Sole nero
- maurizio.ferrero
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Sole nero
I momenti in cui ho pieno possesso delle mie facoltà mentali stanno diventando sempre più rari. Ogni giorno, le Acque Nere si prendono un nuovo pezzo del mio cervello. Millimetrico, infinitesimale, ma una volta che le hai in circolo, che ti girano nelle tubature di carne molle, allora tanti saluti. Il tuo corpo è loro.
La tua anima è andata.
Se ne sia valsa la pena, me lo chiedo continuamente.
***
Non so quanti giorni siano passati da quando ho vergato le prime parole su questo foglio. Era bianco, ora è molto sporco, ed è stata una vera fortuna ritrovarlo. Un tempo li chiamavano miracoli. Li attribuivano a delle persone chiamate “santi”, che però non esistevano davvero. So che in un’antica città non molto lontana da qui, niente più che un cumulo di rovine, pregavano un certo Sant’Ambrosio, o Ambrogio.
Io mi chiamo Chaia, credo. L’eclissi è giunta da tempo sul mio nome. Non ha più alcuna importanza.
Perché le mie mani sono così rugose? Me le ricordo lisce. Chaia Mani-lisce, il cui tocco fa sollevare la pelle - e anche qualcos’altro – agli uomini.
Quanto tempo è passato?
***
Non così tanto, credo. Non vedo grossi cambiamenti nel mio corpo, rispetto alle ultime volte. Ho la nausea, forse sono di nuovo gravida. Tanto meglio, gli altri bevitori di Acque Nere mi daranno più cibo.
Spero di riuscire a vedere almeno una volta mio figlio, prima che tutto si eclissi e me lo dimentichi.
Un altro figlio perduto. Chissà quanti ne ho avuti?
Ma non devo parlare troppo di me. Io sono solamente una dei molti, che ha la fortuna di saper scrivere e di poter tramandare la nostra storia.
A che serve vivere in un continuo stato di chiaroveggenza, dico io, se questa è solamente fine a sé stessa?
Grazie alle Acque Nere, noi vediamo passato, presente e futuro. Ogni volta è un’epifania, un sogno a occhi aperti che ci svela la nostra storia e ciò che verrà.
È accaduto dopo il meteorite.
È giunto dal cielo, ha sbattuto violentemente al suolo, e la terre si sono aperte, lasciando fluire le acque.
Le polveri sono salite fino a oscurare il cielo, e ciò è rimasto immutato per lunghissimi anni.
Ma l’umanità è sopravvissuta, ha prosperato.
Per tanti secoli gli uomini si sono preoccupati dei gas rilasciati nell’aria, del sole che scaldava sempre di più, dei mari che bollivano e divenivano sempre più neri.
Ma non è così che funziona. L’universo è un animale immortale. Sopporta, stoicamente, finché qualcosa o qualcuno non tenta di sovvertire il suo destino.
E allora si riequilibra. Si distrugge, rinascendo dalle proprie ceneri.
Io non ero ancora nata, ma le Acque mi hanno parlato di quell’antico passato.
Le Acque fluite dal meteorite.
Il Nero Sogno che viene dalle stelle.
28 Febbraio
Gli antichi tenevano delle date quando annotavano gli eventi, per cui ho pensato di farlo anche io, per rendere questi scritti più ordinati.
So i numeri, so che il febbraio è un periodo dell’anno, ventotto erano i miei anni quando ho bevuto le Acque per la prima volta.
Tutti coloro che assaggiano il succo dell’oscurità dicono che la prima visione è sempre quella più potente.
Ho conosciuto un bevitore (noi non ci diamo nomi) che ha spergiurato di aver visto tutti i volti dei re della nostra terra, passati, presenti e futuri, e il preciso anno in cui sono morti. Carlo Magno, 814. Napoleone Bonaparte, 1821. Giovanni Paolo II, 2005. Giuseppe Blais, 2131. Il Dio del Ferro, 2566.
Un altro sostiene di conoscere i nomi di tutti i bambini nati durante una guerra senza nome, durata trent’anni, e iniziata con la Rivolta di Roma del 2045.
Anche io li conosco. Quando le Acque Nere forniscono a qualcuno una visione, questa diviene parte di tutti i bevitori. È una sorta di memoria collettiva, come se fossimo un gigantesco archivio di ciò che è accaduto in questo sperduto angolo dell’universo.
Ho le convulsioni. Credo di stare per partorire.
29 Febbraio
Mio figlio ha quattro o cinque mesi. Oggi l’ho visto in volto per la prima volta, posso ricordarmelo! I suoi occhi, pieni di speranza e di voglia di vivere. Lui mi conosceva bene. È da quando è nato che si nutre al mio seno.
