Tra le tue braccia - Manuel Piredda
- invernomuto
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Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Tra le tue braccia
di Manuel Piredda
Apro gli occhi e incrocio i tuoi, perdendomi di nuovo in quelle iridi azzurre tanto simili al mare dove ci siamo stretti per la prima volta.
Come allora sento le tue mani su di me, le dita ossute che si muovono con maestria sulla mia pelle in cerca di quei punti deboli che ormai conosci a memoria.
Hai una pelle di ceramica che ti rende ancora bella come allora, forse di più, il seno spinto contro il mio petto risveglia sensazioni che pensavo non avrei più provato: non ho scelto di prendermi cura di te per questo.
Le tue labbra posate sul collo riescono ancora a darmi un brivido, i denti che mi affondi nelle carni causano una tempesta elettromagnetica nelle mie terminazioni nervose, è dolore o piacere quello che provo?
Piacere: per un istante ho assaporato ancora quello che mi facevi provare un tempo.
Dolore: mentre la corsa della tua mandibola non si arresta e continua a scavarmi nel collo, lacerando i tessuti e liberando il sangue caldo che sgorga imbrattandoti il viso.
C’è di nuovo una luce, ora, nei tuoi occhi.
Un’ombra sbiadita della passione che li animava quando parlavamo delle stelle, seduti sulla riva a raccontarci di Orione che insegue le Pleiadi, desiderandole come tu brami il mio sangue.
Lascio che tu beva dalla ferita, finalmente soddisfatta dopo giorni di pasti rifiutati, carcasse dilaniate senza mai deglutire, rapito dalle tue labbra di nuovo rosse, come se ti fossi truccata per me ancora una volta.
Con delicatezza ti sfilo il collare, la catena che hai spezzato e dondola ancora sulla tua nuca adesso non serve più, non avrei mai dovuto legarti.
Ti afferro per i fianchi gelidi e ormai ossuti, per un istante sembri voler combattere ma non ho alcuna intenzione di spingerti via, sei così leggera che basta una piccola torsione per portarti sotto di me.
Non avrei mai pensato di ritrovarmi ancora una volta così, stretto a te tra lenzuola attorcigliate, con il tuo sguardo famelico fisso su di me.
Oggi come allora voglio darti quello che vuoi, mi chino e ti bacio il collo che comincia a imputridire, mi ricambi la cortesia cibandoti dei fiotti di sangue caldo che continuano a sgorgare dalla ferita.
Non sono mai stato bravo a letto, ma non me l’hai mai fatto pesare e oggi non fa eccezione: il poco sangue che ho potuto donarti non è stato certo un pasto soddisfacente, eppure non protesti mentre mi stendo accanto a te, lasciandoti di nuovo preda della follia e della fame.
Oltre la porta sento le urla di un sopravvissuto, combatte con tutte le sue forze per non essere morso, per non diventare uno di voi.
Stringo forte la tua mano mentre sento la testa sempre più pesante, mi abbandono all’abbraccio della morte pensando al mio prossimo risveglio, accanto a te, come te.
di Manuel Piredda
Apro gli occhi e incrocio i tuoi, perdendomi di nuovo in quelle iridi azzurre tanto simili al mare dove ci siamo stretti per la prima volta.
Come allora sento le tue mani su di me, le dita ossute che si muovono con maestria sulla mia pelle in cerca di quei punti deboli che ormai conosci a memoria.
Hai una pelle di ceramica che ti rende ancora bella come allora, forse di più, il seno spinto contro il mio petto risveglia sensazioni che pensavo non avrei più provato: non ho scelto di prendermi cura di te per questo.
Le tue labbra posate sul collo riescono ancora a darmi un brivido, i denti che mi affondi nelle carni causano una tempesta elettromagnetica nelle mie terminazioni nervose, è dolore o piacere quello che provo?
Piacere: per un istante ho assaporato ancora quello che mi facevi provare un tempo.
Dolore: mentre la corsa della tua mandibola non si arresta e continua a scavarmi nel collo, lacerando i tessuti e liberando il sangue caldo che sgorga imbrattandoti il viso.
C’è di nuovo una luce, ora, nei tuoi occhi.
Un’ombra sbiadita della passione che li animava quando parlavamo delle stelle, seduti sulla riva a raccontarci di Orione che insegue le Pleiadi, desiderandole come tu brami il mio sangue.
