Onore ai nostri dèi
Onore ai nostri dèi
Britannia II secolo a.C.
Il druido abbracciava la vecchia quercia a occhi chiusi. Distante si era formato un cerchio di uomini che ammutoliti aspettavano il responso. Parlava solo il vento fremendo le foglie in alto e le chiome abbondanti degli altri alberi.
«Gli dèi si sono pronunciati».
Si alzò lo sguardo speranzoso di tutti.
«L’invasione è inevitabile. Saremo sottomessi, soggiogati ai loro dèi. Costruiranno strade dove noi pascoliamo le nostre bestie. Abbatteranno i nostri villaggi, li bruceranno e ne ricostruiranno di nuovi e più resistenti».
«Non possiamo permetterlo!» urlò il capo villaggio. «Ci uniremo ad altri e li combatteremo».
«Sarà tutto inutile. Gli dèi ci stanno abbandonando. Non crediamo più in loro, non li onoriamo come facevano i nostri padri, non facciamo più sacrifici in loro nome. Avete visto anche voi l’aridità dei campi e gli animali non prolificano più come una volta. Ci hanno già lasciato o forse non sono mai stati con noi». Il druido abbassò lo sguardo scoraggiato. «Arrendiamoci al nemico e la nostra vita sarà salva».
«Non è vero!» si fece avanti una giovane sacerdotessa. «Io sento ancora forte il legame che hanno con noi e questa terra. Se ci arrenderemo saremo vivi, ma schiavi. Perderemo la nostra libertà, la nostra dignità. È vero! Vogliono una dimostrazione di quanto noi teniamo a loro. Siete disposti a dargliela?»
«Sì» urlarono tutti in coro.
«No! Sarà tutto inutile!» urlò il vecchio druido.
«Siete disposti ad accettare qualsiasi cosa loro pretenderanno?» la giovane sacerdotessa aveva gli occhi brillanti di eccitazione.
«Qualsiasi cosa!»
«Onore ai nostri dèi!»
Una legione romana procedeva in avanscoperta. Si muovevano guardinghi nel fitto bosco al di sotto dei maestosi alberi animati dal vento. Padroneggiavano la zona, sembrava conoscessero già quei luoghi e l'atmosfera che li avrebbe accolti.
Arrivarono su una piana a ridosso dell’oceano. In lontananza si ergevano verso il cielo delle pietre immense che formavano un grande circolo. Al centro un altare. Si avvicinarono e quello che videro rivoltò le loro budella. Il corpo smembrato di un vecchio ancora grondante di sangue e, impilata in una lancia, la testa.
«Come hanno fatto a capire che li aveva traditi?»
Un grido forte squarciò il silenzio nella piana. Tanti, tantissimi barbari correvano come formiche funeste coprendo ogni via di uscita. La legione fu spinta verso la scogliera, si difese con tutta la forza e la volontà ma nulla poté contro la rabbia, la determinazione e la nebbia che, senza nessun preavviso, si era alzata. Fu una lunga lotta e quando il cielo ritornò limpido gli invasori erano stati tutti sterminati.
La giovane sacerdotessa si avvicinò alla grande pietra sospesa. Si piegò con la fronte a terra e così fecero tutti dietro di lei. Al centro delle due maestose pietre il sole tramontava.
«Oh grande Lugh! Noi crediamo in te, onore a te».
Il druido abbracciava la vecchia quercia a occhi chiusi. Distante si era formato un cerchio di uomini che ammutoliti aspettavano il responso. Parlava solo il vento fremendo le foglie in alto e le chiome abbondanti degli altri alberi.
«Gli dèi si sono pronunciati».
Si alzò lo sguardo speranzoso di tutti.
«L’invasione è inevitabile. Saremo sottomessi, soggiogati ai loro dèi. Costruiranno strade dove noi pascoliamo le nostre bestie. Abbatteranno i nostri villaggi, li bruceranno e ne ricostruiranno di nuovi e più resistenti».
«Non possiamo permetterlo!» urlò il capo villaggio. «Ci uniremo ad altri e li combatteremo».
«Sarà tutto inutile. Gli dèi ci stanno abbandonando. Non crediamo più in loro, non li onoriamo come facevano i nostri padri, non facciamo più sacrifici in loro nome. Avete visto anche voi l’aridità dei campi e gli animali non prolificano più come una volta. Ci hanno già lasciato o forse non sono mai stati con noi». Il druido abbassò lo sguardo scoraggiato. «Arrendiamoci al nemico e la nostra vita sarà salva».