È grasso, ben pasciuto, pare che non gli manchi niente.
Il meteorite e il suo sangue nero fanno sì che anche nei momenti di blackout il nostro istinto di sopravvivenza non venga mai meno.
Siamo come tante formichine, costantemente intente a sognare e lavorare, salvo quando la nostra regina ci dona qualche istante di tregua.
La meteora è la nostra regina.
Dove prima c’erano montagne altissime e laghi cristallini, ora c’è lei.
Nera, immortale.
Splendente.
Osserverò mio figlio finché posso. Oggi non è tempo di scrivere.
30 Febbraio
Perché ho scelto di bere le acque per la prima volta?
La risposta, un tempo, era ovvia.
Il meteorite ci dona la salvezza.
Coloro che divengono bevitori del suo seme, del suo sangue, divengono parte di esso. Là fuori, oltre i fiumi e i ruscelli che trasportano il dolce succo della conoscenza, c’è una terra massacrata.
L’uomo è sopravvissuto nella forma, ma non nella mente.
Aveva deciso di elevarsi a creatura superiore alla bestia, e l’universo ha deciso che troppo era stato fatto. Era necessario tornare all’animale.
Quelli là fuori utilizzano ancora strumenti, parlano, cacciano, ma non sono più uomini.
Gli artigli li avevano persi da tempo, ma ne hanno saputi costruire di ferro, e ora sono intrisi di sangue come quelli dei lupi.
Nemmeno noi siamo più uomini. Noi siamo il meteorite, e con esso c’è la pace.
Mio figlio è grande. Forse ha due anni. Non appena sarà in grado di aiutare la comunità, anche lui berrà le acque consacrate.
Spero non sia terribile come quella che ho avuto io. Ogni volta che mi riprendo, come prima cosa guardo il cielo e controllo che il sole non sia divenuto nero.
Questa volta, per sempre.
31 Febbraio
Mio figlio non c’è più. I miei capelli sono bianchi. Non riconosco più nessuno, tra gli altri bevitori intorno a me.
Continuerò a scrivere finché le mie mani me lo permetteranno e finché avrò sangue da utilizzare come inchiostro.
Questi fogli non serviranno a nessuno, ne sono certa. E allora perché li sto scrivendo?
Forse perché scrivere, raccontare, sperare in un futuro, è parte della natura umana.
Io, Chaia Mani-lisce, sono l’umana più umana rimasta su questa palla di fango.
Meglio di quelle bestie la fuori, meglio di questi insetti qui dentro.
Lo sarò ancora per poco.
Ho visto la vera natura della Madre delle Acque Nere. Non è un meteorite, ma un mezzo di trasporto.
No, non una barca o uno di quei vecchi macchinari a gasolio, neanche roba lontanamente simile.
Io so che è un vettore per trasportare una coscienza.
E so anche un’altra cosa – era solamente un araldo.
Gli altri stanno arrivando.
E se durante il primo impatto, la polvere si è alzata e ha reso il sole nero per anni, cosa accadrà quando le centinaia di altri sé stesso giungeranno?
Ogni volta che c’è una fine, qualcosa di diverso nasce. Come le antiche lucertole del passato, che ho visto nei sogni.
Assistere a una fine è un po' come assistere a un inizio.
Sto sorridendo, perché mi sento fortunata.
Non ricorderò il volto dei miei figli, quando accadrà.
RACCONTO EDITATO DALL'ANTICO SULLA BASE DELLE DECISIONI DEL SUO AUTORE IN QUANTO FINALISTA DELL'EDIZIONE.
La tua anima è andata.
Se ne sia valsa la pena, me lo chiedo continuamente.
***
Non so quanti giorni siano passati da quando ho vergato le prime parole su questo foglio. Era bianco, ora è molto sporco, ed è stata una vera fortuna ritrovarlo. Un tempo li chiamavano miracoli. Li attribuivano a delle persone chiamate “santi”, che però non esistevano davvero. So che in un’antica città non molto lontana da qui, niente più che un cumulo di rovine, pregavano un certo Sant’Ambrosio, o Ambrogio.
Io mi chiamo Chaia, credo. L’eclissi è giunta da tempo sul mio nome. Non ha più alcuna importanza.
Perché le mie mani sono così rugose? Me le ricordo lisce. Chaia Mani-lisce, il cui tocco fa sollevare la pelle - e anche qualcos’altro – agli uomini.
Quanto tempo è passato?