Lascio che tu beva dalla ferita, finalmente soddisfatta dopo giorni di pasti rifiutati, carcasse dilaniate senza mai deglutire, rapito dalle tue labbra di nuovo rosse, come se ti fossi truccata per me ancora una volta.
Con delicatezza ti sfilo il collare, la catena che hai spezzato e dondola ancora sulla tua nuca adesso non serve più, non avrei mai dovuto legarti.
Ti afferro per i fianchi gelidi e ormai ossuti, per un istante sembri voler combattere ma non ho alcuna intenzione di spingerti via, sei così leggera che basta una piccola torsione per portarti sotto di me.
Non avrei mai pensato di ritrovarmi ancora una volta così, stretto a te tra lenzuola attorcigliate, con il tuo sguardo famelico fisso su di me.
Oggi come allora voglio darti quello che vuoi, mi chino e ti bacio il collo che comincia a imputridire, mi ricambi la cortesia cibandoti dei fiotti di sangue caldo che continuano a sgorgare dalla ferita.
Non sono mai stato bravo a letto, ma non me l’hai mai fatto pesare e oggi non fa eccezione: il poco sangue che ho potuto donarti non è stato certo un pasto soddisfacente, eppure non protesti mentre mi stendo accanto a te, lasciandoti di nuovo preda della follia e della fame.
Oltre la porta sento le urla di un sopravvissuto, combatte con tutte le sue forze per non essere morso, per non diventare uno di voi.
Stringo forte la tua mano mentre sento la testa sempre più pesante, mi abbandono all’abbraccio della morte pensando al mio prossimo risveglio, accanto a te, come te.
Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Uei Manuel! Bentornato! Pronto per la pugna di questa De Marco Edition! I parametri sono ok, indussa l'armatura e dacci dentro! :)
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Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Un pezzo dolce che riesce a coniugare armoniosamente serenità, intensità e amore puro, da favola. Lo stile, il tono, lo spirito del protagonista e della sua amata dominano il testo, in una vicenda semplice che calza loro a pennello, uno spaccato di (non) vita che inevitabilmente riporta alla mente quel piccolo capolavoro che è Let me in, ma che al contempo non è una copia né un omaggio, ma può rivendicare la sua personalità, originalità e autonomia. L'orrore fuori, attutito e reso irrilevante dal sentimento centrale, è gestito con eleganza e dolcezza. Il risveglio è solo preannunciato, o promesso, ma la valutazione non può essere che positiva. Complimenti, Manuel.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.
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Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Non riesco a capire se il protagonista sia già un vampiro o se lo diventi solo dopo, anche se accenna al fatto che non si tratti della loro prima volta in intimità. Il racconto è armonioso e piacevole a leggersi, anche se l'uso dell'aggettivazione non è sempre spontaneo, talora suona artificioso. Il racconto in prima persona - qui lo usano quasi tutti! - sacrifica la contestualizzazione.
- eleonora.rossetti
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Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Credo che questo sia, per il momento, il mio racconto preferito del girone. Sei riuscito a esprimere la delicatezza, l'affetto, la sensualità anche attraverso gesti inconsueti (es. togliere il collare). Sei riuscito a trasmettere perfettamente, attraverso atti e descrizioni mai pesanti, ciò che il protagonista prova per la vampira che lo ha letteralmente stregato. Ciò che è stato tra loro, ciò che ha fatto e ciò che sta succedendo traspare poco per volta, tra un'azione e l'altra, senza infodump, a mio avviso senza appesantire la narrazione, anzi, amalgamandola con arte. Non ho trovato nessun calo di tono, tutto fila liscio fino alla chiusura, poetica davvero fino alla morte. Veramente molto bravo, Manuel.
Uccidi scrivendo.
- Andrea Partiti
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Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Il tuo racconto non mi dispiace, ma neanche mi entusiasma. Il tono evocativo e descrittivo e soffuso che riesci a usare benissimo all'inizio, portato avanti per tutto il racconto diventa un po' troppo pesante. Mi aspettavo che l'atmosfera sognante prima o poi precipitasse nella realtà della situazione, in qualcosa di più concreto, più sporco e violento.
Molti racconti di minuti contati mi danno l'idea di aver perso qualcosa per strada, dettagli, sforbiciature, in questo caso invece è come se ci fosse troppo. Vediamo la direzione in cui stai andando, chiaramente, ma sembra che ci voglia tantissimo ad arrivarci.
