Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
-
- Messaggi: 560
Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Mi sono svegliata sentendo una scheggia di vetro che si conficcava nella mia mano. Appena ho aperto gli occhi ho visto il sangue che fuoriusciva dal taglio, poi ho sentito un urlo di terrore. Senza ben capire, ho sollevato con la mano sana il coperchio di vetro sporco sopra di me.
Ho visto il sole alto in cielo e la neve che ricopriva la foresta. E, a pochi passi da me, una bambina esile che mi guardava con gli occhi sbarrati.
“Non credevo fossi vera” dice, il suo sguardo sulla mia mano insanguinata, ma parla una lingua strana, che riesco a capire solo con un certo sforzo. “Mi dispiace se ho lanciato la pietra contro il vetro, non so neanch'io perché l'ho fatto, non pensavo...”
C'è qualcosa che non va. Non ricordo quando mi sono addormentata né ho idea di come sono finita in quella bara in mezzo alla foresta. Guardo il taglio alla mano. Brucia, ma non sembra profondo.
“Perché pensavi che non fossi vera?”
Seguono parole confuse in quella lingua che fatico a capire. La bambina parla di una casetta e di una miniera abbandonata lì vicino, di una vecchia fiaba e di una principessa. E poi pronuncia il nome con cui al castello mi chiamavano fin da quando ero piccola. Biancaneve.
“Ma non puoi essere tu. È successo tanto tempo fa. E poi, Biancaneve è stata svegliata dal bacio del principe azzurro.”
“Principe azzurro?”
“Quello che era innamorato di lei. Il primo bacio d'amore ha spezzato l'incantesimo.”
Ma io ricordo solo un ragazzino grassoccio a cui mi avevano promessa in sposa quando avevo cinque anni. Dopo che mio padre è morto non se n'è più fatto nulla. Può darsi che crescendo sia diventato un principe affascinante, ma perché dovrebbe importarmi? Chiedo quanto tempo è passato, chiedo dei nani, piango nel realizzare che le persone a cui volevo bene sono morte da secoli.
La bambina continua a guardarmi spaurita mentre do sfogo a tutte le mie lacrime; quando le finisco, tiro su col naso e le chiedo di raccontarmi come è cambiato il mondo. Lei me lo mostra su un piccolo oggetto che mi ricorda lo specchio della mia matrigna, ma racchiude una magia molto più potente. Vedo città enormi e meravigliose, palazzi di vetro, uccelli metallici che permettono alle persone di volare oltre gli oceani. Mi mostra anche disegni di una ragazza che dovrebbe essere me e di un giovane che dovrebbe essere il mio principe. Scuoto la testa. Nessuno di simile è mai passato di qui, o se l'ha fatto non mi ha svegliata.
“Ma allora non era vero niente? Il principe non ti ha salvata e per spezzare l'incantesimo bastava tirare un sasso?” Fa una pausa, poi parla con voce seria. “Forse tutto questo vuol dire che il vero amore non esiste. Mia sorella lo dice sempre. Secondo te è così?”
Come faccio a rispondere a una domanda del genere? Guardo il sangue ormai rappreso sulla mia mano e riesco solo a pensare a quanto mi piacerebbe vedere dal vivo le meraviglie che mi ha mostrato il piccolo specchio magico.
“Non lo so” rispondo. “Però l'importante è che alla fine mi sono svegliata lo stesso, no?”
Ho visto il sole alto in cielo e la neve che ricopriva la foresta. E, a pochi passi da me, una bambina esile che mi guardava con gli occhi sbarrati.
“Non credevo fossi vera” dice, il suo sguardo sulla mia mano insanguinata, ma parla una lingua strana, che riesco a capire solo con un certo sforzo. “Mi dispiace se ho lanciato la pietra contro il vetro, non so neanch'io perché l'ho fatto, non pensavo...”
C'è qualcosa che non va. Non ricordo quando mi sono addormentata né ho idea di come sono finita in quella bara in mezzo alla foresta. Guardo il taglio alla mano. Brucia, ma non sembra profondo.
“Perché pensavi che non fossi vera?”
Seguono parole confuse in quella lingua che fatico a capire. La bambina parla di una casetta e di una miniera abbandonata lì vicino, di una vecchia fiaba e di una principessa. E poi pronuncia il nome con cui al castello mi chiamavano fin da quando ero piccola. Biancaneve.
