Dove atterrano le speranze
- Stefano.Moretto
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Dove atterrano le speranze
Wilson tirò di colpo la leva direzionale e la navicella si rialzò bruscamente, le rocce rosa su cui stava per schiantarsi gli sfrecciarono sotto la scocca. Rallentò la corsa e riprese quota. C'era mancato poco, un attimo ancora e si sarebbe schiantato insieme al resto della flotta.
Wilson lanciò uno sguardo al radar. Delle centinaia di unità partite erano rimaste poche decine.
«Mio dio, che disastro.»
Un'intera flotta spazzata via in un istante. Che ne era ora del loro sogno di colonizzare nuovi mondi?
Davanti a lui si aprì una gigantesca voragine e la navicella venne travolta da una turbolenza.
«Merda!»
Virò per costeggiare lo strapiombo senza. Un gayser esplose dalla voragine, Wilson calò di quota per cercare riparo dal vento. I suoi occhi passarono frenetici lungo tutto il paesaggio cercando un posto dove nascondersi da quella tempesta. Una collina, non molto distante. L'unica possibilità!
Caricò i motori al massimo e puntò in direzione della collina. Alla base si apriva una piccola rientranza. No, una vera e propria grotta!
La navicella venne presa da un'altra turbolenza.Wilson attivò gli stabilizzatori, ma le vibrazioni sconquassarono tutta la nave. Arrivò davanti alla grotta e tirò di colpo la leva direzionale. Il suo corpo venne sbalzato in avanti e la cintura di sicurezza gli schiacciò il petto provocandogli una fitta terribile. Avrebbe voluto urlare, ma la pressioneo al petto non gli permetteva neanche di respirare. La nave si schiantò contro una parete della grotta, ma la scocca resistette. Wilson riprese fiato e si portò le mani al petto. Era vivo. In qualche modo era riuscito a salvarsi. Guardò il radar, ma ormai era andato.
La terra tremò sotto la navicella. Non era ancora finita, ma lui sarebbe sopravvissuto. In un modo o nell'altro.
***
Miriam mollò i comandi, prese un fazzoletto dalla tasca e se lo passò sulla faccia per togliere lo schifo che Tom gli aveva appena starnutito in faccia.
«Che schifo Tom! Mettiti una mano davanti!»
Tom si passò il dorso della mano sul naso. «Scuza,» la sua voce tradiva il naso tappato. «Bi è scappado.»
Miriam si strofinò la faccia col fazzoletto più volte. «Se mi hai passato qualcosa proprio ora che stiamo atterrando ti ammazzo.»
Tom riprese i comandi dell'astronave e avviò le manovre di atterraggio. «Zu zu, è zolo un raffreddore.»
Miriam arricciò il naso. «Sento che mi è entrato qualcosa nelle narici.»
«Paranoica.» Tom scrollò le spalle. «Dienidi, sdiamo adderrando»
La navicella si adagiò a terra con uno scossone. Erano arrivati su uno spiazzo erboso, poco distante da una foresta. Sembrava un posto perfetto dove riposarsi e cercare risorse.
«Dai.» Miriam si rimise il fazzoletto in tasca. «Non sembra così male.»
***
Frank grattò il cagnolino sulla pancia e il cucciolo si rotolò per terra scodizolando.
«È troppo carino, da quanto ce l'hai?»
Marco gli passò accanto e andò in salotto. «Settimana scorsa. Non starci troppo attaccato però, non l'ho ancora portato dal veterinario per vedere se ha le pulci.»
Wilson lanciò uno sguardo al radar. Delle centinaia di unità partite erano rimaste poche decine.
«Mio dio, che disastro.»
Un'intera flotta spazzata via in un istante. Che ne era ora del loro sogno di colonizzare nuovi mondi?
Davanti a lui si aprì una gigantesca voragine e la navicella venne travolta da una turbolenza.
«Merda!»
Virò per costeggiare lo strapiombo senza. Un gayser esplose dalla voragine, Wilson calò di quota per cercare riparo dal vento. I suoi occhi passarono frenetici lungo tutto il paesaggio cercando un posto dove nascondersi da quella tempesta. Una collina, non molto distante. L'unica possibilità!
Caricò i motori al massimo e puntò in direzione della collina. Alla base si apriva una piccola rientranza. No, una vera e propria grotta!
La navicella venne presa da un'altra turbolenza.Wilson attivò gli stabilizzatori, ma le vibrazioni sconquassarono tutta la nave. Arrivò davanti alla grotta e tirò di colpo la leva direzionale. Il suo corpo venne sbalzato in avanti e la cintura di sicurezza gli schiacciò il petto provocandogli una fitta terribile. Avrebbe voluto urlare, ma la pressioneo al petto non gli permetteva neanche di respirare. La nave si schiantò contro una parete della grotta, ma la scocca resistette. Wilson riprese fiato e si portò le mani al petto. Era vivo. In qualche modo era riuscito a salvarsi. Guardò il radar, ma ormai era andato.