Molti racconti di minuti contati mi danno l'idea di aver perso qualcosa per strada, dettagli, sforbiciature, in questo caso invece è come se ci fosse troppo. Vediamo la direzione in cui stai andando, chiaramente, ma sembra che ci voglia tantissimo ad arrivarci.
Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
TRA LE TUE BRACCIA
Qualche appunto: manca un “che” nella frase “la catena che hai spezzato e…dondola” ma non ha importanza, è una svista e sicuramente se lo rileggi te ne accorgi. È anche inutile che si facciano notare certe cose perché non siamo revisori di un racconto che deve essere pubblicato per diventare un best seller. A parte queste note inutili, non colgo appieno l’attinenza col tema. Una normale storia di zombie, con uno dei due partner che decide di passare dall’altra parte. Il risveglio improvviso è dunque quello che succederà dopo l’ultima riga del racconto.
Lenzuola attorcigliate: mah, non mi suona bene. Giudizio medio.
Qualche appunto: manca un “che” nella frase “la catena che hai spezzato e…dondola” ma non ha importanza, è una svista e sicuramente se lo rileggi te ne accorgi. È anche inutile che si facciano notare certe cose perché non siamo revisori di un racconto che deve essere pubblicato per diventare un best seller. A parte queste note inutili, non colgo appieno l’attinenza col tema. Una normale storia di zombie, con uno dei due partner che decide di passare dall’altra parte. Il risveglio improvviso è dunque quello che succederà dopo l’ultima riga del racconto.
Lenzuola attorcigliate: mah, non mi suona bene. Giudizio medio.
- invernomuto
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Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Ciao a tutti, grazie mille per i responsi che credo siano i più variegati ricevuti sin'ora dal sottoscritto in qualsiasi edizione di Minuti Contati.
Non discuterò ogni opinione singolarmente perché trovo che ogni giudizio sul racconto sia "giusto" dal punto di vista del lettore e ogni critica è stata annotata e mi servirà per migliorarmi in futuro.
Riguardo l'attinenza al tema, però, voglio far presente che nel racconto sono presenti due risvegli: il primo è quello, traumatico ma descritto in tono sognante, che avviene nella nella prima riga del racconto, il protagonista viene risvegliato dalla sua compagna che ha spezzato la catena e lo sta attaccando; il secondo, solo promesso, avverrà dopo la fine del racconto.
In realtà, come scritto da Andrea, a un certo punto anche io ho soppesato l'opzione di far cadere il tutto in qualcosa di truculento che bilanciasse l'atmosfera onirica della prima parte, scelta che ho accantonato in favore di una narrazione più uniforme che lasciasse al lettore il compito di comprendere quanto fosse truce la reale situazione.
Non discuterò ogni opinione singolarmente perché trovo che ogni giudizio sul racconto sia "giusto" dal punto di vista del lettore e ogni critica è stata annotata e mi servirà per migliorarmi in futuro.
Riguardo l'attinenza al tema, però, voglio far presente che nel racconto sono presenti due risvegli: il primo è quello, traumatico ma descritto in tono sognante, che avviene nella nella prima riga del racconto, il protagonista viene risvegliato dalla sua compagna che ha spezzato la catena e lo sta attaccando; il secondo, solo promesso, avverrà dopo la fine del racconto.
In realtà, come scritto da Andrea, a un certo punto anche io ho soppesato l'opzione di far cadere il tutto in qualcosa di truculento che bilanciasse l'atmosfera onirica della prima parte, scelta che ho accantonato in favore di una narrazione più uniforme che lasciasse al lettore il compito di comprendere quanto fosse truce la reale situazione.
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- Messaggi: 148
Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Ciao, Manuel! Molto evocativo e molto belle le immagini che descrivi, soprattutto all’inizio, quando il protagonista rievoca i ricordi dei suoi primi incontri con la vampira. C’è un passaggio che non mi è molto chiaro, sul finale: “Oltre la porta sento le urla di un sopravvissuto, combatte con tutte le sue forze per non essere morso, per non diventare uno di voi.” Dove si trovano i due amanti? Ci sono altri vampiri nella casa? La situazione non è molto chiara. Nel complesso un racconto gradevole. A presto!