“Ma non puoi essere tu. È successo tanto tempo fa. E poi, Biancaneve è stata svegliata dal bacio del principe azzurro.”
“Principe azzurro?”
“Quello che era innamorato di lei. Il primo bacio d'amore ha spezzato l'incantesimo.”
Ma io ricordo solo un ragazzino grassoccio a cui mi avevano promessa in sposa quando avevo cinque anni. Dopo che mio padre è morto non se n'è più fatto nulla. Può darsi che crescendo sia diventato un principe affascinante, ma perché dovrebbe importarmi? Chiedo quanto tempo è passato, chiedo dei nani, piango nel realizzare che le persone a cui volevo bene sono morte da secoli.
La bambina continua a guardarmi spaurita mentre do sfogo a tutte le mie lacrime; quando le finisco, tiro su col naso e le chiedo di raccontarmi come è cambiato il mondo. Lei me lo mostra su un piccolo oggetto che mi ricorda lo specchio della mia matrigna, ma racchiude una magia molto più potente. Vedo città enormi e meravigliose, palazzi di vetro, uccelli metallici che permettono alle persone di volare oltre gli oceani. Mi mostra anche disegni di una ragazza che dovrebbe essere me e di un giovane che dovrebbe essere il mio principe. Scuoto la testa. Nessuno di simile è mai passato di qui, o se l'ha fatto non mi ha svegliata.
“Ma allora non era vero niente? Il principe non ti ha salvata e per spezzare l'incantesimo bastava tirare un sasso?” Fa una pausa, poi parla con voce seria. “Forse tutto questo vuol dire che il vero amore non esiste. Mia sorella lo dice sempre. Secondo te è così?”
Come faccio a rispondere a una domanda del genere? Guardo il sangue ormai rappreso sulla mia mano e riesco solo a pensare a quanto mi piacerebbe vedere dal vivo le meraviglie che mi ha mostrato il piccolo specchio magico.
“Non lo so” rispondo. “Però l'importante è che alla fine mi sono svegliata lo stesso, no?”
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Viviana, benritrovata! Che bello riaverti tra noi :)
Parametri tutti ok, buona De Marco Edition!
Parametri tutti ok, buona De Marco Edition!
- Jacopo Berti
- Messaggi: 441
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ciao Viviana!
L'idea c'è, ed è simpatica: mi piacciono, in genere, le rivisitazioni delle fiabe.
Mi torna in mente, a tal proposito, "La bella addormentata nel frigo", simpaticissimo racconto di Primo Levi sull'ibernazione.
Il tuo è un racconto con una buona idea, perfettamente a tema, con una realistica dose di amarezza e di disillusione, una giusta componente di femminismo, nel senso di rivendicazione (in opposizione alle fiabe) dell'autonomia delle donne nella loro vita, nel senso anche di solidarietà di genere.
Però, purtroppo, a livello di stile, mi pare molto piatto; non trovo quasi nulla che mi faccia apprezzare la scrittura in sé. Sappiamo che su MC il tempo è poco, ma questo racconto meriterebbe più cura rispetto a quella che sei riuscita a dargli. Meriterebbe, secondo me, uno stile che sia scelto consapevolmente e portato avanti da cima a fondo. Magari mi sbaglio, ma questo mi sembra "scritto come viene".
L'idea c'è, ed è simpatica: mi piacciono, in genere, le rivisitazioni delle fiabe.
Mi torna in mente, a tal proposito, "La bella addormentata nel frigo", simpaticissimo racconto di Primo Levi sull'ibernazione.
Il tuo è un racconto con una buona idea, perfettamente a tema, con una realistica dose di amarezza e di disillusione, una giusta componente di femminismo, nel senso di rivendicazione (in opposizione alle fiabe) dell'autonomia delle donne nella loro vita, nel senso anche di solidarietà di genere.
Però, purtroppo, a livello di stile, mi pare molto piatto; non trovo quasi nulla che mi faccia apprezzare la scrittura in sé. Sappiamo che su MC il tempo è poco, ma questo racconto meriterebbe più cura rispetto a quella che sei riuscita a dargli. Meriterebbe, secondo me, uno stile che sia scelto consapevolmente e portato avanti da cima a fondo. Magari mi sbaglio, ma questo mi sembra "scritto come viene".
