Party

«Cinque sotto zero» lesse Marco.
«Solo questo? Nient’altro?» chiese disperato Davide.
«Nient’altro» rispose Marco posando il foglietto sul tavolo nel centro della tavernetta.
«Non usciremo mai da qui… Non usciremo mai da qui…» gemette Sara indietreggiando verso la parete.
Teresa la raggiunse e la strinse fra le sue braccia.
«Ssh… ssh… Calmati Sara… Calmati… Ce la faremo… Calmati…» cercò di tranquillizzarla.
Davide batté i pugni sul tavolo.
«Brutto figlio di puttana, si diverte con noi il bastardo! Da dove cazzo ci spii stronzo? Hai delle telecamere? Esci fuori!»
Silenzio.
«Cerchiamo di ragionare» intervenne Marco.
«Guardiamoci intorno» rispose Teresa «Nelle altre due stanze la soluzione era sempre sotto i nostri occhi.»
«Ma non tocchiamo nulla senza prima essere sicuri o finiremo come Cinzia e Renato» concluse Marco.
Sara cominciò a singhiozzare, Teresa la strinse ancora più forte a sé.
«Lì, nell’angolo» disse Davide «un Big Ben in miniatura, come quello di Londra.»
«E sopra la mensola una scacchiera con cinque pinguini che circondano la regina» aggiunse Marco.
«A parte il frigo, non vedo altro che abbia qualcosa di attinente con cinque sotto zero» concluse Teresa.
«Non toccate niente, non toccate niente!» singhiozzò Sara.
«Brava, non tocchiamo niente e intanto mancano dieci minuti a mezzanotte!» strillò Davide.
«Magari è un bluff… Ci hanno preso in giro e non c’è nessuna bomba…» disse Teresa.
«Però non hanno scherzato con le trappole che hanno ucciso Cinzia e Renato» intervenne Marco «Non possiamo aspettare, dobbiamo fare qualcosa.»
Silenzio.
«Io dico che è il Big Ben! Cinque sotto zero, dobbiamo spostare la lancetta sulle cinque, cinque ore sotto lo zero della mezzanotte…»
Tutti guardarono Davide.
«Come logica regge…» ammise Marco.
«Potrebbe funzionare» concordò Teresa.
«Non fatelo… Non fatelo…» mormorò Sara fra le lacrime.
Marco e Davide si guardarono negli occhi.
«Ci penso io» disse infine Marco avvicinandosi alla riproposizione del Big Ben.
Davide indietreggiò verso Teresa e Sara.
Marco guardò i tre amici e spostò la lancetta sulle cinque. Il pendolo cominciò a battere.
Dong…
Dong…
Dong…
Dong…
Dong…
«Forse siamo stati fortunat…» fece appena in tempo a dire Marco prima che il pendolo si staccasse con un scatto dal corpo del Big Ben e lo aprisse in due, dall’inguine al collo.
«Marco!» urlò Teresa.
«Oh cristo…» riuscì appena a dire Davide.
Sara non disse nulla, sguardo fisso, catatonico.
Silenzio.
«Mancano cinque minuti» sentenziò con voce tremolante Teresa aiutando Sara a sedersi contro la parete «Davide, pinguini o frigorifero?»
Davide stava rosicchiandosi le unghie.
«Cinque Pinguini intorno alla regina… Cinque pedoni… La regina… Non torna… I pinguini, il frigo…»
«Dai Davide, pensa…» lo incitò Teresa.
«I pinguini… il frigo… Forse… Ma certo! Li dobbiamo mettere nel congelatore del frigorifero, sotto zero!»
Teresa ci riflettè.
«Può essere, ci penso io.»
«N.. no, no!» Davide cercò di bloccarla «S.. ono io l’ultimo uomo r..imasto…»
«Non dire stronzate e non improvvisarti maschilista proprio adesso!» rispose seccata Teresa prendendo la scacchiera con i cinque pinguini e avvicinandosi al frigorifero «E poi non ci sono altre possibilità, non può essere che quest…»
BOOOMMMM!!!
Il frigorifero esplose non appena Teresa lo aprì.
«Oddio!» urlò Davide rannicchiandosi contro la parete.
«Teresa, no!» Sara sembrava essersi ripresa dallo stato catatonico «Davide, cos’hai fatto? Cos’hai fatto?»
«Ho sbagliato… Ho sbagliato… Sono morti…»
«Manca un minuto! Davide, ti prego! Manca un minuto!»
«F..ammi pensare… Non mi viene in mente niente!»
«Cinque sotto zero! Sono già morti in quattro!»
«Cinque sotto zero, quattro morti…»
«Davide sbrigati! Sbrigati!»
«Ma certo! Cinque sotto zero! Cinque morti, cinque cadaveri! Ne manca uno!»
Silenzio.
Davide e Sara si guardarono.
«I.. io sono l’..uomo…» disse Davide alzandosi i piedi.
«Davide, cosa vuoi fare?» chiese disperata Sara.
«I.. io sono l’… uomo!» urlò Davide correndo verso la riproposizione del Big Ben «L’uomo!» Si tagliò la gola con la lama che già aveva ucciso Marco.
Mezzanotte.
Silenzio.
Sara sorrise, si alzò, si accese una sigaretta e cominciò a ripulire casa già pianificando, nella sua mente malata, la data per il prossimo party.

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Maurizio Bertino

Campione della Prima Era, vincitore di nove edizioni e a podio in svariate altre occasioni, Maurizio Bertino è uno degli autori storici di Minuti Contati. Nella Seconda e nella Terza Era ha inoltre alternato le partecipazioni all'organizzazione del contest. Fa parte del Team di MC.


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