La terra tremò sotto la navicella. Non era ancora finita, ma lui sarebbe sopravvissuto. In un modo o nell'altro.
***
Miriam mollò i comandi, prese un fazzoletto dalla tasca e se lo passò sulla faccia per togliere lo schifo che Tom gli aveva appena starnutito in faccia.
«Che schifo Tom! Mettiti una mano davanti!»
Tom si passò il dorso della mano sul naso. «Scuza,» la sua voce tradiva il naso tappato. «Bi è scappado.»
Miriam si strofinò la faccia col fazzoletto più volte. «Se mi hai passato qualcosa proprio ora che stiamo atterrando ti ammazzo.»
Tom riprese i comandi dell'astronave e avviò le manovre di atterraggio. «Zu zu, è zolo un raffreddore.»
Miriam arricciò il naso. «Sento che mi è entrato qualcosa nelle narici.»
«Paranoica.» Tom scrollò le spalle. «Dienidi, sdiamo adderrando»
La navicella si adagiò a terra con uno scossone. Erano arrivati su uno spiazzo erboso, poco distante da una foresta. Sembrava un posto perfetto dove riposarsi e cercare risorse.
«Dai.» Miriam si rimise il fazzoletto in tasca. «Non sembra così male.»
***
Frank grattò il cagnolino sulla pancia e il cucciolo si rotolò per terra scodizolando.
«È troppo carino, da quanto ce l'hai?»
Marco gli passò accanto e andò in salotto. «Settimana scorsa. Non starci troppo attaccato però, non l'ho ancora portato dal veterinario per vedere se ha le pulci.»
Re: Dove atterrano le speranze
Ciao Stefano!Parametri tutti ok anche per te, buona MARIA ELISA ALOISI EDITION!
Re: Dove atterrano le speranze
Mmm...
Non lo so, Stefano. Navicelle spaziali che si rivelano essere i batteri starnutiti da tizi in altre navicelle che si rivelano essere solo pulci sul dorso di cani... poteva essere anche un'idea carina, se tu non avessi scelto di umanizzare troppo le creature. Mi spiego: anni fa lessi un racconto che descriveva la caccia data da un globulo bianco a un virus nel sangue di un uomo ammalato. L'elemento migliore del racconto era che l'autore era riuscito a mascherare la vera natura della storia fino alle ultime righe, dando l'illusione che quello che stessimo vedendo fosse la caccia di un predatore a una preda. Il tutto perché lui aveva sapientemente espresso solo le informazioni che permettevano alla storia di proseguire, senza rivelare la verità. Nel tuo caso tu fai il contrario, poiché fornisci informazioni che, una volta rivelata la vera natura del personaggio, diventano incoerenti. Insomma, se tu mi dici che un batterio è un omino in una navicella, il massimo che posso fare è immaginare i personaggi di "Esplorando il Corpo Umano".
Peccato. Alla prossima
Non lo so, Stefano. Navicelle spaziali che si rivelano essere i batteri starnutiti da tizi in altre navicelle che si rivelano essere solo pulci sul dorso di cani... poteva essere anche un'idea carina, se tu non avessi scelto di umanizzare troppo le creature. Mi spiego: anni fa lessi un racconto che descriveva la caccia data da un globulo bianco a un virus nel sangue di un uomo ammalato. L'elemento migliore del racconto era che l'autore era riuscito a mascherare la vera natura della storia fino alle ultime righe, dando l'illusione che quello che stessimo vedendo fosse la caccia di un predatore a una preda. Il tutto perché lui aveva sapientemente espresso solo le informazioni che permettevano alla storia di proseguire, senza rivelare la verità. Nel tuo caso tu fai il contrario, poiché fornisci informazioni che, una volta rivelata la vera natura del personaggio, diventano incoerenti. Insomma, se tu mi dici che un batterio è un omino in una navicella, il massimo che posso fare è immaginare i personaggi di "Esplorando il Corpo Umano".
Peccato. Alla prossima
- GiulianoCannoletta
- Messaggi: 536
Re: Dove atterrano le speranze
Ciao Stefano, è sempre un piacere incrociarti nell'Arena!
Un racconto divertente, a me l'effetto umanizzante di pulci e bacilli non è dispiaciuto, richiama alla mente "esplorando il corpo umano" che continua a essere il mio principale punto di riferimento quando ho qualche problema di salute :)
Il passaggio della prima astronave che si scopre essere uno starnuto è reso molto bene. Forse il secondo passaggio poteva essere reso in modo più incisivo, invece che col semplice dialogo fra Mark e Franco. Tipo, se i due invece che adagiarsi si fossero "aggrappati" in una zona sismica, e nel passaggio successivo avessimo visto il cane grattarsi furiosamente.
A rileggerci presto!
Giuliano
Un racconto divertente, a me l'effetto umanizzante di pulci e bacilli non è dispiaciuto, richiama alla mente "esplorando il corpo umano" che continua a essere il mio principale punto di riferimento quando ho qualche problema di salute :)
Il passaggio della prima astronave che si scopre essere uno starnuto è reso molto bene. Forse il secondo passaggio poteva essere reso in modo più incisivo, invece che col semplice dialogo fra Mark e Franco. Tipo, se i due invece che adagiarsi si fossero "aggrappati" in una zona sismica, e nel passaggio successivo avessimo visto il cane grattarsi furiosamente.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar
Julio Cortázar
Re: Dove atterrano le speranze
Ciao Stefano, il tuo racconto mi perplime un po'. Per certi versi mi è piaciuto, le tre storie sono carine, lo stile chiaro e scorrevole. Ho però faticato a trovare un collante che riunisca le storie, in realtà c'è, ma si fatica a mettere insieme i pezzi per farli combaciare bene. In effetti, se avessi appena finito una maratona di "esplorando il corpo umano" tutto probabilmente mi quadrerebbe in modo più immediato.
Comunque una buona prova.
A rileggerti presto!
Comunque una buona prova.
A rileggerti presto!
- Signor_Darcy
- Messaggi: 307
Re: Dove atterrano le speranze
Ciao Stefano.
Racconto simpatico, riuscito nella declinazione del tema, un po’ meno nei suoi intenti: a una prima lettura non mi è arrivato molto, sarò onesto: probabilmente avrebbe avuto bisogno di più spazio per poter essere sviluppato, o forse avrei insistito maggiormente nella descrizione, sprofondando volontariamente nel raccontato (che del resto caratterizza parecchio il primo paragrafo, peraltro piuttosto spezzettato alla lettura e con troppe ripetizioni di “Wilson”). Mi piace la struttura a paragrafi sempre più corti.
Racconto simpatico, riuscito nella declinazione del tema, un po’ meno nei suoi intenti: a una prima lettura non mi è arrivato molto, sarò onesto: probabilmente avrebbe avuto bisogno di più spazio per poter essere sviluppato, o forse avrei insistito maggiormente nella descrizione, sprofondando volontariamente nel raccontato (che del resto caratterizza parecchio il primo paragrafo, peraltro piuttosto spezzettato alla lettura e con troppe ripetizioni di “Wilson”). Mi piace la struttura a paragrafi sempre più corti.
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- Messaggi: 33
Re: Dove atterrano le speranze
Ciao Stefano.
Sono sincera, mi trovo molto in imbarazzo a giudicare il tuo racconto. Sarò poco visionaria, sicuramente è questo il problema più grande, ma se non avessi letto i commenti degli altri sarei rimasta nella mia posizione di incomprensione totale.
Mi dispiace che ti sia capitata proprio io tra i "giudici", ma non ho per nulla capito il senso del racconto quindi mi viene difficile discuterne. Forse è stato un problema di poche battute e di conseguenza di poca possibilità di sviluppare i concetti, ma non posso andare contro le mie sensazioni.
Le tre situazioni sono chiare, scritte bene e trovo carina anche la struttura grafica che gli hai dato, ma per me restano slegate tra loro.
Ti auguro una buona gara e in bocca al lupo per tutto.
Sono sincera, mi trovo molto in imbarazzo a giudicare il tuo racconto. Sarò poco visionaria, sicuramente è questo il problema più grande, ma se non avessi letto i commenti degli altri sarei rimasta nella mia posizione di incomprensione totale.
Mi dispiace che ti sia capitata proprio io tra i "giudici", ma non ho per nulla capito il senso del racconto quindi mi viene difficile discuterne. Forse è stato un problema di poche battute e di conseguenza di poca possibilità di sviluppare i concetti, ma non posso andare contro le mie sensazioni.
Le tre situazioni sono chiare, scritte bene e trovo carina anche la struttura grafica che gli hai dato, ma per me restano slegate tra loro.
Ti auguro una buona gara e in bocca al lupo per tutto.