«Se avessimo anche una Fantastica, come una Logica, sarebbe scoperta l'arte di inventare» (Novalis, Frammenti)
-
- Messaggi: 560
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ciao e grazie per il commento! Sono contenta che ti sia piaciuta l'idea, per quanto riguarda lo stile... non è stato uno "scritto come viene", però è senz'altro l'aspetto che mi ha messo più in difficoltà, l'ho rimaneggiato a lungo cercando di creare il tono giusto, ma in effetti sono arrivata a postare senza essere ancora convinta del tutto (e a quanto pare avevo ragione a non esserlo).
- marco.roncaccia
- Messaggi: 559
- Contatta:
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ciao Viviana,
a me il tuo racconto è piaciuto molto per come affronti il tema, per come riesci a essere iconoclasta e per quel retrogusto amaro che inserisci con sapienza. Lo trovo ben condotto e convincente sia nella voce narrante, sia nel ritmo. Il finale poi l’ho trovato geniale nella sua semplicità. Non trovo appunti degni di nota da farti.
a me il tuo racconto è piaciuto molto per come affronti il tema, per come riesci a essere iconoclasta e per quel retrogusto amaro che inserisci con sapienza. Lo trovo ben condotto e convincente sia nella voce narrante, sia nel ritmo. Il finale poi l’ho trovato geniale nella sua semplicità. Non trovo appunti degni di nota da farti.
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ciao,
un'altra Biancaneve, sia per la storia sia perché in questo gruppo hai una collega che ha sfruttato la tua stessa idea. La tua Biancaneve finisce in modo diverso dalla favola, arriva ai giorni nostri per essere svegliata da una pietra lanciata da una ragazzina. Intanto dovresti decidere se si capiscono o meno: non sembri convinta nemmeno tu se gli anni trascorsi e la lingua che inevitabilmente si modifica siano veramente un ostacolo alla comprensione. Ed è un peccato, avresti potuto giocarci sopra. In generale mi da l'idea di qualcosa che non ha bene una forma e una direzione.
Mi piace però il pragmatismo di questa Biancaneve, forse un po' eccessivo per qualcuna che si è appena risvegliata da un incantesimo anni/secoli dopo il suo tempo e ha pianto il passato perduto, ma comunque bello in contrapposizione alla bambina. Avrei visto bene anche un moto "materno" in cui consolava la bimba, un gesto istintivo in cui rivedere l'amorevole Biancaneve dei Sette Nani.
un'altra Biancaneve, sia per la storia sia perché in questo gruppo hai una collega che ha sfruttato la tua stessa idea. La tua Biancaneve finisce in modo diverso dalla favola, arriva ai giorni nostri per essere svegliata da una pietra lanciata da una ragazzina. Intanto dovresti decidere se si capiscono o meno: non sembri convinta nemmeno tu se gli anni trascorsi e la lingua che inevitabilmente si modifica siano veramente un ostacolo alla comprensione. Ed è un peccato, avresti potuto giocarci sopra. In generale mi da l'idea di qualcosa che non ha bene una forma e una direzione.
Mi piace però il pragmatismo di questa Biancaneve, forse un po' eccessivo per qualcuna che si è appena risvegliata da un incantesimo anni/secoli dopo il suo tempo e ha pianto il passato perduto, ma comunque bello in contrapposizione alla bambina. Avrei visto bene anche un moto "materno" in cui consolava la bimba, un gesto istintivo in cui rivedere l'amorevole Biancaneve dei Sette Nani.
-
- Messaggi: 308
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ciao Viviana,
come ho scritto anche a Patty, mi piacciono molto le rivisitazioni di fiabe classiche, quindi l'idea del tuo racconto non mi dispiace. Però credo che sarebbe stato molto più d'impatto se Biancaneve, una volta risvegliatasi nel nostro tempo, fosse andata in prima persona a scoprire il mondo invece di accontentarsi del tramite di una bambina con un cellulare. Mi è sembrata troppo tranquilla e rassegnata, ha creduto senza dubitare un secondo a tutto quello che le ha detto la bambina e non si è nemmeno spaventata del fatto che avesse uno strumento così magico: avrebbe dovuto dato che l'unico paragone che può fare è appunto con la matrigna che, per quanto ne sa, le sta ancora alle calcagna.
