Taglia e cuci

Il Tempo, questo concetto così narrativamente ricco di possibilità… Sesto classificato nella Quinta Edizione della Quinta Era con Emanuele Manco nelle vesti di guest star, un racconto di Roberto Romanelli.

 
Il sudore scivola sulle lenti facendomi perdere la messa a fuoco. Cuore, polmone, buio.
Mi fa male la testa. Riallineo la convergenza. Ecco il polmone lacerato da cui spunta il metallo verso il cuore.
Seleziono una striscia sottilissima. Taglio.

 
«Buongiorno Presidente, permette una domanda?»
Annuisco e le guardie del corpo lo fanno avvicinare.
«Lei percorre questo tratto a piedi ogni mattina anche se sono passati venticinque anni dal giorno…»
«E da quando dieci anni fa il vecchio Presidente è morto fate sempre la stessa domanda.»
Lo osservo meglio: giovane, barba incolta e maglietta a maniche corte e senza un cameraman di appoggio.
Non faccio più notizia. Bene.
«Sì, sappiamo che per il vecchio Presidente e lei questa strada è importante, però non crede che la sua richiesta al Comune sia un po’ eccessiva?»
Anche la vera domanda è scontata e innocua.
«No, o non l’avrei fatta. I motivi per cui ho chiesto che non venisse alterato il luogo dell’incidente sono raccolti in una relazione tecnica di oltre cinquanta pagine e ci siamo fatti carico delle spese per la realizzazione del sottopasso.»
«Però, signor Presidente, c’è chi afferma che la maggior parte siano solo supposizioni.»
«E hanno ragione. La maggior parte sono supposizioni, proprio perché la tecnlogia dei cutter è stata resa illegale per via delle conseguenze.»
«Lei però era uno dei migliori, quale è la sua opinione in merito?»
«Un bravo pilota di auto da corsa non è anche un bravo meccanico. Ho salvato la vita al Presidente, siamo diventati amici e lui mi ha voluto al suo fianco quando il mondo ha deciso che il mio lavoro era troppo pericoloso.»
«Ma non c’è nessuna prova scientifica che gli effetti di un cutter possano estendersi così tanto.»
«La ricerca è stata interrotta, effetti di inerzia crescenti sono stati registrati durante ogni operazione di cutting. Il luogo deve rimanere il più possibile inalterato, non intendo rischiare la vita del Presidente. Il suo tempo è scaduto.»
Un cenno della mano e le guardie del corpo lo allontanano mentre io osservo l’incrocio dove, venticinque anni fa, l’auto del Presidente si schiantò contro il camion che la precedeva e una lamiera ne perforava il cuore.
Taglia e Cuci. Questo era il mio lavoro. Un sarto con a disposizione la più costosa macchina da cucire che l’uomo avesse mai inventato.
 
« Incredibile, hai retto per quattro ore!»
«Se mi aveste chiamato prima al posto di far lavorare degli incompetenti.»
«Non biasimarli, hanno cercato di evitare l’incidente. L’importante è che sei riuscito a mantenere il cuore integro fino all’arrivo dei soccorsi.»
«Idioti, un evento troppo grande da gestire. Hanno sporcato tutta la linea temporale, c’era un’interferenza oscena.»

 
L’aria del deposito sa di muffa, passo la mano sulle lenti e indosso gli elettrodi.
Metto a fuoco. Asfalto, pneumatico, freno ed eccolo, il filo elettrico che lo controlla. Taglio.
 
Troppo pericoloso giocare col passato e così poche persone in grado di farlo.
Venticinque anni, chissà che interferenza oscena!