“Trascuriamo troppo il nostro pianeta” pensava Marco mentre prestava attenzione a gettare ciascun sacchetto nell’apposito contenitore “eppure basterebbero piccolissimi gesti per preservare il nostro ambiente: non si tratta solo di fare la raccolta differenziata: possiamo sfruttare al meglio l’energia rinnovabile, sollecitare la diffusione delle auto elettriche e fissare precise norme per la salvaguardia delle specie animali a rischio di estinzione. Invece trattiamo la natura come una serva da sfruttare e violentare a piacimento.”
Il suo interesse per le tematiche ambientaliste era piuttosto recente, ma era convinto che fosse di vitale importanza darci dentro per costruire un futuro migliore.
Finito di gettare la spazzatura, richiudendo il cassonetto destinato ai rifiuti organici vide che una mano insanguinata fuoriusciva da uno dei sacchetti, impedendogli la completa chiusura del contenitore.
Appena Marco la vide sollevò il coperchio del cassonetto, spinse la mano verso il fondo e infine chiuse di nuovo, stavolta senza intoppi.
Terminata l’operazione si allontanò soddisfatto, fischiettando e ripetendosi nella mente l’ultimo slogan ecologista che aveva appreso: «Salva una pianta, uccidi un vegano.»