A parte questo problema di credibilità del personaggio e dell'occasione persa per raccontarci il mondo visto da Biancaneve, non ho altro da dirti: lo stile è scorrevole e il racconto ben scritto.
come ho scritto anche a Patty, mi piacciono molto le rivisitazioni di fiabe classiche, quindi l'idea del tuo racconto non mi dispiace. Però credo che sarebbe stato molto più d'impatto se Biancaneve, una volta risvegliatasi nel nostro tempo, fosse andata in prima persona a scoprire il mondo invece di accontentarsi del tramite di una bambina con un cellulare. Mi è sembrata troppo tranquilla e rassegnata, ha creduto senza dubitare un secondo a tutto quello che le ha detto la bambina e non si è nemmeno spaventata del fatto che avesse uno strumento così magico: avrebbe dovuto dato che l'unico paragone che può fare è appunto con la matrigna che, per quanto ne sa, le sta ancora alle calcagna.
A parte questo problema di credibilità del personaggio e dell'occasione persa per raccontarci il mondo visto da Biancaneve, non ho altro da dirti: lo stile è scorrevole e il racconto ben scritto.
-
- Messaggi: 584
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ciao Viviana,
mi piace l'idea di rivisitare le favole; questa tra l'altro, come ho già scritto anche a Patty, centra il tema per definizione.
È molto interessante la mescolanza di elementi appartenenti al mondo delle favole e di elementi tipici del nostro mondo, come il telefonino. la questione della lingua difficile da capire mi ha convinto poco visto che poi le due paiono capirsi con sufficiente facilità. In conclusione, una rivisitazione interessante, a cui manca un po' di pepe e che trovo un po' piatta nello sviluppo.
mi piace l'idea di rivisitare le favole; questa tra l'altro, come ho già scritto anche a Patty, centra il tema per definizione.
È molto interessante la mescolanza di elementi appartenenti al mondo delle favole e di elementi tipici del nostro mondo, come il telefonino. la questione della lingua difficile da capire mi ha convinto poco visto che poi le due paiono capirsi con sufficiente facilità. In conclusione, una rivisitazione interessante, a cui manca un po' di pepe e che trovo un po' piatta nello sviluppo.
-
- Messaggi: 81
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ciao Viviana! Che bella idea quella di rivisitare una favola come quella di Biancaneve! Hai scritto tutto molto bene, l'unica cosa che non tanto mi va a genio è il fatto che la protagonista sia un po' piatta per queste sue scoperte, anche se devo dire che mi piace la modalità con cui hai realizzato il finale. Avrei preferito più sconvolgimenti anche alla fine del racconto, proprio come l'inizio e lo svolgimento, forse è questo che rende il contenuto del finale un po' piatto e deludente. Nel complesso: una bella favola. Alla prossima! :)
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Tema centrato alla perfezione e idea piuttosto interessante, rivisitare una fiaba è sempre stuzzicante.
Poi però mi pare che la tensione del racconto scemi andando avanti per toccare il fondo proprio sul finale, là dove di solito ci si aspetta risieda il picco. Insomma questo racconto non mi dispiace, l'idea mi piace, ma il suo svolgimento non mi convince appieno.
Poi però mi pare che la tensione del racconto scemi andando avanti per toccare il fondo proprio sul finale, là dove di solito ci si aspetta risieda il picco. Insomma questo racconto non mi dispiace, l'idea mi piace, ma il suo svolgimento non mi convince appieno.
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
La scrittura è piacevole e lo stile rende bene situazioni e personaggi. La disillusione del risveglio è una bella metafora. Purtroppo trovo che il racconto non va in crescendo e che anzi, superata la metà si trascini verso un finale forzato. Personalmente lo avrei fatto più breve non sfruttando tutti i caratteri a discapito del ritmo o l'avrei strutturato per portare il climax più verso la fine della storia.
