«Sei il mio bel principe» diceva la mamma «Il mio piccolo principe azzurro.»
Mi accarezzava la testa e mi raccontava le storie al lume di candela. C’era una volta… E vissero tutti felici e contenti…
«Come noi, amore mio» erano le sue ultime parole prima di uscire dalla cameretta.
Ti piace la mia cameretta? Ha tutti gli agi: un letto, un comodino, una sedia e la tazza per pisciarci. Certo, è un po’ buia, così, senza finestre, ma ho la scorta di candele e se le finisco alzo un dito e tiro la catenella: c’è sempre un nano pronto a portarmene una nuova.
Dove vai? Stai ferma. Hai la pelle morbida, si strappa facilmente. Volevo fare un po’ di conversazione, sono nervoso, sai, è la mia prima volta, anche se non so bene per cosa.
Sei bella, credo. La mamma era bella, per me era bella. E tu sei quasi bella quanto lei, anche se sei diversa. Lei aveva tutte quelle rughe. Le ultime volte che l’ho vista, poi, quasi non camminava, si trascinava. Aveva il respiro lungo.
«Come stai mammina?» le chiesi una volta che aveva smesso di parlare proprio mentre mi stava raccontando la storia della fata che aveva fatto la magia che mi aveva trasformato in un bimbo speciale. Lei non rispose.
«Quando vuoi qualcosa, amore mio, tira la catenella e io arriverò» mi diceva sempre.
Quella volta era con me, ma stava zitta. La toccai e cadde dalla sedia. Mi raggomitolai sul letto e tirai la catenella, per vedere che succedeva. Arrivò un nano, tremava tutto. Non avevo mai visto un nano prima d’allora. Nelle storie della mamma ce n’erano tanti, ma non ne avevo mai visto nessuno, avevo solo sempre visto la mamma. Mi alzai e andai per stringergli la mano, la mamma mi aveva insegnato le buone usanze, ma tirai troppo e gliela strappai. Mi scusai, ma lui scappò e ne arrivò un altro al suo posto. Ci sono tanti nani al mio servizio, sai?
Perché piangi? Nelle storie della mamma ci sono sempre un principe e una principessa che s’incontrano e vivono felici e contenti. Io sono un principe, questo ho pensato. Allora ho chiesto ai miei nani una principessa. Piangi perché sei felice? Sei così piccola. Se ci penso, anche la mamma era piccola. Io invece sono grande grande…
Un’altra cosa che diceva sempre la mamma era che i principi e le principesse fanno i principini. Perché stai urlando? Urli di felicità? Sono contento che sei contenta.
E adesso spiegami come si fa, voglio fare un piccolo principe con te.