirarsi su.
Kevin disse: «Perdonate Lory. È qui da secoli, ma si ostina a voler capire gli umani.»
Raul si voltò. Kevin sorrideva. Al posto dei denti, vi erano delle zanne.
 
Era buio quando scaricarono i tre cadaveri in una strada di campagna.
«Il sangue dei religiosi è più gustoso, vero?»
«Sì, paparino. E il più buono dei tre era Marco.» Al ricordo di quel sapore Lory si passò la lingua sulle labbra.

Naviga fra i raccontiShort stories navigation

Angelo Frascella

Campione della Terza Era, tre volte vincitore in singole edizioni e svariate altre volte a podio, Angelo Frascella è uno dei più grandi interpreti della storia di Minuti Contati, dai primordi della Prima Era a oggi. Nasce nel 1972 a Taranto, città bellissima assediata da mostri giganteschi che sputano fiamme ed emettono fumi tossici. Fa in tempo a vivere la parte finale della guerra fredda e cresce convinto che, da un giorno all’altro, una pioggia di missili nucleari cancellerà il mondo. Così diviso fra l’attrazione per la scienza e per la conoscenza e la paura delle aberrazioni della tecnologia, di giorno sogna a occhi aperti e si esalta di fronte alle immagini dell’universo, di notte è visitato da sogni surreali (la firma di Dio che campeggia in cielo sulla città) e angoscianti (scenari di guerra e devastazione). La passione per la lettura se la porta dietro sin da bambino. Quella per la scrittura esplode solo più tardi, quando, trasferitosi a Bologna, comincia a mettere su carta i sogni e gli incubi. Ha scritto quattro episodi della seconda serie radiofonica del fumetto L’Insonne. Ha pubblicato racconti in diverse antologie e, nel 2013 ha vinto il Concorso di Letteratura Fantascientifica "Giulio Verne" col racconto "Il paradosso di Alice". Ha una moglie e una figlia che adora e a cui dedicherà il suo primo libro, semmai riuscirà a terminarlo.


Lascia una risposta