- alessandra.corra
- Messaggi: 280
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ciao Viviana,
la cosa che mi è piaciuta di più del tuo racconto è l'idea di trasportare una fiaba classica nella nostra quotidianità. Particolarmente carina l'idea di aver fatto risvegliare Biancaneve da un sasso lanciato da una bambina che poi le mostra, in seconda battuta, dal suo cellulare mondi sconosciuti e desiderabili. La chiusa finale racchiude parecchia amarezza pur nella sua semplicità. In quanto al tema, è sicuramente centrato e lo stile ben calibrato.
la cosa che mi è piaciuta di più del tuo racconto è l'idea di trasportare una fiaba classica nella nostra quotidianità. Particolarmente carina l'idea di aver fatto risvegliare Biancaneve da un sasso lanciato da una bambina che poi le mostra, in seconda battuta, dal suo cellulare mondi sconosciuti e desiderabili. La chiusa finale racchiude parecchia amarezza pur nella sua semplicità. In quanto al tema, è sicuramente centrato e lo stile ben calibrato.
- invernomuto
- Messaggi: 270
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ciao Viviana!
Come già detto a Patty la scelta di rivisitare una fiaba è uno stratagemma molto, forse troppo, usato per poter scrivere un racconto breve senza doversi dilungare nel delineare i personaggi: dopotutto chi non conosce Biancaneve?
Eppure proprio in questo risiede il punto debole della tua Biancaneve, non ha una forte identità: ci parli delle sue difficoltà nel comprendere la lingua della ragazzina, ma la protagonista non si esprime con un vocabolario particolarmente aulico (che ne avrebbe rafforzato l'unicità e il suo essere "fuori tempo"), e la conclusione della storia sembra spersonalizzarla ulteriormente con una frase di chiusura che sembra accentuare l'accettazione di quella che per lei dovrebbe essere una situazione davvero difficile da digerire.
Come già detto a Patty la scelta di rivisitare una fiaba è uno stratagemma molto, forse troppo, usato per poter scrivere un racconto breve senza doversi dilungare nel delineare i personaggi: dopotutto chi non conosce Biancaneve?
Eppure proprio in questo risiede il punto debole della tua Biancaneve, non ha una forte identità: ci parli delle sue difficoltà nel comprendere la lingua della ragazzina, ma la protagonista non si esprime con un vocabolario particolarmente aulico (che ne avrebbe rafforzato l'unicità e il suo essere "fuori tempo"), e la conclusione della storia sembra spersonalizzarla ulteriormente con una frase di chiusura che sembra accentuare l'accettazione di quella che per lei dovrebbe essere una situazione davvero difficile da digerire.
-
- Messaggi: 560
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Grazie a tutti per i commenti!
In molti mi avete segnalato che al racconto manca qualcosa, e probabilmente avete ragione, neanch'io sono del tutto soddisfatta. Per quanto riguarda la questione della lingua: l'idea era che facesse fatica (soprattutto all'inizio) ma riuscisse a capire comunque. Poi la verità è che la lingua in questione sarebbe il tedesco, di cui io ho una conoscenza pressoché nulla, quindi in realtà non avevo nemmeno la più pallida idea del livello di cambiamento linguistico tra i tempi di Biancaneve e i giorni nostri, mi sono ritrovata un po' in difficoltà e mi sono detta "va beh, facciamo conto che sia il tedesco antiquato di Biancaneve che quello moderno della bambina vengano tradotti in italiano corrente" XD (lo so, sarebbe stato giusto riflettere di più e cercare una soluzione più efficace, ma ormai è andata così).
In molti mi avete segnalato che al racconto manca qualcosa, e probabilmente avete ragione, neanch'io sono del tutto soddisfatta. Per quanto riguarda la questione della lingua: l'idea era che facesse fatica (soprattutto all'inizio) ma riuscisse a capire comunque. Poi la verità è che la lingua in questione sarebbe il tedesco, di cui io ho una conoscenza pressoché nulla, quindi in realtà non avevo nemmeno la più pallida idea del livello di cambiamento linguistico tra i tempi di Biancaneve e i giorni nostri, mi sono ritrovata un po' in difficoltà e mi sono detta "va beh, facciamo conto che sia il tedesco antiquato di Biancaneve che quello moderno della bambina vengano tradotti in italiano corrente" XD (lo so, sarebbe stato giusto riflettere di più e cercare una soluzione più efficace, ma ormai è andata così).