«Non è vero!» si fece avanti una giovane sacerdotessa. «Io sento ancora forte il legame che hanno con noi e questa terra. Se ci arrenderemo saremo vivi, ma schiavi. Perderemo la nostra libertà, la nostra dignità. È vero! Vogliono una dimostrazione di quanto noi teniamo a loro. Siete disposti a dargliela?»
«Sì» urlarono tutti in coro.
«No! Sarà tutto inutile!» urlò il vecchio druido.
«Siete disposti ad accettare qualsiasi cosa loro pretenderanno?» la giovane sacerdotessa aveva gli occhi brillanti di eccitazione.
«Qualsiasi cosa!»
«Onore ai nostri dèi!»
Una legione romana procedeva in avanscoperta. Si muovevano guardinghi nel fitto bosco al di sotto dei maestosi alberi animati dal vento. Padroneggiavano la zona, sembrava conoscessero già quei luoghi e l'atmosfera che li avrebbe accolti.
Arrivarono su una piana a ridosso dell’oceano. In lontananza si ergevano verso il cielo delle pietre immense che formavano un grande circolo. Al centro un altare. Si avvicinarono e quello che videro rivoltò le loro budella. Il corpo smembrato di un vecchio ancora grondante di sangue e, impilata in una lancia, la testa.
«Come hanno fatto a capire che li aveva traditi?»
Un grido forte squarciò il silenzio nella piana. Tanti, tantissimi barbari correvano come formiche funeste coprendo ogni via di uscita. La legione fu spinta verso la scogliera, si difese con tutta la forza e la volontà ma nulla poté contro la rabbia, la determinazione e la nebbia che, senza nessun preavviso, si era alzata. Fu una lunga lotta e quando il cielo ritornò limpido gli invasori erano stati tutti sterminati.
La giovane sacerdotessa si avvicinò alla grande pietra sospesa. Si piegò con la fronte a terra e così fecero tutti dietro di lei. Al centro delle due maestose pietre il sole tramontava.
«Oh grande Lugh! Noi crediamo in te, onore a te».
Re: Onore ai nostri dèi
Ciao Paola! Tutto ok con i parametri, buona Romulo Edition!
- Luca Nesler
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Re: Onore ai nostri dèi
Ciao Paola. Ho apprezzato il taglio storico e le motivazioni dei barbari. Ben contestualizzato. Il racconto è bello, ma non avevo capito subito il finale (sono un po' scemo nel cogliere gli indizi nascosti). Oggi ho avuto l'epifania e ho capito che quel vecchio distrutto alla fine è il druido maledetto! Mi è piaciuto molto. Alla prima lettura trovavo strano un sacrificio così macabro, perché so che popoli contemporanei avevano comunque forme rituali più rispettose della vittima. Ma ora penso che ci fosse anche un po' di rabbia.
Unico appunto che mi sento di farti è in alcune scelte stilistiche. Secondo me l'incipit è un po' carico di aggettivi e rende la lettura un po' stucchevole. Poi la frase passiva "Si alzò lo sguardo speranzoso di tutti" risulta un po' strana. Mi hanno consigliato spesso di evitare le passive, così lo ripropongo a te (fanne ciò che vuoi). In ultimo non avrei usato "formiche funeste". L'aggettivo funesto secondo me qui non funziona.
Per il resto molto carino, brava!
Unico appunto che mi sento di farti è in alcune scelte stilistiche. Secondo me l'incipit è un po' carico di aggettivi e rende la lettura un po' stucchevole. Poi la frase passiva "Si alzò lo sguardo speranzoso di tutti" risulta un po' strana. Mi hanno consigliato spesso di evitare le passive, così lo ripropongo a te (fanne ciò che vuoi). In ultimo non avrei usato "formiche funeste". L'aggettivo funesto secondo me qui non funziona.
Per il resto molto carino, brava!
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- Messaggi: 2913
Re: Onore ai nostri dèi
In questo caso, il sangue è dell’anziano druido traditore: e dire che il suo eloquio appariva così convincente. Ma la giovane sacerdotessa gli si è contrapposta, ridando fiducia al popolo e rendendolo talmente forte da respingere l’attacco della legione romana. Mi piace l’uso dei punti di vista e anche la resa dell’atmosfera della Britannia, pur con pochi caratteri a disposizione. Ottima anche la resa della punizione del druido da parte del popolo. Nella sua fine si vede anche una sorta di punizione divina per l’affermazione della morte del culto e della sua non -esistenza a prescindere (non ci avevano mai creduto). Invece, il suo si è rivelato un tragico errore.