***
Non così tanto, credo. Non vedo grossi cambiamenti nel mio corpo, rispetto alle ultime volte. Ho la nausea, forse sono di nuovo gravida. Tanto meglio, gli altri bevitori di Acque Nere mi daranno più cibo.
Spero di riuscire a vedere almeno una volta mio figlio, prima che tutto si eclissi e me lo dimentichi.
Un altro figlio perduto. Chissà quanti ne ho avuti?
Ma non devo parlare troppo di me. Io sono solamente una dei molti, che ha la fortuna di saper scrivere e di poter tramandare la nostra storia.
A che serve vivere in un continuo stato di chiaroveggenza, dico io, se questa è solamente fine a sé stessa?
Grazie alle Acque Nere, noi vediamo passato, presente e futuro. Ogni volta è un’epifania, un sogno a occhi aperti che ci svela la nostra storia e ciò che verrà.
È accaduto dopo il meteorite.
È giunto dal cielo, ha sbattuto violentemente al suolo, e la terre si sono aperte, lasciando fluire le acque.
Le polveri sono salite fino a oscurare il cielo, e ciò è rimasto immutato per lunghissimi anni.
Ma l’umanità è sopravvissuta, ha prosperato.
Per tanti secoli gli uomini si sono preoccupati dei gas rilasciati nell’aria, del sole che scaldava sempre di più, dei mari che bollivano e divenivano sempre più neri.
Ma non è così che funziona. L’universo è un animale immortale. Sopporta, stoicamente, finché qualcosa o qualcuno non tenta di sovvertire il suo destino.
E allora si riequilibra. Si distrugge, rinascendo dalle proprie ceneri.
Io non ero ancora nata, ma le Acque mi hanno parlato di quell’antico passato.
Le Acque fluite dal meteorite.
Il Nero Sogno che viene dalle stelle.
28 Febbraio
Gli antichi tenevano delle date quando annotavano gli eventi, per cui ho pensato di farlo anche io, per rendere questi scritti più ordinati.
So i numeri, so che il febbraio è un periodo dell’anno, ventotto erano i miei anni quando ho bevuto le Acque per la prima volta.
Tutti coloro che assaggiano il succo dell’oscurità dicono che la prima visione è sempre quella più potente.
Ho conosciuto un bevitore (noi non ci diamo nomi) che ha spergiurato di aver visto tutti i volti dei re della nostra terra, passati, presenti e futuri, e il preciso anno in cui sono morti. Carlo Magno, 814. Napoleone Bonaparte, 1821. Giovanni Paolo II, 2005. Giuseppe Blais, 2131. Il Dio del Ferro, 2566.
Un altro sostiene di conoscere i nomi di tutti i bambini nati durante una guerra senza nome, durata trent’anni, e iniziata con la Rivolta di Roma del 2045.
Anche io li conosco. Quando le Acque Nere forniscono a qualcuno una visione, questa diviene parte di tutti i bevitori. È una sorta di memoria collettiva, come se fossimo un gigantesco archivio di ciò che è accaduto in questo sperduto angolo dell’universo.
Ho le convulsioni. Credo di stare per partorire.
29 Febbraio
Mio figlio ha quattro o cinque mesi. Oggi l’ho visto in volto per la prima volta, posso ricordarmelo! I suoi occhi, pieni di speranza e di voglia di vivere. Lui mi conosceva bene. È da quando è nato che si nutre al mio seno.
È grasso, ben pasciuto, pare che non gli manchi niente.
Il meteorite e il suo sangue nero fanno sì che anche nei momenti di blackout il nostro istinto di sopravvivenza non venga mai meno.
Siamo come tante formichine, costantemente intente a sognare e lavorare, salvo quando la nostra regina ci dona qualche istante di tregua.
La meteora è la nostra regina.
Dove prima c’erano montagne altissime e laghi cristallini, ora c’è lei.
Nera, immortale.
Splendente.
Osserverò mio figlio finché posso. Oggi non è tempo di scrivere.
30 Febbraio
Perché ho scelto di bere le acque per la prima volta?
La risposta, un tempo, era ovvia.
Il meteorite ci dona la salvezza.
Coloro che divengono bevitori del suo seme, del suo sangue, divengono parte di esso. Là fuori, oltre i fiumi e i ruscelli che trasportano il dolce succo della conoscenza, c’è una terra massacrata.
L’uomo è sopravvissuto nella forma, ma non nella mente.
Aveva deciso di elevarsi a creatura superiore alla bestia, e l’universo ha deciso che troppo era stato fatto. Era necessario tornare all’animale.
Quelli là fuori utilizzano ancora strumenti, parlano, cacciano, ma non sono più uomini.
Gli artigli li avevano persi da tempo, ma ne hanno saputi costruire di ferro, e ora sono intrisi di sangue come quelli dei lupi.
Nemmeno noi siamo più uomini. Noi siamo il meteorite, e con esso c’è la pace.
Mio figlio è grande. Forse ha due anni. Non appena sarà in grado di aiutare la comunità, anche lui berrà le acque consacrate.
Spero non sia terribile come quella che ho avuto io. Ogni volta che mi riprendo, come prima cosa guardo il cielo e controllo che il sole non sia divenuto nero.
Questa volta, per sempre.
31 Febbraio
Mio figlio non c’è più. I miei capelli sono bianchi. Non riconosco più nessuno, tra gli altri bevitori intorno a me.
Continuerò a scrivere finché le mie mani me lo permetteranno e finché avrò sangue da utilizzare come inchiostro.
Questi fogli non serviranno a nessuno, ne sono certa. E allora perché li sto scrivendo?
Forse perché scrivere, raccontare, sperare in un futuro, è parte della natura umana.
Io, Chaia Mani-lisce, sono l’umana più umana rimasta su questa palla di fango.
Meglio di quelle bestie la fuori, meglio di questi insetti qui dentro.
Lo sarò ancora per poco.
Ho visto la vera natura della Madre delle Acque Nere. Non è un meteorite, ma un mezzo di trasporto.
No, non una barca o uno di quei vecchi macchinari a gasolio, neanche roba lontanamente simile.
Io so che è un vettore per trasportare una coscienza.
E so anche un’altra cosa – era solamente un araldo.
Gli altri stanno arrivando.
E se durante il primo impatto, la polvere si è alzata e ha reso il sole nero per anni, cosa accadrà quando le centinaia di altri sé stesso giungeranno?
Ogni volta che c’è una fine, qualcosa di diverso nasce. Come le antiche lucertole del passato, che ho visto nei sogni.
Assistere a una fine è un po' come assistere a un inizio.
Sto sorridendo, perché mi sento fortunata.
Non ricorderò il volto dei miei figli, quando accadrà.
RACCONTO EDITATO DALL'ANTICO SULLA BASE DELLE DECISIONI DEL SUO AUTORE IN QUANTO FINALISTA DELL'EDIZIONE.
Re: Sole nero
Maurizio, buonasera! Primo a postare! Tutto ok con caratteri e tempo, buona ultima Special estiva!
- Gabriele Dolzadelli
- Messaggi: 374
- Contatta:
Re: Sole nero
Ciao Maurizio. E' sempre un piacere leggerti.
Lo stile è ottimo, così come l'ambientazione e le dinamiche che hai creato. L'idea del meteorite e del mutamento delle acque mi è piaciuto, così come i rituali strettamente collegati a queste ultime. Non è facile essere originali quando si parla di argomenti apocalittici ma tu, a mio avviso, lo sei stato.
La nota dolente sta un po' nella piattezza della trama. Non amo molto le storie eccessivamente introspettite e raccontate da un personaggio, prediligendo le vicende più dinamiche. Questo mi ha portato a faticare un po' nella lettura. Il mio giudizio, quindi, al momento sta nel mezzo. Essendo il primo che leggo devo ancora meditare bene sul piazzamento. A rileggerci.
Lo stile è ottimo, così come l'ambientazione e le dinamiche che hai creato. L'idea del meteorite e del mutamento delle acque mi è piaciuto, così come i rituali strettamente collegati a queste ultime. Non è facile essere originali quando si parla di argomenti apocalittici ma tu, a mio avviso, lo sei stato.
La nota dolente sta un po' nella piattezza della trama. Non amo molto le storie eccessivamente introspettite e raccontate da un personaggio, prediligendo le vicende più dinamiche. Questo mi ha portato a faticare un po' nella lettura. Il mio giudizio, quindi, al momento sta nel mezzo. Essendo il primo che leggo devo ancora meditare bene sul piazzamento. A rileggerci.
- Luca Nesler
- Messaggi: 728
- Contatta:
Re: Sole nero
Ciao Maurizio. Come sempre mi stupisco delle tue idee. Seì sempre originale, sia nel soggetto che nella struttura. Mi sono piaciute molto le immagini che evochi e il rapido mutamento del mondo, compresi certi dettagli come le date incoerenti (ma coerenti con il racconto... Non come nel mio! Ha ha) e lo svelamento graduale della realtà che ho trovato più che soddisfacente. Alla fine il racconto è una cronaca non troppo coinvolgente e non lascia molto, ma dimostri, come al solito, grande competenza e fantasia.
Bravo anche stavolta!
Bravo anche stavolta!
-
- Messaggi: 592
Re: Sole nero
Ciao Maurizio,
Del tuo racconto ho apprezzato molto l'atmosfera cupa e straniante (a questo proposito, quello delle date è un dettaglio che secondo me funziona molto bene). Quello che descrivi è un mondo tremendo, dove un evento apocalittico ha fatto perdere alle persone la loro natura umana.
L'unica cosa che mi stona un po' all'interno dell'ambientazione che hai costruito è l'elemento della chiaroveggenza: perché un'entità aliena che ha interesse a rendere gli umani simili a insetti dovrebbe dare un dono del genere? Ovviamente, capisco che la cosa viene molto utile come espediente narrativo, ma da un punto di vista strettamente razionale non mi convince.
A parte questo, nel complesso il racconto mi è piaciuto molto, complimenti!
Del tuo racconto ho apprezzato molto l'atmosfera cupa e straniante (a questo proposito, quello delle date è un dettaglio che secondo me funziona molto bene). Quello che descrivi è un mondo tremendo, dove un evento apocalittico ha fatto perdere alle persone la loro natura umana.
L'unica cosa che mi stona un po' all'interno dell'ambientazione che hai costruito è l'elemento della chiaroveggenza: perché un'entità aliena che ha interesse a rendere gli umani simili a insetti dovrebbe dare un dono del genere? Ovviamente, capisco che la cosa viene molto utile come espediente narrativo, ma da un punto di vista strettamente razionale non mi convince.
A parte questo, nel complesso il racconto mi è piaciuto molto, complimenti!
- maurizio.ferrero
- Messaggi: 529
Re: Sole nero
Grazie a tutti quanti per i commenti.
Per come ho immaginato l'entità aliena (che oltretutto è difficilmente riconoscibile come tale, essendo una sorta di coscienza situata all'interno di un meteorite) dovrebbe essere qualcosa di incomprensibile, antico, di Lovecraftiana memoria. Il perché doni agli esseri umani la chiaroveggenza non ha risposta, né vuole averla. Il suo modo di ragionare è talmente diverso da quello degli umani perché ci si possa trovare del razionale.
viviana.tenga ha scritto:L'unica cosa che mi stona un po' all'interno dell'ambientazione che hai costruito è l'elemento della chiaroveggenza: perché un'entità aliena che ha interesse a rendere gli umani simili a insetti dovrebbe dare un dono del genere?
Per come ho immaginato l'entità aliena (che oltretutto è difficilmente riconoscibile come tale, essendo una sorta di coscienza situata all'interno di un meteorite) dovrebbe essere qualcosa di incomprensibile, antico, di Lovecraftiana memoria. Il perché doni agli esseri umani la chiaroveggenza non ha risposta, né vuole averla. Il suo modo di ragionare è talmente diverso da quello degli umani perché ci si possa trovare del razionale.
Re: Sole nero
Bonus 1: l'hai voluto inserire con le rovine della città di Milano, ma non è considerabile come elemento culturale italiano del futuro in quanto, semplicemente, l'Italia non esiste più.
Bonus 2: OK.
Bonus 3: presente a livello proprio di semplice divagazione, come del resto richiesto, quindi OK.
6 punti bonus per questo racconto!
Bonus 2: OK.
Bonus 3: presente a livello proprio di semplice divagazione, come del resto richiesto, quindi OK.
6 punti bonus per questo racconto!
Re: Sole nero
Ciao Maurizio!
I tuoi racconti mi lasciano sempre attonita, il che è un complimento, bada bene, non un punto a sfavore!
L'ambientazione è densa, cupa, drammatica. La catastrofe è imminente, ma anche prevista.
Mi stride solo l'utilizzo di "gravida" al posto di "incinta", nessuna donna, nemmeno la più stordita dagli eventi direbbe di se stessa "gravida" (in my opinion).
Molto sentita la preoccupazione per il futuro, poco probabile che davvero una madre possa essere confortata dal sopravvivere ai suoi figli. Nel complesso una gran bella prova!
I tuoi racconti mi lasciano sempre attonita, il che è un complimento, bada bene, non un punto a sfavore!
L'ambientazione è densa, cupa, drammatica. La catastrofe è imminente, ma anche prevista.
Mi stride solo l'utilizzo di "gravida" al posto di "incinta", nessuna donna, nemmeno la più stordita dagli eventi direbbe di se stessa "gravida" (in my opinion).
Molto sentita la preoccupazione per il futuro, poco probabile che davvero una madre possa essere confortata dal sopravvivere ai suoi figli. Nel complesso una gran bella prova!
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!
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