- patty.barale
- Messaggi: 349
- Contatta:
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
C'era una volta una ragazza di nome Biancaneve che una sera decise di partecipare a un contest di scrittura creativa, ma la perfida matrigna, con una mela avvelenata, la fece precipitare in un sonno profondo... E sognò di un'altra Biancaneve, anche lei desiderosa di cimentarsi nella gara. E nel sogno le due si scontrarono nell'arena mentre il principe azzurro corteggiava Cucciolo, il più tenero e dei nani...
Certo che stesso spunto e stesso girone....
In bocca al lupo...che nel mondo delle favole non è proprio il massimo! :-)
Certo che stesso spunto e stesso girone....
In bocca al lupo...che nel mondo delle favole non è proprio il massimo! :-)
- beppe.roncari
- Messaggi: 382
- Contatta:
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Brava Viviana!
Bel racconto e bella rivisitazione della fiaba di Biancaneve.
Fatico a trovare qualcosa di negativo nel commento, forse c’è un po’ troppo “narrato” invece che mostrato e qualche indulgenza alla spiegazione, ma ci sono anche dei bei guizzi di punto di vista, come quando Biancaneve considera lo smartphone della ragazzina uno “specchio magico” ancora più potente di quello della sua matrigna.
Non è potentissimo il finale, per dir la verità. Il vero capovolgimento sarebbe stato: “Principe? Chi ha bisogno di un principe? Non vedo l’ora di scoprire questo tuo mondo meraviglioso e affascinante!” – ora invece finisce in modo melanconico e un po’ sottotono.
Comunque brava, bella prova! Alla prossima! ^___^
Bel racconto e bella rivisitazione della fiaba di Biancaneve.
Fatico a trovare qualcosa di negativo nel commento, forse c’è un po’ troppo “narrato” invece che mostrato e qualche indulgenza alla spiegazione, ma ci sono anche dei bei guizzi di punto di vista, come quando Biancaneve considera lo smartphone della ragazzina uno “specchio magico” ancora più potente di quello della sua matrigna.
Non è potentissimo il finale, per dir la verità. Il vero capovolgimento sarebbe stato: “Principe? Chi ha bisogno di un principe? Non vedo l’ora di scoprire questo tuo mondo meraviglioso e affascinante!” – ora invece finisce in modo melanconico e un po’ sottotono.
Comunque brava, bella prova! Alla prossima! ^___^
-
- Messaggi: 142
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Sicuramente con Biancaneve il tema del risveglio è centrato (come la pietra sulla sua bara di cristallo lanciata dalla ragazzina) ma ci sono alcune questioni lasciate in sospeso che non mi convincono.
A livello di stile non mi è piaciuto molto l'inizio, con le azioni scandite in modo asettico: avrei inserito qualche spunto che facesse capire l'ansia o qualche altro sentimento di questa ragazza che si desta con una mano tagliata e dolorante e scopre che ha dormito secoli e il mondo che conosceva è scomparso.
Anche l'interazione con la bambina, secondo me, poteva esser sviluppata meglio partendo proprio dalla difficoltà tra le due di capirsi.
Per il resto, è scritto bene.
A livello di stile non mi è piaciuto molto l'inizio, con le azioni scandite in modo asettico: avrei inserito qualche spunto che facesse capire l'ansia o qualche altro sentimento di questa ragazza che si desta con una mano tagliata e dolorante e scopre che ha dormito secoli e il mondo che conosceva è scomparso.
Anche l'interazione con la bambina, secondo me, poteva esser sviluppata meglio partendo proprio dalla difficoltà tra le due di capirsi.
Per il resto, è scritto bene.
Re: Fine di un incantesimo - Viviana Tenga
Ammantalo di un’atmosfera più rarefatta, anche misteriosa, luogo quasi fuori dal tempo in cui la bambina che crede ai sogni e la principessa che ha sognato fino ad allora possano incontrarsi e potresti raggiungere il giusto livello per questo racconto. Gran bella riflessione, tra l’altro, che merita anche qualche migliaio di caratteri in più per raggiungere il giusto equilibrio. Per me è un pollice tendente all’alto, ma non mi spingo più su in classifica perché lo vedo ancora un work in progress, più di quelli che lo precedono.
Torna a “78ª Edizione – 11ª della 4ª Era - De Marco Edition”
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti