Infiltrati

Sono tra noi… Secondo classificato nella 121° Edizione di Minuti Contati con Danilo Arona come guest star, un racconto di Riccardo Rossi.

 
«Follia, ti dico!»
«Eh, follia! Esagerata. Esaurimento, al massimo. Un blocco! Capita più spesso di quanto non si pensi. Bevi un po’, dai.»
«Sì, ma… È oltre. Okay, stamattina mi sono svegliata, giusto? Di fianco avevo Marzio, giusto?»
«Spero per te di sì.»
«Dai, smettila. Mi sono svegliata, e c’era lui, già sveglio. Mi ha scostato i capelli dalla faccia, mi ha guardata con quei suoi occhioni marroni, e io – congelata. Sicura, al cento percento, che gli occhi di Marzio fossero… Ah, non lo so. Non marroni. Ero certa, come sono certa delle nuvole in cielo, che l’uomo con cui convivo da sei anni avesse cambiato occhi in nottata. Ma un attimo dopo: marroni, certo. Da sempre. Come ho potuto pensare altrimenti?»
«Okay, è inquietante, ma…»
«Vado a prendere il giornale, e c’è Snoopy, il pitbull dell’edicolante. Lo accarezzo, e penso Pitbull? Aspetta, è sempre stato…? Nel tempo che ci metto a dubitarne, però, il fatto s’incide nella mia mente. Ma certo. Lo è sempre stato. Come ho fatto a dimenticarlo? Come?»
«Va bene, ti concedo la liceità della preoccupazione. Ma l’ansia non ha mai risolto niente. Ehi, che fai? Non piangere! Bevi ancora un po’ d’acqua, su, ché ti fa bene.»
«Scusa. Non so che mi succede. È come se si stesse staccando la carta da parati dalla mia vita, e qualcuno continuasse a riappiccicarla, male però. Il mio ragazzo non è… Merda, non ci credo, certo che no, ma il pensiero continua a tornare: Non è il mio ragazzo. E quello non è Snoopy. Il governo li ha clonati. Gli alieni ne hanno assunto le sembianze. Le fate li hanno rubati per sostituirli con la loro gente. Non ridere!»
«Scusa, hai ragione. È che, tesoro…»
«Non mi tesorare, tesoro. E non ti azzardare a offrirmi altra acqua. Ho un problema. Non è una cosa da poco. Non è un dettaglio. Non è una situazione normale.»
«Oh, tesoro, ma la è. È assolutamente nella norma, dai retta a me. So che adesso sei paranoica, che una parte di te non si fida di niente e di nessuno, ma rispondimi: da quanto siamo amiche?»
«Non sto dubitando di te. Non sono neanche arrabbiata con te. È solo…»
«Dimmelo.»
«Cosa?»
«Da quanto siamo amiche?»
«Da…»
«Avanti! Da quanto?»
«Da… Oh. Oh, no.»
«Precisamente. Il cervello che ti sei trovata, umano e usato com’è, va in confusione sui dettagli della relazione impiantata. Quanto a Marzio e al cane, beh, sono tutte informazioni nuove per te, ma ecco che ritorna il cervello della tizia: sa che non dovrebbero essere nuove – non gli è mai capitato di cambiare pilota, dopotutto. Quindi va in tilt, e tu ti convinci che la risposta sia cambiata: Non aveva gli occhi marroni, per questo mi sembra di non averli mai visti così! Non è facile entrare in questo mondo di carne e parole, per gente come noi. Il corpo della tizia l’hai assimilato benissimo, non c’è un difetto che sia uno; i ricordi, però, si vede che li hai masticati troppo in fretta. Niente di grave: devi darti tempo, tutto qui. Non ci s’infiltra in un universo in una notte, no? Rilassati. E bevi un po’ d’acqua. Aiuta la digestione.»