- Simone Cassia
- Messaggi: 153
Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Ciao Manuel,
sono molto combattuto sul tuo racconto. Da un lato non mi dispiace, è ben scritto ed evoca molta dolcezza, nonostante si parli di vampiri, dall'altro è come se mancasse qualcosa, non so, un'accelerazione, una svolta. È come una grossa nave che parte e procede. Rotta stabilita e velocità di crociera, senza sorprese.
Come faceva notare Veronica, il sentire di altri sopravvissuti che si oppongono spiazza un po', anche perché fino a quel momento avevi presentato un ambiente "familiare", che ho immaginato tipo il contadino del racconto di Lovecraft "Il colore dallo spazio" che rinchiude la moglie in soffitta, e poi si scopre che non sono soli.
Ultima perplessità: il tema. "Un risveglio improvviso" di sicuro non ce lo mostri, lo proponi in divenire, nella mutazione dell'uomo in vampiro, ma è comunque fin troppo cercato per essere improvviso. Sarà una sofferenza posizionarlo in classifica.
sono molto combattuto sul tuo racconto. Da un lato non mi dispiace, è ben scritto ed evoca molta dolcezza, nonostante si parli di vampiri, dall'altro è come se mancasse qualcosa, non so, un'accelerazione, una svolta. È come una grossa nave che parte e procede. Rotta stabilita e velocità di crociera, senza sorprese.
Come faceva notare Veronica, il sentire di altri sopravvissuti che si oppongono spiazza un po', anche perché fino a quel momento avevi presentato un ambiente "familiare", che ho immaginato tipo il contadino del racconto di Lovecraft "Il colore dallo spazio" che rinchiude la moglie in soffitta, e poi si scopre che non sono soli.
Ultima perplessità: il tema. "Un risveglio improvviso" di sicuro non ce lo mostri, lo proponi in divenire, nella mutazione dell'uomo in vampiro, ma è comunque fin troppo cercato per essere improvviso. Sarà una sofferenza posizionarlo in classifica.
- Linda De Santi
- Messaggi: 497
Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Ciao Manuel, non sei nel girone che devo commentare ma ti commento lo stesso.
Il tuo racconto mi ha emozionata e commossa, e sappi che non è affatto facile farmi emozionare con le storie d'amore che coinvolgono dei vampiri. La narrazione pulita e leggera scorre bene fino all'ultimo senza mai calare di tono, e mi è piaciuto anche come hai saputo delineare chiaramente la situazione senza scrivere neanche una volta la parola "vampiri" (e, a ben guardare, neanche dei sinonimi!).
La parte in cui si scopre che nella casa c'è qualcun altro secondo me si potrebbe togliere, tanto è già chiaro cosa sta accadendo e distrae l'attenzione da questa bella scena d'amore.
Devo però dirti che, per me, questo è uno dei racconti migliori che ho letto di quest'edizione. Complimenti!
Il tuo racconto mi ha emozionata e commossa, e sappi che non è affatto facile farmi emozionare con le storie d'amore che coinvolgono dei vampiri. La narrazione pulita e leggera scorre bene fino all'ultimo senza mai calare di tono, e mi è piaciuto anche come hai saputo delineare chiaramente la situazione senza scrivere neanche una volta la parola "vampiri" (e, a ben guardare, neanche dei sinonimi!).
La parte in cui si scopre che nella casa c'è qualcun altro secondo me si potrebbe togliere, tanto è già chiaro cosa sta accadendo e distrae l'attenzione da questa bella scena d'amore.
Devo però dirti che, per me, questo è uno dei racconti migliori che ho letto di quest'edizione. Complimenti!
Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Ciao Manuel,
tema centrato.
Il tuo racconto è molto poetico e tocca un tema delicato e pieno si sentimenti, forse l’essenza stessa dell’amore. Tutttavia il problema principale che trovo è che non succede quasi niente per tutto il racconto, ovviamente a livello di azioni, e questo, IMHO, penalizza molto la tua composizione. Inoltre toglierei il “terzo incomodo” perché non necessario per lo sviluppo della storia.
Nel complesso il mio giudizio è positivo, ma spero che tu abbia modo di svilupparlo meglio aggiungendo quel qualcosa in più che potrebbe renderlo molto interessante.
Ciao
Adriano
tema centrato.
Il tuo racconto è molto poetico e tocca un tema delicato e pieno si sentimenti, forse l’essenza stessa dell’amore. Tutttavia il problema principale che trovo è che non succede quasi niente per tutto il racconto, ovviamente a livello di azioni, e questo, IMHO, penalizza molto la tua composizione. Inoltre toglierei il “terzo incomodo” perché non necessario per lo sviluppo della storia.