- Andrea Furlan
- Messaggi: 465
Re: Dove atterrano le speranze
Ciao Stefano,
sono perplesso, il modo in cui hai costruito le scene non mi ha aiutato a trovare un trait d’union chiaro. A una prima lettura sembra che l’unica cosa in comune sia l’atterraggio. La prima parte è inoltre molto lunga e si perde in descrizioni che confondono ancora di più. Non so se la tua idea era quella abbozzata da Pretorian (mi trovo molto d’accordo con il suo commento sul modo in cui avresti potuto dare le informazioni), ma nonostante diverse riletture non mi è proprio arrivata.
sono perplesso, il modo in cui hai costruito le scene non mi ha aiutato a trovare un trait d’union chiaro. A una prima lettura sembra che l’unica cosa in comune sia l’atterraggio. La prima parte è inoltre molto lunga e si perde in descrizioni che confondono ancora di più. Non so se la tua idea era quella abbozzata da Pretorian (mi trovo molto d’accordo con il suo commento sul modo in cui avresti potuto dare le informazioni), ma nonostante diverse riletture non mi è proprio arrivata.
- Davide_Mannucci
- Messaggi: 434
Re: Dove atterrano le speranze
Ciao Stefano,
ti confesso che se il racconto fosse anonimo, farei fatica ad attribuirlo a te, cosa che non succede mai perché il tuo stile è molto riconoscibile. Stavolta l’ho trovato spezzettato, zoppo, come se fosse costretto e soffocato dal poco spazio. Boh, è una mia impressione. Ho fatto anche fatica a collegare le tre storie che ho trovato poco legate. In sé l’idea non era male e secondo do me con i 4000 o, ancora meglio, con i 5000 caratteri, avrebbe avuto un risultato migliore.
Alla prossima
ti confesso che se il racconto fosse anonimo, farei fatica ad attribuirlo a te, cosa che non succede mai perché il tuo stile è molto riconoscibile. Stavolta l’ho trovato spezzettato, zoppo, come se fosse costretto e soffocato dal poco spazio. Boh, è una mia impressione. Ho fatto anche fatica a collegare le tre storie che ho trovato poco legate. In sé l’idea non era male e secondo do me con i 4000 o, ancora meglio, con i 5000 caratteri, avrebbe avuto un risultato migliore.
Alla prossima
Davide Mannucci
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- Messaggi: 2993
Re: Dove atterrano le speranze
Tema centrato. Da Wilson di ritorno da un viaggio spaziale dal quale si salva per miracolo nell’atterraggio islandese, si passa a Miriam e Tom il raffreddato che riprendono la missione di Wilson, il tutto con effetti molto belli, vista la resa linguistica del raffreddato Tom. Il finale con cagnolino, Frank e Marco, è simpatico, perché si riallaccia ai difetti delle missioni degli altri personaggi: astronave difficile da guidare, raffreddore in un’astronave a eccessiva vicinanza e infine il cane con le probabili pulci.
Attenzione:
ti riporto le frasi corrette.
Ma la pressione al petto non gli permetteva neanche di respirare.
Miriam mollò i comandi, prese un fazzoletto dalla tasca e se lo passò sulla faccia per togliere lo schifo che Tom le aveva appena starnutito in faccia.
Attenzione:
ti riporto le frasi corrette.
Ma la pressione al petto non gli permetteva neanche di respirare.
Miriam mollò i comandi, prese un fazzoletto dalla tasca e se lo passò sulla faccia per togliere lo schifo che Tom le aveva appena starnutito in faccia.
Re: Dove atterrano le speranze
Oh, può capitare: qui, mio parere, a essere sbagliata è in primis l'idea sul come gestire l'idea. Una volta scelta la direzione hai cercato di mantenere la barra a dritta, ma non sei riuscito a raddrizzarla bene e il risultato è stato un naufragio perché è vero che non avessi letto il tuo nome avrei faticato ad associarlo a te. Quoto in tutto e per tutto il commento di Agostino sulla questione dell'umanizzazione. Il tema c'è, ma deraglia con tutto il resto. Questa volta direi un pollice ni.
- Stefano.Moretto
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Re: Dove atterrano le speranze
Chiedo scusa se rispondo a tutti insieme, ma non c'è molto da dire: ha ragione chi diceva che gli ricordava "esplorando il corpo umano", l'idea di partenza era quella. Il problema è che ho fatto una fatica enorme a farmi venire un'idea, e quando finalmente è arrivata non avevo più l'energia mentale di dargli una forma decente – anche a causa di un periodo un po' stancante.
Vi ringrazio tutti per aver dedicato del tempo a commentare questo pezzo, spero di potervi far leggere qualcosa di meglio le prossime volte (ma non contateci troppo ahah)
Vi ringrazio tutti per aver dedicato del tempo a commentare questo pezzo, spero di potervi far leggere qualcosa di meglio le prossime volte (ma non contateci troppo ahah)
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