- maurizio.ferrero
- Messaggi: 529
Re: Onore ai nostri dèi
Ciao Paola,
Quando i popoli pagani vincono sull'Impero Romano sono sempre contento. Il tuo racconto, nella sua brevità, gioca molto sull'atmosfera che si viene a creare. Nella lettura sono riuscito a percepire la natura che mi avvolgeva, e il rito barbaro è stato ben piazzato. Forse un po' troppo violento se confrontato all'effettiva veridicità storica, ma data la situazione credo che sia ben giustificato.
Il difetto che sento di imputare a questo racconto è che manca un vero punto di svolta che faccia comprendere che il vecchio druido sia un traditore. Il sacrificio ci viene presentato come già effettuato al momento dell'arrivo della Legione. Come hanno fatto i pagani a capirlo? Non viene fornito alcun indizio. Dato che avevi ancora parecchio spazio a disposizione sarebbe stato interessante dilungarsi un po' di più sulla cosa, magari perdendo in parte o totalmente il colpo di scena finale, ma dando maggior integrità alla storia.
Quando i popoli pagani vincono sull'Impero Romano sono sempre contento. Il tuo racconto, nella sua brevità, gioca molto sull'atmosfera che si viene a creare. Nella lettura sono riuscito a percepire la natura che mi avvolgeva, e il rito barbaro è stato ben piazzato. Forse un po' troppo violento se confrontato all'effettiva veridicità storica, ma data la situazione credo che sia ben giustificato.
Il difetto che sento di imputare a questo racconto è che manca un vero punto di svolta che faccia comprendere che il vecchio druido sia un traditore. Il sacrificio ci viene presentato come già effettuato al momento dell'arrivo della Legione. Come hanno fatto i pagani a capirlo? Non viene fornito alcun indizio. Dato che avevi ancora parecchio spazio a disposizione sarebbe stato interessante dilungarsi un po' di più sulla cosa, magari perdendo in parte o totalmente il colpo di scena finale, ma dando maggior integrità alla storia.
- Wladimiro Borchi
- Messaggi: 258
Re: Onore ai nostri dèi
Ciao Paola,
Bel racconto, scritto con uno stile discreto e che denota uno studio sul mondo druidico, del quale sono già a conoscenza, avendo letto il tuo ultimo romanzo.
In questo punto -> «Non crediamo più in loro, non li onoriamo come facevano i nostri padri, non facciamo più sacrifici in loro nome». C'è una ripetizione un po' fastidiosa che ti ho evidenziato.
Per il resto, niente davvero da eccepire, si legge tutto di un fiato e con estrema soddisfazione.
Secondo me merita la vetrina.
W
Bel racconto, scritto con uno stile discreto e che denota uno studio sul mondo druidico, del quale sono già a conoscenza, avendo letto il tuo ultimo romanzo.
In questo punto -> «Non crediamo più in loro, non li onoriamo come facevano i nostri padri, non facciamo più sacrifici in loro nome». C'è una ripetizione un po' fastidiosa che ti ho evidenziato.
Per il resto, niente davvero da eccepire, si legge tutto di un fiato e con estrema soddisfazione.
Secondo me merita la vetrina.
W
IMBUTO!!!
Re: Onore ai nostri dèi
Grazie a tutti per i commenti.
Volevo spiegare a chi ha avuto delle perplessità sul rito troppo cruento, che i Celti da villaggio a villaggio, avevano delle diversificazioni. Alcuni sacrifici erano umani ed estremamente violenti, non tutti li facevano però.
@Maurizio: non l'ho spiegato perché questo è il pensiero dei Romani. I Celti l'hanno fatto per dimostrare agli dèi la loro assoluta devozione.
@Wladimiro: Wow grazie! Non me ne sono accorta del refuso, ops.
Volevo spiegare a chi ha avuto delle perplessità sul rito troppo cruento, che i Celti da villaggio a villaggio, avevano delle diversificazioni. Alcuni sacrifici erano umani ed estremamente violenti, non tutti li facevano però.
@Maurizio: non l'ho spiegato perché questo è il pensiero dei Romani. I Celti l'hanno fatto per dimostrare agli dèi la loro assoluta devozione.
@Wladimiro: Wow grazie! Non me ne sono accorta del refuso, ops.
Re: Onore ai nostri dèi
Piacere di leggerti, Paola.
Devo dire: il racconto è molto ben scritto (almeno nella prima parte) e ti faccio i miei complimenti. La vicenda del druido traditore e della sacerdotessa è interessante e penso che possa effettivamente essere vista come una "redenzione" per la tribù celtica. La seconda parte, invece, quella della battaglia, è davvero troppo frettolosa e priva di mordente: lo so che lo spazio era poco, ma avevi ancora circa 1.200 caratteri e penso che ti sarebbero stati utili per descrivere meglio la vicenda, dandole, magari, un taglio più epico. Inoltre, stiamo parlando di un'intera legione romana: una tribù inferocita e un po' di nebbia sono una minaccia... deboluccia? Insomma, perché non mettere in mezzo un'alleanza di tribù, rese folli e invincibili dalla collera degli dei di Man?