Nel complesso il mio giudizio è positivo, ma spero che tu abbia modo di svilupparlo meglio aggiungendo quel qualcosa in più che potrebbe renderlo molto interessante.
Ciao
Adriano
- alberto.dellarossa
- Messaggi: 230
Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Ottimo racconto basato su un blackbox e un assunto inverosimile ma che, nonostante tutto, funziona grazie al sentimento che permea la storia, ovvero l'amore. Ho pochi appunti da fare: un paio di ripetizioni (se così le possiamo definire: quell'"ossute" ripetuto a righe di distanza risulta comunque pesante, ad esempio) e qualche virgola che - personalmente - avrei spostato. Detto questo il lavoro mi piace, bravo.
Ottimo racconto basato su un blackbox e un assunto inverosimile ma che, nonostante tutto, funziona grazie al sentimento che permea la storia, ovvero l'amore. Ho pochi appunti da fare: un paio di ripetizioni (se così le possiamo definire: quell'"ossute" ripetuto a righe di distanza risulta comunque pesante, ad esempio) e qualche virgola che - personalmente - avrei spostato. Detto questo il lavoro mi piace, bravo.
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Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Ciao Manuel!
Il tuo racconto è intriso di dolcezza. Dopo l'apocalisse vampiri il protagonista vede la sua amata trasformarsi e decide di legarla per "allevarla". Tipo il granaio di the walking dead insomma. Però lei si libera e lui, capendo i suoi bisogni, si lascia divorare consapevole che al risveglio sarà anche lui un incrocio tra zombie e vampiri come la sua amata. Non è chiaro se lei sia cosciente come sarebbe un vampiro (anche affamato) o diventi un involucro a caccia di sangue come uno zombi. Il racconto è scritto bene, il tema in potenza è rispettato, purtroppo il racconto non mi è sembrato molto originale, scena già vista, personaggi già visti ecc. quindi non posso dire di averlo apprezzato malgrado sia di buon livello dal punto di vista dello stile.
Il tuo racconto è intriso di dolcezza. Dopo l'apocalisse vampiri il protagonista vede la sua amata trasformarsi e decide di legarla per "allevarla". Tipo il granaio di the walking dead insomma. Però lei si libera e lui, capendo i suoi bisogni, si lascia divorare consapevole che al risveglio sarà anche lui un incrocio tra zombie e vampiri come la sua amata. Non è chiaro se lei sia cosciente come sarebbe un vampiro (anche affamato) o diventi un involucro a caccia di sangue come uno zombi. Il racconto è scritto bene, il tema in potenza è rispettato, purtroppo il racconto non mi è sembrato molto originale, scena già vista, personaggi già visti ecc. quindi non posso dire di averlo apprezzato malgrado sia di buon livello dal punto di vista dello stile.
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Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
Il risveglio del tuo protagonista sarà veramente da brividi (diventerà un vampiro, come la donna amata). C’è molta sensualità nella tua storia (difatti, il vampiro è una metafora del sesso disinibito, almeno secondo i canoni vittoriani), anche nell’allusione di lui a una catena con la quale teneva legata la donna. Il fatto che ci sia anche dell’erotismo di altro tipo oltre alla bocca, mi ha fatta pensare a Richard Laymon e al suo “La Bara” con una lei che lo vampirizza con tutto il corpo. Terrificante la presenza del prigioniero, ormai prossimo a essere vampirizzato a propria volta e molto crude le descrizioni delle carcasse che lei non ha svuotato del sangue. Molto realistica la scena della vampirizzazione , quando lui si offre a lei.
Re: Tra le tue braccia - Manuel Piredda
A una prima lettura non mi ha entusiasmato, dopo la seconda ho cominciato ad apprezzarlo di più. C’è qualcosa che mi stona soprattutto nella prima parte, fatica a ingranare. Non riesco a mettere bene a fuoco il problema e in questi casi tendo a propendere per un più veloce e chiaro disvelamento della situazione. Insomma, ok nascondere la natura vampiresca di lei, ma devi entrare più a gamba tesa chiarendo prima cosa stia succedendo, o almeno farei il tentativo. Pollice tendente all’alto perché la storia c’è e rimane impressa, ma merita una revisione tesa a renderla più immediato.
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