Ad ogni modo, il resto del racconto è davvero ben fatto.
A presto!
Devo dire: il racconto è molto ben scritto (almeno nella prima parte) e ti faccio i miei complimenti. La vicenda del druido traditore e della sacerdotessa è interessante e penso che possa effettivamente essere vista come una "redenzione" per la tribù celtica. La seconda parte, invece, quella della battaglia, è davvero troppo frettolosa e priva di mordente: lo so che lo spazio era poco, ma avevi ancora circa 1.200 caratteri e penso che ti sarebbero stati utili per descrivere meglio la vicenda, dandole, magari, un taglio più epico. Inoltre, stiamo parlando di un'intera legione romana: una tribù inferocita e un po' di nebbia sono una minaccia... deboluccia? Insomma, perché non mettere in mezzo un'alleanza di tribù, rese folli e invincibili dalla collera degli dei di Man?
Ad ogni modo, il resto del racconto è davvero ben fatto.
A presto!
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- Messaggi: 65
Re: Onore ai nostri dèi
Ciao Paola,
il racconto è ben scritto e si legge tutto d'un fiato. Ho apprezzato veramente molto il salto temporale dalla conversazione iniziale fra il druido e la sacerdotessa al momento dell'omicidio e conseguente battaglia. L'omissione consapevole di una parte di racconto è un gioco letterario che adoro. Il tema dell'edizione c'è e si percepisce bene, anche il contesto storico è ben sviluppato nonostante il poco spazio a disposizione.
il racconto è ben scritto e si legge tutto d'un fiato. Ho apprezzato veramente molto il salto temporale dalla conversazione iniziale fra il druido e la sacerdotessa al momento dell'omicidio e conseguente battaglia. L'omissione consapevole di una parte di racconto è un gioco letterario che adoro. Il tema dell'edizione c'è e si percepisce bene, anche il contesto storico è ben sviluppato nonostante il poco spazio a disposizione.
- Massimo Tivoli
- Messaggi: 396
- Contatta:
Re: Onore ai nostri dèi
Ciao Paola,
leggo il tuo racconto per puro piacere perché non faccio parte del girone che deve giudicarlo. La scrittura è buona e a me è arrivato un druido che ha tradito ma che si è pure pentito, tanto da cercare di salvare il proprio popolo. Considerata la fine che fa, quindi, il tema è perfettamente centrato: sangue e redenzione ci sono tutti. Quello che, probabilmente per il numero di battute, il racconto ha lasciato alla fantasia del lettore è la motivazione che ha spinto il druido a tradire. Non sono sicuro fosse un elemento secondario, un dettaglio da lasciare al lettore. Comunque, un buon racconto. Buona Edition!
leggo il tuo racconto per puro piacere perché non faccio parte del girone che deve giudicarlo. La scrittura è buona e a me è arrivato un druido che ha tradito ma che si è pure pentito, tanto da cercare di salvare il proprio popolo. Considerata la fine che fa, quindi, il tema è perfettamente centrato: sangue e redenzione ci sono tutti. Quello che, probabilmente per il numero di battute, il racconto ha lasciato alla fantasia del lettore è la motivazione che ha spinto il druido a tradire. Non sono sicuro fosse un elemento secondario, un dettaglio da lasciare al lettore. Comunque, un buon racconto. Buona Edition!
Re: Onore ai nostri dèi
Ciao Paola. Racconto bello e ben scritto. Intelligente l’idea del popolo barbaro, e stimolante il finale. Il druida squartato rende: comunica voglia di libertà dalle regole imposte da divinità lontane, o da lucrosi vegliardi. Giusto per fare il polemico, credo che la frase "Si alzò lo sguardo speranzoso di tutti" rompa il ritmo del racconto: mi sono dovuto fermare a rileggerla, per comprenderne il significato. Ciò però non inficia la bellezza del racconto.
Re: Onore ai nostri dèi
Racconto che non presenta punti deboli evidenti e che si legge con estremo piacere. Il tema è ben affrontato e tratti anche la questione del mantenimento della propria individualità attraverso il rafforzamento del proprio contesto. Irrilevante, a questo punto, la vittoria o la sconfitta, infatti sarebbe stato forse più incisiva una chiusa sulla nebbia con battaglia in corso e barbari in vantaggio. Ma sono scelte e va bene anche in questo modo. Pollice su per me.
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